† Where The Lovers Love is Lost †

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§^[K|RA]^§
view post Posted on 26/3/2008, 16:19




~ Chapter: 0 Where The Angels Are FallingDown

» Immagini sbiadite
Vedute e mai vissute
Frammenti di una vita
Mai finita
Mai esistita
Lo specchio e il suo riflesso
Immagini distorte
Figure senza volto
Ne mai nate
Ne mai morte

» Look upon this wasted garden
Where the angels are falling down
In the marble rock are carved
On the grave a tear of blood
Look upon this wasted garden
Where the lovers love is lost
Rising from the evil darkness
Rising from the fallen frost
Cornici mai riempite
Che schiave del tuo tempo
Si perdono nell'eco
Mai sentito mai capito

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~ Si erano ormai lasciati alle spalle Konoha da parecchi minuti, ormai anche le immense porte verdastre erano sparite dalla loro visuale, non poteva ritornare indietro, ciò che avevano fatto era irreversibile. L'Uchiha ancora teneva serrata la presa sul polso della giovane Genin, benchè avesse già scongiurato una sua fuga all'interno del Villaggio appena tradito. La pioggia continuava a cadere incessante mentre la notte era ormai fonda. I due avevano rallentato il proprio passo ed ora procedevano lentamente all'interno di un piccolo boschetto seguendo un sentiero sconnesso immerso tra la vegetazione. Grazie alle fronde degli alberi poche gocce d'acqua raggiungevano i Mukenin, che finalmente erano un po' al riparo da quella tempesta improvvisamente scoppiata quando ancora erano dentro alla Foglia. Proprio da quando erano fuggiti via non avevano ancora aperto bocca, regnava un silenzio irreale intorno a loro, disturbato solamente dall'incessante rumore della pioggia nel bosco. La tensione ancora non era scesa del tutto e, probabilmente, non sarebbe mai totalmente sparita. Sakura difficilmente avrebbe mai potuto restare calma in presenza dell'ex Anbu che l'aveva a tutti gli effetti rapita e l'aveva strappata dalla sua famiglia. Proprio i suoi genitori, complice il grande incendio, probabilmente avevano già notato che la propria figlia era scomparsa nel nulla, un motivo in più per muoversi ed allontanarsi maggiormente dal villaggio natio dei due Ninja. Itachi era dinnanzi alla Kunoichi ed aumentò la velocità della propria andatura, si voltò pochi attimi per vedere come stava la ragazza, poi subito dopo ritornò a guardare di fronte a se. Pochi minuti dopo uscirono da quel piccolo bosco e si ritrovarono in una vastissima radura che non sembrava avere fine, merito anche delle numerose collinette che ne oscuravano il fondo. La pioggia ritornò sulle teste dei giovani, ormai i loro capelli erano totalmente impregnati d'acqua, così come i loro indumenti. Il ragazzo si fermò qualche attimo in mezzo a quell'immenso prato, sospirò e chiuse nuovamente l'occhio sinistro, già precedentemente usato contro il Chuunin venuto ad impedire la sua fuga. Con un gesto rapido e silenzioso si tolse la propria tunica nera che finì quasi istantaneamente a coprire interamente il corpo della Genin di fianco a lui, all'interno l'indumento era ancora stranamente asciutto, tanto da scaldare almeno un poco la giovane Ninja della Foglia. Fatto ciò l'Ex Anbu riprese il proprio cammino, non tenendo però più Sakura per il polso ma lasciandola "libera", era inutile continuare a tenerla vicino a se con la forza, non sarebbe comunque scappata, non dopo ciò che era successo durante il suo precedente tentativo di fuga.

~ Dopo altri minuti passati a camminare finalmente l'Uchiha si fermò d'innanzi ad una grotta, posta appena dopo la grande radura, contro un'immensa parete rocciosa che percorreva tutto il paesaggio. Evidentemente aveva preparato prima un nascondiglio per una sua eventuale fuga, in fin dei conti non lasciava nulla al caso. Si voltò verso la Genin e le posò una mano sulla schiena, quasi come se volesse spingerla con la forza all'interno di quel "buco" appena scoperto. Pochi istanti dopo fece anche lui qualche passo all'interno del nuovo rifugio.

† Eccoci. Questa sarà la nostra nuova dimora a partire da oggi.

~ Itachi procedette all'interno della grotta e si sedette a terra poco dopo guardando verso l'uscita e verso Sakura che era di fronte ad essa. Non osava immaginare come lei si sentisse in quel momento, stava incominciando una nuova vita, di gran lunga peggiore di quella precedente e come se non bastasse di fianco a lei non aveva la propria famiglia, ma quasi uno sconosciuto, un assassino, il suo Sensei, Itachi Uchiha. Il peggior uomo possibile con il quale ritrovarsi a dover vivere, era stata dannatamente sfortunata.

† Puoi usare la mia tunica per dormire.

~ Si tolse le gomitiere facenti parte dell'armatura da Anbu e le riposa di fianco a se, così come per le sacche contenenti le proprie armi. Era visibilmente provato, sia per la lunga camminata sia per l'aver usato QUELLA tecnica, lo sfiancava quasi subito visto che ancora non vi era abituato ad usarla.

† Domani andremo a cercare qualcosa di commestibile. Ora è meglio riposare, è stata una nottata troppo movimentata.

[† In Costruzione †]



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† Ryuzaki ~
view post Posted on 1/4/2008, 00:00




CITAZIONE
Narrato
Parlato Itachi
Parlato
Pensato

Leave me Alone. My life is Destroyed.
I hate you Uchiha Itachi.
The white angel is falling inside the black.

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Ogni passo posato sul terreno, Sakura sentiva sempre più lontana e irraggiungibile la sua amata Konoha.
Guardarsi intorno non serviva più a nulla ormai, non la intravedeva più.
Chissà cosa avrebbero detto i suoi genitori, l'unica cosa che desiderava era rivederli.
Li vedeva tutti i giorni, come il suo villaggio, e tutto ciò legato ad esso, ma ora che sapeva di aver perso ciò, comprendeva a pieno quanto poteva essere importante.
I suoi pensieri venivano distolti dalla presa dell'Uchiha stretta sul suo polso, che la costringeva a camminare poco dietro di lui. La ragazza era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
Poco prima un Chunin, o forse un Jounin, aveva riconosciuto l'Uchiha in strada, ed in quel momento il piccolo barlume di speranza di fuga della giovane si era alimentato ulteriormente. Purtroppo, prima che potesse parlare, Itachi le aveva coperto gli occhi con una mano, e, poco dopo l'uomo era steso a terra privo di vita.
Lo aveva già ucciso, la ragazza non aveva capito quasi nulla della vicenda, Itachi senza riguardo aveva continuato la sua strada, costringendola ancora a seguirlo.
Si era poi lasciato cadere su un ginocchio, quasi stremato, stringendo ulteriormente il polso dell'altra, allibita.
Era confusa, un uomo era morto in pochi minuti, e l'altro si copriva con una mano l'occhio sinistro, dopodiche, Itachi si era rialzato ed aveva continuato il suo cammino.



Qualcuno mi aiuti...


Pensò la ragazza, chinando il capo di poco. La pioggia continuava a cadere insistentemente. Sentiva la sua maglia rossa, completamente attaccata alla pelle del proprio corpo, essendo fradicia.
Sentì poi un brivido lungo la schiena quando Itachi la coprì con la propria veste, dopo averle lasciato il polso. Sakura lo fissò confusa ignorando il motivo di quel gesto inaspettato.
Non si capacitava del perchè, ma preferì non pensarci troppo, stringendosi nelle spalle.
Almeno l'interno della veste era caldo, sicuramente aveva trattenuto il corpo dell'Uchiha.
Improvvisamente Itachi si fermò all'imboccatura di una parete rocciosa, sicuramente una piccola grotta.
La Kunoichi fece leggermente capolino fissandone l'interno, buio ed umido, il posto meno accogliente che avesse mai visto...
Poco dopo sentì la mano dell'Uchiha premerle contro la schiena, come ad invitarla ad entrare.
La ragazza, "costretta", avanzò il primo passo all'interno di quell'apertura oscura.
Rabbrividì un poco, vagando con lo sguardo nello scrutarne l'interno, dal fondo provenivano strani rumori, sicuramente il vento, ma allo stesso tempo inquietante.
Quel luogo, in compagnia di un individuo simile, per una ragazza, non era di certo il massimo.



Eccoci. Questa sarà la nostra nuova dimora a partire da oggi.


Sakura rimase immobile sull'ingresso, mentre l'altro, tranquillo, si avventurava all'interno, come se stesse entrando all'interno di una casa accogliente.
Le stava dicendo che avrebbe dovuto vivere con lui, in posto simile?
Alle sue spalle avvertiva il vento gelido di quella notte tempestosa, che, cercava in tutti i modi di trapassare l'indumento dell'Uchiha, per accarezzarle la pelle con fredda gentilezza.

Numerose emozioni contrastanti pervadevano la mente della fanciulla.
Paura.
Rabbia.
Confusione.
L'angelo bianco stava cadendo.



Puoi usare la mia tunica per dormire.


Sakura aggrottò le sopracciglia, fissando Itachi con un'espressione di disapprovazione.
Alla fine, la colpa della sua situazione in cui lei si trovava era anche dell'Uchiha. Avrebbe anche potuto lasciarla andare alla fin fine, e, sotto le minaccie del ragazzo, se ne sarebbe subito corsa a casa senza testimonaniare assolutamente nulla ad anima viva.
Invece, per qualche strana ragione, aveva deciso di portarla con sè.
Perchè quell'uomo incontrato sulla strada, era stato ucciso senza batter ciglio ed invece lei era stata risparmiata?
Lui le aveva promesso di lasciarla libera solamente quando avrebbe "adempiuto ad i suoi compiti" ma cosa intendeva?
E soprattutto, oramai, sarebbe stata riconosciuta anche lei come criminale, come mukenin. Anche ottenendo la libertà da parte di Itachi, non sarebbe mai più potuta tornare a Konoha.
Mai più.
Mai più...
Percorsa da un sentimento di rabbia, strinse i pugni digrignando i denti. Entro pochi secondi, la veste del ragazzo, posata indosso alla giovane, si trovava a terra.



Posso dormire anche senza.


Esclamò a sangue freddo, sedendosi vicino all'entrata della grotta, appoggiando quindi la schiena sulla parete fredda e rocciosa, prendendo parecchia distanza dall'altro.
Si strinse nelle spalle, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, come per riscaldarsi.
Sarebbe stata molto meglio con addosso la tunica ceduta dall'Uchiha per qualche motivo a lei oscuro, ma in quel momento non aveva nessunissima voglia di accettare un qualche "favore" da quell'uomo.
La sua vita era stata completamente stravolta. Cosa avrebbe fatto contro gli anbu alle loro ricerche? Non era altro che una Genin... avrebbe dovuto nascondersi dietro ad Itachi?
Strinse nuovamente i pugni per il nervosismo, serrando gli occhi verde smeraldo. Doveva calmarsi, agitarsi ormai non seriva a nulla.
L'altro sembrava stremato, stanco. Da quando gli occhi della ragazza erano stati coperti dalla mano dell'Uchiha nell'incontrare quell'individuo, era successo un qualcosa di misterioso che aveva fatto in modo
di far abbandonare dal corpo la maggior parte delle forze dell'Uchiha.
Avrebbe potuto approfittarne per fuggire, ma sicuramente anche in quello stato, Itachi era molto più forte di lei.



Domani andremo a cercare qualcosa di commestibile. Ora è meglio riposare, è stata una nottata troppo movimentata.


Domani.
Che parola enorme per la mente della ragazza in quel momento.
Non riusciva nemmeno a pensare al futuro. Al suo futuro. O forse, non ne aveva la forza.
Chinò il capo, fissando il terreno, freddo.
Si sentiva smarrita, intrappolata, come un angelo caduto a cui avevano strappato le ali.
La notte era ancora giovane.

 
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§^[K|RA]^§
view post Posted on 30/4/2008, 14:55




~ Chapter: 1 The Death Of One isa Tragedy

» Nothing suffocates you more than the passing of everyday human events
Isolation is the oxygen mask you're making children breath into to survive
But I'm not a slave to god that doesn't exist
And I'm not a slave to a world that doesn't give a shit
And when we were good
You just close your eyes
So when we are bad
We'll scar your minds

» You'll never grow up to be a big rock star
Celebrated victim of your fame
Just cut our wrists like cheap coupons
And say that "death was on sale today"
The death of one is a tragedy
The death of a million is just a statistic

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~ Sa povera ragazza rifiutò quasi d'impulso la tunica ceduta dall'Uchiha, quasi come se essa contenesse in sè qualche assurdo veleno che l'avrebbe potuta uccidere. D'altro canto però era comprensibilissima la sua reazione, non si voleva in alcun modo legare con l'individuo che l'aveva rapita e sottratta ai suoi cari, inoltre il giovane colse in quel rifiuto una punta d'orgoglio, rimasto vivo nonostante i fatti accaduti pochi istanti prima. La Genin si rifugiò vicino all'uscita della grotta, quasi come se stesse aspettando qualcuno che arrivasse a salvarla, non aveva perso del tutto la speranza evidentemente. Rimase lì, sul bordo di quel riparo naturale da poco trovato ad osservare l'esterno; la pioggia non la toccava per pochi metri. Aveva visibilmente freddo e ciò alimento ancora di più il ragionamento fatto in precedenza dall'Ex Anbu, anche dopo il tradimento le era rimasto un pizzico d'orgoglio, era quanto meno ammirevole per una così giovane ragazza. Quest'ultima probabilmente era rimasta anche scossa dal povero malcapitato ucciso in pochi istanti da Itachi, probabilmente anche lei se ne era accorta, nei momenti successivi a quello scontro il ragazzo era parso più stanco di prima, molto più provato. Anche in quelle condizioni però sarebbe riuscito a bloccare probabilmente una fuga da parte di Sakura. Il Mukenin di Rango A raccolse l'indumento rifiutato dalla giovane e lo adagiò sull'umido terriccio sotto di loro, era un rudimentale letto provvisorio, di sicuro non avrebbero passato più di un a notte lì dentro, non era così uno sprovveduto da lasciare che il resto della LORO vita passasse in quel lurido luogo. La pioggia continuava a cadere al di fuori della loro "casa", questo contribuiva anche a dissipare le loro tracce ed i loro odori, nella remota possibilità che le Squadre Speciali non li trovassero più al Villaggio.

† Hai frainteso. Non è un favore che ti faccio. Indossa quella tunica.

~ Sventolò nuovamente l'indumento davanti a Sakura, aspettando che lei lo afferrasse. In quei pochi istanti passati con lei era stato sempre indifferente, tranne in quel momento. Non era preoccupazione la sua, non era ancora caduto così in basso da provare una così futile emozione. No, LEI doveva rimanere viva, faceva parte di un disegno di grande, lei rientrava nei suoi piani e, fino al compimento degli stessi, la Genin doveva restare in vita. A qualunque costo.

† Dormi ora.

~ Si allontanò da lei mettendosi dove precedentemente si era disfatto degli indumenti da Anbu e si sedette nel medesimo posto. I suoi occhi corvini si serrarono e per un momento, un istante, sembrò anche lui un ragazzo qualunque, perfino parse calmo.

[† In Costruzione †]



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