storiella, premetto che nn centra niente con anime e manga...

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titti-chan
view post Posted on 16/5/2008, 18:02




premetto che nn centra niente con anime e manga... è solo la storia di due ragazzi nei guai fino al collo! spero vi piaccia, ribadisco che non c' entra un emerito niente con naruto o altri manga e che è inventata di sana pianta!
ben accette critiche costruttive e pareri personali negati.
avvertimento: è un po' sdolcinata...


PRESENTAZIONI

MICHELLE SATO
Nata a Jerkio, Michelle aveva 14 anni.
I suoi occhi erano verdi, i capelli neri con sfumature verdine, portava una frangia piuttosto lunga che il più delle volte le copriva parte del viso.
La madre di Michelle,Clara , era scomparsa quando lei era molto piccola e le aveva lasciato come unico ricordo un ciondolo.
Il ciondolo era d’argento, rappresentava un serpente, per occhi aveva due smeraldi.
Il padre di Michelle,Dimitry, era morto in circostanze misteriose prima che lei nascesse.
Michelle aveva anche una sorella maggiore, ma di lei sapeva solo che era scomparsa con la madre.
La sua famiglia adottiva era sempre gentile e premurosa con lei, tuttavia Michelle si sentiva un’ estranea.
L’ unico con cui Michelle si sentiva a suo agio era il suo miglior amico, Luca.

LUCA SANDRES
Nato a Jerkio, Luca era il miglior amico di Michelle.
Aveva la sua stessa età.
I suoi occhi erano marrone chiaro, mentre i capelli erano marroni tagliati a spazzola.
Luca a differenza di Michelle aveva entrambi i genitori.
Questi, enormemente ricchi, non sembravano curarsi in nessun modo di Luca, che in fondo i suoi genitori non li conosceva affatto…
Per Luca la sua famiglia era Michelle.

SARA
Nata a Jerkio, Sara aveva 23 anni. Era scaltra, agile e molto veloce.
I suoi occhi erano gialli e i capelli neri lisci e chiusi saldamente in una coda alta.
Sapeva mantenere il sangue freddo in qualsiasi situazione. Ottima guerriera e stratega, sapeva farsi valere contro guerrieri molto più forti di lei usando l’astuzia e l’intelligenza.


STORIA
CAPITOLO 1
Era primavera, però in quel giorno faceva particolarmente freddo, Luca era sotto casa di Michelle pronto per penderla ed andare a scuola, quella notte non aveva dormito molto bene, sentiva che qualcosa non andava.
Michelle aveva passato la notte completamente insonne in preda a uno strano presentimento, un presentimento terribile.
- Ei, buongiorno Michelle -
- Buongiorno, scusa ma che ore sono?-
Quando Luca guardò l’orologio, Michelle lo vide sbiancare e, capendo il perché di quel pallore improvviso, si mise a correre seguita a breve distanza da Luca.
Erano in grave ritardo.
Attraversarono la strada di corsa e arrivarono appena in tempo per la chiusura dei cancelli.
In classe stanchi per la lunga corsa, ripresero fiato.
Erano all’ora di latino, una fra le materie che Michelle trovava più interessanti.
La professoressa scrisse una parola alla lavagna e disse:- Ragazzi ripetete dopo di me: ventus.
Michelle e Luca si erano improvvisamente sentiti male ed erano svenuti nello stesso istante ; si erano svegliati in due stanze diverse dell’ ospedale.
Michelle si era appena svegliata quando sentì la voce di Luca nella sua testa, non aprì bocca e non fece rumori, stavano comunicando attraverso la telepatia.



Quando diedero loro il lasciapassare per uscire dall’ ospedale si precipitarono fuori; quel giorno in giro non c’erano macchine, solo qualche viandante ,il che, in una città come Roma è abbastanza insolito.
Come loro solito andarono sulle rive del Tevere anche se quel giorno c’ era più vento degli altri giorni.
Michelle si sedette sul muretto che faceva da argine al fiume mentre Luca rimase in piedi.
-Michelle, non hai avuto la sensazione di… di sentire quello che ti dicevo anche se ero dall’ altra parte dell’ ospedale ?- Luca si vergognava perche quello che diceva in parte non aveva alcun senso, così evitava di guardare Michelle in volto.
-In effetti si ma… - improvvisamente si sentì un grido.
Era Michelle.
Non ebbe il tempo di finire la frase che il vento aumentò all’ improvviso e lei cadde.
All’ urlo della ragazza Luca si era lanciato oltre l’ argine per salvarla.
Nella caduta lui le afferrò un braccio e improvvisamente il ciondolo di Michelle s’ illumino, prima che i due ragazzi se ne rendessero conto si ritrovarono sdraiati su un prato verde e del fiume no vi era traccia.

CAPITOLO 2

-Aih! che male, Luca come va?- senza ricevere una risposta Michelle si era avvicinata a Luca che sdraiato a terra ed era girato su un lato.
Lo scosse dalla spalla e solo in quel momento si accorse che Luca, privo di sensi, aveva un ferita alla testa ed era in una pozza di sangue.
Trasalì e si accorse che il cuore le batteva più forte che mai e che le lacrime stavano per iniziare a scendere quando ebbe l’ impressione di essere osservata e si girò.
Alle sue spalle a pochi metri da lei c’ era una ragazza aveva i capelli neri e lisci, la sua voce era dolce.
-Ciao, cosa ha il tuo amico?- Michelle guardò dritto negli occhi della ragazza, aveva quella che lei amava definire “ la dote” guardando una persona dritto negli occhi poteva capire se era sincera, i suoi occhi erano gialli, profondi e sinceri; così Michelle rispose.
-Non… non lo so. Lei mi può aiutare?-
-Si vieni con me-
La ragazza aveva un mantellina grigio scuro, dei lunghi pantaloni viola e una maglietta anche essa viola.
Al collo portava un ciondolo a forma di vasetto che conteneva una sostanza grigia sul tappo erano incastonati due topazi dello stesso colore dei suoi occhi , non gli si dava più di vent’ anni.
Al solo guardarla ispirava sicurezza.
Michelle si caricò sotto braccio l’ amico, la ragazza, vedendola in difficoltà l’ aiutò.
Non troppo lontano da li c’ era un cavallo.
Michelle caricò Luca sulla sella; era visibilmente preoccupata perche l’ amico non aveva ancora ripreso i sensi.
La ragazza, capendo l’ origine della preoccupazione di Michelle, le rivolse un sorriso che la rasserenò.
Camminarono per un tempo che Michelle, assorta nei suoi pensieri, non sentì passare.
La casa dove si fermarono era piccola ma abbastanza spaziosa per almeno 5 persone, assomigliava a un cottage di montagna Michelle ricordò di quando, con i suoi genitori adottivi, era andata a sciare e suo padre aveva fatto una delle sue gaffe cadendo dalla seggiovia.
Il pensiero la fece sorridere, poi pensò ai suoi genitori , a cosa stessero facendo in quel momento, se erano in pena per lei…


Dentro la casa la ragazza offrì loro un bicchier d’acqua.
Luca si era ripreso e stava bene,aveva la testa fasciata ma, a quanto pare aveva solo un graffio Michelle si scoprì molto sollevata.
Mentre bevevano, la ragazza fece loro le domande che si fanno a una persona quando la si è appena conosciuta del genere: “ come ti chiami, quanti anni hai” e altre così.
Quando ebbe finito iniziò a parlare Luca.
-Potremo sapere quale è il tuo nome?-
-Mi chiamo Sara.- la risposta di Sara non aveva nessuna particolare intonazione e dato che Michelle si era accorta che l’ amico era a disagio continuò lei.
-Posso sapere dove ci troviamo?-
-Vi trovate nelle distese del Nulla-
-Di- di- distese… - iniziò a dire titubante Luca.
-del nul- Nulla- fu Michelle a completare la frase e con aria ancor più interrogativa chiese:
-E dove si troverebbero queste “ distese del nulla”?-
-Prima di rispondervi vorrei sapere da dove venite.- il tono di Sara era fermo, non ammetteva repliche, così Luca rispose in fretta.
-Veniamo dall’ Italia; o meglio da Roma. Ma ora rispondi: dove si trovano le distese del Nulla?-
-A Jerkio. Ditemi, voi venite dalla Terra vero?-
-Be si, ma se ci hai fatto questa domanda si…si…- Luca deglutì- significa che non siamo più sulla Terra-
-Esatto, ma ora riposate domani vi spiegherò tutto- la voce di Sara era molto dolce e i due ragazzi non se la sentirono di ribattere la sua decisione.
Sara mostrò loro le camere in cui avrebbero dormito: in ogni stanza c’ era un bagno, un letto e dei vestiti per cambiarsi; sembrava che il loro arrivo non era una sorpresa per Sara.
Michelle si addormentò piuttosto presto mentre Luca, nella stanza accanto, ripensò ai suoi genitori ma sapeva molto bene che,dei suoi genitori, non gli importava poi tanto così si addormentò anche lui.


CAPITOLO 3

Era mattina presto quando si svegliarono.
Michelle si era rivestita e stava per scendere a fare colazione quando sentì bussare alla porta.
-Avanti- disse.
-Ma sei sempre in ritardo tu vero?-era stato Luca a parlare.-Dormigliona non vuoi sapere dove siamo?-
-si, si sono pronta. Ma mi preparerei più in fretta se tu non mi chiamassi dormigliona- lo riprese, scherzosamente Michelle.
-Temo che non sia possibile-le aveva risposto lui con un sorriso molto dolce.
Mentre lo diceva aveva piegato la testa e Michelle aveva visto la ferita che si era fatto il giorno prima nel tentativo di proteggerla durante la caduta.
-Scusa Luca, scendo subito- il suo tono si era fatto improvvisamente cupo e Luca capì che c’ era qualcosa che non andava.
-Sei sicura di sentirti bene?- le chiese, pochi secondi dopo.
Michelle guardando il volto preoccupato dell’ amico rispose in fretta riacquistando di nuovo il suo sorriso.
-Ma si, scendo subito tu vai avanti.-
-Ok, ma sbrigati dormigliona!!!- tuttavia la sua risposta non aveva minimamente sollevato Luca.


Erano entrambi seduti a tavola.
Luca guardò Michelle, sorrideva, ma nei suoi occhi c’ era qualcosa che non lo faceva stare tranquillo e, anche se tentava di non darlo a vedere, era estremamente preoccupato.
-Si può sapere cosa hai da fissarmi con quello sguardo, eh Luca?-
-No… niente… niente… - disse Luca arrossendo leggermente.
Poco dopo arrivò Sara con tre bicchieri di latte e tre biscotti.
-Forza mangiate.- i due, che non ci vedevano più dalla fame, non se lo fecero ripetere due volte.
-Grazie era tutto molto buono, ma ora vorremmo sapere dove ci troviamo.- aveva chiesto Michelle mentre Luca stava ancora mangiando.
-Come vi ho detto ieri ci troviamo a Jerkio, ma dovrete avere pazienza, prima di raccontarvi tutta la storia…-
Rivolta a entrambi disse –dovete decidere.-
-Decidere, e cosa?- chiese Luca.
-Se siete disposti a non tornare mai più sulla Terra.-
-In che senso non tornare mai più sulla Terra?- aveva chiesto Michelle. Si stupì di quanto non fosse turbata da quella domanda.
-Non posso dirvi altro oltre a questo: se deciderete di rimanere qui per sempre da tutti quelli che vi hanno conosciuto sarà rimosso il vostro ricordo,tuttavia vi aspetterà un viaggio colmo di pericoli in cui rischierete la vita ma che non mancherà di farvi scoprire enormi segreti sulle vostre reali origini o meglio rincontrerete i vostri genitori sia tu Michelle che tu Luca, i vostri veri genitori. Vi lascio riflettere- detto questo uscì dalla casa.
Appena fu uscita Luca chiese a Michelle:
-Cosa vuoi fare?-
- Io niente, tu te ne torni a casa.-
-Mai!- la parola che Luca aveva pronunciato era stata detta con una rabbia che Michelle non aveva mai visto in lui,nel farlo si era alzato in piedi –Cosa ti fa pensare che ti abbandonerei per così poco? Se rimani tu rimango anche io e poi ha detto che anche io avrei scoperto le mie origini.-
-Pensa a quello che perdi per sempre, la tua famiglia, almeno tu la hai una famiglia- e sotto voce, in modo che nessuno la sentisse, aveva aggiunto –Non voglio che tu corra altri pericoli per colpa mia.-
-Una famiglia come la mia è meglio perderla che trovarla, comunque io resto e non mi farai cambiare idea per nulla al mondo.- aveva replicato Luca in modo superficiale.
Michelle guardò Luca con uno sguardo così pieno commozione che Luca non potette far altro che ricambiare con un sorriso.
-E poi dimmi come faresti senza di me che ti salvo in tutte le situazioni, eh?-
Michelle continuava a guardarlo dritto negli occhi e lui, imbarazzato, dopo poco, distolse lo sguardo.



CAPITOLO 4

Era passata una mezz’ ora quando entrò Sara.
-Avete deciso?- chiese senza girarci intorno.
-La risposta è si, restiamo entrambi- aveva risposto altrettanto secca Michelle.
-Bene! Luca vieni un attimo qui.-
-Si… subito.-
Luca si avvicinò a Sara, lei frugò nella tasca dei suoi pantaloni e ne estrasse un ciondolo con una catenina in argento.
Il ciondolo rappresentava un X era fatto dello stesso materiale del ciondolo di Michelle, sull’ estremità in basso a destra c’ erano incastonati due piccole pietre d’ ambra, dello stesso colore degli occhi di Luca.
Sara si limitò a dire –Il tuo potere è quello dello scudo.-poi passò ad esaminare il ciondolo di Michelle senza dare a Luca il tempo di fare domande.
Appena vide gli smeraldi trasalì.
-Michelle, ripetimi quanti anni hai.- disse senza staccare gli occhi dal gioiello.
-Ho 14 anni ma perche me lo chiedi ?-
-No niente, l’ avevo dimenticato, in ogni caso partiamo domani all’ alba, durante il viaggio vi racconterò tutto quel che c’ è da sapere; oggi riposate ci aspetta un’ ardua impresa.-
-Possiamo fare qualcosa per aiutarti?- chiese Luca.
-No, godetevi questa pace perché non durerà a lungo.- gli rispose Sara.
Verso le cinque di pomeriggio Sara disse loro di andare a dormire, Luca stava per contraddirla quando Michelle gli ricordò che il giorno dopo si sarebbero svegliati all’ alba.
Michelle fremeva di curiosità di sapere dove si trovavano e per quale motivo erano li, ma nello stesso tempo aveva paura per la sua vita ma soprattutto per quella di Luca, sentiva che Sara non stava mentendo, il viaggio che stavano per fare sarebbe stato pieno di pericoli.
Luca invece era tranquillo, a lui bastava sapere che avrebbe continuato quella avventura insieme alla sua amica.
La mattina seguente si svegliarono molto riposati.
Sarebbero partiti a cavallo.
Il cavallo di Michelle si chiamava Diamante e fra i due vi fu subito intesa.
Diamante era pezzato, marrone con macchie bianche e aveva la criniera marrone; era un cavallo giovane e scalpitante che diveniva docile solo sotto gli ordini di Michelle… sembrava fatto apposta per lei.
A Luca era stato assegnato un cavallo della stessa età di Diamante.
Escludendo l’ età il cavallo, di nome Acciaio, era completamente diverso da Diamante.
Il suo manto e la sua criniera erano grigio chiaro, quasi bianco, ed era molto più facile da comandare di Diamante.
La cavalla di Sara si chiamava Gemma e si vedeva lontano un miglio quanto lei e la padrona si volessero bene.
Il suo manto era grigio scuro tendente al nero mentre la criniera era nera.


Partirono.
-Scusa Sara?- aveva detto Michelle con un tono supplichevole.
-Si?-
-Ora potresti spiegarci dove siamo e soprattutto perché siamo qui?-
-Ora vi spiegherò tutto- e così inizio a narrare la storia di Jerkio.
-Dovete sapere che tempo fa questa terra era molto prospera, il terreno era fertile cresceva ogni genere di frutto, gli animali vivevano in sintonia con gli abitanti di Jerkio e tutto andava bene.- sospirò a lungo ripensando ai tempi d’ oro della sua popolazione, poi però riprese il racconto.-quando un nefasto giorno tutto cambiò, le terre divennero aride e gli Jerkiani si videro costretti a combattere contro gli animali per sopravvivere.-
-Ma perché siamo stati trascinati qui, cosa c’ entriamo in tutto questo?- chiese Michelle sempre più impaziente.
-Un attimo, stai calma ora ci arrivo.-disse Sara riprendendo il racconto.-i colpevoli di questo cataclisma furono tre persone,il capo delle truppe della regina Clara, il suo vice e una persona la cui identità è tuttora un mistero per noi ma che viene chiamato semplicemente Lui- Michelle stava per parlare ma Luca le fece segno di fare silenzio.
-La regina Clara combatte con tutte le forze ed esaurì la sua magia, riuscì a bloccare i poteri di quella gentaglia per vent’ anni,nel compiere ciò però si persero le sue taccie, quelle del marito, Dimitry, e quelle della figlia maggiore Silvia. Quello che sapevamo era che avevano fatto in modo che la loro figlia minore, ancora in fasce, fosse al sicuro, utilizzando le loro ultime energie. -
-Che significa si persero le tracie?- chiese Michelle.
-Tu sei la figlia di Clara e Peter. Mi spiace avertelo detto così ma non aveva altro modo.-
-Ma lei come fa a saperlo?-Michelle era sconvolta dalla scoperta, anche se chissà dove i suoi genitori e sua sorella erano vivi.
-Ti spiegherò il resto più tardi ora riposiamoci e mangiamo qualcosa.-
Luca stava per obbiettare quando Diamante, Acciaio e Gemma si imbizzarrirono.
Presa alla sprovvista Michelle cadde da cavallo e stava per essere calpestata quando Luca, il primo ad aver ripreso il controllo di Accaio, riuscì ad afferrarla mettendole un braccio intorno alla vita mentre galoppava e a farla salire in sella.
Michelle aveva guardato dritto negli occhi Diamante e si era resa conto che quello non era il cavallo di poco tempo prima, ma sembrava posseduto, aveva occhi vitrei e senza espressione.
Luca bloccò Acciaio e, dopo esser sceso aiutò Michelle.
Lei si avvicinò a Diamante, il ciondolo si illuminò.
Michelle mise una mano sulla fronte del suo destriero che si placò e i suoi occhi tornarono normali.
Improvvisamente Michelle sentì la forza mancarle e svenne.
Prima di svenire ebbe il tempo di vedere Luca e Sara che correvano verso di lei.


CAPITOLO 5

Quando si svegliò era in una capanna.
Ne uscì e vide Sara e Luca seduti accanto al fuoco, era sera.
-Michelle!-disse Luca appena la vide.
Michelle, dopo aver risposto con uno stanco sorriso, sentì mancare di nuovo le forze.
Ma stavolta Luca, che si era alzato in precedenza, la prese e la fece sedere accanto al fuoco.
-Cosa ti aveva detto, non puoi farcela senza di me che ti salvo!- aveva tentato di sdrammatizzare Luca, senza però riuscire a nascondere la preoccupazione per l’ amica.
-Si, forse ai ragione…- aveva detto lei con il sorriso -…ma mi spiegate perché sono svenuta?-chiese rivolta a Sara.
-Semplice, ai usato i tuoi poteri volontariamente, non sei riuscita a controllarli come si deve e sei svenuta. Hai usato troppa energia devi imparare a controllarti Michelle.- le aveva risposto lei.
-Un momento, quali poteri, di che parli?-
-Dei tuoi poteri, non dirmi che non ve ne ho parlato!- disse lei piuttosto sorpresa.
-Temo che tu abbia tralasciato questo piccolo particolare.- disse Luca bevendo dell’ acqua.
-In tal caso è meglio cominciare con i poteri di Luca- a quelle parole Luca sputò l’ acqua che stava bevendo sul fuoco che, già debole, si spense.
Sara, quasi indifferente all’ accaduto, passo la mano nel luogo dove prima ardeva il fuoco, e quello si riaccese.
-Come stavo dicendo, Luca, i tuoi poteri sono due. Quello che ora puoi dominare è lo scudo. Ciò consiste nel creare barriere di protezione che è quasi impossibile oltrepassare, tuttavia il tuo potere ha un limite, ovvero, se tu sei privo di forze, le tue barriere si indeboliscono e ne potrebbe andare della tua vita.- Sara aveva fatto una pausa per bere dell’ acqua -l’ altro potere è quello della spada, puoi creare spade e combattervi come nessun altro al mondo,comunque questo potere lo scoprirai fra molto tempo. Proviamo il potere dello scudo. Alzati e concentrati- dato che Sara non aveva affatto l’ espressione di una che scherza, Luca fece quello che lei gli ordinò.
-Ora concentrati, quando te lo dirò pronuncia la parola “scudo”.-
Sara prese un tizzone ardente e lo scagliò contro Luca, quasi subito gli aveva ordinato di dire quella parola
L’effetto fu immediato.
Tra lo sguardo stupito di Luca e quello altrettanto sbalordito di Michelle il tizzone si era fermato a mezz’ aria a due centimetri dal naso di Luca.
-Fantastico!!!- disse Luca poco dopo.
-Dovete sapere che i vostri ciondoli racchiudono tutto il vostro potere,nel mio caso, racchiudono il potere del fuoco e il potere del fumo. Il primo consiste nel poter dominare la forza del fuoco, mentre il secondo serve ad annebbiare la vista dei nemici rendendoli ciechi. Nel caso di Luca come ho appena detto, quello dello scudo e della spada.
Il potere dei ciondoli è limitato, per tutte le persone ci sono due poteri a disposizione, se il ciondolo viene distrutto il suo proprietario muore. Le pietre incastonate nel gioiello sono dello stesso colore degli occhi del proprietario, se i poteri non sono ben sviluppati, come nel caso di Luca, una delle due pietre è più opaca dell’ altra.- fece una pausa per gettare altra legna nel fuoco, poi riprese – I poteri più difficili da raggiungere sono La Guarigione e Il Potere Assoluto.
La Guarigione stava per essere scoperta da un nostro famoso scienziato e combattente, ma questo fu ucciso prima di ultimare le ricerche. Ciò che sappiamo è che quel potere può guarire le ferite più gravi e che nel suo livello massimo può riportare in vita le persone che hanno da poco esalto l’ ultimo respiro-
-Ora posso conoscere i miei poteri e come usarli senza svenire?- disse interrompendola, Michelle.
-Ora ci arrivo, però quanto sei impaziente. Il punto è che negli smeraldi incastonati nel ciondolo non si vede il limite dei tuoi poteri e ciò può significare solo una cosa. Michelle, tu ai tutti i poteri. Naturalmente non hai i poteri della Guarigione e Il Potere Assoluto ma forse…-
-Forse, forse?- chiese Michelle sempre più impaziente.
-No niente. Comunque imparerai da sola a usare i tuoi poteri, con la pratica, ogni volta che li userai ti sarà più facile; è tardi andiamo a dormire.-disse poi con un tono severo-io monterò il primo turno di guardia, poi toccherà a Luca e infine a te ora entrate nella tenda e riposate.-
I due ragazzi obbedirono; la tenda era spaziosa e ci si stava comodi anche in quattro.
I due amici si sistemarono comunque vicini, in un angolo della tenda c’ erano due pellicce.
Michelle, ancora stanca per l’uso dei poteri, si addormentò appena chiuse gli occhi.
Luca, vedendo l’ amica tremare, gli diede la sua pelliccia poi si addormentò anche lui.
Quando Michelle si svegliò si rese conto che Luca non l’aveva svegliata per il turno di guardia, così uscì dalla tenda stizzita.
-Si può sapere perché non mi hai svegliato per montare di guardia?- gli chiese con tono seccato.
Lui farfugliò qualcosa di incomprensibile e si voltò per finire di sellare Acciaio.
-Scusa, Michelle potresti entrare a prendere le pellicce?- le chiese Sara quando la vide.
-Certo.- rispose lei con un sorriso, mentre lo faceva sentì Luca starnutire.
Quando entrò si rese conto che lei aveva due coperte mentre dormiva e poteva esser stato solo Luca a dargliela perché Sara dormiva in un’ altra tenda.
Il cuore iniziò a batterle, poi ripensò a quello starnuto e si rese conto che Luca, pur di non vederla tremare si era ammalato.
Caricò le coperte in tutta fretta e andò da Luca.
Senza dargli il tempo di fare domande gli mise una mano sulla fronte, era bollente.
-Si può sapere cosa stai facendo?- le chiese lui.
-Sta zitto un minuto, mi devo concentrare.- disse lei con tenerezza, e mentre Luca stava per chiederle perché si dovesse concentrare il ciondolo s’ illumino e contemporaneamente Luca sentì che la febbre era passata.
Luca era guarito e teneva Michelle fra le braccia, era svenuta di nuovo.
Sara aveva assistito a tutta la scena e con uno sguardo sbigottito lasciò improvvisamente cadere le tende che stava per caricare su Gemma.

CAPITOLO 6

Michelle si svegliò poco dopo, era rimasta svenuta per pochi minuti.
Luca e Sara erano accanto a lei.
Michelle guardò prima Luca che le rivolse un dolce sorriso, poi guardò Sara, la sua espressione era a dir poco strabiliata ma si ricompose molto presto.
Montarono a cavallo ma dato che dopo il primo mancamento di Michelle erano in ritardo sulla tabella di marcia iniziarono a galoppare.

Si fermarono solo a tarda sera, Michelle e Luca strigliarono i cavalli come aveva detto loro Sara.
Acciaio, Gemma e Diamante erano stremati.
Sara stava montando il campo, era estremamente rapida e precisa nei movimenti che finì in pochissimo tempo e si mise subito a strigliare Gemma.
Quando i due amici finirono di curare i loro rispettivi cavalli Sara diede loro della carne essiccata.
Michelle, anche se aveva una fame enorme, non riusciva a mangiare, mille pensieri le affollavano la mante; dove erano precisamente? Dove stavano andando? Era saggio fidarsi di Sara, in fondo non la conoscevano affatto? Perché proprio lei era stata scelta per questa avventura? Chi era il suo vero nemico? Quali erano i suoi poteri? Ma soprattutto, erano vivi i suoi genitori ,e se si, dove si trovavano?
Luca, al contrario, accettò volentieri l’ offerta di Michelle di dargli la sua carne, ma come Michelle già sapeva, Luca non avrebbe rinunciato ad un pasto neanche se fosse arrivata l’ apocalisse!
Michelle entrò in tenda e si addormentò.
Luca la seguì poco dopo, si sedette accanto a lei, e la fisso per molto tempo con uno sguardo che gli rivolgeva solo quando lei non poteva vederlo, ma infine stremato per la lunga galoppata si addormentò.
Si svegliarono la mattina all’ alba, come al solito Michelle aveva dormito più degli altri e aveva saltato la colazione.
Partirono, ma stavolta non avevano fretta e a Michelle sembrò il momento di fare a Sara le domande che la perseguitavano ormai da due giorni.
-Sara puoi dirmi perché noi siamo stati scelti per salvare Jerkio?-
-Voi siete stati scelti per via dei vostri poteri, ma prima di farmi altre domande devo darvi una brutta notizia…- i due ragazzi sentendo il tono serio e preoccupato di Sara avvicinarono i due cavalli al suo per ascoltare meglio.
-Luca dovrà tornare sulla terra-
-E chi dice che io devo tornare sulla terra- esclamò Luca nel sentire quelle parole-Non lascerò mai Michelle qui da sola a vedersela con chissà quale mostro.- aveva parlato con un tono molto deciso e aveva fatto sorridere di tenerezza Michelle, che poi aveva aggiunto –Se va via lui me ne vado anch’ io. Non riuscirete a separarci tanto facilmente- entrambi i ragazzi avevano parlato con estrema serietà e convinzione che persuase Sara dal controbattere; “in fondo nel gruppo ci vuole uno così” pensò dopo essersi girata.
-Stiamo andando a prendere una cosa, vi arriveremo prima di cena, poi andremo a palazzo e li tutti i misteri verranno svelati, quindi spero che abbiate un po’ di pazienza.-
Stavano galoppando da un’ oretta quando Michelle intravide una casa, che più che una casa sembrava una fortezza.
Sara disse loro di lasciare i cavalli liberi perché al ritorno li avrebbero richiamati con alcune formule.
Erano li, davanti a un muro senza porte o appigli, alto diversi metri che circondava la casa quando Sara urlò una parola -Alkemis-
Improvvisamente dalla parete si aprì un varco che si richiuse, dopo che furono entrati, alle loro spalle.
-La parola Alkemis ci aiuta a compiere le piccole magie di tutti i giorni come aprire una porta nascosta- disse loro Sara quando si accorse che la stavano fissando –fra poco ci riuscirete anche voi. Nell’ antico linguaggio di Jerkio significa: “risposta ai problemi” viene dall’ antica lingua del popolo di Jerkio- parlava a bassa voce e guardava in giro come per tentare di vedere qualcosa nella nebbia che li circondava, tutti i suoi sensi erano tesi, i muscoli del corpo contratti. Poi aggiunse:
-Quando vi do il segnale scappate in quella direzione- aveva indicato un punto non troppo preciso e subito dopo aveva dato loro il segnale.
Luca aveva iniziato a correre e Michelle lo seguiva a poca distanza.
Improvvisamente le gambe di Michelle si bloccarono, provò a urlare ma non usciva nessun suono dalla sua gola.
Luca era ormai lontano da Michelle e fra la nebbia non si vedeva a un palmo dal proprio naso.
Quando si voltò si accorse che Michelle non era più dietro di lui così iniziò a correre fino a quando non la vide, era bloccata, immobile.
In lontananza si vedeva l’ origine di una fiamma che l’ avrebbe colpita in pieno.
Luca accelerò la corsa e proprio mentre la fiamma stava per colpirla si parò davanti a lei e urlò:-SCUDO ORA!!!-
Quando la fiammata si estinse Luca afferrò la mano di Michelle e corse a perdi fiato.
Michelle però aveva solo una cosa in testa.
Luca aveva nuovamente rischiato la vita per salvarla e non poteva più permettere che questo accadesse.
Si fermarono dopo un tempo indeterminato, ore, minuti o forse solo secondi.
Davanti a loro c’ era un tempio piuttosto mal ridotto.
Si sedettero sulle scale che portavano all’ entrata per riprendere fiato.
-Che diavolo ti è preso laggiù, volevi farti ammazzare.- il tono di Luca era serio e accusatorio ma Michelle non si scompose, aveva lo sguardo fisso a terra e l’ unica cosa a cui riusciva a pensare era che non poteva permettersi che il suo miglior amico morisse per salvarla.
-Tu torni al nostro mondo.-Michelle tratteneva a stento le lacrime ma per non darlo a vedere si era alzata e dava le spalle a Luca.
-Non avevamo già discusso di questo, io non ti abbandono!!! Non voglio e non posso farlo. Mi rifiuto!-
-Ma possibile che tu non capisca! Potresti rischiare la vita se resti qui e io non posso permettermi di perdere anche te!- infine Michelle aveva ceduto, si era voltata e tutta la rabbia che Luca aveva gli era morta in gola vedendo l’ amica in lacrime.
Si era alzato, l’ aveva abbracciata accarezzandole i capelli e lei aveva smesso di piangere; non l’ aveva mai accarezzata in quel modo e Michelle sentì qualcosa scaldarle il cuore.
Non tornarono più sull’ argomento, Luca fu irremovibile.


CAPITOLO 7
Il tempio che avevano davanti era fatto di pietra nera.
Buona parte dell’ entrata era ricoperta da muschio, segno che ormai da molto tempo nessuno vi si recava.
Avevano fame e sete, non sapevano quanto tempo fosse passato perché la nebbia non lasciava passare neanche un filo di luce.
Furono presto presi dal sonno e non si accorsero che ormai erano passate parecchie ore dall’ ultima volta che avevano visto Sara.
Passarono davanti al tempio una giornata e di Sara ancora niente.
Poi nel pomeriggio del secondo giorno la videro.
Non sembrava più la stessa persona, aveva il viso pallido e i vestiti stracciati.
Michelle corse verso di lei, aveva profondi tagli sulle braccia, la maggior parte infetti.
Grazie anche all’ aiuto di Luca arrivarono davanti alla porta del tempio.
Michelle fece sdraiare Sara che estremamente spossata si addormentò non appena toccato terra.
Luca era in preda al panico ma si impose di restare calmo, sapeva che non sarebbe servito a niente.
Michelle invece era calma, seguì semplicemente il suo istinto.
Mise entrambe le mani sulla fronte di Sara e si concentro. Luca assisteva alla scena seduto dietro Michelle, in un silenzio assoluto.
Dai palmi delle mani di Michelle scaturì una luce, prima debole, poi intensa, e anche il ciondolo s’ illuminò.
Le ferite di Sara si rimarginarono, la pelle tornò al suo colorito e Sara riprese conoscenza.
La fronte di Michelle era imperlata di sudore e stremata si lasciò cadere all’ indietro sicura del fatto che Luca l’ avrebbe presa e infatti senti l’ immediato contatto con il petto di lui.
Stavolta però non svenne, la pratica nelle arti magiche le aveva fatto bene; comunque era stremata e non riusciva a tenersi sulle gambe.
Anche Sara era stanca, quindi si concessero un giorno di riposo.
Sara aveva portato loro frutta, carne e acqua su i quali sia Luca che Michelle si gettarono con voracità.
Fu Michelle a parlare per prima- Chi ti ha ridotto in quello stato?-
-Gerjog, sono mostri creati da Lui. Possono ritorcerti contro qualsiasi magia.Li ho uccisi tutti ma uno mi è sfuggito.-
-Che altro sai dirci su questo fantomatico Lui contro il quale dovremmo batterci?- chiese Luca dopo aver ingoiato l’ ultimo pezzo di carne che aveva in mano.
-Nulla.-
-Che significa nulla, possibile che non si sappia neanche che magia usa?-chiese Michelle.
-Non sappiamo nulla, non si è mai sporcato le mani in prima persona, quel bastardo manda sempre i suoi seguaci per liberarsi delle persone che gli vanno scomode!!!- nella voce di Sara c’ era un profondo odio che ne Michelle ne Luca le avevano visto mai, i suoi occhi erano fissi nel vuoto, come se stesse ricordando qualcosa, e anche quelli erano pieni d’ odio, di rancore e di voglia di vendetta -a sterminato la maggior parte della resistenza e le regioni di Jerkio libere sono rimaste in quattro, la terra dei folletti, che per difendersi hanno dovuto utilizzare buona parte delle energie della foresta, la terra dei draghi, semplicemente perché i draghi sono molto difficili da domare, la terra degli gnomi, che a dispetto di quel che si dice sono ottimi combattenti, e la terra degli umani, che hanno creato la resistenza. Le terre cadute sono cinque, la terra del deserto, la terra delle ninfe, la terra dell’ ombra e con lei quella della luce e infine la più importante, la terra madre, dove vi era il palazzo della regina ora sorge una rocca invisibile ai nostri occhi. La vera ragione perché vi trovate qui è che Michelle a sentito che c’ era qualcosa che non andava e ha risvegliato i suoi poteri.
Luca, tu sei nato qui, quindi anche tu nel profondo dovevi sentire che qualcosa non andava…-
-Un minuto, dove sarei nato io?!- Luca aveva parlato con un’ espressione indecifrabile e la faccia di Michelle non era da meno.
-I tuoi genitori all’ inizio della guerra decisero di scappare dall’ altro lato, ovvero la terra, per offrirti una vita migliore. Questo è tutto ciò che so sul tuo conto, ma era anche logico altrimenti non avresti potuto avere un medalione.- Michelle credeva che Luca avrebbe fatto qualsiasi cosa tranne quella che fece, si mise a pensare e alla fine sospirò.
Sara decise che era ora di montare le tende e Michelle non riuscì a farle nemmeno una domanda.
-Ora concentratevi e pensate ai vostri cavalli, ora li richiameremo con la formula Alkemis, quando siete sicuri pronunciate la formula.- la parola venne pronunciata da tutti e tre contemporaneamente e in meno di una frazione di secondo i cavalli erano davanti ai rispettivi padroni.
Era tardi e tutti erano molto stanchi, Sara disse loro che per quella notte non c’ era bisogno dei turni di guardia perché il tempio era protetto da un incantesimo.
Nella tenda Michelle chiese a Luca il motivo della sua reazione di poco prima e lui rispose molto semplicemente.
-I miei non mi sono mai piaciuti e in più mi hanno mentito, ma lo hanno fatto per proteggermi come posso avercela con loro sapendo questo!-
Poi si addormentarono quasi contemporaneamente uno accanto all’ altro.


Il giorno dopo Sara disse loro che sarebbero rimasti un’ altra notte al tempio.
Più tardi, verso l’ ora di pranzo, mandò Luca a prendere alcune erbe mediche e in sua assenza ne approfittò per parlare con Michelle.
-Stanotte, mentre Luca dorme, dovrai entrare nel tempio, li dovrai trovare da sola la strada per arrivare in una stanza.
Li troverai un vecchio cimelio della tua famiglia che ti aiuterà a controllare i tuoi poteri.-
-Ma perché devo partire di notte?-
-Perché dovrai essere sola e Luca non ti lascerebbe mai entrare in un posto così da sola. Per trovare la strada segui il tuo istinto, sarà buio quindi dovrai usare la formula Luminos e sul tuo palmo apparirà un globo luminoso che ti accompagnerà, quando chiuderai il palmo della mano il globo scomparirà e sarai al buio.-
Michelle annuì, sapeva che si era cacciata di sua volontà in quel guaio, ora non poteva trarsi fuori alla prima difficoltà ma mentire a Luca la faceva stare davvero male.
La giornata passò rapidamente.

Era sera, e Sara aveva ricordato il piano a Michelle.
Luca era andato a dormire e con lui Michelle e Sara.
Si erano addormentati su due pellicce uno accanto all’ altra come la sera prima, e fu qui che iniziarono i problemi.
I due ragazzi erano molto vicini e il braccio di Luca le cingeva la vita, il che fece avvampare Michelle, se si fosse mossa anche Luca si sarebbe svegliato.
Mentre stava pensando a come non svegliarlo le venne un idea.
Sara aveva spiegato loro che si potevano inventare formule che però funzionavano raramente e al suo livello non era il caso di inventare alcuna formula.
Allora sussurrò una sola parola, Alkemis, e Luca si immobilizzò.
Dopo essere uscita dalla tenda pronunciò la stessa parola al contrario,Simekla, per annullare la magia.
Era davanti alla porta del tempio e non esitò un istante, non cen’ era ragione.
Non sapeva cosa aspettarsi all’ interno del tempio e appena fu dentro sussurrò la formula per creare il globo luminoso.
Si sentiva parecchio in colpa per aver mentito a Luca e iniziò a camminare tentando di concentrarsi solo sulla sua missione.
Seguì il suo istinto come le aveva detto Sara e così evitò sette trappole piazzate qua e la, alla fine arrivò a un corridoio molto lungo e stretto fatto interamente con diamante, in fondo vi era una porta con inciso un serpante verde.
Arrivò fino alla porta, la spinse ma non si apriva; la guardò da ogni angolazione ma non riusciva a capire come entrarci.
Poi si accorse che sulla punta della coda del serpente cera un incavo fatto apposta per contenere il suo ciondolo.
Mise il ciondolo all’ interno della rientranza e il serpente verde si illuminò, la luce era così accecante che Michelle dovette coprirsi gli occhi con le braccia.
Quando potè di nuovo aprire gli occhi vide una stanza stupenda, era interamente fetta con cristallo verde smeraldo, al centro della stanza c’ era un altare in vetro e sopra di esso un altro ciondolo a forma di ghirlanda, tre liane si intrecciavano fra loro e si chiudevano in un cerchio, c’ erano tre foglioline lungo le liane, su una di queste vi era lo smeraldo.
Michelle si avvicinò di qualche passo all’ altare e non ebbe neanche il tempo di trasalire che il suo ciondolo volò via dal suo collo e volò verso l’ altare.
Quando arrivò li davanti l’ altro ciondolo si alzò.
Uno di fronte all’ altro i ciondoli iniziarono a volare in cerchio a tale velocità che ormai non si distinguevano più, alla fine un esplosione di luce, per la quale Michelle si dovette di nuovo coprire gli occhi.
Ma sapeva ciò che era successo, il ciondolo aveva lottato per lei e la sfera era stata assorbita.
La luce svanì poco a poco e lei potè rimettere il ciondolo al collo, era completamente diverso, molto più bello, il serpente si snodava lungo la ghirlanda girandole attorno, le pietre erano li, una sulla foglia e due sugli occhi del serpente.
Tornando sui suoi passi per trovare l’ uscita, era così euforica, che non si accorse di aver azionato una trappola.
Stava scivolando in una botola e la schiena che strusciava alla parete le dava un dolore infernale, durante la caduta maledisse mille volte se stessa, e la sua distrazione.
Poi trovò un appiglio e con le ultime energie che le erano rimaste pronunciò la solita parola, Alkemis.
Fu teletrasportata all’ entrata del tempio, Luca era seduto davanti alla porta con le tempie che pulsavano per la rabbia e Sara era accanto a lui tranquilla come sempre.
Prima di proferire parola, e ignorando la rabbia di Luca, Michelle si sedè di fronte ai due compagni e si toccò la schiena, il dolore era insopportabile.
Si portò la mano di fronte agli occhi, era piena di sangue, e sul suo volto si disegnò una smorfia di dolore.
Ne Luca ne Sara si erano accorti della ferita e nel vedere la mano insanguinata trasalirono.
Michelle non diede loro neanche il tempo di chiedere cosa avesse, chiuse gli occhi e iniziò una cantilena.
Luca non capì le parole della formula ma Sara si.
I suoi dubbi erano fondati, Michelle sapeva usare il dono della Guarigione.
Il dolore cessò, e la ferita smise di sanguinare, tuttavia era ancora aperta e le poche energie magiche che restavano a Michelle non le bastarono per poterla rimarginare.
Luca si fece prendere di nuovo dalla rabbia ma prima che potesse dire alcunché Sara iniziò a parlare.
-Ho detto io a Michelle che doveva andare da sola, aveva una missione e per compierla non doveva avere nessuno intorno, quindi Luca siediti e ascoltiamo la storia di Michelle.- Luca tacque imbronciato- avanti Michelle racconta.-
Michelle raccontò in breve della stanza e di come si era procurata la ferita.
Era molto stanca e aveva quasi esaurito l’ energia magica con l’ ultima formula e la schiena le doleva nonostante la magia.
Sara doveva averlo capito perche decise di fermarsi un’ altro giorno.
Nel tardo pomeriggio le ferite sulla schiena iniziarono a infettarsi, Michelle non aveva abbastanza energie per un’ altro incantesimo di guarigione e Luca la costrinse a sdraiarsi e le mise un impacco di erbe sulle ferite prima che si infettassero, lei sospirò per il sollievo portato dalle erbe medicinali e poi cadde i un sonno senza sogni.







CAITOLO 8

Si svegliò la mattina dopo, le ferite le bruciavano meno del giorno prima.
Luca entrò nella tenda nel momento in cui lei stava per alzarsi, portava un vassoio con la colazione, lo poggiò su una cassa li vicino, e, in tutta calma, si avvicinò a Michelle, e fra tutte le sue proteste, la prese in braccio e la fece mettere sdraiata a pancia sotto su un giaciglio improvvisato con delle foglie secche e un lenzuolo.
Le alzò la maglietta quel tanto che bastava per curarle le ferite sulla schiena, alla fine si avvicinò al suo orecchio destro e, con il solito sorriso rassicurante, le disse di riposarsi perché sarebbero partiti di li a poco.
Partirono, Gemma, Diamante e Acciaio erano riposati e scalpitanti tanto che Acciaio partì a l galoppo prima che Luca avesse finito di salire, e, perciò, Luca si esibì in milioni di acrobazie pur di fermare il suo cavallo, la sciena era davvero esilarante!
Per Michelle salire fu un’ impresa, le ferite non erano completamente rimarginate e il dolore era forte.
Quando fu salita si lasciò scappare un gemito e Luca, sentendola, si precipitò da lei.
-Sei sicura di stare bene?- le aveva chiesto appena accostato il suo cavallo a quello di Michelle.
-Mi fa un po’ male… ma dobbiamo andare avanti, qualcosa mi dice che affronteremo cose peggiori di qualche semplice taglio!- aveva detto lei con una punta di ironia per rassicurare l’ amico; tentativo miseramente fallito!
Infatti Luca era più in ansia che mai, a ogni gemito di Michelle la costringeva a fermare i cavalli per controllarle le ferite.
A Michelle fece tenerezza tutto la premura che Luca metteva nel medicarla; quando le toccava le ferite le sue mani erano delicate nel non farle provare alcun dolore; quando le metteva l’ impacco di erbe era sicuro e preciso nei movimenti; aveva l’ accortezza di non stringerle troppo la fasciatura per non limitarla nei movimenti e alla fine delle medicazioni la prendeva in braccio e la rimetteva in sella.
Il viaggio proseguì senza intoppi, Sara era particolarmente taciturna, non aveva proferito parola ne la mattina ne durante il viaggio, il che insospettì Michelle, si vedeva lontano un miglio che stava nascondendo qualcosa.
La sera si fermarono in una taverna e Sara pagò due stanze per la notte.
Nella stanza di Luca e di Michelle c’ era un solo letto e Luca fu costretto a dormire a terra.
La mattina dopo partirono in tutta fretta.
Le ferite di Michelle erano quasi guarite ma Luca le fece comunque una fasciatura.
Era pomeriggio e si fermarono per riposarsi un po’ e per far riposare i cavalli.
Fu quello il loro errore, erano in una fitta foresta al riparo dal sole e furono attaccati.
Stavano mangiando e dei ladruncoli li presero alla sprovvista, erano in molti.
Sara fece immediatamente scaturire dalle sue mani un vortice di fuoco, Michelle fece lo stesso ma dal palmo delle sue mani scaturì energia allo stato puro, colpirono un paio di quei tizi ma il gruppo non si perse d’ animo e tornò all’ attacco.
Erano tutti molto giovani e Michelle ne intravide uno della sua stessa età che sembrava essere il capo.
Luca aveva innalzato una barriera che però fu perforata per via delle poche energie di Luca.
Erano tutti e tre isolati dai loro compagni.
Michelle sentì un forte dolore alla schiena dove aveva le ferite, lanciò un urlò e cadde pesantemente a terra; Luca, che fino a quel momento era rimasto sulla difensiva, sentì l’ urlo dell’ amica e la sentì accasciarsi al suolo, pensando al peggio fu preso da una rabbia ceca.
Non se ne era accorto ma la preoccupazione per l’ amica gli aveva fatto scoprire il suo secondo potere, la spada; aveva alzato entrambe le mani al cielo ed era apparsa una spada nera scintillante, aveva una pietra d’ ambra conficcata nell’ impugnatura.
Con la forza della disperazione era arrivato fino a Michelle, era coperta di sangue dalla testa ai piedi e gemeva, le ferite sulla schiena si erano riaperte ma erano più profonde, ogni respiro le procurava un dolore immane e Luca si sentì estremamente impotente.
Sentì un altro tonfo, anche Sara era stata sopraffatta,avvertì un forte dolore alla testa e perse i sensi, si accasciò accanto a Michelle con una mano sulla sua testa come nel vano tentativo di proteggerla.


Michelle si svegliò in un giaciglio coperta da un lenzuolo.
Era spaesata e non sapeva dove si trovava, non ricordava nulla di quanto successo 3 giorni prima.
Poi tentò di alzarsi e sentì un lancinante dolore alla schiena che le tolse il respiro.
I ricordi riaffiorarono, dolorosi nella sua mente e un pensiero le fece dimenticare il dolore.
Che ne era stato di Luca? Dove era? Ma soprattutto era ancora vivo?
Si alzò dal letto incurante del dolore provocatogli dalle ferite, doveva sapere.
Quando si alzò vide che la stanza in realtà era una grotta, davanti a lei c’ era una scrivania con dell’ acqua e del cibo, bevve l’ acqua con avarizia e mangiò quel tozzo di pane secco che era stato a lei destinato.
Poi vide che non c’ erano ne finestre ne porte e le venne in mente l’ incantesimo che aveva usato Sara per aprire la porta del tempio, così pronunciò quella singola parola a bassa voce, quasi sussurrandola; si stupì di quanto la sua voce fosse lieve ma dopo aver pronunciato Alkemis, fu come se le forze le tornassero improvvisamente e con quelle, anche la voce.
La porta si aprì e Michelle si trovò davanti una guardia che le sbarrava completamente il cammino, era un uomo dalla stazza imponente ma Michelle non si fece intimorire, le parola per l’ incantesimo della immobilizzazione le venne spontanea nonostante non avesse mai provato un incantesimo del genere.
La guardia era immobile di fronte a lei e la guardava con occhi colmi di odio, lei sostenne quello sguardo e si avvicino a quella specie d’ armadio a quattro ante.
-Ora tu mi porterai dal tuo capo, è chiaro? E niente scherzi, potrei ucciderti con un movimento del mignolo, ci siamo capiti?- la guardia annuì debolmente e Michelle la liberò.
Non appena fu libera, la guardi si avventò su Michelle sfoderando un coltello da lancio, lei creò a sua volta un coltello, schivò abilmente il colpo dell’ avversario saltando e ricadde sulla sua schiena facendolo cadere a terra, il pugnale puntato alla gola- Allora non ci siamo capiti, portami dal tuo capo e non osare dare l’ allarme o ti uccido veramente bastardo!-.
Stavolta l’ armadio non fece scherzi, aveva capito la potenza di Michelle e oltretutto aveva ancora il suo coltello puntato sulla schiena.
Arrivarono davanti a una porta enorme, la guardia la aprì e Michelle si nascose dietro di lui con il pugnale ancora puntato fra le scapole dell’ uomo.
Michelle sapeva che appena entrata li la guardia avrebbe dato l’ allarme, ma non gliene diede il tempo e la immobilizzò.
Appena l’ uomo cadde a terra immobile Michelle potè ammirare la magnificenza di quella stanza, al centro c’ era il trono alto e imponente su cui sedeva un ragazzo che non doveva avere che un paio d’ anni più di lei, poi la sua concentrazione andò a parare dove c’ era un drappello di guardie che la guardavano sbigottita.
Quello sguardo si spense subito e tutti insieme si lanciarono all’ attacco ma prima di poterla raggiungere furono immobilizzati dall’ incantesimo di Michelle, l’ espressione del ragazzo seduto sul trono cambiò da disinteressata a stupita.
Michelle gli si avvicinò a grandi passi gli occhi fissi in quelli del ragazzo, erano pieni di disprezzo e il “principino” fu paralizzato da quello sguardo.
Era a due passi da lui ferma e immobile al suo posto, aspettando che l’ avversario facesse la prima mossa ma lui si avvicinò con uno sguardo dolce ma determinato e disse con estrema strafottenza:-Però, bella e potente! Sei perfetta per diventare mia moglie!- in quel momento posò le sue labbra su quelle di lei.
Per un attimo Michelle ne fu stupita poi sopraggiunse l’ ira, con la quale, sommata a quella precedente, non riuscì più a trattenersi.
Lo schiaffo arrivò improvviso e con violenza mentre le loro lebbra non si erano ancora staccate.
Per la forza trattenuta in quello schiaffo il ragazzo cadde a terra, e Michelle non gli diede il tempo di rialzarsi, creò una spada e gliela puntò alla gola.
-Bastardo, come ti sei permesso!!! Dimmi dove sono i miei amici o giuro che ti mando all’ altro mondo insieme alla tua arroganza!!!- il ragazzo si mise a ridere, dapprima silenziosamente, poi sempre più forte finche le sue risa non risuonarono in tutta la sala.
-Ti fa tanto ridere andare all’ inferno stronzo?-
-Il mio nome è Chira.-
-Bene Chira, sappi che non ho intenzione di dirti nulla di me, ma potrei ucciderti solo lasciando cadere questa spada quindi ti conviene rispondere alle mie domande anche perche la spada pesa e io non ho molte forze, allora dove sono i miei amici?- il ragazzo si ostinava a tacere e Michelle, facendo seguire il gesto alla parola, fece scivolare la spada a due centimetri dall’ orecchio del ragazzo.
-Allora?- infine il ragazzo si decise a parlare.
-La ragazza è scappata poco dopo che l’ avessimo catturata, il ragazzo credo che sia stato torturato dalle mie guardie fino alla morte, sai era davvero penoso, non voleva separarsi in nessun modo da te, e chiedeva sempre tue notizie, era davvero patetico-
-Azzardati a insultarlo un’ altra volta e invece di pietrificarti ti ammazzo!-
-Ma allora non ci senti, il tuo amico è morto, morto e sepolto-
-Bastardo!!!- urlò Michelle prima di pietrificarlo, ma stavolta per sempre.

Era disperata, non si era neanche accorta che sulle sue guance scorrevano calde lacrime di disperazione.
Poi si ricordò dell’ ospedale, li anche essendo in stanze diverse avevano comunicato con la telepatia perché non farlo di nuovo, se Luca fosse stato davvero morto non avrebbe potuto risponderle.
Si concentrò e inviò il messaggio a Luca.
Quelli che seguirono furono attimi di speranza e disperazione, poi la risposta arrivò, il messaggio era debole e quasi incomprensibile e Michelle dovette metterci tutta la sua buona volontà per decifrarlo, ma alla fine ci riuscì.
Segrete. Aiuto.
Michelle utilizzò un incantesimo di localizzazione, non stette li a domandarsi come riusciva in magie da lei mai eseguite prima e corse verso il punto indicato dalla striscia luminosa.
Le lacrime continuavano a bagnarle le guance ma andava avanti, immobilizzando chiunque avesse avuto la stoltezza di pararsi davanti a lei.
Infine arrivò alle segrete e il cuore cessò di battere,le lacrime smisero di scendere, sfondò la porta con un calcio e li vide, Sara legata a un palo e Luca, con indosso solo i pantaloni, con il petto squarciato da larghe ferite ormai infette da troppo tempo,appeso per i polsi al muro, lui alzò la testa, dalla sua bocca scendeva un rivolo di sangue e Michelle sentì una stretta al cuore, nonostante le ferite lui le sorrise e le lacrime ricominciarono a pizzicargli gli occhi.
Afferrò le chiavi attaccate alla porta, prima slegò Sara priva di sensi e la depose accanto al muro.
Poi si avvicino a Luca e lo sciolse dalle sue catene, lo fece sdraiare fra gemiti e lamenti.
Le lacrime gli annebbiavano la vista, Luca tentava di dire qualcosa e per sentirlo Michelle dovette chinare la testa fino alla sua altezza.
-Non.. piangere, lo sai… che non… ri… riesco a vederti in questo stato…- si era asciugata le lacrime, anche in fin di vita il ragazzo pensava prima alla sua salute che al suo stesso stato, e aveva sorriso.-Tranquillo ora penserò io a tutto, non parlare, riposa.-
Aveva poggiato entrambe le mani sul petto di Luca e le parole uscirono dalla sua bocca senza che lei se ne rendesse conto, intanto le ferite si rimarginavano e le infezioni svanivano.
Alla fine era stremata, l’ incantesimo le aveva buona parte delle sue energie, ma vedendo Luca alzare il busto e aprire gli occhi non riuscì a trattenere le lacrime.
Gli gettò le braccia al collo e iniziò a singhiozzare come non faceva più da quando era bambina, e Luca iniziò ad accarezzarle i capelli come aveva fatto al tempio per farla calmare, ma stavolta le lacrime continuarono a scendere senza freno.
Proprio mentre Luca stava per parlare Michelle, ancora abbracciata a lui, parlò fra i singhiozzi.
-Promettimelo.- disse semplicemente, Luca non capì di cosa stesse parlando ma continuò ad accarezzarla.
-Promettimi, che non rischierai mai più la vita, mai.- continuò lei.
-Te lo prometto, ma non piangere… sei molto più bella quando sorridi- nel dire le ultime parole Luca era avvampato ma Michelle non se ne curò e rispose semplicemente -Ma queste sono lacrime di gioia, per aver ritrovato te e Sara… SARA!!!- gridò lei ricordandosi all’ improvviso della ragazza.
I due si erano girati verso il punto dove Michelle aveva messo la ragazza, ma quando si voltarono Sara era in piedi e li guardava, sorridente il che fece avvampare entrambi i due ragazzi che si erano resi conto solo allora che erano l’ una tra le braccia dell’ altro.
Si staccarono e si alzarono rossi fino alla punta dei capelli.
-Ma perché tu non hai ferite, non è possibile che non ti abbiano fatto niente!- esclamò Michelle, anche per cambiare discorso.
-Vedi quei pali,- aveva detto Sara indicando i pali dove era stata legata –sono pali anti magia, ti portano via tutte le energie fino alla morte, ma l’ incantesimo di guarigione che hai usato su Luca aveva un’ aura così potente da guarire anche me.-
Michelle ci mise una frazione di secondo a realizzare che Sara aveva detto “incantesimo di guarigione”.
-Incantesimo di guarigione!? Ma Sara, tu avevi detto che neanche i maghi più potenti sono mai riusciti ad usare questo e il potere Assoluto, come potrei riuscirci io!-
-Sei la figlia dei più potenti maghi che siano mai esistiti, di solito i ragazzi scoprono i poteri all’ età di 17 anni, tu li hai scoperti tre anni prima e il tuo influsso a fatto in modo che anche Luca scoprisse i suoi poteri alla tua stessa età…-
-Un attimo, vuoi dire… Luca hai scoperto il potere della spada e non me lo hai detto?- chiese Michelle sempre più stupita.
-L’ ho scoperto mentre i predoni ci attaccavano, subito dopo che eri svenuta, scusa se non te l’ ho detto prima.- disse lui abbassando la testa, quella vista addolcì la voce e lo sguardo di Michelle.
-Fa niente, non è stata sicuramente colpa tua, non ti preoccupare non mi sono arrabbiata. Sara puoi continuare, e scusa per l’ interruzione.-
-Alla tua età sei già più forte dei nostri maghi migliori, a mio parere se ti impegni riuscirai ad usare il potere Assoluto, Michelle tu… sei la nostra unica speranza per sconfiggere Lui e liberare il popolo.- quelle furono le sue ultime parole per il resto della giornata.


Le parole dette da Sara avevano fatto capire a Michelle l’ importanza della sua missione.
Sentiva un peso che le gravava incombente sulle spalle e le dava un senso di oppressione al petto, da lei dipendeva la vita di un’ intero regno.
Luca sapeva bene che quando l’ amica era in quello stato di depressione non sarebbe servito a nulla tentare di consolarla, al contrario, quell’ atteggiamento le avrebbe dato ancor più fastidio e quindi fermò Sara prima che potesse aprire bocca facendole segno di non dire niente; Michelle doveva capire e accettare, Luca aveva estrema fiducia in lei e sapeva che quello stato d’ animo non sarebbe durato a lungo, soffrire insieme a lei era l’ unica cosa che potesse fare per starle vicino e l’ avrebbe fatto.
Uscire da quella fortezza fu facile grazie all’ incantesimo di localizzazione che avevano usato pensando a un’ uscita.
Guardie ne erano rimaste poche e quelle che tentavano di fermarli venivano automaticamente pietrificate.
Arrivati all’ uscita richiamarono i cavalli.
Gemma e Diamante zoppicavano, mentre Acciaio aveva una ferita all’ addome.
Luca e Sara corsero ai rispettivi cavalli, Michelle guardo le ferite dei tre cavalli con occhio clinico.
-Non vi preoccupate, sono ferite superficiali. Posso curarle.- disse con decisione.
I due si allontanarono dai cavalli, Michelle passò una mano sull’ addome di Acciaio e la ferita si rimarginò lasciando solo una cicatrice.
Poi passò a Gemma, stessi movimenti e guarì.
Infine arrivò il torno del su cavallo, Diamante, Michelle era sfinita, le forze magiche che le rimanevano era pochissime se non nulle ma curò lo stesso Diamante.
Si alzò titubante, le ferite sulla schiena ricominciarono a sanguinare, ma non aveva abbastanza energie per curarle, nessuno si era accorto della stanchezza di Michelle semplicemente perché lei non aveva intenzione di fermarsi ancora.
A causa sua avevano perso fin troppo tempo, si coprì con un mantello con la scusa che aveva freddo per coprire le ferite e montò in sella.


Si fermarono a tarda sera in una cittadella popolata da ogni genere d’ individuo.
C’ erano gnomi, ninfe, umani e folletti.
Michelle aveva la vista annebbiata, aveva perso troppo sangue.
L’ unico ad essersene accorto era Diamante, che infatti era irrequieto ancor più del solito, sapeva che c’ era qualcosa che non andava, la sua padrona era debole, lo sentiva.
Si fermarono avanti a una locanda, Luca e Sara scesero da cavallo e si avviarono verso la locanda, Sara era già entrata
quando si sentì un tonfo seguito da diversi nitriti, un presentimento orribile fece venire i brividi a Luca che si girò, correndo verso Michelle.
L’ amica era a terra in un lago di sangue che si propagava fino agli zoccoli di Diamante.
Il cavallo agitato, nitriva e scalpitava.
Luca si inginocchiò accanto a lei, urlava il suo nome, la scuoteva… niente, la prese in braccio e la portò nella locanda.


Michelle si svegliò, aveva fasciature su tutto il corpo, la testa le girava ma tentò ugualmente di alzarsi.
Era in piedi quando entrò Luca, vedendola in piedi si infuriò ancor di più.
-Che ti salta in mente!!! Rimettiti subito sotto le coperte! Di un po’, volevi morire dissanguata ieri sera!- Michelle si era coperta le orecchie con le mani e aveva chiuso gl’ occhi.
-Non urlare ti prego.- aveva detto con voce quasi impercettibile e indietreggiando di qualche passo.
Luca le si avvicinò e la strinse con forza a se, la sua voce era dolce.
-Non farlo mai più… ti scongiuro non farmi più prendere una colpo del genere… ti prego.- le sussurrò all’ orecchio.
Michelle fu toccata da quelle parole e lo abbracciò a sua volta, poi Luca la prese in braccio e la mise nel letto.
-Le tue ferite erano gravi e avevi perso molto sangue, ci a aiutato una ninfa molto abile in botanica ma non ti potrai alzare dal letto per almeno 3 giorni- non la lasciò aprir bocca e continuò –non osare muovere un solo dito, intesi? Se lo fai giuro che faccio in modo di toglierti tutti i tuoi poteri!- aveva detto scherzosamente, poi si era allontanato ed era uscito lasciandola riposare.
I giorni seguenti Sara le curava le ferite e le portava da mangiare, chiacchieravano come vecchie amiche che si erano ritrovate dopo un lungo periodo e a Michelle fece piacere tutta la confidenza che ormai si era istaurata fra loro, per lei Sara era come una sorella.
Sorella, chissà dove era in quel momento tutta la sua famiglia…

Allo scadere dei tre giorni Michelle non sentì ragioni, si volle alzare a tutti i costi anche se le ferite non erano rimarginate.
Il primo tentativo fu un disastro, appena si mise seduta sul letto sentì la testa girare, provò ad alzarsi ma cadde rovinosamente a terra e Sara l’ aiutò a rialzarsi.
I primi 3 giorni fu la stessa solfa, si alzava e cadeva, la testa le girava come impazzita e la schiena le doleva.
Poi la mattina del settimo giorno di permanenza alla locanda si alzò prima dell’ alba, aveva deciso di allenarsi un po’ da sola e per prima cosa decise di fare un piccolo globo di luce, la magia non la indebolì, al contrario, le diede forza.
Si stupì del fatto che la testa non le girasse più come prima, si alzò senza fatica e camminò a lungo.
Era l’ alba e decise di uscire della sua stanza prima di farlo fece un incantesimo di guarigione su se stessa, l’ incantesimo era molto potente e la guarì definitivamente.
Scese le scale e trovò il locandiere alle prese coll’ asciugare i bicchieri, quando l’ uomo la vide si preoccupò subito della sua salute ma Michelle lo rassicurò.
Non sene era resa conto subito ma l’ uomo che aveva davanti era uno gnomo, la pelle verdina e i capelli grigi ai lati della testa lo facevano assomigliare in tutto e per tutto a uno gnomo delle fiabe che la madre adottiva le leggeva quando era piccola.
Lo gnomo, più tranquillo, le sorrise benevolo e le indicò dove erano i suoi amici.
Michelle corse subito nel punto indicato e si trovò davanti un giardino abbastanza grande che si trovava direttamente all’ interno della locanda.
Al centro c’ erano due persone che si allenavano con le spade, Luca e Sara.
Luca era agile e scattante ma Sara non si faceva mai sovrastare.
Controbatteva colpo su colpo, sapeva trovare i momenti giusti per affondare e quelli giusti per indietreggiare.
La spada di Sara era di legno, quella di Luca era fatta di energia magica, Michelle lo percepiva, la spada era potente, troppo potente, Luca non sarebbe stato in grado di controllare il suo potere per il tempo necessario a sconfiggere Sara.
E infatti non durò a lungo, Luca perse il controllo dei poteri a poco a poco e si accasciò esausto a terra.
Michelle, che fino ad allora era rimasta nascosta dietro un albero, corse da lui preoccupata.
Si inginocchiò accanto a lui che nel vederla alzò di scatto il busto.
-Cosa diavolo…-
-Mi sono rimessa, ormai sto bene,- tagliò corto lei –tu invece come stai, sembri sfinito!-
-Non preoccuparti, sono solo un po’ stanco dopo l‘ allenamento- Luca fece per alzarsi ma ricadde a terra senza forze.
Michelle si preoccupò maggiormente ma l’ amico le sorrise, come faceva sempre, un sorriso che ti invogliava a rispondere con lo stesso gesto.
Si sedettero sotto un albero, Luca era privo di qualunque tipo di energia.
-Eih non mi hai ancora raccontato come diavolo hai fatto a salvarci in quella specie di covo- così Michelle iniziò a raccontare.
Luca l’ ascoltava e giocava con un rametto caduto dall’ albero, quando Michelle arrivo al punto in cui Chira l’ aveva baciata sentì qualcosa spezzarsi; Luca, che fino a poco prima era calmo e giocherellava ascoltandola, aveva distrutto il rametto fino a trasformarlo in trucioli, Michelle si stupì di quel cambiamento improvviso ma ricominciò a raccontare come se nulla fosse.
Alla fine del racconto Luca aveva ritrovato la calma e per entrambi era sopraggiunta la stanchezza.
Passarono la giornata sotto l’ albero a chiacchierare del più e del meno solo per distrarsi e non pensare a cosa andavano incontro.
Erano andati entrambi in camera di Michelle, in realtà era la camera di entrambi ma Luca arrivava quando lei già dormiva e se ne andava prima che si svegliasse.
C’ erano due letti uno su un lato e l’ altro sul lato opposto della stanza.
Michelle andò in bagno a cambiarsi e quando uscì vide Luca che già dormiva sul suo letto.
Pensò che dovesse essere sfinito, e visto l’ allenamento a cui Sara lo sottoponeva, non ne era stupita.
Gli mise addosso una coperta che era ai piedi del letto, rimase a guardarlo per un po’, sentiva che qualcosa era cambiato dentro di lei, ma non capiva cosa.
Si sdraiò e si addormentò all’ istante.


commenti porfavor! :38.gif: :13.gif:
 
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[*Maryam*]
view post Posted on 29/5/2008, 19:29




è bellissimo!!"!
 
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titti-chan
view post Posted on 30/5/2008, 17:55




grazi 1000! cmq ci ho messo un casino per scrivrerlo ^^"!
 
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Yondaime, Quarto Hokage
view post Posted on 27/11/2008, 21:41




we io conosco una casa editrice oggi ci faccio un salto e glielo faccio legge ....ke ne dici??? image .... skerzavo cmq sei veramente bravo . Complimentiii
 
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3 replies since 16/5/2008, 18:02   200 views
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