Corso Sperimentale Kr- 12

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TheLastLevel
view post Posted on 6/10/2010, 20:06




Chapeter Three: Orgoglio Monte Raimioiu


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Spiega le ali e vola ai confini dell'eternità Fino a toccare il Cielo

CITAZIONE
Narrato
«Pensato»
†Parlato†
†Citato†

La mattina era finalmente arrivata alle porte. Amaterasu, regnava sovrano sopra quella distesa azzurrina chiamata cielo. Le nuvole parevano dei fiocchi di neve sospesi nell'aria, mentre venivano bucate dagli uccelli, che danzavano tramutando quelle correnti ascensionali come dei fili, manipolati da dei marionettisti. In quel preciso istante, Izumi dormiva sotto la chioma di un imponente albero che lo parava dal sole, con la sua immensa vegetazione. Col cappello fra la fronte ed il volto, il suo tenue sorriso lo faceva sembrare un ritratto di un artista. Il vento che soave accarezzava i suoi capelli lo svegliò. Aprì lentamente le palpebre mentre inconsciamente irrorava la luce nelle sue iridi, per poter vedere in modo nitido. Si alzò sbadigliando al cielo. La mano destra strofinava la testa accarezzando i rimasugli del giorno prima, mentre la sinistra, teneva il suo cappello di paglia. Ripose il suo ''elmetto'' sopra il suo capo, per poi infilare una mano dentro la sua veste. Mentre passeggiava tranquillamente per dirigersi alla postazione del Sensei, il vento aumentò impetuosamente. Si udivano dei passi di una persona avvicinarsi. Una figura candida si stava rendendo sempre più chiara. Con un passo freddo, ed un ghigno Izumi destava nel vedere quella persona. I due si avvicinarono al punto di sfiorarsi l'uno con l'altro. Per Izumi quell'attimo durò una vita. Il Kaguya Reed era appena passato di fianco a lui, senza nemmeno fiatare con una strana forza fuoriuscire da lui. Izumi riusciva a percepire un lieve cambiamento non solo di quel Ninja ma anche di se stesso. Il tempo che sembrava essersi fermato ritornò a fare il suo normale corso.

«Anche oggi sarà interessante.»

Il Ninja proseguì la sua strada, dimostrandosi interessato a quel Kaguya molto più esperto di lui. Prese una foglia per poi stringerla nel palmo della sua mano. Iniziò a meditare porgendo la vista su quella misera ed effimera foglia secca.

†La vita di questa foglia è tale a quella di un uomo. Fragile come quella di un uomo. Per questo devo diventare il ramo che sosterrà le persone a me care. †

Sospirò al vento dopo quei pensieri poetici.

†Questi pensieri non sono da me.† Disse per poi sorridere al cielo.

Il ragazzo si fermò davanti ad uno spazio verde, con qualche albero nei paraggi. Trovò al centro di quel luogo della legna scoppiettante mentre ardeva a contatto col fuoco. Vicino a quella fiamma, c'era qualche leccornia pronta ad essere gustata. La cosa su cui si soffermò di più Izumi fu quella tazzina di sake. La stessa che aveva lasciato il giorno prima a Reed. Prese una delle frittelle ed iniziò a mangiare per recuperare le forze di una giornata passata ad allenarsi..Aspettò l'arrivo dei suoi compagni ma li ignorò del tutto come se non esistessero. Per la maggior parte del tempo mentre masticava come un ruminante, rimaneva impalato a guardare il suo Sensei. Sarebbe stato consono se avesse continuato a studiare i suoi compagni, ma il Kiriano li riteneva piuttosto noiosi. Erano noiosi coloro che cercavano semplicemente il potere come pretesto per diventare Ninja. Il potere lo otteneva davvero, chi aveva uno scopo sincero per quanto puro o impuro esso sia e perder tempo solo per fissare quegli sciocchi ragazzini sarebbe stata una vera e propria perdita di tempo. Al ragazzo interessava molto di più il Kaguya. Una figura fredda e distaccata tale e quale a suo padre. Izumi si alzò per poi avvicinarsi al suo Sensei.

† Ehi Reed.. Un giorno le nostre spade si incroceranno ed in quel momento io sarò più forte di te. †

Dopo quelle parole di sfida si allontanò col suo equipaggiamento. Al ragazzo interessava solo una cosa in quel preciso istante: combattere quel Ninja. Forse perché troppo simile al padre, o forse semplicemente perché, in lui vedeva qualcosa che infondo lo ricordava.
Poco dopo il gruppo si mise in cammino con il Chuunin in testa ed a seguirlo i suoi studenti. Izumi guardava il paesaggio circondato da quella boscaglia che non permetteva di vedere in modo certo le cose.
Era ormai passato un po' di tempo ed il Kiriano pareva ricordarsi di quel posto. Era il cosi detto Monte Ramioiu un Monte in cui i giovani studenti di Kiri sosteneva delle dure prove per incrementare il proprio controllo del Chakra. La fitta foresta faceva notare dei riflessi azzurrini provenienti dal territorio circostante. Uscirono finalmente da quella marea di alberi. per ritrovarsi ad un'altura dove era possibile vedere il Monte. Quello che doveva essere un Monte pareva un' arcipelago di isole. Le rocce che facevano sgorgare l'acqua andavano ad incanalarsi in corsi che, a loro volta divenivano dei grandi laghi d'acqua dolce. Ebbi solo paura a chiedere come attraversarlo che il Sensei si preparò a parlare.


† Bene, ragazzi. Noi dobbiamo scendere dall’altro lato, seguendo il canyon. Ed immagino che abbiate capito quale sia l’unico modo † disse Reed stampando un sorriso in volto

Sembrava essere divertito. Un pensiero alquanto strano per un Ninja che a prima vista pareva un' assassino spietato. Un servitore fedele ed impassibile alla morte. Invece tuttavia sembrava umano. Purtroppo la cosa alquanto irritante si rivelò il dover camminare sulla superficie acquatica. Il giorno prima avevano dovuto farlo in una rocciosa e presumibilmente non avrebbe dovuto richiedere uno sforzo maggiore rispetto a quello dell'altra volta. Lo Shinobi approfittò del tempo in cui i suoi allievi stavano meditando, per tirare fuori dall'armamentario una corda di canapa.

† Ascoltatemi bene. Ora ognuno di voi si legherà la corda in vita. In questo modo le forti correnti non vi spazzeranno se entra in acqua. Io andrò per primo ed arriverò fino a quell’isolotto roccioso. Passeremo di isolotto in isolotto fino ad arrivare giù. Mi raccomando: concentratevi bene, o finirete in acqua. Anche se sono sicuro che ci finirete comunque. Applicate ciò che avete imparato ieri. Il primo a seguirmi è Andrix, poi viene Kenji, poi Francix, poi Izumi a chiudere la fila. In questo modo dovremo essere equilibrati. Forza andiamo! †

Il ragazzo rimase irritato da quella scelta. Per quale insulso motivo lui avrebbe dovuto chiudere la fila e finire per ultimo? Una cosa che per uno come lui non sarebbe stata mai accettata. Impulsivamente si tolse il cappello e guardò fisso lo Shinobi. Alzò la mano come uno scolaretto che voleva rispondere ad una domanda, e con un tono piuttosto confidenziale replicò.

† Ohi Hiragame - Chan come mai dovrei essere l' ultimo? Scusami ma credo che l'ordine più corretto debba essere questo.†

Si mise per primo in quella fila per poi essere susseguito da Francix, Kenji ed infine Andrix. Stavolta non guardò nemmeno il Kaguya per vedere le sue reazioni o cose del genere. Sapeva di fare la cosa giusta e non avrebbe voluto affatto perdere tempo così. Aveva atteso per troppo tempo quella ammissione in uno dei corsi di Kiri, e non avrebbe voluto sprecare il suo tempo nello stare dietro a dei ragazzini. Si soffermò a guardare l'acqua per un po'. Prese un ciottolo e lo lanciò in acqua per sentire il rumore che avrebbe fatto. Le forti correnti erano segno che quella sarebbe stata una prova ardua e camminare nell'acqua non era certamente facile come farlo in una parete rocciosa. Il Sensei andò avanti camminando tranquillamente nell'acqua. Si girò ad aspettare i suoi allievi. Ognuno di loro, doveva essere carico e Izumi non era da meno. Stavolta avrebbe voluto fare meglio. Dimostrare a qualcuno il suo valore, nonostante la sua poca voglia di fare. Sospirò per poi iniziare ad impastare il Chakra nella pianta dei piedi. La sua concentrazione era tale da tagliare l'aria stessa. Aprì di colpo gli occhi e poggiò il piede nell'acqua. Rimase incollato a quella superficie per qualche secondo lasciando nei suoi occhi una sensazione di vuoto. Il Chakra impastato risultò troppo poco, ed il ragazzo finì per cadere in acqua. Fece riemergere la testa dall'acqua per respirare. Il suo volto pareva serio e determinato più delle altre volte. Per quanto il ragazzo fosse una persona a cui impegnarsi costava molto, sapeva quando doveva mettere impegno nel lavoro che faceva. Si mise alla sponda della roccia in cui vi erano i suoi compagni e tutto inzuppato d'acqua si distese. Si rialzò e con gli stessi occhi di prima per effettuare un secondo tentativo. Aumentò il dosaggio del Chakra per poi rimettere un'altra volta il piede sopra l'acqua. Il tentativo finì male anche stavolta. Il ragazzo ci provò di continuo fallendo inesorabilmente. Era ormai quasi pomeriggio e non poteva permettersi di sprecare ancora tempo. Perdere un'ingente lasso di tempo sarebbe stata uno spreco per tutti e non solo per il suddetto Kiriano.

†Scusate per il tempo che vi ho fatto perdere ragazzi. Metterò il mio orgoglio da parte stavolta, e farò quello che va fatto, anche se dovrò usare una scorciatoia.†

Dopo quelle parole decise di fare sul serio. Era tempo di cambiare anche per il Ninja. Non poteva fare l'egoista per sempre. Stavolta, calcolò con discrezione la dose di Chakra da mettere sulla superficie plantare del piede. Nella sua mente scorrevano una serie di numeri pronti a fermarsi, una volta che, il Ninja avesse ordinato loro di farlo.

«Ancora un po' di più e ci siamo. »

Aumentò ancora un po' il Chakra . Era fatta, era deciso mettere il piede nell'acqua sapendo che quella era la dose perfetta. Il piede pareva aderirsi alla superficie come se quella fosse una strada di mattoni. Stavolta ne era certo, e sapeva che il suo scarso controllo avrebbe potuto vanificare l'ennesimo tentativo. Quindi guardando i metri che doveva fare per arrivare all'isoletta in cui era il Sensei si preparò per una rincorsa. Dopo pochi secondi corse sulla superficie dell'acqua. Quella corsa non sfruttava il Chakra del ragazzo piuttosto la velocità e la forza fisica. Sapeva che dei Ninja a Kiri alle prime armi con queste prove, usavano correre nel pelo dell'acqua in modo da adattarsi ad usare poi il Chakra Adesivo. Si trattava di Alpinismo Liquido ovvero sfruttare la propria velocità per correre sopra il pelo dell'acqua. I risultati erano quasi per tutti gli stessi: dopo pochi secondi tutti cadevano in acqua, ma l'esperienza e il Chakra adoperato da Izumi rendevano le percentuali di riuscire ad arrivare all'altra sponda più alte. Le correnti scuotevano l'acqua creando delle piccole onde, ed il vento arrivava negli occhi del Ninja di Kiri. Non demordeva mancavano pochi passi ormai ed il Ninja avrebbe superato la prova. Sapeva che all'ultimo pezzo avrebbe perso il controllo quindi si lanciò verso il Kaguya con tutta la forza nelle gambe posseduta. Il ragazzo portò con se un successo. Si rialzò guardò, i suoi compagni ed il Sensei. Sfortunatamente batté la testa arrecandosi una ferita alla nuca che fasciò subito, con un pezzo del suo sotto abito.

†Credo che fino al vostro arrivo mi riposerò.†


Il ragazzo affaticato si sdraiò a terra mentre si riposava. Qualche onda arrivava a bagnare il suo corpo ma infondo poco importava. La soddisfazione era troppa per potersi ricordare un simile sciocchezza.


SPOILER (click to view)
Status:

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 75/100
Condizione Mentale: Rilassato
Condizione Fisica: Media con Ferita alla Nuca
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche 0/1:
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:
-

OT: In questo Post ho pensato più alla narrazione perchè in un certo senso si definisce più il profilo psicologico di Izumi . Forse non sarà come l'ultimo post ma tran po' è il mio compleanno e quindi sono euforizzato xD.
Nami ho notato che hai sbagliato a scrivere il Nome del mio Pg ma non fa Niente anche io avvolte dimentico il suo Nome.

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Non importa chi aizza chi. Dal momento esatto in cui si entra in guerra, entrambe le parti sono spregevoli.



Edited by TheLastLevel - 7/10/2010, 15:01
 
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~Fr4nšïsko
view post Posted on 8/10/2010, 12:07




[Chapter 3: Power up! ..Again.. ]

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Freddo. Faceva dannatamente freddo. Davvero brutto Kiri per chiunque non fosse un kiriano abituato a quel gelo, a quelle temperatura, a quell'escursioni termiche. Tutte una serie di caratteristiche inscindibili dal nome "Kiri" che sicuramente mi sarebbero rimasti incise come un tizzone incandescente sulla pelle. Magari uno di quei tanti tizzoni che allora mi erano di fronte. Durante una notte durante la quale, nonostante il mio oserei dire leggerissimo sonno, avevo dormito come un ghiro e mi ero svegliato alquanto sudato, inquieto, agitato. Si sa, nell'oblio del buio, si rimugina ciò che è successo nella giornata e sprofondare nella ghiacciate acqua dopo un salto di qualche metro non è piacevole. Mi ero appena alzato; pian piano riprendevo il contatto con la realtà. Gli altri ragazzi, i miei "colleghi", avevano dormito tutto intorno ipotizzai sotto qualche albero. Non potei fare a meno di pensare quali specie di bestie abitassero quel luogo dimenticato da Dio e ne arguì che avrei preferito non saperlo. Del resto se eravamo riusciti a dormire in pace non era stato che grazie a reed-sensei che, probabilmente era rimasto in dormi-veglia tutta la notte.

La giornata si presentava non piovosa, e per quanto ne sapessi, questo era già tanto per quella landa desolata. In contrapposizione a ciò, grazie a un gran tasso di umidità, la natura cresceva e si infittiva tutto intorno a noi. Ai fin dei conti ero felice di star la a provare le mie abilità, a diventare un ninja. Bè, a dirla tutto, sono sempre stato contento di partecipare ad una sfida; e questo spirito di perenne competizione ha sempre permeato la mia vita, sin dagli albori che mi accingo ora a narrarvi.

Avevamo appena pranzato con ciò che aveva preparato il sensei, che a dir la verità aveva un aspetto equivoco. Sarà stato forse la stanchezza di prima mattina ma proprio non riuscivo a rimanere concentrato. Ci mettemmo in marcia verso una meta che non conoscevamo. pensai che questo metodo di condurre l'allenamento era snervante. Marciare senza sapere quando sarebbe finito era demotivante e psicologicamente distruttivo. Un'atmosfera cupo era calata sul gruppo. Il sensei continuava a mostrarsi distaccato; sembrava non volerci neppure calcolare. Ma sarebbe arrivato il momento in cui, forse, se ne sarebbe pentito. Man mano che ci avvicinavamo ad un ipotetico obiettivo, lo scroscio dell'acqua, quasi fosse una foglia d'autunno che si accartocciava, diventava sempre più prorompente. Pensai che ci stessimo avvicinando ad un ruscello o a qualcosa di simile. In me che non si dica queste particolare suono che dapprima echeggiava solamente fra i meandri della foresta, diventò tale da soffocare le nostre voci. l'effettiva natura di tutto ciò era il connubio di diversi corsi d'acqua. Inoltre probabilmente nelle vicinanze ci sarebbe dovuto essere una cascata. Ci accostammo ad un rivolo. la corrente era abbastanza forte il sensei disse con un sadico sorriso stampato in bocca

« Bene, ragazzi. Noi dobbiamo scendere dall’altro lato, seguendo il canyon. Ed immagino che abbiate capito quale sia l’unico modo »

Poi esplicò meglio ciò che voleva dire con k'affermazione precedente

« Ascoltatemi bene. Ora ognuno di voi si legherà la corda in vita. In questo modo le forti correnti non o spazzeranno se entra in acqua. Io andrò per primo ed arriverò fino a quell’isolotto roccioso. Passeremo di isolotto in isolotto fino ad arrivare giù. Mi raccomando: concentratevi bene, o finirete in acqua. Anche se sono sicuro che ci finirete comunque. Applicate ciò che avete imparato ieri. Il primo a seguirmi è Andrix, poi viene Kenji, poi Francix, poi Inuzumi a chiudere la fila. In questo modo dovremo essere equilibrati. Forza andiamo! »

Ci preparammo psicologicamente. Non passò molte che uno studente, quasi si volesse imporre sulla decisione, si pose in cima al gruppo. Rimasi sconcertato da tale presunzione. Pensai di aver trovato qualcuno più testardi di me. Rimasi in silenzio; oltre che essere testardo doveva anche essere un pò stolto: nonostante non riuscisse a camminare sull'acqua invece che meditare sui suoi errori tentava più caparbiamente di prima. Rimasi basito. Ovviamente questa non era la corretta soluzione. C'era bisogno di strategia, di tatticismo: se si fosse avventurato da solo in avanti noi saremmo stati costretto a seguirlo di corsa. Perciò sarebbe stato meglio disporci in una fila l'uno accanto a l'altro. pensando ciò stetti zitto. Era troppo divertente vedere quel ragazzo fallire e rifallire. Un ghigno mi comparse sulla faccia. pensai che era questo che succedeva a chi peccava di superbia. Forse ero un pò cinico allora. Mi aspettavo ch'egli si fosse lanciato in avanti. E in questo caso, essendomi messo in seconda posizione, essendo stato l'ordine di noi discenti rivoluzionato, ero pronto a tagliare la corda che ci legava. "L'obiettivo è più importante del mezzo" una volta mi dissero. E l'obiettivo era che la maggior parte delle persone dovessero arrivare al coprifronte, e se Izumi ci avesse tirato mentre ancora noi non eravamo pronti a camminare sull'acqua ci avrebbe fatto cadere tutti in acqua e egli non avrebbe potuto reggere il peso di tutti. L'aspirante ninja non tradì le mie aspettative e iniziò a correre in avanti. Colsi l'occasione per tranciare di netto la corda. Era rischioso ma non avevamo scelta. Nessuno poteva pensare che avevo una strategia. L'avrei detta solo dopo così da far intendere agli altri di averla concepita sul momento. Mi sentivo eccitato; era bello tenere in mano le redini della situazione. Ma ciò non bastava. Per essere un leader, ci si doveva imporre come un leader. Parlai agli altri, cercando di essere il più incisivo e breve possibile:

" Dunque ragazzi. Disponiamoci in una fila gli uni accanto a gli altri così da poter avanzare tutti contemporaneamente. Se qualcuno avrà bisogno di aiuto ci saranno gli altri due a sorreggere il caduto.

Agirai volutamente il taglio della corda che avevo appena fatto con un kunai. Non potei vedere la loro immediata reazione ma ero sicuro fossero quanto meno scioccati, ma un leader, quando necessario, doveva prendere "la decisione giusta". Così, per incoraggiarli, aggiunsi:

"Bene ragazzi.. A lavoro! prendetevi tutto il tempo necessario.."

In realtà, io per primo era insicuro ma occorreva portare a termine il nostro compito e raggiungere il sensei che ci aspettava ansiosamente. Poggiai un primo piede sull'acqua dopo averci trasmesso del chakra. La gambe mi sprofondo fino al ginocchio. Potei constatare la forza delle correnti. Mi fermai nuovamente; non volevo fare lo stesso errore di Inuzumi. Non avremmo dovuto correre. lo scopo di questa "allegra passeggiata" era avere un controllo stabile del chakra; non lo avremmo certamente ottenuto correndo. Correre significa padroneggiarlo egregiamente, e quindi avrei corso solo in una fase successiva. Quindi cercai di mettere la giusta quantità di chakra e, quando tutti fummo pronti, avanzammo verso la meta.


[Chapter 1: The Beginning]
Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Galvanizzato
Condizione Fisica:Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche:-
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:

Edit:
SPOILER (click to view)
Aggiunta l’energia gialla


Edited by ~Fr4nšïsko - 10/10/2010, 19:56
 
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AP2Z
view post Posted on 10/10/2010, 19:54





SPOILER (click to view)

Narrato
pensato
parlato
parlato altrui







Mi ero addormentato subito dopo quell'immensa stanchezza. Avevo provato centinaia di volte ma non non ero ancora riuscito. Poi all'ultimo avevo capito il meccanismo e conclusi la serata con una prova magnifica. La notte pensavo a quali creature mistiche e fantastiche c'erano in quel buio cupo: centauri, cerberi e altro. Sicuramente il nostro sensei anche se si manifestava così rigido doveva proccuparsi tanto per noi. Avevo un sonno leggero e ad ogni minimo rumore saltavo in aria. Faceva molto freddo come sempre a Kiri. Apparte questo la nottata era passata piacevolmente. Nessuna bestia mitologica ci aveva attaccato e sbranato.

La giornata si prospettava bella e limpida. Speravo che il tempo si mantenesse buono così da non avere altre difficoltà. Mi ero svegliato da poco e una libellula si era poggiata sul mio naso. Visto che in un certo senso sono "allergico agli insetti" feci un salto e urlai per lo spavento. Credetti che feci una brutta anzi bruttissima figura tra i miei "neo-amici". Il sensei ci aveva preparato frittelle e succo di frutta.

Ma questo sensei dove le prende le frttelle...sono confuso!?!?!?

Mangiai il più che potei perchè sapevo che la giornata si prospettava molto dura. Pian piano ci incamminammo nella foresta. Dapprima si sentiva un rumore che non riuscivo a capire però con l'avvicinarci al nostro "obbiettivo", se mai ci fosse, riuscìi a capire che si trattava di onde che battevano violentemente sulla riva. Quando arrivammo sul posto era come se il sensei ridesse sotto i baffi. Mi preoccupavo quando rideva; voleva dire che dovevamo affrontare una prova durissima. Il paesaggio era bellissimo e meraviglioso: c'erano tante diverse specie di uccelli che volavano. A pochi metri da noi c'era un fiumiciattolo di più o meno cinquanta metri e al centro c'era un isolotto. Reed-sensei disse

Bene, ragazzi. Noi dobbiamo scendere dall’altro lato, seguendo il canyon. Ed immagino che abbiate capito quale sia l’unico modo .

Dopodichè Reed-kun estrasse dallo zaino una corda di canapa.Ci legò uno ad uno e disse

« Ascoltatemi bene. Ora ognuno di voi si legherà la corda in vita. In questo modo le forti correnti non o spazzeranno se entra in acqua. Io andrò per primo ed arriverò fino a quell’isolotto roccioso. Passeremo di isolotto in isolotto fino ad arrivare giù. Mi raccomando: concentratevi bene, o finirete in acqua. Anche se sono sicuro che ci finirete comunque. Applicate ciò che avete imparato ieri. Il primo a seguirmi è Andrix, poi viene Kenji, poi Francix, poi Inuzumi a chiudere la fila. In questo modo dovremo essere equilibrati. Forza andiamo

Inuzumi senza rispettare l'ordine si posizionò davanti a tutti e incominciò i tentativi. Nessun tentativo andava per la dritta ma all'ultimo poggiò tutte e due i piedi e incominciò a correre. La lunghezza tra un capo e l'altro della corda era abbastanza corto Francix dovette la tagliare con un kunai.

Guarda quant' è testardo questo ragazzo. Non mi piacciono i tipi come lui!!!!

Eravamo rimasti in tre e Francix disse che sarebbe stato meglio se ci disponevamo parallelamente al fiumi in modo tale che se uno cadesse ci sarebbero stai gli altri due a sorreggerlo. Subito ci mettemmo nella giusta maniera e passarono cinque minuti perchè mi dovevo preparare mentalmente.

C'è la posso fare. Siamo in tre contro uno. E' facile. Basta concentrarsi.

Misi senza pensare prima un piede e poi l'altro e vidi che era tutto apposto e insieme , con calma, ci recammo all'isolotto. A metà strada mi ero deconcentrato e stavo per cadere quando Francix e Kenji tirarono la corda e tutto si risolvette. Non dovevamo fare lo stesso errore anzi orrore di Inizuma e cioè correre. Era come se fosse una "allegra passeggiata."
Dopo 30 minuti circa eravamo arrivati e aspettavamo la risposta del sensei. Eravamo un pò stanchi ma lla fine ce l'abbiamo fatta. Ero colpito perchè pensavo che fosse un'impresa impossibile. Ma sarà meglio non entusiasmarsi troppo.

Vittoria....

E mi misi seduto aspettando Reed-sensei.







Status



Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: concentrato
Condizione Fisica:Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche:-
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:

 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 23/10/2010, 13:17




Baldi giovani. Come maestro sono un disastro, lo so. Ma è un periodo No...anzi decisamente NO!.

Allora entro domani sera/notte assolverò i miei compiti di sensei. Avrete un solo post conclusivo in cui vi darò l'ultimo esercizio da compiere e poi potrete essere promossi ( o bocciati :guru: ). Infine liberi di fare tutto ciò che vorrete. :asd:
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 24/10/2010, 23:52




» Survivers


Usare il chakra repulsivo per camminare sull’acqua non è una cosa facile. Richiede grande concentrazione e presenza di spirito, nonché una grande pazienza nel saper accettare gli sbagli e gli errori. Applicare poi quella capacità in una situazione pericolosa rendeva l’esercizio più difficile. La pressione e la paura portano l’essere umano a compiere più facilmente un errore, nonostante la probabilità di farlo sia bassa. Questo perché la paura diminuisce il senso del giusto e della sopravvivenza, stroncando quelle che sono le reazioni istintive della mente. Solo chi è in grado di controllarsi riesce ad eseguire i propri compiti, ad assolvere i propri obiettivi. Al di là di questo importante insegnamento, Reed cercava di dare ai propri allievi la possibilità di acquisire in poco tempo una abilità spaventosa. Il Controllo del Chakra aumenta le proprie aspettative ed i propri orizzonti ben oltre le normale cazzate che vengono spiegate in Accademia. Imparare dal vivo ciò che il ninja deve fare è importante per i giovani studenti affinché possano incentivarsi nella realizzazione del proprio Nindo.
Una volta attraversata la zona dei fiumi, Reed dovette riconoscere che i suoi allievi erano coraggiosi e testardi. Ma soprattutto si impegnavano in ciò che il kaguya aveva detto loro di fare. Essere messi di fronte ad una situazione pericolosa li spronava a dare di più. Fu così che riuscirono a capire il controllo del chakra repulsivo ed ad usarlo per camminare sulle acque con la stessa facilità con cui si cammina sulla terra. Quando arrivò la sera, il gruppo era riuscito a superare la zona impervia e fangosa del delta del fiume Raomiu, al di là delle omonime montagne. Ora c’era l’ultima prova da affrontare. La foresta. L’ultimo ostacolo per arrivare nel piccolo paese di Ruinzuke, da cui poi decidere di tornare a casa.
Reed fece segno ai ragazzi di seguirlo appena pronti. Pesi in spalla, il gruppo si avviò all’interno della foresta. Reed corse così come aveva fatto all’inizio. Tenendo un passo rapido per i ragazzi, ma non troppo per tenerli sotto controllo. Questa volta però il percorso era molto più impervio. Rami spinosi che scendevano e chiudevano il passaggio a chi non era in grado di evitarli, ma così sciocco da poterli abbattere. Il legno era più duro di qualsiasi metallo e le spine sembravano lance incaiche poste lì a trucidare i poveri passanti. Inoltre ad ogni passo fatto, c’era una radice pronto a far cadere l’incauto nella rete di cespugli spinosi che sembravano piccole foreste di spuntoni rocciosi, in grado di bucare lo stomaco come potrebbe farlo un palo ammazza vampiri ben appuntito. Quindi i giovani allievi avrebbe dovuto far attenzione ad ogni passo. Servivano riflessi più pronti ed una agilità più felina affinché potessero sgusciare senza intoppi tra le miriadi di pericoli che li attendevano il quella foresta della morte. Il gruppo avrebbe viaggiato ad una certa velocità per circa quattro ore. Una marcia estenuante che Reed cercava di mantenere il più possibile. A causa della scarsa resistenza dei suoi allievi, fu costretto a fermarsi verso l’ora di pranzo. Mentre cercava di accendere il fuoco, Reed avrebbe spedito i suoi ragazzi a caccia.

« Cercate qualcosa da mangiare ed uccidetela. Dovreste essere in grado di catturare qualcosa … spero! »


Disse, mentre cercava un po’ di legna in giro. Avrebbe dovuto tagliare qualche albero e qualche cespuglio per ottenere un po’ di legna.

I ragazzi nel frattempo si sarebbero recati insieme in una radura a 900m verso nord-ovest dal luogo in cui si trovava il sensei. Stavano cercando qualche preda, mentre discutevano del più e del meno. All’mprovviso i ragazzi avrebbero avvertito un rumore provenire da un cespuglio dietro di loro, insieme ad un grugnito e ad una marea di ringhi feroci. Un cinghiale sbuca fuori travolgendo la giovane compagnia, seguito a ruota da un branco di lupi, che appena vede i ragazzi si blocca. Il pelo ritto, il muso deformato dalla rabbia, i lupi sano di aver trovato la cena. Erano 4 lupi di taglia normale, disposti due a destra e due a sinistra di uno più grande e dal pelo un po’ più colorito: una enorme striscia bianca lo attraversava lungo la schiena. Probabilmente il capobranco. Erano tutti molto veloci [ Pari ad una energia verde ], ma relativamente deboli e poco resistenti [ Pari ad energia Bianca ]. Il più problematico era il capobranco: molto forte [ pari ad energia verde] e resistente [ Pari ad Energia Verde], ma relativamente lento [ Pari ad energia Bianca]. I ragazzi avrebbero dovuto sguainare le armi e combattere per la loro sopravvivenza. Chissà come avrebbero reagito? Il lavoro di squadra sarebbe stato fondamentale per sopravvivere. Di questo Reed era certo.


OFF- GDR


Allora ragazzi questa volta avete carta bianca. Dopo la descrizione nel viaggio nella foresta, dovrete descrivere il combattimento. Dovete lavorare di squadra per abbattere gli animali. Sarete voi a decidere quali attacchi essi porteranno a voi, e come voi risponderete a questi attacchi. Dovete mettervi d’accordo tra di voi e cercare la soluzione più realistica ed efficace. Darò come al solito la mia votazione, ma questa volta per la promozione aggiungerò anche un voto di squadra che si aggiungerà al vostro punteggio se e solo se – condizione necessaria e sufficiente – effettivamente lavoriate di squadra. Buon lavoro!
 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 22/11/2010, 20:01




Bene, tempo limite concluso. Dichiaro il corso ufficialmente concluso.

Per la loro bravura, vengono promossi:
TheLastLevel ---> Ottiene: 50 Exp e 100 Ryo
N3ss1 ----> Ottiene: 45 Exp e 90 ryo.

Gli altri possono riprovare al prossimo corso. Grazie.

 
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20 replies since 6/9/2010, 18:59   627 views
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