Spiega le ali e vola ai confini dell'eternità Fino a toccare il Cielo
CITAZIONE
Narrato «Pensato» †Parlato† †Citato†
La mattina era finalmente arrivata alle porte. Amaterasu, regnava sovrano sopra quella distesa azzurrina chiamata cielo. Le nuvole parevano dei fiocchi di neve sospesi nell'aria, mentre venivano bucate dagli uccelli, che danzavano tramutando quelle correnti ascensionali come dei fili, manipolati da dei marionettisti. In quel preciso istante, Izumi dormiva sotto la chioma di un imponente albero che lo parava dal sole, con la sua immensa vegetazione. Col cappello fra la fronte ed il volto, il suo tenue sorriso lo faceva sembrare un ritratto di un artista. Il vento che soave accarezzava i suoi capelli lo svegliò. Aprì lentamente le palpebre mentre inconsciamente irrorava la luce nelle sue iridi, per poter vedere in modo nitido. Si alzò sbadigliando al cielo. La mano destra strofinava la testa accarezzando i rimasugli del giorno prima, mentre la sinistra, teneva il suo cappello di paglia. Ripose il suo ''elmetto'' sopra il suo capo, per poi infilare una mano dentro la sua veste. Mentre passeggiava tranquillamente per dirigersi alla postazione del Sensei, il vento aumentò impetuosamente. Si udivano dei passi di una persona avvicinarsi. Una figura candida si stava rendendo sempre più chiara. Con un passo freddo, ed un ghigno Izumi destava nel vedere quella persona. I due si avvicinarono al punto di sfiorarsi l'uno con l'altro. Per Izumi quell'attimo durò una vita. Il Kaguya Reed era appena passato di fianco a lui, senza nemmeno fiatare con una strana forza fuoriuscire da lui. Izumi riusciva a percepire un lieve cambiamento non solo di quel Ninja ma anche di se stesso. Il tempo che sembrava essersi fermato ritornò a fare il suo normale corso.
«Anche oggi sarà interessante.»
Il Ninja proseguì la sua strada, dimostrandosi interessato a quel Kaguya molto più esperto di lui. Prese una foglia per poi stringerla nel palmo della sua mano. Iniziò a meditare porgendo la vista su quella misera ed effimera foglia secca.
†La vita di questa foglia è tale a quella di un uomo. Fragile come quella di un uomo. Per questo devo diventare il ramo che sosterrà le persone a me care. †
Sospirò al vento dopo quei pensieri poetici.
†Questi pensieri non sono da me.† Disse per poi sorridere al cielo.
Il ragazzo si fermò davanti ad uno spazio verde, con qualche albero nei paraggi. Trovò al centro di quel luogo della legna scoppiettante mentre ardeva a contatto col fuoco. Vicino a quella fiamma, c'era qualche leccornia pronta ad essere gustata. La cosa su cui si soffermò di più Izumi fu quella tazzina di sake. La stessa che aveva lasciato il giorno prima a Reed. Prese una delle frittelle ed iniziò a mangiare per recuperare le forze di una giornata passata ad allenarsi..Aspettò l'arrivo dei suoi compagni ma li ignorò del tutto come se non esistessero. Per la maggior parte del tempo mentre masticava come un ruminante, rimaneva impalato a guardare il suo Sensei. Sarebbe stato consono se avesse continuato a studiare i suoi compagni, ma il Kiriano li riteneva piuttosto noiosi. Erano noiosi coloro che cercavano semplicemente il potere come pretesto per diventare Ninja. Il potere lo otteneva davvero, chi aveva uno scopo sincero per quanto puro o impuro esso sia e perder tempo solo per fissare quegli sciocchi ragazzini sarebbe stata una vera e propria perdita di tempo. Al ragazzo interessava molto di più il Kaguya. Una figura fredda e distaccata tale e quale a suo padre. Izumi si alzò per poi avvicinarsi al suo Sensei.
† Ehi Reed.. Un giorno le nostre spade si incroceranno ed in quel momento io sarò più forte di te. †
Dopo quelle parole di sfida si allontanò col suo equipaggiamento. Al ragazzo interessava solo una cosa in quel preciso istante: combattere quel Ninja. Forse perché troppo simile al padre, o forse semplicemente perché, in lui vedeva qualcosa che infondo lo ricordava. Poco dopo il gruppo si mise in cammino con il Chuunin in testa ed a seguirlo i suoi studenti. Izumi guardava il paesaggio circondato da quella boscaglia che non permetteva di vedere in modo certo le cose. Era ormai passato un po' di tempo ed il Kiriano pareva ricordarsi di quel posto. Era il cosi detto Monte Ramioiu un Monte in cui i giovani studenti di Kiri sosteneva delle dure prove per incrementare il proprio controllo del Chakra. La fitta foresta faceva notare dei riflessi azzurrini provenienti dal territorio circostante. Uscirono finalmente da quella marea di alberi. per ritrovarsi ad un'altura dove era possibile vedere il Monte. Quello che doveva essere un Monte pareva un' arcipelago di isole. Le rocce che facevano sgorgare l'acqua andavano ad incanalarsi in corsi che, a loro volta divenivano dei grandi laghi d'acqua dolce. Ebbi solo paura a chiedere come attraversarlo che il Sensei si preparò a parlare.
† Bene, ragazzi. Noi dobbiamo scendere dall’altro lato, seguendo il canyon. Ed immagino che abbiate capito quale sia l’unico modo †disse Reed stampando un sorriso in volto
Sembrava essere divertito. Un pensiero alquanto strano per un Ninja che a prima vista pareva un' assassino spietato. Un servitore fedele ed impassibile alla morte. Invece tuttavia sembrava umano. Purtroppo la cosa alquanto irritante si rivelò il dover camminare sulla superficie acquatica. Il giorno prima avevano dovuto farlo in una rocciosa e presumibilmente non avrebbe dovuto richiedere uno sforzo maggiore rispetto a quello dell'altra volta. Lo Shinobi approfittò del tempo in cui i suoi allievi stavano meditando, per tirare fuori dall'armamentario una corda di canapa.
† Ascoltatemi bene. Ora ognuno di voi si legherà la corda in vita. In questo modo le forti correnti non vi spazzeranno se entra in acqua. Io andrò per primo ed arriverò fino a quell’isolotto roccioso. Passeremo di isolotto in isolotto fino ad arrivare giù. Mi raccomando: concentratevi bene, o finirete in acqua. Anche se sono sicuro che ci finirete comunque. Applicate ciò che avete imparato ieri. Il primo a seguirmi è Andrix, poi viene Kenji, poi Francix, poi Izumi a chiudere la fila. In questo modo dovremo essere equilibrati. Forza andiamo! †
Il ragazzo rimase irritato da quella scelta. Per quale insulso motivo lui avrebbe dovuto chiudere la fila e finire per ultimo? Una cosa che per uno come lui non sarebbe stata mai accettata. Impulsivamente si tolse il cappello e guardò fisso lo Shinobi. Alzò la mano come uno scolaretto che voleva rispondere ad una domanda, e con un tono piuttosto confidenziale replicò.
† Ohi Hiragame - Chan come mai dovrei essere l' ultimo? Scusami ma credo che l'ordine più corretto debba essere questo.†
Si mise per primo in quella fila per poi essere susseguito da Francix, Kenji ed infine Andrix. Stavolta non guardò nemmeno il Kaguya per vedere le sue reazioni o cose del genere. Sapeva di fare la cosa giusta e non avrebbe voluto affatto perdere tempo così. Aveva atteso per troppo tempo quella ammissione in uno dei corsi di Kiri, e non avrebbe voluto sprecare il suo tempo nello stare dietro a dei ragazzini. Si soffermò a guardare l'acqua per un po'. Prese un ciottolo e lo lanciò in acqua per sentire il rumore che avrebbe fatto. Le forti correnti erano segno che quella sarebbe stata una prova ardua e camminare nell'acqua non era certamente facile come farlo in una parete rocciosa. Il Sensei andò avanti camminando tranquillamente nell'acqua. Si girò ad aspettare i suoi allievi. Ognuno di loro, doveva essere carico e Izumi non era da meno. Stavolta avrebbe voluto fare meglio. Dimostrare a qualcuno il suo valore, nonostante la sua poca voglia di fare. Sospirò per poi iniziare ad impastare il Chakra nella pianta dei piedi. La sua concentrazione era tale da tagliare l'aria stessa. Aprì di colpo gli occhi e poggiò il piede nell'acqua. Rimase incollato a quella superficie per qualche secondo lasciando nei suoi occhi una sensazione di vuoto. Il Chakra impastato risultò troppo poco, ed il ragazzo finì per cadere in acqua. Fece riemergere la testa dall'acqua per respirare. Il suo volto pareva serio e determinato più delle altre volte. Per quanto il ragazzo fosse una persona a cui impegnarsi costava molto, sapeva quando doveva mettere impegno nel lavoro che faceva. Si mise alla sponda della roccia in cui vi erano i suoi compagni e tutto inzuppato d'acqua si distese. Si rialzò e con gli stessi occhi di prima per effettuare un secondo tentativo. Aumentò il dosaggio del Chakra per poi rimettere un'altra volta il piede sopra l'acqua. Il tentativo finì male anche stavolta. Il ragazzo ci provò di continuo fallendo inesorabilmente. Era ormai quasi pomeriggio e non poteva permettersi di sprecare ancora tempo. Perdere un'ingente lasso di tempo sarebbe stata uno spreco per tutti e non solo per il suddetto Kiriano.
†Scusate per il tempo che vi ho fatto perdere ragazzi. Metterò il mio orgoglio da parte stavolta, e farò quello che va fatto, anche se dovrò usare una scorciatoia.†
Dopo quelle parole decise di fare sul serio. Era tempo di cambiare anche per il Ninja. Non poteva fare l'egoista per sempre. Stavolta, calcolò con discrezione la dose di Chakra da mettere sulla superficie plantare del piede. Nella sua mente scorrevano una serie di numeri pronti a fermarsi, una volta che, il Ninja avesse ordinato loro di farlo.
«Ancora un po' di più e ci siamo. »
Aumentò ancora un po' il Chakra . Era fatta, era deciso mettere il piede nell'acqua sapendo che quella era la dose perfetta. Il piede pareva aderirsi alla superficie come se quella fosse una strada di mattoni. Stavolta ne era certo, e sapeva che il suo scarso controllo avrebbe potuto vanificare l'ennesimo tentativo. Quindi guardando i metri che doveva fare per arrivare all'isoletta in cui era il Sensei si preparò per una rincorsa. Dopo pochi secondi corse sulla superficie dell'acqua. Quella corsa non sfruttava il Chakra del ragazzo piuttosto la velocità e la forza fisica. Sapeva che dei Ninja a Kiri alle prime armi con queste prove, usavano correre nel pelo dell'acqua in modo da adattarsi ad usare poi il Chakra Adesivo. Si trattava di Alpinismo Liquido ovvero sfruttare la propria velocità per correre sopra il pelo dell'acqua. I risultati erano quasi per tutti gli stessi: dopo pochi secondi tutti cadevano in acqua, ma l'esperienza e il Chakra adoperato da Izumi rendevano le percentuali di riuscire ad arrivare all'altra sponda più alte. Le correnti scuotevano l'acqua creando delle piccole onde, ed il vento arrivava negli occhi del Ninja di Kiri. Non demordeva mancavano pochi passi ormai ed il Ninja avrebbe superato la prova. Sapeva che all'ultimo pezzo avrebbe perso il controllo quindi si lanciò verso il Kaguya con tutta la forza nelle gambe posseduta. Il ragazzo portò con se un successo. Si rialzò guardò, i suoi compagni ed il Sensei. Sfortunatamente batté la testa arrecandosi una ferita alla nuca che fasciò subito, con un pezzo del suo sotto abito. †Credo che fino al vostro arrivo mi riposerò.† Il ragazzo affaticato si sdraiò a terra mentre si riposava. Qualche onda arrivava a bagnare il suo corpo ma infondo poco importava. La soddisfazione era troppa per potersi ricordare un simile sciocchezza.
Baldi giovani. Come maestro sono un disastro, lo so. Ma è un periodo No...anzi decisamente NO!.
Allora entro domani sera/notte assolverò i miei compiti di sensei. Avrete un solo post conclusivo in cui vi darò l'ultimo esercizio da compiere e poi potrete essere promossi ( o bocciati ). Infine liberi di fare tutto ciò che vorrete.
Usare il chakra repulsivo per camminare sull’acqua non è una cosa facile. Richiede grande concentrazione e presenza di spirito, nonché una grande pazienza nel saper accettare gli sbagli e gli errori. Applicare poi quella capacità in una situazione pericolosa rendeva l’esercizio più difficile. La pressione e la paura portano l’essere umano a compiere più facilmente un errore, nonostante la probabilità di farlo sia bassa. Questo perché la paura diminuisce il senso del giusto e della sopravvivenza, stroncando quelle che sono le reazioni istintive della mente. Solo chi è in grado di controllarsi riesce ad eseguire i propri compiti, ad assolvere i propri obiettivi. Al di là di questo importante insegnamento, Reed cercava di dare ai propri allievi la possibilità di acquisire in poco tempo una abilità spaventosa. Il Controllo del Chakra aumenta le proprie aspettative ed i propri orizzonti ben oltre le normale cazzate che vengono spiegate in Accademia. Imparare dal vivo ciò che il ninja deve fare è importante per i giovani studenti affinché possano incentivarsi nella realizzazione del proprio Nindo. Una volta attraversata la zona dei fiumi, Reed dovette riconoscere che i suoi allievi erano coraggiosi e testardi. Ma soprattutto si impegnavano in ciò che il kaguya aveva detto loro di fare. Essere messi di fronte ad una situazione pericolosa li spronava a dare di più. Fu così che riuscirono a capire il controllo del chakra repulsivo ed ad usarlo per camminare sulle acque con la stessa facilità con cui si cammina sulla terra. Quando arrivò la sera, il gruppo era riuscito a superare la zona impervia e fangosa del delta del fiume Raomiu, al di là delle omonime montagne. Ora c’era l’ultima prova da affrontare. La foresta. L’ultimo ostacolo per arrivare nel piccolo paese di Ruinzuke, da cui poi decidere di tornare a casa. Reed fece segno ai ragazzi di seguirlo appena pronti. Pesi in spalla, il gruppo si avviò all’interno della foresta. Reed corse così come aveva fatto all’inizio. Tenendo un passo rapido per i ragazzi, ma non troppo per tenerli sotto controllo. Questa volta però il percorso era molto più impervio. Rami spinosi che scendevano e chiudevano il passaggio a chi non era in grado di evitarli, ma così sciocco da poterli abbattere. Il legno era più duro di qualsiasi metallo e le spine sembravano lance incaiche poste lì a trucidare i poveri passanti. Inoltre ad ogni passo fatto, c’era una radice pronto a far cadere l’incauto nella rete di cespugli spinosi che sembravano piccole foreste di spuntoni rocciosi, in grado di bucare lo stomaco come potrebbe farlo un palo ammazza vampiri ben appuntito. Quindi i giovani allievi avrebbe dovuto far attenzione ad ogni passo. Servivano riflessi più pronti ed una agilità più felina affinché potessero sgusciare senza intoppi tra le miriadi di pericoli che li attendevano il quella foresta della morte. Il gruppo avrebbe viaggiato ad una certa velocità per circa quattro ore. Una marcia estenuante che Reed cercava di mantenere il più possibile. A causa della scarsa resistenza dei suoi allievi, fu costretto a fermarsi verso l’ora di pranzo. Mentre cercava di accendere il fuoco, Reed avrebbe spedito i suoi ragazzi a caccia.
« Cercate qualcosa da mangiare ed uccidetela. Dovreste essere in grado di catturare qualcosa … spero! »
Disse, mentre cercava un po’ di legna in giro. Avrebbe dovuto tagliare qualche albero e qualche cespuglio per ottenere un po’ di legna.
I ragazzi nel frattempo si sarebbero recati insieme in una radura a 900m verso nord-ovest dal luogo in cui si trovava il sensei. Stavano cercando qualche preda, mentre discutevano del più e del meno. All’mprovviso i ragazzi avrebbero avvertito un rumore provenire da un cespuglio dietro di loro, insieme ad un grugnito e ad una marea di ringhi feroci. Un cinghiale sbuca fuori travolgendo la giovane compagnia, seguito a ruota da un branco di lupi, che appena vede i ragazzi si blocca. Il pelo ritto, il muso deformato dalla rabbia, i lupi sano di aver trovato la cena. Erano 4 lupi di taglia normale, disposti due a destra e due a sinistra di uno più grande e dal pelo un po’ più colorito: una enorme striscia bianca lo attraversava lungo la schiena. Probabilmente il capobranco. Erano tutti molto veloci [ Pari ad una energia verde ], ma relativamente deboli e poco resistenti [ Pari ad energia Bianca ]. Il più problematico era il capobranco: molto forte [ pari ad energia verde] e resistente [ Pari ad Energia Verde], ma relativamente lento [ Pari ad energia Bianca]. I ragazzi avrebbero dovuto sguainare le armi e combattere per la loro sopravvivenza. Chissà come avrebbero reagito? Il lavoro di squadra sarebbe stato fondamentale per sopravvivere. Di questo Reed era certo.
OFF- GDR
Allora ragazzi questa volta avete carta bianca. Dopo la descrizione nel viaggio nella foresta, dovrete descrivere il combattimento. Dovete lavorare di squadra per abbattere gli animali. Sarete voi a decidere quali attacchi essi porteranno a voi, e come voi risponderete a questi attacchi. Dovete mettervi d’accordo tra di voi e cercare la soluzione più realistica ed efficace. Darò come al solito la mia votazione, ma questa volta per la promozione aggiungerò anche un voto di squadra che si aggiungerà al vostro punteggio se e solo se – condizione necessaria e sufficiente – effettivamente lavoriate di squadra. Buon lavoro!