Sharingan, Allenamento di Alphonse Elric

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~Daniele
view post Posted on 7/10/2011, 20:35




Legenda:
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Note
Questo allenamento per sviluppare l'Innata dello Sharingan attraverso un allenamento in solitaria (senza la supervisione di uno staffer) si comporrà di quattro post nei quali verranno affrontate altrettante prove per lo sviluppo delle capacità il Doujustu comporta. Spero sia all'altezza di un allenamento normale regolarmente seguito da uno staffer.


Closer To The Edge
Era passato un ulteriore anno, un'ulteriore tacca da aggiungere alla vita di Alphonse Elric, un ragazzo atletico e dai capelli dorati, solitamente spettinati e scompigliati dal vento.
Ma il giovane non era un semplice e comune adolescente: il ragazzo era un ninja, membro addestrato e scelto dalla milizia di Konoha affinché prestasse servizio sia in terra natia, difendendola da possibili attacchi da parte di forze straniere, sia in territorio estero, con missioni dai molteplici obiettivi, dal più sinistro e ragionato spionaggio, alla mera e brutale conquista.
Ed era proprio questa vita cui Al tendeva con tutto se stesso, proiettando ogni propria energia vitale nella partecipazione attiva alla vita militare del Villaggio, e mostrandosi sempre pronto e volontario ad intraprendere un viaggio, una spedizione, in modo tale da portare prosperità alla propria patria.
Purtroppo, una forte discrasia si presentava fra l'ideale, il desiderato e l'agognato e la cruda realtà. Erano oramai passati parecchi mesi da quando Al era sceso sul campo di battaglia, da quando aveva dato sfoggio della propria abilità e delle proprie conoscenze sul campo tattico-combattivo e nella conoscenza del chakra. Era un periodo molto critico al Villaggio, l'economia e la politica di esso sembravano essersi congelati inesorabilmente; la frenesia e l'agitazione che un tempo contraddistingueva le vie di Konoha sembravano oramai un pallido ricordo. Si parlava di un momento di "crisi" nella politica internazionale: i Jonin di rado venivano avvistati all'interno delle mura, e allo stesso modo i Chuunin venivano inviati ad assolvere a faccende talvolta superiori alle loro normali possibilità. Il Villaggio sembrava essere difeso solamente dalla milizia più debole, dalla gerarchia militare più infima, quella dei Genin, spronati ad allenarsi continuamente, affinché conseguissero un livello di forza sufficiente a garantire l'incolumità e il più basso grado di protezione del centro abitato.
Ma al grave motivo politico e alla miseria che stava attanagliando il Villaggio, si affiancava un dilemma più intimo e drammatico: il fatto risaliva a circa un anno fa, periodo in cui il Genin aveva cessato di essere impiegato in missioni ufficiali. In quell'occasione Al aveva fatto la conoscenza di un certo Akira Uchiha, figura oscura ed enigmatica, che di rado veniva avvistata nel villaggio, che aveva rintracciato il ragazzo per arruolarlo per una missione, motivando la scelta con una sconcertante verità: aveva prove certe che il padre del giovane ninja fosse un Uchiha, e che lui fosse il frutto di una relazione extraconiugale. Da quel giorno, Al non aveva mai più scoperto altre informazioni riguardo la sua parentela prima di allora sconosciuta, poiché l'incarico commissionato da Konoha era stato revocato, e Akira si era allontanato dal villaggio per motivi personali. Da allora quel pensiero aveva preso il sopravvento, era divenuto l'oggetto di massima speculazione del ninja ma, nonostante le numerose ricerche da lui intraprese, non aveva mai trovato riscontro con alcuna prova né alcuna testimonianza. [...]
Al si trovava seduto alla propria scrivania, seduto in maniera decisamente scomposta e svogliata, immerso nei suoi pensieri: con un braccio teneva su la pesante testa che penzolava pericolosamente, come se il corpo si rifiutasse di tenerla sollevata, quasi fosse uno sforzo inutile. La finestra adiacente, aperta, permetteva al ragazzo di avere uno scorcio molto suggestivo della sua terra natia. Era una calda mattinata settembrina, forse troppo, secondo il gusto personale del giovane: i raggi del sole carezzavano le superfici in legno e pietra delle abitazioni, surriscaldandole mano a mano. Alcuni di essi filtravano all'interno, nell'abitazione, posandosi dolcemente sul torso nudo dell'Alchimista. Il tempo aveva fatto il suo corso, infatti una leggera peluria bionda aveva coperto il petto ed il basso ventre. Al sfogliava distrattamente un quaderno degli appunti di Alchimia che aveva redatto tempo addietro, cercando in quelle conoscenze spunti per nuove ricerche e nuove tecniche. Stanco di quell'apatia, il ragazzo si alzò e si voltò: davanti a lui vide un uomo leggermente più alto di lui, che indossava la tipica uniforme militare dei Chuunin e Jonin e che occultava il volto attraverso una maschera blu, lasciando scoperto solamente l'occhio destro; il sinistro, infatti, era coperto da una fascia del medesimo colore della maschera.
Nonostante l'intrusione, il ragazzo non mostrò segni di reale vitalità: afferrò con relativa lentezza un coltello kunai posto sul tavolo, e tentò di portarlo davanti a sé, in modalità offensiva.
Naturalmente questa blanda difesa non poteva costituire una reale minaccia per l'uomo, che pigramente, con un semplice gioco di polso, sfilò il kunai dalle sue mani, agganciando l'indice all'anello posto sull'estremità di esso, facendolo roteare molto velocemente.

Non è gentile da parte tua puntare un'arma contro un ospite. Anche se, pensandoci bene, questa tua reazione non avrebbe costituito una minaccia per nessuno..

Silenzio. I due si studiavano, l'uomo con aria divertita, l'altro, invece con un misto di pigrizia e sorpresa. Poi l'uomo dagli argentei capelli continuò la sua presentazione:

Il mio nome è Hatake Kakashi, Jonin di Konoha. Dalla descrizione ricevuta, tu devi essere Alphonse Elric, un Genin di discreta esperienza. Ti spiegherò il motivo della mia visita: ho saputo, da fonti ufficiose, che il tuo sangue è misto a quello degli Uchiha. Il mio compito è quello di testare le tue capacità e verificare se le voci sul tuo conto sono veritiere. Se acconsenti all'allenamento, afferra il mio braccio e ti porterò ove affronterai questa prova.

Come un fulmine a ciel sereno, la notizia infranse quel senso di passività che animava da parecchio tempo le sue giornate. Ogni suo neurone si riattivò, cominciando ad elaborare tutte le informazioni ottenute e formulando teorie e ragionamenti. Quell'individuo costituiva il nesso fra il giovane e la casata degli Uchiha, lo avrebbe aiutato a ritrovare e riposizionare tutti quei tasselli mancata alla ricostruzione del puzzle.
Al raccolse la sacca degli attrezzi posta sul letto e la fissò saldamente alla cintola dei suoi bermuda beige; indossò una maglia color acquamarina e, una volta ripreso il kunai dalle mani di Kakashi e custodito nella sacca, afferrò il braccio dell'uomo, il quale, con il braccio libero, compose un seal, e poi sparì nel nulla, trascinando con quel ninjustu spazio-temporale anche l'adolescente.

Ci volle un secondo per riapparire, mostrando ai due un ambiente caratterizzato da una rigogliosa vegetazione. Si trovavano presso una foresta dall'area circolare, fitta e oscura, che sembrava celare insidie di ogni genere. I due shinobi si trovavano su un versante attraversato da un torrente particolarmente vivace, che, nel suo corso, schizzava e bagnava le radici e i tronchi delle piante. I due si separarono, distanziandosi di qualche metro. Al si guardò intorno: una rigogliosa erbetta ricopriva tutto il terreno, che si prestava morbido al passo; vi erano delle pietre adagiate al suolo, come anche tronchi e resti lignei dimenticati da qualche falegname distratto.

Ci troviamo al limitare della Foresta della Morte, un luogo ben più pericoloso di quanto tu possa immaginare, il suo nome non sembra rendergli poi tanta giustizia..

Si azzittì per un attimo, dando luogo ad una pausa fortemente drammatica, aumentando ancor di più la tensione che si era creata fra i due e all'ignoto, all'oblio in cui si stava per tuffare l'Alchimista.

La peculiarità del Clan Uchiha è sicuramente lo Sharingan, oltre ad una particolare affinità con l'elemento Katon. Il Doujustu presenta diversi poteri che, con buona approssimazione, si riducono tutti nella capacità della Preveggenza: essa consiste nell'esasperazione dei Riflessi, se non una più nobile evoluzione. consente al possessore di prevedere con un certo anticipo le azioni del nemico, in modo da poterlo attaccare con maggiore precisione ed efficacia, oppure difendersi adeguatamente, evitando qualsiasi danno.

Al ascoltava con attenzione le parole dell'uomo, affascinato dalla potenza dello Sharingan ed intrigato dall'eloquenza dell'uomo.

Che potere eccezionale! La capacità di prevedere le mosse e le azioni del nemico mi conferirebbe un vantaggio enorme, una superiorità non indifferente!

Ma io non ho mai manifestato una abilità particolare in tal senso, i miei riflessi sono pari, almeno credo, a qualunque altro Genin del Villaggio, com'è possibile che in me dorma latente un potere simile?

Hatake Kakashi ascoltò paziente l'obiezione poco fiduciosa del ragazzo, attendendo successivamente un secondo prima di replicare e di spiegare la prima parte dell'allenamento.

Ed è proprio per questo che subentro io ed il mio allenamento. Se non svilupperai queste caratteristiche durante e dopo gli esercizi che ti sottoporrò, avrai ragione te, rimarrai un semplice giovane ninja, con abilità e potenzialità nella media; ma se dovesse accadere qualcosa, tu stesso esiterai nel riconoscere la nuova fonte di potere che si risveglierà in te. Ma basta parlare, non sono mai stato un buon oratore. In questa prima fase metterò a dura prova le tue capacità di difesa dalla medio-lunga distanza. Ti attaccherò con armi e attrezzi ninja, e tu dovrai schivare ogni dardo, in modo da non riportare ferite di alcun genere. Non ti è consentito utilizzare né armi né tanto meno Justu di alcun tipo. Voglio testare le tue capacità atletiche. Preparati!

Concluso il discorso, il Jonin gli voltò le spalle e si allontanò, dirigendosi verso quella foresta tanto oscura quanto pericolosa. Il Genin indietreggiò di qualche passo, e si posizionò di fronte al suo istruttore, pronto a ricevere e respingere ogni tipo di offensiva.
Kakashi portò entrambe le braccia dietro la schiena, le mani avide di ferro e acciaio affilato impugnarono quattro shuriken, stelle puntute piccole, veloci e letali. Con un movimento sinuoso scagliò le armi, imprimendogli un movimento parabolico convergente verso il vertice di quella figura matematica, l'Alchimista. Le stelle ruotavano su loro stesse all'impazzata, la velocità del movimento era notevole. Con prontezza di riflessi, Al piegò le ginocchia e spiccò un piccolo balzo sbilanciando il proprio peso all'indietro, ed inarcando la schiena, poggiò le mani al suolo, completando con grande eleganza un flick. Il movimento fu sufficiente ad evitare le quattro stellette, che cozzarono fra di loro e precipitarono al suolo, seminascoste dall'erba. Ma l'attacco non poteva essere ritenuto concluso, infatti il Sensei aveva estratto due Kunai dalla sua sacca, e, prevedendo la direzione di quella schivata, scagliò i due coltelli proprio verso il petto del giovane che stava appena riacquistando la postura eretta. Allarmato dal sibilo del vento e dalla lucentezza del metallo dovuta ai raggi solari, il ragazzo non poté fare altro che piegare velocemente la schiena verso il basso, sostenendo con le braccia quella sorta di ponte costituito dalla sua postura per evitare i due kunai che sfiorarono il petto ed il volto del Konohaniano per finire conficcati nella spessa corteccia di una imponente sequoia.

Si sta dimostrando abile e capace, ma ancora non sento in lui ribollire il potere dello Sharingan e il sangue degli Uchiha. Dovrei osare con un attacco più pericoloso?

Complimenti, ma non perdere mai la concentrazione. Questo era solo un assaggio, vedrai quanto sarà più ostico il tuo addestramento.

La conclusione della frase coincise con il lancio di due kunai le cui lame erano avvolte da una sorta di pergamena con su impressi diversi Kanji. Al non ebbe nemmeno il tempo di imprecare e di realizzare quanto seriamente stesse lavorando il suo maestro, che le sue gambe autonomamente, come se consapevoli dell'imminente pericolo, spiccarono un balzo all'indietro. Durante il volo, i due esplosivi detonarono generando una potente onda d'urto che investì in parte il Genin, intaccando la traiettoria del salto e facendo rotolare in maniera scomposta il giovane. Ripreso il controllo del balzo, coordinò il suo atterraggio concentrando del chakra nei piedi e agganciandosi al tronco verticale di un albero. Ma subito fu costretto ad abbandonare quel porto sicuro: l'avversario, infatti, aveva studiato i movimenti del ragazzo, e, impastato del chakra nella bocca, aveva generato quattro sfere di fuoco, una diretta verso la sua posizione, una che raggiungesse lo stesso obiettivo seguendo una parabola discendente, quindi giungendo dall'alto, e le altre due che seguissero traiettorie laterali.
Il ragazzo non ebbe altra scelta che interrompere il flusso di energia in modo da staccarsi dalla parete verticale: atterrando su tutti e quattro gli arti, concentrando nuovamente il chakra in essi spiccò un balzo laterale verso destra, abbandonando, in questo modo, la zona ghermita dalle fiamme e avvicinandosi al corso d'acqua, in modo da poter sfruttarlo in caso il nemico ancora una volta si appellasse al Katon per ferirlo. Tutta la manovra difensiva aveva affaticato leggermente lo shinobi, che ansimava lievemente, tentando di colmare il debito d'ossigeno e ripristinare le funzioni motorie.

Ancora una volta. Dimostrami che non mi sbaglio, che nel tuo sangue ribolle l'orgoglio degli Uchiha.

Parole al vento, pensava il ragazzo, che non capiva come potesse risvegliare qualcosa in lui che probabilmente non aveva, e che tutta questa fatica fosse solo il frutto di un errore, di una sconclusionata teoria.
Ma il tempo delle riflessioni e delle speculazioni dovevano attendere tempi più propizi: un'altra offensiva minacciava la salute del Foglioso. Una salva di dardi, neri e mortiferi, vibrarono nel vento, pronti a lacerare la carne e a ferire. Tre kunai viaggiavano per file parallele verso la sua attuale posizione, ma Al li schivò facilmente scartando a sinistra, allontanandosi dalla riva del fiume e guadagnando la piana erbosa. Ma il Jonin, grazie agli attacchi precedenti, aveva preso nota della velocità di esecuzione dei movimenti del ninja, tant'è che tre insidiosi shuriken roteavano precisamente verso la sua nuova locazione. La distanza fra la carne ed il ferro era infima, ed il ninja fu costretto ad imprimere negli arti inferiori una discreta sufficiente di chakra che gli consentisse di spiccare con estrema rapidità un balzo verso l'alto, in modo da evitare la precedente insidia. Ma come se tutto il suo piano fosse già noto al Sensei, due kunai erano stati scagliati verso la posizione aerea.

E' questa l'essenza della Preveggenza? E' come se ogni mia mossa fosse anticipatamente letta e studiata dal mio avversario, è frustrante..

Il Genin tentò una disperata schivata torcendo il torso, tentando di evitare le lame, ma questa volta ogni suo sforzo risultò vano: le lame ferirono il quadricipite destro ed il fianco sinistro del ragazzo, che dolorante, atterrò in maniera scomposta, cercando con lo sguardo il suo avversario e segni di ulteriori minacce. Il suo insegnante, infatti, stava preparando un ultimo ulteriore attacco: teneva in mano uno Shuriken Ombra, dalle forme sinuose ed eleganti quanto letali. Con uno scatto del braccio lanciò l'imponente arma all'altezza del petto dell'avversario: la schivata si rivelò sufficientemente semplice, il ragazzo, evitando nuovamente di esporsi attraverso un balzo, si schiacciò a terra, sentendo l'arma generare un turbine d'aria in grado di scuotere i suoi abiti fintanto che esso non si allontanò abbastanza da non costituire un pericolo. Ma, inaspettatamente, all'ombra della prima arma ne era nascosta una seconda, che adesso minacciava il volto del giovane. La situazione stava assumendo tinte critiche: la velocità di rotazione e di crociera dello Shuriken era notevole, Al non riusciva a trovare nessuna scappatoia all'attacco, se non accusare il colpo cercando di minimizzare il più possibile eventuali danni, ma improvvisamente tutto sembrò rallentare. L'arma si muoveva più lentamente, il ninja sembrava in grado di distinguere le quattro appendici affilate roteare, seguendosi l'una con l'altra. Egli non riusciva a spiegare questo fenomeno insolito e nuovo, a questa nuova concezione della realtà si affiancava una forte pressione agli occhi, come se questi fossero dotati di una nuova funzionalità.
Senza ragionare, lo shinobi balzò, eseguendo un carpiato su un piano parallelo a quello dell'arma: ad ogni modo, nonostante la maestosa acrobazia, questi non riuscì a evitare che anche il braccio destro subisse un taglio di discreta gravità. Una volta rialzatosi in piedi, dolorante al braccio e negli altri due punti precedentemente feriti, cercò lo sguardo del Sensei, sperando in una sua spiegazione per l'accaduto. Ma la vista era fortemente sfocata, una forte emicrania stava inesorabilmente avanzando tanto che il ragazzo cadde sulle propria ginocchia e poi svenne, sopraffatto da quel dolore.


CITAZIONE
Slot Azione: 1°:// 2°: //
Slot Tecnica: 1°: // 2°: //
Consumi: [Abililità: Controllo del Chakra Base {-5}; Attivazione Innata {-10}]

Recuperi: //
Chakra: 185/200 Energia Verde

Stato Fisico: Buone [Ferita Leggera al Quadricipite dx; Ferita Leggera Fianco sx; Ferita Medio-Leggera Braccio dx]
Stato Psicologico: Privo di Sensi, Turbato
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# Cartabomba x 2
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon


Armi utilizzate: //



Edited by ~Daniele - 8/10/2011, 14:06
 
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¬Kob
view post Posted on 8/10/2011, 10:46




Intervento

Mi permetto di intervenire nel tuo allenamento cercando di poterti essere d'aiuto nella realizzazione di questo Allenamento, in maniera che, nel caso in cui ci fossero nozioni particolari che dovrai sapere o nel caso in cui ti fossero sfuggite alcune cose.
Nel caso in cui tu non voglia o non ritenga utile questa mia serie di interventi dopo ogni tuo post mi limiterò a valutarti alla fine il lavoro. Scrivimi pure in via privata nel caso avessi qualcosa da dire, in maniera da non intasare il post con OT.

Il tuo post è veramente ben costruito, e presenta uno stile accattivante. Sei riuscito a rendere, a mio dire, il testo fluido e armonioso senza intaccare il carattere del tuo pg, che traspare leggermente data la focalizzazione interna al personaggio.
La composizione del testo è ben fatta, e si nota un certo impegno nel realizzarla, tanto che non vi sono parti poco approfondite e quindi lasciate incomplete, o parti eccessivamente pesanti da ridurre la linea di lettura del testo. Hai descritto in maniera esemplare ogni parte del post.
Non ho trovato grandi errori, se non un paio di errori sulla composizione di alcune frasi, probabilmente dovuti a un piccolo calo di attenzione, ma comunque niente che vada ad influire sulla valutazione finale. Ti ricordo inoltre di stare attento alla leggenda dei colori, che credo tu abbia invertito in un pensiero del Sensei, trascritto e colorato come il pensiero di Alphonse.

Anche se non amo particolarmente il personaggio di Kakashi come sensei devo dire che è stata un ottima scelta, puoi costruirci attorno numerose storie ed intrighi interessanti, anche al di fuori di questo allenamento. L'unico consiglio che ti do al momento è quello di rileggere bene il testo dopo la stesura, in maniera da evitare piccoli errori, magari ad alta voce. E' un consiglio un po' stupido, lo so, ma è lo do a tutti per evitare piccole distrazioni o errori di battitura.

Per qualsiasi cosa contattami in via privata.

 
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~Daniele
view post Posted on 19/2/2012, 12:21




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Get On Top
Un'ombra sinistra circondava la figura del giovane shinobi.
Questi tentava lentamente di rialzarsi, issandosi sulle ginocchia, avvalendosi anche dell'aiuto degli arti superiori. Tutto il corpo era un fremito, le membra del giovane erano attraversate da continui spasmi di dolore, concentrati, in particolar modo, nei punti in cui le lame scagliate da Kakashi avevano lacerato la carne, causando una discreta fuoriuscita di sangue ma a debilitare maggiormente il ragazzo era una potente emicrania che annebbiava le sue percezioni e ne minava l'equilibrio e la stabilità.
A fatica il Genin si mise in posizione eretta, e allo stesso modo cercava di avanzare, barcollando, senza avere una metà precisa, una destinazione, un porto sicuro in cui approdare.
Ad ogni passo, le ombre sembravano infittirsi sempre di più, avvolgendo il ragazzo in una coperta sinistra ed inquietante. Ad ogni centimetro guadagnato, un senso di disperazione e sofferenza invadeva il suo spirito: sentiva delle urla rimbombare nelle proprie orecchie, un peso opprimente nel proprio spirito.
Al tentò di sopprimere con tutte le proprie forze le voci e quella orribile sensazione, così estranee e diverse dalla natura pacifica e dalla pacata indole del ragazzo, ma con scarso successo: l'intero ambiente gli sembrava a tal punto ostile che ancora una volta si ritrovò in ginocchio, le mani che stringevano il capo, come nell'atto di voler comprimere la testa in modo da costringere quelle voci a sgusciare fuori.
Sentiva il suo corpo abbandonarlo, il suo cervello lavorare sempre meno fino, ad inattivarsi, prima di perdere nuovamente i sensi e cadere in terra, Al giurò di aver scorto un bagliore scarlatto. [...]

Al si destò di scatto.
Il suo viso era schiacciato contro il suolo, i fili di erba carezzavano e solleticavano il viso del giovane ninja procurandogli un leggero fastidio. I sensi del giovane erano intorpiditi, i muscoli sembravano non rispondere ai comandi impartiti con veemenza dal cervello. Compiendo uno sforzo incredibile cercò di torcere il proprio busto, in modo da completare la rotazione anche col bacino e potersi sedere all'ombra di un imponente albero, con la schiena appoggiata alla dura ed irregolare corteccia.
Alphonse sgranò gli occhi, cercando di osservare l'ambiente circostante, di capire se si trovasse ancora in quella dimensione dominata dal dolore e dall'oscurità. Osservò il proprio corpo: la sua pelle era madida di sudore e i punti in cui il freddo metallo nemico lo aveva ferito erano medicati con un particolare unguento color ambra e candide garze. Il suo sguardo allora passò al resto del suo corpo, notando come i suoi pantaloni fossero lisi e sporchi a causa dello scontro.
La piana stava lentamente cadendo nelle tenebre, il sole stava oltrepassando la sottile linea dell'equatore concedendo a coloro che avevano goduto del dono della luce e del calore, riposo e tranquillità.
Il suo campo visivo fu improvvisamente interrotto dalla figura alta ed atletica del suo insegnante Kakashi.

Finalmente ti sei svegliato. Immagino tu abbia moltissime domande, e non ci vuole il dono della preveggenza per capire che a breve dovrò darti una lunga spiegazione, ma prima di perdermi in un lungo monologo, spiegami con precisione che sensazione hai provato.

Finito il discorso del mentore, Al iniziò una concisa, ma dettagliata e completa descrizione di ciò che aveva provato durante la sessione di allenamento precedente, dello strano bagliore rosso che per una frazione di secondo lo aveva accecato e di quella assurda e straniata percezione sfalsata della realtà, di come le armi scagliategli si muovessero lente nell'aria, come se immerse in un fluido più denso e viscoso, ma tacque dello strano incubo provato nelle ore della sua incoscienza.
Alla fine del suo rapporto Kakashi lo fissò per un attimo in silenzio, prima di prendere la parola.

Da quello che mi hai detto, ma soprattutto da ciò che ho percepito io stesso, sembra che tu abbia attivato lo Sharingan nella frazione di secondo in cui hai temuto per la tua incolumità. Ma il tuo controllo sul Doujustu è ancora inconsapevole, immaturo.. Alzati e prendi una delle maglie piegate vicino all'albero cui sei poggiato, infilala e preparati per una nuova prova.

Al si alzò: dopo un iniziale tremito nelle gambe, il ninja si accorse di essere ancora in forze, e con una rinnovata risolutezza si mosse verso la pila di maglie dal colore blu mare, ne prese una e la indossò. La maglia aveva maniche lunghe e collo alto, ed era costituita da un robusto, ma elastico tessuto sintetico, proprio come quelle che indossava il Jonin. La vestì proprio come l'adulto, piegando però su se stesso l'ampia fascia di tessuto che avrebbe dovuto coprirgli il viso, al contrario dell'altro, poi si diresse di fronte a lui.

Come ti ho già detto, la Preveggenza è il maggior potere dello Sharingan, ed essa non si manifesta solamente in un'acuta intuizione, come può essere quella mostrata nello schivare una salva di dardi, ma anche nella capacità di prevedere le mosse del nemico, riuscendo ad emularle ed anticiparle, al fine di piegarle contro lo stesso. Ora ci accingeremo a sviluppare tale capacità: dovrai intercettare e rispondere ai miei attacchi utilizzando i miei stessi Justu.

Il Jonin si allontanò di qualche metro dal giovane, posizionandosi a circa 20m dallo stesso, ed attese che il Genin acquisisse una posizione di difesa prima di impastare il chakra e dare inizio alla nuova sessione di addestramento.
Poi, improvvisamente, le sue mani si mossero per formare i vari sigilli per attivare la tecnica. La velocità di esecuzione era tale che ad Alphonse, forse anche a causa della condizione di scarsa illuminazione, l'immagine del maestro appariva sfocata e poco dettagliata.

Serpente, Tigre, Cinghiale.. Deve essere la Goukakyuu no Jutsu, non ho dubbi a riguardo. Devo riuscire a completare la tecnica in un tempo brevissimo per recuperare il ritardo.

Le mani del ragazzo si mossero quasi animate di una volontà propria, combinandosi in quell'apparente banale ma mortifero intreccio di dita, in grado di esprimere tutta la potenza contenuta nelle membra dell'Alchimista. Quando questi assunse la posizione della Tigre ed inspirò profondamente per scagliare la propria sfera di fuoco, un'altra, dalle dimensioni ingenti, si stava pericolosamente avvicinando alla sua posizione. D'istinto il ragazzo espirò, sentendo come la sua energia spirituale trasmutasse della semplice aria in cocenti lingue di fuoco volte a formare una sfera

Katon:Goukakyuu no Jutsu

Un piccolo sole venne espirato dal ragazzo ed indirizzato verso l'altro inferno fiammeggiante, opponendosi coraggiosamente all'avversario in difesa del proprio creatore: per respingere un attacco di tale portata egli infuse nella sua tecnica tutta la propria energia, il suo cuore pompava all'impazzata, tentando di sostenere al meglio delle proprie capacità gli sforzi compiuti dall'organismo.
Lo scontro fra i due Katon si risolse in una grande esplosione di calore, disperdendosi nell'area circostante, creando una escursione termica tale da far essiccare la vegetazione circostante e tramutare in vapore l'acqua prossima al luogo dello scontro. Ma quell'attacco non era che il preludio di un'offensiva non basata semplicemente sulla potenza, ma sulla strategia e l'astuzia. Kakashi compose ancora una serie di sigilli ad una velocità ancor maggiore se possibile. Le condizioni di visibilità del ragazzo erano addirittura peggiorate, l'esplosione di fuoco aveva costituito come una sorta di parete fra i due shinobi, e l'adulto aveva sfruttato il naturale effetto dell'impatto per preparare una nuova tecnica.

Tigre...Cavallo.. non conosco alcuna tecnica che necessiti di quest'ordine di seals, devo averne mancato qualcuno..

Un misto di frustrazione e timore pervase l'animo del ragazzo, che percepiva il pericolo incombente non riuscendo a ideare una strategia per intercettare e contrattaccare l'avversario. E proprio all'apice di questa sensazione che, come era successo la mattina, Al sentì gli occhi formicolare. Tutto sembrava più chiaro, nitido, dettagliato: i sigilli effettuati da Kakashi si ordinarono in maniera coerente rivelando al ragazzo la natura della tecnica, il Katon: Housenka no Jutsu. Senza accorgersene, aveva composto anche lui i seals necessari ad attivare la tecnica. Ora avrebbe dovuto prevedere la traiettoria delle sfere di fuoco in modo da intercettarle e vanificarne la pericolosità. Mantenendo fisso il contatto visivo con l'occhio sbendato dell'avversario, nella mente del giovane si vennero a tracciare inspiegabilmente delle linee curve tutte convergenti nella figura del Genin. Le sfere di fuoco prodotte dal Jonin si muovevano sulle stesse.
Calcolando quindi le coordinate e l'andamento di queste, emise dalla sua bocca lo stesso numero di sfere fiammeggianti ed immettendone ognuna sulle stesse traiettorie dedotte in precedenza.
L'esplosione quasi simultanea delle sfere a coppie simulò uno spettacolo ben congegnato di fuochi d'artificio.
Incredulo della propria reazione all'offensiva nemica, e consapevole di essere in qualche modo diverso, di aver maturato ed acquisito un nuovo potere, si mosse verso il fiume, e specchiandosi nell'acqua cristallina notò come al posto dei suoi occhi azzurri fossero presenti due iridi rosse come il sangue, interrotte da una sorta di virgola nera.
Scemata la tensione dovuta allo scontro, gli occhi tornarono gradualmente alla loro colorazione consueta.
Incredulo, questi si voltò verso il suo sensei, che lentamente si stava avvicinando al suo allievo.

Posso percepirlo: il sangue degli Uchiha ribolle dentro il suo corpo.. Il padre gli ha lasciato come eredità il dono più prezioso che potesse fargli..

Quello che hai visto è proprio lo Sharingan, ed hai sperimentato tu stesso le possibilità che l'occhio è in grado di offrirti. Al tuo stato immagino che la tua iride rossa fosse solamente interrotta da un tomoe. Col crescere delle tue abilità e della tua esperienza, il tuo occhio svilupperà nuove potenzialità, aggiungendo di volta in volta un ulteriore tomoe. Una forma completamente sviluppata dello Sharingan apparirà più o meno così..

Kakashi sollevò il coprifronte dal suo occhio sinistro, rivelando lo stesso occhio del giovane, interrotto però da tre tomoe. D'istinto anche lo Sharingan di Al si attivò e per qualche secondo i due sguardi cremisi si fronteggiarono. Entrambi poi rilasciarono il Doujustu.

Come vedi non hai ancora una padronanza assoluta del tuo occhio, infatti esso viene attivato automaticamente dal tuo organismo in determinate condizioni. Domani affronteremo questa parte del tuo addestramento. Per quanto riguarda stasera, durante il tuo svenimento mi sono procurato del cibo, e dormiremo qui, all'addiaccio.

Dopo un pasto a base di selvaggina arrostita, il Genin, sfinito dai ripetuti sforzi della giornata, sprofondò in un pesante sonno privo di sogni.

CITAZIONE
Slot Azione: 1°:// 2°: //
Slot Tecnica: 1°:Katon:Goukakyuu no Jutsu 2°: Katon: Housenka no Jutsu
Consumi: [Katon:Goukakyuu no Jutsu {-20}; Attivazione Innata {-10}; Katon: Housenka no Jutsu {-25} ]

Recuperi: +15 {Ore di sonno}
Chakra: 145/200 Energia Verde

Stato Fisico: Buone [Ferita Leggera al Quadricipite dx; Ferita Leggera Fianco sx; Ferita Medio-Leggera Braccio dx]
Stato Psicologico: Sfinito
Equipaggiamento:

# 8 Kunai
# Cartabomba x 2
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon


Armi utilizzate: //

 
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~Daniele
view post Posted on 16/3/2012, 22:34




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Resistance
Un esplosione di luce colpì gli occhi del giovane Alchimista, che invano tentò di difendersi da quei raggi che infidi destarono il ragazzo da quel sonno così calmo e ristoratore.
La sera precedente, esausto a causa dell'allenamento sostenuto con Kakashi, un Jonin di fama internazionale interessatosi alla sua formazione, si era coricato con il timore di rivivere l'angosciosa esperienza provata dopo essere svenuto a causa della fatica durante la mattina. Destatosi in una dimensione lugubre ed oscura, Al non percepiva altro che dolore e sofferenza, tutto ciò che esisteva di positivo sembrava essersi eclissato, alienato in un mondo inaccessibile al giovane Foglioso.
Lentamente egli aprì le palpebre: la luce ferì le sue pupille ancora dilatate e fatica tentò di abituarsi a quel chiarore così fastidioso, inumano. Una figura scura, dapprima informe, e poi sempre più somigliante a Kakashi si avvicinò a lui e, sedutasi affianco, gli porse un paio di onigiri.

Buon appetito! Come ti senti?

Mentre il Genin divorava avidamente quel lauto pasto, tentando di rispondere all'uomo con un suono gutturale, a causa del cibo, si rese conto di come il suo insegnante, che era solito trattarlo con sarcasmo e sufficienza, avesse fatto qualcosa di gentile nei suoi confronti, che si stava creando un legame di rispetto, proprio fra Sensei e allievo.
Ciò rese Al felice. Non aveva mai conosciuto suo padre, e nonostante la mancanza di questa vitale figura, la madre non gli aveva mai fatto mancare nulla, era sempre stata presente nella sua vita.
Per un attimo Al immaginò come potesse essere la sua vita se proprio il suo insegnante fosse suo padre, ma poco qualche istante scrollò il capo, cacciando via quell'idea bizzarra e infantile, destando nel volto di Kakashi un'espressione di stupore.
Una volta terminato di mangiare, ed essendosi rinfrescato presso il fiume, il Genin si diresse verso l'altro ninja pronto a ricevere le istruzioni del nuovo esercizio per sviluppare un controllo razionale, cosciente dell'occhio che solamente la sera prima aveva scoperto possedere ed imparato a conoscere.

Finito di lavarti, Betsie? Sono qua per allenarti, non per farti da balia...

Ah, ecco il solito Kakashi, sarcastico e tagliente.. chissà che mi era passato in testa!

Si ritrovò a pensare Alphonse, mentre l'adulto dai capelli argentei continua in un ironico monologo

.. Ebbene, ora che sappiamo che tu possiedi veramente il Doujustu dello Sharingan, è necessario che tu impari ad attivare l'Occhio e a sfruttarlo in maniera consapevole al fine di piegare i suoi poteri a tuo vantaggio. Come? Niente di più semplice. Innanzitutto dovrai concentrare una quantità esatta di chakra negli occhi in modo da scatenarne l'attivazione. Fatto ciò, alleneremo la percezione del tuo occhio nel riconoscere organismi viventi dai costrutti di chakra. Devi sapere, infatti, che lo Sharingan è in grado di riconoscere tutti i Bushin privi di scorte di chakra personali, inoltre, esso è in grado di scorgere la realtà attraverso le illusioni, evitando dunque di rimanerne vittime. Forza, non potremo iniziare fino a che tu non attivi lo Sharingan..

E con ciò terminò di parlare, attendendo che lo studente eseguisse il comando come richiesto.
Al sospirò. Il compito che gli aveva assegnato appariva così semplice da attuare, ma come spesso accade, la teoria si discosta sensibilmente dalla prassi, rendendo impossibile ciò che, a rigore di logica, parrebbe scontato e banale.
Al non aveva mai attivato il Doujustu volontariamente: le circostanze in cui si era trovato avevano suscitato in lui questa particolare trasformazione. Adesso avrebbe dovuto solamente ricreare quelle particolari condizioni.

In effetti c'è una costante, un fattore comune ad entrambi gli istanti in cui ho attivato lo Sharingan: il pericolo!
Quando ho temuto per la mia vita a causa di una situazione potenzialmente fatale, quel potere cremisi mi ha salvato.
Devo immedesimarmi nuovamente in tale situazione..


Subito il giovane concentrò parte della propria energia nei propri occhi, irrorando di chakra i due bulbi in modo da favorire il decorso della trasformazione. Dopodiché tentò di immaginare una situazione di pericolo, di immergersi al suo interno al tal punto da rendere la mera illusione una realtà incontestabile. Immaginò di essere alle prese con un nemico molto più forte di lui, un sadico sanguinario che gioiva nel ferirlo, nel vedere scorrere il suo sangue sulla propria lama, assaggiandone il sapore e abbandonandosi quasi ad un'estasi mistica. Un misto di paura e terrore pervase il corpo del giovane che, con gli occhi chiusi, "vedeva" queste scene attorno a lui. Ecco il nemico avanzare velocemente contro di lui, coltello sguainato e pronto a lacerare altra carne. Il Genin si sentiva impotente, paralizzato da tale situazione, tant'è che non riusciva a muoversi, reagire in alcun modo. E poi il kunai si conficcò nel suo stomaco, provocando un dolore lancinante, insopportabile.
Al sgranò gli occhi, tastandosi in maniera nevrotica lo stomaco alla ricerca di eventuali tagli o perforazione. La sua mente lo aveva ingannato a tal punto da temere per la sua salute, ma non abbastanza da ricreare le condizione per attivare lo Sharingan.

Così non va.. già è assurdo l'essermi controllato il torace per trovare dei danni inesistenti, ma è impossibile scatenare quell'adrenalina dovuta ad un reale pericolo...

Ancora una volta Al si immerse in quelle acque oscure tenebrose, cercando, all'interno di esse, la chiave per sbloccare definitivamente quell'occhio tanto agognato. Improvvisamente, la sua mente mise a fuoco un'immagine, una figura snella dal viso dolce e amorevole. Sua madre. Vide sua madre affaccendarsi nei lavori domestici, come era solita fare nei rari momenti liberi.
Un sentimento di dolce tristezza avvolse il petto del Foglioso, che sembrava aver rimosso la richiesta di Kakashi, il quale stava probabilmente osservando il volto del giovane alla ricerca di qualche espressione particolare come indizio di eventuali progressi. La figura gentile della donna presto, però trasmutò in un ombra oscura, più massiccia, di corporatura maschile: niente di quell'immagine era definita, se non gli occhi, cremisi, come il sangue. Una vampa di rabbia percorse tutte le membra del giovane: era suo padre quello che stava fronteggiando e avrebbe voluto colpire e ferire per tutto il dolore che gli aveva causato.
Sentì il chakra gorgogliare dentro di sé, un'energia estranea a lui, così sinistra, negativa, pervadere il suo animo.
Spalancò gli occhi: non aveva bisogno di conferme da parte di nessuno, neppure dai suoi stessi occhi. Lo poteva sentire, aveva attivato lo Sharingan.
Lo sguardo compiaciuto del mentore confermò tale certezza. Alphonse Elric, figlio di Izumi Elric, aveva destato il sangue Uchiha latente in lui. Oramai consapevole del meccanismo e padrone del fenomeno, Al rilasciò l'Innata, mostrando nuovamente i suoi occhi color dell'oro. E ancora una volta, concentrò altro chakra, la mente rivolta a suo padre, e l'Occhio ricomparse.

Questa è l'eredità di quell'uomo. Rabbia, questa è la chiave per trovarlo..

Kakashi avanzò di qualche metro verso il neo Uchiha, celando, a parere dell'Alchimista, un sorriso, sotto la stoffa color blu.

Iniziamo con la prova. Creerò una serie di Bushin attraverso Justu differenti: alcuni saranno incorporei, altri, invece, possiederanno una propria riserva di chakra. Il tuo compito sarà colpire tutti i Bushin reali nella maniera che più ti aggrada, lasciando illesi quelli incorporei. Tutti i bushin che deciderai di non colpire se realmente illusori scompariranno, ma se invece avrai sbagliato, risparmiando un Kage Bushin, esso non ti ricambierà il favore, ma ti attaccherà. Stai dunque attento, colpiranno per fare male..

All'istante otto copie apparirono sul terreno di addestramento, giungendo in questa dimensione da una nuvola di plumbeo grigio. I bushin corsero verso Al, tutte con un fare minaccioso. Ad una prima occhiata, al Konohaniano le copie parvero tutte identiche, tanto reali quanto lo era lui, e tutte intenzionate ad attaccarlo. Ma a mano a mano che la distanza si faceva sempre più esigua, il ninja parve scorgere intorno a cinque Bushin una tenue coltre azzurrognola, ad indicare un debole costrutto di chakra, mentre gli altri tre corpi risultavano, alla sua vista, reali quanto il sensei stesso, stando dunque ad indicare la loro essenza di Kage Bushin. Al si mosse contro la prima delle tre spiccando un balzo e, attraverso una capriola, portando un calcio discendente sulla sua testa. Grazie alla corporeità di quest'ultima, poggiando le mani sulle sue spalle fece leva per spiccare un elevato balzo all'indietro, scagliando, nel frattempo, due kunai contro la seconda copia identificata. I due dardi penetrarono la carne all'altezza del petto, eliminando la seconda copia. Una volta atterrato, il Genin scattò verso l'ultima, abbattendola con un potente colpo di palmo, una tecnica di Taijutsu tanto elementare quanto micidiale. Al si acquietò, avendo sconfitto tutti e tre i Kage Bushin creati da Kakashi ed individuati da Alphonse. Pochi istanti dopo sentì rilasciare le altre copie.

Una.. due.. tre.. oh merda!

Un espressione di stupore, mista ad un sonoro ghigno del mentore, sancì l'errore di calcolo dell'Elric: una copia eseguì una spazzata laterale così violenta da destabilizzare l'equilibrio dello shinobi che rimase sospeso in aria per un istante, più che sufficiente a consentire all'altra copia di caricare un'intensa ginocchiata contro lo stomaco dello stesso, scagliandolo ad una distanza di circa 5m dalla posizione attuale. Il Genin, dopo una caduta rovinosa, si rialzò a fatica, tossendo e dolorante, senza però mostrare alcun segno di cedimento, La sua imprudenza era stata punita a caro prezzo. Inspirò profondamente, pronto a ricevere l'offensiva di altre dieci copie, in movimento per raggiungere la sua posizione. Si concentrò maggiormente, in modo da non commettere un errore tanto grossolano come il precedente: questa volta scorse l'aura azzurrognola intorno a cinque di esse, il che stava ad indicare che altrettante costituivano l'obiettivo della sua prossima offensiva. Corse verso il manipolo avversario, evitando due avanguardie illusorie, e scagliò un kunai verso il basso ventre di una copia reale. Intuendo il movimento ascendete della stessa al fine di evitare il coltello, Al lo anticipò, facendo impattare le sue dure nocche del suo pugno destro contro il viso dell'uomo. Eliminato l'avversario, Al si dedicò alle altre: sfoderò il Tanto e lo brandì contro due Kage Bushin armate di kunai. Con due rapidi fendenti, Al squarciò entrambe e rinfoderò la lama nel suo fodero, concentrandosi sulle ultime due restanti: le due correvano l'una accanto all'altra, preparando una sorta di attacco combinato. Il giovane attese che queste si avvicinarono ad una distanza tale da impedire loro qualsiasi via di fuga ed espirò delle cocenti lingue di fuoco atte a formare una sfera infernale di ingenti dimensioni che inghiottì i due nemici.
Ancora una volta attese il rilascio delle copie illusorie, rimanendo, questa volta, in allerta, in caso avesse commesso qualche errore. Si voltò verso il resto dei Bushin che, uno ad uno, si dissolsero in una nuvola di fumo, lasciando il campo d'addestramento libero da ogni altra presenza.

Questa volta sei stato più capace, ma non credere di aver terminato ancora.. renderò il tutto ancor più complicato.

Improvvisamente, una spessa coltre di nebbia avvolse i due shinobi e la pianura circostante, rendendo l'atto dell'osservare e vedere ben più arduo. Il Genin rimase scettico riguardo il repentino cambiamento meteorologico avvenuto, inusuale per la zona in cui i due si trovavano.

Cosa starà escogitando?

Una volta ricreate le condizioni necessarie per il suo Justu, Kakashi fece comparire una quantità assurda di copie: una trentina di cloni neri come la pece si materializzarono intorno ad Alphonse, in un'area circolare. Fra questi, il Jonin aveva nascosto 4 copie, che avrebbero attaccato lo studente sfruttando la situazione di confusione e disorientamento in cui si trovava.
Al, sorpreso da tale tecnica, cominciò ad attaccare ogni singola clone oscuro: il colpo, tuttavia, non provocava la dissoluzione dello stesso, bensì una parziale deformazione della parte colpita, che in pochi secondi tornava a nella forma originaria. La tensione a cui era sottoposto il giovane era alta, poichè pericolosa era la situazione in cui si trovava.

Non sono cloni questi.. è qualcosa di diverso, non può essere così potente da creare un numero così elevato di copie.. Che si tratti di un illusione? Devo far ricorso allo Sharingan o non ne verrò mai a capo..

Si ritrovò ad osservare i movimenti lenti ed innaturali dei cloni oscuri, percependo la loro inconsistenza illusoria, grazie al potere del Doujustu. Purtroppo la visibilità era talmente ridotta che neanche esso si costituiva come efficace ausilio alla localizzazione dei Kage Bushin. Dopo qualche istante di osservazione, il Genin poté osservare come le molteplici auree azzurrine perdessero la loro forma regolare a causa di una perturbazione esterna, forse a causa di una modifica nella tecnica, o, più probabilmente, a causa dell'interazione con qualcos'altro.

Forse il chakra delle copie reali interferisce con la struttura di queste illusioni?

Un'ipotesi, una mera teoria che sarebbe dovuta essere convalidata empiricamente. Una volta percepita una perturbazione, scattò verso il punto identificato, schivando ed evitando il contatto con i Bushin scuri. Con l'accorciarsi della distanza, Al poté percepire la presenza corporea del Kage Bushin che inseguì silenziosamente, per poi eliminare con un fendente portato con un kunai.
Il ragazzo tornò ad osservare l'ambiente circostante alla ricerca di altri minimi movimenti che gli permettessero di localizzare gli altri tre obiettivi, ma l'infittirsi della nebbia con il progressivo avvicinarsi delle copie aveva reso la visibilità quasi nulla, annullando ogni capacità peculiare dello Sharingan. Il Genin avrebbe dovuto escogitare uno stratagemma per liberare il campo da ogni sostanza od essere superfluo che si frapponeva fra lui ed il suo obiettivo.

La nebbia non è altro che un insieme di goccioline d'acqua e cristalli di ghiaccio sospesi a bassa quota. Una fonte di calore molto intensa dovrebbe causare un rapido processo di evaporazione, ripulendo l'ambiente sia dalla nebbia che da questi costrutti illusori..

Al ricorse ad una tecnica Katon utilizzata proprio qualche minuto prima: volgendosi, grazie al suo spiccato senso dell'orientamento, verso il centro dell'area immersa nella nebbia, eruttò dalla sua bocca un quantitativo enorme di fiamme, formando un piccolo sole incandescente. Un vortice di aria calda, mista a vapore acqueo, si venne a formare nella zona limitrofa al nucleo di calore, causando una progressiva rarefazione del campo di addestramento. Si potevano intravedere delle sfumature nere all'interno della sfera infuocata causate dal disfacimento dei Bushin illusori creati dal sensei.
Estinta anche l'ultima vampa, le condizioni visive in quel particolare luogo erano esponenzialmente migliorate, anche se solamente nella zona più centrale e vicina al sito in cui la tecnica si era consumata. Ma il campo visivo era sufficientemente sgombro da ogni ostacolo da consentire al Genin di individuare le altre copie rimaste: avendo consumato una quantità non indifferente di Chakra, decise di sbrigare la faccenda attraverso un combattimento all'arma bianca: estrasse il Tanto, che impugnò saldamente nella mano destra, mentre nella sinistra afferrò due kunai. Si avvicinò correndo verso i tre obiettivi, eliminandone una con una rapida stoccata, le altre due invece con il lancio di una lama ciascuna.
L'Alchimista rinfoderò la lama, ansimando e rilasciando il Doujustu. Senza accorgersene, un gran senso di fatica sostituì quell'iniziale energia ed euforia che lo aveva animato durante tutta la prova, tant'è che si ritrovò carponi, ansimando e tentando di riacquisire tutte le energie perdute. Kakashi si avvicinò a lui e rilasciò la tecnica dei Servitori della Nebbia. Il sensei aiutò il suo pupillo ad alzarsi in piedi, e, sostenendolo per una spalla, lo scortò fino alle radici di una grossa quercia, facendolo sedere con la schiena poggiata contro essa, in modo da facilitare il suo riposo.

Hai dimostrato grande abilità in questa prova, lo devo ammettere, ma talvolta hai agito in maniera imprudente, tendi a strafare.. ma non in misura maggiore di tutti i ragazzini della tua età.. E' che non avete esperienze di conflitti alle spalle, siete incauti.. Ad ogni modo, prendi questo tonico: esso indurrà le tue cellule a produrre una quantità maggiore di chakra in modo da rigenerare la scorta che hai dilapidato. Dovremo però aspettare un'ora, prima di dare inizio alla prova finale..

Dopo aver finito di parlare, l'adulto stesso si sedette accanto al giovane, ingerendo anche lui la stessa pillola data allo studente.

Bè.. buon appetito!


CITAZIONE
Slot Azione: 1°:// 2°: //
Slot Tecnica: 1°:// 2°: //
Consumi:
Recuperi:
Chakra: 200/200 Energia Verde

Stato Fisico: Buone [Ferita Leggera al Quadricipite dx; Ferita Leggera Fianco sx; Ferita Medio-Leggera Braccio dx, Contusione Leggera gamba dx, contusione media stomaco]
Stato Psicologico: Sfinito
Equipaggiamento:

# 3 Kunai
# 2 Cartabomba
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 4 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon


Armi utilizzate: 5 Kunai, 1 Tanto



Note
Volevo solamente assicurare la mia conoscenza del regolamento degli Slot, ma, essendo un allenamento in solitaria e postando prove che potrebbero essere fatte in più turni ma concentrati in un solo, mi sono permesso di usare una tecnica in più e qualche attacco fisico di troppo
 
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¬Kob
view post Posted on 26/3/2012, 13:44




L'allenamento è sufficiente per giustificare la padronanza dello Sharingan.

Giudizi e Valutazioni al temine dell'allenamento.

 
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~Daniele
view post Posted on 7/3/2013, 20:28




Narrato
Pensato
Parlato
Altri PG
Parlato Kakashi
Pensato Kakashi


Fight Like A Brave
Il tempo è sempre stato un concetto di complessa interpretazione: scienziati e filosofi, quasi come contendenti di una gara, hanno tentato più e più volte di definirlo, di fornire al genere umano un' esaustiva spiegazione, senza mai giungere, però, ad un assunto, ad una definizione universale e generalmente valida in tutti i settori dello scibile.
La volubilità, l'intangibilità e la percezione di quest'ultimo sono caratteristiche tali da renderne l'esperienza soggettiva, personale. Sarà proprio questo il motivo per cui, secondo la concezione popolare, il tempo passa più velocemente quando ci si è impegnati in attività ludiche o di piacevole interesse, mentre sembra arrestarsi nei momenti di apatia, nel tedio? E circa la caducità del tempo, e di come ogni uomo sia spinto a cogliere ogni momento di novità nella propria vita, poiché l'occasione persa è restia a ripresentarsi al soggetto distratto ed impreparato? Carpe Diem, questo tramanda l'antica saggezza ai posteri, alle nuove generazioni, con la speranza che gli errori commessi, incisi indelebilmente nella pietra del tempo, non si ripresentino nel presente.

Questo flusso di pensieri filosofici ed esistenziali stavano affannando la mente del ragazzo, forse perché la sua indole di scienziato, oltre che di shinobi era naturalmente votata alla curiosità, all'interrogarsi circa l'essere e la realtà circostante, ma anche perchè l'attesa coatta imposta da Kakashi, affinché la medicina avesse effetto, aveva spinto il giovane ad uccidere il tempo attraverso questa serie di speculazioni più o meno elevate. Il sole era ormai al culmine della sua orbita, proiettando sul campo di addestramento, un tempo rigoglioso, idilliaco ed ora impunemente rovinato a causa dei vari Justu utilizzati dai due, i propri caldi e luminosi raggi. Il grosso albero sotto cui si erano concessi il ristoro li difendeva coraggiosamente dagli intensi fasci di luce ostentando le proprie fronde fogliose verso il cielo, quasi fossero il più solido degli scudi.
Folate di calda aria sferzava le più alte chiome arboree presenti, inducendo le stesse a danzare al ritmo di una melodia perfetta, composta e diretta dalla Natura stessa; altre si scontavano con le figure virili dei due shinobi, deviando il loro percorso e scivolando fra le pieghe delle loro vesti lise, logore, e ascendendo verso il loro visi, e poi ancora verso il cielo, riunendosi a correnti maggiori, in viaggio verso altre destinazioni.
Al aveva smesso di contare il tempo che mancava alla ripresa del suo allenamento: i secondi si susseguivano in maniera confusionaria nella sua mente assorta nelle meditazioni, rendendo vana la sua quantificazione, necessaria per stimare con precisione l'ora in cui sarebbe tornato in attività.

Ah la pazienza, una virtù troppo spesso sottovalutata..

In tutto quel tempo, i due non si erano ancora rivolti la parola, forse per un tacito accordo di non comunicazione, o forse perchè persone troppo lontane e diverse per poter condividere qualcosa, per trovare un comune argomento di discussione. Erano due estranei, trovatisi nello stesso luogo o per caso o per una ragione ignota al giovane Al. Ma se un uomo avrebbe potuto sopportare tale situazione senza riscontrare alcun tipo di disagio, l'Alchimista pativa quel silenzio assordante, che lo stava gettando in una condizione di imbarazzo, in una situazione di difficoltà dalla quale voleva disperatamente uscire. L'uomo lo incuriosiva e lo affascinava, le varie prove e i diversi combattimenti avevano forgiato un legame, seppur flebile, fra i due shinobi, intrecciando i loro destini in maniera irreversibile.
Spinto dalla curiosità, e fattosi coraggio, Al domandò al suo compagno di addestramento ciò che più lo premeva e gli interessava

Sensei.. Perchè hai scelto di seguire il mio allenamento? Stai impiegando il tuo tempo per istruire me, un completo sconosciuto?

Silenzio.
La sensazione di sgradevolezza suscitata nel Genin era ancor peggiore rispetto a pochi secondi prima, perchè si era esposto in prima persona e Kakashi non sembrava aver sentito la sua voce oppure non sembrava interessato a rispondere.

Al.. sei un ragazzo strano,, Sei diverso dagli altri miei studenti di cui ho curato e tutt'ora curo la loro educazione.
Prima di dedicarmi al tuo addestramento avevo letto la tua storia, credevo di averti compreso, ma solamente conoscendoti e osservandoti in azione ho realmente capito chi sei. Io e te siamo simili, abbiamo avuto, in passato, parecchi problemi con i nostri padri e questo ci ha costretti a maturare prima del dovuto. Francamente, ero incuriosito da come avessi reagito e per questo ho chiesto di essere nominato come tuo sensei... L'ora è scoccata, diamo inizio alla prova finale.


Il Jonin si alzò e prima di allontanarsi aspettò che anche il giovane emulasse le sue azioni, ma notò come questi era rimasto seduto in terra, ancora in procinto di metabolizzare la risposta ricevuta. Prima che il Genin potesse replicare, Kakashi gli porse la propria mano, come sostegno per alzarsi, celando, sotto la stoffa che gli copriva il viso, un sorriso. Al ricambiò, afferrando l'arto e rialzandosi. I due si allontanarono dal tronco guadagnando il centro dell'area di addestramento, completamente illuminata dal sole.

Siamo giunti al termine del tuo addestramento: hai attivato lo Sharingan ed hai imparato ad apprezzarne le sue peculiari abilità. Saper coordinare tutti questi poteri in un combattimento reale ti renderà un vero Uchiha, padrone del Doujustu.
Il tuo avversario sono io.. mi sembra inutile consigliarti di combattere con il chiaro obiettivo di ferirmi, se non uccidermi, altrimenti l'epilogo dello scontro coinciderà con il suo principio.


Un ululato di vento smorzò le calme parole dell'insegnante intento ad illustrare la prova finale al suo pupillo.
I due si fissavano con aria determinata, i loro pensieri erano già proiettati una battaglia psicologica, prologo di un combattimento che si sarebbe svolto nella realtà, e che avrebbe avuto ripercussioni indelebili sull'ambiente circostante, già precedentemente danneggiato dai vari esercizi propedeutici alla prova.
Sharingan
L'occhio cremisi si svegliò, risvegliando nel Genin quella sinistra e oscura, ma piacevole sensazione di potere a cui si stava abituando di minuto in minuto.

Iniziamo..

La figura dagli argentei capelli sparì dalla posizione iniziale e, muovendosi ad una velocità impressionante, giunse fino alla posizione in cui si trovava Al: questi portò un calcio ascendente a danni del suo mento. Un'esemplare esecuzione dell'Alzata della Foglia.
L'occhio gli aveva permesso di vedere i movimenti del Jonin con uno scarto di qualche secondo, in modo da poter approntare una difesa adeguata, ma il suo corpo non fu ugualmente repentino nel rispondere allo stimolo impresso dall'encefalo.

Ti vedo..

Un violento colpo cozzò contro il suo mento, sbalzandolo in aria di qualche metro. Una volta raggiunta l'altezza propizia, Kakashi spiccò un balzo, e, afferrandolo per i piedi, cominciò a roteare, trascinando con sé il corpo del ragazzo, quasi fosse una massa inerte, un corpo privo di vita. Dopo una serie di quelle evoluzioni aree, il Jonin lo scagliò al suolo a grande velocità.
Al, intontito dal moto circolare cui era stato costretto, stava precipitando a gran velocità, il volto prossimo ad impattare con la dura terra. Non potendo in alcun modo evitare la caduta, lo shinobi, flettendo in maniera coordinata i potenti muscoli dorsali, assunse una posizione parallela rispetto al suolo, e, proiettando verso terra i propri arti, tentò di attutire la caduta, subendo delle discrete e confinate contusioni ai muscoli e alle articolazioni delle quattro membra, salvaguardando la salute del volto e del busto. La terra, nei quattro punti di contatto con il corpoi, era sprofondata di alcuni centimentri, increspandosi di altrettanta misura nella zona limitrofa. Ancora carponi, il ninja alzò la testa, cercando con il proprio sguardo il suo avversario, in modo da assistere e prevenire eventuali assalti: l'uomo, che era atterrato con una grazia regale, come se fosse immune all'attrazione gravitazionale, si trovava a circa dieci metri dalla sua posizione. Non esitò neanche per un secondo: il guerriero, forgiato da innumerevoli scontri, aveva imparato che la strategia bellica è finalizzata all'acquisizione di un vantaggio e che una volta guadagnato, esso deve essere sfruttato e difeso ad ogni costo. Iniziò a comporre sigilli ad una velocità tale che una persona comune non avrebbe potuto scorgere i due arti distinti danzare l'un con l'altro, in un movimento elegante e mortale, ma avrebbe semplicemente osservato una macchia scura, omogenea ed informe; il suo Sharingan, tuttavia, gli consentiva di vedere quella scena rallentata, permettendogli di riconoscere i seal attivati e capire anticipatamente il Justu che Kakashi stava attivando.

Goukakyuu..

Il mentore inspirò profondamente, pronto ad espellere un vortice di fiamme: schivare risultava improbabile, il tempo di propagazione delle fiamme non avrebbe concesso scampo al Genin, inoltre, l'azione evasiva risultava essere non particolarmente felice, poichè lo avrebbe esposto ad un successivo attacco. Egli doveva rimanere in quel punto, occultato dalla stessa palla di fuoco, e dunque invisibile agli occhi del nemico. Afferrò una pietra con la mano destra, e fece l'unica cosa possibile: disegnò una circonferenza perfetta inscrivendoci un quadrato e impose le mani sul cerchio alchemico, trasmutando la terra in un solido muro di discrete dimensioni, strenuo baluardo contro l'avanzata della sfera infuocata, che esplose in un magnifico gioco di luci e scintille per l'impatto con la pietra. Velocemente il Genin si alzò e, puntando i piedi contro la costruzione, si lanciò all'indietro, atterrando qualche metro più lontano, impastando chakra al livello della gola, con l'intenzione di ripagare Kakashi con la stessa moneta. Nove sfere di fuoco divamparono dalla sua cavità orale: una avrebbe percorso una parabola discendente insidiandolo dall'alto, altre due, una dal lato destro e l'altra dal lato sinistro, avrebbero seguito traiettorie simmetriche giacenti si piani inclinati di circa 30° rispetto l'asse immaginario passante per la testa del mentore e perpendicolare alla superficie terrestre; l'altra coppia avrebbe seguito un analogo tracciato, ma su un piano inclinato a 45°, l'ultima, invece avrebbe raggiunto il nemico viaggiando rasente al suolo, per poi correggere l'andamento innalzandosi di qualche grado. Le ultime due sfere, invece, avrebbero seguito un andamento più lineare caratterizzato da un' eccentricità minore in modo da poter raggiungere una distanza maggiore, circa quattro metri dietro la posizione dell'avversario, in modo da ostruire una possibile via di fuga. Il Katon del suo avversario si era ormai esaurito, la sfera focosa stava gradualmente rimpicciolendosi, fino ad estinguersi completamente: la potenza di quell'esplosione di calore aveva addirittura compromesso l'integrità della struttura rocciosa che Alphonse aveva creato come scudo e riparo, lasciando in piedi solamente un misero rudere, privo di qualsiasi elemento che potesse ricordarne la passata robustezza ed imponenza.
Ma proprio grazie alla sua parziale distruzione, il Foglioso poté osservare uno spettacolo affascinante, sensazionale nella sua unicità, una visione che illuminò Alphonse circa la forza del Jounin e dell'incommensurabile divario fra i loro livelli di combattimento, consapevolezza che suscitò in lui ammirazione e sconforto, poiché quella era la prova che nessuno dei suoi attacchi avrebbe sortito alcun effetto, ma anche contribuì ad alimentare quell'ardore, quello spirito combattivo che da poco aveva imparato a conoscere, spingendolo ad impegnarsi maggiormente, ad infondere tutto se stesso nella sfida al fine di smentire la certezza precedente. L'uomo dagli argentei capelli si librò in aria, spostandosi posteriormente: il fisico atletico del veterano si insinuò fra le sfere infuocate in modo agile e leggiadro, sfuggendo al loro potere distruttivo. Le prime tre sfere cozzarono l'un con l'altra, provocando una discreta esplosione ed un vortice di torrida aria ascendere verso le più alte nubi; Kakashi poggiò un palmo al suolo assumendo una posizione pressoché verticale e, attraverso una leggera spinta, balzò seguendo la stessa direzione, schivando le successive quattro sfere, che subirono il medesimo destino delle precedenti. Al termine dell'evoluzione Kakashi si ritrovò esattamente nella posizione in cui gli ultimi due proiettili erano stati indirizzati, ma occupò tale porzione di spazio solamente per un istante: senza l'aiuto dello Sharingan Al avrebbe sostenuto fermamente che l'avversario si fosse smaterializzato nel nulla, sparendo dalla sua vista; d'altra parte l'occhio cremisi gli permise di identificare il corretto movimento, volto a raggiungere l'Alchimista alle spalle.
Con un tempismo magistrale, Alphonse estrasse il Tanto e roteando sul proprio piede perno, avrebbe menato un fendente in modo da squarciare l'addome del nemico. Ma anche in questo frangente l'abilità dell'avversario si rivelò superiore: questi deviò la lama con la lamina di ferro adesa al suo guanto destro, scalzandola dalla salda presa del giovane ninja e facendola roteare vorticosamente prima di conficcarsi nel suolo, qualche metro più in là, mentre con l'altra caricò un colpo con il palmo aperto che, impattando sul petto del giovane, lo sbalzò lontano per parecchi metri. Subito il Genin conquistò il controllo di tale moto compiendo una serie di avvitamenti, concatenati al lancio di 3 Kunai, in cui il primo recava una granata Flash, fatta detonare istantaneamente, mente la lama dell'ultimo era coperta da una nota esplosiva che, una volta raggiunta la posizione desiderata, detonò, causando un'esplosione devastante. Un fumo grigio si innalzava dal luogo dello scoppio: piccoli ma numerosi roghi erodevano le sparute macchie di vegetazione rimanente, consentendo all'arida terra di avanzare e conquistare tutto lo spazio possibile. Nonostante tale delirio, il Jounin era ancora in piedi, illeso, quasi noncurante dei suoi attacchi, percepiti come fastidiosi, al pari del ronzio di un insetto, ma lungi dall'essere ritenuti pericolosi o dannosi.

Dannazione, ma è immortale? Non pso che altro inventarmi!

Erano di nuovo lì, uno di fronte all'altro, come se niente fosse accaduto, come se quello fosse il loro primo incontro, il principio di una battaglia epica e fiera. Ma lo sguardo del sensei non era quello consueto, era differente, più serio, più crudele: uno scintillio rosso rifulgeva nel suo sguardo, assetato di violenza, di sangue.
Alphonse estrasse un ulteriore Kunai, assumendo la posizione di combattimento consueta per uno scontro all'arma bianca, in modo da trovarsi preparato per il successivo assalto nemico; questi aveva divaricato leggermente le gambe, flettendole, similmente ad un felino nell'istante che precede il balzo. La mano sinistra stringeva il polso destro, convogliando chakra ed energia nella mano prescelta: la miscela divenne ben presto visibile, esplodendo in un fragore azzurrino, accompagnato dal un rumore stridulo, acuto, simile al grido di mille uccelli.

Che diavolo è quello? Come può controllare una cosi grande quantità di chakra in una mano?!

Le gambe del Genin cominciarono a tremare, la presa sul pugnale si fece sempre più lassa fino a farlo cadere al suolo, gocce di gelido sudore imperlarono la sua fronte. Una sensazione di panico lo colse, insidiandolo e ghermendolo. Era sconfitto, anzi, era morto. Quelli erano i suoi ultimi istanti di vita, fuggire era impensabile poichè i suoi muscoli sembravano atrofizzati, incapaci di movimento, tanto meno risultava impossibile contrastare quel colpo, il novizio non era dotato di sufficiente forza.
Il Jonin scattò in avanti, percorrendo i pochi metri che li separavano con poche falcate, pronto ad affondare nella carne la mano avvolta nel chakra: questi concentrò tutto il suo potere al livello dell'indice e del medio della mano destra, proiettandoli verso la fronte protetta dal coprifronte della Foglia, in parte occultato da ciocche di aurei capelli.
A pochi centimetri dal contatto, Kakashi rilasciò la tecnica, causando l'evanescenza dell'accumulo di elettricità poco prima richiamata, e sfiorò la piastra di metallo che Al indossava, causando una lieve, quasi impercettibile bruciatura puntiforme sulla stessa.

Morto

Al suono di quell'unica parola l'Elric cadde a terra, come se la stessa lo avesse percosso violentemente, lasciandolo senza fiato e privo di energie. Il Joinin si voltò e con disinvoltura si allontanò senza proferir ulteriori parole, sotto lo sguardo spaventato, ma contemporaneamente eccitato del ragazzino.

Insegnami. Come si chiama? Come posso padroneggiarla? Insegnami

Un piccolo ghignò spuntò sul volto del mentore, conscio di aver raggiunto il proprio obiettivo, incuriosire ed appassionare lo studente, inducendolo a lavorare e a studiare per migliorare, per crescere, per diventare più forte.

Si chiama Mille Falchi, o Taglio del Fulmine, che dir si voglia. Ci vedremo presto Alphonse Elric, prima di quanto tu possa immaginare

Detto questo, lo shinobi si smaterializzò in una nuvola di grigio fumo.

CITAZIONE
Slot Azione: 1°:Lancio 3 kunai, Tanto 2°: //
Slot Tecnica: 1°:Pioggia di fuoco 2°: //
Consumi: 25
Recuperi:
Chakra: 175/200 Energia Verde

Stato Fisico: P [Ferita Leggera al Quadricipite dx; Ferita Leggera Fianco sx; Ferita Medio-Leggera Braccio dx, Contusione Leggera gamba dx, contusione Media stomaco; Ferita Lieve al mento, Ferite Leggere alle articolazioni dei quattro arti]
Stato Psicologico: Sfinito
Equipaggiamento:

# 0 Kunai
# 1 Cartabomba
# 1 Tanto
# 2 Fumogeni
# 3 Flash
# 1 Tonico Azzurro
# 2 Filo di Nylon


Armi utilizzate: 3 Kunai, 1 Tanto, 1 Carta bomba, 1 Flash

 
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¬Kob
view post Posted on 8/3/2013, 16:57




Valutazione

Come ti dissi anche nell'intervento precedente, il tuo stile di scrittura mi piace molto. Riesci a descrivere in maniera precisa e fluida le azioni che si svolgono, mantenendo una focalizzazione interna al personaggio che lo mantiene con la stessa introspezione dall'inizio alla fine. Anche i discorsi interiori che il tuo pg sembra svolgere sono ben costruiti e non appesantiscono troppo la lettura del testo.
Lo Sharingan ti è già stato valutato, e per quel che riguarda la ricompensa, mi sembra che tu la meriti pienamente. Sei riuscito a costruire un'allenamento abbastanza lungo e di qualità senza problemi, indi per cui ti do:

Ryo: 500
Exp: 175


Per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitare a contattarmi per vie private.

 
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6 replies since 7/10/2011, 20:35   197 views
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