Destroy The Fate, [Pure GDr Mode On - Background Quest]

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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 6/4/2008, 17:38




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Trip To The Fate



CITAZIONE
Questo topic è costruito appositamente per far interagire più pg possibili, per creare una situazione di background in base al relazionarsi degli stessi. Il tipo di svolgimento è come quello di una missione senza fini di lucro. Chiunque abbia voglia di partecipare, di assaggiare il gusto del gdr libero, di divertirsi, di conoscere nuove persone e di farle conoscere al proprio personaggio. Buon Post a tutti^^

M
olto spesso, riflettendo sulla nostra vita, ci accorgiamo che il tempo a nostra disposizione è relativamente breve. E pensando alle nostre esperienze, revisionando i nostri ricordi, ci rendiamo conto che sono poche le gioie della nostra vita, anche se intense. I nostri amici, i nostri amori, i nostri ideali fanno di noi quello che siamo. Ma chi siamo? Sapere che cosa siamo è facile. Ma non chi. Per farlo dobbiamo compiere un viaggio spirituale, che ci permetta di metterci a confronto con altre persone, con altre culture, con mondi nuovi e diversi, e ci permetta di crescere e maturare la concezione di noi stessi che desideriamo avere. Per questo motivo mi spinsi oltre il luogo in cui ero solito passare i miei giorni, cercando di esplorare un po’ questo mondo estraneo di cui tanto si sente parlare. Avevo programmato tutto con cura maniacale, eppure anche se il gran giorno era arrivato non riuscivo a capacitarmi di come una tale cosa avesse potuto succedere.

«Accidenti!Ho dimenticato il sacco a pelo….nooo»



Ebbene sì. L’avevo fatto. Dopo aver pianificato meta e viaggio, ed aver pensato alle vivande, avevo dimenticato la parte più importante: la sistemazione notturna! Proprio non mi andava di dormire appollaiato sul ramo di un albero come una pantera, o alle sue radici, poggiato al tronco, tra insetti di ogni specie. Non andavo certo a fare un viaggio di piacere, ma senz’altro non volevo dormire male…soprattutto conoscendo la mia anima pigra e sciatta, a maggior ragione di mattina, quando nonostante il sole sia sorto da tempo, quando le mie palpebre esitano a lungo prima di aprirsi, ed il mio corpo ad alzarsi. A mio parere credo non esista niente di più bello del tepore del letto al mattino, che tenta lo spirito a non alzarsi affatto, a rimanere immerso in quel torpore gradevole.
Mi avviai verso l’armadio deciso di mettere a soqquadro di nuovo la casa per ritrovarlo, e mi impuntai sui quattro scaffali superiori dove ricordavo di averlo poggiato l’ultima volta che mi ero apprestato a viaggiare, ovvero quando partii con Shiltar per l’addestramento speciale. Quanti ricordi sopiti si risvegliarono a quel pensiero! Mentre mettevo da parte varie cianfrusaglie, oltre a molti capi d’abbigliamento, alla ricerca del sacco a pelo, la mia mente vagava da sola in quei ricordi da poco tornati alla luce. Sette giorni di allenamento, fatica, dolore, soddisfazione, eccitazione, sfide e nuove conoscenze. Ricordavo ancora perfettamente i due shinobi della Nuvola, che aveva incontrato gli ultimi due giorni tra i monti della Contea delle Onde.

«Oh! Eccolo qui…»



Tirai fuori dall’armadio un enorme sacco, del tutto verde. Lo tirai sulla spalla e mi avvicinai al letto dove avevo poggiato lo zaino contenente tutto ciò di cui avevo bisogno . Lo montai vicino, tirando le corde vicino alle spalliere e legandole con un nodo a cappio, in modo che non avrebbe dato fastidio. Di nuovo mi volsi verso l’armadio. Dovevo rimettere a posto, e soprattutto dovevo farlo in quel momento che potevo, perché al ritorno non ne avrei avuto le forze, anzi meglio dire la volontà. Ci misi qualche decina di minuti, ma alla fine tutto era di nuovo in ordine. A volte potevo sembrare disordinato, ma da quando avevo acquisito una certa autonomia nella residenza, tenevo di più alle mie cose e pretendevo per me stesso un certo grado di ordine e di serietà nel mantenere tutto intatto. Le missioni da Genin supportavano il mio portafoglio, ma dovevo stare attento alle spese eccessive ed inutili. Comunque, lasciando da parte le mie rogne economiche, ero pronto a partire. Infatti indossai lo zaino in spalla e mi lasciai dietro casa mia, gettandomi nella fresca aria mattutina del Villaggio, mentre la nebbia aleggiava come suo solito per l’aere. Sapevo che essa caratterizzava il Villaggio, ma a volte era insopportabile. Impediva di vedere le meraviglie che si celavano in quel luogo. Tuttavia altre volte si era rivelata utilissima e così sarebbe sempre stato per un ninja del Kirigakure. Chiusi gli occhi e mi concentrai sul mio sitema circolatorio, in particolare ampliando gli altri sensi con il chakra.

<<posso camminare anche ad occhi chiusi in questa nebbia…heheh>>



CITAZIONE
Combattere alla Cieca- Base: Permette di sopperire alla vista, tramite l’uso del chakra

Così mi avviai per le vie fino alle grandi mura del villaggio, che senza esitazione oltrepassai. Ma al di fuori mi venne un dubbio amletico, anzi un desiderio particolare. Inizialmente avevo programmato di recarmi verso il Villaggio di Konoha, o almeno nelle sue vicinanze, in particolare nel Paese del Thè. Ma una volta al di fuori, un senso di libertà mi pervase, lasciando in me una certa eccitazione, che aumentava proporzionalmente all’adrenalina in circolo nel mio sangue. Sorridendo soddisfatto mi avviai verso est, deciso a raggiungere La Valle dei Fiumi, luogo al confine tra il Paese del Fuoco e quello delle Risaie. Facendo affidamento sulla mappa che possedevo, guardai il sole e, facendo mentalmente il calcolo dell’angolo tra la sua posizione e lo zenit immaginario, calcolando il coseno del triangolo tra me, il sole e il luogo in cui dovevo andare, mi accorsi che ci sarebbero voluti due giorni di cammino per arrivarci.

<<ne impiegherò tre invece!Oh sì…mi soffermerò un po’ di più in quel di Konoha….ho sempre voluto visitarlo il Paese del Fuoco…>>



Così deciso, mi misi in viaggio verso il sentiero che avevo scelto, mentre i miei occhi si posavano su quello che era il mondo. La prateria che si stendeva davanti a me mi dava l’idea di grandezza. L’avevo vista tante volte, ma forse per l’emozione, o per lo scopo diverso con cui mi apprestavo a partire, sentivo che qualcosa era cambiato.

«Meglio mantenere un passo di marcia»



Così mi avviai ad una velocità costante lungo il sentiero dritto a me. Camminai a lungo, per colline, per altre praterie, finché non vidi la foresta, la grande Foresta che circondava il Paese del Fuoco. Fu un cam,mino lungo fino a lì, ma mi aveva animato la forza di vedere di più. Così mi avviai verso quella foresta, che dall’aspetto sembrava nascondere molti più segreti di quelli che si poteva pensare. Alzai di poco il capo, una volta arrivato lì, volgendo lo sguardo verso le cime degli alberi. I rami erano folti ed alti, ma creavano ogni tanto una specie di vuoto da cui filtravano i raggi del sole in veri e propri fasci d’oro, che seguii con lo sguardo fino a giungere al suolo, fitto di sottobosco e fogliame. Camminavo lentamente, aprendomi la strada tra l’erba alta, che cresceva rigogliosa, osservando l’ambiente intorno. Un passero fuggì al mio passaggio, rifugiandosi su un ramo alto, vicino al suo nido. Non sembrava spaventato, ma curioso di quella intrusione in quel luogo in cui regnava la pace. Portai la mano innanzi a togliere dalla mia strada l’ennesimo fascio di erba, che mi si mostrò una radura stupenda. L’erba era più bassa, e ricca di fiori. Gli alberi si aprivano e lasciavano intravedere il cielo, che notai era diventato leggermente rosso. Il tramonto era vicino. Avevo perso la cognizione del tempo. Così decisi di accamparmi. Lascia a terra lo zaino, e srotolai il sacco a pelo. Poi mi avviai in cerca di legna per il fuoco e di acqua. Sentivo in sottofondo lo scorrere dell’acqua corrente, e così mi avviai verso la fonte dello stesso rumore.

[…]



La notte era calata, mentre le stelle erano appena sorte…già sonnecchiavo irrimediabilmente….
 
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view post Posted on 6/4/2008, 18:49




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Verso una stella.



Era una delle solite giornate a Kiri, erano le 5 di pomeriggio e sonnecchiavo come sempre, sulla sedia a dondolo che si trovava nel salotto della mia casa. Sognai qualcosa di strano.. Vedevo delle persone in un pagliaio, e del sangue.. Beh non ricordo molto bene. Mi svegliai di soprassalto quando cadde un piatto per terra, che si sbriciolò in decine e decine di pezzi. Sandokan, il mio gatto, lo aveva fatto cadere, e adesso faceva la vittima come sempre miagolando e strusciandosi sulla mia gamba, come per scusarsi. Tsk, sempre così, vero Sandokan? Mi alzai sbadigliando, e andai a raccattare i pezzi del piatto di porcellana che era caduto; si notavano ancora le rifiniture blu e verdi sui bordi. Quanto amava mia madre questi piatti.. Mi rimisi sulla sedia poichè il letto era tutto disordinato e coperto di libri ecc e cercai costantemente di riaddomentarmi, ma era inutile: una volta che mi svegliavo non c'era nulla, neache il sonnifero più potente, che riuscisse a farmi addormentare. Uscii di casa: era ormai sera. Infatti tre giorni dopo, sarebbero dovute cadere delle stelle cadenti e sapevo che, essendoci stato da piccino per qualche giorno, nella Valle dei Fiumi le stelle si vedevano abbastanza bene. Sembrerà strano, ma in realtà a quei tempi non avevo ancora visto una stella cadente e ciò mi pareva strano. Quindi non volli perdere quest'occasione. Fu così che prima di uscire presi uno dei 4 miei sacchi a pelo e mi diressi verso il Paese del Fuoco. C'era una folta nebbia. Camminai un pò a caso finchè lentamente non si diradò. E te pareva, già siamo partiti bene. Fortunatamente non sembra che abbia sbagliato strada.. Continuiamo! Camminai per non so quanto, le gambe mi imploravano pietà ma comunque continuai guidato dalla mia forza di volontà. Passai praterie, colline eccetera, e dopo un pò rallentai inesorabilmente il passo. Credo che fossero passati circa due giorni, e adesso il buio avvolgeva una fitta e imponente foresta. M'incamminai verso quest'ultima con un gran sonno. Dai su Choji, il peggio è passato.. manca poco dai continua! Da quella foresta si poteva intravedere il cielo. Mi piaceva così tanto guardare il cielo. Aveva un qualcosa di misterioso che mi faceva aumentare sempre di più la voglia di volare. Non diciamo cose stupide Choji, nessuno può volare! Per quanto volessi smettere di fissare quel cielo nero e buio abbracciato dalle chiome di quei folti alberi, non ci riuscivo. Oi! Caddi a terra, sul fresco terriccio della foresta. Volli vedere su cosa ero inciampato. Strabuzzai gli occhi.. Inizialmente non riuscii bene a distinguere cosa fosse. Pian piano riuscì a percepire i colori e le forme di ciò su cui era inciampato. Un gran sorriso si stampò sulla mia faccia. Reed-San! Ti ricordi di me? Sono Choji! Come mai qui? Ah già scusa, spero di non averti fatto male hehehe!



Edited by Hero. - 7/4/2008, 14:32
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 6/4/2008, 21:32




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What’s? It’s Choji or I’m mad?!?!



L
a prima sensazione che vi avvolse appena posai la schiena nel sacco a pelo, fu quella di stanchezza. Non fisica ovvio, ma mentale. Quel giorno avevo aperto di più gli occhi riguardo quanto mi stava intorno e ciò era necessario per la mia crescita interiore. Prima di cadere addormentato, ero rimasto ad osservare le stelle nel cielo, che apparivano come una macchia di latte su uno sfondo scuro. Guardando quelle piccole luci mi ero sentito ad un tratto calmo e spaesato, ma anche terribilmente sereno. Il flusso di calore, che le fiamme del fuoco irradiavano, mi trasferiva un certo tepore e ciò , combinato alla mia già svelata pigrizia, mi fecero cascare tra le braccia di Morfeo. Il mio ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi fu di trovare sogni sereni. A lungo il mio passato mi aveva tormentato. I miei sogni si erano affollati di pianti, fiamme, grida, spade e morte. Frazioni minuscole di una storia che non ricordavo di aver vissuto, ma di cui una mezza idea incominciavo ad averne. Forse quello era stata la forza motrice che mi aveva spinto a mettermi in viaggio, alla ricerca della mia stessa identità.

Quel poco che dormii fu piacevole, ma anche la sorpresa che mi fece la notte. Ero immerso nelle morbidi coltri del sacco a pelo, la cui cerniera era tirata quasi fin sul volto. I miei abiti erano ripiegati affianco a me, poiché la notte amavo dormire libero, solo con canottiera e pantaloncini. Tuttavia, tenevo la Katana vicino a me, nel caso in cui avessi avuto bisogno di supporto in caso di attacco. Il fuoco si era spento da poco, le ceneri e i tocchi di legno integri a metà emanavano ancora un certo calore, anche se il fumo che usciva dalla loro sostanza era misero. Le foglie degli alberi non si muovevano al soffio del vento, perché quella sera Eolo dormiva tranquillo. Reed non si sarebbe mai aspettato un attacco. Era improbabile, almeno che a farlo non fossero stati ninja. Ma comunque non avrebbe potuto sentirli arrivare, perché l’erba soffice nascondeva il rumore dei passi. In quel momento avrebbe potuto essere chiunque, ma come dice il vecchio detto : “ Per quanto appaia grande, il mondo è piccolo”. All’improvviso sentii un piede nel fianco, ed aprii subito gli occhi, e subito dopo qualcosa mi cadde addosso…qualcosa di molto pesante a giudicare da come mi si era mozzato il respiro…cercai di guardare tra la cerniera del sasso e mi accorsi che si trattava di una persona quella che mi era venuta addosso, persona che a quanto pare conoscevo, o almeno ella mi conosceva perché sulla sua faccia si era aperto un sorriso.I lineamenti mi erano piuttosto familiare, ma non riuscivo a credere che potesse essere lui…solo quando mi parlò capii chi era in realtà:

CITAZIONE

Reed-San! Ti ricordi di me? Sono Choji! Come mai qui? Ah già scusa, spero di non averti fatto male hehehe!


Sorrisi, inconsciamente, piacevolmente , serenamente , ma sorrisi, e poco dopo sbuffai di sollievo, del tutto rassicurato che non fosse un nemico, ma soprattutto rincuorato di aver ritrovato un amico da tempo perduto. Era dai tempi dell’accademia che non lo vedevo più, dal nostro ultimo fatidico duello per decidere chi dovesse diventare Genin. Quell’incontro tra amici proposto da Itachi-sensei fu quasi un ritorno alle origini del Villaggio del Kirigakure….la prova finale, amici contro amici per decidere chi sarebbe diventato genin a costo della vita.

Rimasi qualche attimo senza parole, e , devo ammetterlo, anche senza pensieri. Quando fui ritornato me stesso sorrisi a quel ragazzo che avevo di fronte, e con la mia solita aria da sfacciato gli dissi :

«Come dimenticami, Choji-san, ma per favore…togliti di dosso…mi stai s-schiacciando!»



Dopo che si fu tolto, mi misi a sedere, mentre gli porgevo la mano. Era da tanto che non lo vedevo davvero. Aveva sempre la solita aria, eppure sembrava cambiato in un certo senso…

«Amico cosa ci fai da queste parti nel cuore della notte?»



Mi avvicinai al fuoco e presi due pezzi di legna. Vi concentrai all’interno del chakra, in modo che si disponesse sulla superficie ruvida di entrambi, e poi cominciai a strofinarle una contro l’altra a velocità elevata come due pietre focaie. Il chakra adesivo avrebbe innescato la reazione di combustione tra l’ossigeno dell’aria e il carbonio della legna. Infatti dopo alcuni minuti, in cui Choji già aveva cominciato a parlare, la legna riprese fuoco, e ripoggiai i due tocchi sugli altri e gettando fascine secche in modo da ravvivare il fuoco.
 
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view post Posted on 7/4/2008, 14:01




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Ricordi.

Fui felice quando Reed-San mi riconobbe subito sorridendomi. Poi qualche istante dopo sbuffò. Inizialmente credetti che forse non era stata per lui una bella sorpresa. Poi sorrise nuovamente e disse Come dimenticami, Choji-san, ma per favore…togliti di dosso…mi stai s-schiacciando! Mi accorsi che lo stavo schiacciando, e mi tolsi subito con agilità. Ehehe.. scusa Reed-San! Entrambi ci mettemmo a sedere e gli strinsi la mano con forza, lui ricambiò. Non era cambiato molto come comportamento, ma si vedeva invece che si era allenato molto durante il periodo nel quale non ci eravamo visti. Purtroppo io invece non avevo fatto niente e mi sentivo in un certo senso inferiore. Poi disse Amico cosa ci fai da queste parti nel cuore della notte?. Fui felice che me lo avesse chiesto, in effetti era strano che due genin di Kiri si fossero ritrovati nel Paese del Fuoco nella notte e per di più senza una missione che gli era stata affidata. Beh, mi hai tolto le parole di bocca hehehe! Comunque sai, ho sentito dire che tra poche ore, se non sbaglio domani, cadranno molte stelle cadenti. Ti sembrerà strano, ma non ne ho mai vista una. E so anche che può sembrare folle fare un viaggio così lungo per una sciocchezza del genere... Ma non avevo niente da fare Ahahah! Comunque sia, non è questa la mia destinazione. Ero diretto verso la Valle dei Fiumi, la conosci? Sai, sono molto legato a quel posto. Ci sono stato da piccolo con la mia famiglia. Era un luogo veramente e calmo e bellissimo.. E tu mi conosci, io sono un tipo che ama il Relax! A proposito, sono molto stanco sai? Mi piacerebbe stare qui stanotte se a te non dispiace.. Cel'ho anch'io il sacco a pelo! Intanto Reed aveva prefarato un piccolo fuoco che emanava un gran e piacevole tepore. In quella foresta sì che faceva freddo! Aspettai la risposta di Reed, ma non riuscì a trattenere un gran sbadiglio.

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 7/4/2008, 17:53




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Coincidenze Piacevoli



E
ra stata una sorpresa inaspettata, dovevo ammetterlo, anche perché Choji era un ragazzo speciale: sapeva come divertire con la sua aria semplice e simpatica. Aveva infatti ricambiato la stretta di mano con fermezza, e in cuor mio, fui felice di questo. L’amicizia che ci legava era ancora forte. Era importante avere un legame, come del resto lo sarà sempre. Siamo porzioni finite d’infinito, che cercano disperatamente di ritrovare e di far parte di nuovo della grandezza infinita da cui erano generate. Questa ricerca, che si identifica nella ricerca della nostra identità, è quella che viene chiamata “inquietudine”. Siamo inquieti perché il nostro animo non è soddisfatto, ma non di desideri fisici, quelli che provengono dal piacere, definendolo in tema religioso, peccaminoso, quali sono i sette peccati capitali, ma l’animo non è soddisfatto perché desidera la completezza. E questa completezza viene dal relazionarsi con gli altri, e prima di tutto con se stessi. Chiudendo questa breve parentesi, ero intento ad osservare nell’oscurità Choji, mentre questi, in tono concitato rispondeva alla mia domanda.

CITAZIONE

Beh, mi hai tolto le parole di bocca hehehe! Comunque sai, ho sentito dire che tra poche ore, se non sbaglio domani, cadranno molte stelle cadenti. Ti sembrerà strano, ma non ne ho mai vista una. E so anche che può sembrare folle fare un viaggio così lungo per una sciocchezza del genere... Ma non avevo niente da fare Ahahah! Comunque sia, non è questa la mia destinazione. Ero diretto verso la Valle dei Fiumi, la conosci? Sai, sono molto legato a quel posto. Ci sono stato da piccolo con la mia famiglia. Era un luogo veramente e calmo e bellissimo.. E tu mi conosci, io sono un tipo che ama il Relax! A proposito, sono molto stanco sai? Mi piacerebbe stare qui stanotte se a te non dispiace.. Ce l'ho anch'io il sacco a pelo!


Sorrisi alla sua battuta, ben sapendo come era fatto Choji. Era un tipo davvero pigro, molto più di me. Personalmente amo il riposo e l’otium, ma fino ad un certo punto. Ci sono momenti in cui mi sento reattivo, e pronto a qualsiasi tipo di allenamento, questo perché l’eccitazione per il superamento e la miglioria delle mie capacità aumenta la concentrazione di adrenalina nel sangue, rendendomi una vera e propria macchina, un robot instancabile, che a volte commette sciocchezze nel compiere allenamenti veramente duri.
Alzai la mano e puntai l’indice sullo spiazzo d’erba un metro più avanti al mio fianco sinistro, dall’altro lato del fuoco.

«Se vuoi puoi sistemarti lì con il sacco a pelo. »



Sorrisi, e mi alzai avvicinandomi allo zaino, poggiando i piedi nudi sull’erba. La sensazione di qualcosa di soffice era veramente piacevole, anche perché l’erba ancora non era bagnata dalla rugiada, ma calda, forse anche un po’ per il vicino fuoco. Presi lo zaino e lo aprii, tirando fuori qualcosa da mangiare. Choji sembrava aver camminato molto, e oltre a non aver riposato, doveva non aver mangiato.

«Hai fame? Che sciocco, penso proprio di sì…beh anche io. Visto che il fuoco è acceso, e poiché dobbiamo guardare le stelle cadenti, non vedo perché non farlo davanti a qualcosa di caldo , e soprattutto molto invitante….hehehe»



Presi un pentolino e lo misi sul fuoco, lasciando che si scaldasse prima un po’. Poi aprii uno dei barattoli presi, e lasciai colare il contenuto al suo interno : era ramen in scatola, di quelli che già preparati e solo da riscaldare. Per uno spuntino gustoso, ma abbondante, era l’ideale. Mentre cuoceva, mi voltai verso Choji…

«Amico, non so se sia stato il destino a farci incontrare di nuovo….ma di una cosa sono certo: andiamo nella stessa direzione. Anche io sono diretto alla Valle Dei Fiumi. Se vuoi possiamo fare il percorso insieme, ti va?»



Poi sorrisi…

«Vedila come una missione di sopravvivenza dell’Accademia…come se fossimo ai vecchi tempi»



Si, era piacevole pensare ai ricordi, ma era anche importante guardare al futuro, e soprattutto in quel momento al cielo, che si mostrava magnifico. La radura era perfetta, dal momento che da essa era possibile ammirare le stelle in tutta tranquillatà. Non vi erano alberi a coprire la visuale, né tanto meno nuvole. Anche il tempo atmosferico accompagnava quella notte, che era quindi adatta a guardare le stelle cadenti…
Intanto dalla pentola si alzavano profumi deliziosi, tanto che cominciai a salivare in maniera eccessiva, nel fenomeno detto “acquolina alla gola”. Il mio stomaco ruggì la stessa approvazione dei miei sensi e del mio cervello. Ma mancavano ancora pochi minuti affinché il ramen fosse pronto.


«Comunque, a parte il relax, perché vai nella valle dei fiumi…? »



Intanto che il ragazzo parlava, sempre che avesse voluto farlo, io mi ponevo a guardare lo spuntino in pentola. Quando fu pronto, presi due ciotole e lì vi versai il contenuto del tegame. Poi ne porsi una a Choji, e dopo afferrate le mie bacchette, mormorai un veloce «Itadakimase» , per poi cominciare a mangiare. Era particolarmente gustoso….
 
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view post Posted on 7/4/2008, 19:08




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Stesso viaggio, stesso destino.

Dopo che finii il mio discorso, Reed sorrise e indicò un piccolo spiazzo d'erba accanto al suo sacco a pelo, e mi disse Se vuoi puoi sistemarti lì con il sacco a pelo. Sorrise nuovamente, poi andò verso lo zaino e cominciò a frugarci dentro. Certo che è impressionante quanto Reed sia sempre calmo e felice in qualsiasi situazione. Mi piace che sia così, d'altronde le amicizie nascono con tipi come lui, sempre allegri e non cupi e introversi. Poi ritornando sul discorso del sacco a pelo dissi Ok, grazie mille! Non sai quanto sono stanco! Tirò fuori un pentolino e del ramen in scatola. I miei occhi si riempirono di scintille e di gioia. R-Ramen... Poi come leggendomi nel pensiero disse «Hai fame? Che sciocco, penso proprio di sì…beh anche io. Visto che il fuoco è acceso, e poiché dobbiamo guardare le stelle cadenti, non vedo perché non farlo davanti a qualcosa di caldo , e soprattutto molto invitante….hehehe S-Si.. Già viaggiavo con la mente su quando avrei potuto gustarmi il ramen, che anche se in scatola rimaneva sempre e comunque uno de miei cibi preferiti. Poi ripresi il controllo del mio corpo e stetti ad ascoltare Reed che disse «Amico, non so se sia stato il destino a farci incontrare di nuovo….ma di una cosa sono certo: andiamo nella stessa direzione. Anche io sono diretto alla Valle Dei Fiumi. Se vuoi possiamo fare il percorso insieme, ti va?» Certo che mi farebbe piacere! Certo che è veramente una coincidenza che ci dirigiamo tutti e due verso la solita meta! Vedila come una missione di sopravvivenza dell’Accademia…come se fossimo ai vecchi tempi Mi Balenarono alla mente molti ricordi riguardo l'accademia ninja... Il Sensei, la battaglia e infine la sudata promozione a Genin. Diventare Genin è una cosa basilare per un ninja, ed è allo stesso tempo una cosa non ritenuta importante poichè troppo semplice. Sarà ritenuta anche semplice, ma fu veramente dificile per Choji superarla. Eh si.. l'accademia.. dissi sussurrando. Mancava molto poco al ramen, e già un buon odore arrivava nel mio naso, e lo gustai fino in fondo. Comunque, a parte il relax, perché vai nella valle dei fiumi…? Oh già. ti ho raccontato prima quella storia ma non sono arrivato al punto! Heheheh! Errore tipico di me, accidenti!Beh, ricordo che il cielo era molto limpido e si aveva una visuale delle stelle splendide. Comunque sia, Itadakimas! Itadakimase Mangiai frettolosamente perchè avevo voglia di coricarmi. Una volta finito guardai Reed e sorrisi per ringraziarlo di quel pasto che mi aveva offerto e che avrei sicuramente ripagato in qualche modo. Stesi il mio sacco a pelo e mi misi dentro quest'ultimo. Il fuoco scricchiolava e mi dava una sensazione di relax incredibile, tanto che mi addormentai veramente dopo poco. A proposito te come mai ti dirigi verso la Valle dei Fiumi? Vabè.. mi racconterai meglio domani... Notte! Mi girai e chiusi gli occhi.


[...]


Mi svegliai che era mattino presto. Un piccolo scoiattolo girovagava vicino al mio sacco a pelo. Ero pronto per ripartire, e intanto osservavo quello scoiattolo che aveva quell'aria così innocente.

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 9/4/2008, 19:16




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Citato


First Night



I
l ramen fu più gustoso del previsto. E, da quello che notai, anche Choji lo gradì molto. Era sempre stato di buon appetito. Dopo che avemmo concluso la nostra sostanziosa merenda - se nel cuore della notte un pasto al ramen può chiamarsi merenda – e mi avvicinai al fuoco per allontanare di poco le braci, affinché durassero tutto il resto della notte, emanando calore, nonostante la fiamma avesse poi smesso di ardere. Per smuovere i carboni, non avendo a disposizione un asta metallica, o anche un semplice bastone di legno, evocai dalla mia mano, facendolo uscire dal palmo senza CHoji e ne accorgesse, un osso della lunghezza di un kunai, che usai come attizzatoio. Poi, fatto rientrare l’osso, mi gettai nuovamente nel sacco a pelo, scoprendomi sorpreso che avesse mantenuto ancora il calore del mio corpo prima di essere “assalito” da Choji. Fu un sollievo ed un piacere stendersi di nuovo. Rimasi per un po’ in silenzio osservando il cielo, così come Choji. Dopo dieci minuti cominciò a spirare una leggera brezza, che scuoteva lentamente le cime degli alberi. I miei occhi brillavano osservando quei puntini luminosi nel cielo, così distanti, eppure quasi vicini, quasi da toccarli con un dito. Tra le varie forme che creavano, la sua immaginazione gli permise di riconoscere il grande cavallo alato ed il dragone, nochè anche il lupo e la scimmia. Era incredibile come quei punti creassero l’effetto tridimensionale strutturale degli animali. Choji poi, evidentemente stanco, cos’ mi disse prima di addormentarsi :

CITAZIONE

A proposito te come mai ti dirigi verso la Valle dei Fiumi? Vabè.. mi racconterai meglio domani... Notte!


Si girò nel sacco , e dopo poco chiuse gli occhi. Sorrisi di tale spensieratezza.

«Oyusuminasai, Choji-san»



In cuor mio tuttavia sapevo che non avevo ancora una risposta chiara alla domanda che mi aveva posto il Kaguya, solo un vago abbozzo. Cosa avrei mai potuto dirgli? Nemmeno io conoscevo il reale motivo di quella – chiamiamola così – “gita” verso la Valle dei Fiumi.

<< Di una cosa sono sicuro in questo momento…che mi divertirò parecchio…hehehe>>



Osservai il cielo un ultima volta prima di chiudere gli occhi ed riposare infine.

[…]



La notte era trascorsa senza intoppi. A parte qualche ratto e un serpente, non avevo notato presenze nemiche nella foresta durante il sonno. Avevo ormai sviluppato un “sonno leggero” o meglio dire un dormiveglia. Ero sempre all’allerta, perché così mi era stato insegnato ad essere quando non mi trovavo a casa. Aperti gli occhi, rimasi per un po’ a fissare il cielo sereno e le cime degli alberi, da cui proveniva il cinguettio degli uccelli. Era un clima di assoluta serenità. Apersi la cerniera, e posata la mano destra terra, feci forza sul braccio per sollevarmi. All’inpiedi feci un enorme sbadiglio, portando la mano vicino alla bocca, e poi stiracchiandomi un po’.

«Giorno’ Choji»



Dissi quando vidi che era sveglio. Preparai una rapida colazione e poi organizzammo i bagagli. Una volta pronti con lo zaino in spalla, mi guardai di nuovo intorno, per poi fissare il sole. Rimasi un attimo interdetto, poi ricordai la posizione della radura rispetto alla strada da seguire, e senza indugi puntai il dito verso nord-ovest.


«Dobbiamo andare di là. Ci vorranno altri due giorni di cammino, quindi non ci affatichiamo. Ora su andiamo »



E per primo mi avviai verso il sentiero a nord-ovest….
 
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view post Posted on 12/4/2008, 09:12




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Viaggio.

Reed-san si svegliò poco dopo di me, e mi salutò. Giorno’ Choji Oi Reed! Buon giorno! Dopo di che fecimo un piccola colazione e si ripartì. Dobbiamo andare di là. Ci vorranno altri due giorni di cammino, quindi non ci affatichiamo. Ora su andiamo. Ok! Seguii Reed fin alla fine della foresta, dopo rispuntarono alte colline con qualche sprazzo d'acqua qua e là. C'era qualcosa che dovevo chiedere a Reed-san..ma non ricordo... boooh! Oi Reed-san! Sei migliorato dall'ultima volta che ci vedemmo all'accademia? Lo ascoltai, poi continuammo tranquillamente il viaggio. Alle due ci fermammo per mangiare.


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Scusa se non ho potuto postare prima ^^'
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 15/4/2008, 21:05




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"Parlato altrui"
CITAZIONE
Citato


Bandits and Heroes



A
vevo appena indicato la direzione da seguire, e ci apprestavamo a serpeggiare tra gli alberi per raggiungere un sentiero più sterrato, che Choji mi fece una domanda piuttosto inconsueta:

CITAZIONE

Oi Reed-san! Sei migliorato dall'ultima volta che ci vedemmo all'accademia?


Sorrisi consciamente, per dare un aria di allegria al momento, anche se la domanda aveva risvegliato in me ricordi difficili da riassumere in poche parole, ricordi che conservavo stretto perché contenevano insegnamenti importanti. Tuttavia dovevo pur in qualche soddisfare la domanda di Choji, che in teoria aveva chiesto se fossi migliorato, ma in pratica voleva conoscere tutto ciò che ero diventato. Ma cos’ero diventato? Quel viaggio serviva proprio a scoprirlo. Fu per questo che in tono leggero cercai di aggirare la risposta, che forse, a viaggio concluso, avrei potuto dargli. Mi limitai solo ad un semplice accenno:


«Mettiamola così, Choji, diciamo che mi sono allenato parecchio, ma se sono migliorato, beh non so dirti. So solo che ho bisogno di capire ancora molte cose, prima di affermare con certezza di essere migliorato. »



Lasciai che il mio sguardo sfuggisse un po’, vagando sul cielo azzurro e sul paesaggio forestale, prima di posarlo di nuovo sulla strada davanti a me…


«Sappi che migliorare non significa solo allenarsi fisicamente. Significa compiere un percorso fino alla fine, consapevole dei doveri e delle responsabilità che ne derivano…saper badare a sé stessi, ma tener in conto anche gli altri, con cui bisogna confrontarsi. Migliorare significa crescere, vivere nel rispetto delle virtù che ti vengono insegnate…ma soprattutto nell’affetto di chi ti vuole bene.»



Poggiai la mano sul tronco di un albero, facendovi forza per saltare il cespuglio spinoso davanti a me. Poi mi voltai verso Choji, sorridendo…

«E quindi ho ancora molta strada da fare ancora per migliorare. »



Chiusi lì il discorso, e per il resto del viaggio rimasi silenzioso, conscio che mi mancava molto prima di poter affermare la mia personalità, scendere nel mio interiore per comprendermi fino in fondo. Camminammo a lungo tanto che al passaggio della sfera infuocata presso lo zenit, capii che avemmo percorso più della metà del tragitto che quella giornata prospettava. Ci fermammo per mangiare verso le due, accendendo un fuoco per riscaldare il cibo – eravamo quasi in vacanza, perché non approfittare delle comodità?!Mi son sempre piaciute le arrostite con gli amici - e trovammo anche un po’ d’acqua per riempire le scorte. Sedevamo tranquilli, quando urla di donna ci scossero dal nostro silenzio e dalla concentrazione sui piatti.

“AIUTOOO!Lasciatemi Stare…brutto lur…”



Sembrava fosse inseguita, ed infatti poco dopo altre due voci si udirono al di là dei cespugli, voci cavernose ed orribili, viscide, che lasciavano intendere una personalità tale e quale a quella di un verme, ed odiavo i vermi. Terribilmente…soprattutto i vermi vigliacchi e codardi.

“Zitta dannata mocciosa, chiudi quella bocca o te la tappo per sempre…”



Si sentì il rumore di uno sputo, e poi un versaccio come di disgusto.

“Come hai osato, brutta sgua....!”



Si udì uno schiocco ed subito dopo un urlo di dolore. Probabilmente la ragazza era stata colpita. Curioso, subito mi alzai, facendo cenno a Choji di seguirmi, ma soprattutto di non far rumore, portandomi un dito alla bocca per indicare il massimo silenzio. Avanzai rapid, poggiando i pieid sull’erba soffice,evitando rametti e zone brullose, così da coprire i rumori. Sguainai il kunai, che impugnai con la mano destra tenendo l’indice nell’anello e la lama uscente dal di sotto. Con la mano sinistrai spostai alcuni cespugli e mi sporsi a guardare. Erano in cinque. Più la ragazza, che ora veniva legata al tronco di un albero dallo stesso uomo che doveva averla picchiata. Era grosso e dalla faccia squadrata, quei lineamenti duri, terrificanti, tranne che per me, che fissavo anche gli altri , cercando di stimarne forza ed agilità. Erano solo banditi di basso rango, che avevano rapito la ragazza per ricavarne un riscatto. Sorrisi tra me e me.

<<non è mio compito in quanto non sono in missione, ma chi mi vieta di divertirmi un po’…? Hehehe>>



Mi ritirai dietro il cespuglio e mi avvicinai a Choji, per sussurrarli nell’orecchio:

«Vuoi vedere quanto sono migliorato, beh allora seguimi e mi dirai tu stesso se sono migliorato»



Detto questo concentrai la mia attenzione sul sitema circolatorio ed elaborai i Sigilli della Tigre, del Cane e del Cavallo.

<<kirigakure no Jutsu>>



CITAZIONE
Tecnica del Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Nebbia)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Questa tecnica crea una fitta nebbia che ricopre un area estremamente vasta (circa 100 metri quadrati) sfruttando l'umidità presente nell'aria, perciò non può essere utilizzata in luoghi troppo secchi. La vista normale diventa perciò inutile, sia per chi utilizza la tecnica che per i suoi compagni ed avversari. Si rivela invece perfetta per l'assassinio silenzioso solitamente accompagnato dall'abilità "Combattere alla Cieca". La tecnica dura fino all'esaurimento del chakra dell'utilizzatore o al rilascio della stessa. Per essere mantenuta ha bisogno di un consumo Bassissimo per ogni turno escluso il primo.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 5 / Consumo di Chakra: Basso )

Una fitta nebbia, lentamente cominciò a filtrare nella radura oscurando tutto, tanto da rendere vane le fiamme del fuoco che i malviventi avevano acceso. Concentrai il chakra nei piedi e saltai sul tronco dell’albero vicino a me. Per poi voltarmi verso Choji…

«Occupati di quei due…io me la vedrò con gli altri tre. »



Poi scomparvi nella nebbia. Sapevo come muovermi…non perfettamente, ma in gran misura si usando il chakra per potenziare gli altri sensi.

CITAZIONE
Combattere alla Cieca - Base:
Permette, tramite il chakra, di sopperire alla vista con uno degli altri sensi, permettendo al ninja di combattere anche se accecato.

Arrivai di ramo in ramo fin sopra il primo dei banditi che si guardava intorno incapace di spiegarsi un simile fenomeno… mi calai di sotto, e con un potente calcio rotato diretto allo stomaco da destra verso sinistra lo atterrai. Poi legai il filo d’acciaio agli anelli di due kunai e li lanciai verso l’uomo alla mia sinistra. I due Kunai volarono un a destra ed uno a sinistra, ma poiché legati insieme, quando incapparono nel corpo del malcapitato vi si avvitarono intorno legandolo come un salame e facendogli molto male perché il filo era parecchio spesso e resistente. Poi mi lanciai in corsa verso il capo dei banditi, spiccando un salto a due metri da lui ed atterrando sull’albero al quale era legata la ragazza. Facendo poi forza con le gambe sul tronco mi catapultai contro di lui, ruotando in aria e sferrando un calcio alla base del collo talemente forte da farlo volare ad un paio di metri di distanza, provocandogli una seria frattura alla clavicola e all’articolazione della spalla. Mi voltai verso la ragazza, sciogliendo le funi che la tenevano legata…

«Non ti muovere ancora…»



Sfoderai la Katana e mi avvicinai all’uomo che da poco aveva messo a terra…

«Credo che dobbiamo fare due chiacchere, Mr. Sequestratore. »



Intanto attesi che Choji mettesse a terra gli altri due rimasti, così da legarli tutti insieme e lasciarli poi alle autorità di Konoha….



CITAZIONE
Chakra: 200- 10( Velo) - 5 ( Camminare sugli alberi) = 185
Status Fisico: Perfetto
Status Mentale: Divertito
Armi:
CITAZIONE
Kunai
Katana
Filo d'Acciaio


 
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view post Posted on 17/4/2008, 13:56




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Uffa!

Dopo che ebbi domandato a Reed se fosse migliorato sorrise per un lasso di tempo abbastanza grande poi disse
«Mettiamola così, Choji, diciamo che mi sono allenato parecchio, ma se sono migliorato, beh non so dirti. So solo che ho bisogno di capire ancora molte cose, prima di affermare con certezza di essere migliorato.
Uh? ???? Poi continuò dopo aver guardato la foresta: «Sappi che migliorare non significa solo allenarsi fisicamente. Significa compiere un percorso fino alla fine, consapevole dei doveri e delle responsabilità che ne derivano…saper badare a sé stessi, ma tener in conto anche gli altri, con cui bisogna confrontarsi. Migliorare significa crescere, vivere nel rispetto delle virtù che ti vengono insegnate…ma soprattutto nell’affetto di chi ti vuole bene.» Non è che abbia capito molto quello che ha detto.. vabè sarà meglio lasciare perdere per non fare la figura dello scemo. «E quindi ho ancora molta strada da fare ancora per migliorare. » Se lo dici tu.. ???? La continuazione del viaggio fu accompagnata da un grande silenzio. Poi ci mettemmo a mangiare. O almeno ci provammo perchè sentimmo delle gride provenire da poco lontano e segui Reed. Erano 5 banditi non molto forti, che se la stavano prendendo con una ragazza. «Vuoi vedere quanto sono migliorato, beh allora seguimi e mi dirai tu stesso se sono migliorato» Ok... Usò la tecnica del velo di nebbia, a quel punto saltai in aria, non dovevo perdere di vista i nemici. Certo non è che mi facilita molto il lavoro utilizzando questa tecnica.. Poi mi disse «Occupati di quei due…io me la vedrò con gli altri tre. » Ok! Prima che la nebbia si concentrasse davanti a me, presi uno shuriken e lo lanciai contro l'addome di uno dei due, che comincio a sanguinare. Il colore rosso sangue era facilmente visibile, anche nella nebbia. Intanto avevo notato che c'era una grossa pozzanghera vicino a noi, voleva dire che qualche tempo prima doveva aver piovuto molto.Soffio dello squalo!

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Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)


Lo presi in pieno. Fuori uno Poi atterrai con meno rumore possibile. Non sapevo dove potesse essere l'altro.

CITAZIONE
Arte della Terra - Base: Permette di nascondersi sotto terra, usando una canna di bamboo per respirare.


Tirai la canna di bamboo fuori, quella che tenevo sempre con me. Sentivo in lontananza Reed che metteva Ko gli altri, mentre sentivo dei passi insicuri che venivano sempre più vicino a me. Deve essere lui Qunado fu vicinissimo alla mio bastoncino, mi misi pronto e quando lo superò uscii impugnando un kunai. Dolore millenario!


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Dolore Millenario - Konohagakure Furui Taijutsu Suukoujutsu: Itami no Sennen
image
Villaggio: Tutti
Tecnica dove basta usare una buona velocità e indice e medio di ogni mano, congiunti come la posizione della Tigre. Con le mani in questa posizione, le si infilano nel retto dell'avversario, facendogli molto male e soprattutto umiliandolo (anche se c'è il rischio di venire presi in giro usando questa tecnica). Per fare maggiori danni si può anche usare un kunai al posto delle mani, magari in combinazione con una Bomba Carta.
Tipo: Taijutsu
(Livello: 6 / Consumo: Bassissimo)

Speriamo che nessuno mi veda. Si sentì un gigantesco urlo provenire dalla vittima. Quando Reed capì che anch'io avevo terminato rilasciò il velo di nebbia. Presi lo shuriken per terra. E ora?

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 20/4/2008, 19:09




O
rmai avevamo messo fuori gioco la banda, e con la katana saldamente impugnata nella mia mano destra, mi accingevo a minacciare l'uomo che si spacciava per capobanda.

«Ascoltami bene se ti trovo ancora in giro a compiere misfatti, la prossima volta ti mozzo la testa con questa lama»



Portai la parte tagliente della lama vicino al suo collo, per trasferire in lui paura e inferiorità.

«Capito?»



Esclamai in tono quasi rabbioso, come a voler incutere ancora più terrore. L'uomo annuì vivacemente terrorizzato, pregando più volte di risparmiargli la vita. tolsi la katana dalla sua gola...

«Prendi i tuoi compagni e sparisci...»



Senza voltarsi indietro, si alzò di scatto e slegati i compagni, e recuprati in spalle i feriti, si dileguarono nella foresta. Intanto recuperai armi e filo d'acciaio. Mi voltai verso Choji...

«Ottimo lavoro»



Sorrisi. Poi mi voltai verso la ragazza...

«Sei libera ora»



La ragazza ringraziò entrambi poi corse verso il villaggio da cui era stata presa in ostaggio. Mi voltai vicino e mi incamminai di nuovo verso la Valle dei fiumi. Passò molto temopo prima di una sostanziale sosta. infatti quando ci fermammo, il sole era già calato oltre l'orizzonte.
 
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view post Posted on 26/4/2008, 13:57




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Addio Choji.



Dopo aver liberato la ragazza, riprendemmo il nostro viaggio. Non me n'ero accorto. forse per via della concentrazione sui miei attacchi, ma un coltello mi aveva ferito con un taglio abbastanza profondo, in grado ci creare un emorragia. Me ne accorsi qualche minuto dopo, quando il mio abito verde si era macchiato di rosso. Quando fui, per un momento, lontano da Reed me lo fasciai. Non volli rallentare il passo, e per di più credevo che non fosse nulla di grave. Camminammo per molto, perdevo molto sangue, ed ero per questo che stavo dietro a Reed cercando di non fargli notare niente. Dopo molte ore ci fermammo. Era sera, mangiammo come già successo precedentemente Ramen in scatola, poi mi misi dentro il sacco a pelo. Finalmente è arrivato il momento... Ero molto stanco, così come Reed. Guardai il cielo più volte, cercando di scorgere qualche stella cadente ma niente. Forse perchè ancora non eravamo arrivati alla valle dei fiumi. Peccato.. sarà per la prossima volta.. se ci sarà.. Notte Reed.. grazie di tutto. Mi girai e mi addormentai nonostante il grande dolore. Comunque sia mi svegliai verso l' una, reed stava dormendo. sentivo una strana sensazione, era forse la sensazione che prova una persona prima di morire? Molto probabilmente era così. Non volevo morire così, mi alzai senza far rumore barcollando e appongiandomi agli alberi. Arrivato a circa 50 metri da dove avevo dormito mi accasciai. Cominciavo a verderci doppio, a sudare. Beh.. che fine ingloriosa per un ninja.. ma forse è meglio così. Non aveva nemmeno un senso la mia vita. Avrei potuto salvarmi, fermandomi, ma non potevo far quella figura e per di più rallentare Reed. Mancava ormai così poco, facevo fatica addirittura a respirare. Prima che chiudessi per sempre gli occhi, dalle fitte chiome degli alberi vidi una stella. Ma non era come tutte le altre, era una stella cadente. Morii così, sotto il bagliore di una stella.

 
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blacklion
view post Posted on 27/4/2008, 13:27




Morte confermata...
 
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12 replies since 6/4/2008, 17:38   306 views
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