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¬Kob
view post Posted on 21/8/2010, 12:05







•Il rischio è vita, non smettere di vivere per paura di rischiare.
~Anonimo



~Narrato
»Parlato
•Pensato




~Era semplice parlare con il suo parigrado del paese dell’acqua, non sentiva il bisogno di nascondersi dietro trucchetti o di modulare il suo carattere, abbassando la testa o facendo vedere chi era. Gli veniva spontaneo, come fosse nato per fare solo quello, un po come quando combatteva, che non sentiva altro se non il brivido dello scontro, l’adrenalina che pian piano prendeva possesso del corpo e i muscoli frenetici si muovevano da soli, quasi senza un preciso comando dietro di essi. Si divertiva anche, nel potersi comportare in quel modo, senza inibizioni o costrizioni dovute all’ambiente che lo circondava. Poteva essere, stranamente, se stesso. SI sorprese per questo il giovane ninja, quasi non conoscesse nemmeno lui la sua vera forma, la sua immagine, e non il riflesso che era abituato a scorgere nelle situazioni di tutti i giorni. Era una cosa che lo faceva quasi sentire a disagio, non è una sensazione piacevole non conoscere veramente se stessi, se non in una situazione ambigua come quella. Non era impegnativo come vivere con quella maschera cucitagli addosso, era una cosa spontanea. Gli entrava nelle ossa, formicolava, e lo portava stranamente ad alzare quelle labbra a mo' di sorriso. Quasi gli piaceva, non sentiva più il peso di tutti i progetti, i compiti e gli stupidi ideali che a poco a poco si erano accumulati nella sua vita, costringendolo ad una strada che non conosceva ancora, una strada da cui sarebbe poi stato difficile tornare. In quel momento gli sarebbe piaciuto mollare tutto, lasciare quello stupido compito a qualcun altro e iniziare a conoscere se stesso, a vivere la sua vita senza le preoccupazioni di tutti i giorni, senza alcuna costrizione. Per un attimo pensò che sarebbe stato meglio non essere un ninja, ma essere un normale cittadino, senza preoccupazioni o doveri, o almeno, doveri così importanti da potersi permettere di evitarli per un giorno o due. Era un pensiero bello, intenso, anche se breve, e toccante, abbastanza da far vacillare per un attimo il giovane.
Eppure fu solo un attimo, sperò di provare nuovamente quella sensazione, che ignaro decretava migliore, sensazione che, stranamente, era stata nuovamente sigillata all’interno del suo corpo. Continuò a tenere d’occhio la situazione, seguendo il ragazzo con la vista, ed osservando il resto con i sensi che gli restavano a disposizione. Fu probabilmente grazie a questo che la situazione non degenerò. Fino a quel momento era andato tutto per il verso giusto, i ragazzi ridevano e scherzavano sotto i baffi e niente minacciava il compimento della missione dello Yakushi, se non un improvvisa pioggia innocente, che preannunciò qualcosa di più catastrofico. In un attimo la gente sparì a causa della pioggia, ed anche se restavano quelle poche persone, in confronto al numero maggiore che pochi minuti prima popolava la strada, nessuno si allarmò più di tanto. La parte più difficile avvenne dopo. Qualcuno di sconosciuto, almeno per Kiro, si presentò alla piazza, facendo la sua entrata in scena con qualcosa di insolito. Dall’alto di uno dei tetti non troppo distanti dalla posizione attuale dei tre giovani ragazzi, una figura provvista di mantella aveva richiamato a se il chakra, abbastanza perché il chuunin del Konohagakure potesse sentirlo, e compose i sigilli necessari per dar forma ad un jutsu di notevole difficoltà e potenza. In un attimo si sentì il suono provenire dalla sua posizione. Un drago composto unicamente di acqua, una grande quantità d’acqua, si dirigeva appunto su quel piccolo Team a gran velocità, quasi fossero, sin dal principio, il bersaglio principale della tecnica e la sua causa.
Fortuna che il Konohano era abbastanza rapido ad agire, ed i suoi riflessi e le sue capacità gli permettevano di rispondere a quell’attacco diretto con non troppa difficoltà, sempre non avesse avuto dai piedi altre difficoltà. Vaglio altre situazioni, altre possibili soluzioni a quell’enorme problema che si era appena creato, e decise di accordarsi con chi gli stava intorno al meglio. Quasi fosse una sceneggiatura ben dettagliata, il Konohano ed il Kiriano parlarono all’unisono, indicando compiti differenti e connessi tra di loro, abbastanza a lungo da tessere la tela per la comprensione della situazione. Kiro si occupò di allontanare da qual luogo quante più persone poteva, dunque con un sigillo creò due copie di se, che si occuparono di allontanare innanzitutto il genin abbastanza da metterlo in salvo, ed altre persone capitate in quella via sfortunata del villaggio, subito dopo, per attutire l’impatto di quell’enorme creatura marina innalzò davanti a sé un muro, della stessa identica sostanza del drago che si accingeva a scontrarlo, abbastanza alto da poter assicurare la salvezza di tutti.
Non fu particolarmente complicato, se non il fatto che lo sforzo di consumare così tanto chakra in un attimo le fece quasi tentennare, ma certamente si sarebbe evitato ulteriori problemi se il giovane stolto Kiriano non avesse deciso di agire di testa sua. Per quei pochi attimi in cui il Konohano lo aveva perso di vista per salvare gli altri, esso si era messo in testa di dirigersi verso l’attentatore di quel fatto, forse perché se ne sentiva responsabile oppure perché conosceva l’aggressore, tant’è che Kiro iniziò la sua corsa per raggiungerlo. Facendo perno su un piede, ed utilizzando un muro per saltare in aria, il ninja medico si ritrovò nell’etere per tentare di bloccare quell’intruso, e creare ulteriori danni. Evitò a lui, innanzitutto, di distruggere parte degli edifici circostanti, deviando l’arma da lancio che esso aveva utilizzato con una carta-bomba per far cedere il terreno sotto l’avversario, poi, appoggiandosi sul tetto di un palazzo circostante si apprestò a raggiungere i due. La carta-bomba diretta verso l’edificio si spostò dunque al di fuori di qualunque ostacolo, detonando in aria grazie al suo intervento, e all’invano intervento di un ulteriore ninja, che si era intromesso in quella disputa appena nata. Kiro non se ne preoccupò molto, lo aveva riconosciuto, proprio com in quei pochi attimi aveva riconosciuto l’attentatore. Erano entrambi appena usciti dall’ultimo esame chuunin, per grazia divina o per una semplice coincidenza, dato che entrambi all’interno del loro ultimo combattimento erano o sarebbero stati sconfitti presto. Una coppia non collaudata l’avrebbe chiamata facilmente Joshua, che osservando quella finale si era sorpreso del risultato. Anche lui, come altri, avrebbe scommesso sulla coppia che si rivelò poi la perdente, non tanto perche non confidasse nell’altra coppia, semplicemente perché uno dei partecipanti di quel piccolo team, Kisuke Nara, si era già fatto un nome all’interno della società dimostrando le sue doti. L’altro genin non lo aveva mai visto, se non nell’incontro antecedente alla finale, e poteva facilmente dire che si era comportato in modo azzardato, sottovalutando il suo avversario, e dunque, rischiando la vita. Dopo aver visto entrambi gli scontri di quell’Uchiha, infine, poteva permettersi di dire che se la fortuna non fosse stata dalla sua parte, avrebbe rischiato di rimetterci qualcosa di molto importante, tra cui l’onore, di cui, a quanto pare era enormemente provvisto.
Non tenne conto dell’Uchiha, quando si avvicinò al Genin della foglia, Kiro era già sulla vie per raggiungere il Kiriano ed il Nara, e sapeva che non sarebbe stato un problema, lui, se avesse voluto far dei casini. Espresse subito parole dure, una volta arrivato presso il luogo dove prima quel team di tre persone si trovava, e dove ormai la copia che aveva aiutato il genin a portarsi indietro scomparve, insultò con parole blande ed inutili, che Kiro riconobbe come una difesa preventiva. Quel ragazzo era un cucciolotto, un bambino a cui hanno tolto il giocattolo preferito e per questo sperava che, comportandosi secondo gli standard che adoperava ormai da tempo, risolvesse qualcosa. L’unico guadagno che avrebbe avuto, alla fine di tutto, sarebbe stata la completa solitudine da tutti. Anche da se stesso, probabilmente. Nemmeno le persone con il suo stesso carattere, si sopportano, e questo lo avrebbe danneggiato ulteriormente.
Arrivò in un attimo presso la posizione del Kiriano, ponendosi al suo fianco, un po per controllarlo, un po per assicurarsi la sua salvezza, osservando le azioni ed i dibattiti dei due, che a quanto pareva erano più che semplici conoscenti. Si scambiarono un saluto strano, sottintendendo qualcosa che probabilmente solo loro potevano capire. Dopo il loro semplice ma alquanto strano saluto, però, si intromise Kiro, che non poteva, in quel momento, fare a meno di tessere i fili per la ragnatela che lo avrebbe aiutato a sistemare la questione.
«Nara, cosa pensavi di fare con quel drago marino? Avresti creato non pochi problemi se qualcuno si fosse fatto male.» Disse squadrando da capo a piedi il manipolatore di ombre, ed arrestandosi poi sui suoi occhi color pece. Puntandoli.




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Yakushi Kiro
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chuunin
Energia: Rossa

Chakra: 230/300
Condizione Mentale: Attento
Condizione Fisica: Spalla dolorante a causa di una ferita rimarginata da poco.
Consumi: Kage Bushin no Jutsu [40]; Muro d'acqua [30].
Armi svelate: N.d.

SPOILER (click to view)

Muro d'Acqua
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Serpente con indice destro fuori.
Descrizione: Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)

Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
Tipo: Ninjutsu
Villaggio: N/A
Posizioni Magiche: Una
Questa tecnica permette di creare dei cloni simili in tutto e per tutto al ninja che li ha creati. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 6 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza scompaiono creando una piccola nuvoletta di fumo. Un clone che non fa nulla di particolare dura 12 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 6 turni. I cloni creati con questa tecnica possono attaccare, le loro caratteristiche di velocità e forza sono equivalenti a quelle del creatore. Inoltre possono fare tecniche, utilizzando il proprio chakra. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi, muovere gli arti e saltare. Se toccati la loro consistenza è fisica.
Costo, resistenza e chakra posseduto dalle copie seguono questo schema:
[Chunin: consumo Medio per copia, distrutte con qualsiasi danno, chakra posseduto Basso / Jonin: consumo Medio-Alto per copia, distrutte con una ferita leggera, chakra posseduto Medio-Basso / Sp Jonin: consumo Elevato per copia, distrutte con una ferita media, chakra posseduto Medio-Alto]
Solitamente le copie possiedono solamente il 20% delle armi base dell’originale, ma con un ulteriore consumo Basso possono essere dotati di un’arma a scelta (che però deve essere presente nella scheda di chi utilizza la tecnica).
(Livello: 3 / Consumo: Variabile)









 
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view post Posted on 22/8/2010, 20:06
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Kisuke Urahara

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SPOILER (click to view)
Narrato
Pensato
Parlato
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Traditori e vecchie conoscenze.



Pioggia. Strano sentire questa parola in una giornata come quella,dove fino a poco tempo prima c'era un bel sole che riscaldava tutto il villaggio,mentre in pochi secondi tutto cambiò,il cielo iniziò ad annuvolarsi,portando con se gocce d'acqua. Con il passare del tempo la pioggia scese sempre più insistentemente,facendo disperdere tutti i popolani che percorrevano la via in cui ci trovavamo. Solo alcuni rimasero poiché dovevano finire i loro acquisti. Ma nell'aria c'era qualcosa di oscuro che stava per arrivare a rovinare la tranquilla giornata del villaggio. Forse si sarebbe creato un po' di movimento in una giornata abbastanza piatta. Io non avendo ancora sviluppato nessuna abilità per percepire il chakra,non potei notare l'arrivo di un ninja che già una volta avevo incrociato sulla mia strada. Al contrario sia il kiriano,sia il chunin vicino a me,se ne accorsero,giocando d'anticipo sulla mossa che stava per fare il Nara. Reed,creando una copia di se stesso si aiuto a saltare più alto del solito così da evitare il drago d'acqua che stava distruggendo tutto quello che incontrava. Mentre Kiro creò due copie di se stesso,una per tirarmi indietro di forza,visto che io ero all'oscuro dell'attacco del manipolatore d'ombra. Mentre l'altra cercò di salvare più civili possibili. Invece l'originale creò in un attimo un muro d'acqua per contrastare la tecnica. La contromossa riusci pienamente fermando l'offensiva di Kisuke. Però il Kaguya che precedentemente aveva schivato l'attacco non era rimasto con le mani in mano,anzi si era dato da fare per colpire a sua volta e con una buona strategia,cercò di colpire il Nara. Però il tutto fu reso inoffensivo dall'arrivo di un altro ninja,di cui avevo informazioni,dato che l'avevo già visto all'ultimo esame chunin,un Uchiha. Uno shinobi appartenente ad un clan molto odiato dal mio. Fin dagli inizi delle due tradizioni si è creato una divisione tra i due clan,per il predominio del villaggio. Secondo le parti ognuna sarebbe al comando. Ma tornando a noi,non potevo farmi insultare,avrei sicuramente reagito contro chi mi sveva offeso,il nostro orgoglio c'è lo detta. Così vedendo che si stavano schierando due gruppi,mi diressi verso quello che era logico scegliessi,quello con il kiriano e il konohano. Mentre ero in movimento composi velocemente i seals per attivare la mia abilità innata,il Byakugan. Grazie all'attivazione il maggior flusso di chakra che fluiva ai miei occhi,fece in modo che intorno ad essi si creassero delle vene più scure,per far capire il maggior afflusso di energia. Ora vedevo tutto in modo diverso. Avevo totalmente un'altra visuale. Dovetti usare il mio doijutsu per cercare almeno di colmare il divario con Kisuke,mentre con l'Uchiha non c'era bisogno in quanto non mi era affatto superiore. Con un balzo silenzioso mi accostai agli altri due ninja già presenti sul tetto dell'abitazione. Solo a quel punto decisi di rispondere agli insulti che avevo ricevuto dallo shinobi dagli occhi rossi.

Non si diventa forti solo a parole,ci vogliono anche i fatti.


Ero stato breve ma molto preciso,gli avevo fatto capire che non avrebbe trovato un moccioso sulla sua strada ma un ninja che sa il fatto suo. Di certo non mi sarei fatto sconfiggere da un ragazzo appartenente al clan del ventaglio,per di più questo sembrava voler tradire il proprio villaggio,dato che aveva aiutato appena il Nara,che aveva ucciso già alcuni suoi compaesani,che erano solamente degli sfortunati civili,che si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma il nostro piccolo team gli avrebbe sicuramente fatto capire che non avrebbero potuto continuare la loro distruzione,finché c'eravamo noi a fronteggiarli.




SPOILER (click to view)
Generalità
Nome: Rayga Hyuuga
Villaggio: Konohagakure
Grado:Genin
Energia: Verde

Chakra: 190/200
Condizione Mentale: Attento,combattivo.
Condizione Fisica: Perfetta
Consumi:Attivazione innata(10)
Armi svelate: N.d.

Ot. I turni saranno ora
KIsuke
Reed
Mitsurigi
Kiro
Rayga
 
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† K y u b i »
view post Posted on 24/8/2010, 01:13




..:: ۞ Some Kind Of Monster ۞ ::..



† In quella landa desolata piena di morti e feriti c’erano parecchi Ricordi. Gli ultimi frammenti di una vita intera vissuta nell’oscurità dell’occulto.. Oh almeno questo era quello che si poteva dire di quel ragazzo dai capelli color pece e dallo sguardo di ghiaccio. Comunque sta di fatto che cinque personaggi stavano albergando attorno al viale. Il più pericoloso del quintetto era Kisuke Nara, e non per via di quella sua fama leggendaria ma solo per il modo in cui esso si era espresso (offensivamente parlando) pochi secondi prima. Il chunin sempre a modo suo sapeva esprimere appieno i suoi sentimenti verso coloro che lo circondavano. I suoi metodi forse potevano essere definiti poco ortodossi ma sta di fatto che erano sempre incisivi e rispecchiavano la realtà del suo stato d’animo. Prima di narrare questa sua triste storia, si può riepilogare gli amici, i rivali e i conoscenti e i non, che in quel momento lo recintavano tra quelle dimore diroccate dall’acqua. Il primo della lista, partendo dal più basso e infimo livello di conoscenze riguardava un ragazzo mai visto prima, quindi si può capire che l’attenzione verso di lui non vi era proprio. Dall’aspetto grottesco sembrava essere un chunin orgoglioso e impertinente, dal discorso che aveva udito prima di aver scagliato quel potente attacco acquatico sembrava che il tale si chiamasse Kiro o qualcosa del genere. Già non ricordarsi con esattezza il suo nome riverberava molto il comportamento psicologico del manipolatore d’ombre. Il secondo era un ragazzo piuttosto giovane, dagli occhi così bianchi che poteva sembrare un cieco. Il suo nome era Rayga Hyuuga un genin piuttosto “esperto” (Anche se non sembrava dall’aspetto ancora acerbo) con cui il Nara non aveva avuto dei trascorsi piuttosto idilliaci. Anche se lo conosceva e ci aveva combattuto contro un paio di volte ( sempre uscendone vincitore), il rispetto non se l’era mai guadagnato. Il bambino non era ancora pronto per affrontare certe realtà oggettive, il giudizio del konohano era infallibile su certe cose. Il terzo personaggio era assai più temibile e sinistro rispetto agli altri due appena citati. Con lui aveva combattuto alla finale degli esami chunin, dove bloccatosi da una possessione indesiderata, il Nara non aveva potuto dagli il supporto che meritava. Comunque sta di fatto che il giovane Mitsurugi Uchiha aveva fatto una buona impressione agli occhi calcolatori dello shinobi foglioso. Sebbene sia di natura un Uchiha, clan al quale Kisuke deve un odio profondo (Causa una determinata persona non citabile nel contesto) il ragazzo prometteva bene e il manipolatore d’ombre era disposto a proteggerlo sotto la sua ala in vista di complotti futuri. Si, questo era un punto fondamentale che accumunava i due verso i più leggiadri orizzonti. Invece l’ultimo, sebbene la parola “ultimo” non gli si addica era Reed Kaguya, un personaggio stravagante che a suo tempo si era assicurato il rispetto della Bestia Nera. Questo fatto non aveva niente a che fare con la sconfitta subita dal chunin tempo addietro. A suo tempo poteva definirlo quasi un fratello forgiato dal sangue di quella impetuosa battaglia in quel di Kirigakure No Sato. Ne era passato di tempo, i segni si potevano vedere anche sulla sua pelle, ma questo non l’aveva bloccato dal difendersi da quell’attacco. L’offensiva portata dal Nara era stata fin troppo prevedibile. L’attacco con il drago marino era ancora in fase di elaborazione, la perfezione era lì a pochi passi, sarebbe bastato un po’ di concentrazione in più e magari si sarebbe potuto vedere qualche vittima in più per quella strada, un vero peccato. Comunque sebbene l’attacco sia stato piuttosto prevedibile e facile da scansare i tre ragazzi dimostrarono di possedere un po’ di talento. Reed scampò all’attacco servendosi di un Kage Bunshin. Tecnica che permetteva di clonare il proprio corpo. La copia, perfetta in ogni particolare, aveva aiutato l’originale donandogli una spinta verticale prima di finire contro il muro, esplodendo subito dopo. Quello che fece il chunin sconosciuto fu quello di: 1. Mettere in salvo più gente possibile oltre al genin della casata Hyuuga. 2. Ergere fra lui e il drago marino un muro d’acqua abbastanza spesso. La collisione che venne fu piuttosto scenografica. Per quanto riguardava la presenza dell’Uchiha, nella vignetta egli non ebbe modo di difendersi, il possessore dello Sharingan venne dopo tutto casino assurdo. Il motivo? Forse solitudine o forse era solo una richiesta di attenzione, sta di fatto che grazie al suo intervento, Kisuke non dovette utilizzare nemmeno una goccia di chakra per evitare l’attacco che aveva portato Reed, dopo che quest’ultimo aveva superato con destrezza il drago acquatico. Il kunai che esso aveva lanciato con la carta bomba attaccatavi sopra fu deviata e fatta scoppiare a mezz’aria in una traiettoria diversa rispetto a quella originale. Per quanto riguarda le altre due armi bianche non fu un problema scansarle. Il Nara fece solo qualche passo verso sinistra. Subito dopo ci fu l’intervallo delle conversazioni. Abbastanza tediose invero. Mitsurugi che insultava i presenti escluso il manipolatore d’ombre e il kirano, il perché era ancora l’apice dell’incomprensione. L’estraneo che faceva la lezioncina al Kagefusha come se quest’ultimo fosse il sensei esperto e lui la matricola a cui era appena capitato di compiere un errore durante un esame all’accademia. L’unico sfacciatamente sfacciato era il Kaguya. La sua risposta fece sorridere la bestia. Sapeva bene che ora il gioco si sarebbe fatto ancor più interessante. Il villaggio di Konohagakure No Sato stava per osservare qualcosa che mai e poi mai aveva visto prima, in verità era perché nessuno aveva mai osato farlo. Passando al setaccio delle conversazioni decise di passare a quella più spigolosa e più problematica delle tre. Guardò con occhi aguzzi il giovane Uchiha. L’azione che aveva compito pocanzi era stata ottima ma doveva sapere il perché di quella sua attuale presenza in quel viale, l’appuntamento era stato fissato più avanti, non era ancora il momento di farsi vedere assieme, rischiava di mandare all’aria tutto il piano. La gioventù di quel ragazzo era paragonabile alla sua stoltezza. Diamine.


⌐ Mitsurugi.. E’ meglio che ti dilegui e mi aspetti in un luogo isolato, qui me ne occupo io, dobbiamo parlare di qualcosa di importante, non serve fare più casino del dovuto. Non dobbiamo farci scoprire assieme.


† Disse l’ultima parte sottovoce in modo tale che solo lui e l’Uchiha capissero il senso della frase. Mettere a rischio un progetto che andava avanti da anni proprio a pochi passi dal traguardo sembrava un Harakiri fatto in grande stile. Sbuffò per la stoltezza dimostrata e la bassa dimostrazione di carattere del suo assistito. Peccato che lo conosceva fin troppo bene e il solo sperare che si facesse da parte in quell’occasione era superflua, si sarebbe intromesso fino alla fine come era suo solito fare. Per quanto odiasse schierarsi dalla parte di qualcuno ora la scacchiera sembrava essere disposta nel seguente ordine: Da una parte c’era il team più assurdo che avesse mai visto, un genin e un chunin della foglia assieme a un chunin di Kiri, dall’altra una.. che definirla coppia era deleterio quanto dire che poteva esistere un uomo con due scroti. Appena flebile fu il discorso che fece lo Hyuuga all’indirizzo dell’Uchiha. Kisuke guardò pensieroso il compare mukenin. Sperò che piuttosto di cedere alle provocazioni dimostrasse buon senso e se ne andasse, ma questa era un’altra cosa effimera che la sua mente cercava di creare piuttosto che vivere la realtà dei fatti. Sta di fatto che..Visto il scarso interesse nelle parole del suo compaesano e oramai ex collega decise di passare oltre e di non rispondergli. Sapeva benissimo cosa aveva fatto e cosa andava incontro. Ormai aveva fatto il primo passo per diventare un traditore in tutto e per tutto, le autorità di Konohagakure non ci avrebbero messo molto ad arrivare, il tempo per giocare era poco bisognava sfruttarlo, quindi si rivolse al suo vecchio amico Reed.


⌐ Il solito insomma.. Reed, questa potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo. La prossima volta che ci rivedremo il nostro rapporto sarà diverso, le voci che sentirai su di me non saranno così positive da far si che il nostro legame duri a lungo. Divertiamoci più che possiamo adesso, prima che le nostre strade si dividono per l’ultima volta. Solo io e te. Preparati.


† Sorrise verso quello che fu il suo vecchio amico. Colui che da quel giorno in poi gli avrebbe dato la caccia fino alla morte pur di intascarsi la taglia che presto stava per pendere sulla testa del manipolatore d’ombra. Se doveva essere l’ultima volta, egli voleva far si che fosse indimenticabile. Conoscendo le sue peculiari doti nel combattimento corpo a corpo, il ninja veterano decise di optare per la stessa strategia già usata nel lontano passato. Combattere a distanza era più facile e meno rischioso. Soprattutto adesso che egli era progredito di livello, chissà che assi nella manica nascondeva ora rispetto a vecchi tempi. Doveva vederne l’effettiva abilità, prima di combattere spalla a spalla. Senza attendere oltre staccò dal suo giubbotto sottostante alla tunica nera un rotolo. Lo aprì, subito dopo si morte il dito fino a far fuoriuscire una discreta quantità di sangue. Nessuno che non avesse un contratto con qualche animale in particolare poteva sapere cosa stava per fare. Tracciata la linea color vermiglio sul rotolo iniziò a compiere i seguenti sigilli. La tecnica del richiamo, nello specifico l’arte della terra. Artigli inseguitori sotterranei. I cani nascosti nel sotto suolo, seguendo il volere di Kisuke avrebbero immobilizzato Reed su tutti gli arti. Il più grosso e il più forte delle otto bestie l’avrebbe preso da dietro mentre gli altri qua e là sul corpo circostante. Non voleva ferirlo, non voleva colpirlo, voleva solo assaggiare qualche sua nuova tecnica. Per questo motivo si limitò a quella presa in giro. Degli altri due se ne disinteressò alla grande, a parte due kunai lanciati per depistarli. Non erano abbastanza forti per poterlo impensierire anche se a uno dei due attaccò un flash, quello diretto verso lo Hyuuga. Entrambe le lame percorrevano il busto dei due e Fu così che tutto iniziò.. La luce scaturì e nello stesso preciso momento il Nara evocò la sua tecnica.


« Artigli Inseguitori Sotterranei - Doton: Tsuiga no Jutsu


S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chunin
Energia: Rossa

Chakra: 215/300
Condizione Mentale: Indemoniato
Condizione Fisica: Illeso


Consumi:
† Artigli Inseguitori Sotterranei - Doton: Tsuiga no Jutsu [30]

Slot Azioni:
1/3: Lancio d'armi
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2: † Tecnica del Richiamo
2/2: † Artigli Inseguitori Sotterranei


Armi svelate:
Katana {2/2}
Kunai: {17/19}
Flash {2/3}

OT: Blah.. Blah... XD




 
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.:Namikaze Minato:.
view post Posted on 24/8/2010, 16:34




» Testardaggine



Caos. Puro, indescrivibile, insormontabile. Il drago marino aveva totalmente scosso la piccola strada del Villaggio. Bancarelle spazzate via, persone ferite, assi di legno e oggetti quotidiani ovunque. E tra gli artifici di questo, vi si aggiunse anche un nuovo elemento. Un ninja che non aveva mai conosciuto, ma che a giudicare dal portamento doveva appartenere a quel clan maledetto, chiamato Uchiha. Egli, così come Kiro, deviò il suo kunai, facendolo esplodere lontano dal bersaglio prescelto. Un piccolo nervo si scompose sulla sua fronte: avrebbe voluto dare al manipolatore d’ombre pan per focaccia, ma si dovette accontentare di star a guardare. Era meglio osservare e capire. Non era a Konoha per guerreggiare contro i fogliosi, ma per capire.
Comunque aveva indovinato: la new entry in quel gioco di colpi di scena era proprio un Uchiha. Mitsurugi il suo nome. Non sembrava abbastanza forte, ma ciò che traspariva di lui era l’arroganza tipica del suo Clan. Reed sorrise, divertito. Le cose si stavano complicando in maniera inaspettatamente interessante. L’Uchiha iniziò a deridere sia Kiro che lo Hyuga. Su quest’ultimo, Reed non se ne meravigliò: era risaputa la disputa tra i due Clan più famosi di Konohagakure, il cui potere era ambito dai potenti signori di altri villaggi. Per quanto riguarda lo Yakushi – che si era avvicinato a lui per controllare se stesse bene, cosa che gli diede enormemente fastidio dal momento che non era un bambino – Reed immaginò che tra i due ci fosse dell’astio a causa di questioni personali. Insomma, il Kiriano si ritrovò nel mezzo di una bufera, ma aveva tutti i mezzi per affrontarla. Inoltre, notò un giro di parole tra Kisuke e l’Uchiha. I due si conoscevano e a giudicare dall’espressione del Nara, avevano un appuntamento a cui Mitsurugi si era leggermente anticipato. Cosa nascondevano quei due? Reed annusò aria di novità nell’aria, poi la sua attenzione si rivolse al Nara, che gli parlò:

« Il solito insomma.. Reed, questa potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo. La prossima volta che ci rivedremo il nostro rapporto sarà diverso, le voci che sentirai su di me non saranno così positive da far si che il nostro legame duri a lungo. Divertiamoci più che possiamo adesso, prima che le nostre strade si dividono per l’ultima volta. Solo io e te. Preparati. »

Reed sorrise avanzando leggermente e lasciando i due un po’ più indietro, pronto al duello. Il suo duello. Quello che aveva cercato per davvero, ciò che voleva: il confronto diretto contro il suo amico-nemico. Forse gli avrebbe dato motivo e coscienza per tornare ad allenarsi con foga: a riabbracciare il suo Nindo. « Sai che non me lo faccio ripetere due volte » gli disse, guardandolo negli occhi. Ormai sapeva che c’era qualcosa che non andava, aveva capito che tutto quel disastro era stato creato per un evidente motivo. Reed non immaginava che il Nara arrivasse a tanto, doveva ammetterlo. Reed teneva una mano nella tasca porta oggetti. L’altra era immobile lungo il fianco. Sembrava non volersi muovere: guardava il manipolatore giocare con la sua pergamena. Si morse il dito e con il sangue cominciò a vergarvi dei simboli sopra. Reed non aveva idea di cosa il ragazzo stesse facendo, ma sapeva che questa tecnica non l’aveva mai vista. Irradiò il chakra nel suo sistema osseo, così come l’abilità del clan gli permetteva. Era una caratteristica utilissima e doveva congratularsi con se stesso per averla imparata ad usare perfettamente. Ora si sentiva diverso, più forte. Più veloce. Si sentiva un Kaguya. La sua voce questa volta era diretta al Chunin dietro di lui
« Scusami, Kiro, ma le mie questioni personali vengono prima della tua missione ». Fu un attimo, quando i due kunai partirono Reed lasciò cadere la bomba gelo che aveva nella tasca. A contatto con l’ossigeno si creò una parete di ghiaccio spessa, piena di stalagmiti, che avrebbero rallentato il compagno di team provvisorio, se così può essere definito, in modo che non intervenisse in sua difesa questa volta: era una questione personale. Inoltre l’avrebbe difeso dal flash che il Kiriano notò attaccato al Kunai diretto verso lo Hyuga che si trovava al fianco sinistro del Chunin Kiro.
Il suo udito avvertì un rombo nel sottosuolo, che all’improvviso si ruppe in otto punti a formare un semicerchio dietro di lui. Teste di cane affiorarono dalle aperture pronte a bloccargli gli arti con i loro denti. Reed si inclinò in avanti portando la gamba destra ad alzarsi indietro per portare un calcio alla bestia che era quasi uscita del tutto per bloccarlo da dietro, il tutto usando le sue lame preferite che non lo limitavano nei movimenti, ma lo accompagnavano, essendo un tutt’uno con lui.

Yanagi no Mai



Ossa spuntarono a raffica da braccia, mani e gambe. Ossa della grandezza di un Kunai, ma molto più resistenti, spuntarono da tutti i suoi arti. Inoltre la tecnica apportava benefici energetici al suo corpo: il chakra irradiato nelle ossa si disperdeva in minima parte nella muscolatura, aumentando le sue statistiche in maniera istantanea. Grazie a questi riflessi potenziati, poté abbattere facilmente quell’attacco improvviso che l’aveva del tutto meravigliato. Non aveva mai visto un ninjutu d’evocazione. Gli animali che cercarono di addentarlo in quelle zone furono subito feriti e spazzati via in sbuffi di fumo, senza che potessero rendersi conto di come il ragazzo - che il loro evocatore aveva chiesto di bloccare - avesse fatto. Il calcio che aveva portato dal basso verso alla bestia dietro di lui, grazie all’estrazione rapida delle ossa aveva dato il risultato sperato, togliendo di mezzo la bestia che con uno sbuffo di fumo si dissolse. Il ragazzo guardò il Nara senza sorridere questa volta

« Non ho mai dato credito a ciò che la gente dice. Le voci restano solo voci, Kisuke. Per impressionarmi dovrai fare molto di più. Anche se devo ammetterlo: non mi sarei mai aspettato un’evocazione. Sei sicuramente migliorato dall’ultima volta che ci siamo incontrati. Sembri persino più forte di me. »

Si lasciò andare ad un sorrisetto beffardo, chi vuol intendere intenda. Reed aveva capito che il suo avversario - che un tempo aveva battuto - ora era diventato più forte. In uno scontro vero, sapeva che sarebbe stato difficile questa volta avere la meglio. Una volta tornato a Kirigakure avrebbe dovuto dare il meglio di sé negli allenamenti ed imparare nuove tecniche.

« Ora ho affari da discutere con l’Hokage, ma quando ci rivedremo: sta attento. Non avrai abbastanza tempo per divertirti. E se passi per Kirigakure, fermati. »

Lo stava incitando a seguire la strada che aveva intrapreso e che l’avrebbe portato ad essere sempre più forte. In questo modo Reed avrebbe sempre avuto qualcuno con cui confrontarsi.

« Mi raccomando, segui il tuo nindo. Sempre. »



Il giovane Kiriano aveva scoperto ciò che voleva sapere. Non gli interessava più altro. Per lui quella messa in scena poteva anche terminare lì. Le ossa rientrarono all'interno del corpo. Le ferite si rimarginarono, ma il giovane Kaguya non disattivò la sua kekkai gekkai. Era ancora in attesa, anche se per lui non era ancora tempo per un duello vero e proprio.




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Chakra: 125/200
Status Fisico: Illeso
Status Mentale: Divertito
Slot azione: Lancio Bomba Gelo, Calcio all'indietro
Slot Tecnica: Attivazione innata [10], Yanagi no Mai [5]
Armi rivelate: Bomba Gelo x1




SPOILER (click to view)
OT//Bene, ragazzi. Il post non è il massimo, ma ho deciso di avviare verso la fine questa ruolata. In fondo il mio Pg ha trovato ciò che cercava. Kob, ti ho escluso dalla mia difesa, perché come hai letto il mio Pg doveva capire il suo livello rispetto al Pg di Kyubi.È un passaggio piccolo, ma fondamentale per il mio Background. E per quanto il tuo Pg possa essere veloce rispetto al mio, non potrà superare in tempo la parete di ghiaccio, che li separa. :tea:

 
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¬Kob
view post Posted on 29/8/2010, 12:10







•Il rischio è vita, non smettere di vivere per paura di rischiare.
~Anonimo



~Narrato
»Parlato
•Pensato




~Di quella particolare situazione, Kiro, non ne avrebbe voluto avere niente a che fare, pareva essere una disputa accesa molto tempo addietro da quei due giovani Chuunin di due paesi differenti, che avevano appena ri-acceso, in un momento particolarmente delicato. Ancora nulla era andata per il verso storto, la difesa di quel chuunin della Nebbia era stata più che sufficiente per lasciarlo illeso dall’attacco acquatico del giovane Nara, Kiro, invece, aveva tentato di ridurre i danni in modo drastico, salvando diverse persone da quell’azione priva di significato. Certo era un chuunin della foglia il giovane ninja medico, ma nonostante questo non amava combattere all’interno del territorio che considerava la culla della sua conoscenza. Temeva di mostrare i suoi quattro assi, di un colore solo, e di rovinarsi così una futura esibizione che altrimenti non avrebbe avuto intoppi. Però, non pensava che si sarebbe arrivati ad uno scontro fisico vero e proprio, nonostante quei due avessero giocato pesante fino a quel momento, entrambi capivano, o almeno pensava lo Yakushi, che sarebbe stato troppo rischioso continuare quel battibecco alla mercé di Konoha.
Lo Yakushi, il Kaguya ed il Nara erano dunque ancora isolati dagli altri due ninja della foglia, lo Hyuga e l’Uchiha, occupati a scambiarsi insulti come piccoli bambini invidiosi, quando l’attenzione del ragazzo si soffermò sull’affermazione che il Nara ebbe l’occasione di sputare via, come fosse veleno mortale, all’ultimo arrivato, l’Uchiha. Era strana e poco comprensibile, che probabilmente rimandava a fatti personali che avevano stipulato in precedenza, fatti che probabilmente riecheggiavano una qualche forma di crimine che avrebbero presto compiuto, date le ultime parole del manipolatore d’ombre. Certo aveva abbassato la voce dicendo quelle ultime frasi, ma la distanza tra lui e il ninja medico non era abbastanza per far si che il suo udito potenziato non potesse captare quelle vibrazioni appena emesse dalla bocca e dalla laringe dell’oscuro abitante di Konoha. Certo non erano arrivate veloci e precise come fossero state dette con un tono normale ad una distanza minore, ma quel poco che c’era da capire l’aveva capito. Non se ne preoccupò al momento, aveva cose più importanti e certamente l’incolumità di Konoha in quel particolare momento della sua vita non era una priorità. Se non avesse fatto nulla agli occhi degli altri non sarebbe cambiato niente. Inoltre nessuno poteva affermare con certezza che Kiro avesse sentito alcunché.
Anche gli altri due protagonisti della faccenda, presto, si avvicinarono al gruppetto leggermente più grande, lo Hyuga si pose alla sinistra del ninja medico, che a sua volta si trovava alla sinistra del Kiriano, l’Uchiha, invece, si pose a lato del Nara, che sostava proprio di fronte ai tre a distanza di qualche metro. La statica situazione pareva essersi un momento fermata, un momento solo, giusto il tempo di lasciare ai due contendenti di quella sfida di scambiarsi le ultime parole. Il primo, istigò il combattimento, il secondo, si assicurò di non essere fermato. In un attimo il Nara lanciò due kunai, diretti verso i due Konohani ai lati del giovane Kaguya, e allo stesso tempo fece i movimenti necessari affinché potesse essere in grado di evocare un qualcosa, da una pergamena appena esposta. Si morse dunque il dito, e componendo i sigilli necessari della Kuchiyose no Jutsu pose le mani a terra, facendo esplodere il flash posto su uno dei due Kunai diretti ai giovani della foglia, tentando dunque di attaccare e sorprendere il suo nemico contemporaneamente. Certo, se le capacità del suddetto lo avessero permesso. Il Kiriano si era dimostrato particolarmente abile in quegli ultimi minuti, e pareva esser tanto sicuro di sé da aver chiesto esplicitamente allo Yakushi di non intervenire, e per assicurarsi ciò, aveva creato grazie ad una bomba gelo una serie di stalagmiti appuntiti che avrebbero certamente rallentato il suo eventuale aiuto. Eppure, Kiro, decise di non muoversi. Lasciò il suo spazio al ragazzo, occupandosi solo di sè, recuperando facilmente il Kunai lanciato dal Nara per il manico, con un movimento fluido e calcolato, che grazie ai suoi sensi era riuscito a compiere, per poi metterlo in una delle tasche porta-oggetti della sua cintura.
Certo quello che accadde al Kaguya era più impressionante. Il Nara aveva evocato dietro il giovane dalle particolari abilità ossee diversi cani di diversa grandezza, pronti ad azzannarlo, se il Kaguya non si fosse appositamente difeso utilizzando questa sua dote particolare. Kiro non riconobbe facilmente questo suo dono, tendendo le orecchie riuscì a sentire in successione diversi suoni che si mescolavano, tra cui la terra vicino ai suoi piedi che si muoveva, ma soprattutto un suono che, se non fosse stato particolarmente abile nel ricordare suoni, rumori, odori e colori nell’ambito medico, non avrebbe riconosciuto. Assomigliava particolarmente al suono roco e cavo di un osso in espansione, che era riuscito a riconoscere dati i suoi vari tentativi passati di rimettere a posto le ossa di malcapitati con una tecnica particolarmente complicata che dopo molto tempo egli ancora non riusciva a riprodurre alla perfezione. Ci vollero diversi secondi, allo Yakushi, per recepire e comprendere. Il kaguya, in qualche modo, aveva fatto spuntare dalle sue spalle diversi ossi appuntiti, dediti a colpire le creature che altrimenti lo avrebbero attaccato. Era una tecnica formidabile, incuriosiva parecchio il giovane Medico che per un solo istante pensò ai diversi usi di quella arte. Certo era rischiosa come cosa, per far fuoriuscire dal corpo i proprio ossi l’utilizzatore avrebbe dovuto aprire un varco nella carne abbastanza profondo dar passare quelle sue armi, ed il rischio di contrarre infezioni si alzava drasticamente, ma dentro sé Kiro ipotizzò una qualche forma di difesa da quei minuscoli batteri fastidiosi.
Yakushi tacque, la scena si era svolta abbastanza velocemente e dubitava che qualcuno al di fuori del Nara e di sé stesso avesse capito cosa era realmente successo. Il flash aveva reso la difesa del Kaguya quasi impossibile da vedere di primo acchito, almeno per ninja alle prime armi quali erano gli altri due spettatori, ed anche se gli ossi non erano ancora rientrati nella pelle del giovane sarebbe stato difficile capire cosa fossero. Anche il medicò trovò infatti difficile notare quella sua particolare abilità.
I due si scambiarono un ultimo saluto, un ultimo sguardo d’intesa prima di allontanarsi, uno da una parte ed uno dall’altra, come sperava lo Yakushi d’altro canto, dovendo portare a termine una missione. Kiro attese ancora un attimo, restò accanto al Kiriano in attesa di portarlo dall’Hokage e di chiudere quella faccenda, anche se era curioso di sapere cosa stavano facendo quel Nara e quell’Uchiha di nascosto da tutti. La curiosità era sempre stata presente in Kiro, ed anche se spesso si era giurato di metterla da parte, essa continuava a risalire a galla, tormentando il chuunin della foglia, fin troppo occupato per soddisfare questi suoi bisogni.




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Yakushi Kiro
Villaggio: Konohagakure
Grado: Chuunin
Energia: Rossa

Chakra: 230/300
Condizione Mentale: Attento
Condizione Fisica: Spalla dolorante a causa di una ferita rimarginata da poco.
Consumi: //
Armi svelate: N.d.

Ot: Scusate il ritardo ed il post mediocre, ma è stata una settimana particolarmente piena per me.







 
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Dirge
view post Posted on 2/9/2010, 00:28





Konoha...il tuo rogo è vicino.

Occhi di un rosso inquietante traboccavano di avidità. Osservavano golosi tutte quelle figure carnose che si muovevano, che parlavano, che vivevano. La sua mente era divisa. Da una parte la follia voleva prendere il sopravvento, avrebbe voluto scatenare una strage, dall'altra la pazienza. La scelta ricadde sulla seconda ipotesi, non era ancora tempo, non era opportuno rovinare tutto per uno stupido capriccio. Le sue parole, velenose come gli arcani sibili di un serpente, in apparenza sembravano non aver danneggiato nessuno. La realtà era un'altra. Il Chuunin dall'insopportabile odore di marcio non proferì parola, mentre l'altro, il piccolo pupazzetto dagli occhi bianchi, si difese dietro una frase che nella sua inconsapevolezza, più avanti, lo avrebbe fatto decapitare. Quest'ultimo si unì al gruppetto composto dal misterioso straniero della nebbia e dal Chuunin schiavo dell'Hokage, dunque l'Uchiha, dopo aver rivolto un ghigno derisorio a quei due, decise di avvicinarsi al suo alleato. Un salto portato con estrema eleganza lo trasportò nel luogo da lui prescelto, ma neanche il tempo di adagiarsi sul terreno per godersi quel teatrino di buffoni che una voce amica gli rivolse confidenza. Il volto scolpito di eterea bellezza del purosangue si bloccò a mezza altezza, contemplando con occhi meschini la figura contenuta dentro il kimono. Non c'era un motivo preciso, ma durante quella fase di ascolto trovava divertente intimorire lo sporco Hyuga. Nonostante ciò, quel breve frammento di piacevole violenza psicologica giunse al suo termine in concomitanza, ovviamente, con l'ultima parola di Kisuke, dopo un monologo conciso ma preciso. Distolse lo sguardo dunque, scrutando con occhi pallidi di vita quelli nero ebano del socio. Quest'ultimo lo aveva tranquillizzato, confermandogli che quella situazione era sotto il suo controllo, consigliandogli in seconda battuta di recarsi in un luogo isolato perché avrebbero dovuto affrontare un discorso importante. Mitsurugi non rispose, sapeva bene a cosa alludeva. Spostò nuovamente lo sguardo dinnanzi a sé, questa volta prendendo a fissare crudo il Chuunin mai visto prima. Quasi nel medesimo frangente, il Nara, si rivolse al Kaguya con parole “profonde”. Certo era che una persona attenta si sarebbe resa assolutamente conto del fatto che volavano nell'aria strani discorsi, particolari riferimenti. Mitsurugi apprese l'entità del legame robusto tra quei due. Ma neanche il tempo di trarre ulteriori valutazioni che la bestia nera intraprese un offensiva. Aveva lanciato due Kunai, uno munito di Flash, verso i due verso cui era totalmente disinteressato, dedicandosi invece ad attaccare “seriamente” il curioso straniero. Si era ferito il pollice, incominciando a stilare strani graffiti su di una pergamena, per poi evocare otto cani in prossimità del corpo del Kaguya. Un sorriso compiaciuto segnò il volto del crudele.

«Interessante, anche Kisuke ha stretto un patto con delle creature. L'effetto sorpresa ha deciso di sfumarlo con il suo vecchio amico, io lo sfrutterò più avanti!», pensò il ragazzo dagli occhi rossi.

I cani, spuntando da sotto il terreno, tentarono di assalire il Kirese, ma ci furono altrettante sorprese. Quest'ultimo, dopo essersi liberato dell'aiuto di quel pidocchio chiamato Kiro, grazie ad un'interessante arma che fece innalzare istantaneamente poderose stalagmiti di ghiaccio dal terreno davanti questo, si destreggiò nell'uso di una tecnica molto probabilmente derivante dalla sua ignota innata. Spuntarono delle ossa dal suo corpo, rapide e dannate. Tutte feroci come lame di una Katana. Mirava all'effetto sorpresa, davvero lodevole. Comunque proprio grazie a ciò, e ad un calcio portato verso dietro riuscì ad eludere totalmente l'attacco privo di intenzioni mortali del Nara. Sembrava esser incominciato uno scontro interessante, a cui l'Uchiha non avrebbe mai voluto sottrarsi, ma una reazione a sorpresa dissolse tutte quelle illusioni venutosi a creare. Lo shinobi manipolatore di ossa aveva altro da fare, decidendo di rimandare il tutto in un altro capitolo della loro vita. Una smorfia seccata si stampo evidente sul viso di Mitsurugi, che, annoiato, stranamente decise di ascoltare i consigli di qualcuno, in questo caso del suo alleato. Lo avrebbe atteso altrove, con l'intento di levigare nella maniera più accurata i dettagli del loro infame piano. Rivolse l'attenzione agli altri tre partendo dal Kaguya.

«E' stato interessante fare la tua conoscenza, Kaguya. A differenza di quegli escrementi posti al tuo fianco ho capito che celi un grande potere, mi fa molto piacere. Ci rivedremo davvero molto presto, puoi contarci!», asserì con tono deciso.

La sua testa si trasportò a destra di pochi centimetri.

«Kiro, o come ti chiami, tu non mi piaci neanche un po'. E' dall'inizio che vedo del marcio in te, e solitamente non mi sbaglio mai. Resta fedele all'Hokage mi raccomando, continua a leccare i suoi piedi, e nel nostro prossimo incontro dimmi che sapore hanno! Ci conto, surrogato di un Ninja!»

Era disgustato. Comunque per finire quel trio osservò con la coda degli occhi il piccolo Genin, egli non aveva l'onore di ricevere uno sguardo completo, ma solo una parte.

«Piccolo scarafaggio, ti dirò solo una cosa. La tua richiesta, molto presto, verrà accontentata. Ti sei rovinato con le tue stesse mani. Ora puoi anche tornare a piangere dalla mamma, saluti perdente!», affermò gelido.

Infine mancava da rivolgersi al pezzo più importante di quella bizzarra scacchiera. A colui che davvero rappresentava qualcosa di concreto nel suo cammino. Kisuke, lo Shinobi che lo avrebbe spalleggiato di lì a poco.
Voltò la testa, scrutando con occhi fiammanti quella figura dai ruvidi tratti.

«Manca poco, abbi pazienza, non sprecare le tue energie con questi dementi. Piuttosto tieniti da conto il Kaguya, mi piace la sua arte! Ora vado, e non farti ammazzare!», concluse, pronunciando le ultime parole con un ironia che fece notare a tutti.

A quel punto socchiuse appena gli occhi, tingendoli nuovamente del colore originario, portando successivamente la mano destra all'altezza della bocca per la composizione di un semplice Seal, necessario per teletrasportarsi lontano da quell'ambiguo contesto. Dunque si dissolse, non lasciando l'opportunità a nessuno di rispondere, ma solo di riflettere circa le sue parole.



S t a t u s

Generalità ~
Nome: Mitsurugi Uchiha
Villaggio: Konoha
Grado: Chuunin
Energia: Verde
Chakra: 155/200
Condizione Mentale: Soddisfatto
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: Mantenimento Sharingan [5] ; Shunshin no Jutsu [30]
Slot Azioni:
1/1:
1/2:

Slot Tecniche:
1/1: Shunshin no Jutsu
1/2:
Armi svelate: Kunai x1

Ot: Bene, esco dal topic soddisfatto! Alla prossima!
 
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20 replies since 16/8/2010, 23:42   424 views
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