Addestramento Innata: Controllo delle Ossa

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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 24/10/2008, 23:45 by: .:Namikaze Minato:.






~ Impegno.
† Capitolo III



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Confermato. Proprio questa, la parola adatta per affermare ciò che aveva pensato precedentemente. La sua strategia era buona, ma non abbastanza per mettere fuori gioco un ninja di livello come Itachi Kaguya. Il suo maestro si era dimostrato abile ed impeccabile. Aveva evidenziato gli errori del suo senjutsu, per poi sfaldarlo con facilità, quasi fosse un vaso di terracotta. Sì, era ancora un ragazzino Reed, e doveva migliorare alla svelta, altrimenti non avrebbe trovato la forza di cui aveva necessariamente bisogno.
Non erano poi molti i duelli che aveva affrontato, ma da quelle poche esperienze vissute aveva compreso che, per far valere i suoi diritti ed il suo rispetto, aveva bisogno di essere forte, di saper combattere e di saper dominare la volontà degli altri. Questo l'unico modo per affermarsi nel mondo ninjia. Kirigakure era un Villaggio di assassini professionisti, doveva esserne all'altezza. Ed inoltre c'era Cloud. Doveva riaffrontarlo per batterlo. Lui era diventato forte, acquisendo prima del giovane Reed l'abilità del Clan e mettendola in mostra durante il loro ultimo duello poco fuori Kirigakure. Reed era in squadra con una giovane promessa, Kimi. Nonostante avessero vinto, gli aveva dato fastidio essere secondo all'avversario nell'aggiornamento al Clan. Era rimasto strabiliato da quel potere ed ora aveva la possibilità di apprenderlo anche lui.

Il sensei Itachi aveva usato un muro di pietra per proteggersi dal suo Suiton ed aveva messo a tappeto le copie con il minimo sforzo. Sgranò gli occhi conscio dell'abilità avversaria. Durante l'esecuzione, non aveva potuto fare a meno di rimanere estasiato. Il suo sangue ribolliva, l'adrenalina circolava nel sistema, dandogli una carica che rare volte aveva provato.

- Voglio combattere. Voglio batterlo. Voglio divertirmi. Ha messo a nudo la mia strategia come se nulla fosse.



Questi tre desideri apparvero nella sua mente, conscia che per mettere fuori gioco un Chunin ce ne sarebbe voluta di forza, soprattutto con la sua inesperienza. Ebbene, "tentar non nuoce" recita il vecchio proverbio.

Prima però, dovette sorbirsi la valutazione tecnica del maestro, come giusto che fosse.



CITAZIONE

« Come vedi la tua strategia non è andata a buon fine, ho riscontrato un errore oltre al fatto di avermi voltato le spalle, cosa che ovviamente non deve essere mai fatta contro un vero avversario, sappi che la prossima volta che lo farai non starò fermo come prima, anche una semplice arma da lancio sarebbe risultata un problema...
Ora arriviamo al tuo errore, come ho anticipato prima la tua idea non era male, ma aveva poche probabilità di riuscita, vedi, per attuare il tuo piano dovevi essere sicuro che la tua velocità era superiore a quella del tuo nemico, il tutto non era particolarmente rapito, quindi non era complicato evitare la chiusura. Di conseguenza avresti sprecato chakra inutile e ti saresti privato momentaneamente del filo...Ti dico questo per invogliarti a ragionare e capire prima le probabilità di riuscita del tuo colpo, più credi ne possa avere meglio è, tieni sempre presente le abilità nemiche e non sottovalutarlo mai...
Adesso riprovaci e fammi vedere cosa hai capito, come prima non risponderò all'offensiva, ma non posso assicurare lo stesso per le conseguenti, quindi questo potrebbe essere il tuo ultimo attacco senza aspettarti una risposta...Devo aggiungere che ho notato che non ti sei trattenuto, ma come hai potuto vedere non è bastato, impegnati di più...
»


Annuì con il capo. Aveva compreso già prima di queste parole l'importanza del suo impegno in quel combattimento. Serviva l'anima per compierlo? L'anima vi avrebbe sacrificato. Aveva deciso.

« Certo, sensei. Mi impegnerò oltre i miei limiti. Riproviamo, la prego. » »



Strinse il pugno con decisione, alzandolo di fronte al maestro. Un piccolo taglietto sul dito aveva fatto scorrere del sangue su essa. Una goccia cadde al suolo. Impegno, d'ora in poi.

Riprese la sua posizione di difesa. Gambe divaricate di 180°, busto di lato. Leggermente piegato sulle ginocchia nella tipica posa da Shotokan. Piedi allineati alla stessa altezza delle spalle. Piede sinistro di lato, con il taglio ben visibile. Busto retto, braccio sinistro proteso in avanti con la mano sinistra aperta a taglio. Il pollice ben attaccato al resto delle dita. Mano destra, chiusa a pugno, dietro al fianco destro. Avrebbe osservato il maestro rimanendo immobile, cercando di trovare un punto debole. Da quel punto avrebbe dovuto far partire la sua strategia per metterlo con le spalle al muro. Osservai bene Itachi Kaguya. Il suo sguardo smeraldino cercò di analizzare meglio quello che aveva di fronte: un Chunin, un eletto del Villaggio. Un Leader, una vera macchina da combattimento. Come poteva sperare un neogenin di battere quel colosso. Non poteva partire, dunque, dai punti deboli del suo avversario, ma dai propri. Doveva capire in cosa sbagliava e renderlo il suo punto di forza. Doveva spiazzare il suo maestro, compiere qualcosa che egli non immaginava affatto, metterlo alle strette e quindi dare più ritmo al duello e spazzare via quell'aura di noia e calma che si era creata. Sapeva di avere un vantaggio: il maestro si credeva sicuro di poter prevedere ogni sua mossa. Come in una partita a scacchi, avrebbe dovuto muovere bene le proprie pedine per arrivare allo scacco matto. Sorrise. Forse una mezza idea l'aveva in mente.

- Si prepari. Sto arrivando!



Mosse il piede destro, quello dietro, lo stesso con il sinistro, imprimendo sul suolo una forza poderosa. I polpacci erano contratti come non mai. La spinta, che ricevette dal terreno, gli permise di muoversi in avanti con una velocità straordinaria, acquisita duramente durante l'allenamento settimanale. Si spostò leggermente sulla sinistra torcendo il piede destro nel tipico movimento per spegnere una sigaretta. Facendo forza sull'alluce, poteva cambiare direzione rapidamente, zigzagando lungo la traiettoria diretta verso il suo avversario. Questa manovra offriva un margine di protezione adeguato contro qualsiasi tipo di attacco a distanza.

« Sono un abile prestigiatore, lo sa? »



Gli disse mentre vi si muoveva contro. Sorrise. Uno shuriken partì dalla mano sinistra con un movimento parabolico del braccio. La traiettoria era molto difficile da interpretare, ma il bersaglio era uno solo: il quadricipite destro di Itachi. Il lancio sarebbe risultato solo un illusorio diversivo per distrarre l'attenzione altrui, spostandola da sé allo shuriken. Doveva essere rapido.
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Nel frattempo, giunto in corrispondenza del Chunin, avrebbe portato il piede destro avanti per apporre resistenza alla velocità acquisita. Un freno naturale per sterzare il proprio corpo in una rotazione al fine di portare un calcio dal basso verso l'alto diretto alla testa dell'avversario. Non avrebbe mai potuto colpirlo, ne era certo. Dunque tentò una finta. Avrebbe - dopo che l'arto ebbe raggiunto la metà della sua traiettoria attuale - contratto il quadricipite per abbassare di colpo la gamba e puntare il tallone del piede contro l'addome superiore avversario. Incerto, avrebbe poi poggiato la gambe a terra, spostando il peso del corpo in avanti per portare, con il pugno destro ben chiuso, un potente diretto al pettorale avversario. Le nocche avrebbero impattato contro il pettorale destro del maestro. L'impatto avrebbe fatto uscire dalla manica il kunai che vi era nascosto andandosi a conficcare nella muscolo, ma non in profondità. Un'apparizione magica, dunque. Un trucco blando e da vecchia volpe.
Avrebbe infine portato, con il pugno sinistro, un montante basso con traiettoria obliqua da sinistra verso destra, andandolo ad impattare contro il fianco sinistro del maestro, mentre l'altro braccio - una volta portato il colpo precedente - avrebbe coperto la faccia da eventuali attacchi.
Infine Reed si sarebbe spinto all'indietro, portando la parte superiore della schiena ad aderire al suolo per portare - sfruttando il proprio peso - un doppio calcio simultaneo diretto nello stomaco del Kaguya. Lo stesso kunai, con cui prima avrebbe dovuto ferire il pettorale, era trattenuto sul piede, avendolo fatto scivolare dalla mano ed afferratolo grazie al chakra adesivo. L'arma sarebbe dunque partita in caso di allontanamento, sempre se non si fosse conficcata già nel corpo avversario.
Era molto fortunato il giovane Reed. Conosceva l'arte dei veleni e le sue armi ne erano cosparse. Se il maestro fosse stato colpito, le sue prestazioni sarebbero diminuite, portandolo a rallentare. Un vero colpo di fortuna per il ragazzo che avrebbe ottenuto un vantaggio - nonostante minimo. Rialzandosi da terra, avrebbe poi riassunto la posizione di difesa primaria, preparandosi alla controffensiva.






CITAZIONE

Status PsicoFisico.


Chakra: 145/200
Ferite: Nessuna.
Fatica: Spossatezza lieve.

Forza, velocità e resistenza sono pari a quelle di un Energia Verde.



Status Equipaggiamento.



Armi rivelate: Kunai x1
Equipaggiamento rivelato: Nessuno.
Veleno: Virtute Infrenatio.


SPOILER (click to view)
OT

CITAZIONE
Credo sia il momento di continuare questo addestramento, per portarlo alla fine. Visto che gli Esami Chunin si sono conclusi per il mio Pg, è tempo di terminare questa ruolata. Avanti sensei!
 
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9 replies since 2/2/2008, 22:11   359 views
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