narrazione
§pensiero§
-parola-
I ragazzi, camminavano dietro il maestro equando arrivarono fuori in una grande piana desolata, come del resto era tutta Oto, una leggera brezza accarezzava dolcemente le guance degli allievi, il sole non si vedeva da secoli e la brina notturna rendeva il terreno altamente scivoloso, Tokaji, come all solito era rimasto in disparte estraniandosi dal mondo ed entrando nel suo mondo, quando vide la zona cosi aspra e incolta, gli sembrò ancora piu fetida e putrida del solito, la puzza si sentiva per parecchie miglia e non vi era spazio per la purezza dei fiori e della natura...
§che schifo questo posto, non vedo l’ora di farla finita, mi sono proprio scocciato di stare insieme a questa gentaccia§Il ragazzo guardava anche i compagni e li analizzava, Axel sembrava un tipo apposta e sicuramente era simile a lui mentre Sakon sembrava molto delicato, ma Tokaji non si faceva ingannare dagli occhi dolci di Sakon che, ai suoi occhi pieni di rabbia e rancore, sembravano gli occhi di un cagnolino bastonato, lo spirito guerriero di Tokaji, gli rendeva sempre difficile socializzare, tanto meno con le persone dolci e delicate....mentre era sommerso nei suoi pensieri si avvicinò vicino ad un albero ed incurante che insieme a lui ci fossero gli altri, si mise ad urinare copiosamente
§Ah, non ce la facevo piu, finalmente un po di relax§Intanto il sensei ciarlava cose senza senso su alberi e controllo del chakra, gli alberi erano per Tokaji, olo un mezzo per recuperare impugnature di coltelli, spade e katane, appena finito di urinare, con calma, si girò e vide che il sensei aveva evocato uno strano oggetto, ancora piu schifoso del solito, un portone dalle fattezze demoniache, che il sensei chiamava Rashumon...
§Che schifo è questo, siamo alla fiera del mostro?ihihihiihihi è ersino piu brutto di Sakon...aahuhahuauhahuahu§Però Tokaji voleva sapere a cosa servisse quella mostruosità e quindi si concentrò sulle parole del maestro, che parlava balbettando e non si capiva gran che di cio che diceva...Era una peculiarità delle persone di Oto il fatto di non saper parlare...ihihhih
CITAZIONE
mi sembrava stupido farvi esercitare sul controllo del chakra sui soliti alberi, quindi dovrete scalare lui...
in più dovrete farlo scalzi eeeeeee si, ci aggiungerò un'altro piccolo incentivo
questo dovrebbe darvi un maggiore incentivo a mettere il massimo nella prova. attenti a non cadere...
vi aspetto qui!
§Che schifo pure i chiodi per terra, dovrei togliere gli stivali in questo marciume? Cominciamo proprio male qui, mi sa che li devo uccidere e me ne devo andare§Tokaji però a male in cuore slacciò i suoi stivali neri che aveva rubato dalle gambe di una sua vittima che aveva sgozzato e spezzettato, sperava solo che non glieli rubassero, si fece guardingo e pronto a correre ne caso qualche furbone avesse avuto la splendida idea di farglieli fuori....
-sensei comincio io....uff-Scalzo si avvicinò di fronte al portone, ora c’erano i Makibishi da superare, il sensei era gia in cima e li aspettava la su....Tokaji, non aveva una gran voglia di bucarsi, cosi cercò di concentrare gran parte del suo chakra sotto il palmo del suo piede, superò i Makibishi con estrema facilità in questo modo, aveva creato una sorta di barriera simile ad una suola di scarpe, ora gli restava da scalare il grande portone....
§sembra piu facile del previsto!§Però come egli appoggiò il piede destro sul portone fu sbalzato potentemente all’indietro, aveva messo troppo chakra ed era caduto con la schiena in quel fanngo salmastro pieno di letame.....
§che schifo...uff non posso farmi male, questa sera ho un bel festino, come dico io...ihihihih§Si rialzò e cominciò a concentrare di nuovo il chakra nei piedi, in modo da equilibrarlo e non farlo sbalzare una volta arrivato in cima...Il suo chakra formava uno strato piu lieve rispetto a prima, quindi quando camminava sui Makibishi, sentiva un dolore molto forte provocato dalle pungiture, strinse i denti e prosegui mentre il sangue cominciava a lasciare dei vistosi sprazzi sul suolo fangoso; era arrivato però alle pendici del portone, e un Makkibishi gli era rimasto conficcato nel tallone, lo tolse velocemente e concentrando al massimo il chakra nei piedi cominciò a camminare su Rashumon
§devo solo ricercare un equiibrio tra forza mentale e forza fisica, il chakra si assesterà cosi!§All’inizio non riusciva nemmeno a poggiare la pianta delpiede completamente sull’albero, questo era segno che non aveva capito ancora bene come dovesse fare, i suoi amici, non si decidevano ancora e quindi non poteva nemmeno prendere spunto, del resto Tokaji aveva fatto sempre tutto da solo, non avrebbe avuto grandi problemi...concentrandosi sull’esercizio in se per se, voleva fare qualche cosa per riuscire a salire facilmente, però il sangue non accennava a fermarsi, le sue gambe erano appesantite dallo sforzo di dover sorreggere il chakra per molto tempo, il portone era altissimo....
§uff, che devo fare, non ci capisco niente di questo esercizio, che pizza§Ma Tokaji di solito non si arrendeva alle prime difficoltà e cosi si mise a pensare al fatto che avrebbe dovuto sconfiggere la forza di gravità, gli venne in mente, che una delle forze che riesce a sconfiggere questa grande forza era la forza centrifuga, cominciò a cercare di far ruotare il chakra sotto i piedi, non sapeva se avrebbe funzionato, ma almeno era un modo diverso di provare, provò a salire tre o quattro volte, ma tre o quattro volte ricadde come un salame....faceva ruotare il chakra in modo parallelo ai suoi piedi, quindi era abbastanza inutile come cosa...
§non devo farlo ruotare in modo parallelo...ma in modo perpendicolare§Il chakra doveva fare in modo di creare un movimento rotatorio che avrebbe sospinto piu facilmente il giovane apprendista ninja sulla cima del portone, proprio come dei pattini a rotelle, l’importante ora era cercare un equilibrio, che solo attraverso una concentrazione assoluta avrebbe potuto assumere....
§Ora sento che posso farcela, credo di aver avuto l’idea giusta questa volta§Aveva fatto i primi passi e il sangue dei suoi piedi cominciava ad essere assorbito dalla superficie del portone, aveva chiuso gli occhi ed ormai camminava pian pianino, ma non si destabilizzava, era arrivato a metà portone quando ebbe un cedimento, dovuta all’irregolarità della superficie di cui era composto, ma riusci a riprendersi e proseguire, il suo pensiero era imperturbabile e fino a quando arrivò in cima non ebbe altri pensieri che camminare su quel maledettissimo portone, aveva perso molto sangue e la stanchezza cominciava a farsi strada, ma decise di proseguire...intanto il suo chakra ruotava sempre piu vertiginosamente sotto i suoi piedi e questo, lo faceva salire ancora piu velocemente. Aveva trovato un ottimo escamotage per fare prima e consumare meno forze...si sentiva contento...
§sono quasi arrivato, ce la posso fare, ormai non mi ferma piu nessuno§Arrivato finalmente in cima, si sentiva molto fiero di se, tant’è che riusci persino a sorridere, si sedette sul portone e si bendò i piedi feriti con dei pezzi di stracci tagliuzzati dalla sua maglia; prosegui pian pianino in attesa degli altri, era molto ansioso di fare l’altra prova.
Il sensei era seduto al suo fianco e sembrava anch’egli molto scocciato dall’attesa, Tokaji, non proferi parola e preferi guardare in basso gli altri senza disturbare nessuno.
§speriamo che gli altri si muovono, odio aspettare§Alzò lo sguardo per godersi il panorama, da quell'altezza si vedevano molte cose ed egli non voleva perdersi questo spettacolo tetro e buio, gli metteva una mesta nostalgia, gli faceva venire in mente il giorno che aveva ucciso i suoi genitori, era su un promontorio dal quale si poteva ammirare uno spettacolo del genere, la stessa nebbia, la stessa oscurità, la differenza era una, il sangue di quel giorno, ormai non poteva essere piu versato, purtroppo....
Apri leggermente la bocca e sussurò qualcosa, Tokaji non era un ragazz dai sani principi, ma certe cose non riusciva a dimenticarle persino lui....
Edited by Uchiha_Sasuke_696 - 26/6/2007, 11:52