| † Ryuzaki ~ |
| | CITAZIONE Narrato Parlato Itachi Parlato Pensato Leave me Alone. My life is Destroyed. I hate you Uchiha Itachi. The white angel is falling inside the black. Ogni passo posato sul terreno, Sakura sentiva sempre più lontana e irraggiungibile la sua amata Konoha. Guardarsi intorno non serviva più a nulla ormai, non la intravedeva più. Chissà cosa avrebbero detto i suoi genitori, l'unica cosa che desiderava era rivederli. Li vedeva tutti i giorni, come il suo villaggio, e tutto ciò legato ad esso, ma ora che sapeva di aver perso ciò, comprendeva a pieno quanto poteva essere importante. I suoi pensieri venivano distolti dalla presa dell'Uchiha stretta sul suo polso, che la costringeva a camminare poco dietro di lui. La ragazza era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Poco prima un Chunin, o forse un Jounin, aveva riconosciuto l'Uchiha in strada, ed in quel momento il piccolo barlume di speranza di fuga della giovane si era alimentato ulteriormente. Purtroppo, prima che potesse parlare, Itachi le aveva coperto gli occhi con una mano, e, poco dopo l'uomo era steso a terra privo di vita. Lo aveva già ucciso, la ragazza non aveva capito quasi nulla della vicenda, Itachi senza riguardo aveva continuato la sua strada, costringendola ancora a seguirlo. Si era poi lasciato cadere su un ginocchio, quasi stremato, stringendo ulteriormente il polso dell'altra, allibita. Era confusa, un uomo era morto in pochi minuti, e l'altro si copriva con una mano l'occhio sinistro, dopodiche, Itachi si era rialzato ed aveva continuato il suo cammino.
Qualcuno mi aiuti...
Pensò la ragazza, chinando il capo di poco. La pioggia continuava a cadere insistentemente. Sentiva la sua maglia rossa, completamente attaccata alla pelle del proprio corpo, essendo fradicia. Sentì poi un brivido lungo la schiena quando Itachi la coprì con la propria veste, dopo averle lasciato il polso. Sakura lo fissò confusa ignorando il motivo di quel gesto inaspettato. Non si capacitava del perchè, ma preferì non pensarci troppo, stringendosi nelle spalle. Almeno l'interno della veste era caldo, sicuramente aveva trattenuto il corpo dell'Uchiha. Improvvisamente Itachi si fermò all'imboccatura di una parete rocciosa, sicuramente una piccola grotta. La Kunoichi fece leggermente capolino fissandone l'interno, buio ed umido, il posto meno accogliente che avesse mai visto... Poco dopo sentì la mano dell'Uchiha premerle contro la schiena, come ad invitarla ad entrare. La ragazza, "costretta", avanzò il primo passo all'interno di quell'apertura oscura. Rabbrividì un poco, vagando con lo sguardo nello scrutarne l'interno, dal fondo provenivano strani rumori, sicuramente il vento, ma allo stesso tempo inquietante. Quel luogo, in compagnia di un individuo simile, per una ragazza, non era di certo il massimo.
Eccoci. Questa sarà la nostra nuova dimora a partire da oggi.
Sakura rimase immobile sull'ingresso, mentre l'altro, tranquillo, si avventurava all'interno, come se stesse entrando all'interno di una casa accogliente. Le stava dicendo che avrebbe dovuto vivere con lui, in posto simile? Alle sue spalle avvertiva il vento gelido di quella notte tempestosa, che, cercava in tutti i modi di trapassare l'indumento dell'Uchiha, per accarezzarle la pelle con fredda gentilezza.
Numerose emozioni contrastanti pervadevano la mente della fanciulla. Paura. Rabbia. Confusione. L'angelo bianco stava cadendo.
Puoi usare la mia tunica per dormire.
Sakura aggrottò le sopracciglia, fissando Itachi con un'espressione di disapprovazione. Alla fine, la colpa della sua situazione in cui lei si trovava era anche dell'Uchiha. Avrebbe anche potuto lasciarla andare alla fin fine, e, sotto le minaccie del ragazzo, se ne sarebbe subito corsa a casa senza testimonaniare assolutamente nulla ad anima viva. Invece, per qualche strana ragione, aveva deciso di portarla con sè. Perchè quell'uomo incontrato sulla strada, era stato ucciso senza batter ciglio ed invece lei era stata risparmiata? Lui le aveva promesso di lasciarla libera solamente quando avrebbe "adempiuto ad i suoi compiti" ma cosa intendeva? E soprattutto, oramai, sarebbe stata riconosciuta anche lei come criminale, come mukenin. Anche ottenendo la libertà da parte di Itachi, non sarebbe mai più potuta tornare a Konoha. Mai più. Mai più... Percorsa da un sentimento di rabbia, strinse i pugni digrignando i denti. Entro pochi secondi, la veste del ragazzo, posata indosso alla giovane, si trovava a terra.
Posso dormire anche senza.
Esclamò a sangue freddo, sedendosi vicino all'entrata della grotta, appoggiando quindi la schiena sulla parete fredda e rocciosa, prendendo parecchia distanza dall'altro. Si strinse nelle spalle, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, come per riscaldarsi. Sarebbe stata molto meglio con addosso la tunica ceduta dall'Uchiha per qualche motivo a lei oscuro, ma in quel momento non aveva nessunissima voglia di accettare un qualche "favore" da quell'uomo. La sua vita era stata completamente stravolta. Cosa avrebbe fatto contro gli anbu alle loro ricerche? Non era altro che una Genin... avrebbe dovuto nascondersi dietro ad Itachi? Strinse nuovamente i pugni per il nervosismo, serrando gli occhi verde smeraldo. Doveva calmarsi, agitarsi ormai non seriva a nulla. L'altro sembrava stremato, stanco. Da quando gli occhi della ragazza erano stati coperti dalla mano dell'Uchiha nell'incontrare quell'individuo, era successo un qualcosa di misterioso che aveva fatto in modo di far abbandonare dal corpo la maggior parte delle forze dell'Uchiha. Avrebbe potuto approfittarne per fuggire, ma sicuramente anche in quello stato, Itachi era molto più forte di lei.
Domani andremo a cercare qualcosa di commestibile. Ora è meglio riposare, è stata una nottata troppo movimentata.
Domani. Che parola enorme per la mente della ragazza in quel momento. Non riusciva nemmeno a pensare al futuro. Al suo futuro. O forse, non ne aveva la forza. Chinò il capo, fissando il terreno, freddo. Si sentiva smarrita, intrappolata, come un angelo caduto a cui avevano strappato le ali. La notte era ancora giovane.
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