 | .:Namikaze Minato:. |
| | CITAZIONE Narrato
«Parlato»
"Pensato"
Sulla pelle questi cambiamenti si materializzavano in un leggero formicolio dovuto al raffreddamento dei capillari più esterni,e, quindi, con leggeri brividi che sembravano non avere effetto sul ragazzo che , seduto sull’attico di un grande edificio, osservava il cielo stellato, privato del grande satellite, che in fase calante, era nascosto nell’ombra.
Si portò la mano alla frangia che copriva la fronte, spostando di poco i capelli che gli oscuravano la visuale.
Era da un po’ di tempo che lo faceva, era da tempo che nelle sere senza luna si esponeva al cielo notturno per osservare il manto latteo.
Non sapeva cosa lo spingeva a ciò , ma sentiva il suo animo inquieto, confuso. Aveva bisogno di solitudine, di certezze. Un senso, forse? Era di questo che aveva bisogno? Un senso? Gli risultava difficile crederlo…lui alla ricerca di un obiettivo?
Finora era vissuto solo ed esclusivamente per il Clan. Ma ora non gli bastava . Aveva bisogno di qualcosa di più. Ecco il desiderio di guardare le stelle. La loro infinità e lontananza era paragonabile al suo stato d’animo, a come in quel momento avvertiva la sua vita: un microuniverso infinito.
Quelle piccole lucciole splendenti gli sembravano le tanti luci- o meglio dire obiettivi- che avrebbe voluto raggiungere. Citando una tipica frase di Françis Bacon: Sapere è Potere. Se voleva raggiungerli, poteva farcela. Ma sembrava che qualcosa lo fermasse. Come una mancanza , un qualcosa di sé che doveva ancora scoprire.
-Un alito di vento gli scompigliò di nuovo i capelli. Una piccola luce attrasse la sua attenzione nel cielo notturno: una stella cadente. Sorrise quasi speranzoso, ma sapeva che i desideri non si realizzavano a comando. Solo il duro lavoro, poteva portarlo lì dove aveva bisogno di essere. Metafore e similitudini di un qualcosa ancora da sapere, da scoprire. E il gusto era tutto lì, ma egli ancora non poteva saperlo.
Prese un kunai dalla tasca sulla gamba destra, un movimento rapido, il dito infilato nel freddo anello metallico, un guizzo e la lama fu davanti a suoi occhi, in tutta la sua forma romboidale. Il tenue chiarore proveniente dalle torce focaie sulla strada era sufficiente ad emanare luce fin lassù, su quell’attico. Il riflesso del suo volto gli apparve sulla lama lucida. Due occhi verde acqua lo fissarono per un attimo. In essi, una nota di malinconia, ma anche un accordo di spensieratezza. Osservò meglio quel coltello,gli era legato dall’inizio della sua carriera, della sua avventura, quando sognava di diventare ninja e vivere mirabolanti avventure. Ora che lo era, la situazione si presentava molto diversa... niente è come si pensa che sia, le sfumature sono tante ed imparare a coglierle è difficile.
Rimase steso, osservando il kunai per qualche minuto, poi lo rinfoderò. Il cielo continuava a farlo sentire un essere infimo di fronte a quella grandezza. Consapevole della sua condizione, il ragazzo si alzò e con un balzo scese sulla strada sterrata. Mani in tasca, si avviò nella notte…CITAZIONE OT
“Piacere, Namikaze Minato”. Classico, ma deciso. È da tempo che non ruolo senza scopo accrescitivo,finora solo per incontri ed allenamenti, ma forse è questo a togliermi l'ispirazione ultimamente. Chissà se sei in grado di riavvivare il mio desiderio di gderrare....
Dal momento che a Kiri non c’è mai nessuno, un po’ di gdr puro non fa male. Spero di fare un ottima ruolata, e, parlo a nome del mio Pg, una nuova conoscenza. Buon Post^^ | | | |
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