Corso K-20

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Saint Slayer
view post Posted on 6/7/2010, 10:01 by: Saint Slayer

La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità

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Provincia di Asti

Status:



Konoha
» |Nome Pg: Fuji Nara
» |Rango: Studente
» |Abilità Innata: Controllo Ombra
» |Status Mentale: calmo
» |Status Fisico: Illeso
» |Status Chakra: Calmo
» |Quantità Chakra: 50
» |Villaggio:Konoha
» |Scheda Pg: Fuji Nara


» |Equipaggiamento:
» |Shuriken: x 5
» |Kunai: x 2
Quella mattina… Quella tremenda mattina a Kiri. Ebbene si, i miei genitori hanno deciso di iscrivermi all’accademia ninja, ma purtroppo dato che in quel periodo ero a Kiri con mio padre e dato che i due paesi ora come ora sono alleati ho deciso in prima persona di andare a fare l’accademia lì, in fondo mio padre era con me in caso fosse successo qualcosa di brutto, e comunque sia per una scuola vale l’altra, basta finire questa tremenda tortura… Mi alzai un po’ di malumore pensando:

Damn… Muaaah… Questa mattina è la fatidica mattina dell’inizio dell’accademia ninja. Spero veramente questa tortura finisca al più presto almeno posso finalmente andarmene da questo posto, tornare a casa e fare un po’ il ninja come si deve e facendo qualcosa che finalmente mi piace. Mi hanno detto di presentarmi alla porta sud di Kiri, luogo alquanto normale da quando sono qui, circa 3 settimane, spero solo di finire in fretta questa seccatura… Muaaaaah…

Andai a fare colazione e salutando mio padre mi vestii, ovviamente mi lavai, e cominciai ad andare verso la mia destinazione. Benchè non si vedesse molto esteriormente dentro di me ero comunque emozionato, in fondo era la prima volta che facevo qualcosa che poteva interessarmi. Passeggiavo tra le strade di Kiri e mi fermai vedendo un piccolo bar locale. Decisi, dato che era ancora presto, di fermarmi a fare colazione, in fondo non l’avevo ancora fatta. La vita dentro quel bar sembrava piena di se, tanto che c’erano anche delle persone che cantavano e ballavano, benché fosse mattina presto, non erano neanche le 9. Mi sedetti al bar aspettando che qualcuno mi servisse per qualche minuto. Dopo un po’ una signorina con il tipico grembiule da cameriera si avvicinò e mi disse con voce cordiale.

Ciao cosa ti posso portare per colazione? Sta mattina abbiamo brioche con marmellata, cioccolato, focaccia, pizza, qualche pasticcino e del the d’importazione.

Bah ora come ora ho voglia di qualcosa di caldo, mi puoi portare una tazza di the con dei pasticcini? Li gradirei molto grazie.

Dopo qualche minuto ritornò la ragazza con un vassoio, era decisamente la colazione che avevo ordinato. Mise gli oggetti sul tavolo e prendendo il borsellino pagai il conto direttamente, poi notando che mancavano ancora 20 minuti prendendomela comoda bevvi tranquillamente tutto il the e mangiai quei squisiti pasticcini. Intanto i minuti passavano molto in fretta e la mia emozione che avevo all’inizio stava crescendo pian piano. Dopo aver finito tutta la colazione mancavano solamente 5 minuti all’inizio. Sapevo che bene o male avrei dovuto impiegarci 3 minuti ad arrivare camminando allora uscii dal locale e mi incamminai verso il luogo. Kiri era veramente viva come città nonostante il fatto che sia una città circondata dalla nebbia gli abitanti sanno perfettamente dove andare e non si scoraggiano affatto, anzi per loro sembra anche meglio che ci sia questa nebbia.

Per fortuna è da un po’ che sono qui quindi mi ci sto abituando, ma è comunque difficile orientarsi con questa nebbia… Per fortuna che il posto dove devo andare io non è tanto lontano. Già la mia voglia sta calando e peccato che non sono rimasto in quel bar a chiedere se dopo il lavoro quella giovane ragazza avesse da fare… Beh ora non distraiamoci, la strada per andare alla porta è questa, non mi manca affatto molto. E così si avvicina il momento in cui comincio l’accademia. Meglio non agitarsi troppo e andare con la solita calma con cui convivo… Siamo arrivati finalmente, speriamo solo vada tutto bene.

Nel frattempo che camminavo stavo pensando quelle cose. All’ultimo girai l’angolo di una casa e notai il grande portone di Kiri, quello sud esattamente. Come avevo sospettato era quello il portone giusto, anche perché c’era scritto sull’arco che formava il portone. Stavo camminando pian piano con le mani in tasca verso quel grande portone. Arrivato lì vicino c’era una piccola panchina dove ci si poteva sedere e così feci. Dopo essermi seduto alzai lo sguardo al cielo e con le mani incrociate dietro la nuca notai che c’era solo della fitta nebbia. Era talmente fitta che non lasciava nemmeno uno spiraglio al sole.

Qui il paesaggio è tutto uguale. Nebbia, colline, nebbia, case e ancora nebbia. Ok che il villaggio si chiama così, ma a Konoha mica siamo in mezzo a delle fiamme in modo perenne. E specialmente al villaggio della Foglia mica siamo sommersi dalle foglie, ce ne sono ok, ma non più di quello… Che seccatura… Ora dovrebbero arrivare anche gli altri con il sensei di Konoha, spero solo che finisca presto la giornata. Voglio imparare a controllare la mia ombra in modo pratico ed efficace, ecco perché sono qui. La possibilità di controllare la propria ombra a mio parere è un’abilità veramente particolare e bella, specialmente a livelli più avanzati quando si può controllare in modo tridimensionale la propria ombra, spero solo di riuscire a farcela. Il tempo sembra non passare qui a Kiri, ecco perché forse sono così allegri. Sono incuranti del tempo, in un posto dove è tutto uguale e l’unica cosa che cambia sono le persone. Avere 19 anni e dover ancora andare all’accademia non è cosa da molto, anzi tutt’altro. Ho deciso però di cominciarla ora perché mi sentivo nettamente più sicuro di me, e non me ne pento ora come ora. Le scelte di un uomo comporteranno conseguenze non solo a lui ma alla maggior parte delle persone a lui legate, e come tale l’uomo creerà caos, caos che non porterà altro che caos, e da quel caos che ora come ora ci sono i 5 grandi paesi ninja, ed esistono i ninja. E’ una gran seccatura dover pensare a tutto questo, e pensare che finchè esisterà l’uomo esisterà il caos, e se esisterà il caos questo scempio non avrà mai fine. Non sono io a decidere dell’intera umanità, ma posso fare del mio meglio per far si che questo caos non si diffonda intorno a me e ai miei cari.

Mentre pensavo ciò pian piano cominciavano ad arrivare delle persone, non sapevo se erano dei compagni oppure no, ma di parlare con dei ragazzini sinceramente non ne avevo molta voglia. Aspettai l’arrivo del sensei che di lì a poco ci avrebbe notato, e infatti fu così. Successivamente ci portò in un posto a due ore di cammino da qui. Ero ancora più scocciato dato che la distanza non era indifferente. Una volta arrivato in quel posto finalmente era ora. Il suo interesse era più che altro su due pietre preziose che si trovavano aldilà di trappole, animali feroci e altro. Subito mi venne in mente qualche motivo per il quale volesse quelle pietre:

Mio padre una volta mi ha spiegato che qui a Kiri si possono trovare quelle pietre e me ne ha fatta vedere una, per fortuna so com’è ma il problema è collaborare con gli altri. Per ora sto a studiare quei ragazzi per notare il loro carattere, anche se le presentazioni non sarebbero comunque di maleducazione. Per fortuna ho avuto tempo di leggermi buona parte della biblioteca tra una pausa e l’altra. Con quelle pietre si può mescolare la loro essenza con erbe essenzialmente della zona per produrre effetti anche divertenti, quindi la possibilità che voglia creare un veleno sono anche plausibili, ma sinceramente finchè non vuole beccare me non interessa affatto. Anche perché non ho voglia di mettermi in questi tipi di guai, meglio starne fuori come al solito.

Nel frattempo che pensavo queste cose stavo attento a ciò che facessero gli altri compagni di squadra. Dopo qualche secondo notai che il sensei era sdraiato a terra che si liggeva dei rotoli, allora mi girai verso gli altri e dissi con voce piuttosto cordiale:

Ciao a tutti sono Fuji. Bene ora che le presentazioni sono finite penso che possiamo andare, non credete anche voi?

Nel frattempo, sia che avessero risposto oppure no, stavo molto attento a ciò che sentivo e vedevo, per un paio di motivi alquanto logici: il primo era sempre per studiare le reazioni dei miei compagni, cosa alquanto furba da fare e affatto scortese, la seconda era perché dato che la prova era cominciata poteva già succedere qualcosa, ed è sempre meglio prevenire che curare. Nel mentre che dicevo quelle parole il mio sguardo era attento a tutto ciò che poteva interessarmi, effettivamente ben poco, ma almeno ciò che doveva riguardare la prova, come ad esempio il terreno dove ci dovevano essere le due pietre. Riuscivo a notare solo l’inizio del posto e notai nettamente della fanghiglia d’innanzi a noi con dopo fin troppa tranquillità, e la cosa mi puzzava fin troppo di trappola.

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