Corso Sperimentale Kr- 12

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~Fr4nšïsko
view post Posted on 8/10/2010, 12:07 by: ~Fr4nšïsko




[Chapter 3: Power up! ..Again.. ]

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Freddo. Faceva dannatamente freddo. Davvero brutto Kiri per chiunque non fosse un kiriano abituato a quel gelo, a quelle temperatura, a quell'escursioni termiche. Tutte una serie di caratteristiche inscindibili dal nome "Kiri" che sicuramente mi sarebbero rimasti incise come un tizzone incandescente sulla pelle. Magari uno di quei tanti tizzoni che allora mi erano di fronte. Durante una notte durante la quale, nonostante il mio oserei dire leggerissimo sonno, avevo dormito come un ghiro e mi ero svegliato alquanto sudato, inquieto, agitato. Si sa, nell'oblio del buio, si rimugina ciò che è successo nella giornata e sprofondare nella ghiacciate acqua dopo un salto di qualche metro non è piacevole. Mi ero appena alzato; pian piano riprendevo il contatto con la realtà. Gli altri ragazzi, i miei "colleghi", avevano dormito tutto intorno ipotizzai sotto qualche albero. Non potei fare a meno di pensare quali specie di bestie abitassero quel luogo dimenticato da Dio e ne arguì che avrei preferito non saperlo. Del resto se eravamo riusciti a dormire in pace non era stato che grazie a reed-sensei che, probabilmente era rimasto in dormi-veglia tutta la notte.

La giornata si presentava non piovosa, e per quanto ne sapessi, questo era già tanto per quella landa desolata. In contrapposizione a ciò, grazie a un gran tasso di umidità, la natura cresceva e si infittiva tutto intorno a noi. Ai fin dei conti ero felice di star la a provare le mie abilità, a diventare un ninja. Bè, a dirla tutto, sono sempre stato contento di partecipare ad una sfida; e questo spirito di perenne competizione ha sempre permeato la mia vita, sin dagli albori che mi accingo ora a narrarvi.

Avevamo appena pranzato con ciò che aveva preparato il sensei, che a dir la verità aveva un aspetto equivoco. Sarà stato forse la stanchezza di prima mattina ma proprio non riuscivo a rimanere concentrato. Ci mettemmo in marcia verso una meta che non conoscevamo. pensai che questo metodo di condurre l'allenamento era snervante. Marciare senza sapere quando sarebbe finito era demotivante e psicologicamente distruttivo. Un'atmosfera cupo era calata sul gruppo. Il sensei continuava a mostrarsi distaccato; sembrava non volerci neppure calcolare. Ma sarebbe arrivato il momento in cui, forse, se ne sarebbe pentito. Man mano che ci avvicinavamo ad un ipotetico obiettivo, lo scroscio dell'acqua, quasi fosse una foglia d'autunno che si accartocciava, diventava sempre più prorompente. Pensai che ci stessimo avvicinando ad un ruscello o a qualcosa di simile. In me che non si dica queste particolare suono che dapprima echeggiava solamente fra i meandri della foresta, diventò tale da soffocare le nostre voci. l'effettiva natura di tutto ciò era il connubio di diversi corsi d'acqua. Inoltre probabilmente nelle vicinanze ci sarebbe dovuto essere una cascata. Ci accostammo ad un rivolo. la corrente era abbastanza forte il sensei disse con un sadico sorriso stampato in bocca

« Bene, ragazzi. Noi dobbiamo scendere dall’altro lato, seguendo il canyon. Ed immagino che abbiate capito quale sia l’unico modo »

Poi esplicò meglio ciò che voleva dire con k'affermazione precedente

« Ascoltatemi bene. Ora ognuno di voi si legherà la corda in vita. In questo modo le forti correnti non o spazzeranno se entra in acqua. Io andrò per primo ed arriverò fino a quell’isolotto roccioso. Passeremo di isolotto in isolotto fino ad arrivare giù. Mi raccomando: concentratevi bene, o finirete in acqua. Anche se sono sicuro che ci finirete comunque. Applicate ciò che avete imparato ieri. Il primo a seguirmi è Andrix, poi viene Kenji, poi Francix, poi Inuzumi a chiudere la fila. In questo modo dovremo essere equilibrati. Forza andiamo! »

Ci preparammo psicologicamente. Non passò molte che uno studente, quasi si volesse imporre sulla decisione, si pose in cima al gruppo. Rimasi sconcertato da tale presunzione. Pensai di aver trovato qualcuno più testardi di me. Rimasi in silenzio; oltre che essere testardo doveva anche essere un pò stolto: nonostante non riuscisse a camminare sull'acqua invece che meditare sui suoi errori tentava più caparbiamente di prima. Rimasi basito. Ovviamente questa non era la corretta soluzione. C'era bisogno di strategia, di tatticismo: se si fosse avventurato da solo in avanti noi saremmo stati costretto a seguirlo di corsa. Perciò sarebbe stato meglio disporci in una fila l'uno accanto a l'altro. pensando ciò stetti zitto. Era troppo divertente vedere quel ragazzo fallire e rifallire. Un ghigno mi comparse sulla faccia. pensai che era questo che succedeva a chi peccava di superbia. Forse ero un pò cinico allora. Mi aspettavo ch'egli si fosse lanciato in avanti. E in questo caso, essendomi messo in seconda posizione, essendo stato l'ordine di noi discenti rivoluzionato, ero pronto a tagliare la corda che ci legava. "L'obiettivo è più importante del mezzo" una volta mi dissero. E l'obiettivo era che la maggior parte delle persone dovessero arrivare al coprifronte, e se Izumi ci avesse tirato mentre ancora noi non eravamo pronti a camminare sull'acqua ci avrebbe fatto cadere tutti in acqua e egli non avrebbe potuto reggere il peso di tutti. L'aspirante ninja non tradì le mie aspettative e iniziò a correre in avanti. Colsi l'occasione per tranciare di netto la corda. Era rischioso ma non avevamo scelta. Nessuno poteva pensare che avevo una strategia. L'avrei detta solo dopo così da far intendere agli altri di averla concepita sul momento. Mi sentivo eccitato; era bello tenere in mano le redini della situazione. Ma ciò non bastava. Per essere un leader, ci si doveva imporre come un leader. Parlai agli altri, cercando di essere il più incisivo e breve possibile:

" Dunque ragazzi. Disponiamoci in una fila gli uni accanto a gli altri così da poter avanzare tutti contemporaneamente. Se qualcuno avrà bisogno di aiuto ci saranno gli altri due a sorreggere il caduto.

Agirai volutamente il taglio della corda che avevo appena fatto con un kunai. Non potei vedere la loro immediata reazione ma ero sicuro fossero quanto meno scioccati, ma un leader, quando necessario, doveva prendere "la decisione giusta". Così, per incoraggiarli, aggiunsi:

"Bene ragazzi.. A lavoro! prendetevi tutto il tempo necessario.."

In realtà, io per primo era insicuro ma occorreva portare a termine il nostro compito e raggiungere il sensei che ci aspettava ansiosamente. Poggiai un primo piede sull'acqua dopo averci trasmesso del chakra. La gambe mi sprofondo fino al ginocchio. Potei constatare la forza delle correnti. Mi fermai nuovamente; non volevo fare lo stesso errore di Inuzumi. Non avremmo dovuto correre. lo scopo di questa "allegra passeggiata" era avere un controllo stabile del chakra; non lo avremmo certamente ottenuto correndo. Correre significa padroneggiarlo egregiamente, e quindi avrei corso solo in una fase successiva. Quindi cercai di mettere la giusta quantità di chakra e, quando tutti fummo pronti, avanzammo verso la meta.


[Chapter 1: The Beginning]
Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Galvanizzato
Condizione Fisica:Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Azione 0/2:-
Techiche:-
Bonus:-
Malus:-

Armi mostrate:

Edit:
SPOILER (click to view)
Aggiunta l’energia gialla


Edited by ~Fr4nšïsko - 10/10/2010, 19:56
 
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20 replies since 6/9/2010, 18:59   628 views
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