Corso K-20

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Vik.
view post Posted on 6/7/2010, 13:48 by: Vik.

Anbu

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"Non è che io abbia paura di morire. E’ solo che io non vorrei essere lì quando accadrà.”



Narrato
Parlato
*Pensato*



[size=1] Scontro finito! - Il nuovo compito.


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Sotto quell'incessante pioggia stava per essere completata la strategia di Kimimaro, mettere fuori combattimento l'altro Kaguya. Ma improvvisamente il Roronoha gli si fiondò davanti dando un calcio in una pozzanghera e impastando chakra con i sigilli. Forse una tecnica anche la sua, che avrebbe dovuto difendere lui e Shinichi. Ma mentre i due ragazzi stavano per sfoderare le loro “armi”, vennero fermati dal Sensei. A Kimimaro era stata bloccata sul nascere la sua tecnica, un lampo fermò le sue mani e quelle di Zoro che si era accinto a difendere quell'inutile persona. Lo stupore sulla mia faccia si fece molto vistoso, sia quando il Roronoha si difese, sia quando il Sensei lo fermò. Ormai l'incontro era terminato, non c'erano vincitori, ma solo un perdente, Shinichi, che venne bocciato, visto che non serviva al sensei per i suoi “scopi”.

*A me non servi... Sono state queste le parole del sensei... Cosa avrà voluto dire? Dobbiamo fare altro?*

Questi dubbi sorgevano nella mente di Kimimaro. Mentre pensava a questo il sensei accennò qualcosa su una specie di missione che si sarebbe tenuta poco fuori da Kiri, l'incontro sarebbe stato la mattina seguente alle ore 9:00. Kimimaro aveva un giorno per cercare di riposarsi dopo il combattimento. Dopo le parole del Sensei disse a Zoro:

Complimenti, bell'incontro, però speravo che tu non ti intromettessi tra me e l'altro Kaguya. Spero di combattere di nuovo con te...

Mentre parlava al giovane Kiriano, Kimimaro udì altre tre parole dal sensei:

"Potete chiamarmi Kiro."

*Così questo è il suo nome Kiro. Non mi sembra un nome così vergognoso. Chissà perché non ce l'ha voluto dire prima.*

Dopo aver salutato si avviò verso casa, facendo molta attenzione a quel paesaggio che tanto gli piaceva, quelle case, quel grigio, la nebbia e la pioggia che si univano a formare una cosa bellissima, almeno secondo i suoi gusti. Tornato a casa, andò subito a lavarsi, dopodiché prese del ghiaccio e lo poggiò sulla sua guancia, il livido iniziava a far male. Si mise a leggere alcuni libri che aveva trovato nello scantinato della sua abitazione, parlavano della storia del clan Kaguya, un clan a cui piaceva la guerra e l'arte del combattimento. Mentre leggeva, Morfeo, l'omino del sonno con i suoi poteri lo fece entrare nel mondo dei sogni. Era stanchissimo.
Durante la notte ebbe un incubo, vedeva tutta la sua famiglia venire sterminata per mano di alcuni di Kumogakure, una lotta sanguinosa dove i due villaggi si distruggevano a vicenda. I Kaguya che non avevano paura anche se erano in minoranza numerica e i nemici che non si tiravano indietro davanti a nulla. Infatti il clan Kiriano venne colto di sorpresa finendo in disgrazia, pochi si salvarono. Improvvisamente Kimimaro si svegliò e pensò che quel sogno era un avvertimento su come sarebbe finita la sua vita, vendicando i suoi genitori anche a costo della propria vita. Lui era uno dei pochi, come nel sogno, che si salvò da una brutale guerra dei ninja, essendo stato messo al sicuro dai suoi cari. Si calmò e si rimise a dormire, cercando di non pensare a tutto quello che aveva visto e di non fare caso ai segni del destino.

[...]



Il giorno del nuovo compito era finalmente giunto. Kimimaro si alzò molto presto. Tanto presto che il sole non era ancora spuntato. Si iniziò ad alzare pensando a cosa avrebbero dovuto fare fuori alle porte di Kiri, poi si avviò verso il bagno, andandosi a lavare e a vestirsi con i suoi soliti abiti. Si preparò da cucinare da solo, visto che non aveva voglia di spendere soldi per cose che potesse fare lui con le sue forze. Ma poi si ricordò che lui non era un cuoco provetto, quindi decise di andare in un chiosco dove preparavano colazioni e pranzi. Dopo poco aver finito di prepararsi, Kimimaro si accorse che il sole era alto nel cielo, e a differenza di altri giorni, non c'era minaccia di pioggia. Forse questa sarebbe stata una giornata stile Konoha. Uscì di casa verso le 8:00, visto che la sua ubicazione era nei pressi del portone Nord, quindi arrivare all'altro capo della città non sarebbe stato facile. Trovò il chiosco che desiderava, entrò e dopo essersi seduto, vide un ragazzo che stava facendo colazione, una faccia che non aveva mai visto. Forse sarebbe stato uno di quelli che li avrebbe aiutati in quella missione, dopotutto, due studenti soltanto, non potevano fronteggiare nemici o altre persone. Quel ragazzo smise quasi subito di mangiare e uscì dal locale, incamminandosi verso sud. La cosa, forse comfermava le sue supposizioni. Dopo aver mangiato e aver preso tutto il suo equipaggiamento, che intanto aveva poggiato sul tavolino, si avviò. Si trovò lì verso le 8:55, trovando lo stesso ragazzo di prima, ma Kiro non era presente. Dopo un po' si presentarono anche il Sensei e gli altri allievi.

*Lo sapevo che quello lì sarebbe stato uno dei nostri. Chissà di che villaggio è.

Appena tutti furono lì, il maestro spiegò cosa bisognava fare. Prima di tutto bisognava camminare per due ore buone per arrivare alla meta prestabilita. Arrivati nei pressi di una casa, Kiro spiegò ai ragazzi il da farsi sulla missione. Bisognava trovare alcune pietre “preziose” che servivano a lui. Kimimaro ascoltava parola per parola quello che aveva da dire. Dopo un poco il sensei si andò a posizionare sotto un albero come nel combattimento d'accademia, a leggere sempre i soliti libri. Improvvisamente un nuovo arrivato aprì la bocca e disse il suo nome, come se a qualcuno importasse, di certo non a Kimimaro. Gli allievi si incamminarono verso questa casa, ma vennero fermati da quella che sembrava una palude di fango. Il Kaguya fissava il suo compagno di corso di Konoha che guardava attentamente la palude.

“Credo che tu stia pensando la mia stessa cosa. -gli disse Kimimaro- Una trappola vero? Bisogna fare molta attenzione. Potremmo saltarla facendo il giro attorno, ma costerebbe un inutile spreco di tempo, ma la vedo come unica soluzione. Tu hai qualche idea? “

Aveva esposto il suo ragionamento al Konohano, sperava che così si sarebbe potuto instaurare un buon gioco di squadra per quella missione. Non era il caso di essere personaggi di manie di protagonismo, bisognava lavorare tutti insieme. Intanto era quasi mezzogiorno, il sole non accennava a rientrare e il caldo a Kimimaro gli stava dando alla testa, non era abituato a quel calore. Iniziava a riflettere su cosa si sarebbe presentato dopo quell'ostacolo della palude. Forse quel Fuji sarebbe stato più utile di Kimi nel formulare strategie, o almeno nel trovare una soluzione sul come attraversare quella “trappola”. Ma poco dopo dalla bocca gli uscì forse la prima soluzione veramente realistica che si poteva attuare:

“Ragazzi, direi che il modo migliore per passare questa palude è di passare tra gli alberi che circondano tutta la zona, oppure di usare il chakra repulsivo per camminare sulla palude, sta a voi decidere, non voglio condizionare nessuno. Se avete altre idee proponetele, non sono una cima in queste cose. Forse voi potreste aiutare gli altri. Comunque io sono uno dei pochi in questo gruppo che sa usare il chakra adesivo, quindi se volete un aiuto a scalare alberi o a passare sulla palude, posso essere di aiuto.

Kiro dava l'aria di uno sfaticato, uno che non volesse fare niente, neanche i compiti che gli erano stati assegnati. Sempre a leggere, poteva almeno aiutarci a finire questa missione, è pur sempre un ninja di livello più elevato di noi, tanto che, Kimimaro glielo domandò.

“Come mai non vuole aiutarci? Sono più importanti i suoi libri?”

SPOILER (click to view)
Status:

Grado: Studente
Energia: [color=orange]Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Calmo e penserioso.
Condizione Fisica: Perfetto.
Consumi:-
Recuperi:-
Slot Tecniche 0/2:-
Azione: 0/2:-
Bonus:-
Malus:-
Edit:-

Armi mostrate:
Nessuna.

Code Preso da Kob


OT:



 
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38 replies since 24/5/2010, 17:18   925 views
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