...:::Namikaze Minato:::... |
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L’enorme casa è poco affollata, soprattutto nel laboratorio. Lì, tra ampolle e cilindri graduati, tra fumi e polveri, tra miscele ed ingredienti segreti vengono preparate le più potenti sostanze del Clan. Ogni membro può averne accesso, ma ci sono alcuni membri che preferiscono lavorare da soli, per evitare che i propri segreti vengano scoperti. Tra questi anche Reed, che da poco si era avviato all’arte della preparazione di veleni ed antidoti, per applicarli alle armi e rendere più letali i suoi attacchi. Doveva diventare un assassino, e questi facevano uso di molti mezzi, oltre alla forza, l’agilità e le armi. L’uso di sostanze tossiche e velenose era un usanza antica, che si era sviluppata sempre più.
“Accidenti”
…un imprecazione…
“Questa roba non vuol sapere di condensarsi…”
…Reed era riuscito a preparare una propria sostanza, ma l’aveva lasciata sul fuoco da tempo, senza ottenere risultati tangibili.
Il giorno prima si era avventurato nella foresta con il suo manuale delle erbe, alla ricerca di sostanze contenenti particolari tipi di composti che dovevano servire alla sua causa.
Alla fine, dopo mezza giornata di vagabondaggi e spese per i negozi della città, era riuscito ad acquistare gli ingredienti necessari al suo veleno. C’era voluto tempo, ma alla fine la formula scritta alla lavagnetta dietro di lui aveva dato i suoi risultati, almeno matematicamente parlando…
CITAZIONE Acido Acetico( CH3COOH) [20%] + Anidride Perclorica (Cl2O7 [5%]+ Ossido Ferrico (Fe2O3)[45%] + Nitrato di Ammonio (NH4NO3) [30%]
Al prodotto ottenuto aveva mischiato un terzo del volume di acqua ed aveva mescolato costantemente sul fuoco per nove minuti circa, come segnava il suo orologio da polso…
“Quanto tempo ci vorrà ancora?”
…sbuffò, mentre mescolava lentamente 7 volte in un senso e poi 4 nel senso opposto, in modo che la sostanza si addensasse nel giusto modo.
Dopo pochi minuti ancora, circa 6 secondo i suoi calcoli, il miscuglio cominciò a diventare di un colore nero, della densità di una pasta cremosa, ma adesiva che sembrava non seccare al contatto con l’aria.
Ne provò un po’ su un topo che aveva catturato appositamente, spalmandola sulla ferita di questo sulla schiena. Il topo sembrò perdere subito vitalità, accasciandosi affannato nella gabbia…
“Ottimo…”
…i suoi occhi osservarono bene tutte le reazioni del topo…battito accelerato, occhi leggermente iniettati di sangue e muscoli leggermente debilitati, come incapaci di sfruttare al meglio la loro contrazione.
Il seguito fu lungo…trovare un antidoto non fu facile, ma alla fine il Genin di Kiri riuscì nella sua impresa.
[…]
Era nella sua stanza, tutto il suo equipaggiamento ninjia schierato davanti a lui, mentre al suo fianco una ciotola di quella strana sostanza, Virtute Infrenatio come lo aveva soprannominato…ci mise tempo e lavoro, stando attento a non ferirsi, ma alla fine spalò la pasta adesiva su tuttele armi da taglio e lancio… |
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