Addestramento Innata: Controllo delle Ossa

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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 20/3/2008, 18:01 by: .:Namikaze Minato:.




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Narrato
«Parlato»
¬Pensato


CITAZIONE


~ Vecchie Conoscenze
Capitolo 1



Camminava attento a non lasciarsi sfuggire particolari. Aveva già chiesto in giro un paio di volte, ma non aveva avuto risultati tangibili. Più volte non era riuscito a sapere dove trovare la casa del suo maestro. Era passato un po’ di tempo da quando lo aveva conosciuto, ma non molto infondo. Ricordava ancora con allegria i momenti dell’Accademia, quando con passo deciso si era accinto ad entrare nell’aula attraverso la porta, che quel giorno gli era sembrata il cancello di un castello, e lo aveva visto appoggiato alla cattedra con quel suo fare fiero ed orgoglioso, con quel tono di chi era annoiato di essere lì a fare da badante a dei poveri ragazzini. Eppure mai aveva esitato nello svolgere il suo ruolo di maestro, dispensando consigli a lui ed al suo amico e compagno di corso Chojii. Quante ne avevano combinate assieme? Le prove pratiche, quelle teoriche ed infine il grande duello finale. Un gran bel duello, fatto di colpi di scena e di bravura. Non si poteva dire a quel tempo che entrambi i ragazzi non avessero di fronte a loro un futuro promettente. Sarebbe toccato a loro farlo avverare. Un sorriso si disegnò sul volto liscio e giovane del Kaguya, mentre il cuore si apriva leggermente a quell’ondata di emozioni e ricordi che lo sconvolgevano, rendendolo fiero di aver incontrato persone come Itachi e Chojii Kaguya.
Spinto ora, non solo dall’urgenza, ma anche dalla voglia di ritrovare il maestro, mise più impegno nelle ricerche. Domandò a vari negozianti, ad altri ninja, ma nessuno seppe indicargli con certezza la casa del ninja . il sole compiva il suo giro con magistrale lentezza, illuminando tutto ciò che poteva. Quel disco giallo ,che sembrava essere in lievitazione nel cielo, aveva un potere enorme. Sprigionava una luce purissima che per migliaia di chilometri, in un secondo, viaggiava illuminando tutto in un’aura bianca e pura, dando vita a quelli che erano i colori che noi percepiamo in ogni attimo. Un fenomeno fantastico, pieno di fascino e mistero.
La sua perspicacia lo portò presso l’Amministrazione di Villaggio, dove ogni ninja era registrato. Lì avrebbe potuto chiedere informazioni circa la casa del maestro. Il cancello enorme dell’edificio bianco sembrava lo attendessero. Varcò quella soglia con fare calmo e tranquillo, anche leggermente ansioso. Era la prima volta che visitava quel luogo così importante. Ancora non aveva ricevuto alcuna missione. Aveva invece deciso di proseguire gli allenamenti per migliorare il suo grado di preparazione presso il suo tutore, Shiltar. La decisione si era rivelata giusta, perché molto presto aveva raggiunto i requisiti per poter accedere all’apprendimento dell’Arte Kaguya. Ed era proprio per quel motivo che era lì. Salì la grande scalinata, i cui mattoni in marmo erano veramente grossi e di uno spessore sui 40cm, e si trovò di fronte alla grande porta lignea a doppio battente, con enormi borchie di ferro elaborate ai cardini. Proteso il braccio destro innanzi, e poggiata la mano sulla maniglia, spinse con forza. L’interno si rivelò molto diverso da come se lo aspettava. Tutto era in un ordine ed in un silenzio spettrale. Il corridoio che aveva davanti era lungo e ben illuminato, ma era quella luce artificiale che faceva sembrare tutto vuoto e decrepito. Quando avanzò lungo la pavimentazione a lastre, i suoi passi, per quanto leggeri, risuonarono nell’ambiente attraverso un eco abbastanza forte. Si sorprese anche della lucentezza delle lastre – da poco evidentemente le avevano lucidate – e per questo avvertì un senso di smarrimento, che dovette vincere con un grande sforzo di volontà. La verità era che non si sentiva ancora pronto a varcare quella soglia che portava il suo destino verso la realizzazione di un obiettivo molto importante: le missioni, ma comunque si avviò verso la reception. In quel momento aveva una missione personale: trovare Itachi-sensei. E non poteva lasciarsi prendere dalle emozioni. Doveva ritrovare la calma fredda che ogni volta lo contraddistingueva. Così , deciso, avanzò ancora, osservando dritto davanti a sé, e non curandosi degli oggetti che lo circondavano lungo il corridoio: quadri, armadietti, piante in vasi di creta, sedie e poltrone. Alla fine giunse davanti l’Accettazione. Il banco si presentò scarno, con un vetro davanti ed un piccolo spazio al di sotto di esso per far passare il materiale. La segretaria dietro di esso era standard, anche se carina: sorriso dolce, ma espressione annoiata di chi non sa che fare seduto su una sedia immobile dietro un bancone per ore – anzi – giornate intere. Avvicinatosi, poggiato il braccio sinistro sul banco, chiese informazioni :

«Buonasera signorina – lesse il nome sulla targhetta della camicia – Yamaguchi, desidererei avere delle informazioni particolari, se possibile ovvio» il giovane Kaguya sfoderò un sorrido candido.

La donna alzò lo sguardo e, come suo solito modo di porgersi, con voce gentile e mielosa chiese curiosa, dal momento che era insolito vedere persone così giovani da quelle parti :

«Mi dica, giovane kagefusha»

Il ninja sorrise gentile:

«Non mi dia del lei, mi dia del tu e mi chiami Reed – sorrise di nuovo – comunque cerco informazioni circa un altro shinobi, Itachi Kaguya. Non è che può farmi avere l’indirizzo della sua abitazione? » chiese con lo sguardo supplichevole, anelante ad una informazione certa e sicura.

La donna, colpita, indicò un punto sulla cartina dietro di lei, ma prima disse :

«Non potrei darti informazioni del genere, ma sembri tanto un bravo ragazzo, che mi fiderò. – Indicò l’abitazione del maestro – Itachi Kaguya, Chunin e maestro dell’Accademia abita qui. Ma perché lo cerchi?»

Il ragazzo semplicemente rispose :

« È il mio sensei»

Ringraziò la donna, e poi si avviò di nuovo per il corridoio, questa volta meno spaventoso di prima.
Una volta fuori dall’edificio, facendo mente locale sulla visione della mappa, si avviò in giro per le strade. La folla era tanta, ma non esagerata come si può trovare in altri villaggi quali Konoha e Suna, sinceramente molto più grandi ed attivi. Camminò per un po’ , e tempo dieci minuti fu sotto casa del maestro. Un quartiere calmo e semplice, non troppo movimentato né troppo calmo. Bussò un paio di volte, ma nessuno rispondeva. Provò a chiamare, ma nulla.
¬ Non sarà in casa. Accidenti ed ora come faccio? Non posso aspettarlo tutto il tempo qui. Aspetta un attimo…se lo conosco bene…o sarà in Accademia o ai campi ad allenarsi…sicuramente ad allenarsi. Non è il tipo da oziare tutto il giorno. È proprio come me…
Sorrise soddisfatto della sua intuizione, poi si avviò verso tutt’altra parte della città. Stava per svoltare un angolo di strada, quando qualcosa lo bloccò. La montagna era venuta da Maometto, grazie all’aiuto diligente della Fortuna. La voce di Itachi Kaguya gli cadde addosso come una secchiata di acqua gelida in una torrida giornata di afa.
Ehi Reed, come va?Non mi dire che ti sei scordato di me?!?!
Reed si girò rapido, sul volto un mezzo sorriso di soddisfazione:
«Sensei!Da quanto tempo!E pensare che la stavo cercando! Invece è stato lei a trovare me….hehehe…sono venuto fino a casa vostra, e poi mi accusate che mi scordo di lei?!Hehehe non è affatto vero»
Il tono scherzoso, ironico, autocritico e felice di aver rincontrato il suo vecchio maestro. Poi dopo alcuni convenevoli, il ragazzo si decise a parlare di ciò che l’assillava…
«Avrei bisogno del vostro aiuto, sensei…»
Guardò in faccia l’uomo che aveva di fronte. Chissà se fosse stato disposto ad aiutarlo.
«Devo imparare l’Arte Kaguya, il più presto possibile»
Il tono grave, serio, deciso…era necessario, perché presto avrebbe dovuto affrontare varie missioni.
«Vede, da poco sono tornato dall’addestramento al seguito del mio tutore, Shiltar. Ho acquisito forza e agilità. Credo, così come Shiltar, che sia ora che io impari lo Shikotsumyaku. E deve essere lei a farlo. In fondo mi ha addestrato in Accademia e quindi è giusto che sia lei ad iniziarmi ai segreti del Clan. Siete come un secondo padre, potremmo dire»
Sorrise. Era il sensei a dover decidere ora…




Reed Hyrigame Kaguya
Kirigakure no Genin


CITAZIONE
Slot Difesa: [Nessuno]
Slot Azione: [Nessuno]
Chakra: 200
Consumi : [Nessuno]
Stato Fisico: Perfetto
Stato Mentale: Pronto
Bonus: //
Malus: //
Armi:

CITAZIONE
Tekken [x2]
Katana
Kunai[x5]
Shuriken[x6]

Equipaggiamento:

CITAZIONE
Bomba Carta [x1]
Fumogeni [x2]
Filo D’Acciaio[10m]
Tonico Azzurro[x2]

Virtute Infrenatio [applicato alle armi]

 
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