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Drak94
view post Posted on 27/10/2011, 19:25




NBA - Stelle in tour, ma si muove qualcosa


Tante stelle NBA partiranno per un tour di 10 giorni attorno al mondo che toccherà Porto Rico, Londra, Macao e Melbourne, ma nel frattempo, a New York, l'associazione dei giocatori e quella dei proprietari fanno un passo in avanti verso l'accordo sul nuovo contratto collettivo


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Il nuovo incontro fra giocatori e proprietari è arrivato molto prima rispetto alle nere previsioni di inizio settimana: le parti si sono ritrovate a New York, e dopo una riunione-maratona di 15 ore qualcosa si è mosso nella giusta direzione, quella che porterebbe al termine del lockout.
Onde evitare irrigidimenti in partenza, il tema più spinoso - quello della suddivisione degli introiti - è stato toccato soltanto marginalmente, ma i giocatori si sono detti disposti ad abbassare le loro richieste al 52.5%, cedendo un altro mezzo punto (leggasi 20 milioni di dollari all'anno) ai proprietari, che avevano invece chiesto una ripartizione equa, su base 50-50.
Il discorso è stato più che altro incentrato sulla strutturazione del salary-cap: i proprietari vorrebbero introdurre forti limitazioni sulla possibilità di superare il tetto, di modo che anche le franchigie con mercati più piccoli possano reggere la concorrenza delle grandi piazze, ma i giocatori temono che l'inasprimento della luxury-tax e delle exception possa rendere il cap "hard" e non flessibile come è sempre stato.
"Non possiamo dire che ci siano stati grandissimi progressi - ha commentato Derek Fisher, presidente dell'assogiocatori, alla chiusura della tavola rotonda - ma abbiamo fatto qualche passo in avanti, sufficiente per permetterci di tornare a parlare". "È troppo presto per dire che abbiamo trovato un accordo - ha aggiunto il vice-commissioner, Adam Silver, nella foto -, ma di certo sono stati fatti progressi su alcune questioni importanti come la luxury tax". Le parti si ritroveranno nella notte fra giovedì e venerdì, ora italiana. Anche il commissioner David Stern, che ha già tagliato le prime due settimane di regular-season, si è detto positivo: la sua speranza è di riuscire ad evitare il secondo taglio (già annunciato martedì) che polverizzerebbe l'intero mese di novembre e ri-stilare un calendario completo di 82 partite.

LE STELLE VANNO IN TOUR - Nel frattempo, però, diverse star NBA lasceranno gli States per impegnarsi in un tour mondiale fra domenica 30 ottobre e mercoledì 9 novembre: la prima tappa sarà a San Juan, in Portorico, poi seguiranno due esibizioni a Londra (1 e 3 novembre), una a Macao (6 novembre) e due a Melbourne (8 e 9 novembre). La selezione sarà capitanata da Kobe Bryant, Kevin Durant e Dwyane Wade, cui si aggiungeranno Amare Stoudemire, Blake Griffin, Carlos Boozer, Chris Kaman, Chris Bosh, Dwight Howard, Kevin Garnett, Kevin Love, Paul Pierce, Rajon Rondo e Tyson Chandler.

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 29/10/2011, 12:29




NBA - Il lockout prosegue: Novembre cancellato


Regular season cancellata almeno fino a dicembre: posticipato anche il World All-Star Classic di dieci giorni. Fisher, presidente del sindacato giocatori: "Non sappiamo quando torneremo a incontrarci ma siamo sempre disponibili...". Per il momento però non si gioca...


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Niente accordo al termine della nuova tre giorni di trattative per il rinnovo del contratto collettivo tra proprietari e giocatori, col commissioner David Stern che ha confermato come non sia "possibile, pratico e prudente" poter pensare di avere una regular season completa, con 82 partite per ciascuna franchigia. Stern ha riconosciuto che ci sono stati dei progressi sul fronte del salary cap e su altri punti ma la trattativa resta bloccata sulla ripartizione dei ricavi. La Lega ha riproposto una spartizione 50-50, ma i giocatori, che nel contratto precedente incassavano il 57% della 'torta', non intendono scendere sotto il 52. "Hunter (direttore esecutivo del sindacato dei giocatori, ndr) ha chiuso la sua agenda e si è alzato dal tavolo", ha raccontato il commissioner.
Derek Fisher, play dei Lakers e presidente del sindacato, ha ribadito che non c'erano le condizioni per trovare un'intesa. "Non sappiamo quando torneremo a incontrarci ma siamo sempre disponibili - le parole del giocatore - Sia chiaro però che non firmeremo un accordo valido per i prossimi sei anni che possa danneggiare i futuri professionisti". Sulla spartizione dei ricavi, Fisher ha ricordato che già accettando il 52,5% i giocatori vanno a rinunciare a 100 milioni di dollari a stagione, cifra che verrebbe raddoppiata se accettassero il 50% offerto dai proprietari, da qui il no. "Derek e io siamo stai molto chiari sin dall'inizio, non accetteremo mai una ripartizione 50-50", ha aggiunto Hunter.
Il sindacato dei giocatori sostiene anche di aver concesso già tanto su altri punti e che tocca ora ai proprietari fare qualche passo indietro sulle proprie posizioni. Ma non sarà semplice. Stern ha avvertito che le prossime offerte da parte dei proprietari potrebbero essere al ribasso perché "rifletteranno le enormi perdite che si stanno accumulando" a causa della cancellazione del primo mese di regular season.
Slitta intanto l'inizio del tour mondiale che avrebbe dovuto portare i migliori giocatori della Nba a disputare sei partite in quattro Continenti diversi. La prima tappa, fissata per domani a Porto Rico, è stata rinviata a data da destinarsi e le altre cinque partite in programma tra Londra, Macao e Melbourne non si giocheranno prima di fine novembre. Fino a poco meno di una settimana fa avevano detto sì al tour, in cambio di un milione di dollari, i vari Derrick Rose, Kobe Bryant, Carmelo Anthony, LeBron James, Kevin Durant, Dwight Howard, Russell Westbrook, Chris Paul e Dwyane Wade. Ma, secondo la "Espn", Rose e Westbrook si sarebbero tirati indietro per altri impegni mentre James, Anthony e Paul ci avrebbero ripensato, preferendo sfruttare il lock-out per trascorrere più tempo con le rispettive famiglie.

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Drak94
view post Posted on 2/11/2011, 16:10




NBA - Rottura nel fronte? Fisher "Solidissimi"


Derek Fisher e Billy Hunter fanno fronte comune smentendo le voci di possibili dissidi all'interno dell'associazione dei giocatori. Il playmaker dei Lakers annuncia che si terrà presto un nuovo confronto con i proprietari


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Il nuovo naufragare della trattativa quando sembrava che le parti potessero riuscire a trovare un accordo per salvare interamente le 82 partite della stagione (con una qual certa compressione nel calendario, ovviamente) ha portato al nascere di alcune voci su una presunta rottura all'interno del fronte dell'assogiocatori. Onde evitare un indebolimento nei confronti dei proprietari, Derek Fisher, il presidente dell'associazione, è sceso direttamente in campo per negare tutto e rafforzare il proprio impegno nel lavoro volto alla sottoscrizione del nuovo contratto collettivo.
"Di solito non do mai retta a queste voci assurde - ha commentato il playmaker dei Los Angeles Lakers -, ma per evitare che le cose peggiorino voglio ricordare che la mia lealtà è sempre stata riposta nell'associazione dei giocatori. Il tentativo di rompere il fronte è fallito: continueremo a lavorare tutti i giorni per i nostri tifosi". Anche Billy Hunter, direttore esecutivo dell'associazione, si è espresso sulla stessa linea: "Il mio rapporto con Fisher è molto buono. Non c'è mai stato nessun dissidio".
Nell'ultima tavola rotonda, i giocatori hanno rivisto la loro posizione abbassando di mezzo punto percentuale la loro quota sulla suddivisione degli introiti, ora ritoccata al 52.5%: lo 0.5% concesso ai proprietari è traducibile in 20 milioni di dollari all'anno, ma la controparte non è disposta a trattare nessuna controproposta sull'offerta di una ripartizione equa sulla base del 50-50. La NBA ha cancellato l'intero mese di novembre e più di 200 partite di regular-season, ma nonostante non sia ancora stata decisa una data precisa, proprietari e giocatori si ritroveranno presto in una nuova tavola rotonda che vedrà il probabile ritorno del mediatore federale George Cohen.
"In settimana vi darò qualche dettaglio in più sullo sviluppo della trattativa - ha proseguito Fisher -. La situazione ora si fa complessa: abbiamo perso tante partite, i nostri posti di lavoro sono in gioco, così come quelli di tante persone che lavorano nell'orbita della NBA. Il mio obiettivo e quello del Comitato esecutivo è quello di riuscire a trovare l'accordo più giusto possibile, un accordo che sia coerente sia sulla strutturazione del salary-cap che sulla suddivisione degli introiti. Entrambi i punti sono estremamente importanti per i nostri affari, lo sport e la nostra vita quotidiana nella NBA".

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 6/11/2011, 16:40




NBA - Stern dà l'ultimatum ai giocatori


Il commissioner della Nba ha fatto un’ultima proposta al sindacato giocatori: entro e non oltre mercoledì o il sindacato giocatori accetta la proposta del 51% del BRI (gli introiti della Nba) oppure la nuova offerta sarà al ribasso: non più del 47%


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David Stern non lo vuole chiamare ultimatum però poco ci manca. Il commissioner della Nba ha fatto un’ultima proposta ai giocatori: entro e non oltre mercoledì o il sindacato giocatori accetta la proposta del 51% del BRI (gli introiti della Nba) oppure la nuova offerta sarà al ribasso: non più del 47%. Una presa di posizione netta e chiara come mai era avvenuto in precedenza che vuole incrinare le certezze del sindacato che, per la verità ha già mostrato qualche crepa negli ultimissimi giorni, se dovesse rifiutare potrebbe portare anche alla cancellazione totale della stagione 2011-2012.

IL PESSIMISMO REGNA – Il nuovo no è arrivato al termine di un’altra strenua giornata di trattative durata la bellezza di otto ore che ha portato però zero passi in avanti. "Speriamo che il rinvio porti il sindacato a definire la propria posizione e ad accettare l'accordo - ha detto Stern all’uscita dall’incontro - Non farò percentuali o previsioni, niente del genere. Vogliamo che i nostri giocatori scendano in campo perché vogliamo avere un campionato". A giudicare dalle parole del legale dei giocatori Jeffrey Kessler però è difficile ipotizzare un ammorbidimento delle posizioni dei giocatori. “Non si lasceranno intimidire. Vogliono giocare, vogliono un campionato, ma non sacrificheranno il futuro di tutti i giocatori Nba davanti a questo tipo di minacce. Derek Fisher non la vede così, Billy Hunter non la vede così, il comitato esecutivo non la vede così”. “È un'altra giornata triste - ha chiosato Fisher - per i nostri tifosi e per tutti i lavoratori del settore. Noi abbiamo fatto uno sforzo per provare a concludere l'accordo”.

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Drak94
view post Posted on 8/11/2011, 15:52




NBA - Verso l'ultimatum con pochi assensi


Mercoledì scade l'ultimatum posto dall'"offerta definitiva" di David Stern, ma il clima resta incerto: una parte dell'assogiocatori vorrebbe accettare, un'altra delegittimare il fronte e portare la causa in tribunale, mentre la metà dei proprietari spera che l'accordo non venga firmato


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La deadline posta dall’ultimatum di David Stern è ormai alle porte, ma il tentativo di brusca riconciliazione intavolato dal commissioner NBA ha contribuito ad aumentare il clima di tensione e di incertezza all’interno del sindacato dei giocatori e fra i proprietari delle franchigie.
Mercoledì scade la proposta di Stern, basata su una equa distribuzione degli introiti su base 50-50 fra giocatori e franchigie: il commissioner è sceso direttamente in campo dopo aver completamente cancellato il calendario di novembre (più di 200 partite perse con tutto ciò che consegue sui mancati incassi e sui posti di lavoro perduti), esausto per il futile dilungarsi della trattativa nonostante gli interventi del mediatore federale George Cohen per avvicinare le parti. Se i giocatori non accetteranno, allora si tornerà alla vecchia proposta, quella in favore dei proprietari, che avrebbe concesso alle franchigie la fetta più grande della torta (il 53% contro il 47%) nella ripartizione dei ricavi e l'introduzione di un salary-cap hard.
Nonostante le rassicurazioni di Derek Fisher, il fronte dei giocatori si sta incrinando: alcuni sarebbero disposti ad accettare il 50-50 pur di cominciare a giocare (ricordiamoci sempre che, con la NBA ferma, i giocatori non ricevono gli stipendi), altri vorrebbero rifiutare e continuare a trattare, altri ancora vorrebbero decertificare l’associazione dei giocatori e portare avanti la causa in tribunale, anche se questa soluzione potrebbe costare la completa perdita della stagione.
Dall’altra parte, però, anche i proprietari sono divisi: secondo quanto riporta ESPN, la metà di questi (15 su 30) spera che i giocatori NON accettino l’offerta di Stern così da poter ricominciare la trattativa su una base a loro favorevole, anche se si dovessero perdere altre settimane o mesi di regular-season. Domani ne sapremo di più.

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Daniele Fantini / Eurosport
 
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Drak94
view post Posted on 9/11/2011, 17:19




NBA - Accordo fallito, il lockout va avanti


L'ultimatum posto dall'"offerta definitiva" di David Stern è fallito. I proprietari avevano messo sul tavolo una proposta che garantiva ai giocatori il 50% degli introiti ma la risposta è stata negativa.


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La telenovela del lockout NBA non finirà, come molti si auguravano. Il commissioner David Stern aveva posto l'ultimatum sull'offerta fatta all'associazione dei giocatori pensando che il tutto potesse risolversi. La proposta era basata su una equa distribuzione degli introiti su base 50 e 50 fra giocatori e franchigie ma la risposta è stata negativa.
"Il nostro pensiero è chiarissimo. Al momento, l'offerta messa sul tavolo dalla NBA non è accettabile - afferma Derek Fisher, Presidente del sindacato dei giocatori -. Continueremo a discutere e a portare avanti quello che per noi rappresenta una giusta causa al fine di trovare un accordo economico corretto e che faccia crescere il movimento. E senza questo tipo di decisioni che per noi sono indubbi miglioramenti, il nostro movimento non crescerà e non credo si riuscirà a trovare un punto di incontro. I giocatori sono chiaramente preoccupati perché vorrebbero tornare a fare ciò che più amano ma allo stesso modo desiderano anche andare avanti a negoziare per portare a casa un risultato importante. Ma non lo si può fare accettando tutto ciò che ci viene chiesto dai proprietari delle franchigie quasi noi fossimo la parte debole alla quale deve essere imposto un ultimatum".
I proprietari delle franchigie vorrebbero inoltre nuovi contratti, più corti, con l'introduzione di un salary cap "hard", ossia senza possibilità di essere superato con exception varie: "Noi vogliamo un accordo, sia che questo si trovi domani o tra quattro giorni - spiega il Direttore Esecutivo dell'associazione giocatori Billy Hunter -. I proprietari potrebbero minacciarci offrendo una percentuale di introiti del 47, ma sono convinto che alla fine torneranno a parlare di un 50%". Insomma, ai giocatori non è piaciuto soprattutto l'atteggiamento messo in scena da Stern che ha cercato una mediazione senza trovarla. Ora i proprietari, stando a quello che avevano detto, dovrebbero tornare alla vecchia proposta, quella che ripartiva così gli introiti: 53% a loro e 47% ai giocatori.
La parte dei giocatori non è completamente unanime neI affermare i propri diritti. Alcuni vorrebbero firmare e chiuderla qui, altri desiderano andare avanti portando la trattativa dalla loro parte al 52,5%. Una terza compagine invece è a favore della dello scioglimento del sindacato. La strada in ogni caso è ancora lunga.

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