All. per la manipolazione dell'ombra. Liv.I , Allievi Kisuke Nara e Shin Nara.

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~ Kyubi ~
view post Posted on 14/3/2008, 17:58




Kuroki henbō



CITAZIONE

† Parlato †
~ Narrato ~
Pensato


Hi no Kuni, ore 8:40



~Una nuova giornata, si quello un nuovo inizio per Kisuke Nara genin di Konohagakure no Sato. Il ragazzo ormai insonne da parecchi giorni. Quella mattina si era svegliato molto presto a causa dei suoi soliti incubi, e anche se il sole non era ancora sorto il giovane shinobi della foglia decise di andare a farsi una passeggiata per la sua terra natia. Così dopo aver preso l'equipaggiamento e aver chiuso la porta di casa iniziò a camminare per le strade ancora silenziose. L'unico rumore che risuonava per le vie era quello dei suoi passi, lenti e regolari e ben presto si ritrovò davanti alle porte del villaggio della foglia. Le guardie che quella mattina facevano la ronda lo guardarono con occhi colmi di sonno desiderosi di andare a letto, d'altro canto il Nara gli restituì solo uno sguardo annoiato. Una frustrazione senza fine stava accompagnava il genin da molto tempo ed ancora non era riuscito a liberasi da quel peso. La pace ormai la cercava in ogni dove per il suo paese ma ancora oggi dopo tanto tempo non era riuscito a trovarla da nessuna parte. La parte oscura del ragazzo stava venendo fuori poco a poco, ora si limitava a parlare da solo ma Kisuke sapeva che quello era solo il primo passo verso l'oblio. Camminava e camminava, senza meta ormai da qualche ora, quando i primi raggi del sole accompagnavano l'inizio del nuovo giorno. Si quello era un giorno molto importante per il Nara di Konoha, infatti di li a poche ore sarebbe andato all'accademia per seguire un allenamento, oggi il ragazzo combatterà per dar vita alla sua innata. Sarebbe rimasto lì, davanti a quell'edificio per tutto il giorno, la pretesa era quella di avere un sensei per l'allenamento. Ormai era stato tutto pianificato tutto da molti giorni e ad ogni nuova alba il genin segnava con una X sul suo calendario facendo il conto alla rovescia per la data tanto attesa. Con leggero fremito fece marcia indietro e tornò verso il villaggio. La passeggiata del ritorno fu molto veloce e ben presto si trovò nuovamente davanti le porte di Konoha, ad attenderlo però non c'erano solo le guardie che stavano aspettando il cambio ma anche il caos mattiniero che accompagnava ogni giorno la vita degli abitanti konohani. Facendo buon viso a cattivo gioco si apprestò a camminare per il lungo viale del villaggio. L'accademia era ancora parecchio lontana e ci mise un bel po' per raggiungerla. Ora i suoi passi non erano l'unico rumore che si poteva udire per il villaggio, questi furono sovrastati dalle urla di bambini e commercianti e dalle risate senza contegno dei vecchi che parlavano per strada. Tutte cose molto tediose per il genin, si limitò a sbuffare impaziente e risalì su per la strada fino a trovarsi davanti al grande cancello ferroso. L'edificio sovrastava tutti gli altri attorno con quel color bianco latte, il Nara la guardò da cima a fondo, molti ricordi riaffiorarono nella mente del ragazzo, era passato abbastanza tempo da quando aveva ricevuto il titolo di genin dal suo sensei. Ricordi felici che si erano persi nell'anima del giovane che ormai non si riusciva più a riconoscersi. Superando i cancelli si avvicinò alla porta dell'edificio. Per prima cosa doveva cercare un sensei degno per iniziare il suo allenamento, varcata la soglia si trovò al centro della sala d'aspetto, Lì in un cubicolo non molto lontano dal genin, il custode stava leggendo un quotidiano. Giuntogli davanti tossì forte per farsi sentire dal vecchio, questo d'altro canto abbassò il giornale e con espressione interrogativa guardò il Nara. Kisuke non perse tempo e parlò con la sua solita voce calma e pacata.


†Vecchio, stavo cercando un maestro. Devo iniziare un allenamento, invece di startene lì senza fare nulla vai a cercarlo, fa presto non ho tempo da perdere.




~Offeso e allo stesso tempo intimorito, l'anziano uscì dalla sua postazione e oltrepassando una porta di servizio, scomparì lasciando il genin solo in quell'immensa stanza. La voglia di iniziare era molta e sedendosi su una sedia cominciò a girarsi i pollici con aria febbrile. E rimase lì, a pensare a il suo futuro, quello era un altro passo, un altro gradino verso il miglioramento assoluto.


†Madre... Guardatemi vi prego, migliorerò per voi.



Edited by ~ Kyubi ~ - 16/3/2008, 10:30
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 18/3/2008, 15:29




CITAZIONE
narrato
pensato
parlato

Chapter one: Kisuke Nara,again...

A Konoha c'era un alto numero di Anbu:ninja di altissimo livello che si occupano di varie questioni,quasi tutte della massima importanza,all'interno del villaggio,portando con sè sempre,o quasi,una mascera dalle fattezze animali con cui celare il volto. Non tutti però riuscivano sempre a nascondere la propria identità e spesse volte si rivelavano a molte persone,senza però comprendere che così facendod ivenivano facili bersagli per gli stati nemici,ma peggio ancora: mettevano a repentaglio anche la vita di coloro i quali erano a conoscenza di troppi dati sullo special jonin.
Un uomo,anche se in realtà poteva essere ancora considerato un ragazzo per l'età,aveva compreso la lezione già da molto tempo a causa di esperienze passate piuttosto dolorose... Quel giovane era Shikamaru Nara,ninja talentuoso sin da piccolo ed anche il maggiore esponente delle tre squadre speciali;egli da un paio di anni ricopriva la carica di Oinin e da un anno aveva ricevuto anche il titolo di capitano della squadra assassina. Quest'uomo aveva fatto della segretezza il suo dogma principale e difatti ad oggi solo pochissime persone,tanto da poter esser contati sulle dita delle mani,avevano conosciuto il suo vero nome od avevao avuto il privilegio di ammirare il suo volto ben delineato. Principalmente si rivelava agli avversari degni di memoria che ormai erano prossimi alla morte,inflitta ovviamente loro da egli stesso,od anche a chi riusciva a guadagnarsi la sua fiducia. Tuttavia ogni volta gli restava all'interno dell'anima e della mente una sensazione di dolore mista a preoccupazione,dato che sapeva perfettamente che non avrebbe mai e poi mai dovuto compiere gesti avventati come il farsi riconoscere,sia per se stesso,sia principalmente per i suoi nuovi conoscenti. Ma si sa,l'essere umano è debole e per quanto prossio alla perfezione esso possa essere,mai riuscirà a non fallire mai qualcosa. Il Nara era così:capace in battaglia,unico nella riservatezza,uomo dotato d'intelletto superiore ed anche capace di controllare quasi sempre i propri sentimenti,però anche lui a volte si trovava a dover fre i conti con degli sbagli... Il passato gliene rammentava sempre molti,alcuni gravi,altri eventi invece di cui si addossava ingiustamente la colpa. Una vita assai mediocre per certi versi,ma che nessuno dei potenti di Konoha gli avrebbe mai concesso di buttar via. Elemento prezioso se non fondamentale per la salvaguardia del villaggio,di cui tuttavia spesse volte tendeva a non voler pensare,dato che non era un tipo propenso a piegarsi facilmente ad ogni richiesta.
Il suo non era un carattere facile,considerando anche il suo passato,e non mancarono di certo le occasioni in cui dimostrava proprio quanto detto finora,ultimo episodio,mediamente eclatante,era stato il disertare il turno di guardia di due notti fa. Molti altri valenti shinobi erano stati scelti per quello stesso compito e quindi il Nara aveva trovato fin troppo superfluo,nonchè inutile,recarsi sulle mura. Al posto di lavorare invece si era goduto uno splendido panorama notturna,steso sulle fredde tegole del tetto della propria abitazione d'infanzia,che poi in realtà attualmente era anche la sua dimora principale,in cui però viveva ormai solo da tanto tempo...
Il cielo era qualcosa che da sempre lo affascinavano,sia quello notturno che quello mattutino. Sin da giovane infatti amava oziare con il apo levato verso l'azzurro splendente a contemplare le soffici forme assunte della candide nuvole,vagando con la fantasia,attribuendo loro gli aspetti più stravaganti.
Quella mattina si trovava a sonnecchiare all'ombra di un alto albero dal folto fogliame,che garantiva all'Oinin una buona protezione per gli occhi dai raggi solari,lasciandogli godere ancora un po' il momento di sonno leggero e beato che in quel momento stava avendo. Si trovava fuori casa,per la precisione in uno dei boschi all'interno della città,situato a sud.est rispetto all'accademia ninja del villaggio e la sera precedente vi si era recato per distrarsi ed allenarsi in un luogo privato. Era quello uno dei rifugi privati dello special jonin e lì poteva anche rimanere a volto scoperto senza dover rendere conto ad occhi indiscreti;in quel momento infatti era il suo bel volto ad essere baciato dall'ombra delle fronde e non la solita maschera dalle fattezze animali...
Ma il non possedere la protezione si rivelò un errore,per quanto non terribile. Difatti da una foglia verde pallido,collocata su un ramoscello mediamente esile più o meno alla metà dell'altezza del tronco,scivolò sinuosamente ed aggraziatamente una piccola,ma "pesante" goccia di limida rugiada mattutina,che andò a bagnare la fronte del ragazzo. Egli era spesso abituato a tenere in allerta i sensi anche nelle situazioni di calma e per questo motivo il suo sonno si interruppe all'istante,con notevole stizza del giovane. Dopo i primi istanti di leggero intorpidimento corporeo e mentale,che decise di potersi permettere,realizzò che oggi era niente poco di meno che la data prfissata per il lavoro extra in accademia,pena per aver trasgredito l'ordine di due sere prima. Il viso,che fino a poco prima aveva un leggero senso di beatitudine,si rabbuiò celermente... Non meritava una punizione e ne era ben conscio,ma stavolta,onde evitare danni alla già malferma psiche di quei poveri Anziani,avrebbe ceduto all'ordine,o meglio all'invito,recapitatogli poche ore prima nella sua abitazione. Fortunatamente aveva lì con sè l'intero equipaggiamento,vestiti da anbu e maschera compresa. Dopo essersi infilato quest'ultima si diresse,prima,a passo spedito lungo una stradina piena di friabile terreno polveroso per poi proseguire,una volta uscito fuori dal bosco,a rapidi balzi lungo i tetti delle abitazioni di Konoha. In pochi minuti,circa tre,si ritrovò per l'ennesima volta dinanzi all'edificio accademico. Muovendosi lentamente,e soppesando il rumore di ogni passo,si avvicnò all'ingresso senza compiere il ben che minimo rumore...Lì trovò ad attendere Kisuke Nara,sua vecchia conoscenza,nonchè alunno del suo precedente corso..
Gli arrivò alle spalle e disse
Kisuke nara,cosa ti porta qui?
SPOILER (click to view)
domani me lo correggo,per adesso va ben così e ho mantenuto la promessa ;p


Edited by Shadow alkemist - 19/3/2008, 01:14
 
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~ Kyubi ~
view post Posted on 19/3/2008, 09:13




Innate Ability



CITAZIONE

† Parlato †
~ Narrato ~
Pensato


Accademia: Ore 9:40



~Silenzio e ancora un silenzo tombale accerchiava il giovane Nara che se ne stava lì, in quella sala d'aspetto cercando un buon pretesto per non annoiarsi. Così per ingannare il tempo fece precchie volte avanti-indietro per la stanza guardando con occhi febbrili l'orologio che era appeso sopra al gabbiotto dell'aziano che poco prima aveva intimato di sbrigarsi con la ricerca del suo sensei. Ma egli non era ancora tornato lasciando Kisuke a vagare come un'anima in pena per tutta la sala, l'aspetto positivo di tutto questo silenzio e che diede tempo al ragazzo per pensare al suo allenamento. Perchè oggi, in quell'edificio alla fine della giornata volente o non volente il genin finalmente possederà il controllo dell'ombra. L'innata del suo clan gli era caduta sulle spalle subito dopo essere diventato un genin della foglia, la responsabilità di tutto ciò era stata affidata a lui. Ancne se un po' orgoglioso il foglioso sentì venirgli fuori anche un certo timore per quello che gli sarebbe toccato. Ma tuttosommato le buone prospettive per il konohano c'erano, ma con i buoni propositi si faceva ben poco visto che senza sensei non sapeva da dove cominciare. Ormai erano passati parecchi minuti da quando era giunto lì ma niente, nessun segno di vita. L'unica cosa che notò affacciandosi ad una finestra della stanza fu una specie di visione, come un flashback del tempo passato. Lì su quell'erba si rivide correre dietro al suo sensei e a qualche compagno di corso per continuare l'esame per diventare genin a tutti gli effetti. Molti ricordi si accavallarono nella mente del Nara mentre guardva quei giovani studenti ricalcare i suoi stessi passi forgiati sul terreno neanche tanto tempo addietro. Però di tempo ne era passato e molteplici avventure e parecchi combattimenti si erano sviluppati da quando aveva ricevuto quella promozione. Per una frazione di tempo lo sguardo sognante del genin venne meno lasciando spazio a occhi colmi di tristezza. Dopotutto aveva già ottenuto quello che voleva, essere uno shinobi della foglia perchè andare avanti per migliorare?. Sapeva che quel suo progredimento l'avrebbe portato a correre rischi ben maggiori di quelli già affrontati fino ad ora. Il gioco valeva la candela ? Ed ecco che spunta anche l'insicurezza nell'animo del giovane che intanto era tornato a vagare per la sala con le mani strette al petto formanti una X. Si! Questa fu la risposta che gli dava la testa ogni volta che ci pensava, ma quel "Forse" che proveniva dal suo cuore lo metteva ogni santa volta in uno profondo stato di agitazione. Gli occhi del foglioso si chiusero per un secondo facendo una specie di diverbio con la propria mente, non doveva dargliela vinta ancora. Ma mentre si rodeva la testa costellata da stupidi pensieri una voce famigliare spuntò dal nulla dietro di lui. Kisuke si voltò appena per vedere di chi fosse quella voce, e gli venne un mezzo colpo quando vide davanti a se il suo vecchio sensei d'accademia. Un pazzo, che aveva fatto sudare al genin parecchie camice prima di arrivare alla promozione. Ed ora eccolo lì dinanzi a lui come se niente fosse. Voleva fargliela pagare per tutto quello che l'aveva costretto a fare in quel bosco, per tutte le cose che aveva dovuto scrivere. Ora ne poteva avere una flebile possibilità se giocava bene le sue corte senza dare nell'occhio così facendo ritornò il classico Nara di sempre e rispose a tono alla domanda del suo exmaestro.


†Salve sensei è da molto che non ci si vede e noto con piacere che l'abitudine di celarsi dietro a quella maschera non è cambiata, mi rallegra sapere che almeno qualcosa in questa accademia non è mutata.Comunque tutto oggi sono venuto nuovamente all'accemia per iniziare se così si può dire, perchè come ora non sto facendo nulla, un allenamento per controllare la mia innata. Ma non nutro grandi speranze visto che quel tardo del custode è sparito da molto e non si è fatto vivo nessun maestro che mi potesse aiutare. Lei invece ? Posso sapere cosa la porta all'accademia ? Un corso da seguire, altri allievi da seviziare ?




~Parole spavalde, queste furono dette dal Nara all'indirizzo del suo vecchio sensei, ancora lì immobile davanti a lui. Forse Kisuke poteva servirsene per iniziare a controllare la sua innata, dopotutto era uno delle squadre speciali, uno dei migliori perchè non chiedere a lui di fagli l'allenamento.? Solo il timore di essere respinto bloccò il genin prima che chiedesse al suo vecchio maestro un aiuto per controllare l'innata dell'ombra. Un piccolo sbuffo scappò via dalla bocca del genin che iniziò a contemplare su altre possibilità.

 
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Shadow alkemist
view post Posted on 24/3/2008, 00:48




CITAZIONE
narrato
pensato
parlato

Chapter two: Shadows

L'Oinin era entrato all'interno dell'enorme edificio in perfetto silenzio e,senza farsi notare,aveva posto un quesito diretto e semplice al suo ex allievo,Kisuke. Quest'ultimo dopo un iniziale sorpresa,gli si rivolse in modo piuttosto spavaldo,nonchè ostentando una calma non indifferente. Era cresciuto,questo era evidente. Nel modo giusto? Solo osservandolo meglio in diverse situazioni Shikamaru avrebbe potuto comprenderlo appieno.
L'anbu da dietro la maschera scrutò il fisico del ragazzo e notò con piacere che i bicipiti ed i tricipiti,soprattutto,erano accresciuti,segno inequivocabile di un duro allenamento svolto per migliorarsi. Evidentemente quel ragazzo non era così sfaticato come poteva sembrare ad uno sguardo poco attento.
In ogni caso,migliorato o meno,si era posto in una maniera troppo arrogante nei riguardi del giovane special jonin,che era ben deciso a non far sì che la sua reputazione e superiorità potessero esser messi in dubbio anche solo verbalmente da un genin;dunque gli toccò riprenderlo assumendo un tono piuttosto severo,ma non inumano.
La maschera non la portiamo per hobby,anzi dovresti ringraziarmi per questa mia abitudine a non disubbidire facilmente alla norma sull'identità che vige tra gli Anbu. Ma sono cose che presumibilmente non puoi comprendere...
Come di consueto interruppe presto il discorso,fermandosi per alcuni secondi: la sua solita pausa teatrale. Anche se in questo caso vi sarebbe stato un cambiamento di tono nelle prossime parole del Nara,giacchè confrontarsi con un vecchio allievo gli faceva sempre piacere e gli alleviava almeno un minimo le pene dell'animo
...Credo che la vita ti sia cara,quindi non domandare troppo. In ogni caso mi trovo ovviamente qui per lavoro. E sei anche fortunato... Tu cerchi un sensei,io un incarico semplice e da svolgere rapidamente.
Gli occhi del diciannovenne si impuntarono in quelli del concittadino,anche se ovviamente quest'ultimo non poteva notarlo proprio a causa della maschera che recava in volto il capitano della squadra assassina. Di norma un gesto del genere sarebbe stato eloquente ed avrebbe sostituito le parole,ma in quel caso,risultava futile
Se hai intenzione di apprendere davvero qualcosa sull'innata del clan dovrai seguirmi. Non è l'accademia il luogo adatto per l'addestramento...
Ancora una volta quella frustrante,per gli ascoltatori,pausa...
...Poi magari ti svelerò il perchè,adesso vieni con me
I suoi toni non furono bruschi,ma sicuramente erano definitivi,ordini da eseguire se si volevano raggiungere i propri scopi,dopotutto mai un Nara avrebbe potuto aspirare ad avere un sensei migliore dell'Oinin per apprendere il controllo dell'innata di famiglia,anche se ovviamente nessuno,prima di vedere quest'ultimo all'opera,avrebbe potuto saperlo.
Presumibilmente lo special jonin avrebbe dato sfoggio delle sue abilità come controllore d'ombre e proprio per questo mai avrebbe potuto farlo in piena accademia,dove le sue capacità sarebbero state a nudo,di fronte a molti sconosciuti occhi indiscreti. Un freddo calcolatore,un pio seguace della segretezza,ed un genio assoluto,quale era Shikamaru,aveva sin da subito compreso il "pericolo" che correva e quindi sin da subito aveva optato per un luogo più riparato: il boschetto dove fino a pochi minuti prima si trovava steso a riposare.
Così l'Oinin di nuovo in silenzio si voltò,dando le spalle al ragazzo e,dopo un iniziale passo piuttosto lungo,prese letteralmente il volo grazie ad uno dei suoi balzi poderosi,merito delle capacità corporee accresciute per anni con il duro allenamento.
All'inizio si dovette accontentare di utilizzare arbusti di medio-bassa lunghezza poichè erano gli unici corpi di una certa altezza presenti sul tragitto ideale che aveva formulato nella propria mentre;successivamente potè elevarsi maggiormente quando comparvero i primi tetti di un'altezza confortante ed assicurarsi anche una velocità costante,che però fu ben attento a non tenere un regime di movimenti troppo rapidi. In fondo distanziare Kisuke non era certo il proprio obbiettivo. Anche se era leggermente riluttante a mostrargli il luogo ove ogni tanto poteva rifugiarsi e trovare finalmente un po' di pace.
Assorto fra i suoi pensieri giunse in un luogo dove si poteva notare una minuscola stradina,fatta di terreno e ghiaia,che li avrebbe portati a destinazione. Scese quindi sulla terraferma e in maniera adagia proseguì mantenendo una posizione più avanzata rispetto all'alunno. Percorse per alcuni minuti la sinuosa strettoia,finchè non giunse al limitare del bosco,e,dopo aver scostato alcuni cespugli privi di rovi o spine,penetrò all'interno della zona piena di verde. Spiazzi ed alberi regnava in quella zona,baciata dal sole. Dimora di uccelli,vegetazione ed insetti,a breve campo di addestramento...
Arrivato vicino ad un grosso arbusto si girò di centottanta gradi,impuntando il proprio volto sulla figura dell'altro Nara e quasi subito iniziò a parlargli del controllo dell'ombra
L'ombra per i Nara è un'arma micidiale,anche se a prima vista non sembra. Gli utilizzi dell'innata sono assai vari e possono rivelarsi utili in miliardi di situazioni,ciò ti può far comprendere che non è un'innata padroneggiabile da tutti. Bisogna essere dotati di un buon cervello,perchè essa principalmente viene utilizzata con l'inganno. Gli effetti credo che tu li conosca almeno per sentito dire. Adesso iniziamo con la pratica,dopo mi farai le tue domande,qualora ve ne fossero
Detto questo l'Anbu si zittì e riprese di nuovo a camminare nella stessa direzione di prima per qualche passo,finchè non si trovò esattamente con i piedi all'ombra di un enorme ciliegio,in piena fioritura.
Tu ti metterai con i piedi appena fuori dalla piccola zona d'ombra creata dal fogliame. Per muovere ed assottigliare la tua ombra è necessario un buon controllo del chakra;il tuo compito adesso è quindi quello di indirizzare il tuo chakra all'ombra,cercando di spingerlo in avanti(il chakra),di modo che l'ombra si possa semplicemente assottigliare. Per quanto riguarda l'allungamento di essa vedremo in seguito. Non sarà facile agli inizi dato che l'ombra è praticamente esterna al nostro corpo se non per la piccolissima "attaccatura" dei piedi,ve vuoi,invece di iniziare subito,puoi provare ad indirizzare a più riprese il chakra nelle piante dei piedi,come hai appreso in accademia mesi fa.
Ricorda di utilizzare il segno del Topo

Assegnato il compito,l'Oinin mise la braccia conserte impuntando lo sguardo verso le caviglie dell'allievo,da cui si poteva ben vedere la sua ombra,protesa leggermente in avanti,grazie ai raggi flebili del Sole,che filtravano attraverso le foglie di ciliegio. Una posizione anche comoda per iniziare ad impratichirsi con la Kagemane no justu,l'anbu sapeva scegliere dove iniziare i novizi...
Se fosse stato un altro non l'avrei mai portato qui e non gli avrei detto di iniziare subito,ma credo di potermi fidare di lui. In fondo Kisuke Nara è risultato il migliore studente del corso K5 tenuto da me agli inizi d'autunno. Nutro buone speranze in lui
E così lo special jonin stette lì immobile a riflettere,osservando le azioni del proprio studente...


Edited by Shadow alkemist - 25/3/2008, 12:07
 
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~ Kyubi ~
view post Posted on 25/3/2008, 11:05




Shūgyō kaishi.



CITAZIONE

† Parlato †
~ Narrato ~
Pensato




~I
l genin ormai con le speranze ridotte allo stremo non sapeva più cosa fare, doveva trovare un sensei e dubitava che il suo ex maestro lì davanti a lui fosse disponibile. Un alone di tristezza pervase il giovane shinobi, era così depresso che stava a malapena ascoltando il suo exsensei d'accademia. Fu solo in quel momento però che lo udì pronunciare quelle parole, parole che il Nara stava aspettando da tutta la mattinata. L'anbu si era proporsto per l'allenamento, incredibile la speranza tornò a pervadere Kisuke. Non sapeva cosa dire, come ringraziarsi. Un misto di rispetto e voglia di non deludere passò per la mente dello shinobi. Si sarebbe impegnato fino allo stremo per apprendere la manipolazione dell'ombra appartenente al suo Clan. Solo un dubbio tornò a galla, essendo lui un Nara doveva farsi istruire da uno del suo stesso clan, come poteva il suo vecchio mentore insegnarli l'uso dell'inntata? Una domanda che Kisuke stava per rivolegere al uomo che aveva davanti a sè. Solo che questo partì subito non dando il tempo al ninja di poter aprire bocca per dargli fiato. Così facendo si apprestò a seguire il ragazzo fuori dall'edificio accademico. Il sole si ergeva splendente su nel cielo di un color turchese e il giovane genin seguì a ruota lo Sp. jonin di konoha passando da un ramo all'altro cercando di stare al passo. Dove lo stava portando, cosa non voleva che si sapesse o si vedesse ? Altre domande senza risposta. Sembrava che l'uomo seguisse un certo percorso, sicuramente lo stava portando in un posto di sua conoscienza dove finalmente avrebbe dato delle risposte al giovane Kisuke che era avido di sapere tutto sulla sua innata. Ci vollero parecchi minuti prima che il sensei desse qualche segno di vita e fu solo quando arrivarono vicino a una stradina pavimentata da ghiaia che lo shinobi cominciò a scendere verso il terreno. Subito li Nara lo seguì senza troppi indugi e atterrò con un piccolo balzo sul terreno molle. Ancora senza dire una parola il ragazzo seguì con sguardo calcolatore il suo maestro continuando a farsi le solite domande nella propria testa. Fu solo quando arrivarono vicino a un grande albero che l'Anbu si girò verso Kisuke. Iniziò il discorso con una frase a effetto, l' Oinin iniziò a spiegare molto accuratamente gli effetti e gli utilizzi dell'innata. Ma ben presto il Nara si perse in uno dei suoi soliti sbadigli, per fortuna che il tutto durò relativamente poco. Ora la parte pratica stava per iniziare. Seguì passo passo le direttive del suo sensei cercando di non lasicare nulla al casa così si mise al limite della zona d'ombra creata dal fogliame. Messe le mani in posizione iniziò concentrare il chakra nei propri piedi. Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio e ricordando i tempi passati all'accademia lo cominciò a evocare. Un sottile fremito lo pervase, lo sentiva fluire dentro di te, concentrandosi ancora di più cerco di farlo fluire nei piedi. Fino a qui niente di eccezzionale o particolarmente difficile, visto che l'aveva fatto centinaio di volte da quando aveva fatto l'accademia. Ora invece arrivava la parte più problematica, renderlo costante nei piedi fino ad assottigliare l'ombra. Così facendo Kisuke formò il sigillo del topo e si concetrò al massimo nei propri piedi cercando di assottigliare l'ombra che vi risiedeva, passarono secondi, minuti su minuti ma ancora non si era mossa non aveva dato nessun cenno di volersi neanche muovere. Ma lui Nara Kisuke doveva farcela, l'impeto dell'impegno gli fece tremare le braccia per pochi secondi, se lo sentiva poteva farcela. Formò dinuovo con le mani il sigillo del topo e ripartì a concentrarlo sui piedi. Ora però era diverso, si diverso perchè aveva chiuso la mente dai rumori esteri, aveva abbandonato il rumore delle foglie trasportate dal vento, degli uccellini ora sentiva solo il suo respiro farsi ad ogni secondo più tirato. Anche se con i piedi perterra questi iniziarono a farsi più pesanti sotto il peso della concentrazione del genin. Mancava solo un piccolo sforzo, doveva riprovarci, ma che cosa diceva dove assolutamente assottigliare la propria ombra. Poi mentre ormai erano passati diversi minuti sentì qualcosa provenire dalle sue caviglie, una vibrazione si guardò le calzature e notò una certa differenza ma non era sicuro doveva averne conferma se quell'assottigliamento era dovuto alla sua bravura oppure no! Così si voltò verso il suo sensei e con voce molto bisbigliata parlò al suo indirizzo.

†Sensei ha visto proprio lì, secondo lei sono riuscito ad assottigliare la mia ombra o è rimasta come prima ? Però c'è Un'altra ho capito e che voglio chiederle, lei è molto preparato sul controllo dell'ombra e mi è sorto un dubbio che forse mi potrebbe svelare. Lei è come me ? Voglio dire abbiamo la stessa dote perchè non mi viene da pensare che tutto quel discorso sia nato dai libri di testo che si possono trovare in una biblioteca. E poi le abilità innate hanno un segreto che viene tramandato solo alle generazioni future. Quindi o lei ha scoperto il segreto del mio Clan oppure lei ne fa parte. Mi dica se la mia deduzione è giusta sensei Nara.



~Il genin disse le ultime frasi in un rapido bisbiglio quasi impossibile da udire anche se uno fosse stato vicino. Il ragazzo temeva che ci fosse qualcuno attorno pronto ad ascoltare la loro conversazione. Ora doveva sapere se aveva fatto centro, doveva sapere se il suo sensei era un Nara proprio come lui dello stesso sangue, forse erano cugini. La curiosità era tanta, l'avidità di sapere era inclmabile e prima di notte volente e non volente il genin di Konoha avrebbe fatto confessare il suo maestro.



Edited by ~ Kyubi ~ - 25/3/2008, 17:20
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 26/3/2008, 23:14




CITAZIONE
Narrato
pensato
parlato

Charter three: Uncomfortable questions

Shikamaru si trovava lì in quel bosco fermo ad osservare diligentemente le caviglie e l’ombra di Kisuke,suo ex studente d’accademia ed attuale allievo per il controllo dell’ombra,l’innata del clan Nara.
Questo stava lavorando sul controllo del chakra,come gli era stato ordinato qualche secondo prima dal sensei,dirigendolo verso le piante dei piedi come esercizio di riscaldamento;l’Oinin invece era lì a controllarne l’emissione,percependo,anche escludendo il senso primario della vista,quella forza ce esternamente appariva di colore azzurro chiaro. La prima parte dell’esercizio non era per nulla difficile,essendo una prova piuttosto basilare,ma soprattutto perché esercizi simili il ragazzo li aveva svolti durante il periodo accademico proprio nel duro corso del sensei mascherato.
Quest’ultimo quindi aveva previsto che il genin riuscisse nel riscaldamento in pochi secondi;Kisuke gli diede ragione.
Adesso però veniva il difficile: indirizzare il chakra all’ombra dall’attaccatura dei piedi.
Come ogni volta che qualcuno si appropinqua ad affrontare qualcosa di ignoto,di mai provato prima,si riscontrano sempre enormi difficoltà,proprio per questiono ognuno di noi deve assicurare costanza anche alla “novità” che si sta svolgendo;anche in questo caso nessuno nel bosco stava smentendo questo dogma di vita.
L’ex studente infatti aveva grosse difficoltà nel piegare il chakra al proprio volere per far sì che la propria ombra si modificasse,per riuscire così a concludere con successo la fase primaria dello speciale allenamento per l’apprendimento dell’innata Nara.
Shikamaru se ne accorse,ma non poteva far nulla per il giovane che aveva innanzi a sé,anche volendolo;gli restava quindi solamente un’alternativa:rimanere lì come osservatore immobile,ad attenere in qualche risultato.
Passarono svariati minuti in cui gli unici rumori che si udivano era il frusciare del fogliame degli alberi ed il dolce cinguettio degli uccelli,il tempo ormai sembrava essersi dilatato lungo una sconosciuta dimensione extra-terrestre,dando conseguentemente la possibilità alla noia di permeare completamente mente ed animo dello special jonin,che dignitosamente rimaneva immobile,forse anche un po’ per rispetto di quel ragazzino che stava dando tutto se stesso al fine di accontentare la richiesta del maestro.
Finalmente dopo una lunga e snervante attesa,si registrò una minima trasformazione dell’ombra,che tuttavia si limitò,con un movimento simile ad un tremito, ad “accartocciarsi” di pochissimo,notabile solo da un occhio attento. Non bastava affatto.
Kisuke,quasi con una punta di orgoglio,si girò verso l’impassibile insegnante e gli pose alcuni quesiti. Per prima cosa chiese conferma della presa visione,da parte del maestro,del cambiamento che aveva apportato alla propria ombra;l’Oinin dischiuse le labbra pronto già a far proruppero da esse una risposta appropriata,quando il ragazzo continuò il proprio discorso. Stavolta pose alcune domande,dopo aver formulato un arguto ragionamento,sull’identità celata dalla maschera bianca e rossa,insinuando che quello fosse un Nara per la sua spiccata conoscenza dell’innata di quel clan.
Come un fulmine a ciel sereno,la sorpresa colse improvvisamente la mente dello shinobi,realmente appartenente ai Nara. Quel giovane che lo guardava era più intelligente di quel che si potesse pensare,anche se il suo pensiero presentava diverse pecche. Ritornato alla normalità,gli rispose quasi subito,per non destare alcun sospetto,con la solita voce atona e priva di alcun calore o sentimento
Per quanto riguarda la tua ombra… Si certo ho osservato l’intero processo,che ti ha portato a quella piccola deformazione,ma non basta. E’ troppo poco,devi lavorarci ancora.
Di solito a questo punto si sarebbe fermato,esibendosi in una delle sue sceniche pause ad effetto,ma stavolta proseguì semplicemente il discorso,senza dare particolare importanza a nessuna delle parole che pronunziava
Invece ti faccio notare che sottovaluti le capacità di uno special jonin. Combattendo ho avuto l’occasione di battermi con un numero elevatissimo di shinobi e kunoichi,possedenti il più svariato numero di innate,quasi tutte diverse fra loro. Molte ho imparato a conoscerle e di conseguenza posso insegnarle seguendo un metodo prettamente teorico. Ti basti pensare che ho aiutato un ragazzo ad apprendere il Loto,un Kinjutsu.
Detto ciò concluse il discorso,fermando in via definitiva il breve sproloquio,fornendo però alcune notizie irrilevanti sul proprio conto. Coglierli o meno poi stava al genin,ma erano talmente infimi da non importare neanche un po’ al diciannovenne.
Conclusa la parabola sulla sua identità,che era ancora convinto a voler preservare a tutti i costi,Shikamaru decise che era giunto il momento di impartire i nuovi ordini al genin,che doveva faticare ancora parecchio prima di poter sperare di padroneggiare l’innata di famiglia.
Con tono perentorio si rivolse nuovamente al suo interlocutore,che se avesse voluto raggiungere qualche risultato utile avrebbe dovuto ascoltarlo con attenzione, erudendolo prima su altre nozioni .
La kagemane no justu va sviluppata sia in forma che in lunghezza. Per quest’ultima il massimo raggiungibile un genin di norma è cinque metri,distanza che non tutti riescono però a raggiungere.
Dopo le prime note,prima di passare alle imposizioni,si fermò a causa della sua solita mania di interrompere i propri discorsi,per poi riprendere dopo pochissimi secondi
Adesso dovrai lavorare nuovamente sulla modifica della forma,assottigliandola di qualche centimetro. Con il solo risultato precedente non ci farai nulla. Successivamente dovrai lavorare sull’allungamento della tua ombra. Cerca di raggiungere almeno i due metri o il metro e mezzo. Per i cinque vedremo poi…
Appena dopo aver comunicato la “tabella di marcia” indietreggiò dalla sua precedente posizione,senza però dare le spalle al genin,fino a toccare con la schiena la corteccia ruvida ed ispida del tronco del grosso arbusto che aveva avuto dietro di sé;con grazia vi si appoggiò,distendendo di poco le gambe e lasciando ricadere un po’ le braccia lungo i fianchi;nonostante avesse scelto una posizione poco seria,manteneva comunque un aspetto dignitoso,cosa che gli imponeva il ruolo d’insegnante che in quel momento stava ricoprendo.
Adagiatosi passò alle riflessioni;avrebbe tenuto la mente occupata dato che prevedeva l’utilizzo di almeno il doppio del tempo rispetto alla prova successiva e non voleva ammorbarsi del tutto come era capitato in precedenza.
Per prima cosa gli passò per la mente una valutazione sull’operato del ragazzo,che non si stava comportando male,ma sinceramente il capitano della squadra assassina si aspettava di più. In fondo Kisuke era stato il migliore del corso K5 presidiato dall’Oinin in persona,e di norma studenti del genere si distinguevano particolarmente. Adesso però non stava brillando,come avrebbe voluto.
Ce la farà a padroneggiare al meglio l’innata di famiglia? O riuscirà a raggiungere i risultati mediocri della maggior parte dei genin Nara?
I pensieri però sulla sorte del futuro immediato passarono in secondo piano quando nella mente del giovane Anbu balenò il ricordo dell’intuizione fatta dal suo studente riguardo la propria identità;non era a conoscenza delle reali capacità intellettive dell’alunno,ma non erano di certo inferiori a quelle della gente comune. Presumibilmente nemmeno alte come quelle di Shikamaru,che in un test da giovane era risultato essere uno degli essere umani dotati di maggiore intelligenza,classificandosi con un duecento;ma poteva essere comunque pericoloso…
Però in certo qual modo questa specie di sfida mentale,anzicchè preoccuparlo,lo eccitava(in senso buono °°). Un confronto tra due menti,due individui,due modi di vivere e relazionare;un confronto assai interessante per un uomo che era spesso privo di stimoli a causa della sua superiorità.
Sulle sue labbra si venne a formare un sorrisetto,simile ad un ghigno,con la parte destra delle labbra leggermente più in alto della sinistra.
Vediamo cosa riuscirai a capire di me Kisuke Nara,ma ricorda che il tuo obbiettivo non sono io
E concludendo con quel pensiero si apprestò ad osservare lo svolgimento del secondo test.
SPOILER (click to view)
Scusa il ritardo e il post di bassa qualità,ma sai che è la terza volta che lo scrivo…
Leggendo il tuo post ho notato stavolta più errori del solito di distrazione e soprattutto ancora un uso non propriamente appropriato della punteggiatura. Rileggili i post e cera di migliorare soprattutto quest’ultima cosa.
Ah il chakra non doveva esser messo solo nei piedi,ma passarlo proprio all’ombra. All’inizio ho detto i piedi perché sono la cosa più vicina all’attaccatura fra corpo ed ombra

 
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Giso
view post Posted on 28/3/2008, 23:34




CITAZIONE
►Preludio

►U
n altro allenamento... Uff... Vabbè, in fondo alla fine si spera che avrò l'innata... Oooook... Ora mi aspetta un post impegnativo ed ho poco tempo, in più ho la quest, scuola, l'allenamento... !AAA! Help Me... xD... Vaaabbè... mi metto subito a lavoro da stasera... Quindi poco preludio, n'è che l'altra volta ne ho fatto molto XD, comunque godetevi questo post che è assai intrigante con il mio PG versione Near... xD Enjoy!
CITAZIONE
Narrato
« Parlato »
Pensato

Prologue

L'accademia era finita, così come la sua settimana di allenamento, e come al solito le giornate si propettavano noiose e monotone, drmire fino a mezzogiorno inoltrato, fare colazione e pranzo insieme, uscire di casa a fare quattro passi senza mai incontrare nessuno, tornare a casa e 'divertirsi' in un modo o nell'altro. Ma ormai il giovane Genin ci aveva fatto l'abitudine e si era rassegnato a quella vita pensando alle Selezioni dei Chuunin che a breve sarebbero cominciate. Si prospettava un altro giorno monotono quando Shin si ricordò di una cosa.

Porca miseria! Le selezioni stanno per cominciare e non so ancora padroneggiare la mia ombra... Porca miseria... mi sa che me ne vado in accademia e mi cerco un sensei... anche il primo a caso... Andiamo va...

Deciso a dare una svolta alla giornata il Nara, che stava sdraiato sul letto, si alzò e si diresse in cucina, quindi in bagno come ogni mattina. Finita la solita routine il Genin si vestì con una camicia bianca con i polsini sbottonati e completamente messa fuori dai pantaloni che erano di color blu scuro, quasi nero. Il Genin si equipaggiò con la sua Wikazashi legata come al solito alla schiena e con tutto il resto dell'equipaggiamento. Quindi una volta pronto uscì di casa in direzione dell'accademia. Era ormai mattina inoltrata e Konoha si stava popolando, una comune mattina ocme le altre, bambini che giocavano per strada, vecchi che ricordavano i tempi andati, uomini e donne che aprivano negozi e botteghe. Nulla di speciale. Il Genin avanzava con passo lento in direzione dell'accademia. Magari poteva allenarlo Kiba-sensei, il pensiero lo rallegrò, oppure poteva allenarlo Ignoto-sensei, quell'ANBU schivo e misterioso che tuttavia lo aveva promosso come secondo migliore del corso. Il Nara si rattristò, infatti quell'uomo non lo sopportava e prima o poi avrebbe scoperto la sua vera identità. Quindi continuò a camminare sulle affollate strade di Konoha.

Speriamo di trovare un Sensei valido... Non un Neo-Chuunin da strapazzo... Un Nara sarebbe l'ideale, ma trovare un sensei Nara sarà tosto... Vabbè, speriamo che vada bene...

Ancora più depresso da questi pensieri il Genin cominciò a camminare a testa bassa verso un luogo colmo di ricordi e nostalgia, perchè comunque lì aveva iniziato la sua avventura come ninja, il cambio di sensei, il momentaneo allontanamento dalla scuola. Il Genin continuava a camminare a testa bassa alzandola solo qualche volta per contriollare meglio se la strada era quella giusta. Proprio quando alzò la testa vide due figure scivolare rapide sopra i tetti di Konoha. La prima non la riconobbe, ma la seconda aveva un che di familiare. Attratto dalle due figure che sorvolavano i tetti di Konoha e certo che in qualche modo aveva riconosciuto la seconda persona Shin cominciò a seguire i due. Il pedinamento, se così lo si vuol chiamare, fu arduo, le due figure si muovevano rapide in direzione Sud-Est rispetto all'accademia che, secondo le supposizioni di Shin, doveva essere il loro luogo di partenza, Shin correva loro dietro e svoltava rapidamente nei vicoli per seguirli al meglio. Si stavano allontanando dal centro di Konoha quando ad un certo punto scesero all'improvviso.

Saranno arrivati?? Vediamo chi sono allora...

La curiosità logorava il giovane Genin che quindi si avvicinò furtivo ai due sgusciando dietro il tronco di un albero. Notò quindi che il primo, la prima figura che non aveva riconosciuto era un ANBU equipaggiato con la maschera e il solito equipaggiamento da ANBU. Il secondo era niente popò di meno che il suo ex-compagno di accademia, anche se per breve tempo, Nara Kisuke.

Se quello è Kisuke, quello deve essere per forza l'Ignoto-sensei... mmm... se mi becca mi frigge e mi rifrigge... devo essere discreto...

Quindi si nascose dietro al tronco dell'albero mentre i due avevano appena iniziato a camminare, non si erano accorti di Shin, o forse facevano finta di non accorgensene.

Chissà che faranno quei due in questo posto... Magari allena l'innata di Kisuke... che per altro è anche la mia... Vediamo se mi posso aggregare anch'io... in fondo in due ci possiamo divertire di più...

Il Genin dai bianchi capelli continuò a seguire i due sempre con molta discrezione. Molto probabilmente l'ANBU si era accorto di una presenza, ma non lo dava a vedere, Shin non se ne preoccupava, l'importante per lui era non farsi scoprire da Kisuke. Egli infatti, dato che era Genin e per Shin erano più o meno allo stesso livello, serviva come una specie di test per il Genin dai capelli bianchi.

Se anche quell'altro mi scopre cado in depressione... soprattutto mi devo allenare un po' sulla discrezione... è un Genin come me quindi non dovrò fare in modo che mi scopra...

Ormai Kisuke e l'ANBU si erano completamente allontanati dall'agglomerato di case e strade tipico di Konoha, si stavano dirigendo verso un boschetto e dopo pochi minuti giunserò a destinazione. Uno spiazzo puntellato da vari alberi: ecco dove avrebbero fatto l'allenamento. Dopo aver parlato per alcuni istanti l'ANBU si fece da parte e Kisuke cominciò il suo allenamento, Shin riuscì a comprendere ciò che doveva fare visto che riuscì, anche se a tratti, a sentire l'ordine di lavoro dato dal Sensei. Dopo alcuni minuti di silenzio più assoluto Kisuke si rilassò dicendo di aver visto la propria ombra muoversi.

Ma che dice?! Non si è mossa di un millimetro...

Ma sentendo la conferma dell'ANBU Shin si dovette ricredere. Evidentemente da quella posizione celata il giovane Genin non era riuscito a vedere con precisione. Prima che Kisuke potesse nemmeno riniziare ad allenarsi Shin decise di uscire dal suo nascondiglio trasse un respiro profondo e si preparò psicologicamente ad un possibile no che gli avrebbe potuto rifilare il Sensei. Quindi uscì e prima che qualcuno potesse fiatare il Genin cominciò a parlare sensa ansia o paura di ricevere un no, evidentemente si era preparato il discorso precedentemente.

« Buongiorno ad entrambi... sorpresi di vedermi qui? Non credo che lei sia sorpreso Sensei, in fondo per essere un ANBU deve avere qualcosa in più rispetto a dei ninja mediocri e quindi di conseguenza mi avrà sicuramente notato... Ma non credo di essere stato notato anche da te Kisuke... Comunque vi ho visti svolazzare sui tetti di Konoha e mi sembrava di riconoscere qualcosa di familiare nella seconda figura... ovvero Kisuke... quindi vi ho seguiti, poi voi sieti arrivati qui e riconoscendo Kisuke ho intuito che per forza lei doveva essere l'Ignoto-sensei... quello che mi ha fatto l'esame in accademia... quindi seguendoti per un po' ho scoperto che cercavi di attivare la tua innata Kisuke, che per altro è anche la mia... quindi eccomi al punto: allenerebbe anche me? Per Favore... »

Dopo questo lungo ed estenuante discorso Shin sfoderò un sorriso supplichevole e scherzoso. Nessuno sarebbe riuscito a dire di no al Genin, ma l'ANBU gli era sembrato un tipo al quanto freddo. Quindi Shin abbassò lo sguardo speranzoso.
Se per caso l'ANBU avesse accettato Shin avrebbe iniziato immediatamente ad allenarsi cercando di fa assottigliare la sua ombra. Prima di tutto si sarebbe spostato vicino ad una zona d'ombra formata dal fogliame, quindi avrebbe concentrato il Chakra nei suoi piedi componendo il sigillo del Topo. I minuti sarebbero passati senza risultato alcuno scoraggiando non poco il Nara.

E' più difficile di quanto pensassi...

Avrebbe pensato il Nara dopo minuti estenuanti di allenamento e concentrazione del Chakra, ma pensando al risultato che voleva raggiungere si sarebbe risollevato moralmente. Quindi avrebbe ritentato più volte ma senza successo. Quindi dopo un quarto d'ora infernale e sfiancante l'ombra avrebbe fatto un movimento impercettibile per chiunque tranne per chi fosse stato assai attento ad ogni singolo fremito dell'ombra. Era il caso di Shin, infatti il Genin si sarebbe rilassato tirando un sospiro di solievo e asciugandosi la fronte che grondava sudore. Quindi con un filo di voce avrebbe esclamato.

« Eheh... Anche se di poco la mia ombra si è mossa... »

Finita questa breve ma sfiancante parte di allenamento Shin avrebbe immediatamente iniziato la seconda parte. Sapeva benissimo cosa fare quindi avrebbe concentrato il Chakra di nuovo nei piedi. Sarebbe stato assolutamente conscio che la prova era assai ardua.

Questo allenamento mi spomperà... ne sono più che certo... Mmm... bè speriamo di farcela...

Il Genin dai capelli bianchi quindi avrebbe concentrato di nuovo il Chakra nei piedi e successivamente avrebbe cercarcato di trasmetterlo alla propria ombra. I minuti sarebbero passati inesorabili senza che il giovane Genin avesse riscontrato un miglioramento rispetto a prima. Qualche volta l'ombra sarebbe stata percorsa da un fremito che avrebbe mosso minimamente il profilo dell'ombra. I minuti sarebbero divenuti ore e Shin avrebbe quasi perso la speranza. Dunque dopo vari risultati infruttuosi ma comunque sfiancanti il Genin dai capelli bianchi si sarebbe buttato sulla soffice erba. Il sudore gli avrebbe lambito il perimetro del volto. Alcuni istanti di riposo poi intuendo la scocciatura del sensei, o almeno pensando di averla intuito, Shin avrebbe ripreso l'allenamento a ritmo serrato.

Basta! Ce la devo fare! Ne va del mio orgoglio e della mia autostima... in secondo luogo come posso spiegare a Zio che non sono riuscito ad apprendere l'abilità del nostro Clan...

Motivato dai suoi pensieri il Genin avrebbe continuato ad allenarsi con più intensità. Altri interminabili minuti sarebbero passsati, intorno a Shin si sarebbe formata una pozza di sudore tanto era lo sforzo. Ma comunque il Genin avrebbe continuato ad esercitarsi. Finalmente dopo una mezz'ora abbondante d'intenso allenamento il Shin avrebbe intravisto i primi risultati, l'ombra non sarebbe stata più percorsa da tremiti ma avrebbe iniziato a restringersi. All'inizio di pochi millimimetri, ma successivamente il restringimento avrebbe raggiunto il centimetro abbondante. Non sarebbe stato abbastanza. Quindi Shin avrebbe continuato a concentrare il proprio chakra che si stava lentamente prosciugando. Lentamente la sua ombra avrebbe iniziato a restringersi ancor di più, per poi arrivare a restringersi di cinque centimetri. Un'ora sarebbe passata da quando Shin aveva fatto la piccola pausa. Con un filo di voce avrebbe esclamato.

« Va... bene così... sensei? »

Dopodichè si sarebbe sdraiato sull'erba morbida con un bel sorriso soddisfatto sulla faccia. Il giovane Ninja dai capelli bianchi avrebbe dovuto riposarsi un po' per recuperare il Chakra uilizzato nel precedente allenamento. Il tempo scorreva e i due Genin si sarebbero dovuti allenare sotto il vigile e sempre attento del Sensei.



Edited by Giso - 1/4/2008, 20:45
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 31/3/2008, 18:19




SPOILER (click to view)
Per non perdere troppo tempo,metti in questo post pure l'allungamento dell'ombra,che avevo già assegnato a kyubi. Cmq fai troppe ripetizioni ed omissioni di virgole. Utiliza i sinonimi o i pronomi,perchè con così tanti termini ripetuti non va abbastanza bene
 
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~ Kyubi ~
view post Posted on 31/3/2008, 19:52




Yaruki zero no otoko



CITAZIONE

† Parlato †
~ Narrato ~
Pensato





~N
ara un cognome che risuonava di frequente al villaggio di Konoha, questi personaggi erano menti eccelsi, astuti e bravi ideatori di piani. Uno di questi personaggi era Kisuke Nara e in quella foresta stava guardando il suo sensei con aria disinvolta quasi sicura di sè dopo aver finito il suo discorso. La possibilità che il suo maestro fosse un Nara si potevano considerare al disopra del 70% quindi il discorso fatto da Kisuke non faceva una piega, bisognava avere una conferma dell'Oinin per chiarire la questione. Il solito silenzio accerchiava i due personaggi, cosa avrebbe detto il sensei per glissare sulla domanda postali dal genin di konohagakure? Non gli importava più di tanto l'esito che avrebbe detto lo Sp.Jonin sulla prova appena finita dal genin perchè, a quest'utlimo gli interessava di più sapere qualcosa sulle origini del clan che controllare la propria ombra. Però anche dopo quella pausa prolungata il sensei non rispose all'arogmento che più premeva Kisuke, invece rispose alla prima domanda posta dal giovane. Il giudizio non fu tanto positivo anche sè un piccolo miglioramento era stato riscontrato da quando avevano fatto sosta lì. Con occhi bramosi di sapere di più il Nara guardò ancora la figura davanti a sè aspettandosi altre informazioni. Ma fu deluso nel ascoltare informazioni molto vaghe e senza un filo logico con la domanda fatta dal genin di Konohagakure. Ormai senza Kisuke capì che non serviva aspettare oltre, perchè più di la l'Oinin non si sarebbe esposto così cercò di concentrarsi sulla seconda ed ultima spiegazione per manipolare la sua ombra. Ora aveva imparato le basi fondamentali per il controllo dell'ombra, doveva solo allungarla fino al limite massimo che secondo il suo sensei sarebbe stato sui cinque mentri. Un'altra prova ardua si stava per avvicinare ed era molto più difficile che nella precedente occasione. L'allugamento rischiedeva una concentrazione incredibile così cercò di svuotare la mente da pensieri futili come quelli del clan e cercò di concentrarsi.Quando spuntò dal nulla una voce assai famigliare, il Nara guardò verso la fonte del rumore e vide lì un ragazzo conosciuto in precedenza in accademia. Egli a quanto ricordava si chiamava Shin Nara e come lui facevano parte dello stesso clan, forse stava spiando l'allenamento del Nara perchè avevo lo sguardo abbastanza incuriosito da tutta quella situazione. Incerto su cosa fare Kisuke salutò con un sorriso il nuovo arrivato e cambiando postazione andò a cercarsi uno spazio dove allenarsi in pace senza creare disturbi all'altro giovane appena arrivato. Aveva impresso bene nella mente le istruzioni del suo sensei e così per la terza volta nell'arco della giornata richiamò il chakra da tutto il corpo cercando di prestare molta attenzione a quello presente nella zona dei peidi. Perchè era lì che doveva dare il meglio di si per poterla allungare. Con un po' di monotonia rifece lo stesso percorso fatto poco prima cercando di far muovere leggermente l'ombra ma la stanchezza si stava facendo sentire e il chakra veniva meno ad ogni secondo che passava a concentrarsi sulla propria ombra che si faceva invalicabile davanti a lui. Il genin di Konoha socchiuse gli occhi e iniziò a mandare l'energia dai piedi all'ombra, la cosa era più complicata di quello che si poteva immaginare. Gli ci vollero parecchi minuti per riuscire a mandare il chakra nell'ombra, fu solo quando grazie a uno sforzo incredibile che la vide muoversi come prima, ma questa volta ne fu convinto di averla vista. Stremato appoggiò un ginocchio a terra cercando di riprendere fiato, delle goccioline di sudore stavano scendendo dala tempia del ragazzo che si stava ancora guardando i piedi cercando delle risposte. Inutele azione quella del ragazzo che stremato dallo sforzo stava ancora respirando a fatica.


†Cazzo che fatica




~U
na leggera imprecazione venne pronunicata dal giovane che stava ancora anaspando in ginocchio. Era difficile, il Nara stava iniziando a pensare che forse era una dote che non gli apparteneva, forse era destino che l'innata del suo clan non scorresse dentro di lui. Deluso e amareggiato per l'insuccesso si morse il labbro e con sguardo vago guardò il suo compagno d'allenamento fare la sua stessa cosa. Era difficile da credersi ma egli sembrava molto più portato del sottoscritto nel compimento della sua prova. Ma vedendo con quale impegno e costanza si era applicato il giovane Nara poco distante da lui, costrinse Kisuke a stringere i denti. Con ancora un po' di tremarella alle gambe causata dalla fatica il giovanre shinobi della foglia iniziò a concentrarsi nuovamente. Il richiamo del chakra questa volta fu più difficile, forse la stanchezza stava influendo parecchio nell'allenamento del ragazzo. Però lui non avrebbe mollato così facilmente. Richiamato completamente il chakra, cercò di ignetterlo nella propria ombra cercando di allungarla. Ma tutto il procedimento era molto lento, e il ragazzo si stava reggendo in piedi per miracolo. Ma era fatta per ora, l'ombra anche se a spasmi si stava muovendo, non proprio come il Nara sperava ma era già un inzio. Ormai allo stremo Kisuke mandò l'ultima goccia che gli rimaneva in corpo dentro la sua ombra facendola avanzare davanti a lui di circa un mentro. La nozione era chiara solo che essendo al limite delle forze era il massimo che il giovane potesse fare. Anche se stanco per lo sforzo fu abbastanza felice, c'è l'aveva fatta. Anche se ancora la governava con poca maestria si poteva dire che aveva preso il controllo dell'ombra. Con gli occhi semi chiusi per la stanchezza cercò il suo compagno e il sensei. Chissà se andava bene come seconda prova? Lo Sp. Jonin cosa avrebbero detto di quel test andato per metà a buon fine ? Il tempo sembrava essersi fermato, un ombra stava per legare il villaggio della foglia a lui Kisuke Nara. Konohagakure No Shinobi.

SPOILER (click to view)
Scusate il post scarno ma con gli esami che iniziano ho dovuto togliere delle sensazioni e dei particolari. °°°


Edited by ~ Kyubi ~ - 1/4/2008, 17:14
 
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Giso
view post Posted on 1/4/2008, 20:01




CITAZIONE
►Preludio

►L
a seconda parte dell'allenamento... Shado-san dice che alla fine avrò l'innata... WOW! Comunque dico subito che ho messo un altro post perchè i fatti Narrati in questo sono Successivi a quelli Narrati in quello di Kyubi (Madonna che casino xD). Dico inoltre che anche se sono successivi è sempre descritto al Condizionale poichè prima lo stavo scrivendo all'altro post e non mi va di modificare visto che è sera, sono stanco, ho poco tempo e ho un mezzo mal di testa... xD Vabbè Posticino non cortino e chiedo scusa per questo (così corto che mi fa quasi schifo non sono sicuro di meritare la promozione in accademia xD)... ^^ Enjoy
CITAZIONE
CITAZIONE
Narrato
« Parlato »
Pensato

Chapter I: The Shadow...

Quando il giovane Nara dai capelli bianchi si sarebbe risvegliato avrebbe trovato il sensei sempre vigile e Kisuke stremato ma soddisfatto in un angolo.

Evidentemente lui è riuscito nell'impresa...

Shin avrebbe lanciato un sorriso amichevole al compagno. In realtà il ragazzo era corroso dall'invidia, Kisuke ce l'aveva fatta e lui no. No. Non avrebbe potuto permetterlo. Il Nara si sarebbe alzato in fretta, si sarebbe deciso ad imparare l'innata del clan Nara. Una volta in piedi Shin avrebbe di nuovo concentrato il chakra nella sua ombra, la procedura la conosceva, prima c'era riuscito, ma ora la cosa sarebbe stata assai differente e complicata. Infatti ora avrebbe dovuto immetere più chakra ma il difficile sarebbe stato il controllare il chakra alla perfezione. Infatti per controllare la propria ombra e di conseguenza allungarla lo Shinobi si sarebbe dovuto impegnare nella sua vita come non mai. Ma se teoricamente sembrava un cosa dificilissima, metterla in pratica sarebbe stata la cosa più difficile mai fatta da Shin. Ma il Genin non si sarebbe affatto demoralizzato e quindi dopo aver composto il sigillo del topo il Ninja avrebbe cominciato a concentrare il Chakra nella propria ombra. Il Chakra sarebbe fluito prima nel corpo del Nara e successivamente, tramite i piedi, sarebbe fluito nell'ombra. Inizialmente l'ombra avrebbe avuto il solito fremito e dopo qualche manciata di minuti quest'ultima avrebbe cominciato ad allungarsi. La maggior parte del chakra che il Genin avrebbe immesso nell'ombra si sarebbe disperso nel terreno poichè Shin non aveva un gran controllo del chakra, sicuramente non ai livelli di esperti manipolatori d'ombra o di potenti ninja medici. Ma comunque dopo questo iniziale stallo l'ombra avrebbe cominciato lentamente ad allungarsi. Dopo circa quaranta minuti abbondanti l'ombra avrebbe aggiunto altri cinquanta centimetri alla sua lunghezza originale, ma non sarebbe stato ancora abbastanza. Altri istanti interminabili, il sudore sarebbe cominciato a cadere copioso dalla fronte e dalla faccia di Shin che oramai era zuppa.

NO! Non posso! Kisuke ce l'ha fatta ed io che ho in meno di lui? Perchè lui si ed io no!

Convinto fino al midollo Shin avrebbe cominciato a concentrare meglio e con più impegno il Chakra nella sua ombra che si stava lentamente allungando macinando millimetri su millimetri, centimetri su centimetri. I risultati non sarebbero tardati ad arrivare. L'allugamento dell'ombra avrebbe cominciato a sveltirsi ed in una decina di minuti l'ombra avrebbe raggiunto il metro abbondante per poi raggiungere il metro e mezzo. Ma proprio sul più bello Shin avrebbe ceduto, sarebbe stato stanco morto e si sarebbe lasciato cadere sulla morbida erba. Sarebbe rimasto sdraiato per un po', ma sensa che se ne accorgesse il Ninja si addormentò in un sonno profondo.

Ce l'ho fatta...

 
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Shadow alkemist
view post Posted on 5/4/2008, 15:34




SPOILER (click to view)
per precisare,dato che l'avevo detto anche prima,confermo che a kybi e giso già un paio di gionri fa era stata concessa l'innata. L'allenamento però dovremo finirlo.
Ryo parziali: kyubi=80 Giso=55
Il resto,anche una diminuzione se va male,lo avret a fine allenamneto,compresa l'exp

 
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Shadow alkemist
view post Posted on 26/10/2009, 00:49




CITAZIONE
narrato
parlato
pensato

Chapter four: Two true Nara

Una sorpresa,o presunta tale,spesso capita a tutti;il termine per sua definizione intende proprio un atto che si compie quando meno lo si possa aspettare,bè stavolta all'Oinin un secondo Nara,all'infuori di egli stesso,si era presentato sul luogo dell'allenamento privato che stava svolgendo a Kisuke,suo ex allievo del K5.
Un altro del medesimo corso accademico aveva appena fatto la sua apparizione dai cespugli,in cui presumibilmente si era nascosto già da svariati minuti,spiando così i compagni di clan. Questi,una volta avvicinatosi all'Oinin,che aveva avvertito la sua presenza,ma aveva finto abilmente di ricevere la suddetta "sorpresa",gli chiese umilmente di poter essere anche'egli addestrato da quella somma figura che aveva innanzi.
L'Anbu,per quanto potesse non sembrarlo,era un uomo dotato di sentimenti e davanti agli occhi pieni di determinazione del ragazzino dai capelli bianchi,non poteva rimanere del tutto impassibile. Certo era che mai un altro individuo sarebbe dovuto giungere in quel boschetto ove lo special jonin amava rifugiarsi;aveva commesso una grave errore permettendo a Shin di giungervi,eppure si sa:era attratto dalle "sfide" che i suoi alunni gli proponevano coi loro gesti più o meno sconsiderati.
Ed adesso si ritrovava lì,appoggiato al tronco del maestoso albero,con il genin davanti,attendente una risposta.
Le labbra del capitano si dischiusero e dalla bocca proruppero poce e concise parole
Procedi,dovrai fare ciò che ha fatto Kisuke e ciò che gli ho appena assegnato
Aveva accettato. Il giovane dagli atteggiamenti freddi,aveva avuto interesse in un semplice genin e gli aveva concesso ciò che questo chiedeva.
Dopo le sue parole seguì come al solito una lunga pausa di silenzio tombale,che fu rotto nuovamente dal diciannovenne:
E' inutile che spiego nuovamente il procedimento,tanto credo tu abbia ascoltato tutto...
Così dicendo fece capire chiaramente che era a conoscenza della sua intrusione in quel luogo appartato.
I due genin iniziarono quindi nuovamente l'allenamento e l'Oinin riassunse il proprio ruolo di silenzioso osservatore.
Kisuke si esercitava a migliorare la deformazione della propria ombra,mentre affianco a lui l'altro genin iniziava per la prima volta.
Chi sarebbe stato il migliore stavolta? In accademia si erano mostrati entrambi validi shinobi,passando rispettivamente come il migliore ed il secondo più bravo fra gli studenti iscritti al K5. Ottimo risultato era anche solo esser promossi in accademia dall'Anbu,esser ritenuti superiori alla norma era un evento assai raro;indi per cui confidava in quei ragazzini.
Il tempo passava inesorabile e come il sole compiva a poco a poco il proprio arco nel cielo,si suole erroneamente dire,così il sudore scivolava dalle fronti dei giovani,mentre il loro chakra scivolava via,consumandosi nei tentativi dell'uno di sbloccare l'innata dei famiglia e dell'altro di iniziare ad utilizzarla. La fatica di entrambi appariva notevole,ma essa non placò la forza di volontà dei ragazzini,che anzi riuscirono nei compiti assegnati loro.
Il Nara dalla chioma corvina aveva raggiunto l'obbiettivo primario: sbloccare l'innata. Non solo era riuscito a modificare lo spessore della propria ombra,come richiesto precedentemente,ma era passato anche alla fase successiva: l'allungamento. Quest'ultimo era molto più complesso da attuare in quanto richiedeva uno spostamento in avanti in cui l'ombra tendeva ad allontanarsi sempre più dal suo possessore,perciò rappresentava un grosso successo esser riusciti nell'impresa in poco tempo.
Con un breve cenno del capo si complimentò con il ragazzo,passando poi ad osservare l'altro giovane,dando così il tempo al primo di recupare almeno un po' di forze: ovviamente l'ardua prova non finiva qui.
Fortunatamente pure Shin si dimostrò all'altezza delle aspettative dell'Oinin,bissando il risultato del compagno;questo però,forse per eccessiva fretta o tracotanza,era incappato nell'errore madornale dell'eccedere sull'uso delle proprie forze,non a caso cadde stremato sull'erba e lì si addormentò pacificamente.
Tsk,idiota.
Sembrò quindi palese all'Anbu che fosse inutile svegliare il genin:ulteriori sforzi avrebbero potuto solamente ledere il suo stato psico-fisico. Era giunto nuovamente il momento di concentrarsi solo su Kisuke,l'elemento che fra i due l'aveva interessato di più sin da principio. Lasciò quindi trascorrere un paio di minuti rimanendo assolutamente muto ed immobile,concedendo così del tempo extra di "relax" all'allievo. Quando pensò fossero trascorsi abbastanza secondi si levò con calma dal tronco dell'albero avanzando verso il ragazzo;si fermò giusto a due metri di distanza dal suo volto.
Impuntò il suo sguardo in quello di lui,sebbene il giovane fosse impossibilitato a cogliere le espressioni facciali dello Special Jonin a causa della maschera che questi indossava,e gli iniziò a spiegare la funzione fondamentale della Kagemane No Jutsu.
Penso tu sappia,almeno per fama,che l'ombra dei Nara serve ad intrappolare oggetti,animali e persone. Con la propria ombra si può ottenere una sorta di possessione di quella dell'oppositore,costringendolo sia a fermarsi sia ad emulare ogni movimento eseguito da colui che esercita il controllo.
L'ombra dei Nara risultava essere infatti un'arma micidiale,utilissima anche grazie alla sua enorme duttilità ed adattabilità a svariati tipi di situazioni;nulla vietava infatti di fare uso dell'innata per salvare un compagno da un colpo non visto in anticipo,così come impediva a un avversario di replicare a un offensiva portata dall'esterno: insomma una tecnica a dir poco micidiale. Proprio grazie ad essa,se non soprattutto,Shikamaru era riuscito a progredire così tanto nell'arte del combattimento,della strategia e nel raggiungere un posto così elevato nella lista dei ninja più forti ed esperti del villaggio;non a caso solo in tre potevano essergli considerati alla pari o quasi:i capitani della squadra medica e della inseguitrice e l'Hokage stesso.
Chissà che quindi un suo allievo,per di più dotato,non avrebbe potuto in un futuro non troppo lontano raggiungere obbiettivi importanti.
Ovvio però era che il triste Assassino non desiderasse per Kisuke il suo stesso mesto destino...
In ogni caso,senza perdersi in ulteriori chiacchiere o pensieri,completò il discorso assegnando al genin un nuovo compito d'assolvere,ancora più arduo dei precedenti.
Ora dovrai compiere due azioni più o meno in contemporanea: anzitutto dovrai portare la tua ombra almeno alla lunghezza di due metri così da raggiungermi e migliorare l'allungamento. Successivamente ti toccherà catturarmi,assumendo il controllo della mia ombra con la tua.
A parole il procedimento poteva sembrare semplice ed agevole,eppure così non era.
Non ti verrà subito automatico completare l'azione della Kagemane No Justu,ma dovrai concentrarti mentalmente sull'assumere il dominio della mia ombra e così del mio intero corpo. Ti raccomando di non dimenticare di utilizzare anche più chackra se necessario.
Senza troppa enfasi si zittì momentaneamente e portò le sue braccia,che prima teneva appoggiate ai fianchi,al petto incrociandole.
Il controllo non si manterrà per molto appena sarai riuscito nell'intento,il tuo compito,per concludere questa parte di allenamento,sarà quindi quello di farmi aprire le braccia per tempo.
Un novizio dell'arte delle ombre non poteva impossessarsi subito di un corpo esterno,tantomeno far emulare ad esso immediatamente le proprie mosse. Quanto meno,se non impossibile,risultava difficile,perciò il Nara che aveva di fronte doveva sia metterci impegno sia ritentare qualora avesse fallito. Il compito per quanto rapido nello svolgimento per un esperto possessore dell'innata,risultava quindi essere più arduo del previsto.
Se dovessi tu fallire in quest'ultima cosa a causa del poco tempo a disposizione dopo l'acquisizione della mia ombra,non scoraggiarti e riprova subito dopo.
Straordinario! Non si sa perchè ma il Nara più anziano aveva appena pronunciato delle parole d'incoraggiamento,sempre però col suo tono mite,per un suo alunno! Che evento raro.
Tutto chiaro spero. E ora fa' ciò che devi
Così si conclusero rapidamente la spiegazione delle virtù dell'arte dell'ombra e l'assegnazione della nuova prova.
Kisuke ce l'avrebbe fatta anche stavolta? Probabilmente sì,ma quante energie in corpo gli saranno rimaste alla fine del compito? Un Nara che porta con onore tale nome non può pensare di fermarsi a cose così banali come un controllo parziale,un'immobilizzazione rapida o soprattutto il raggiungere una lunghezza di soli due metri! Chissà se di questo il ragazzo dai capelli neri come quelli del sensei se ne rendeva conto;chissà se sarebbe riuscito a superare la mediocrità in cui spesso molti novizi Nara cadevano...

SPOILER (click to view)
Dopo tutto sto tempo finalmente posto in quest'allenamento. Saranno ormai quasi 2 anni :asd: Scherzi a parte andiamo dritti al sodo: dimostrami quanto sei migliorato,potrà valerti un aumento di ryo ed esperienza alla fine dell'addestramento. L'allenamento prevederà almeno un altro mio post. Qui devi,come spiegato su,allungare un altro po' la tua ombra,quindi altri sforzi anche se minori in quanto la tecnica già ti era chiara ed eri riuscito nell'impresa,e poi concentrarti mentalmente x immobilizzarmi. Successivamente farmi aprire le braccia. Il numero e il tipo di fallimenti sono a tuo piacimento,benchè io li abbia bene in mente,serviranno a valutare il tuo realismo nello scrivere.
Infine mi scuso,oltre per il ritardo,per la prima parte un po' errata del post,ma era già stata stilata tempo fa e mi sembrava sciocco perder tempo a riscriverla e migliorarla. La seconda è migliore ma ora sono sia arrugginito,sia non più abituato a fare il sensei,sia non ci ho messo impegno visto l'ora,la stanchezza e la tua disponibilità a farmi continuare persino in Off(come vedi ho rifiutato,non mi sembrava giusto). Perciò accontentati,anche se non è scritto poi così na munnezza :asd:
Ah ho messo Shin fuori gioco,così come lui aveva scritto,sia xkè non sta a me far risvegliare il suo pg,sia perchè giso ci ha lasciato da tempo,è inutile che perdo tempo a scrivere anche su lui. Alla fine dell'allenamento citerò anche Shin,ma quelle sono cose che mi gestirò io.
E ora: posta quando ti pare :asd: Possibilmente cerchiamo entrambi di finire sta cosa in fretta :asd:


Edited by Shadow alkemist - 28/12/2009, 16:18
 
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~ Kyubi ~
view post Posted on 26/10/2009, 20:30





{ P r e l u d i o Come hai giustamente detto, insomma è arrivata la fine, quanto tempo finalmente! ò_ò Guardo i miei vecchi post e mi sento mortificato, ho fatto post così da Nabbo che voglio solo nascondermi. Ma quanti cazzo di errori ho fatto! òçò xD Ora ammetto una cosa: La voglia di “finire” l’allenamento è pari alla mia poca voglia di “impegnarmi”per concludere in bellezza questo addestramento! Ma cosa non si fa per l’Exp e Ryo ùùù Leggi come un fulmine che chiudiamo sto topic xD

¬ The Hunt for Dark Shadow



~ Un flebile respiro, un battito di ciglia, gocce di sudore cadevano a terra copiosamente. Gli occhi erano ridotti a fessure e facevano trapelare la stanchezza del ragazzo. Ogni cellula del suo corpo urlava di dolore represso. Sapeva che il suo corpo era ancora al limite, si sentiva vibrare per il dolore fino alla punta del codino e tutti i suoi vestiti erano così intinti di sudore che sembravano dei macigni sopra di lui pronti a schiacciarlo a terra. Apprendere un innata non era un gioco da ragazzi, anche per un genio come lui che neanche tanto tempo fa si era diplomato come primo della classe all’accademia ninja della foglia; si poteva proprio dire che erano “i bei tempi andati”. Ricordava il suo primo giorno come se fosse ieri. Silenzioso, un po’ impacciato e sempre in disparte mentre il suo sensei spiegava la lezione. Scosse la testa, non doveva pensare a cose futili come quelle, ora c’era solo lui con la sua ombra che, ancora adesso non la padroneggiava alla perfezione. La pausa che si era preso ormai si stava tirando troppo per le lunghe, l’ora di mettersi di nuovo a lavorare era prossima. Alla base poco illuminata di un albero, proprio tra due radici, il ragazzo del Konohagakure no Sato alzò lo sguardo verso il cielo azzurro, sospirò pesantemente ed osservò le foglie baciate dal sole che, ad ogni lieve sbalzo di vento facevano passare i raggi solari illuminando il Nara assieme a svariate chiazze di terra secca mista a dell’erba. La testa gli pulsava così tanto che non avrebbe voluto alzarsi per nulla al mondo, la giornata era così perfetta che sarebbe potuto rimanere li ad osservare il manto turchese fino a notte fonda, alternando pennichelle ad allenamenti per migliorare la propria innata. Peccato che tutto questo era solo un abbaglio, nient’altro che una pura illusione, anche se non lo sentiva distintamente, il suo sensei era poco distante da lui e il brontolio della sua voce lo continuava a tenere sveglio. Se solo avesse imparato ad escludere dalla propria testa quel brusio tedioso, avrebbe finalmente potuto riposare con calma almeno per un paio d’orette prima di ricominciare ad spremersi come un limone su quell’ombra del diavolo. Cercando di deviare la mente su altri argomenti che non avessero a che fare con l’innata si ritrovò a pensare a quella maschera che il sensei portava attaccata alla faccia proprio come un francobollo. Il mestiere delle squadre speciali doveva avere delle controindicazioni davvero rischiose visto il numero esiguo di shinobi che si aggirava per il villaggio. In primis quella maschera da portare praticamente sempre manco aiutasse in battaglia e poi tutta quella segretezza comprometteva ogni relazione con gli altri, che condanna. Rimasto in argomento, non poté far a meno di sentire dei passi avvicinarsi alla sua collocazione, a quanto pareva il tempo per il riposo era terminato. Infastidito dalla presenza dello Sp. Jonin non poté più continuare a riposarsi. Alzandosi in piedi lo fronteggiò come se fosse un suo pari, anche se sapeva che gli sarebbe basto un dito per metterlo di nuovo a terra a dormire. Quello che disse, Kisuke, lo aveva già letto tempo prima in un libro di famiglia, così si limitò ad annuire impercettibilmente mentre il ragazzo della squadra speciale spiegava le funzioni primarie del Kagemane no Jutsu. Anche se udì il discorso a priori, non gli piacque l’ultima parte, c’era sotto qualcosa che puzzava di bruciato e non aveva un buon presentimento per il proseguo dell’addestramento. Se aveva capito bene, la seconda parte dell’apprendimento era peggiore della prima, e la parola facile o rilassante non era contemplata nel suo dizionario. Controllare ed emulare azioni era tutt’altro che semplice, per lui poi che stava ancora respirando a fatica sembrava proprio impossibile. La cosa triste e che non c’era una scorciatoia oppure un trucco per impararla in fretta e senza sforzo. Pensò all’ombra del sensei che doveva essere potente e flessibile; per lui, di certo non doveva essere un problema fare quello che aveva appena detto, ma per il genin che, manco riusciva ad allungarla in linea orizzontale come si deve era tutta un'altra storia. Sapeva che se fosse riuscito ad impararla fino all’ultimo stadio di certo avrebbe fato un enorme balzo in avanti nella lista dei migliori Nara e dei migliori shinobi della foglia. Aveva il desiderio di apprendere ma era troppo pigro per farlo sforzandosi fino ad diventare viola dall’affaticamento.

« Blah..Blah..Che rottura. Oltre a sapere come allungare sta diavolo di ombra, adesso mi tocca pure imparare a bloccare i movimenti altrui e come se non bastasse devo fargli fare anche i miei stessi movimenti. Tu insopportabile sadico, scommetto che godi nel vedermi faticare. »

~ L'aveva pensata ed alla fine era arrivata. La stangata che pocanzi aveva pensato, adesso era stata detta dal suo consanguineo con un tono che non ammetteva repliche e per nulla al mondo sembrava un pesce d’aprile. Allungare l’ombra e poi catturarlo, come se fosse tutto facile per lui. La faticaccia stava per ricominciare. Il suo sguardo si postò nei buchetti neri della maschera dello Sp. Jonin cercando il suo sguardo, inutile dire che non ne riuscì a cavare un ragno da un buco. Aspettò la fine di tutto il discorso rimanendo sempre in silenzio, annuendo come un pappagallo ad ogni pausa facendo capire al sensei che aveva capito tutta la procedura, anche se solo a parole; per provarlo doveva fare un primo tentativo e la cosa lo inquietava un parecchio. Si fece forza e si spostò di qualche metro in dietro, a circa due metri dal suo nuovo avversario; distanza limite da lui prefissata nella mente e che non voleva superare. Divaricò di qualche centimetro le gambe ed alzò le braccia al petto incrociando le mani pronte a formare il sigillo della pecora. Guardò ancora una volta il suo sensei d’accademia aspettandosi qualche ultimo consiglio ma niente; poi chiuse gli occhi e iniziò ad concentrare il proprio chakra nell’ombra. Sebbene fosse stanco e debilitato, sentì quella poca energia spirituale scorrergli dentro scivolare inesorabilmente fino a giù, alla pianta del piede. Ci mise più tempo del necessario per convogliarla, il motivo e che non voleva rischiare di sbagliare al primo tentativo l’allungamento dell’ombra. Sentì all’improvviso una lieve sensazione di sollievo alla base dei calzari, l’attivazione era avvenuta perfettamente, la sentiva fluire dalla punta dell’alluce fino al tallone. Alzando lentamente un sopracciglio e guardò in basso fino a vedere la parte più oscura della sua ombra; anche se di poco la vide vibrare come se avesse una vita propria ed indistruttibile, che magnifica visione. Il primo scalino era stato scalato, il secondo stava per iniziare. Aprendo anche l’altro occhio vide davanti a se il suo sensei, per tutta l’azione era rimasto sempre immobile ed impassibile pronto a subire l’azione del genin. Kisuke aveva appreso per bene la lezione, il suo unico timore era quello di non poter tirare oltre quel punto. Doveva tentare il tutto per tutto, la vergogna per il fallimento era peggiore del non aver fatto almeno un tentativo prima della fine. Focalizzò bene il suo obbiettivo e tentò l’intentabile. Il suo sguardo si spezzò per la disperazione dopo pochi secondi, il ginocchio sinistro era caduto a terra, ma quella non era la parte peggiore, tolti gli occhi dall’arto inferiore vide che l’ombra non aveva percorso nemmeno la metà del percorso predeterminato. Al primo tentativo aveva fallito come un pivello e per giunta non era riuscito ad raggiungere i piedi del sensei. Il fiato gli si era allungato parecchio e la sua intermittenza era fastidiosa quanto la maschera priva di espressione del suo maestro che, silenziosamente non aveva commentato quel primo tracollo assoluto. Ancora una volta, doveva tentare ancora una volta, non poteva permettersi di fallire così miseramente, la vergogna di tornare a casa e dire a tutti che aveva rinunciato per la troppa difficoltà non poteva essere presa minimamente in considerazione. Si morse il labbro inferiore e si rialzò senza dire una parola. Adesso si sentiva come all’inizio dell’addestramento, le gambe non lo reggevano e lo stomaco si era chiuso in una morsa che lo rendeva teso come una corda di violino, nemmeno il secondo respiro pre incoraggiamento riuscì a dare qualche effetto positivo. Più corrucciato che mai tornò in posizione eretta richiamando a se il misero chakra che gli era rimasto all’interno del corpo. La sensazione che sentì era già diversa rispetto a prima, adesso sentiva scorrere il flusso di energia spirituale ad intermittenza, quasi ci fosse qualcosa che stroppasse la fuoriuscita di chakra la dei piedi. Nonostante tutto vide l’ombra vibrare attivata ancora una volta. La fece scivolare sul terreno erboso, ormai aveva perso il numero di tutti quei tentativi incompiuti. Questa volta però sembrava quella buona, anche se struccata come azione vide la spada oscura avanzare imperterrita. Millimetri, decimetri, centimetri.. un metro.. un metro e mezzo, era quasi arrivato a collegare la propria ombra con quella del suo senpai quando crollò un ennesima volta. E questa volta fu ancora più peggiore di quella precedente. Perse il sostegno di tutti e due gli arti inferiori e cadde a faccia in giù, mordendo la polvere per la prima volta in vita sua.


• Porc.. Maledizione c’è la stavo per fare! Due metri e finalmente potevo allacciare la mia ombra alla sua. Ancora una volta, posso farcela, sento che posso riuscirci con un altro tentativo. Forza.


~ Parlò piano quasi fosse un incitamento a se stesso. Con i pugni serrati per la rabbia si rialzò imbrattato dalla fronte ai piedi di terriccio. Ancora non osava rivolgere uno sguardo al sensei, l’umiliazione per aver fallito ancora gli faceva più male di qualsiasi altra ferita che abbia mai ricevuto sul campo di battaglia. Ci mise quasi un minuto per restare correttamente ritto in piedi. Sperando che la terza fosse la volta buona richiamò l’energia residua ancora in quel posto sperando che tutto andasse alla perfezione e senza intoppi. Fece avanzare il piede sinistro di qualche centimetro e convogliò il suo Kagemane verso l’avversario. Questa volta venne spinto dalla rabbia per il fallimento e fece tutta l’azione a rallentatore, cercando di non sbagliare nemmeno di un millimetro. Anche se in un vero combattimento sapeva che non avrebbe mai preso un avversario restando a quella medesima velocità d’azione, almeno questa volta, anche se si trattava sempre di un allenamento, riuscì ad allacciare la sua ombra con quella del suo maestro. Il secondo gradino era fatto, la fatica era immaginabile e la sensazione che provava dell’aver riuscito ad agganciare quella del sensei era strana ma anche piacevole, c’è l’aveva fatto alla fine. Adesso, seguendo le direttive che aveva ricevuto doveva riuscire a far combaciare i suoi movimenti con quelli del suo antagonista. Digrignò i denti rabbioso cercando di farla restare a quella del senpai, però per un attimo l’ombra si era staccata, era finita? No! Non poteva essere finita, doveva resistere ed rialloggiare la propria ombra con quella del suo insegnante. Con la mente e con il corpo spinse il pochissimo chakra all’interno dell’ombra in modo tale da poterla allungare quel tanto che bastasse ad collegare le due medesime parti, ancora una volta. Alla fine, tra atroci sofferenze c’è la fece. Con gli occhi coperti dal sudore che scendeva dalla sua fronte si azzardò a guardare il suo sensei. Forse era una strana coincidenza, ma anche se in posizione leggermente diversa restava sempre impassibile, come se potesse rompere d’incanto quella morsa così debole e senza artigli a cui il Nara l’aveva chiuso. Adesso rimaneva l’ultima azione per poter concludere quell’ultima parte dell’addestramento a cui il maestro dell’accademia aveva fatto, poco tempo prima, riferimento. Aveva poco tempo a disposizione, gli occhi si chiudevano per la stanchezza e le forze lo stavano abbandonando a poco a poco. Doveva fare in fretta prima che fosse troppo tardi. Adesso le braccia gli sembravano due macigni impossibile da spostare, figuriamoci da alzare perpendicolarmente al suo corpo. Stremato, sapeva che mancava poco anche se era allo stremo delle forze. Il sangue iniziò ad uscire dal labbro, i denti del Nara si stavano serrando attorno alla carne cercando di raccogliere le sue ultime vigori energie per poter completare la sua azione. Lentamente staccò le braccia del petto, prima provò a spostare il braccio sinistro verso l’esterno. Più il tempo passava e più il tutto diventava più pesante, non seppe quanto tempo ci mise, ma sembrava un eternità quel lento movimento. Forse grazie ad un miracolo riuscì a concluderlo senza perdere il controllo dell’ombra e dei sensi. Se avesse avuto abbastanza energia si sarebbe messo a sorridere per l’entusiasmo, ma non lo fece per paura di perdere la concentrazione. Successivamente fece lo stesso movimento con il braccio destro, alla fine dell’azione sembrava come se stesse su una croce impiccato e privo di vita. Alzò la testa alla ricerca di un qualcosa che lo aiutasse a sopportare il dolore ma niente, aveva dato tutto se stesso in quell’azione così cadde a terra, di nuovo, e questa volta sapeva che non c’era più niente da fare, nulla l’avrebbe fatto rialzare. Prima di chiudere gli occhi per la stanchezza si domandò se quello che avesse fatto fosse stato reale o pure illusione.

• Dannazione

 
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Shadow alkemist
view post Posted on 26/10/2009, 22:20




SPOILER (click to view)
Inizio a segnarti gli errori,penso che ti rispondo domani xkè ora sto stanchissimo,giornataccia.
c'è l'aveva fatta(al posto di ce l'aveva fatta. è successo più volte) devi correggere per forza questo tuo modo di fare.
ancora più peggiore:gravissimo. si dice solo peggiore,perchè già è di grado comparativo (a volte anche superlativo se non c'è termine di paragone)
Altro errore: dici che sono un Nara e posseggo l'innata,ma non l'ho mai rivelato,tu stavi facendo supposizioni all'inizio,ma io apparte i discorsi sull'innata non ho mai dato elementi per farti capire qualcosa.
Infine per pignoleria sul controllo dell'ombra: hai scritto rialloggiare,invece si dice ricollegare. Perchè è un collegamento non un alloggio(alias dove soggiornare e/o riposare)
 
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Shadow alkemist
view post Posted on 28/12/2009, 16:16




faccio un post a casaccio,basta concludere sta cosa.

Chapter five: The end. Goodbye.

L'Oinin si mise lì fermo ad attendere a braccia conserte che il piccolo Nara si cimentasse nella nuova e ben più difficile prova assegnatagli. Finora aveva risposto in maniera più o meno soddisfacente a tutte le precedenti richieste del sensei,che ad onor del vero non erano mai state troppo pretenziose;la vera sfida iniziava adesso.Se fosse riuscito a controllare l'ombra in modo tale da poter prendere il controllo dell'avversario,allora avrebbe potuto dichiararsi con orgoglio un Nara a tutti gli effetti. Senza quella capacità sarebbe stato valutato solo una nullità,un adepto del clan delle ombre che non riusciva a superare un primo decisivo limite per il controllo totale sulla Kagemane no Jutsu.
Ebbene neanche il tempo di completare queste riflessioni sull'allievo che il maestro potè constatare piacevolmente che questo aveva ricominciato l'allenamento senza lamentarsi minimamente. Come da copione trascorsero molti minuti e altrettante gocce di sudore caddero ai piedi del ragazzino dai capelli corvini prima che riuscisse a raggiungere l'ombra dell'Assassino,i primi tentativi di stabilire un semplice collegamento fallivano miseramente,senza però ledere la forza di volontà di Kisuke. Forse fu proprio grazie a questa che riuscì a completare la prima parte dell'esercizio:le due ombre vennero a contatto,unendosi come a voler creare un oscuro vincolo inscindibile. Certo,il sensei ben sapeva come potesse esser semplice distruggere un legame così debole,ma non era certo quello il momento di dimostrare al ragazzo dove fossero i suoi limiti,sarebbe stato fortemente improduttivo rendergli la missione ancora più difficile di quello che era già. Per questo motivo rimase fermo ancora una volta attendendo che il controllore della sua ombra prendesse il controllo totale sul suo corpo e i suoi movimenti. L'esercizio non era troppo complicato,Kisuke doveva semplicemente allargare le braccia così che lo emulasse,per via del collegamento ombroso,anche lo special jonin.
I movimenti del ragazzo venivano scrupolosamente osservati dagli occhi del maestro,che osservava con attenzione la scena attraverso le piccole fessure della maschera dalla forma animale;il braccio sinistro del ragazzo si staccò dal petto con pesantezza. I secondi passavano,i minuti trascorrevano veloci ed inesorabili,eppure l'operazione non veniva completata: il primo braccio si distese con gran fatica da parte del giovane,che arrancava sempre più;il sudore,che all'inizio era solo presente come sporadiche gocce sulla fronte,grondava ora copioso dal corpo intero,il respiro si faceva sempre più affannoso e pesante. Ce l'avrebbe fatta o sarebbe svenuto prima? Era sicuramente questo il quesito che aleggiava già da un po' nella mente dell'Oinin,che comunque rimaneva fermamente intenzionato nel non voler sospendere l'esercizio nè dare al ragazzo aiuti di alcun tipo. Quella rappresentava la prova del nove,il limite da sorpassare per entrare a far parte dell'elite ninja,altrimenti sarebbe dovuto crescere con handicap pesanti,costretto forse a rimanere per sempre uno shinobi ignavo,senza infamia nè lode.
Nel frattempo solo il braccio destro del sensei era rimasto nella posizione originale,il sinistro aveva copiato alla perfezione il movimento compiuto dal genin. Questi però cadde sulle ginocchia,facendo appello alle ultime energie tenne il petto alto e proseguì con l'allargare l'ultimo arto. Il processo non fu per niente veloce,ma la cosa importante è che ebbe successo! Entrambi gli uomini sembravano esser stati letteralmente appesi a una croce immaginaria,con ambedue le braccia distese perpendicolarmente alle spalle,l'uno ritto sulle proprie gambe e per nulla affaticato,l'altro pronto a svenire da un momento all'altro,sorreggendosi sulle ginocchia con la forza della disperazione.
Complimenti,ce l'hai fatta
Poche parole ma di sicuro effetto furono pronunciate dal sensei che dietro la maschera abbozzò persino un sorriso compiaciuto,l'allievo era riuscito lì dove molti prima di lui avevano fallito. Se fosse anche merito proprio,Shikamaru non volle valutarlo,poco gli interessava la fama o la gloria,aveva rinunciato ad essa,almeno a livello pubblico,quando aveva accettato di non svelare la propria identità per svolgere il suo lavoro di ninja assassino.
Prima però che il genin collassasse il Nara più avanti negli anni volle dimostrargli come fosse facile per un ninja più forte spezzare "le catene" imposte da un novizio del controllo dell'ombra. Non infuse nemmeno un po' di chakra nel corpo,semplicemente utilizzò un minimo della sua forza fisica,le braccia si flessero verso l'interno per poi tornare indietro con uno scatto rapido,come a voler spezzare dei legacci di corde: Shikamaru era libero dal controllo di Kisuke. A quest'ultimo sarebbe tornata al proprio posto l'ombra e chissà forse sarebbe svenuto,ora se lo poteva permettere.
Prima che ciò accadesse il maestro provò però a dirgli un'ultima cosa
Come hai potuto notare non basta ciò che hai raggiunto per sopraffare i tuoi avversari,soprattutto quelli superiori a te. Per ora puoi definirti un controllore d'ombra,ma sappi che attualmente non sei nessuno. D'ora in poi dovrai allenarti costantemente se vuoi migliorare per davvero,questo era solo l'inizio.
Si voltò dall'altra parte,dandogli così le spalle,pronto ormai ad andarsene da quel luogo nascosto e sconosciuto ai più. E in un sussurro gli disse:
Comunque sei stato bravo. Addio.
Chissà se il ragazzo aveva potuto udire il suo commento,l'elogio che gli aveva tributato. Un vero onore se pronunciato da quelle labbra,da un uomo che aveva ormai perso l'interesse verso il mondo della gente comune,che non badava più al futuro di nessuno,nemmeno del proprio. Che un semplice ragazzo stesse cambiando nuovamente la sua visione della vita? Probabilmente no. L'esperienza l'aveva reso triste,indifferente,apatico,privo di aspettative;non sarebbe stato facile per nessuno distruggere le solide mura psicologiche che egli aveva eretto a protezione delle proprie convinzioni,non era però del tutto impossibile talvolta creare delle piccole crepe...
Fu così che il ninja dal fisico slanciato ma muscoloso se ne andò via compiendo un semplice balzo,sparendo così dalla vista dell'allievo. Si sarebbero mai più incontrati? Chissà,solo la sorte avrebbe potuto dirlo,il loro cammino poteva tanto incrociarsi di nuovo così come allontanarsi in maniera definitiva. Ecco perchè quell'addio era stato pronunciato in maniera così solenne.

SPOILER (click to view)
Gli errori li hai letti. Per quel che mi riguarda vorrei tu mi rispondessi un'ultima volta per concludere definitivamente il corso. Ma non sei obbligato. Inizio a darti ora l'esperienza e i ryo
Exp: 70 Ryo: 130
 
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14 replies since 14/3/2008, 17:58   536 views
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