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..:: ۞ My Property ۞ ::..
CITAZIONE ~ Narrato †Pensato† ۞ Parlato ~ Kurenai
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~ Era passato del tempo dall'ultima volta in cui Akira avesse dato sfoggio di sè: l'evento risalvia ai tempi dell'accademia, ormai lontani, sfocati nello smussarsi delle asperità di un catrattere prima superbo e altezzoso, altero e sbruffone, divenuto co ltempo apatico, perfettamente immutabile da qualsiasi evento. Odio. Solo un grande, atroce odio verso qualunque persona si frapponesse tra lui e i suoi obiettivi. L'Uchiha amava consolarsi e attribuirsi una ragione confrontandosi con una celebre frase tipica della filosofia Hobbesiana, ovvero "Homo Homini Lupus". Ogni uomo è lupo nei confronti dell'altro, e l'associazione, la convivenza pacifica tra umani era possibile solo a causa di convenienze reciproche. Ma c'era qualcosa che ancor di più stimolava la mente del ragazzo dai capelli blu, lo attraeva il pensarsi in diritto di poter compiere qualsiasi azione reputasse corretta ai fini del suo ego, anche sconfinando nel sopruso della libertà altrui, poichè, come lo stesso filosofo inglese diceva, l'uomo non è altro che un corpo che anela alla libertà di azione, espressa nel movimento. E Akira avrebbe avuto presto l'occasione di mettere in pratica le nozioni apprese con tanto stupore ed estasi.
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~ Quella mattinata, aveva lasciato che Karin andasse a fare colazione in un bar poco distante dalla loro casa, permettendo che la kunoichi lo precedesse mentre questi era intento nei suoi allenamenti quotidiani. Mentre ssi accingeva a raggiungerla, i passi dell'Uchiha risuonavano nella fitta nebbia del Kirigakure, il tintinnio acuto e metallico delle catena si spandeva terribile nell'aria quasi come una falce pronta a minacciare qualsivoglia avventore troppo curioso. Due iridi ghiacciate squarciavano la fredda e piacevole brezza del villaggio, che a sua volta si produceva in un notevole sforzo atto a smuover ei capelli lisci e blu del Genin del Konohagakure. Nella mente di akira nessun particolare pensiero, ormai nella sua vita tutto pareva star prendendo una piega recante sul suo fianco l'incisione "In Corso". Nulla era definito ancora, ma tutto andava incontro a cambiamenti più o meno radicali a seconda della questione. Erani periodi stranamente tranquilli, e come ci insegnano nelle favole a rendere interessante una vicenda è quel gesto che rompe l'equilibrio, e che scatena l'incipit della narrazione. Ma quella, non era una storia raccontata da un armonioso cantore errante che con la sua fida lira incantava le corti di mezza Grecia. Era la realtà, nuda e cruda, con tutti i suoi risvolti. E per qualcuno come Akira era assolutamente impensabile concedere ad un personaggio l'attenzione seppr marginaria e sdegnata del personaggio principale, lui stesso, attorno al quale l'intera vicenda ruotava.
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~ Lo shinobi irruppe nel locale, forzando con violenza la porta e aprendola con una manata lungi dall'essere cortese. La sua figura si cominciò a delineare contro-luce, ma ciò che gli apparve fu una visione che ne provocò un subitaneo sghignazzare, a metà tra il perverso e l'eccitato: un ragazzo che appariva assolutamente un idiota almeno a giudicare dall'aspetto esteriore, sedeva vicino alla ragazza dell'Uchiha, rivolgendole parole imprecisate, tra le quali l'unica ad esser udita distintamente fu "bambina". L'Uchiha non si concesse nemmeno il tempo di riflettere o ponderare, e in men che non si dica scomparve del tutto: riapparve pochissimi istanti dopo sotto il ragazzo provando a rifilargli un calcio ascendente, con il meccanismo solito dell'Alzata della foglia: diverse motivazioni lo inducevano a credere che il ragazzo non avrebbe in nessun caso potuto parar la mossa, prima di tutto la consapevolezza della schiacciante inferiorità di questi nei suoi confronti, in secondo luogo il sapere che l'Alzata era abbastanza veloce da mettere alle strette anche uno shinobi del suo livello, per quanto ne avesse incontrati solo un paio. Inoltre, lo stolto non avrebbe nemmeno potuto realizzare le intenzioni offensive dell'Uchiha, che, seccato da un eventuale e procrastinato scontro verbale, lo attaccò senza preavviso, relegandolo così al ruolo di semplice comparsa nella sua vita intrisa di avvenimenti degni di nota, come certamente quel ragazzo dalle fattezze sgradevoli non era.
~ Non appena il nemico fosse stato in aria, l'Uchiha gli sarebbe saltato accanto, raggiungendolo in pochi secondi, facendo affidamento alla sua velocità quasi tripla rispetto a quella dello stolto, ancora rintronato per il colpo subito. Akira estrasse dalla tasca una cartabomba e provò ad appiccicarla alle spalle dell'avversario, che in meno di due secondi si sarebbe trovato in volo e minacciato di morte. Una volta che questi fosse atterrato, l'Uchiha gli si sarebbe avvicinato e avrebbe detto, con voce rauca e seccata:
۞ Questi occhi non hanno nemmeno bisogno di vederti, tanto il tuo livello è infimo. In ogni caso, non muoverti, o con una semplice emissione di chakra ti faccio saltare all'aria. ۞
~ Senza alcuna partecipazione proferì tali verbi, un distacco odioso, ma comprensibile per chi ritiene gli altri esclusivo elemento d'intralcio. Poi avrebbe tentato di prenderlo per i capelli sfruttando il suo sicuro spaesamento e lo avrebbe provato a scaraventare fuori dal locale con un calcio nel sedere. Ci sarebbe riuscito di certo, considerato il suo livello decisamente superiore rispetto al nemico, e l'impossibilità di muoversi di questi. Non nutriva il minimo interessa in quelola figura che strisciava ai suoi piedi al pari d'un verme, nessun astio per l'azione da lui commessa, il tutto era stato un semplice pretesto per sfogare la sua violenza repressa, da troppo tempo relegata nei recessi più reconditi dell'animo del Genin. Con ancora quel ghigno perverso in viso disse, con la solita voce, fredda e tonante:
۞ Togliti la cartabomba dalla schiena e poggiala per terra, un paso falso e te la faccio esplodere in mano...Adesso torna a casa "bambino"...Tsk...۞
~ Si trattenne dallo scoppiare in una fragorosa e volgare risata da osteria dinanzi ad uno spettacolo tanto pietoso, il ragazzo infondo non avrebbe potuto far nulla per evitare i colpi, ma la situazione lo aveva persino fatto pentire di esser intervenuto per un essere dal così poco conto.
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Alzata della Foglia - Konoha Tounyuu Posizioni Magiche: Nessuna Villaggio: Foglia Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, usando tutta la velocità di cui dispone, sparisce letteralmente, ricomparendogli sotto. Nell'istante successivo sferra un calcio ascendente che cercherà come bersagli il corpo o la testa avversaria. Se il colpo raggiunge il nemico, egli verrà scagliato in aria, raggiungendo un'altezza di almeno quattro o cinque metri. In questo caso l'avversario dovrà affrontare un leggero stordimento, mentre il danno subito non sarà poi così ingente (pari in realtà ad una ferita lieve). Tipo: Taijutsu (Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)
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