Addestramento Abilità Innata, Kakashi&Tiziano's Sharingan

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.:[Exanima]:.
view post Posted on 27/1/2008, 15:56




Chapter Two: Awakening

CITAZIONE

Narrato
Parlato
Parlato Custode
Pausa [...]


Era passato non poco tempo da quel bellissimo giorno, nel quale venni proclamato ufficialmente Genin del Villaggio della Foglia. Il K-7 era terminato abbastanza in fretta, ma era stato comunque sufficientemente positivo, mi sentivo cresciuto da allora, sia mentalmente sia fisicamente. Il Sensei era davvero una persona ammirevole, ogni momento che passavo con lui il rispetto già iniziale che gli portavo accresceva sempre più. Prima di andarsene disse una frase che mi rimase impressa, che dimostrava anche la sua grande disponibilità verso altri: Se avrete bisogno di qualsiasi cosa, non esitate a contattarmi,io per voi ci sarò sempre, capito? Risuonava nella mia mente costante, capitavano proprio a fagiolo quelle parole: nell’incavo oculare destro, che tenevo coperto con il coprifronte posto obliquamente, non possedevo qualcosa di mio. In quello spazio riposava un occhio estraneo a me: quello di un Uchiha. Tempo orsono, possedevo un amico molto caro, che conoscevo dall’infanzia: Daisuke. Egli apparteneva alla casata dagli Occhi Rossi, era un bambino talentuoso, avrebbe sicuramente fatto carriera nel mondo dei Ninja, solo se ora fosse vivo. S’ammalò di una rara malattia, talmente poco comune che non v’era ancora una cura. Morì, dopo lunghi infiniti giorni d’agonia, di atroci sofferenze. Era davvero dura vederlo lasciare questo mondo senza versare una lacrima, gli ero vicino prima che il suo respiro s’arrestasse. Mi parlò, le sua rosee labbra si schiusero, il discorso che ne uscì mi fece quasi scoppiare, gli occhi lucidi traboccavano di pianto. Mi voleva donare uno dei suoi Rubini, che avrebbe tappato quel buco geneticamente ereditato da mio padre. Gesto più bello non poteva fare, oltre a migliorare me esteticamente, mi stava donando un grande potere. Subii l’intervento, la bluastra pupilla venne inserita, la sentivo come se fosse realmente mia, non v’erano differenze con l’altro occhio, quello sinistro normale. Era come l’avessi sempre avuto, non mi causava fastidio alcuno. Non feci nemmeno in tempo a ringraziarlo per ciò che aveva fatto per me, ciò mi fece soffrire molto e tale sofferenza si propaga dentro al mio cuore tutt’oggi.
Una volta cresciuto un po’, ancora prima di affrontare il via dello Shinobi, a far comparire la prima tomoe sullo sfondo scarlatto, ma ero troppo inesperto e piccolo per attivare quel potere bramato. Affrontai tale stile di vita per acquisire le capacità necessarie a sviluppare lo Sharingan, nonostante fossi divenuto Genin, non ero ancora in grado di arrossare la pupilla destra e far comparire quella specie di piccolo corno. A ciò mi serviva il Sensei: doveva allenarmi ulteriormente per permettermi di risvegliare quel potere latente che tanto desideravo acquisire, era un vero peccato avere quel dono e non usarlo.

[…]

Era mattina, una mattina come tutte le altre, mi sembrava di vivere una vita quasi fotocopiata e la cosa irritava non poco. Schiusi le palpebre, che lasciarono spazio alle pupille dal colore scuro. I colori e le figure si manifestavano sempre più chiaramente, mentre facevo tutto ciò allungavo le braccia verso l’alto per stirarmi e cacciavo un enorme sbadiglio. Chiusi poi le mani a pugno e le portai agli occhi, li strofinai con lento e dolce gesto. Quel giorno però, sarebbe stato un po’ diverso dagli altri: per la prima volta dopo la fine del Corso, mi sarei recato nuovamente in quell’importante edificio che segnò la mia vita.
Mi alzai, e mi recai un cucina per fare un’abbondante colazione, avevo bisogno di una massiccia dose energetica per poter esprimere al meglio le mie potenzialità. Mi recai poi in bagno, e dopo aver curato l’igiene personale, e ritornai nella mia camera da letto. Tolsi il pigiama, ed indossai una comoda maglia nera ed un paio di pantaloni scuri a mezza gamba. Legai delle bende, che andavano dall’orlo delle braghe fino ai calzari blu; sulla coscia destra, a lato, avevo avvolto sempre con delle strisce bianche il porta kunai, infine allacciai attorno alla vita quella specie di cintura con la tasca porta oggetti, che sistemai tra fianco sinistro e colonna vertebrale.
Uscii di casa e m’incamminai, le strade erano mediamente affollate, e come al solito v’era il giornaliero via vai di gente che vendeva o acquistava. Percorsi la strada più breve per arrivare, fremevo di incontrare il Sensei ed allenarmi con lui. Nonostante fossi oramai capace di muover passo sulle pareti, decisi di non affaticarmi prima del previsto, perciò optai per una tranquilla passeggiata. La solita aria da svogliato era disegnata sul viso.
Giunsi, dopo una decina di minuti, l’imponente struttura si parò d’innanzi al mio sguardo. Avanzai ulteriormente, arrivando alla porta d’ingresso. Strofinai i sandali sul tappeto antistante la porta, e mi accinsi poi a varcare la soglia.
In giro non v’era anima, l’unico vivente presente era il custode, che sedeva all’interno della guardiola. Gentilmente m’affacciai al vetro, bussando con lieve tocco di nocche, attirando l’attenzione dell’uomo, che alzò la testa e posò un mazzo di chiavi sulla scrivania con il quale stava giocando, forse annoiato dal fare nulla.

Desidera?

Cerco il Sensei Kiba, è presente in accademia?

Si, dovrebbe essere da qualche parte, vado a cercarlo. Torno subito.

Grazie.

La figura adulta uscì da quella prigione di un pochi metri quadrati, serrando la porta che scorreva cigolando leggermente lungo i vecchi cardini; si udiva il vibrare del vetro una volta che la serratura agganciò.
Non mi rimase che aspettare l’arrivo dell’ex maestro. Mi mossi dalla mia posizione, ed andai a sedermi su una panchina adiacente al minuscolo ufficio dove l’uomo passava il suo tempo prima di andare alla ricerca dell’Inuzuka.
Misi i gomiti sulle ginocchia, mentre le mani sorreggevano la testa che non voleva sapere di stare su con le proprie forze.
Attesi.


 
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GiacoTemari
view post Posted on 29/1/2008, 13:26




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

Era una mattina come tante altre,nonché mite e serena e ciò lo si poteva dire grazie alla visuale dell’esterno,che offriva il bellissimo spettacolo dell’alba:colori di diverse tonalità,quali giallo,arancione,rosso,rosa ed infine un azzurro chiarissimo che tentava di spuntare assieme al sole.Kiba si svegliò svogliatamente come sempre,seguito immediatamente dal piccolo Akamaru,che da sopra il suo ventre era riuscito a percepire che fosse l’ora di alzarsi e sbrigare le proprie faccende per il villaggio.Sbadigliarono e si stiracchiarono all’unisono,dopodichè trovarono miracolosamente la forza di mettersi in posizione eretta e camminare in direzione del bagno più vicino alla sua camera;si sciacquò velocemente il viso,assicurandosi di essersi tolto ogni cispa ed aiutandosi a rendere meno appannata la vista,quindi infilò sotto la doccia per rilassarsi in una decina di minuti.Il cucciolo nel frattempo eseguiva le sue pulizie tranquillamente ed autonomamente dal padrone,cosicché non avrebbero perso tempo successivamente.I capelli castani restarono zuppi e sbarazzini,mentre il pelo dell’animale era lucidissimo e perfettamente composto,ma il Chunin non ci badò troppo,tanto non era quella la parte del corpo che interessava maggiormente l’attività dei ninja.Tornato in camera,vestì dopo tanto tempo degli abiti che uno shinobi del suo rango doveva indossare,nonché una tuta colore blu scuro e sopra il giubbotto verde militare..pessimo secondo il suo gusto personale.Sbuffò,legandosi i sandali blu ai piedi e mettendosi il coprifronte attorno alla fronte,stranamente non coperta da uno dei cappucci delle sue tute,quindi iniziò a camminare a passi pesanti verso l’esterno,con il compagno che gli trotterellava dietro.La residenza del suo clan non era granchè affollata come la mattina in cui doveva eseguire il primo incarico da Sensei,ma fece finta di nulla,come sempre del resto,affrettandosi a raggiungere la destinazione:in questo normale giorno avrebbe dovuto occuparsi di una cavolata,che poteva benissimo essere assegnata a qualcun altro di livello più basso del suo,ovvero assistenza durante un corso.Varcò la soglia casa senza neppure salutare i presenti,e con tutta la calma che poteva,iniziò ad avanzare verso l’accademia:quell’edificio ormai più che i tempi in cui era stato studente,gli ricordava gli alunni che aveva addestrato,soprattutto i tre che più si erano distinti per le loro qualità,tramite le quali avevano raggiunto la promozione.Sorrise,guardando verso l’alto,ed in quello stesso istante Akamaru gli balzò sulla testa abbaiando..chissà quando li avrebbe rivisti e come sarebbero cresciuti..magari sarebbero diventati anche molto più forti di lui.Il tempo passava velocemente,man mano che superavano vie,strettoie e scorciatoie varie per giungere a destinazione,tanto che senza neppure rendersene conto,si accorse di essere già arrivato.Sbuffò,stamani non aveva proprio voglia di lavorare,e fu ricambiato da un latrato del cucciolo,che come il padrone avrebbe voluto far uscire la propria indole da ribelle e fare qualcos’altro..ma lo sapevano che il dovere era il dovere,e purtroppo veniva sempre prima del piacere.Rassegnati,non esitarono oltre a giungere alla meta e,dopo aver salutato il custode meno animatamente del solito,prese a camminare per i corridoi,fino ad entrare in un’aula stracolma di studenti:dovevano essere evidentemente smistati ed erano lì per affrontare qualche argomento di base che chiunque,entrando in accademia,era obbligato a sapere.Dando un educato buongiorno,si avvicinò al collega Izumo,quello che qualche settimana addietro lo aveva momentaneamente distolto dall’allenamento per la questione di Shin Nara,di cui non si erano avute più notizie;stava spiegando ai ragazzini qualche piccola informazione sul chakra e sulle tecniche di base,cose talmente sentite e risentite che all’Inuzuka ed al compagno si chiudevano gli occhi a causa del sonno.A riscuoterli fu solamente l’invito dell’altro Chunin di andare a prendere nel magazzino dei particolari manichini che servivano per la pratica,si intende prenderli a calci,pugni,lanciargli qualche arma singola ed altri compiti del genere.I due annuirono all’unisono,dopodichè filarono fuori dalla classe,svoltando a destra e prendendo uno stretto spazio che conduceva dritto dritto nel posto in quale erano stati mandati.Tutto era tranquillo e silenzioso,quando all’improvviso dei passi corti e pesanti si fecero strada verso di loro,provenendo da dietro:un agguato a scuola?e così poco mimetico per giunta?D’istinto Kiba afferrò un Kunai e si girò di scatto,focalizzando sempre di più la figura del custode.La sua faccia adesso aveva un’espressione ambigua,un misto tra lo stupore e la delusione,non avrebbe saputo descriverla più dettagliatamente;sorridendo disse..
Mi ha fatto prendere un accidente,è matto a comparirmi alle spalle in questo modo?!
Mi scusi Kiba-San,solo che c’è un ragazzo che chiede di lei all’ingresso e volevo avvisarla
Un ragazzo e chi è?Che sia uno dei miei precedenti allievi?Mica si ricorda il suo aspetto..
Mmm si..ha i capelli grigi ed indossa una maschera in faccia che lo ricopre fino alla bocca..e poi il suo coprifronte è messo per traverso e gli copre pure un occhio..gli viene in mente nessuno?
Ma certo,deve essere Kakashi..chissà che vuole,andiamo a sentire Akamaru?..Ah grazie mille dell’informazione!
Corsero a perdifiato fino ad arrivare all’ingresso,dove lo videro,era proprio lui:solita aria svogliata che non faceva trasparire nulla del suo talento,capelli ritti e grigi ed una maschera che gli copriva il volto.Gli si piazzò davanti,e,con Akamaru che annusava l’aria sopra la sua testa,mise le braccia conserte e gli parlò come se fossero due amici.
Kakashi Hatake..allora è vero.Penso che tu non sia qui per caso,giusto?

SPOILER (click to view)
Perdonami l’immenso ritardo ma ieri avevo da tenere sotto controllo mio fratello.Per adesso conversiamo,poi vedremo come si svilupperà la vicenda.Ricordati sempre di scrivere minimo 40 righe.
 
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.:[Exanima]:.
view post Posted on 29/1/2008, 22:26




CITAZIONE

Narrato
Parlato
Parato Sensei
Pausa [...]


Title: I show my secret eye

I secondi passavano incessantemente, il custode sembrava che non sarebbe più tornato, mi sembrava che il tempo sia stato modificato e rallentato. Incrociai le dita, ed iniziai a far girare i pollici, volevo distrarmi per far passare più velocemente quegli attimi infiniti. L’occhio guardava fisso quel movimento rotatorio con aria svogliata, il rosa della carne frullava nella pupilla, ma nonostante tale immagine veniva riflessa in quello specchio scuro, non era capace di cambiare di far cambiare l’espressione che in viso portavo. Mi stufai ben presto di giocare con le dita opponibili, dopo aver fatto schioccare le varie falangi, mi riportai nella posizione iniziale, i gomiti erano puntati sulle ginocchia, i polsi vicini con il palmo all’insù reggevano il peso della testa.
Attimi dopo un ninja s’apprestava ad imprimere una forza verso il basso sulla maniglia della porta, ed un’altra verso se stesso per andare ad aprire quel rettangolo; mentre faceva ciò, le sue scarpe si pulivano sullo zerbino antistante. Con rapido gesto, chiuse il tutto, mentre un lieve soffio di vento s’infiltrava furtivo nella struttura, raffreddando un poco l’aria che circolava da quando io entrai; un leggero rumore si udì all’agganciare della serratura. Lo shinobi vestiva abiti da chunin: oltre al coprifronte portato sulla manica destra della maglietta, vestiva il classico giubbotto con le tasche porta-rotoli all’altezza dei polmoni. Sul naso, un paio di piccoli occhiali si parava di fronte agli occhi. Con passo sicuro, si diresse verso il corridoio che stava a sinistra una volta sulla soglia d’entrata; le luci non erano accese, e la figura scomparve presto nel buio totale, schiarito poi dal chiarore emanato dalle lampadine.
Passò poco tempo, si udivano tonfi di passi sordi che s’avvicinavano, forse il Sensei era stato trovato dal custode. Non m’alzai comunque, poteva anche non essere lui alla fine. Mantenei la solita maschera, lo sguardo era piuttosto vago e si rivolgeva verso le piastrelle che ammantavano il pavimento. Il colore, prima d’un rosa candido, mutò in qualcosa di più scuro: un blu, un verde.
Alzai la testa che riposava nella morbida carne, un uomo si presentò d’innanzi a me, e con tono amichevole mi apostrofò.

Kakashi Hatake... allora è vero. Penso che tu non sia qui per caso, giusto?

Quella voce era assai familiare, da un po’ di tempo non la sentivo, ma l’avevo memorizzata. K-7. Il sensei. Le mie pupille lo squadrarono da cime a fondo, era davvero lui: abiti da chunin e cane sulla testa. Il tono di voce era comunque strano, non avrei mai creduto che avesse usato con un suo ex allievo un tono del genere, me lo ricordavo con un modo di parlare abbastanza serio.
Mi alzai, l’altezza era più o meno quella, sarebbe forse stato stupito da quella crescita? Cercai di incrociare il suo sguardo, quegli occhi così animaleschi mi avrebbero specchiato. Con lentezza e decisione mescolate, mossi le labbra per instaurare una breve conversazione, ma ricca di sorprese per l’interlocutore.

Esatto Sensei, sono qui perché ho bisogno del suo aiuto. Ho bisogno che lei mi alleni, ho un potere latente che voglio venga risvegliato…

La mano destra s’elevò spostandosi dal fianco lungo il quale penzolava verso la mia testa; tre dita andarono ad aggrapparsi lungo la parte inferiore della lamina, con delicato e lento moto spostarono l’inclinazione dell’oggetto portandolo parallelo alla fronte. L’occhio sinistro era chiuso, il dono dormiva al suo interno. Si distingueva una cicatrice perpendicolare ad esso, che tracciava una linea non molto spessa passante per le palpebre, e terminava poco sopra e sotto di esse. Le due chiusure verticali si schiusero, lasciando spazio a quel cerchio blu. Ero curioso di vedere la faccia del maestro di fronte a questo fatto, di sicuro non avrebbe potuto sapere che con me portavo l’occhio di un Uchiha. Riportai il braccio nella posizione precedente, adesso scorgevo ogni angolo della figura con entrambe le pupille.

… ed il potere di cui parlo, è proprio quest’occhio… lo Sharingan.

Ero pronto a notare ogni singolo cambiamento d’espressione nel viso di fronte, l’esser stupiti di tal cosa mi pareva facile. Quel doujutsu trapiantatomi era il motivo per il quale ero venuto a cercare l’Inuzuka all’accademia ninja. Conoscendo la personalità dello shinobi, sapevo che avrebbe mantenuto quelle famose parole, non si sarebbe tirato indietro, anche perché la parola era stata data oramai. In quelle iridi canine il mio viso si rifletteva, mentre fremevo di sentire le parole di risposta del sensei e di vedere i che modo i suoi lineamenti sarebbero cambiati.

 
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GiacoTemari
view post Posted on 1/2/2008, 15:11




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

Cavoli quanto è cresciuto benché sia passato poco tempo.Ha anche l’aria di un’altra persona,più matura e decisa,forse un tantino eccessiva,ma sono contento per lui se,come pare,è sicuro di aver trovato la strada giusta nella sua vita.Wow,sembra che abbia qualcosa di strano da comunicarmi..anche Akamaru l’ha notato che qui gatta ci cova.Spero sia una notizia positiva,chissà magari ha portato a termine qualche missione o ha imparato nuove tecniche,o ancora è riuscito a sviluppare un’innata:non appartenendo a nessun clan la vedo dura,ma non si sa mai che cosa il destino ci potrebbe riservare in un prossimo futuro.Mmm,ripensandoci,quasi sicuramente mi chiederà un favore,scommetto in un allenamento!Conoscendo che tipo di persona è non potrebbe mai richiedere altro:ambizioso e sicuro di sé,figuriamoci se,tranne in casi gravi,richiederebbe l’aiuto di altre persone.Dopotutto ero stato io a dire a lui ed a Tiziano che quando avrebbero avuto bisogno di aiuto ci sarei stato.Ecco perché è qui,ormai ne sono sicuro.Sentiamo che cosa avrà da dirmi.
L’allievo si era alzato in piedi,con aria sicura di sé,di fronte al sensei.Gli occhi di quest’ultimo e del suo compagno animale incontrarono quello del ragazzo ed in quel momento più di prima,capì che stava per esporgli qualcosa di importante,decisivo per le abilità ninja.Bingo,un allenamento,era questa la sua richiesta,ma l’Inuzuka fu leggermente turbato da ciò che l’altro disse subito dopo:aveva da risvegliare un potere latente..di cosa si poteva trattare?Lui,che non apparteneva a nessun clan,come poteva possedere una Abilità Innata da sviluppare?Per quelli come il giovane mascherato c’era la possibilità di apprendere tecniche come il Loto,ma certamente non qualche bloodline di Konoha..o forse c’era qualcosa che nascondeva e non aveva mai detto a nessuno,e questo era stato il momento della rivelazione?Kakashi alzò la mano destra e se la portò al coprifronte,sulla parte che gli copriva l’occhio sinistro e con tre dita lo sollevò,rivelando un occhio chiuso,ma allo steso tempo scalfito da una cicatrice.Che cosa poteva significare ciò?Possedeva una Innata Oculare del villaggio e l’aveva scoperto solo adesso?Kiba arricciò il naso,mentre il cucciolo,sempre di vedetta,rimaneva silenzioso,in attesa di scoprire la verità fino in fondo.L’occhio si aprì e mise in mostra un cerchio blu,stadio iniziale di ogni discendente degli Uchiha prima che sviluppassero la loro abilità.Era questo dunque ciò di cui si trattava;lo osservò con grande curiosità.
Strabiliante,non potevo aspettarmi altro che una sorpresa così grande da uno come lui.Quel segno sull’occhio,deve significare per forza un trapianto..mi chiedo solo come sia potuto accadere..si trovava sul letto di morte di un Uchiha,il quale gli ha fatto dono del suo più grande possedimento?Comunque non è affar mio,glielo chiederò,ma non insisterò se non vorrà rispondermi,anche perché mi cambia poco sapere del suo passato.Dunque dovrei aiutare a risvegliare questo misterioso potere..sono sicuro che diventerà uno shinobi abilissimo,quell’innata poi conferisce grandi vantaggi all’utilizzatore e dovrà imparare ad utilizzarli nel migliore dei modi.Tsk,per lui non sarà certo un problema:le sue doti erano già di per sé molto notevoli.
Sharingan,dunque.Senza dubbio un’innata che ti si addice nella persona,bisognerà vedere più in là se sarà altrettanto compatibile con il tuo stile di combattimento.Mi piacerebbe sapere come fai ad avere quest’occhio,nel senso,non è usanza comune ritrovarsi in possesso della bloodline di un clan che non è il proprio.Comunque sia,non posso certo rifiutarmi,anzi ti userò come scusa per non tornare in quella classe di mocciosi,non mi fa proprio voglia,mentre con te sicuramente io e Akamaru ci divertiremo un sacco di più.Mmm..fammi pensare,dove possiamo andare ad allenarci?Trovato!Andiamo in un luogo familiare..molto familiare,avrai senz’altro capito di cosa sto parlando.Uff,ma quanto ci mette il custode a tornare indietro?Senza chiavi non possiamo andare da nessuna parte e dobbiamo sbrigarci a filar via,altrimenti Izumo mi costringerà a tornare ad assistere alla lezione e..addio allenamento.Nel frattempo che aspettiamo se ti va puoi raccontarmi di quell’occhio:non lo so,tuttavia credo che quella cicatrice proprio sopra di esso sia il segno di un trapianto.E’ importante che tu lo sappia,perché esso sarà determinante per il tuo futuro sviluppo e l’eredità che porterai..Mangekyou o Chingekyou.Entrambi potentissimi ma anche diversissimi.
Detto questo,si voltò di spalle,incrociando le braccia e sbuffando:sbatteva il piede sinistro per terra ripetutamente,attendendo con ansia l’arrivo del custode per prendere ciò che gli serviva per l’apertura del campo adibito agli addestramenti.Lo Sharingan si sviluppava combattendo e non svolgendo esercizi separati,inoltre ci voleva un duro lavoro per riuscire ad attivare i suoi effetti e poi applicarli.Insomma sarebbe stata un’impresa tutt’altro che semplice,ma avrebbe sacrificato anche un’intera giornata per aiutare il Genin.Una promessa era una promessa,e l’avrebbe mantenuta.
 
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.:[Exanima]:.
view post Posted on 3/2/2008, 19:11




Title: My Sharingan's Story

Sfoderavo con compiacenza quel prezioso tesoro; quella fu la prima volta che la gemma dal colore scuro venne mostrata a qualcuno che non ero io riflesso nello specchio. Ella rifulgeva con il suo massimo splendore sotto le candide sfere elettriche che illuminavano tutto, mentre le dita erano ancora nella medesima precedente posizione a sorreggere la fascia con la lamina. Nessuno, a parte me, colei che mi trapiantò l’organo della vista e il defunto Daisuke è a conoscenza di tale segreto; quella dottoressa fece una promessa sotto volontà del mio amico, cioè non rivelare a nessuno di quell’intervento, la notizia sarebbe saltata fuori a tempo debito. Con il doujutsu mi sarei fatto ben presto un nome: Kakashi dello Sharingan. Quel potere mi avrebbe fatto salire in alto, almeno pensavo, e se in vita mia avrei fatto carriera devo tutto a quel giovane ragazzo deceduto. All’inizio dei miei anni, non appena appresi le basi del Ninja, credevo fermamente di non andare molto lontano, mi sentivo una persona odiosamente normale, senza talento, senza possibilità, nonostante mi applicasi continuamente. Ma poi, a partire da quel dì, mi sentivo così diverso, speciale, fuori dal comune; da allora quando lottavo, mi sembrava di farlo io due: io e l’Uchiha. Per quel motivo divenni abbastanza sicuro di me stesso, e anche se ero solo in realtà sapevo bene di non esserlo, inoltre fuori dopo l’Accademia avevo acquisito un grande amico: Kiba.
Gli permettevo ancora di osservare al meglio quell’incantevole futura finte di potere, ed anche al cane qualora avesse avuto voglia ed interesse ad ammirare. Non attesi comunque poi molto per riportare il coprifronte al suo posto ed allungare il braccio lungo il fianco. Si notavano durante lo scrutamento segni di interesse: il naso aguzzo si mosse lievemente, si era tirato all’insù, mentre gli occhi poco strabuzzati sembravano essere atti a notare ogni minimo particolare. Le labbra si separarono, pronte a parlare, mentre il cane a mo’ di attenta sentinella restava a guardarsi in giro accomodato sulla testa del padrone.

Sharingan,dunque.Senza dubbio un’innata che ti si addice nella persona,bisognerà vedere più in là se sarà altrettanto compatibile con il tuo stile di combattimento.Mi piacerebbe sapere come fai ad avere quest’occhio,nel senso,non è usanza comune ritrovarsi in possesso della bloodline di un clan che non è il proprio.Comunque sia,non posso certo rifiutarmi,anzi ti userò come scusa per non tornare in quella classe di mocciosi,non mi fa proprio voglia,mentre con te sicuramente io e Akamaru ci divertiremo un sacco di più.Mmm..fammi pensare,dove possiamo andare ad allenarci?Trovato!Andiamo in un luogo familiare..molto familiare,avrai senz’altro capito di cosa sto parlando.Uff,ma quanto ci mette il custode a tornare indietro?Senza chiavi non possiamo andare da nessuna parte e dobbiamo sbrigarci a filar via,altrimenti Izumo mi costringerà a tornare ad assistere alla lezione e..addio allenamento.Nel frattempo che aspettiamo se ti va puoi raccontarmi di quell’occhio:non lo so,tuttavia credo che quella cicatrice proprio sopra di esso sia il segno di un trapianto.E’ importante che tu lo sappia,perché esso sarà determinante per il tuo futuro sviluppo e l’eredità che porterai..Mangekyou o Chingekyou.Entrambi potentissimi ma anche diversissimi.

Esatto Kiba-sensei, comunque adesso le racconterà la mia storia: quando nacqui, ebbi un handicap, ovvero non avevo l’occhio sinistro, difetto genetico ereditato da mio padre. Io crebbi, e conobbi un ragazzo appartenente al clan Uchiha: Daisuke. In breve tempo diventammo grandi amici, ma purtroppo si sa anche le cose belle sono destinate a finire. Il ragazzo s’ammalò di una rara malattia, incurabile a qual tempo, e prima di morire volle che un suo occhio mi trapiantato; l’unica cosa che mi rammarica è che non feci in tempo a ringraziarlo poiché morì mentre subivo l’intervento; questo è tutto. La cicatrice è un piccolo segno appunto dovuto all’innesto della pupilla, poiché la dottoressa dovette allargare un poco la cavità per inserirla.
Credo che il luogo familiare di cui parla sia il Campo d’Addestramento numero Tre, va più che bene, dobbiamo solo attendere il custode ora e farci dare le chiavi. Comunque è ancora presto parlare di Mangekyou o Chingekyou, non crede? Ma credo che il puro stadio finale io non lo potrò ottenete dato che non sono un Uchiha, quindi sarò destinato ad avere l’altro, sempre che io riesca a sbloccarlo ovviamente.


Risposi in breve, non dilungandomi più del dovuto nel discorso. L’Inuzuka si avvitò, portando le sua spalle di fronte a me, le braccia si mossero dalla loro posizione portandosi al petto, probabilmente incrociandosi, il piede mancino si muoveva: il tallone rimaneva puntato al pavimento, mentre la pianta s’alzava e s’abbassava andando a sbattere con le mattonelle chiare. Stavamo aspettando un qualcuno, che stranamente non era ancora tornato alla sua postazione dopo aver svolto la richiesta affidatagli.
Mi presi il permesso di accomodarmi sulla panchina in precedenza usata per sedermi, assumendo la solita aria ed una posizione uguale a quella usata prima.

[…]

Un corpo, due scarpe erano in movimento; quello che con buone probabilità poteva essere il custode stava posando pesanti passi sul suolo, e si stava dirigendo verso la mia/nostra posizione. Il suo volto si mostrò pochissimi attimi dopo, la mi attenzione venne catturata da quell’arrivo. Mi alzai per l’ennesima volta, seguendo l’omino vestito di blu che si dirigeva nella; con una rapida occhiata guardai il Sensei, poi cercai di fargli capire con un gesto di mano, quello solito che si usa per dire “Aspetta” ad una persona, che sarei andato io a prendere la chiave necessaria. Il guardiano posò le cosce sulla morbida imbottitura della sua sedia di pelle nera, mentre io avanzai il viso al vetro.

Mi servirebbe la chiave del Campo numero Tre, grazie.

Dissi, con tono cortese all’uomo, che imprimendo alla sedia un moto rotatorio di circa 45 gradi verso ovest, si portò di fronte a numerosi mazzi di chiavi. Vi erano circa una ventina di ganci, divisi in cinque file da quattro, dopo un attimo di esitazione ne prese una della prima fila al posto centrale. Si riportò nella angolazione precedente, ruotando il perno della seggiola. Avanzò la mano che tratteneva quel piccolo arnese e lo fece passare sul ripiano di legno attraverso un piccolo spazio che permetteva il transito degli oggetti dall’esterno verso l’interno della gabbia e viceversa.
Raccolsi il ninnolo facendolo riposare nella mia mano destra, poi rivolto al sensei, con leggero tono ironico mi rivolsi.

Andiamo, non le spiace se le faccio strada io vero?

Non era più come una volta, che Kiba stava davanti con il Cane e noi studentelli alle prime armi, non tutti s’intende, seguivamo come un gregge di pecorelle con il pastore. Ero ormai abbastanza cresciuto e maturo per dettare io il percorso da fare, nonostante il sensei lo conoscesse. Mi condussi, senza assicurarmi di venire seguito, cosa credo abbastanza palese, nel retro dell’enorme struttura; in quel loco venne affrontata la prima prova pratica, che consisteva semplicemente nell’eseguire una jutsu a piacere senza uccidere/ferire nessuno dei presenti. Me la ricordo, quella Palla di Fuoco eseguita alla perfezione, con classe e senza strafare come altri fecero. Da lì, imboccai un sentiero sterrato, i sassolini scricchiolavano soggetti alla pressione del mio peso, la terra secca li spostava lasciando spazio alle orme rigate orizzontalmente dei calzari. Un enorme cancello, affiancato da una murata lignea si parava d’innanzi con imponenza. Con veloce movimento portai la chiave trattenendola tra pollice ed indice mancini, e la inserii nella serratura che chiudeva la struttura metallica, che si aprì dopo che la serratura scattò all’indietro, cigolando rumorosamente mentre i battenti venivano spinti.
Mi addentrai, costantemente convinto d’essere seguito da cane/padrone, nella boscaglia, che s’oscurava a causa della barriera che le fronde intrecciavano non permettendo al sole di scaldare ed illuminare, tutto era ricoperto da un tetro velo. Continuai a camminare, proseguendo verso il centro, nel quale svolgemmo le ultime tre prove: il cammino sugli alberi, quello sull’acqua conseguito dalla verticale e la sfida contro il sensei. Bei tempi, ormai andati purtroppo. Raggiunsi il lago, che come mesi orsono era sempre limpido e calmissimo, rimembrai anche quali furono i tronchi sui quali ci esercitammo.

Quanti ricordi, vero Sensei? Comunque, credo sia ora di iniziare.

 
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GiacoTemari
view post Posted on 5/2/2008, 14:38




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Pensato
Parlato

L’attesa era snervante,tuttavia si riusciva a mantenere bene la calma in situazioni come quella:Kakashi gli aveva appena rivelato la sua storia,triste e difficile,proprio come si aspettava,ma gli aveva donato una Kekkei che molti shinobi desideravano e che,ne era sicuro,la avrebbe usata con enorme saggezza.Un trapianto dunque,ci aveva visto giusto in quella cicatrice sull’occhio,inoltre era curioso il fatto che non avesse mai rivelato a nessuno il segreto che custodiva così premurosamente.Adesso,però,era il tempo di risvegliare quel potere,poiché sarebbe stato esso principalmente a condurlo alla gloria ed al successo,se erano queste le cose che ricercava.Aveva in mente un allenamento particolare,ma passando in rassegna le capacità dello Sharingan,l’Inuzuka si era reso conto che esso si sviluppasse specialmente e più velocemente,durante i combattimenti contro avversari di livello superiore.Ciò implicava un confronto diretto tra maestro ed allievo,che non avrebbe mirato per Kakashi al raggiungimento di una vittoria,bensì al risveglio iniziale delle particolari doti di preveggenza.Era deciso dunque,sarebbero tornati al campo di addestramento numero tre come qualche tempo addietro.Si riscosse dai pensieri e si girò nuovamente verso il giovane:non gli aveva ancora detto nulla dopo il racconto,ma non sembrava affatto essere triste..
Mi dispiace per il tuo amico,ma da un lato vedo che il tuo carattere si è fatto più forte a causa di questa esperienza.Non sapevo nulla di tutto ciò prima,forse è per questo che mi hai visto un po’ sorpreso,comunque avevo visto giusto anche sul fatto del trapianto eheh..non sono un Anbu Medico ma sono ugualmente informato sull’argomento.Tornando al discorso dello Sharingan,non so se lo sai,ma esso predilige lo sviluppo diretto,nonché durante il combattimento vero e proprio;al momento non ho cavie da utilizzare,quindi dovrai affrontarci,da solo,e sappi che non mi tratterrò per nulla,ma penso che tu sia felice di questo.Tsk,che ne sai?Potrebbe arrivare da un giorno all’altro il momento in cui attiverai il Chingekyou Sharingan ed utilizzerai il suo formidabile potere per difendere Konoha dai nemici.Oh beh,questa è solo una possibilità delle migliori,non oso pensare a quali fini potrebbe essere utilizzato con successo.Spero solo di essere il primo a testarlo!Per quanto riguarda il campo d’addestramento..che dire..non potevo aspettarmi altro da te.Aspettiamo..
Passò qualche altro minuto,durante il quale il Genin si era nuovamente seduto sul posto nel quale era stato trovato.Finalmente si sentirono gli inconfondibili passi pesanti del custode dell’accademia avvicinarsi sempre di più nella loro direzione,difatti qualche secondo dopo la figura desiderata comparve innanzi i loro occhi.Kiba ed Akamaru fecero per andargli incontro nella guardiola,ma furono con gran sorpresa preceduti da Kakashi,il quale con un cenno della mano li bloccò,facendoli restare nuovamente in attesa.Sorrise:era proprio un ninja che aveva carattere e talento da vendere,sarebbe senz’altro diventato famoso trai Konohiani.Prese la chiave del campo e con tono ironico lo anticipò,dicendo che avrebbe fatto lui da guida.A Kiba scappò una risata,non la trattenne..
Prego,faccia pure Sensei,la strada la conosce.
Uscirono dall’edificio ed attraversarono il retro di esso,per poi incamminarsi per il sentiero sterrato in direzione della grande recinzione.Al tempo dell’accademia,a questo punto,erano ancora in cinque studenti,poi uno ad uno,chi per un motivo,chi per un altro,aveva abbandonato l’impresa;tutti eccetto Kakashi e Tiziano.In brevissimo tempo,e senza proferire alcuna parola,raggiunsero la meta;tutto era rimasto come allora,gli stessi alberi avevano ancora qualche traccia del loro passaggio col chakra.Si posarono al centro della zona,tra il lago e la foresta e stettero in silenzio per un istante,poi esso fu rotto dal cucciolo che scendeva dalla testa del padrone e si metteva in posizione,e dalle parole dell’ex alunno,invitante il Sensei a cominciare.Quest’ultimo si tolse il giubbotto verde e annunciò..

CITAZIONE
Tecnica delle Quattro Zampe - Shikakyu no Jutsu
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Questa è la famosa "tecnica bonus" di cui parla l'innata. Non occupa in scheda nessuno spazio tecnica. Attivarla costa uno slot di tecnica base.

Bene,vedo che ci capiamo al volo Kakashi.Tu cerca di fare esclusivamente quello che ti senti:partirò io attaccandoti da qualsiasi direzione voglia;all’inizio,per farti abituare,non porterò più di un offensiva per volta,ma poi potrò anche aumentare di numero ed intensità se lo riterrò opportuno.Quel che devi cercare di mantenere,è il contatto visivo con il tuo avversario e la concentrazione sui suoi movimenti.Se non vuoi farti male ed attivare la tua innata cerca di concentrarti al massimo e vedrai che tutto andrà per il meglio.Credo di aver detto tutto..Ah,Akamaru,tu sta buono lì e,anzi,fermami solo se vedi che stia attaccando troppo brutalmente.Non penso ci sia bisogno di chiederti se sei pronto,indi per cui si comincia!
Dalla posizione della Tecnica delle Quattro Zampe,passò a percorrere ad altissima velocità ed a zig-zag i circa sei metri che li separavano.Da dove e come avrebbe attaccato,il giovane mascherato avrebbe potuto saperlo solamente attivando il suo potere,ma ancora era presto e probabilmente sarebbe stato colpito in pieno,dato che la velocità del Chunin era di gran lunga superiore,così come il resto delle statistiche.Un unico colpo,condotto con l’arto inferiore destro al fianco sinistro dell’avversario.Per ora poteva bastare questo,ma poi sarebbe passato ad utilizzare Taijutsu veri e propri.

CITAZIONE
Iniziamo a combattere ** Fatti male mi raccomando,io sono un’energia blu,quindi non voglio vedere atti da supereroe xD Ti dirò io quando potrai attivare lo Sharingan,per adesso facciamo qualche turno senza.

 
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.:[Exanima]:.
view post Posted on 25/2/2008, 20:44




Title: Kakashi VS Kiba

Il singolare ronzio del cursore della cerniera che univa le due fila di dentini metallici fu l’unico suono che susseguì le mie poche parole. Il giubbotto verde, simbolo di appartenenza alla casta dei chunin, era stato tolto dal busto dal sensei, forse per permettergli un pizzico di agilità in più, che il corpo poteva guadagnare senza quel capo d’abbigliamento. Poi null’altro, silenzio, nemmeno un minimo rumore di sciabordare d’acqua provenire dal lago oppure il tonfo di un pesce che salta, vola felicemente in un mondo estraneo per qualche istante e poi di nuovo in quel bacino nel quale trascorrerà la sua vita, fino alla morte od alla cattura da parte di un uomo. Quel gesto significava ovviamente che la battaglia era in procinto d’avvio; il vestito dello shinobi Inuzuka atterrò flaccido, senza compattezza alcuna sull’umida Gaia velata da pochi centimetri di fresca e verde erba.
Da posizione eretta, si portò a gattoni, poggiando saldi i palmi, che s’armarono di unghie un poco allungate all’apparenza taglienti come lame. Gli arti flessi promettevano uno scatto imminente; dovevo essere pronto e tenere d’occhio i movimenti, non potevo farmi cogliere impreparato. L’innata del clan Animalesco era stata attivata; m’ero informato sull’abilità che essa donava ai suoi portatori: i riflessi erano maggiorati, olfatto ed udito risultavano più fini. Il mio odore era ben noto al maestro, quindi effettuare uno spostamento, per quanto possa essere veloce, non avrebbe mai colto di sorpresa; attaccare il mio “aiutante” era impresa tutt’altro che semplice. Si decise, per prendere parola e parlare.

Bene,vedo che ci capiamo al volo Kakashi. Tu cerca di fare esclusivamente quello che ti senti:partirò io attaccandoti da qualsiasi direzione voglia;all’inizio,per farti abituare,non porterò più di un offensiva per volta,ma poi potrò anche aumentare di numero ed intensità se lo riterrò opportuno. Quel che devi cercare di mantenere,è il contatto visivo con il tuo avversario e la concentrazione sui suoi movimenti. Se non vuoi farti male ed attivare la tua innata cerca di concentrarti al massimo e vedrai che tutto andrà per il meglio. Credo di aver detto tutto. Ah, Akamaru,tu sta buono lì e,anzi,fermami solo se vedi che stia attaccando troppo brutalmente. Non penso ci sia bisogno di chiederti se sei pronto,indi per cui si comincia!

I vocaboli finirono d’articolarsi, ero attento ad ascoltare, ed ovviamente anche concentrato al massimo sul nemico. Con velocità sorprendente Kiba sparì, lasciando una scia colorata di vestiti al suo posto; le pupille cercarono di avvinghiare rapidamente quella specie di cometa velocissima, che posava passo direzionandosi a zig-zag, la direzione dalla quale avrebbe sferrato la prima offensiva non era interpretabile, specie per occhi poco esperi come me. Centro, destra o sinistra? Mezza via, basso o alto? La risposta sul luogo esatto sul quale avrei ricevuto l’attacco sarebbe giunta fin troppo a breve. Non feci nemmeno in tempo ad alzare una guardia decente, che mi avrebbe almeno protetto in caso di colpo frontale medio-alto. Vano fu il mio gesto difensivo, un rapido calcio dosato di potenza elevata si abbatté sul mio fianco sinistro, il mio fisico non poté non piegarsi e venni scagliati qualche metro più in là.
Rotolai brevemente, e mi portai subito in ginocchio, precisamente con il sinistro che puntava a terra mentre l’altra gamba stava in avanti piegata di 90°; il calzare pestava il manto selvatico. Socchiusi gli occhi, disegnando un’espressione di dolore sotto la maschera combinata con un briciolo di stizza; avevamo appena iniziato, e con un singolo calcio ero già ridotto maluccio. Inoltre, non ero nemmeno stato in grado di seguire le movenze dello shinobi, a malapena avevo distinto le sue vesti dal verde circostante. L’addestramento non era partito alla grande, avevo già subito un danno che avrebbe condizionato la velocità dei miei movimenti, in particolare la corsa ne sarebbe stata condizionata maggiormente. Mi rialzai leggermente affaticato, tenevo la mano sinistra sul punto colpito.
Guardavo la sua figura, così colma di abilità e superiorità nei miei confronti. Lo sguardo mio era intinto di un misto fra ammirazione ed invidia, dopotutto lui stava un gradino sopra nella scala gerarchica ninja. Mi chiedevo quando avrei raggiunto tale livello, ed addirittura quando avrei superato colui che mi ha insegnato le basi di questo mestiere. Accennai un breve sorriso, avanzai qualche passo portandomi a poco più della distanza dove avevo assistito precedentemente all’offensiva del Selvatico. Non volevo perdere tempo, dovevo liberare la gemma scarlatta dormiente in breve tempo. Col solo occhio normale avrei continuato a farmi menare.

Vedo che ha cominciato subito seriamente, non ha perso un secondo, anche se lei crede di aver sferrato un semplice calcetto. Avanti sensei, proseguiamo con l’allenamento.



SPOILER (click to view)
Sensei, scusi lo spoiler, cmq nn ho scritto molto xk alla fine a parte prendermi un calcio al fianco non c'è altro da scrivere. Cmq se vuole che modifico me lo dica ^^
 
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dragonblu
view post Posted on 4/3/2008, 17:20




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato
Parlato Custode

Era una mattinata comune, come tutte le altre che fino al giorno prima avevano rischiarato la notte, facendo un po’ di luce sul mondo e sui suoi segreti. Il sole splendeva nel cielo, irradiando tutto ciò che si trovava sulla sua strada, e c’erano pochissime nuvole bianche, che cambiavano forma con il leggero venticello che soffiava e che faceva muovere le foglie degli alberi, bandiere e così via. Tutto questo era guardato da un ragazzo che era affacciato alla finestra, come per studiare la natura e tutto ciò che la circonda.
Eh, eccomi di nuovo qui, affacciato a questa finestra a godermi la brezza ed il sole mattutino. Invece di allenarmi mi trovo qui a perdere tempo prezioso, ed in più sono ancora scosso dalla sconfitta subita poco tempo fa. Quel ragazzo dai capelli blu mi ha letteralmente stracciato e ridotto anche male, ed io non mi decido a fare qualcosa. Sarebbe andata diversamente se fossi riuscito ad attivare lo sharingan, ma per ora devo fare affidamento solo sui miei occhi normali. Del resto nel corso K-7, quando il Sensei sfidò me e Kakashi, non lo possedevo, e sono riuscito a cavarmela. Bei tempi quelli, ed anche pieni di ricordi fantastici. Quasi quasi faccio una visita al Sensei, che so dove dovrebbe essere la mattinata, poi cercherò Kakashi, di cui non ho notizie dalla fine del corso...
Adesso che ricordo, il maestro aveva detto che lui per entrambi ci sarebbe stato sempre, chissà che cosa risponderà se gli chiedo di aiutarmi ad attivare lo sharingan... E’ ora che questo potere latente si risvegli, in fondo sono pur sempre un Uchiha.

Si convinse pensando, ed in questo modo aveva trovato una soluzione per il suo “piccolo problema”. Così andò in bagno, si fece una bella doccia calda, si vestì con una maglia blu ed un paio di pantaloni neri che gli consentivano di muoversi liberamente, e poi indossò i calzari. Tornò nella sua stanza, e prese prima di tutto il coprifronte, poi la katana e tutto il resto del suo equipaggiamento. Poi uscì di corsa, dirigendosi verso l’accademia, con un sorriso sulla faccia, felice di poter rivedere il ninja a cui deve tutto, Kiba Sensei.
Quando arrivò in accademia si fermò per riprendere fiato, e per ricomporsi, poi entrò. Tutto era uguale, come si ricordava, e provava un senso di felicità immensa trovarsi nuovamente all’interno di quel luogo, dove fu promosso Genin e dove conobbe persone veramente rispettabili. Andando un po’ più avanti notò il custode a cui aveva chiesto indicazione per la classe del K-7, e così decise di chiedere a lui dove fosse il Sensei Kiba. Si avvicinò a lui, e quando lo sguardo dell’uomo fu su di lui disse:
Buongiorno, tutto bene? Vorrei chiederle se sa dove si trova il Sensei Kiba Inuzuka, vorrei chiedergli qualche cosa.
Il custode aspettò che il giovane finisse di parlare, poi aspettò qualche minuto, ed infine disse:
Buongiorno anche a lei. Io stò bene come sempre, e riguardo al Sensei Kiba, ora si trova nel campo di allenamento numero tre con un ragazzo dai capelli grigi ed una maschera sulla faccia. Se vuoi puoi raggiungerlo direttamente, dovresti sapere dove si trova.
Nel campo di allenamento numero tre, con un ragazzo dai capelli grigi ed una maschera. Penso di sapere già di chi stia parlando. E comunque si, so dove si trova, ci andrò da solo. Grazie di tutto, ancora una volta, alla prossima. Stia bene!
Rispose il ragazzo, con un sorriso smagliante che mostrava tutti i denti. Dopo aver salutato si girò ed andò nel campo di allenamento, seguendo la scorciatoia che aveva imparato dal suo primo giorno di accademia grazie al suo maestro. Quando fu davanti al cancello gli vennero in mente tutti i più bei ricordi, compresi quelli delle chiacchiere, ma ora come ora non aveva il tempo di fare mente locale: doveva sbrigarsi. Quando il custode gli aveva dell’altro ragazzo, gli venne subito in mente Kakashi, e se aveva ragione, presto lo avrebbe incontrato. Camminò per qualche minuto, e poi si ritrovò in una radura, dove c’era un piccolo lago ed anche molti alberi tutt’attorno. Poi guardando al centro, notò che vi erano due persone; riconobbe Kakashi senza sforzi, ed il Sensei guardando l’altra persona con le mani appoggiate a terra, nella classica posizione d’attacco degli Inuzuka. Poi vicino ad un albero c’era anche Akamaru, facilmente riconoscibile. Il giovane si diresse verso quest’ultimo, poiché non voleva disturbare i due che sembravano impegnati in uno scontro, e quando fu vicino si sedette e disse:
Heilà, ciao Akamaru. E’ un po’ che non ci si vede, ti trovo in ottimo forma, e vedo che anche il Sensei con Kakashi lo sono. Spero che si accorgano che sono qui, non vorrei aspettare molto prima di parlare con il tuo padrone.
Intanto guardava i due che, da quello che aveva capito vedendo Kakashi tenere la mano sinistra sul fianco, stavano combattendo...
 
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GiacoTemari
view post Posted on 6/3/2008, 13:36




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

Kiba aveva iniziato a muoversi velocissimamente in direzione del suo bersaglio,per cercare di riuscire a colpirlo,atto abbastanza sicuro,in quanto non c’era possibilità,nemmeno per un talento spiccato come quello di Kakashi,che quest’ultimo riuscisse ad attivare lo Sharingan e prevedere la mossa di conseguenza.Era presto,ancora troppo,ma probabilmente sarebbe bastato un allenamento per far attivare quell’abilità innata così elogiata da qualsiasi ninja che la conoscesse:chiunque desiderava possedere una bloodline come quella Uchiha,poiché,oltre all’incredibile capacità di deflettere e creare Genjutsu,era in grado di prevedere le mosse altrui,riuscendone pure –talvolta e solo a livelli altissimi- a controllarne la mente.L’Hatake l’avrebbe senz’altro sviluppata ed utilizzata in maniera saggia ed abile,per questo il Chunin aveva accettato la proposta di addestramento da parte dell’ex allievo,ansioso altrettanto quanto lui di vederlo in possesso di quell’immenso potere.Agile e scattante,tanto da produrre una certa corrente di vento che lo avvolgeva durante il movimento,sventolando anche l’erba circostante,si avvicinava sempre di più,osservando allo stesso tempo come il ragazzo dai capelli grigi,ancora non riusciva a carpire neppure il minimo rumore che creavano i suoi passi,così da identificarne gli spostamenti.Non ci volle molto perché il colpo andasse a segno dritto dritto dove mirato,scaraventando via la povera ed innocente vittima.Forse aveva esagerato un po’,ma era necessario per farlo abituare e progredire più in fretta;inoltre si vedeva che il Genin non si era concentrato al massimo,dato che non era riuscito neppure ad avvertire in tempo alcuni movimenti più pesanti o spostamenti più evidenti.Da Sensei quale era,l’Inuzuka non si preoccupò di come stesse l’alunno,bensì riacquistò la distanza iniziale,mettendosi nuovamente nella posa d’attacco tipica del suo clan.Aveva sperato che il giovane sarebbe arrivato da solo a dei trucchetti per come aiutarsi,ma forse aveva bisogno d’aiuto,anche perché era la prima volta in cui si trovava davanti a qualcosa di diverso e così misterioso,difficile tanto da capire quanto mettere in pratica.Allo stesso tempo,tuttavia,aveva la certezza che la grande mente che si ritrovava di fronte,non ci avrebbe messo molto a giungere alla soluzione.Contemporaneamente aveva fatto la sua comparsa una faccia già nota:Tiziano Uchiha.Era Akamaru ad averne riconosciuto l’odore ancora prima della sua voce,ma non aveva detto nulla per non disturbare la lezione pratica in atto.Entrambi furono molto lieti di rivederlo,difatti il ragazzo gli rivolse subito un caloroso saluto,pur mantenendo gli occhi fissi sul suo obiettivo:
Ciao Tiziano,vedo che sei venuto pure te.Come vedi io e Kakashi siamo impegnati in un allenamento,ma immagino che anche a te non faccia male un po’ d’esercizio..soprattutto se esso mira allo sviluppo della tua innata.E’ ovvio che,come nel caso del tuo amico,dovrai un po’ lavorarci su,tentando di difenderti da offensive veloci ed improvvise:lo Sharingan ha il potere di prevedere e quindi anticipare le mosse avversarie,quindi la prima cosa da imparare è saper seguire i movimenti dell’avversario,mantenendo con quest’ultimo un contatto visivo,altrimenti non riuscirete a far nulla.Detto questo,io continuo con Kakashi,mentre Akamaru si occuperà di te,e continueremo fino a che non riuscirete nell’obiettivo,nonché utilizzare la vostra abilità.Forza Akamaru,trasformati,così continuiamo subito! Juujin Bunshin! […] Bene,direi che tanto c’è abbastanza spazio per tutti.
Aspettando che anche l’altro Uchiha prendesse posizione,i due Sensei puntavano i loro occhi su quelli avversari,pensando già a come e dove attaccarli questa manche.Per il nuovo arrivato sarebbe stata la prima volta,e avrebbe capito senza problemi che questo non era uno scherzo o un gioco,bensì una prestazione seria,che doveva essere svolta con la massima attenzione e concentrazione,in quanto mirava ad un obiettivo fondamentale per il futuro dei qui presenti Genin.
Ok,siete bravi,ma forse ancora un po’ inesperti in questo campo,indi per cui vi dirò qualcosa in più per riuscire ad usare prima l’abilità:come sapete dovete mantenere il contatto visivo con l’avversario,perciò l’unico modo per farlo quando questo si muove,è di riuscire a seguire i suoi passi;ovviamente dovrete prestare attenzione perché potrebbe effettuare un qualsiasi tipo di jutsu in questo modo,quindi dovrete anche sapere usare la testa,ma questo non posso certo insegnarvelo io.Quel che volevo dirvi è di concentrarvi al massimo sui rumori e gli effetti circostanti che produrremo durante gli scatti,cosicché possiate riuscire ad anticipare nettamente ogni offensiva.E’ anche vero che più è veloce l’avversario rispetto a voi e minori saranno le possibilità per la vostra innata oculare di riuscirci..Vabbè,non distraiamoci in inutili discorsi,che abbiamo già perso fin troppo tempo.Bene,siete pronti?..Allora si comincia!Via Akamaru!Ragazzi datevi da fare!
Cane(sotto le sembianze umane) e padrone,partirono all’assalto,rispettivamente verso Tiziano e Kakashi.Dura prova per quest’ultimi,tuttavia con le raccomandazioni appena esposte,avrebbero avuto già qualche possibilità di miglioramento.Entrambi,muovendosi a zig-zag,percorrendo tutta la distanza che li separava dal bersaglio,avrebbero tentato un calcio portato con la gamba sinistra,in direzione del fianco destro.Durante quei pochissimi secondi nei quali correvano,si potevano carpire rumori minimi come un leggero ventolino,oppure l’erba che si agitava e veniva calpestata..Sarebbe stato compito altrui scoprirlo,se avessero voluto compiere un passo avanti.

CITAZIONE
Il post fa pena,ma tanto non sono io che devo guadagnare l’innata xD Direi che,a causa del mio ritardo,si potrà anticipare il momento dello sviluppo dell’innata tra qualche altro post in cui le prendete °° Adesso potete –se volete- dire di riuscire a cominciare a percepire qualcosa e seguire qualche spostamento*,ma non ancora in maniera perfetta.Ovviamente l’esito sarà quello di prima,ma i colpi(di Kiba e Akamaru) non saranno forti,sennò vi troncherei ancor prima del più bello.
*Per ora vi do la possibilità di comandare come volete il movimento dei miei PG (sono rimasto generico apposta),mi raccomando solo di renderli fattibili per mettervi in difficoltà.

 
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dragonblu
view post Posted on 10/3/2008, 19:18




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

Tiziano e Akamaru, fianco a fianco, con il primo che osservava cosa stavano combinando i due in quella che sembrava una lotta-allenamento. Passò qualche secondo da quando si era seduto e sentì l’ex-Sensei che lo salutava e che spiegava cosa stessero facendo lui e Kakashi. Rimase stupito quando gli disse che stava cercando di attivare lo Sharingan, ed ancora di più quando gli disse di unirsi a loro.

Kakashi che vuole attivare lo Sharingan... A quanto mi risulta lui non è un Uchiha, non vedo come possa possedere quest’occhio tanto potente quanto pericoloso. Qui qualcosa non quadra, non me la raccontano giusta. E vabbè, dopo l’allenamento chiederò spiegazione al capelluto grigio, ora voglio sbloccare la mia innata, e questa è una grande opportunità che non devo perdere, per nulla al mondo.

Pensava, mentre sentiva le parole del Sensei, che ora aveva richiamato Akamaru ed aveva eseguito la Juujin Bunshin. Nel frattempo lui si diresse al fianco di Kakashi, e prima di mettersi in posizione disse al suo vecchio compagno:

Penso che dopo mi dovrai spiegare un po’ di cose, come ad esempio come mai due occhi diversi, sempre se vuoi naturalmente.
Bene Sensei, sono venuto proprio per sbloccare le mie potenzialità latenti, quel potere che tutti sognano ma che pochi hanno. In fondo era stato lei a dirci che potevano chiedere sempre il suo aiuto quando ne avessimo avuto bisogno. Immagino che Kakashi glielo abbia già ricordato, quindi aggiungo solo una cosa, che l’allenamento cominci.


Rivolgendo l’ultima parte del discorso al Sensei, e poi si mise in posizione difensiva, mentre ascoltava il suo maestro che dava alcuni consigli su come tenere il contatto visivo su di lui e Akamaru. Dovevano concentrarsi al massimo sui rumori e gli effetti circostanti che avevano prodotto durante gli scatti,cosicché sarebbero riusciti ad anticipare nettamente ogni offensiva. Disse anche che più è veloce l’avversario rispetto allo sfidante minori saranno le possibilità per l’innata oculare di riuscirci. Dopo aver dato queste raccomandazioni ai due ragazzi, i “due Sensei” scattarono in avanti, ed ognuno prese di mira un ragazzo. In quei pochi secondi l’Uchiha tentò di concentrarsi sui movimenti che si potevano verificare a causa della corsa a zig-zag che Kiba e Akamaru stavano facendo. Si concentrò, quindi su Akamaru, sotto la forma dell’Inuzuka, e cercò di mantenere il contatto visivo. Nel frattempo teneva le orecchie ben accorte, cercando così di aiutarsi anche con i suoni, in modo da semplificarsi un po’ il compito. L’unica cosa che ottenne, oltre al calcio sul fianco destro che lo fece volare per una decina di metri, fu solo il captare del suono dei passi. Mentre atterrava riuscì a rigirarsi e ad attutire la caduta. Quando si fermò pensò:

Accidenti, ho appena iniziato e mi ritrovò già sdraiato qui per terra con il fianco che mi fa male. Il tutto è successo così velocemente che non me ne sono neanche accorto. Ed il brutto è che non sono riuscito a seguire nemmeno i movimenti di Akamaru, ma solo a sentire qualche passo. Ragioniamo, se io mi concentro solo sui passi, non posso neanche lontanamente pensare di sentire qualche fruscio d’erba che si sposta con il vento prodotto dai movimenti. Ammazza, è difficile, dovrò seguire passo passo i consigli del Sensei se voglio avere una possibilità di attivare lo Sharingan, ma è più facile a dirsi che appunto farsi. Dovrò concentrarmi da subito, e mantenere costante la concentrazione e tutto il resto. Avanti allora, diamoci dentro...

Si rialzò, seppur a fatica, e si rimise in posizione di difesa, cercando di non dar credito al fianco destro che mandava fitte per il dolore. Prima non era neanche riuscito a muovere un muscolo per parare il colpo, l’attacco fu molto veloce. Adesso invece si concentrò su Akamaru, ma non solo con la vista, ma anche con l’udito. In questo modo sarebbe stato più facile captare qualche movimento. Quando fu sicuro che non avrebbe perso la concentrazione parlando, disse:

Bene, niente di preoccupante, si può continuare. Ho solamente un dolorino al fianco, ma poteva andare peggio. Avanti, voglio vedere fino a che punto arrivo, voglio sbloccare lo Sharingan!!!

Ora era più invogliato del solito a riuscire ad attivare l’innata, e niente lo avrebbe spinto a lasciar perdere, tranne la morte. Voleva far vedere che lui non si sarebbe mai tirato indietro, ed intanto, più concentrato che mai, aspettava il prossimo attacco...
 
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.:[Exanima]:.
view post Posted on 15/3/2008, 21:37




CITAZIONE
Narrato
• Parlato
• Parlato Tiziano
• Parlato Sensei
Pausa [...]

Serpeggiava nel mio normale occhio una piccola vena di vendetta, avrei restituito ben presto il calcio ricevuto al mittente, probabilmente egli l’avrebbe ricevuto con una dose di potenza in meno, dato che era un grado inferiore ad attaccare. Adesso comunque, non era il tempo giusto per pensare a vendicarsi, ma quello di costruire una buona guardia, di stare massimamente attento e concentrato, pronto a ricevere un’altra veloce offensiva. M’ero fatto colpire come un qualunque sciocco novellino, commisi un errore troppo grande per un ninja del mio calibro. Modestie a parte, nonostante fossi pienamente convinto di avere portato attenzione e concentrazione ai massimi livelli, proprio per non venire colto di sorpresa dal calcio nemico, mi resi conto solo poi, una volta che mi ritrovavo disteso sul prato, mezzo coperto di terriccio e polvere, mentre l’umidità mi assaliva, che avevo commesso una pesante leggerezza, che mi era costata una botta sul fianco con tutte le sue conseguenze come allegato. Liberai la mente dal passato, ciò che era fatto non poteva essere corretto, sbagli e cose positive compresi, cercando di inquadrare al meglio la situazione. Nuovamente, distavo pochi metri, meno di sette ad esser precisi, circa come all’inizio.

Il veloce proseguir dell’allenamento fu interrotto da un piacevole sorpresa: un giovane dall’aspetto molto familiare, che non vedevo da parecchio tempo, appoggiò i calzari sul verde manto. Si trattava di Tiziano, il ragazzo che con me concluse il corso numero sette. Egli era di nobile discendenza, portava in corpo suo il sangue rinomato del clan Uchiha; facilmente era qui ricordando le belle parole del maestro, che l’avrebbe aiutato a sviluppare la Bloodline del Clan che porta il simbolo del Ventaglio mezzo rosso mezzo bianco. Anche le sue pietre coloravano ancora di blu, proprio come la mia unica. Un discendente di tal casata senza i rubini infuocati lo ritengo un opera incompleta, quindi da buttare via; io non potevo esserlo, ero un comune ninja, ma che avrebbe portato la stessa abilità innata; ero un normale con una marcia in più. Il ragazzo si avvicinò al Selvatico, con il quale instaurò conversazione; udivo le parole che si scambiavano ma non essendo particolarmente interessato a ciò non portai attenzione su di esse, mantenevo saldi gli occhi sulla figura avversaria.
Con una tecnica già vista ai tempi remoti d’accademia, il cane Akamaru assunse le sembianze del padrone; capii, ci saremmo allenati in contemporanea, sarebbe stato alquanto divertente vederci entrambi al suolo indolenziti dagli attacchi Inuzuka. Il primo chiacchierio venne sostituito dai buoni ed esperti consigli che il sensei gentilmente ci diede.

• Ok,siete bravi,ma forse ancora un po’ inesperti in questo campo,indi per cui vi dirò qualcosa in più per riuscire ad usare prima l’abilità:come sapete dovete mantenere il contatto visivo con l’avversario,perciò l’unico modo per farlo quando questo si muove,è di riuscire a seguire i suoi passi;ovviamente dovrete prestare attenzione perché potrebbe effettuare un qualsiasi tipo di jutsu in questo modo,quindi dovrete anche sapere usare la testa,ma questo non posso certo insegnarvelo io. Quel che volevo dirvi è di concentrarvi al massimo sui rumori e gli effetti circostanti che produrremo durante gli scatti,cosicché possiate riuscire ad anticipare nettamente ogni offensiva. E’ anche vero che più è veloce l’avversario rispetto a voi e minori saranno le possibilità per la vostra innata oculare di riuscirci. Vabbè,non distraiamoci in inutili discorsi,che abbiamo già perso fin troppo tempo. Bene,siete pronti?. Allora si comincia!Via Akamaru!Ragazzi datevi da fare!

Che stupido, l’idea di concentrarmi sull’udito per anticipare le mosse di Kiba non mi aveva nemmeno sfiorato. Che stupido, che stupido. In quei momenti era l’unica parola che avevo in mente, echeggiava di continuo in ogni angolo. Ero stato uno sciocco, mi ero puntato unicamente sulla vista, senza contare sul resto dei sensei. Sta volta, non avrei commesso lo stesso grave errore. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, non volevo far brutta figura una seconda volta.
Tiziano si diresse vicino a me, rivolgendomi poche parole, il resto erano per l’istruttore.

• Penso che dopo mi dovrai spiegare un po’ di cose, come ad esempio come mai due occhi diversi, sempre se vuoi naturalmente.
Bene Sensei, sono venuto proprio per sbloccare le mie potenzialità latenti, quel potere che tutti sognano ma che pochi hanno. In fondo era stato lei a dirci che potevano chiedere sempre il suo aiuto quando ne avessimo avuto bisogno. Immagino che Kakashi glielo abbia già ricordato, quindi aggiungo solo una cosa, che l’allenamento cominci.


• Si, dopo ti racconterò tutto ciò che vuoi sapere, adesso preparati.

Kiba&Akamaru. Kakashi&Tiziano. Divisi a coppie, ci fronteggiavamo. Io avevo l’umano vero, l’Uchiha animale trasformato. Chi aveva il più forte non seppi dirlo, ma non era un dato importante. Pronti a partire, mentre un dubbio iniziava a divorarmi la calma: e se avessero attaccato incrociandosi? Noi due genin ovviamente non potevamo saperlo, quindi ambo gli occhi non andavano indirizzati unicamente sul bersaglio antistante, ma su entrambi.
Gambe lievemente flesse diedero il via a rapidissimi scatti, che lasciarono solo un paio di voglie volteggianti sul loco di partenza. Il corpo nemico disegno una scia rettilinea, l’idea di scambiare genin da colpire forse, non era nemmeno passata per la testa ai due opponenti. Come i precedenza, si mosse zigzagando sull’erba, ma stavolta non mi farei fatto cogliere impreparato. Chiusi gli occhi un istante, quanto mi bastava per cercar di captare qualche segnale: un fruscio, un venticello, il rumore dei passi e dell’erba. Si udivano, pochi e leggeri, mi sarebbero stati comunque di grande aiuto. Il colpo venne sferrato, anche sta volta un calcio ma sul fianco opposto, ma questa volta la botta non venne data sul punto prescelto; infatti frapposi il braccio, in modo che l’anca non venisse danneggiata, avevo già la sinistra che doleva abbastanza ancora da prima. Venni comunque sbalzato di quattro-cinque metri, e rotolai nuovamente, sporcandomi. Avevo compiuto un passo avanti, ero riuscito a inserire tra gamba nemica e fianco destro il mio avambraccio; non era una parata a tutti gli effetti, ma si avvicinava. Il luogo di collisione faceva male, ma almeno questa volta non sarebbe stata ancora la velocità a doverne risentire. Mi rialzai con meno fatica di quella precedente, ero già nuovamente pronto a ricevere altre offensive. Distesi il braccio sinistro ed in seguito anche le dita, ritirandole poi nel classico gesto dell’invito, rivolto senza dubbio a colui che m’attaccò.
 
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GiacoTemari
view post Posted on 18/3/2008, 19:40




CITAZIONE
Narrato
Parlato

All’attacco,senza pietà,perché non dovevano averne se volevano permettere ai loro allievi di sviluppare l’innata il prima possibile.La velocità era elevatissima e di certo non era in grado di far seguire per intero i movimenti,almeno non ai due avversari che adesso i Sensei si ritrovavano di fronte,poiché inferiori di livello..solo un elemento avrebbe potuto permettere loro l’anticipazione alle mosse,garantendo quindi una difesa perfetta ,che implicava l’invulnerabilità in un combattimento,sempre che le statistiche riguardanti velocità,riflessi ed agilità fossero abbastanza equilibrate trai contendenti,oppure,ancora meglio,in favore dei possessori dell’innata.La prima manche non era andata bene per niente,neppure per una mente brillante come quella di Kakashi,ma stavolta,attraverso la rivelazione di qualche trucchetto in più,le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa per entrambi,sia l’Hatake,che l’appena arrivato Uchiha.L’uno in futuro sarebbe stato portatore del Chingekyou Sharingan,mentre l’altro del Mangekyou Sharingan,il che sarebbe stato molto interessante da vedere,sia dai primi tempi dello sviluppo come questo.Chissà se avrebbero saputo sfruttare tutto l’enorme potere che gli veniva conferito,ma soprattutto come lo avrebbero impiegato..Beh,questi erano affari che,tutto sommato,non riguardavano né Kiba né Akamaru,ma solo i due alunni,che di certo sapevano il fatto proprio e,per i propri scopi,sicuramente avrebbero sfruttato nella migliore maniera possibile questa temibile forza,ancora per poco latente.Il tempo passava inesorabilmente per tutti,ed in pochissimi secondi,i due Inuzuka erano già ai piedi del rispettivo bersaglio,pronti a colpirlo,seppur delicatamente.Tiziano,essendo questa la prima volta che affrontava un esercizio del genere,sembrò accorgersi di qualcosa,probabilmente dei passi,in quanto,cadendo,riuscì ad evitare il male peggiore attutendo il colpo.L’Hatake,al contrario,era finalmente riuscito ad entrare nel meccanismo appena spiegato,addirittura a frapponendo un arto superiore,alla zona che sarebbe dovuta entrare in contatto con il piede del Chunin.Notevole,per entrambi,non c’erano parole da esprimere:avevano finalmente capito come ci si doveva comportare,pertanto gli sforzi che avrebbero dovuto fare,sarebbero stati maggiori,ma il tempo impiegato,sarebbe stato senz’altro minore di quanto si preannunciava in un primo momento.Vedendo i Genin riacquisire subito la posizione di difesa ed invitarli ad attaccare nuovamente,senza ulteriori indugi,in posa pronta a sferrare una nuova offensiva,Kiba disse:
Bravi entrambi,vedo che avete compreso fino in fondo le parole che vi ho citato prima.Mi raccomando di continuare così,ed in men che non si dica riuscirete ad attivare le pupille rosse.Per adesso non stiamo usando la nostra massima velocità,altrimenti sarebbe troppo complicato per voi anche solo percepire un passo;non vi nascondo che però,prossimamente,potremmo anche usarla.Forza ragazzi,mettetecela tutta,adesso aumenteremo un po’ il grado di difficoltà!Via!
Stavolta sarebbero stati due colpi,l’uno di seguito all’altro.Sarebbe stato più difficile,non tanto capire da dove avrebbero attaccato,ma il punto in cui avrebbero mirato.Entrambi avrebbero ricevuto il solito trattamento,composto da un primo pugno sinistro verso il volto,seguito all’istante da un forte impatto con il palmo della mano destra,in direzione del petto.Quasi sicuramente non sarebbero riusciti ad evitarli entrambi,ma erano fiduciosi che almeno uno dei due potesse essere vanificato.
Se riuscirete a rendere nulla questa nostra azione,avrete ancora una marcia in più!Ricordatevi di stare attenti a qualsiasi cosa,e più che altro a mantenere il contatto visivo con il vostro nemico,altrimenti tutto risulterà inutile.

CITAZIONE
Sto facendo post cortissimi perché il tempo che ci resta prima delle selezioni dei Chunin stringe xP Quindi,cercate anche voi –come farò anch’io- di postare + velocemente!In questo turno potete,se volete,riuscire a schivare uno dei due colpi(consiglio il primo) e prendere in pieno l’altro.Vi anticipo già che tra due post attiverete la vostra innata.Vale la stessa regola di prima per le descrizioni dei movimenti dei miei PG.

 
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dragonblu
view post Posted on 19/3/2008, 15:10




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

L’allievo, che ora si trovava in posizione di difesa, aspettava ansioso la prossima offensiva che avrebbe dovuto schivare per riuscire nel suo intento. Il fianco destro gli doleva ancora, ma cercava di non pensarci in modo da concentrarsi solo sul suo bersaglio e sul colpo. Ecco allora che il Sensei parlò a coloro che volevano le tanto potenti pupille rosse, dicendo che erano stati bravi entrambi, e che ora il livello di difficoltà sarebbe cresciuto. Dopo queste parole, Tiziano creò un vuoto attorno a se, in modo da sentire solo i rumori, o gli spostamenti che ci sarebbero stati di lì a quella parte tra non molto. Chiuse anche gli occhi per concentrarsi meglio sui suoni che ci sarebbero stati durante la partenza o il movimento degli “avversari”, e per concentrarsi meglio prima che questo avvenisse. Quando i Sensei partirono sentì il loro scatto e si accorse, dai suoni captati, che si muovevano un po’ più velocemente rispetto all’offensiva portata avanti poco tempo prima.

E va bene, prima mi hai colpito, ma adesso avrai vita difficile anche tu. Ho capito come fare per seguire i tuoi movimenti, ed anche se vai un po’ più veloce, riuscirò a capire le tue intenzioni. Già adesso posso sentire qualche passo, e vedo l’erba che si muove dove passi. E poi non ho nessuna intenzione di farmi colpire nuovamente, mi fa male già il fianco da se, e non potrò muovermi alla massima velocità fino a che il dolore non si affievolisce, quindi non mi prenderai.

Era vero, riusciva a sentire chiaramente il rumore dei passi che entrambi i Sensei producevano sul terreno, a volte più e a volte meno, ma li sentiva. Riusciva anche a vedere l’erba verde che si muoveva per il vento generato dalla velocità elevata, e sapeva che uno dei due avrebbe tentato di colpirlo. Quello che pensava non lo pensava per cercare di auto-convincersi ma per concentrarsi ancora di più.
In pochi secondi uno dei due maestri apparve di fronte la sua faccia e tentò di colpirlo con un pugno sinistro sul suo volto. Il ragazzo rimase immobile sul suo posto, rimanendo in posizione di difesa e aspettando il momento propizio per schivare quel pugno, che di certo non gli avrebbe fatto bene. Sapeva in anticipo come lo avrebbe attaccato grazie allo spostamento d’aria che aveva avvertito quando il Sensei (Akamaru) era apparso davanti a lui. Nel momento in cui partì il pugno, l’Uchiha si spostò di lato a sinistra giusto di un piccolo salto, per evitare che quel possente pugno lo prendesse anche di struscio.

Bene, ce l’ho fatta. Sono riuscito a schivare il suo pug...

Non fece in tempo a finire di pensare che il Sensei gli diede un colpo con il palmo della mano destra sul petto, scaraventandolo a circa dieci metri di lontananza, facendolo rimbalzare per tre volte sul campo di “battaglia”. Ora non era tanto il fianco a dolergli molto, ma proprio il petto, più precisamente dove era stato colpito. Si rigirò mettendosi a pancia all’aria a guardare le nuvole e a pensare:

Accidenti a me, mi sono distratto un attimo e guarda cos’è successo. Che dolore, e pensare che sono riuscito a schivare il primo attacco. Eh, beate voi nuvole che siete libere lassù nel cielo, non avete nulla da fare, nulla a cui pensare e niente da aspettare. Dipendete solo dal vento che vi porta via a visitare luoghi sconosciuti, incantevoli e fantastici, mentre io incollato qui a terra a cercare di sbloccare la mia abilità innata, i rossi occhi latenti che aspettano l’occasione giusta per venire a galla. E devo dire che far arrivare questa occasione è davvero molto difficile, specie per un novellino come me che sa giusto il minimo indispensabile dello Sharingan. Mio padre non me ne ha voluto parlare, chissà perché... E va bene, quando lo sbloccherò gli chiederò più spiegazioni, e non si potrà rifiutare, dato che dovrò essere consapevole di quello che uso. Forza allora, diamoci da fare, ora il petto non fa più male come prima, anzi adesso lo tocco per ved... AHIA! E va bene, otterrò lo Sharingan anche a costo di ritrovarmi con tutte le ossa rotte. FORZA!

Si rizzò a fatica, il petto gli faceva ancora male, ma non era per un po’ di dolore che si sarebbe arreso, almeno non per quello che provava adesso. Quando si ritrovò nuovamente in piedi, si mise nella sua solita posizione di difesa e, richiamando nuovamente la sua totale concentrazione, invitò chi lo aveva attaccato di tentare una nuova combinazione...
 
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.:[Exanima]:.
view post Posted on 20/3/2008, 10:52




CITAZIONE
Narrato
• Parlato
• Parlato Sensei
Pausa [...]

Aspettavo, prontamente in guardia, una nuova offensiva. Il braccio destro proteggeva la parte alta del busto e la testa, il mancino invece stava a difesa della pancia; le gambe erano lievemente flesse, pronte ad eventuali scartate o spostamenti da eseguire. Nell’occhio nulla era cambiato, seppur prima riuscii a frapporre l’avambraccio fra il fianco destro e la pedata del sensei, non avvertii differenze, significava che lo Sharingan stava ancora dormendo, e la mia parata era unicamente frutto mio.
Anche Tiziano era già in posizione difensiva, e come me aspettava l’attacco. Il fianco aveva cominciato a dolere un poco meno, mentre l’arto usato per evitare il calcio sull’anca no, la botta era davvero forte, facevo abbastanza fatica ad alzarlo come si doveva, la mia guardia sul lato destro era indebolita ed avrei fatto fatica a parare altri colpi sulla stessa parte, ma comunque mi sembrava affatto un valido motivo per calar di morale. Prima di partire nuovamente, il sensi parlò.

• Bravi entrambi,vedo che avete compreso fino in fondo le parole che vi ho citato prima. Mi raccomando di continuare così,ed in men che non si dica riuscirete ad attivare le pupille rosse. Per adesso non stiamo usando la nostra massima velocità,altrimenti sarebbe troppo complicato per voi anche solo percepire un passo;non vi nascondo che però,prossimamente,potremmo anche usarla. Forza ragazzi,mettetecela tutta,adesso aumenteremo un po’ il grado di difficoltà!Via!

Ma che bella notizia, maestro e cane trasformato ci stavano massacrando non utilizzando il massimo della rispettive velocità, ed il brutto era che avrebbero anche potuta utilizzarla, e quando ciò sarebbe successo, le possibilità di schivata per noi giovani genin sarebbero scese a zero.
Dunque, ogni Kiba, partì all’attacco verso il rispettivo bersaglio. Portai attenzione e concentrazione al massimo, cercando di seguire i movimenti rapidi dell’offendente per non incappare in stupidi errori come in precedenza. Lo sentivo pestare il manto verde, e sentii un lieve fruscio. M’apparse davanti agli occhi, con il braccio sinistro disteso pronto a caricare un potente pugno. Riuscii comunque in una schivata, spostando la testa a sinistra ed inclinando lievemente il busto verso la medesima direzione. Stavo per disegnare un sorriso di soddisfazione, quando una secondo colpo mi venne assestato; la guardia era sciolta in quell’istante poiché ero convinto di aver schivato l’intera offensiva, che però non era completa. Il destro palmo aperto del sensei andò a collidersi sul mio busto, precisamente sullo stomaco, il violento impatto mi fece letteralmente volare per una decina di metri. Dopo aver rimbalzato al suolo un paio di volte, mi trovai supino, a guardare il cielo. Avendo colpito in quella zona con tale veemenza, in fiato mi venne a mancare. Mi sembrava di venir strozzato, facevo una fatica immensa a respirare, i polmoni avevo subito un violento urto che non permetteva il buon funzionamento fino al loro riassestamento, e non era da dimenticare il dolore sulla loco d’impatto.
Dovetti aspettare un poco prima di riprendere le funzioni respiratorie al meglio, dopodichè con la mano mancina che si teneva stretta alla parte interessata, mi rialzai da terra, respiravo molto profondamente. Nonostante fossi realmente attento sullo scontro, venni colto di sorpresa alla grande, sinceramente non mi era balenato in mente che potevano giungere ben due attacchi consecutivi, anche sta volta commisi uno stupido errore. M’incamminai in direzione dei Kiba d’un paio di passi, ripristinando così una nuova distanza, all’incirca di otto metri.
Feci cenno al sensei di aspettare un secondo a ripartire, avanzando la mano per fare il gesto dello stop. Respirai ancora profondamente, allargando bene le braccia e la cassa toracica. Espiravo grandi quantità d’aria, i polmoni dopo un po’ erano come prima.

• Sensei, possiamo proseguire, sono a posto adesso. Non avevo preso in considerazione la possibilità che le potesse sferrate più di un solo colpo, ma la prossima volta non mi troverà nuovamente impreparato. Da quel che vedo anche Tiziano ha avuto il mio stesso destino.

Dopo aver parlato per brevissimo tempo, ricomposi la guardia che avevo adottato in precedenza, portando lo sguardo sulla figura del Selvatico. Imparai da tale lezione l’imprevedibilità che un ninja può possedere, la situazione di prima non sarebbe accaduta una seconda volta.
 
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GiacoTemari
view post Posted on 21/3/2008, 12:12




CITAZIONE
Narrato
Parlato

Kiba e Akamaru viaggiavano ad alta velocità contro i propri studenti,pronti a colpirli per l’ennesima volta:forse due offensive di seguito erano un po’ troppe per futuri portatori di Sharingan del loro livello,in quanto l’abilità,di per sé,non permetteva di prevedere e schivare tutti gli attacchi in corpo a corpo,specialmente se la differenza in statistiche degli attaccanti fosse superiore a quella dei difensori.In tal caso,quindi,gli Inuzuka erano stati un po’ cattivelli a fregarli così,tuttavia erano sicuri che entrambi sarebbero riusciti ad evitare almeno un colpo su due,dei quali,portati entrambi con gli arti superiori,uno era rivolto in piena faccia,mentre l’altro in pieno petto.Facendo qualche calcolo mentale e ragionando sulle probabilità di riuscita,il Chunin identificò come maggiormente schivabile il pungo diretto al volto:era più facile dedurne il movimento e lo spostamento,dopo tutto l’arco tempistico che riguardava la corsa lungo i sette metri di distanza che separavano gli allievi dai maestri;difatti gli spostamenti d’aria ed i rumori vari sarebbero stati molto più evidenti del secondo attacco improvviso,del quale probabilmente i ragazzi nemmeno sospettavano.Pochissimi i secondi che ci misero a raggiungere i propri bersagli e,come avevano previsto,questi ultimi riuscirono,in un modo o nell’altro,ad evitare abbastanza in anticipo il primo colpo:Kakashi aveva eseguito uno spostamento semplice del capo e del resto del corpo,mentre Tiziano,aveva preferito andare sul sicuro,scansandosi proprio.Pur essendosi comportati egregiamente fino a questo punto,non poterono fare a meno di subire la parte restante dell’attacco:per quanto fossero bravi ed acuti,l’idea di una seconda mossa concatenata non era passata loro neppure per la testa,infatti furono entrambi scagliati lontano con qualche danno alla zona urtata.Di nuovo,bisognava ancora ripartire da zero,ma stavolta si doveva tentare qualcosa di più spinto e rischioso:attualmente avevano già effettuato grandi progressi con l’ottenimento di una certa anticipazione nel movimento di difesa,pertanto ci voleva un Taijutsu vero e proprio,che,mettendoli alla prova più che in ogni altro modo,avrebbe dato i suoi frutti con lo sviluppo dell’innata.Sembrava proprio il momento adatto,quindi nel tempo che le due povere vittime si alzavano e prendevano fiato,i Sensei riacquisirono la solita posizione pre-offensiva animalesca.Dopo uno scambio di sguardi ed un accenno con la testa tra padrone ed animale,Kiba si rivolse agli Uchiha,annunciando loro:
Bravi.Beh..a dire la verità per il secondo attacco siamo stati un po’ troppo cattivelli,nel senso che era impensabile che riusciste ad evitarlo,date le capacità limitate conferitevi dal primo livello dell’innata e dalla differenza di velocità ed agilità che possediamo.Però,non so se avete notato che siete riusciti ad ottenere un certo anticipo ed è un traguardo molto importante,diciamo che siete ad un passo dallo sviluppo definitivo..Vi trovo un po’ ammaccati,eh?D’altra parte è questo il prezzo che bisogna pagare per raggiungere un determinato obiettivo,non credete?Comunque sia,torniamo al nostro combattimento:è il momento di azzardare una mossa ancora più rischiosa di tutte quelle precedenti messe assieme.Stavolta ci sarà una bella sorpresa,vedrete!Non vi sto neppure a dire che cosa vi aspetterà,dovrete capirlo da soli,ed essere solamente abbastanza reattivi per riuscirci,altrimenti penso che perderete i sensi e di conseguenza un sacco di tempo a nostra disposizione.Siete stati molto in gamba fin ora,non mollate proprio adesso che siamo alla fine,ok?Certo che a guardarvi in faccia..come si farebbe a non dire che appartenete al clan Uchiha?:sguardi forti,determinati e sicuri..forse anche un po’ testardi,ma che in questo caso rendono un effetto altamente positivo di approccio al lavoro.Ehm,pronto Akamaru?Bene,via!

SPOILER (click to view)
Alzata della Foglia - Konoha Tounyuu
Posizioni Magiche: Nessuna
Villaggio: Foglia
Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, usando tutta la velocità di cui dispone, sparisce letteralmente, ricomparendogli sotto. Nell'istante successivo sferra un calcio ascendente che cercherà come bersagli il corpo o la testa avversaria. Se il colpo raggiunge il nemico, egli verrà scagliato in aria, raggiungendo un'altezza di almeno quattro o cinque metri. In questo caso l'avversario dovrà affrontare un leggero stordimento, mentre il danno subito non sarà poi così ingente (pari in realtà ad una ferita lieve).
Tipo: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)


L’attacco decisivo sarebbe durato non più di un istante:l’Alzata della Foglia era una mossa terribile per chi non la conoscesse o non sapesse come funzionasse,in quanto l’utilizzatore,in questo caso erano in due,utilizzava la massima velocità per giungere sotto l’avversario e colpirlo con un calcio,stendendo la gamba perpendicolarmente al terreno,allo stomaco o al petto,così da farlo volare per aria.Ad essa seguivano solitamente un’altra serie di tecniche,che al momento non erano necessarie e che quindi si sarebbero risparmiati.A vantaggio dei due difensori poteva andare il fatto della possente corrente di vento che si generava e che smuoveva il prato sottostante,evidenziando la traiettoria rettilinea;ma a discapito di ciò,c’era l’altissima velocità degli utilizzatori ed in questa situazione,solo lo Sharingan avrebbe potuto aiutarli per evitare in anticipo.Ce l’avrebbero fatta?

CITAZIONE
Raga,finalmente potete attivare l’innata,sennò questa Alzata come la schivate non lo so!
Mi dispiace mettervi fretta,ma vi vorrei far aver completato l’addestramento prima dell’inizio degli esami,cosicché possiate utilizzare l’abilità.
Quel che dovete fare ve l’ho già detto? °° Si,attivate l’innata,schivate e stop per adesso.Descrivete bene le sensazioni e le emozioni,insomma fatevi trovare esterrefatti,chi più chi meno XD
Cercate sempre di fare un minimo di 40 righe che negli ultimi post,data la fretta,avete un po’ calato,ma tanto non è che la lunghezza sia così importante.

 
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20 replies since 27/1/2008, 15:56   566 views
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