Allenamento pre-accademico

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cagnellone
view post Posted on 4/2/2008, 16:54




CITAZIONE
No intromissioni

Post unico

Allenamento individuale per allacciare il bg con l'inizio dell'accademia e soprattutto per guadagnare soldi ed esperienza

1860 parole

Zoro era da poco fuggito dal monastero dove aveva passato la maggior parte della sua vita, dall’abbandono quando ancora era in fasce, al massacro che aveva attuato qualche giorno prima; fortunatamente aveva trovato riparo e asilo nel villaggio della sabbia, che senza troppe domande lo aveva accolto come un figlio, permettendogli di coltivare le sue passioni, e di provare a diventare un ninja a tutti gli effetti, sogno che coltivava segretamente fin da bambino.
Purtroppo però nonostante le buone intenzioni e la voglia di far bene, Zoro non aveva la benché minima idea di come si combattesse o di come si utilizzassero le tecniche, oppure come si lanciassero le armi. Quindi pensò bene di iniziare dalle basi della disciplina,ovvero il combattimento corpo a corpo: si diresse verso uno dei tanti campi d’allenamento abbandonati nella periferia di Suna, attrezzato alla buona, per il più semplice degli allenamenti; nonostante la scarsità degli attrezzamenti, tutto ciò che serviva a Zoro era lì, ovvero un manichino in paglia perfetto per allenarsi con i colpi di taijutsu. Subito appoggiò le sue cose in terra e si appresto a colpire il bersaglio: si rimboccò le maniche, assunse una posizione d’attacco, poi cominciò a mulinare le braccia e colpire ripetutamente l’obbiettivo, un pugno dopo l’altro, poi anche con i calci, sempre più veloce, prima senza badare alla fase difensiva, ma in seguito quando le braccia non venivano utilizzate per colpire, rimanevano alte di fronte al viso per fornire una buonissima difesa al ragazzo. Inizialmente il giovane faticava a compiere quei movimenti, ma col passare del tempo si iniziava ad abituare a quella situazione, e la stanchezza era superata dalla voglia di migliorare e allo stesso tempo repressa dall’adrenalina, che scorreva nelle vene del giovane lungo tutto il suo corpo. Al contrario di Zoro, il manichino, che all’inizio sembrava essere indistruttibile e inamovibile dalla sua posizione originaria, iniziò a tremare sotto i numerosi colpi, che aumentavano sempre di più di intensità, finche il pupazzo di legno e paglia non crollò distrutto a metà dall’ultimo di una serie innumerabile di calci potentissimi, che avrebbero spezzato anche la migliore delle difese.
§Molto bene, non pensavo di riuscire a fare così tanti progressi in così poco tempo; mi sorprendo ogni giorno di più di quel che riesco a fare; chissà però come sarà l’addestramento in accademia, se riuscirò a riuscire cosi anche in quel campo e a continuare ad agire così ardentemente. Però a questi ritmi non penso di reggere ancora a lungo, infatti ho le braccia e le gambe indolenzite, a causa degli sforzi a cui mi sono sottoposto, e se penso che questo e solo il primo allenamento che svolgo, e che se riuscirò a diventare un vero ninja dovrò subire centinaia di sofferenze anche peggiori di questa, e che la mia vita sarà circondata dal dolore e dalla fatica, non so se questa è veramente la vita che vorrei per me. Non sarebbe più facile mollare tutto e fare una vita normale, lontano dai guai, come tutte e persone normali? Chi me lo ha fatto fare, chi mi ha messo in testa queste cose?§
Questo pensava il giovane ragazzo appena finiti quegli allenamenti che sarebbero potuti essere i suoi ultimi, dato che sembrava avere perso tutte le speranze e la voglia che contraddistingueva il suo carattere e il suo modo di fare. Ma il bagliore che persisteva nei suoi occhi dal giorno in cui aveva deciso di diventare un ninja non si sarebbe spento per così poco, al massimo si sarebbe affievolito, ma sarebbe rimasto sempre lì, in attesa di una scintilla che avesse riacceso il fuoco che gli bruciava dentro.
E la scossa non tardò ad arrivare, infatti proprio quando tutto sembrava ormai perduto, il manuale che aveva dato un senso alla sua vita, quello contenente tutte lezioni di vita e gli insegnamenti necessari per diventare un vero guerriero della luce, scivolò fuori dal suo zaino a pochi metri da lui; proprio in quell’istante, vedendo il libro, a Zoro tornò in mente una delle lezioni più importanti contenute nel manuale:
“I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore nello sguardo. Soffrono per cose inutili, assumono atteggiamenti meschini, e a volte si ritengono incapaci di crescere. Sovente si ritengono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo. Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco, pensando che la loro vita non ha alcun significato. Per questo sono guerrieri della luce, perché si sbagliano, perché si interrogano, perché cercano una ragione, e certamente la troveranno.”

Rimembrando una lezione di cotanto impatto emotivo, lo spirito del ragazzo fu rinvigorito a tal punto che le fatiche di cui tanto aveva sofferto fino a quel momento svanirono magicamente, e al loro posto una nuova voglia, un nuovo fuoco gli si accese dentro, dandogli forza e vigore, grazie alle quali riprese immediatamente gli allenamenti, passando però al miglioramento delle poche tecniche che conosceva: trasformazione e moltiplicazione. Iniziò dalla trasformazione, nella quale riusciva leggermente meglio, anche se non era il massimo in entrambe. Prima di tutto richiamò il chakra, era diverso tempo che non svolgeva questa operazione, e ci volle diverso tempo prima di riuscire nell’operazione, anche se alla fine vi riuscì, ora sentiva l’energia allo stato puro scorrergli in tutto il corpo; quando poi si sentì pronto, iniziò a comporre i sigilli: inizialmente non si ricordava nemmeno i sigilli necessari ma poi una volta composto il primo, i seguenti vennero da soli, come parte di una catena che ormai Zoro conosceva a memoria.
Una volta conclusi i sigilli, decise di trasformarsi nella prima cosa che gli venne in mente: il manichino che aveva distrutto alcuni minuti prima. Purtroppo i risultati non furono dei migliori, infatti ciò che ne uscì non assomigliava più di tanto ad un bersaglio, ma assomigliava più ad un semplice pezzo di legno, senza una forma ben definita.
Ci vollero diversi tentativi prima di riuscire nell’impresa, infatti Zoro era veramente fuori allenamento, e si era completamente dimenticato la procedura delle tecniche. Alla fine però i risultati furono ottimi, infatti alla conclusione degli allenamenti la velocità nella composizione dei sigilli era aumentata a dismisura, e quasi non si riconoscevano le posizioni delle mani; anche la somiglianza all’oggetto in cui si voleva trasformato era aumentata di molto, tanto che nessuno, tranne un ninja esperto, avrebbe riconosciuto la copia dall’originale. Una volta riuscito in questa prima tecnica, che in teoria doveva essere la più semplice, decise di passare alla moltiplicazione del corpo: la procedura iniziale fu la stessa, con la raccolta del chakra e la composizione dei sigilli, poi però doveva riuscire a creare delle perfette copie di se, perciò simulò nella sua mente la sua figura, poi lasciò andare il chakra, come in una violenta esplosione, che confluì in un sonoro Puff, seguito da una nuvola di fumo di fianco al ragazzo, dalla quale scaturì una figura obbrobriosa, che non aveva assolutamente nulla in comune con Zoro, a parte due gambe e due braccia; il viso non aveva una forma ben definita e la copia non aveva neanche un briciolo di energia, tanto che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi sulle sue gambe, e svanì in pochi secondi.
Dopo diverse prova finalmente Zoro riuscì nell’impresa, con graduali miglioramenti, dapprima il viso con una forma ben definita, oppure una copia perfetta ma senza energie, poi una copia ben riuscita, traguardo molto importante, finche infine il giovane non riuscì a creare ben 3 copie identiche a se in tutto e per tutto. In questo modo aveva dato modo di dimostrare di essere un vero guerriero, che non molla nonostante le difficoltà, già perché riuscire in quella tecnica, che tanti problemi gli aveva dato e che sembrava non voler riuscire per nessuna ragione, era una prova di grande determinazione: perché in qualsiasi attività è necessario sapere che cosa aspettarsi, i mezzi per raggiungere l’obbiettivo e se si hanno le capacità necessarie per il compito proposto; e Zoro aveva dimostrato di non avere limiti di miglioramento e che i suoi mezzi in teoria gli avrebbero concesso di arrivare ovunque sarebbe voluto andare.

Una volta concluso anche questo secondo allenamento Zoro era distrutto, ma non ancora soddisfatto, infatti non aveva ancora avuto modo di allenarsi nell’attività in cui più aveva difficoltà, il lancio delle armi: in questo campo Zoro non aveva assolutamente nessuna esperienza, infatti le prime e uniche armi che aveva mai posseduto erano quelle che aveva rubato pochi giorni prima al monastero dopo la strage, e consistevano in 2 kunai e 4 shuriken. Di entrambe le armi non conosceva che la forma, e non sapeva come andassero lanciate: nonostante ciò non si lasciò abbattere e subito iniziò a pensare a come potesse rimediare alla sua mancanza di esperienza, e ne dedusse che l’unico modo era allenarsi e allenarsi, senza sosta; perciò estrasse le sue armi e si posizionò inizialmente molto vicino ai bersagli, costituiti da centri del raggio di circa 1 metro, alla distanza di poco più di una decina di metri, da dove in teoria colpire il bersaglio sarebbe dovuto essere semplice: ma non per Zoro, che era praticamente handicappato in quella disciplina, infatti i kunai che lanciò si piantarono a terra a pochi passi da se, poiché il ragazzo errava nel modo di lanciarli, li lasciava andare infatti troppo tardi, e staccava le mani da essi troppo tardi, con la conseguenza che le armi partivano con una traiettoria indefinibile e non parallela rispetto al terreno, e in questo modo non acquistavano neanche tanta velocità. Ci vollero dozzine di tentativi solo per riuscire a far assumere alle armi una traiettoria dritta e rapida, traguardo ottenuto grazie ad un nuovo modo di lanciare: tenendo l’arma in mano solo con tre dita, il pollice, l’indice e il medio, in modo da non avere le restanti dita come ingombro.

Non era però finita lì, infatti ora restava la parte più difficile, ovvero colpire il bersaglio; per arrivare a questo traguardo ci vollero altri numerosi tentativi, che però alla fine portarono ad una precisione approssimativa, comunque sufficiente per uno del suo livello.
Ora non restava che il lancio degli shuriken, nel quale il ragazzo si sarebbe accontentato di riuscire a far assumere a quelle strane armi una traiettoria quantomeno dritta: fortunatamente gli allenamenti precedenti influirono positivamente su quell’esercizio, poiché la dinamica era pressoché la stessa, cambiava solo il peso e la forma delle armi: per questo furono necessari meno tentativi per riuscire in questa attività, che Zoro fu costretto ad abbandonare anzitempo poiché il sole stava tramontando rendendo praticamente impossibile quel tipo di allenamento, che però aveva dato i suoi frutti, e probabilmente aveva segnato una profonda svolta nella vita di Zoro, che dopo una tale esperienza non avrebbe potuto che seguire una strada, quella che porta a diventare shinobi, che porta alla gloria. Infatti quel giorno, o meglio quella sera, Zoro decise di diventare ninja, una decisione inappellabile.
“Già, perché tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s’immerge senza esitare nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita. Il guerriero sa che è libero di scegliere la sua strada, poiché essa è già scritta ed egli non deve che decidere in che modo raggiungerla.”
 
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cagnellone
view post Posted on 5/2/2008, 13:22




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GiacoTemari
view post Posted on 5/2/2008, 13:27




Allora:
1. Se si UPpa (ma non si dovrebbe),lo si fa ogni 3 giorni.
2. Gli Staffer evidentemente sono tutti impegnati a fare altro.
3. Se guardi bene ci sarebbero anche altri allenamenti da essere corretti prima del tuo.
4. Pazienta please,non siamo onnipresenti^^
 
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cagnellone
view post Posted on 5/2/2008, 17:37




scusa non lo sapevo ogni 3 giorni dell'up, pensavo uno al giorno...
 
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cagnellone
view post Posted on 9/2/2008, 21:15




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GiacoTemari
view post Posted on 10/2/2008, 12:38




CITAZIONE
Ok,ho letto tutto l'allenamento e devo dire che è molto carino e ben strutturato appositamente per uno studente che ancora deve frequentare l'accademia.Ti faccio notare 2 cose sole:
1.Ripeti sempre "Zoro",quindi cerca di sostituirlo con qualche altro sostantivo del tipo"il ragazzo","lo shinobi" e robe varie.
2.Probabilmente 10 metri sono troppi per uno studente,nel senso che da 10 metri(secondo me) uno Studente è dura che riesca a fare sempre centro.
Detto questo ti assegno Exp e Ryo,considerando che l'allenamento non era molto lungo,ma abbastanza ben fatto.
Exp: 20 Ryo: 150

P.S. Per contestazioni o altri dubbi contattami via Mp.Chiudo.

 
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5 replies since 4/2/2008, 16:54   257 views
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