Big Mistake, Gennosuke Koga Vs. Ryosuke Mikawa

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Vik.
view post Posted on 3/11/2013, 15:43 by: Vik.

Anbu

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CITAZIONE

Post-It
Beh! Mi piace un casino questo post! Forse in alcuni punti finali sono un po' scialbo o pesante nella scrittura... Scusami, ma ero troppo eccitato per postare xD Cosa dirti... BUON COMBATTIMENTO! :ponpon:



CITAZIONE
E' difficile leggere nella mente di un adolescente; impossibile scoprire i segreti che vi ci sono nascosti.

Macchie rosse, dappertutto. Cadaveri accasciati a terra, viottoli che puzzano di quell’odore mefitico che è quello del sangue; rumori secchi e assordanti, tonfi, urla, pianti, è tutto sottosopra. Luci dei lampioni che oramai illuminano solo di rosso e quel poco di nero che rimane della notte non viene considerato quasi fosse un colore inesistente per quegli attimi di puro terrore. Ninja che combattono, si ammazzano, ridono dei loro omicidi dinnanzi ad un ragazzino che regge la sua testa tra le mani, insanguinate. Sembra tutto così realistico, così vero. Quel bambino è rinchiuso in un incubo, un ricordo della sua infanzia, che ogni notte si riaffaccia nella sua mente a trasmettergli la paura che di tanto in tanto cerca di allontanare consolandosi con i vari successi che stava accumulando nel tempo dalla sua promozione a “vero shinobi”. Improvvisamente due zampe, con artigli al posto delle unghie, affilati come rasoi sbucano dall'oscurità ed assalgono il piccolo malcapitato... E' la fine...

“Anf...Anf...”

Un piccolo sussulto e quel respiro affannoso rompono l'atmosfera, calma e pacata, di quella notte riempiendo la stanza di una cupa e tetra sensazione che attraversa come un brivido freddo tutta la schiena del povero Gennosuke Koga. Era lì, seduto al centro del letto con le braccia lungo i fianchi e le mani appoggiate sulle ginocchia pensando a tutti questi incubi che nell’ultimo periodo gli venivano sempre più spesso;

“Cosa mi sta succedendo?”

Erano svariati giorni che Gennosuke veniva svegliato in piena notte da questi ricorrenti sogni impedendogli di riuscire a dormire di nuovo; quindi ormai aveva trovato una sola scappatoia a questa sorta d’insonnia. Dopo aver regolarmente fumato una sigaretta, stando ancora seduto nel mezzo del letto, si alzò e percorso il lungo corridoio, tappezzato di quadri da entrambi i lati, che univa la sua camera da letto con la cucina si preparò una scarna colazione composta solo da: una tazza di latte e una fetta di pane tostato con della marmellata alle fragole. Poi preparò tutto il suo occorrente da battaglia, mise indosso il solito kimono blu e legò la sua katana in vita stringendo per bene la fascia che sosteneva il tutto.

Scoccavano intanto già le quattro del mattino mentre il giovanissimo Koga chiudeva alle sue spalle la porta di casa, avviandosi con passo deciso in un piccolo e angusto piazzale lontano una decina di kilometri dalle mura di Kiri. Era la piazza centrale di un villaggio che pochi anni prima venne distrutto nel bel mezzo di una razzia da parte di briganti ninja. Sostanzialmente un cerchio di diametro di dieci metri con al centro un albero gigantesco, forse una quercia, dal tronco di quasi tre-quattro metri di larghezza, che estendeva i suoi rami quasi fino a tutta la piazza; l’unico superstite di quella distruzione anche se da un paio di giorni i segni sulla sua corteccia aumentavano per colpa di Gennosuke che lo usava come bersaglio dei suoi colpi e delle sue armi. Poco però gli interessava se quel “vecchio” avesse fatto una brutta fine per mano sua, di certo non era uno di quei “salva-alberi” o “difendiamo la natura” che spopolavano al giorno d’oggi, anzi immaginava fosse un nemico abbastanza potente da abbattere del tutto senza scrupoli. Erano le sei quando si trovò faccia a faccia con quel mastodontico oggetto della natura. Aveva appeso all'albero un bersaglio di cartone con sagoma umana e lo aveva legato con dei fili di nylon che poi aveva assicurato ai suoi piedi; così per ogni movimento che avesse compiuto il Kiriano, l’opposto avrebbe fatto la sagoma. Per sopperire alla sua cecità, tutte le parti vitali ipotetiche della sagoma erano collegate sul retro con un campanellino, che avrebbe avvertito il Koga se fosse andato a segno in modo preciso.

Il sole era sorto ormai da più o meno tre o quattro ore e Gennosuke era quasi alla fine del suo allenamento, che era stato strutturato sul lancio di kunai e su taijutsu vario combinato all’uso della spada sempre contro il bersaglio mobile. Si era fermato per una decina di minuti per consumare il piccolo pranzo a sacco che aveva preparato a casa sua subito dopo aver fatto colazione; fuori dalla cartella tirò: una bottiglia d’acqua, un panino vuoto e alcune erbe mediche preparate da lui per recuperare più velocemente la forma. Le mani gli dolevano come anche gli stinchi, colpa di quegli attacchi che, non colpendo la sagoma, erano finiti sul tronco dell’albero. Si tirò su da quella macchiolina di erba che era presente ai piedi della quercia facendo leva sulle mani appoggiate alla corteccia per poi avviarsi di nuovo verso casa passando questa volta per le sponde di un grande lago molto vicino alle mura del villaggio, forse un paio di kilometri di distanza.

Era entrato nel bel mezzo del suo villaggio natale, lo si poteva riconoscere dall’umidità presente nell’aria e quelle piccole folate di vento che raggelavano le membra fino al di sotto delle ossa. Improvvisamente un rumore sinistro, anzi inappropriato, riempì le orecchie di Gennosuke che subito rinsavì dai suoi pensieri riguardanti ancora quel sogno fatto la stessa notte appena trascorsa. Dinnanzi a lui, a circa quaranta metri si avvertivano i passi di una persona mista a questo tintinnio metallico che prima aveva messo in allerta Koga. Il rumore cessò quasi di colpo quando, molto probabilmente, questa persona si fermò per riposare, forse stanco del viaggio che stava intraprendendo con quello che si presupponeva essere un bagaglio abbastanza pesante.

“Bisogna vederci chiaro... Triakonta Basiliskos!”

Tutto d’un tratto gli occhi, che fino ad ora erano stati sempre chiusi, del giovane Kiriano si aprirono svelando il loro colore giallo-oro mostrando tutte le caratteristiche del paesaggio che si estendeva dinnanzi al ragazzo. Un particolare subito gli saltò allo sguardo di Gennosuke; un ragazzo, più o meno della sua età, appollaiato su di un ramo di un albero mentre guardava un ponte non molto distante da dove si trovavano i due.

“Ha un non so che di familiare quel tipo... Vediamo se ho ragione”

Il genin di Kiri con uno scatto repentino si portò molto vicino al lago che circondava un lato di quella radura e concentrando il suo chakra in modo da riuscire ad impastarlo con la grande quantità d’acqua iniziò a sollevare una colonna di quel liquido trasparente che, uscendo dal lago, creava varie frastagliature sulla superficie piatta come uno specchio. Alla fine di tutta questa preparazione ne uscì una grossa massa cilindrica di sei metri di lunghezza e due di larghezza che andava a prendere la forma di uno squalo.

“Suiton: Suikodan no Jutsu!”

Due furono i movimenti svolti con le mani, uno prima della frase, uno dopo. Il primario consisteva nell’alzare le mani al di sopra della testa e caricarle all’indietro, come stesse per lanciare una pietra. E il secondario, dopo aver scandito ad alta voce il nome della tecnica, quello di gettare le braccia in avanti verso il ragazzo seduto su quel ramo. Lo squalo allora sarebbe partito in direzione di quello che si sospettava essere un ninja, anche se l’effetto sorpresa si era perso nel momento in cui si stava per formare il proiettile marino dato il rumore che creava l’acqua che si sollevava dal lago. Mancava un solo, ultimo, accorgimento; estrarre la katana che portava sempre al fianco sinistro e tenerla in diagonale a proteggere il suo petto.

“Dimostrami che sei tu.”

Un ghigno beffardo, ma al contempo contento solcava il visto di Gennosuke mentre lo squalo si avviava verso quel figuro incappucciato.

Status:

Grado: Genin
Energia: Rossa
Chakra: 265/300
Condizione Mentale: Eccitato
Condizione Fisica: Perfetto
Consumi: {10-Attivare Innata}/{25-Soffio di squalo}
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche 2/2:
CITAZIONE
.:TRIAKONTA BASILISKOS - OCCHIO DEL BASILISCO:.

Villaggio: Kiri (Orig. ???)
Clan: Koga

Attivazione:
Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare l'Occhio del Basilisco conta come Tecnica Base]

Caratteristiche dei portatori: Udito Perfetto

Abilità comune a tutti i livelli:
Lo sguardo del ninja diventa sempre più difficile da sostenere. L'efficacia degli altri Doujutsu cala drasticamente nei confronti degli utilizzatori di questa tecnica, e anche la maggior parte delle arti illusorie vengono vanificate. Infine prevedere i ninja che utilizzano l'Occhio del Basilisco è quasi impossibile. Si dice però che i loro poteri non possano essere attivati in qualsiasi situazione, e che per un grande potere rinuncino ad un dono egualmente grande. Il possessore inoltre sarà dotato di un udito fuori dal comune che permetterà al possessore di muoversi normalmente anche se privato dalla vista, come se fosse dotato di un sonar in grado di fornirgli una dettagliata mappatura dell'ambiente che lo circonda.


.:Livello II:. (Minimo Energia Rossa)
Gli occhi del ninja che attiva questo kinjutsu si colorano di un oro inquietante, mentre l'iride si fa frastagliata. Le capacità di questo doujutsu sono a livello di un "praticante medio". L'afflusso di energia attiva una serie di particolari vantaggi che sono elencati di seguito. Gli svantaggi sono invece sempre attivi, anche se il kinjutsu non è utilizzato.
- Svantaggio: Il ninja non può vedere ne aprire gli occhi se non attivando il kinjutsu.
- Nessuna illusione che sfrutti un doujutsu ha effetto sull'utilizzatore dello sguardo.
- Qualsiasi effetto di doujutsu che abbia un consumo Medio o inferiore, non avrà effetto sull'utilizzatore dello sguardo.
- Un tentativo su due (arrotondato per eccesso) (ogni turno) di prevedere le azioni dell'utilizzatore dello sguardo fallirà automaticamente, qualunque sia il mezzo utilizzato.
- La Malia del Basilisco ha le seguenti caratteristiche:
1) Il suo raggio d'azione è di quattro metri.
2) Le vittime sono leggermente spinte verso la liberazione violenta.
3) Mantenere la Malia costa Basso per turno.
- La Malia del Basilisco può essere spezzata soltanto a queste condizioni:
1) Rinunciando a tutte le azioni offensive del proprio turno ed autoinfliggendosi un danno almeno Medio.
2) Infliggendo un danno almeno Grave all'essere vivente più vicino escluso l'utilizzatore della Malia.
Consumo di Chakra per Turno: Bassissimo

Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
Posizioni Magiche: ???
Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)

Bonus: Udito Perfetto(+100%)
- Olfatto migliorato (+25%)
Malus: Vista Assente[Innata Attiva]

Armi mostrate:
Katana



 
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