CITAZIONE
narrato
"pensato"
<parlato>
Rixy appena si era seduto aveva visto entrare un suo compagno d’accademia e gia fu stupefatto che qualcuno potesse entrare dopo di lui, che secondo il suo parere era in un ritardo pazzesco, ma al secondo arrivo sgranò gli occhi dallo stupore, come poteva succedere che qualcuno era in un ritardo così pazzesco, poi l’ultimo arrivato si sedette vicino a lui chiedendogli se c’erano problemi se faceva ciò e Rixy colto alla sprovvista fece un largo sorrise e gli disse
<no, siediti pure>.
Il sensei finalmente iniziò a parlare e lui ascolto avidamente che parlava di una certa innata particolare di cui era in possesso, che a lui interessava molto sapere in cosa consisteva, era la prima che poteva conoscere da quando si era iscritto all’accademia, e il sensei continuando disse che piano con il passare del tempo inizieranno a conoscerla anche aiutati dalle varie prove che faranno, il che lo fece arrivare al settimo cielo
“che fortuna posso conoscerla senza dover fare troppa fatica”
poi, sempre il sensei, disse di presentarci e che poco dopo dovevamo fare un test sul mondo dei ninja, e lì, su quella frase , ci fu uno scatto da parte sua visto che conosceva ben poco il cosiddetto mondo dei ninja e pensava avrebbe cominciato malissimo l’accademia,peggio di quanto aveva pensato ma a lui, in quel momento, interessava poco visto che disse di presentarsi, fece per alzarsi, ma con piglio deciso si alzo un suo compagno, che disse una serie di paroloni che pensò arricciando la bocca.
“che ragazzo strano! Non si gode la vita che gli è stata data!” “anche se non la voleva”
l’ultimo suo pensiero lo fece sbuffare, ma ripensando a quanto succedeva toccava a lui parlare e quindi decise di alzarsi e di cominciare a raccontare ma prima sorridendo di nuovo si rivolse al compagno pomposo
<non ti preoccupare c’è gia qualcuno che ti rispetta>
disse indicandosi il petto ma si accorse che non ascoltava più nessuno visto che si era abbassato su un foglio di carta per scrivere qualcosa, probabilmente sul test, il suo primo pensiero fu di rubarglielo da sotto il naso ma decise che era meglio non provocare nessuno poteva andare male il seguito, poi rivolgendosi al sensei cominciò a raccontare la sua breve storia
<io mi chiamo sabaku no rixy il mio è un cognome comune e non appartengo a nessun clan in particolare, non avendo una famiglia ninja, io avrei cominciato due anni fa l’accademia se mia madre non avesse posto resistenza, ma finalmente, dopo molte insistenze, sono qui. Non ho ambizioni molto grandi vorrei solo diventare un buon ninja e farmi molti amici, l’unica mia capacità è quella di saper disegnare molto bene ma non credo mi serva molto!>
disse sorridendo cosa che faceva molto spesso soprattutto quel giorno d’inizio accademia poi aggiunse qualcosa sul villaggio della sabbia
<del villaggio della sabbia penso sia troppo caldo>
concluse aprendosi il collo della maglietta per indicare il caldo atroce ma aggiunse per non fare una medesima brutta figura
<ma penso abbia dei colori meravigliosi>
quindi così facendo si rimise seduto sorridendo al suo compagno pomposo che cominciava a stargli simpatico, ma continuava a scrivere il che lo fece sentire prettamente inferiore a chiunque fosse lì presente, il che probabilmente era vero e questo pensiero lo fece deglutire per la vergogna di non essere un genio ma un incapace, ma si consolò pensando che poteva migliorare molto di più se si impegnava parecchio.
Poi decise che era meglio anticiparsi un poco il compito e mettendosi una penna in bocca cominciò, pensieroso, a ricordarsi tutte le cose che sapeva sul mondo dei ninja sperando di non distrarsi troppo sui pensieri che gli vagavano disordinati nella testa.
“se avessi studiato di più prima di cominciare adesso sarei molto più tranquillo, ma purtroppo sono troppo svogliato non ce l’ho fatta proprio! Uff….”
a quel pensiero sbuffò così forte che credendo che tutti, sensei compreso, l’avessero sentito si tappò la bocca con la mano. e scendendo ancora più in basso di quella che lui definiva la scala del morale, la disegnava con i colori e lui era sul rosso il penultimo colore prima del nero,era pazzesco che era sceso così tanto di morale, che pensava di nascondersi sotto il banco, in così poco tempo, quindi aspettò che gli altri cominciassero a parlare sempre pensando a cosa scrivere sul test, decise di ascoltarli visto che non essendo stato ascoltato solo da una persona si era sentito stranamente male.
ecco fatto ora dovrebbe andare spero che il computer smetta presto di fare certi scherzetti
Edited by rixy311 - 7/11/2007, 18:45