≈Scarlet Sword, Quest Lv D+

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¬Kob
view post Posted on 5/4/2010, 18:45




≈Scarlet Sword
Allora ragazzuoli, a quanto pare dovrete fare questa Quest senza di me. Quindi penso sia giunto il momento di informarvi riguardo ai vostri futuri post.
Innanzitutto dovrete raccontare dell'incontro con l'organizzazione che si occupa di assegnare le missioni, sia a Suna che a Konoha, dove vi racconteranno l'accaduto ed il motivo per cui siete stati scelti. Datte avrà il compito di essere il capogruppo, nonché l'esperto in veleni. Dani avrà il compito di ninja medico, che insieme a datte collaborerà per trovare il campione del virus e la sua formula. Bash avrà il compito di supportare il resto dei partecipanti. All'interno della riunione che si terrà a Konoha e a Suna, rigorosamente separati per una questione di tempo, vi verranno fornite le informazioni necessarie per trovare il luogo, l'effetto del veleno e vi verrà data una dose di antidoto, che dovrete utilizzare una volta contagiati dal virus. A vostra discrezione potrete descrivere il viaggio o meno, tenendo conto che si trova presso la regione del vento, ai confini di essa. Per questo motivo Suna si intromette nelle missioni di Konoha, inviando come scusa il loro ninja medico per controllare la buona riuscita della missione. Una volta arrivati dovrete descrivere il check in iniziale, dove vi faranno diversi test e vi inietteranno il virus a vostra insaputa. In questo post non dovrete iniettarvi l'anti-virus. Dopo aver descritto il vostro arrivo ed i controlli effettuati verrete portati in una stanza, dove verrete informati della ricompensa, falsa, che verrà data al vincitore del torneo, verrete informati riguardo ai vostri avversari e poi vi rintanate nelle vostre stanze. Vi chiederete come farete a riconoscervi tra di voi. Bhè, in questo primo post non lo farete. Semmai, a vostra discrezione, potrete dire di un incontro, che non descriverete, che si dovrà svolgere nella stanza dove siete stati riuniti, a mezzanotte in punto.

Per qualsiasi cosa avvertitemi. Avete a disposizione una settimana, ovvero dovrete postare entro le ore 00.00 di Martedì prossimo.



Edited by ¬Kob - 6/4/2010, 14:24
 
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~DaTTe~
view post Posted on 13/4/2010, 21:16




SPOILER (click to view)
Ed eccomi qua... dovevo essere l'ultimo a postare ed invece mi ritrovo ad essere il primo... vabbue.. spero che non vi si straccino troppo le balle a leggere il mio post... abbiate pietà sono molto fuori forma^^ bhe... eccovi il post

CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Il Primo Incarico:.

E
rano passati appena due giorni dal mio fatidico ritorno al villaggio e con grande stupore mi resi conto che non mi era ancora stata affidata nessuna scocciatura dai piani alti. Lo definii un miracolo. Quel giorno mi ero alzato di buon ora, erano circa le 7.30 quando i raggi del sole filtrarono dalla finestra destandomi dal sonno. Era bello dormire di nuovo nel mio letto, durante i miei viaggi mi dovetti riposare nei posti più angusti e scomodi passando diverse nottate insonni. Mi sedetti sul letto iniziando a stiracchiarmi e a sbadigliare rumorosamente, indosso avevo solamente i pantaloni del pigiama. Una volta in piedi mi diressi verso la finestra per aprire le persiane e svelare così il paesaggio. Ma una cosa attirò la mia attenzione: un piccione messaggero. Stava lì sul davanzale a fissarmi con uno sguardo impaziente ed un foglietto attaccato alla zampa destra. Preso dal solito raptus di curiosità che spesso mi sopraffaceva presi velocemente il misterioso messaggio. Srotolai il piccolo foglio di carta e ne lessi il contenuto.

CITAZIONE
Convocazione urgente per Sasame Hatake all'ufficio 7B per assegnazione di missione. I particolari le saranno dati di persona.

# E te pareva... Sapevo che sarebbe stato solo questione di tempo prima che mi affibbiassero qualche scocciatura... Vabeh... È stato bello finché è durato.. Sarà meglio sbrigarsi.. non ho voglia di prendermi una lavata di capo al mio primo incarico da chunin... #



S
apevo che quel momento non sarebbe tardato ad arrivare e si potrebbe dire che ormai ero già psicologicamente pronto all'idea di dover presto o tardi partire per una missione ed adempiere così ai miei doveri. Così in un lampo mi vestii e presi tutto il mio equipaggiamento ninja e lo misi nelle apposite tasche e sacche portaoggetti. Ero pronto. Uscii di casa e mi fermai un attimo sull'uscio. I miei capelli argentei vennero scossi dal vento mentre imperioso fissavo il cielo, di un colore azzurro intenso e con qualche nuvola sparsa che rendeva il tutto più affascinante. Come al solito il coprifronte, inclinato, ricopriva completamente il mio occhio sinistro per celare il mio potere agli occhi indiscreti della gente, il mio viso era coperto dalla base del collo fino al di sopra del naso da una maschera fatta di un tessuto nero-grigiastro. Indossavo una maglia con delle maniche molto larghe di colore nero ed il tipico gilet che i chunin di konoha indossavano, ma era al contrario degli altri di colore grigio. I pantaloni erano anch'essi neri caratterizzati da una fasciatura bianca all'altezza del ginocchio destro, i calzari e i guanti rinforzati erano del medesimo colore. Quel mio aspetto esteriore di primo acchito poteva sembrare tenebroso, ma in realtà non rispecchiava affatto il mio carattere. Ero sempre allegro e solare, era veramente difficile farmi arrabbiare perchè avevo sempre dato poco peso ai vari insulti e provocazione alle quali rispondevo con battutine o passandoci sopra: non ero di certo un attaccabrighe. Solamente quando era richiesto mettevo da parte il mio comportamento un po' infantile per lasciar spazio alla serietà. E certamente quello della missione sarebbe stato un momento in cui questo sarebbe accaduto. Così senza indugiare oltre iniziai a correre verso gli uffici dove mi era stato detto di recarmi tramite il messaggio. Mi ci vollero pochi minuti, poiché la mia abitazione non era distante dalla mia meta. Cercai di fretta la stanza su cui era scritta la sigla “7B” e fortunatamente la trovai senza tanti problemi. Bussai. La porta mi fu aperta da un ninja molto particolare: un viso truce e pieno di cicatrici con in testa una sorta di bandana ed in bocca uno stuzzicadenti con cui giocherellava. Era un collega che era evidentemente stato incaricato di darmi delucidazioni sull'imminente missione. Lo salutai porgendogli la mano e mi sedetti con lui alla scrivania. Poi l'uomo iniziò a parlare.

¬ Salve... Il mio nome è Renji... e lei deve essere Sasame Hatake immagino... bene.. come le è già stato riferito è stato convocato qui per svolgere una missione... Il suo compito sarà di guidare, in qualità di capogruppo, 2 genin: uno di konoha ed uno di Suna... Sarà un compito di livelli D.. Questi sono i fatti: di recente abbiamo scoperto che ai confini del paese del vento ha sede un'organizzazione che sta sperimentando illegalmente ed utilizzando cavie umane un nuovo enzima in grado di incrementare notevolmente le abilità di chi lo assume.. solo che ha degli effetti collaterali deleteri per il corpo umano.. Il vostro compito sarà quello di infiltrarvi in questo stabilimento partecipando alla selezione che attualmente stanno facendo per reclutare nuove cavie promettendo loro soldi e un posto nell'organizzazione... A quel punto dovrete distruggere il virus senza farvi scoprire e possibilmente riuscire a riportarne un campione e la sua formula corretta... Gli altri membri della sua squadra arriveranno alla selezione separatamente per non destare sospetti.. vi dovrete incontrare a mezzanotte del giorno della selezione nell'atrio principale per iniziare la parte centrale della missione... Questi sono i fascicoli con i dettagli e le schede dei suoi sottoposti... e questo è una dose di antidoto che i nostri medici sono riusciti a sintetizzare.. l'enzima vi verrà sottoposto a vostra insaputa... usatelo al momento giusto...buona fortuna... ¬



Ω Ricevuto.. parto immediatamente... Ω



P
resi con me i documenti e l'antidoto e mi incamminai subito verso le porte di konoha. Mille pensieri stavano intasando la mia mente. Era la mia prima missione ed avevo già un sacco di responsabilità sulle mie spalle, avrei dovuto badare a due giovani genin e gli errori non sarebbero stati tollerati. Sarebbe bastata una minima distrazione per mandare a rotoli l'intera operazione. Ma soprattutto non capivo cosa c'entrasse un ninja di Suna con una missione di Konoha, l'avrei senz'altro tenuto d'occhio. Una volta giunto fuori dalle mura iniziò così il mio viaggio verso il fatidico castello.

[...]



C
i vollero all'incirca 36 ore per raggiungere la meta. Mi fermai un centinaio di metri prima dell'ingresso per poter studiare bene la struttura dell'imponente edificio. Le imperiose mura grigiastre si ergevano su di un colle privo che sormontava la zona circostante e costituendo quindi una posizione strategica. Al centro della recinzione in pietra c'era il corpo centrale del complesso costituito da un immenso palazzo medioevale circondato poi da edifici minori. Il tutto aveva un qualcosa di losco e lugubre e le mura ricoperte di muschio e marciume rendevano lo spettacolo ancora più raccapricciante. Mi avvicinai lentamente verso la porta principale camminando su di una strada molto grossa e polverosa. Davanti all'entrata erano posizionati due ninja che probabilmente erano stati messi lì per dare il “benvenuto” a coloro che sarebbero poi diventati le loro piccole cavie da laboratorio. Così mantenendo un tono austero mi avvicinai ai due shinobi e mi presentai.

Ω Salve... Il mio nome è Hatake Sasame... sono qui per la selezione... Ω



¬ Mmmm... un ninja della foglia... ma non eravate tutti dei bravi bambini nel vostro villaggio? ¬



Ω Le foglie prima o poi... marciscono... Ω


I
due uomini si fecero una risata, dopodichè mi fecero varcare l'immenso portone. All'interno delle mura un altro shinobi mi accolse e mi disse di seguirlo. Intorno a me vidi diverse altre persone che erano lì per quella maledetta selezione ma dei miei sottoposti non avevo ancora raggiunto nessun contatto visivo. Arrivammo in una piccola stanza adibita a studio medico, lì l'uomo che mi aveva accompagnato mi lasciò in balia di un altro uomo in camice bianco che mi disse che era neccessario sottopormi ad una visita facendo alcune analisi. Io non opposi la minima resistenza e lo pseudo dottore fece il suo dovere.

# Per ora tutto bene.. D'altronde non hanno il minimo motivo per sospettare di me.. Chissà a cosa serviranno tutti questi test.. non è da escludere che mi stiano già iniettando quel fottutissimo virus... ma non ho nulla di cui preoccuparmi... ho l'antidoto.. lo utilizzerò al momento opportuno se davvero mi è già stato iniettato.. #



Q
uell'uomo mi tenne impegnato per circa 20 minuti poi mi liquido senza proferire alcuna parola in merito agli esami. Fui successivamente condotto in un grande atrio dove erano radunati tantissimi altri shinobi come me. Il “paesaggio” circostante rispecchiava l'esterno del l'edificio: grigio e lugubre. Alle pareti l'unica cosa a rendere più viva l'atmosfera erano dei grossi drappi rossi che calavano dall'alto verso il basso. In quella stanza saremo stati circa 300 persone e dei miei compagni ancora nessuna traccia. Erano senza dubbio tra quel mare di gente, ma non ero ancora riuscito ad individuarli. Ma non importava. Ci saremmo ritrovati a mezzanotte in quello stesso posto per definire le nostre azioni per poter portare a termine la missione. Ad un certo punto, dopo circa una mezz'ora d'attesa, al centro della sala si erse un uomo salendo sopra una sorta di palco. Il vociare che dapprima caratterizzava quella stanza si spense in procinto di ascoltare cosa aveva da dire quella nuova figura appena apparsa.

¬ Benvenuti shinobi venuti da ogni pease e nazione! Sono felice di annunciarvi che siete tutti dei candidati perfetti per la nostra organizzazione ma abbiamo solamente un centinaio di posti dispobili e voi siete assai più numerosi! Quindi qualcuno dovrà tornare a casa piangendo! Ahahah! Comunque passando ai fatti.. La selezione avverrà in questo modo: ad ognuno di voi sarà assegnato un avversario ed il vincente avanzerà andando a scontrarsi contro il vincente di un altro combattimento, mentre i perdenti avranno la possibilità di rifarsi combattendo contro gli altri perdenti... colui che vincerà tutti i combattimenti avrà diritto ad un premio in denaro di 1500 ryo e di un posto di rilievo nell'organizzazione.. per gli altri posti disponibili invece verranno scelti soltanto i più meritevoli... I combattimenti inizieranno domani... ora vi verrà comunicato chi sarà il vostro avversario e poi sarete condotti nelle vostre stanze... A tutti voi un buon proseguimento! ¬



Q
uando l'uomo smise di parlare il brusio che si era interrotto riprese ancora più forte. Intorno a me c'erano ninja provenienti da ogni luogo e dalle caratteristiche più disparate. C'era chi proveniva dal vicino villaggio della sabbia, ma anche chi arrivava da lontano come me. Ad un certo punto mi accorsi che alcuni uomini dell'organizzazione iniziarono a girare tra la folla con delle cartellette in mano su cui erano pinzati alcuni fogli. Ad un certo punto uno mi si avvicinò chiedendomi il nome ed io gli risposi rapidamente. Allorché mi comunicò il nome del mio avversario. Non avevo interesse a scoprire chi egli fosse, il mio unico pensiero ora era quello di riuscire per lo meno a scorgere uno dei miei compagni.

# Chissà dove sono quei due... Spero solo che non abbiano tirato il pacco... non posso fare tutta la missione da solo... spero che si presentino all'appuntamento di stanotte #


I
mmerso nei miei pensieri fui condotto alla mia stanza attraverso una serie tortuosa di corridoi che erano sempre dello stesso stile di tutto l'edificio, spogli e grigiastri, questi mi avevano portato fino ad una delle torri di quel castello dove probabilmente erano posti tutti gli alloggi dei partecipanti. La porta della mia stanza era di colore marrone scuro, il legno di cui era composta era vecchio e consumato. Varcata la soglia si rivelò quella che sarebbe stato il mio alloggio: un buco di circa 12 metri quadri, composto da un letto, una piccola scrivania e una sedia. Intanto mi portarono anche la cena, se si poteva definire tale: una ciotola ricolma di un pappone informe che emanava un odore tutt'altro che invitante. Ma dovevo mangiare. Avevo bisogno di energie, anche se rischiavo che il virus fosse proprio dentro quel maledetto rancio. Una volta finito con disgusto il lauto pasto decisi di stendermi sul letto in attesa della fatidica ora “X”. Avevo bisogno di riposare.

# E ora... non mi resta che aspettare... #



CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 0
Chakra rimasto: 200
Tecniche usate:
-
Stato fisico: Perfetto
Stato mentale: In attesa
Armi:
SPOILER (click to view)
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
SPOILER (click to view)
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: modificato il percorso per arrivare alla stanza dopo colloquio con il QM



Edited by ~DaTTe~ - 13/4/2010, 22:37
 
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~Daniele
view post Posted on 14/4/2010, 13:52




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG


» ~ Rain

E' comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta. [Niccolò Machiavelli]


Tempesta.
Insolita, quasi sconosciuta, in quel deserto sabbioso conosciuto come Paese del Vento, o più notoriamente Sunagakure.
La calda pioggia, fitta e compatta, inzuppava le vie della capitale di quel Paese, impreparato a gestire una situazione climatica del genere.
Le strade, una volta compatte e ben delineate, erano ormai fanghiglia e poltiglia, tanto che risultavano inagibili a chiunque avesse voluto spostarsi fra le vie del Villaggio.
Come se qualcuno avesse il desiderio di farlo.
Tutto il popolo si era rifugiato nelle proprie abitazioni, che, sebbene composte anch'esse di sabbia, resistevano stoiche all'attacco incessante del diluvio. Questo perché, ovviamente, era stata premura degli edili della Nazione progettare le armoniose strutture, selezionando anche materiali impermeabili e resistenti alle intemperie.
I bambini, chiaramente affascinati dal quel tempo mistico, magico, rasente al sovrannaturale, pigiavano il loro piccolo naso contro i vetri finemente lavorati dai mastri artigiani più capaci del Paese, quasi con l'intenti di stimare la quantità di gocce che rovinavano al suolo.
I vecchi, invece, avvolti in spesse e grezze coperte, a causa del freddo causato dal maltempo, cupi scrutavano le nubi grigie, quasi con l'intenzione di cancellarle, farle sparire solamente con la forza dei loro occhi.
Questa avversione non era dettata certamente dalla senilità: un'antica legenda vincolava la pioggia alla sciagura, alla sofferenza e alla calamità.


[...]Anni e anni or sono, agli albori della Terra, alle origini dei 5 grandi Paesi e alla società dei ninja, 5 grandi uomini spiccavano fra la massa, per intelligenza e capacità, detenendo il dominio del territorio che occupavano.
Alcuni li consideravano dei geni, altri persino Dei o semi-Dei; ad ogni modo, questi erano venerati e temuti da tutti.
E come è proprio della natura umana aspirare e ricercare il potere totale ed assoluto, conflitti e tafferugli erano all'ordine del giorno, e spesso erano proprio i 5 a scendere in campo, sfoggiando titanici poteri, in grado di deformare la morfologia dell'orografia e di intaccare il clima.
I 5, prettamente per la provenienza, si erano specializzati nell'uso di un particolare elemento, oppure di due, espandendo i limiti delle proprie conoscenze.
Si narra che il ninja della Terra e del Vento spesso abbia combattuto con quello dell'Acqua, per cercare di estendere i propri domini, e soprattutto per impossessarsi di risorse e tecniche a lui sconosciute.
I due erano perfettamente in parità.
In un ennesimo scontro, caratterizzato dalla solita equità, lo shinobi della Terra era riuscito ad assassinare la sorella dell'avversario, abile guerriero, ma nulla in confronto alla potenza di un Dio.
Ciò suscitò ira e rancore nell'avversario, che, spronato dalla vendetta, eseguì un complesso Justu, una maledizione sul futuro Paese del Vento: una fitta pioggia, metafora delle sue lacrime, avrebbe colpito e logorato questo territorio, portando con sé angoscia e sventura.
In questo modo la Sabbia vinse, ma attraverso un prezzo altissimo[...]

Hiroshi fissava dalla finestra le grigie nubi illuminarsi momentaneamente al momento del rilascio di una saetta.
Egli era ignaro del mito legato al questo fenomeno meteorologico, ma poteva come percepire un'aura negativa, un cattivo presagio posarsi nel suo amato Villaggio, gettando paura ed angoscia fra gli abitanti.
Con questo cupo pensiero si coricò nel suo letto, impostando la sveglia relativamente presto, poichè era stato convocato dal Consiglio del Villaggio. [...]


La sala della riunione si presentava spoglia e spartana, su una comoda poltrona era seduto il Kazekage, poco dietro di lui, sulla destra, in piedi, vi era un anziano Consigliere del capo del villaggio, mentre sulla sinistra un ragazzo aveva appena terminato di istallare un monitor, attraverso il quale il Daymo si era collegato per presiedere al colloquio.

Una volta fatti gli onori di casa, ovvero tutte le dovute presentazioni, il Kazekage prese la parola:

Hiroshi Senjuu, sei stato convocato in questa sede per discutere della prossima missione a cui sei stato assegnato. Noto con piacere del tuo ineccepibile rendimento, della tua partecipazione alla Selezione dei Chuunin, il cui esito deve ancora giungere, e delle missioni a cui hai preso parte.
Una azienda specializzata nella produzioni di mezzi bellici sembra aver prodotto un nuovo integratore, in grado di, in via teorica, amplificare sensibilmente le capacità dell'individuo a cui viene somministrato.
Dai dati in nostro possesso, questo enzima sembra essere ancora in via di sviluppo, per questo viene testato quotidianamente su moltissime persone, per cercare di comprendere l'esatta formula di questo.
Nella cartellina sulla tua destra puoi leggere quali sono gli effetti collaterali riscontrati, o almeno parte di essi rinvenuti ed identificati dall'equipe medica.
Avendo sufficienti conoscenze in quella branca, non ti sarà difficile comprendere quelle annotazioni.
Il tuo obiettivo è, dunque, di distruggere il Virus.
Purtroppo il laboratorio sembra essere altamente sorvegliato, a causa della preziosità della formula, ma, a nostro vantaggio torna il fatto che stanno reclutando guardie in grado di garantire un livello di sicurezza ottimale.
Quindi dovrai infiltrarti senza farti scoprire, iscrivendoti a questa sorta di selezione.
Non conoscendo la composizione chimica dell'integratore, i nostri medici non hanno potuto sintetizzare un efficiente antidoto, ma hanno potuto produrre un blando rimedio, che potrebbe troncare l'effetto dell'enzima, qualora dovessi esserne contagiato, o almeno ritardarne e limitarne gli effetti.
Sarai affiancato da 2 elementi della Foglia. Incontratevi là alle 00.00, nell'atrio e decidete sul da farsi.
Fatti trovare fra 30 minuti al cancello Nord del Villaggio: lì un mio impiegato ti consegnerà documenti falsi e una carta che ti indicherà l'ubicazione del laboratorio.
Buona fortuna.


La ringrazio, Kazekage-sama, non la deluderò.

Il ragazzo con educazione si congedò dai suoi superiori, avviandosi verso casa per raccogliere il proprio equipaggiamento. La siringa, contenente un liquido giallino, brillava a causa dei raggi del sole che filtravano in essa, creando un fastidioso riverbero.
Una volta entrato nella sua abitazione, si diresse verso l'armadio, vestendosi con una semplice maglia blu, dalle maniche di differente lunghezza, e un paio di pantaloni beige, sotto il ginocchio.
Dal tavolo raccolse le sue armi, che ripose nelle apposite sacche, prese la marionetta, e coprì tutto i lsuo corpo grazie ad una ocra mantella, che arrivava fino ai piedi.
Dopodiché si avviò verso l'uscita del villaggio, ricevendo da una giovane donna una busta, contenente la sua nuova identità ed una cartina.

Raito Hogimari... può andare!

Lesse il nome scritto sulla tessera consegnatagli, poi partì. [...]


Una grande fortificazione, grigia come i massi si stagliava su di un colle, ricoprendo un punto strategico sull'ambiente circostante. Le forme squadrate, le linee spezzate mal si sposavano con l'armoniosità e la perfezione delle linee curve che caratterizzavano le cupole del Sunagakure.
Dopo una piccola esitazione, sfilatosi e ben nascosto il suo coprifronte, si avviò verso l'ingresso, presidiato da due uomini enormi, armati di una alta e pericolosa lancia.
Giunto al cospetto dei due bruti, essi lo schernirono, ironizzando sulla sua giovane età

E così anche ai bambini è concesso partecipare? Aha, non sarò io a fermarti. Ci sarà da divertirsi, quando esanime chiederai misericordia ahah.
Dicci il tuo nome..


Raito Hogimari

Detto ciò, ancora palesemente divertiti, consentirono il fatidico passo, e così il ninja poté accedere alla struttura, accolto da un funzionario di esso, che lo condusse in una sala, adibita a studio medico.
Un uomo, vestito di camice bianco, mascherina e guanti in lattice, fece togliere la maglia al ragazzo per poter eseguire le proprie analisi.
Il modo attraverso cui toccava i suoi muscoli, cercando di identificare anomalie o quant'altro, fece ben capire allo shinobi quanto fosse incompetente e digiuno di questa affascinante materia.
Con una siringa drenò parte del suo sangue, per esaminarlo attraverso un macchinario, che avrebbe probabilmente ricercato la presenza di sostanze tossiche all'interno del suo organismo.
Inoltre, con una seconda siringa, immise un liquido rossastro nel suo sistema circolatorio, giustificando l'operazione come la necessità di sopperire alla carenza di particolari sali minerali.

Deve essere il Virus. Come prima informazione, devo misurare, nei limiti dell'accettabilità, il periodo di incubazione, fino alla manifestazione dei primi sintomi.

Terminato il controllo, Hiroshi si rivestì, incamminandosi, sempre seguendo la sua guida, in un ampio salone, gremito di aspiranti lavoratori e sorveglianti per l'azienda militare.
Il Sunese si guardò intorno con molta discrezione: non voleva certamente dare nell'occhio, ma aveva il desiderio di incontrare i suoi compagni di squadra, per programmare sin dall'inizio lo svolgimento della missione, ma, non avendone riconosciuto alcuno, decise che si sarebbe attenuto alle direttive del Kazekage, ovvero sarebbe ritornato in questo ampio locale per ritrovarsi con i Fogliosi.
Dopo un breve momento di chiasso, dove uomini dai muscoli esagerati schernivano i meno possenti, sicuri di poter vincere facilmente il premio messo in palio, e piccole schermaglie fra gruppi di partecipanti, una voce, forte e chiara, proveniente da diversi altoparlanti fissati al muro, si erse su tutte, intimando al silenzio.
Tutti gli sguardi, contemporaneamente, si voltarono ad osservare un uomo molto elegante ergersi su di una sorte di palco.

¬ Benvenuti shinobi venuti da ogni pease e nazione! Sono felice di annunciarvi che siete tutti dei candidati perfetti per la nostra organizzazione ma abbiamo solamente un centinaio di posti dispobili e voi siete assai più numerosi! Quindi qualcuno dovrà tornare a casa piangendo! Ahahah! Comunque passando ai fatti.. La selezione avverrà in questo modo: ad ognuno di voi sarà assegnato un avversario ed il vincente avanzerà andando a scontrarsi contro il vincente di un altro combattimento, mentre i perdenti avranno la possibilità di rifarsi combattendo contro gli altri perdenti... colui che vincerà tutti i combattimenti avrà diritto ad un premio in denaro di 1500 ryo e di un posto di rilievo nell'organizzazione.. per gli altri posti disponibili invece verranno scelti soltanto i più meritevoli... I combattimenti inizieranno domani... ora vi verrà comunicato chi sarà il vostro avversario e poi sarete condotti nelle vostre stanze... A tutti voi un buon proseguimento! ¬

Terminato il discorso introduttivo, un'ondata di commenti e voci invase la stanza, quasi cercando di infrangere le mura in solida roccia.
Intanto, nascosti fra la folla, addetti alla sicurezza, armati di cartelline contente i più svariati nomi, si aggiravano fra la massa, cercando di collegare ogni nome ad una identità.
E così un uomo alto e possente, dalla carnagione scura, interpellò il ninja, chiedendogli il suo nome. Una volta che riscontrò la sua identità con i suoi dati, lo condusse, attraverso un dedalo fitto e buio , alla sua stanza.
Essa si presentava spoglia e di infime dimensioni: vi era posto solamente per un piccolo letto e un tavolino, sul quale era appoggiato un vassoio contente del cibo, se così era possibile definirlo.
Il ragazzo si spogliò appoggiando i suoi averi su una sedia poggiata al muro, poi prese la scodella, ingurgitando quella sostanza che, per gusto, pareva vomito.
Disgustato da quel pasto, si coricò, concedendosi poche ore di riposo, prima di recarsi nell'atrio, come previsto.


CITAZIONE
Slot Azione: 1°: //; 2° //
Slot Tecnica: 1°: //; 2° //
Consumi: //
Recuperi: //
Chakra: 260/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Calmo, rilassato
Equipaggiamento:

# 7 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 6 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Tanto x 1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x2
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Wazikashi nella mano sx

Tecniche Utilizzate:

CITAZIONE
Scusate il ritardo. Enjoy
Edit: Stato psicologico e titolo

CITAZIONE
Karasu
Stato: Illeso

Tecniche:
-Arti staccabili
-Lame avvelenate che spuntano dagli arti
-Gas velenoso (2 "spari". Cortina fumogena: 125metri cubici)
-Kunai lanciabili dalla bocca (12 unità, Sparabili 4 a turno)
-Lanciatore di senbon nascosto in un braccio (20 Unità per la Media Distanza [12m])
-Alla cintola sulla destra pende una Wazikashi (Avvelenata)
-Alla cintola sulla sinistra pende una Katana (Avvelenata)
-Karakuri Engeki
Karasu è la prima marionetta vista di Kankuro, e il suo volto assomiglia a quello di una scimmia. Kankuro la usa in una specie di Tecnica della sostituzione del corpo, ricoprendola di sabbia e facendola sembrare se stesso, mentre in realtà lui è nascosto dietro di lei avvolto in bende. Karasu ha tre piaia di arti che possono essere controllati separatamente dal suo manovratore; quando is muove, inoltre, emette un caratteristico rumore scrocchiettante

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:



Edited by ~Daniele - 14/4/2010, 21:56
 
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Bash.
view post Posted on 14/4/2010, 15:14




Part I
Il ritorno.

La soffice brezza passeggiava tra le fronde degli alberi in fiore facendo cadere piccole e verdi foglie sull’erba tenera e morbida quando il giovane Natsu assieme al suo piccolo cucciolo attraversarono quel viale colorato e felice. I loro occhi stanchi e le loro membra doloranti. Un lungo allenamento avevano affrontato prima di giungere nuovamente alle porte della loro casa e le loro ossa si erano rinforzate sotto la dura guida di quell’uomo il cui nome aveva giurato di non divulgare ad anima viva. Pensieri confusi attraversavano imperterriti le loro testoline scompigliate e le profonde occhiaie dovute a lunghe notti insonni sembravano più che altro a delle grotte buie. Le loro lingue secche sbucavano fuori di tanto in tanto per cercare di catturare un po’ di umidità, invano, mentre i loro passi si facevano sempre più strascicati e insicuri verso la casa romita. Lentamente i due giunsero alle porte della loro dimora e ne varcarono l’uscio accolti dai genitori del bimbo Inuzuka che in preda a tenere quanto odiose smancerie domandavano ai due piccoli avventurieri come fosse andato il loro addestramento tuttavia entrambi i pargoli, colti dal sonno non resistettero poco più di alcuni minuti e presto caddero vittima dell’incantesimo di Morfeo, sovrano e protettore dei dormienti.
Il giorno successivo i due si svegliarono quando il sole scaldava già da parecchie ore e con lo stesso passo che li aveva accompagnati precedentemente, si avviarono verso la cucina dove fecero una abbondante colazione a base di latte e qualche porcheria confezionata, dopodiché si lavarono e il giovane Natsu si vestì. Indossò lunghi pantaloni di colore blu, una canottiera molto leggera e sopra una giacca nera come il carbone ed infine i soliti calzari da ninja, quelli talmente comuni da quasi far venire il voltastomaco. «Oggi prendiamoci una pausa. Sono infinitamente stanco e ti assicuro che non ho alcuna voglia di allenarmi.» disse il ragazzino dai capelli platino. “Tranquillo, nemmeno io ho voglia di fare qualcosa oggi, magari domani ma anch’io sono troppo stanco per andare a fare un qualsiasi cosa.” Esclamò il piccolo cucciolo non molto sorpreso. Poi una voce potente li richiamò. Proveniva dalla cucina pressappoco e lentamente si stava incamminando per le scale fino a quando il vociare non arrivò a pochi palmi dalla porta della camera. Il giovane accigliato scese dal letto e infilandosi le pantofole fece scorrere il pannello per poter interloquire con il misterioso disturbatore. Era sua madre che ansimante per via lunga corsa che l’aveva spinta a percorrere quasi tutto il villaggio di corsa ora stava a pochi piedi da lui, piegata in due. «Per l’amor del cielo, eccoti qui. Ho un notizia – si fermò per riprendere fiato – importantissima da darti. L’Hokage vuole parlare con te, hai una missione da compiere. Si tratta di qualcosa di grosso, veramente.» Gli occhi del giovane guerriero non cambiarono e senza lasciar trasparire nessuna emozione si voltò rientrando nella sua camera. Nella sua piccola mente qualcosa baluginava, ma nemmeno lui sapeva cosa fosse e così, con la stessa calma che lo aveva accompagnato nelle ultime ore afferrò il suo borsellino da ninja e ci infilò dentro le cose primarie, in poche parole, “il solito”. La madre ansante rimase alcuni attimi fuori dalla porta, un po’ per via della stanchezza, un po’ per via della reazione cinica del figlio, e poi afferrò il tatami e con violenza fece scorrere il pannello per poi scoprire che del figlio non restava nulla. La camera era vuota senza la presenza del pargoletto e del suo cucciolo e l’unico indizio che potesse far presagire ad una “fuga” quanto meno inaspettata era quella finestra che faceva penetrare quella delicata brezza primaverile.

Part II
Al cospetto del capo.

Il giovane aveva camminato con un passo più slanciato in quei minuti, diretto alla magione del kage del paese del fuoco. Non sapeva che tipo fosse e ignorava anche il suo sesso, dato che le faccende politiche poco gli interessavano. Normalmente si sente parlare dei kage sempre e solo “Dell’Hokage” o magari “Del Kazekage” ma mai che venisse specificato in un qualsiasi modo il sesso del capo del paese. Nessuna desinenza che facesse intuire a quale mondo appartenesse quell’individuo tanto stimato quanto temuto. Non pensava molto a come si sarebbe dovuto comportare dinnanzi al suo superiore, tuttavia sapeva che avrebbe dovuto portargli il massimo rispetto, chiunque egli fosse. Varcò la porta dell’imponente edificio dopo aver mostrato i dovuti documenti alle guardie di turno, e solo dopo aver superato lunghissimi corridoi e salito infiniti gradini di granito intagliato finemente, si trovò davanti alla porta lavorata alla perfezione dai più bravi falegnami del paese del fuoco. Quell’uscio tinto di rosso avrebbe segnato l’inizio di una avventura dalla quale difficilmente sarebbe riuscito a fuggire e solo quando ebbe ingoiato quel grumo di saliva schifosamente amaro bussò delicatamente sulla porta, scoccando una fugace occhiata al suo piccolo cucciolo che gli stava affianco. Attesero pochi attimi, poi una voce dolce e soave gli invitò ad entrare, e così fecero. Lo studio del capo ninja era piuttosto austero e cupo ma al contempo serio e professionale, privo di oggetti che potessero far perdere la concentrazione a chi di lavoro doveva amministrare il villaggio in ogni suo ambito. Una giovane ragazza dai capelli castani e lunghi e dagli occhi verdi come un prateria primaverile tempestata da fiori di campo gli si parò davanti. «Chi sei? – scoccò una occhiata sospettosa a Fokushi – o forse farei meglio a dire, chi siete?» Natsu rimase un attimo incantato nell’ascoltare quelle che per le sue orecchie sembravano note melodiose, poi quando Foku gli diede un morsetto innocente si ricompose in un attimo. «Noi…noi siamo qui perché ci è stato detto di venire per l’appunto in questo ufficio perché l’Hokage aveva qualcosa da dirci riguardo ad una missione. Comunque il mio nome è Natsu Inuzuka e lui è Fokushi – il cucciolo abbaiò – e siamo qui per parlare con l’Hokage.» la ragazza rimase pensierosa per alcuni secondi che parevano non finire mai fino a quando non si decise a parlare e proferì verbo. «Bene, l’Hokage mi aveva parlato a proposito di voi due riguardo appunto di una missione da affidarvi…quindi…» la bella giovine cominciò a sfogliare alcune scartoffie mentre il ragazzo tentava di riallacciare i vari concetti del discorso. «Quindi tu non sei l’Hokage? E allora lui, o lei, dov’è?» chiese accigliato il giovane ninja novizio. La ragazza abbozzò un sorriso ed estrasse un foglio stropicciato. «Bene ora ti illustrerò la tua missione. Tu e altri due ninja che conoscerai durante la missione dovrete infiltrarvi in una base controllata interamente da una organizzazione che esternamente prepara innocenti tornei promettendo un premio al vincitore, mentre in realtà contrabbanda armi e altra merce illegale tra le quali figura anche l’oggetto della missione. In poche parole stiamo parlando di un potente enzima che stimola le cellule del corpo di un individuo potenziandolo a dismisura. Poco altro sappiamo su questo potentissimo risultato chimico, tranne il fatto che ha il tremendo effetto collaterale che provoca lentamente la morte di colui che lo ha in corpo. In questa missione ti verrà consegnato l’apposito antidoto che dovrai iniettarti quando ti sarà inserito il veleno. Con molta probabilità verrai infettato a tua insaputa e poi daranno il via al torneo. Ti consiglio vivamente di stare sempre con gli occhi aperti. Il vostro obiettivo sarà quello di distruggere tutte le scorte di questo “veleno” tranne una, che dovrete riportare al villaggio e che servirà ai nostri scienziati poiché loro saranno incaricati di scoprirne la componente chimica. In più dovete riportare a casa la formula corretta di questo Virus, che agevolerà non poco il lavoro dei nostri cervelloni. Evitate di essere scoperti e se possibile evitate gli scontri diretti, bensì agite da ninja, ovvero nell’ombra. Puoi andare ora. E come ultima cosa ti informo che uno dei componenti della squadra sarà un ninja medico di Suna poiché il tuo incarico dovrà essere eseguito nei dintorni del villaggio della sabbia, nel paese del vento. Il tempo che dovrai percorrere prima di giungere a destinazione è più o meno di tre giorni. Puoi andare, e vedi di non farti ammazzare poppante. Ah, stavo per dimenticare, dovrai recarti il giorno della riunione alle 00.00 nell’atrio dell’edificio dove eseguirai la missione. Li incontrerai i tuoi compagni di squadra.» concluse acida la bella ragazza. Ora che la missione gli era ben chiara poteva partire consapevole che avrebbe avuto non pochi problemi. Si voltò senza badare alle ultime parole della giovane donna e varcando l’uscio alzò in silenzio la mano destra in segno di saluto, poi la porta si chiuse.

Part III
In Viaggio

Il suo equipaggiamento era al completo e mentre varcava l’uscio del villaggio passeggiando allegramente fischiettava innocenti note come un piccolo passero. Alla mano destra portava un kunai che faceva roteare perpetuamente e con spensieratezza uscì baldo dalla sua patria. Per quasi un giorno e mezzo corse concedendosi piccole pause per mangiare e occasionalmente per riposarsi, nonostante fosse consapevole che l’incarico richiedeva soldati freschi e svegli. In quelle ore pensò ai vari metodi per localizzare i suoi fatidici compagni di squadra ignorando deliberatamente i piccoli contadini che sbalorditi lo osservavano mentre schizzava tra i campi come un piccolo leprotto impaurito. Mille le idee che affollavano la sua testolina mentre il piccolo cucciolo lo seguiva, inviandogli di tanto in tanto piccoli indovinelli da risolvere per passare il tempo e far pesare di meno quel viaggio che tanto pareva assillare il guerriero Inuzuka.
Arrivarono nei pressi di un imponente castello medioevale, dal colore della pietra anziana e logora, con muschi e erbacce varie che si annidavano nei meandri più bui della corazza rocciosa che cingeva l’angusta rocca granitica. Due guardie erano il primo ostacolo che avrebbe dovuto superare il giovane albino e con innocenti movenze portò le braccia dietro al collo il che avrebbe facilitato l’estrazione del suo Aikuchi. Uno dei due, più in carne e dalla faccia imbronciata lo vide avvicinarsi e farfugliò qualcosa al suo compagno di turno, poi si rivolse al bimbo Inuzuka, schernendolo.
«Tu guarda cosa mi tocca vedere. A questa selezione a quanto posso vedere sono ben accetti anche bambini la cui bocca puzza ancora del latte della mamma. Dai marmocchio vedi di tornare a casa, qui non ci resisti nemmeno due minuti.» i due cominciarono a ridere e continuando a fare odiose battute sulla sua età poi gli domandarono il suo nome. Il giovane dagli occhi di ghiaccio ne squadrò uno con il desiderio di riempirlo di botte, ed alla fine annunciò «Io sono Natsu Inuzuka, da Konoha!» i due si fissarono un momento ed alla fine borbottarono qualcosa di incomprensibile e lo lasciarono passare. Entrò nel maniero e dalla hall venne letteralmente spedito in un “ambulatorio” dove un improvvisato medico cominciò a farfugliare qualcosa su esami del sangue e porcherie varie. Il piccolo cucciolo consapevole che non avrebbe dovuto abbaiare nel caso vedesse qualcosa di sospetto, rimase su un angolo, lagnandosi, mentre il suo padroncino, disteso sul lettino veniva svenato da un incapace. L’uomo infilò il campione di sangue venoso in un macchinario buffissimo poi con un pretesto alquanto curioso, iniettò nel sangue del bimbo una porcheria che con ogni probabilità corrispondeva al Virus. “Ehi Foku, credo che sia questo il virus. Percepisci qualcosa di diverso in me?” come risposta ottenne un secco “No” che lo lasciò alquanto perplesso, poi il medico senza proferire parola lo lasciò andare. Il ragazzino venne poi scortato in un grandissimo atrio che rendeva proprio l’essenza stessa del castello, ovvero, una topaia. Un tipo, dopo aver fatto attendere trecento persone circa per una mezzoretta abbondante, spuntò fuori dal nulla, sorridendo come un beota e senza presentarsi cominciò ad illustrare la situazione.

«Benvenuti shinobi venuti da ogni paese e nazione! Sono felice di annunciarvi che siete tutti dei candidati perfetti per la nostra organizzazione ma abbiamo solamente un centinaio di posti disponibili e voi siete assai più numerosi! Quindi qualcuno dovrà tornare a casa piangendo! Ahahah! Comunque passando ai fatti.. La selezione avverrà in questo modo: ad ognuno di voi sarà assegnato un avversario ed il vincente avanzerà andando a scontrarsi contro il vincente di un altro combattimento, mentre i perdenti avranno la possibilità di rifarsi combattendo contro gli altri perdenti... colui che vincerà tutti i combattimenti avrà diritto ad un premio in denaro di 1500 ryo e di un posto di rilievo nell'organizzazione.. per gli altri posti disponibili invece verranno scelti soltanto i più meritevoli... I combattimenti inizieranno domani... ora vi verrà comunicato chi sarà il vostro avversario e poi sarete condotti nelle vostre stanze... A tutti voi un buon proseguimento!»

L’uomo finì il discorsetto introduttivo e nel frattempo uomini armati di cartelle e fogli cominciarono a sgusciare tra i presenti accertandosi dell’identità dei ragazzi. Il piccolo Natsu ancora non sapeva come sarebbe riuscito ad incontrare i suoi compagni, l’unica cosa di cui era consapevole che quella stessa notte sarebbe dovuto ritornare in quell’atrio buio. Un uomo barbuto e dalla stazza imponente si avvicinò e con tono burbero domandò le generalità del ragazzino che senza obiettare esaudì i desideri dell’omaccione, dopodiché il bimbo venne accompagnato nelle sue stanze dove ad aspettarlo c’erano uno scomodissimo letto duro come il legno, una sedia, un tavolino ed una invitante brodaglia che puzzava di carogna. Consapevole che non sarebbe durato neppure cinque minuti senza mangiare qualcosa, il giovincello cenò con ciò che la casa offriva e poco dopo si distese sul letto con il piccolo animaletto accucciato sul grembo.
“Ed ora inizia il bello. Devo riuscire a superare questa dannatissima missione senza fare troppi casini. Senza fare troppi casini. Anzi, senza fare casini. Altrimenti che ninja sarei?” poi, lentamente, una melodia lo avvolse e venne trasportato nell’adorabile mondo dei sogni dove avrebbe vissuto quei pochi minuti che il tempo gli avrebbe concesso.



CITAZIONE
Slot Azione: 1°: //; 2° //
Slot Tecnica: 1°: //
Consumi: //
Recuperi: //
Chakra: 100/100

Stato Fisico: Perfetto.
Stato Psicologico: In attesa, leggermente preoccupato.
Equipaggiamento:

§Flash x 3
§Kunai x 6 (3 Avvelenati)
§Filo d'acciao x 40m (Avvelenati)
§Tonico da Guerra x 1
§Fumogeni x 2
§Carte Bomba x 2
§Blowgun x 1
§Fukibari x 5 (avvelenati)
§Aikuchi x 1 (Avvelenato)
§Accendino x 1
§Kakute x 1 (dito medio mano destra) (Avvelenato)


Armi utilizzate: //

Tecniche Utilizzate: //

CITAZIONE
Note Fine post: Chiedo perdono per: Il ritardo, eventuali errori e/o incongruenze. Buona quest!

 
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¬Kob
view post Posted on 15/4/2010, 13:11




≈Scarlet Sword
Allora ragazzi... I vostri post sono andati abbastanza bene e nonostante io abbia fatto una descrizione approssimativa del post vedo che non ci sono incongruenze nei vostri lavori. Ora veniamo a noi.
Nel prossimo post dovrete descrivere sostanzialmente 2 parti, che si suddivideranno nella seguente maniera: Alle 00.00 di quella sera, proprio come avete descritto, vi troverete nella stanza dove vi siete incontrati precedentemente insieme alle altre 300 persone, vi presenterete e dopo aver fatto i soliti noiosi convenevoli inizierete la vera organizzazione. Per via di questo fatto pregherei Datte di postare per primo, perché, in quanto capogruppo, deve organizzare lui e suddividere i compiti. Datte vi spiegherà approssimativamente il lavoro che dovrete fare nella missione, e per farlo dovrete recuperare alcuni oggetti che vi serviranno per trovare il laboratorio. Essendo quello un luogo a voi sconosciuto dovrete infatti trovare le piantine del castello per poter facilmente raggiungere il castello, e non potendo permettervi di essere riconosciuti, almeno fino al termine della missione, dovrete informarvi dei metodi di sicurezza del castello. Per questo motivo Sasame si occuperà di suddividere i compiti da svolgere, lasciando a Daniele e a Bash il compito di recuperare le piantine di sicurezza, che ipotizzerà essere in uno degli uffici al primo piano, essendo gli altri occupati quasi unicamente da arene per il combattimento o camere da letto. Invece lui si occuperà di trovare la stanza dove controllano la maggior parte dell'edificio grazie a telecamere poste unicamente sulle arene, per monitorare il combattimento. Ipotizzerai che questa stanza si trovi all'ultimo piano per facilitare il lavoro di monitoraggio. A questo punto vi dividerete, e vi darete appuntamento per un ora successiva, dove dovreste aver completato tutti i compiti. Capiterà che Daniele e Bash troveranno per la loro strada due guardie in luoghi differenti, che avranno energia gialla, mentre Datte ne troverà due nello stesso momento sempre di energia gialla. I file che troveranno i due saranno quelli posti qui di seguito, mentre datte scoprirà che oltre alle guardie che pattugliano i corridoi vi sono un Ninja a guardia del laboratorio, che pare essere molto potente, ed un servizio di soccorso efficiente quanto basta per provocare dei casini al team.

Per qualsiasi dubbio o domanda non esitate a chiamarmi.



SPOILER (click to view)

Planimetrie dell'edificio:
Edificio dall'alto:

Piano primo:

Piano sotterraneo:

Piani dal 2 al 4:

Piano 5:

Piano 6:

 
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~DaTTe~
view post Posted on 17/4/2010, 20:36




CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Let's Do It:.

Q
uella stramaledetta stanza puzzava all'inverosimile. Le mie narici erano al limite della sopportazione ed ero arrivato al punto in cui respirare per mantenere attivo il mio organismo era diventato un'agonia. A ben poco serviva la maschera che mi copriva il volto ed ansiosamente continuavo a controllare l'ora in attesa che arrivasse il momento di muoversi. I miei pensieri si ingarbugliavano l'uno con l'altro nel tentativo di far ordine nella mia mente prima di conoscere quelli che sarebbero stati i miei compagni in questa mia prima missione in veste di capogruppo. Le linee guida del piano erano già state fissate, occorreva suddividere i compiti e raggiungere l'obiettivo senza incappare in strani imprevisti. Avrei dovuto raccogliere più informazioni possibili dalla zona circostante e dai miei collaboratori per poter studiare un piano che ci permettesse di agire nel migliore dei modi. Non erano indifferenti le responsabilità che gravavano sulle mie spalle. All'ennesimo sguardo rivolto all'orologio finalmente vidi che erano le 23.50, questo significava che era il momento di muoversi per raggiungere il punto concordato. Mi alzai dal letto e mi feci scrocchiare le ossa della schiena stiracchiandomi ed inarcandola. Dovevo essere molto cauto, anche uscire dalla stanza avrebbe potuto essere un problema. Così prima di aprire la porta accostai l'orecchio per sentire eventuali movimenti nei corridoi, ma sembrò tutto tranquillo ed aprii lentamente la porta. Zona libera. Muovendomi molto silenziosamente presi le scale della torre per raggiungere il pianterreno ove era situato il punto di incontro. Percorsi un lungo corridoio sempre facendo attenzione a non incappare in qualche guardia fino ad arrivare finalmente nell'atrio del castello.

# Eccomi qui... sono le 23.57... sono leggermente in anticipo.. spero che gli altri ragazzi non tardino ad arrivare.. prima inizieremo a muoverci meglio sarà #



O
rmai doveva essere solo questione di pochi attimi perchè potessi scorgere il mio compaesano ed il ragazzo di Suna. Nell'attesa mi ero appoggiato al muro con le braccia conserte e riflettevo sulle modalità d'azione che avremmo potuto seguire per poter raggiungere il laboratorio che ancora ignoravo dove potesse essere. Avevamo bisogno delle planimetrie del castello e conoscere il più possibile sui sistemi di sicurezza di esso. Grazie al byakugan avrei potuto scoprire molto di ciò, ma per poter essere più sicuro era meglio avere qualcosa in mano anche per poter rendere più chiare le dinamiche ai miei compagni. Se non altro grazie al potere lasciatomi in eredità dal mio amico d'infanzia sarei stato in grado di fare una ricerca delle suddette mappe e le avremmo potute raggiungere facilmente. Mentre ero assorto dai miei pensieri vidi arrivare una sagoma nella penombra di quella sala. Alzai la guardia, ma ben presto riconobbi il volto dell'oscura figura: era uno dei miei sottoposti. Era il ragazzo proveniente dal paese del Vento . Dalla scheda che mi era stata consegnata agli uffici di Konoha sapevo che era stato affiancato al nostro team per interessi del paese e in qualità di medico. Era ancora un ragazzo, ma la sua altezza era assolutamente fuori dalla norma, con un fisico snello ed i capelli bruni. Molto caratteristici erano i segni che aveva sul viso, di cui ignoravo il significato. Vestiva completamente di nero e sulla sua schiena portava un misterioso oggetto ricoperto da delle vistose fasciature. Non ebbi neanche il tempo di salutarlo che subito un'altra figura entrò nel mio campo visivo. Un altro ragazzino, questa volta di statura più ridotta. Era però accompagnato da un piccolo cucciolo di cane che lo seguiva a ruota, alche riflettendo un attimo ed osservando i suoi segni sul volto potei ipotizzare che si trattasse un membro del clan inuzuka. Ma era presto per azzardare ipotesi. Allorchè decisi di parlare e di presentarmi.

Ω Salve ragazzi.. Il mio nome è Sasame Hatake... E sarò il vostro capogruppo per questa missione... Sono un chunin di Konoha ed ho bisogno della vostra piena collaborazione per portare a termine quest'incarico... mi raccomando non fatemi fare brutte figure! Questa è la mia prima missione in qualità di leader! Vorrei portarla a termine senza intoppi... sono a vostra completa disposizione per qualsiasi cosa.. Però per iniziare vorrei che vi presentaste soffermandovi sulle vostre abilità e mostrandomi il vostro equipaggiamento in modo tale che io possa conoscervi al meglio, così che io possa elaborare al meglio le strategie e i nostri movimenti nel corso delle vicende... A voi la parola... Ω



A
scoltai con molta attenzione le loro parole e mi convinsi subito si essere stato affiancato a due bravi ragazzi. Seppur diversi tra loro ero convinto che avremmo lavorato bene insieme e che non ci sarebbero stati troppi disguidi o incompatibilità nel gruppo. Mentre i ragazzi mi esponevano le loro peculiarità io le immagazzinavo nella mia testa come se fossero dei file e li elaboravo in modo tale da carpirne le più piccole sfaccettature e le utilità che avrebbero potuto avere nel corso della missione. Quando entrambi giovani ebbero finito di parlare rimasi per un attimo in silenzio a pensare. Passati alcuni istanti presi una decisione: era il momento di svelare il mio segreto per il bene della missione. Così senza anticipare nulla ai ragazzi composi i sigilli necessari ad attivare il mio potere celato sotto il coprifronte.

Ω Ratto, Cane, Ratto, Tigre.... Byakugan! Ω



I
l chakra si iniziò a convogliare nel bulbo oculare sinistro ed io sollevai il coprifronte svelando il mio segreto. Quell'occhio gelido era contornato da vene pulsanti inondate da una grossa quantità di chakra, i volti dei due ragazzi sembravano dimostrare un discreto stupore nel vedere quello straordinario potere che solitamente era accostato al clan Hyuuga. Ora grazie all'attivazione della mia abilità innata tutto in torno a me appariva diverso, il mio campo visivo era nettamente ampliato e le mie abilità in combattimento migliorate. Grazie ai poteri di cui disponevo feci una rapida panoramica del piano per cercare gli uffici dove avremmo potuto trovare le planimetrie del castello, inoltre cercai anche ai piani superiori la sala della video sorveglianza. Una volta terminato lo scan visivo dell'edificio ripresi la parola.

Ω Scusate se vi sono sembrato un po' assente in questi ultimi istanti... ma stavo controllando la zona circostante e i piani superiori in cerca dei nostri obiettivi primari... Dunque per cominciare spero non vi abbia spaventata questa rivelazione del mio occhio sinistro! Non vi starò ad annoiare con la mia storia.. tranquilli... ma venendo a noi... il nostro obiettivo iniziale sarà quello di impadronirci delle planimetrie del castello e di raggiungere la sala della sicurezza... Quindi ora voi due avrete il compito di recuperare i disegni della pianta dell'edificio che si trovano negli uffici situati qui alla nostra sinistra al fondo del corridoio... Dovete fare attenzione perchè sulla vostra strada incontrerete due ninja che stanno pattugliando il corridoio.. quindi fate attenzione... io nel frattempo raggiungerò l'ultimo piano passando dall'esterno per raggiungere la stanza della videosorveglianza per acquisire ulteriori informazioni sui sistemi di sicurezza del castello.... Spero di essere stato chiaro...Ora è mezzanotte e 20 minuti l'appuntamento è fra un'ora qui nell'atrio.. quindi alle 01.20... mi raccomando... non tardate e collaborate tra di voi... buon lavoro... Ω



S
pese queste parole per i miei compagni mi diressi verso la finestra più vicina e con un balzo felino vi saltai sopra. Le finestre non erano state chiuse a chiave così non mi fu difficile aprirla ed uscire all'esterno dell'edificio. Grazie all'utilizzo del chakra adesivo non mi fu difficile cominciare l'arrampicata e dirigermi verso l'obiettivo. La sala di monitoraggio si trovava nella torre di sinistra più vicina all'entrata, all'ultimo piano. Stavo salendo utilizzando sia le mani che i piedi rimanendo il più possibile attaccato alla parete per diminuire la mia visibilità, ridotta anche dal mio abbigliamento dai toni scuri ed essendo notte fonda. Risalendo mi capitò di intravvedere dalle finestre alcune guardie che si aggiravano per i corridoi. Ed ogni volta il mio pensiero volava ai due giovani shinobi che mi stavano spalleggiando, nella speranza che tutto stesse andando per il verso giusto. Finalmente arrivai all'altezza dell'ultimo piano e mi appostai per un attimo al di sotto della finestra che dava sul corridoio antecedente alla porta della stanza dei monitor. Con il mio byakuan potei vedere che davanti all'ingresso erano posizionate 2 guardie. La finestra era posta in modo defilato verso destra rispetto alla posizione dei due ninja il che mi avrebbe permesso di essere meno visibile ed agire con un fattore sorpresa maggiore. Avevo già elaborato un piano semplice ed efficace per eliminarli in contemporanea e molto velocemente. Non mi rimaneva che agire. Sollevai la manica sinistra svelando il lancia-fukibari caricato in precedenza con gli appositi aghi intrisi di procaina. A quel punto mi affacciai alla finestra e con una mossa molto rapida e precisa scoccai solo 4 dei 5 colpi disponibili indirizzandoli agli arti superiori delle guardie che si accorsero dell'attacco solo dopo averlo subito. Il veleno aveva un effetto immediato e le loro braccia vennero completamente anestetizzate, a quel punto scattai velocissimo verso di loro impugnando un kunai per ogni mano allargando le braccia e con un fendente secco gli recisi la giugulare. I due caddero a terra senza vita.

Ω Eravate nel posto sbagliato nel momento sbagliato.. Ω



R
ecuperai le mie armi e le intinsi nuovamente nel veleno, dopodichè le inserii nuovamente nell'arma da lancio. Successivamente aprii la porta e davanti a me si pararono una moltitudine di monitor, ma con piacere vidi che le telecamere venivano puntate solamente sulle arene, probabilmente per seguire i combattimenti e gli effetti dell'enzima a cui i partecipanti alla selezione erano stati sottoposti. Erano informazioni molto utili ma ancora non erano sufficienti. Così iniziai ad ispezionare la stanza da cima a fondo, guardai in ogni angolo fino a che in un cassetto della scrivania trovai alcuni documenti molto interessanti che riguardavano gli organi di sicurezza di tutto il castello. Leggendoli scoprii che a guardia del laboratorio dove erano riposte le dosi del virus c'era un ninja molto potente che ci avrebbe potuto provocare non pochi problemi, inoltre esisteva anche un altro organo di sicurezza pronto ad entrare in azione in caso di disordini. Era una bella gatta da pelare. Erano passati 40 minuti da quando mi ero separato dai miei compagni: era ora di tornare. Così uscii nuovamente dalla finestra e ripercorsi la strada al contrario. Arrivato alla finestra da cui ero partito rientrai nel castello raggiungendo di nuovo l'atrio. Mi sedetti appoggiandomi al muro nello stesso punto in cui mi ero messo ad aspettare in precedenza e mi misi a rileggere i documenti nell'attesa del ritorno dei miei compagni.

# Spero solo che non abbiano fatto danni... #



CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 10
Chakra rimasto: 190
Tecniche usate:
10 attivazione innata
Stato fisico: Perfetto
Stato mentale: In attesa
Armi:
SPOILER (click to view)
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
SPOILER (click to view)
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: Nessuno

 
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~Daniele
view post Posted on 23/4/2010, 23:00




Legenda:Narrato
Parlato
Pensato
Altri PG


» ~ Start Sagome amorfe ed oscure accerchiavano minacciose la figura del Sunese, che, come catapultato da un mago oscuro, si era ritrovato in una sala, fuori dal tempo e dallo spazio.
Masse informi lo circondavano, pronte ad attaccare la sua tenera e indifesa carne.
Il ragazzo, per qualche arcano motivo, era spoglio delle sue attrezzature, privo della sua consueta forza, incapace di impastare il chakra, per evocare, dal suo spirito, energia sotto le forme più arcane.
Inerme e sconvolto da questa condizione di impotenza, issatosi sulle sue fragili gambe tentò una disperata fuga, barcollando qua e là, sprovvisto, per qualche ragione, dell'umano equilibrio.
I movimenti peggiorarono, lo sforzo fu tale da annebbiare la vista del giovane Sunese. Un kunai, nero come la pece, era rivolto minaccioso verso il cuore del ragazzo, rassegnatosi mestamente ad una fine non dignitosa ed umiliante.
La lama saetta, lasciando una striscia cupa e densa come petrolio, andando ad arrestarsi nella cavità toracica di Hiroshi, che gemette rumorosamente [...]

Con un sussulto, il giovane ninja si svegliò dal tormentato sonno: il fiato risultava pesante e corto, tant'è che occorrevano numerosi respiri per soddisfare il bisogno di ossigeno nel suo corpo; la fronte era imperlata di grosse gocce di sudore. Ancora emotivamente scosso, gettò uno sguardo a d un vecchio orologio meccanico attaccato alla lugubre parete.
Mancavano circa 10 minuti alla mezzanotte.

Che queste sorti di allucinazioni, o comunque incubi siano effetti collaterali del farmaco? Dovrò indagare su ciò.. Comunque è meglio recarsi all'appuntamento.

Si sciacquò il viso grazie ad un infimo lavandino posto nelle vicinanze del letto, dopodiché, bardatosi come per affrontare centinaia di nemici, si immise nel lungo dedalo, cercando di ricordare gli spostamenti eseguiti poche ore prima, al fine di non perdersi, e di giungere all'atrio del palazzo.
Con non poche difficoltà ed esitazioni il Genin giunse nell'ampio locale, completamente oscuro, se non per baluginanti fiammelle poste su esili corpi di cera.
All'interno della sala, poggiato su un muro vi era un uomo, con le braccia conserte, in attesa dei suoi sottoposti. Attraverso una foto consegnatagli alla sua partenza, poté riconoscere quei lineamenti in Sasame Hatake, chuunin della Foglia.
Certo di poter rivelare la sua vera identità, il ragazzo indossò il coprifronte, e si avvicinò alla massa oscura.
Contemporaneamente, vide avvicinarsi, dalla parte opposta, l'altro compagno di squadra, anch'egli appartenente al Konohagakure.
Una volta radunatici, il capitano parlò, introducendo brevemente i loro obiettivi, ma soprattutto richiedendo a questi piena collaborazione e di condividere alcune informazioni ritenute essenziali per impostare le più rudimentali strategie.

Approfittando del primo momento di silenzio disponibile, Hiroshi prese parola. rivelando parte di sé:

Io sono Hiroshi Senjuu e sono natio di questo Paese, operando come Genin a Suna.
Come saprete sono un ninja medico, in grado di curare ed operare su ferite e lesioni in maniera sufficientemente competente, anche nel corso di una battaglia. Vi supporterò nel corso della missione, diagnosticando ed analizzando al meglio delle mie conoscenze gli effetti del veleno, per raccogliere più dati possibili, ma nell'evenienza, sono in grado di combattere in prima linea come tutti voi.
Il mio stile si basa sul combattimento sulla media distanza, grazie all'ausilio della mia marionetta.
Comunque non credo questo sia il posto adatto a disquisire circa le nostre capacità. Questo è tutto il materiale che ho potuto portare con me dal villaggio. E' tutto.


Parlò con una calma insolita, quasi professionale. Sollevò le sacche piene di arnesi, cercando di inclinarle in modo da fare entrare la luce all'interno della tela.
Attese che anche l'altro introducesse egli stesso alla piccola comunità formatasi, poi attese ulteriori indicazioni del caposquadra.
Questi compose una serie di sigilli, poi si isolò in un imbarazzante e fastidioso silenzio.
Muto, sembrava scrutare il vuoto, come concentrato in una speculazione talmente raffinata che trascendeva il nostro mondo, per vagare nel quanto famoso e giusto Iperuranio.
Dopo attimi di contemplazione, questi rivolse nuovamente loro la parola, innanzitutto giustificando il suo strano comportamento: egli stava controllando la struttura grazie all'utilizzo del suo occhio sinistro, inizialmente nascosto dalla stoffa del coprifronte.
Il Genin poté constatare, grazie ad un bagliore repentino provocato dall'oscillazione delle fiammelle, riconoscere i nquel bulbo le caratteristiche del Byakugan: ne aveva avuto già a che fare in passato, e ne conosceva, almeno orientativamente, le potenzialità

Un gran bel dono.. Sarà perfetto come ninja di ricognizione. Chissà come mai lo possiede solamente in un solo occhio?... Ma in fondo non è neanche una informazione così interessante..

Dopo una piccolo preambolo Sasame trattò argomentazioni più serie, impartendo con chiarezza i primi importanti obiettivi da perseguire. Egli, ausiliato dal Foglioso accompagnato dal cane, avrebbe dovuto recuperare le planimetrie del castello, per consentire al trio di orientarsi con grande facilità all'interno del complesso.
Lo Hyuga, se così poteva essere appellato, aveva inoltre avvisato i due ninja che avrebbero incontrato due guardie intente a pattugliare il corridoio.
Implicitamente raccomandandosi con loro di non farsi scoprire, sparì nel nulla, agendo nella modalità che riteneva più opportuna per completare il suo compito.
Con un cenno della mano attirò l'attenzione dell'altro ragazzo, intimandogli di seguirlo. Secondo le indicazioni del Capitano e guidato dalla sua reminiscenza, imboccò un lungo corridoio, che costeggiava e permetteva l'accesso a diversi locali, appunto gli uffici.
Come predetto, 2 guardie, illuminate sommariamente dal riflesso lunare, si stavano scambiando poche informazioni, in maniera concitata e frettolosa.
Hiroshi si appostò in un angolo, cercando di carpire tutte le informazioni possibili per poter agire in maniera silenziosa e letale.
SPOILER (click to view)
Sensi sviluppati - Base: Potenzia uno dei cinque sensi del 25% [Udito]
La frequenza sonora della loro conversazione risultava talmente infimo che Hiroshi capì veramente poco della loro conversazione. Intese che una guardia si sarebbe mossa verso la fine del corridoio, terminando quindi la pattuglia, e che l'altro avrebbe dovuto aspettarlo lì, per presidiare le vetrate e scrutare il territorio circostante.
Un rumore di passi leggeri venne catturato dall'apparato uditorio del Sunese, che confermò quindi le sue teorie. Così informò il suo compare:

Ecco come agiremo: io mi occuperò della guardia più vicina, tu seguimi silenziosamente. Una volta eliminata dovrai pedinare l'altra, e metterla fuori gioco in maniera silenziosa. Uccidi, se desideri, non sono qui a fare moralismi..

Non attese conferme, o domande. Il suo non era un consiglio, ma un ordine.
E così si sarebbe mosso, piegato sulle sue gambe, per attutire il rumore prodotto dal suo spostarsi. Sarebbe mestamente scivolato alle spalle del nemico, e nel momento di maggiore distrazione, avrebbe posizionato le mani intorno al volto del ninja, ed implacabile avrebbe rotto il collo dell'uomo, impedendogli di pronunciare alcun suono.
L'infrangersi delle ossa non avrebbe dovuto insospettire o allarmare l'avversario, poiché il Sunese non avvertiva il rumore, se pur lieve, prodotto da questi. Ad ogni modo, il Foglioso lesto avrebbe dovuto eliminare anche l'altro avversario, precludendo la possibilità di essere scoperti. [...]

Una volta sistemate entrambe le sentile, Hiroshi entrò nel locale più vicino al luogo dell'assassinio, trascinando il cadavere all'interno di esso. Non accese la luce per attirare l'attenzione così, nella penombra perquisì il cadavere, alla ricerca di armi per potersene impadronire, dopodiché adagiò il corpo in un armadio, celato da scartoffie e spazzatura mal conservata in esso.
Probabilmente avrebbero individuato presto il morto, ma non avrebbero potuto imputare a lui la colpa del delitto.
Dopo ciò iniziò la vera ricerca: ispezionò cassetti, cartelle e schedari, alla ricerca di qualche pianta che mostrasse la struttura dell'edificio.
Con somma fortuna accade che, aprendo un cassetto di una grande scrivania, forse del direttore di quella serie di uffici, trovò diverse carte arrotolate e vidimate tramite timbri ufficiale della corporazione.
Questi le dispiegò sul tavolo, apprendendo con felicità del successo di quel ritrovamento.
Ripiegò con cura le carte, tenendole salde nelle sue mani. Riconciliatosi con il domatore dei cani, insieme percorsero a ritroso il corridoio, rimmettendosi nel grande atrio. Erano passati circa 45 minuti. Sasame era poggiato nel medesimo punto del medesimo muro in cui si era poggiato al momento del primo incontro.
Sembrava anch'egli soddisfatto del suo operato, proprio come lo era il Sunese. Mostrando le sue carte, si posizionò di fronte al Chuunin, attendendo nuove istruzioni


CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Rottura del Collo; 2° //
Slot Tecnica: 1°: //; 2° //
Consumi: //
Recuperi: //
Chakra: 260/260 Energia Verde [+30% Bonus Derivante da Innata]

Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Rabbioso, Rassegnato
Equipaggiamento:

# 7 Kunai (Avvelenati)
# 1 Kunai
# 6 Shuriken(Avvelenati)
# 1 x Blowgun
# Fukibari x 20 unità (Avvelenati)
# Cartabomba x 2
# Tanto x 1
# Corda di Canapa x1
# Flash x2
#Tonico Arancio x2
#Tonico Azzurro x2
#Pillole Antidoto Scorpio Velenis Type I 10/10
#Kit Medico x1
SPOILER (click to view)
-10 bustine sapone liquido
-10 Bustine salviette disinfettanti
-1 Flacone disinfettante 1000 ml
-10 Bustine salviette ammoniaca
-10 Paia guanti sterili
-3 Scatole da 10 cerotti assortiti
-1 Rocchetto cerotto
-Bende di garza larga 10 cm lunga massimo 3m
-1 Confezione cotone idrofilo
-1 Forbici 14,5 con bende lunghe al massimo 1.20 m
-1 Pinza sterile
-2 Lacci emostatici
-10 Teli sterili 40 x 60 cm
-10 Pacchi ghiaccio istantaneo
-6 siringhe predosate per il recupero -di 1 bassissimo di chakra
-garze cicatrizzanti lunghe al massimo 3m
-garze impregnate di liquido per la cura di ustioni lunghe al massimo 3m
-bisturi
-6 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.


Armi utilizzate: Wazikashi nella mano sx

Tecniche Utilizzate:

CITAZIONE
Scusate il ritardo. e il post. Sarà pessimo, ma veramente è quello che sono riuscito a fare, a causa della scuola..

CITAZIONE
Karasu
Stato: Illeso

Tecniche:
-Arti staccabili
-Lame avvelenate che spuntano dagli arti
-Gas velenoso (2 "spari". Cortina fumogena: 125metri cubici)
-Kunai lanciabili dalla bocca (12 unità, Sparabili 4 a turno)
-Lanciatore di senbon nascosto in un braccio (20 Unità per la Media Distanza [12m])
-Alla cintola sulla destra pende una Wazikashi (Avvelenata)
-Alla cintola sulla sinistra pende una Katana (Avvelenata)
-Karakuri Engeki
Karasu è la prima marionetta vista di Kankuro, e il suo volto assomiglia a quello di una scimmia. Kankuro la usa in una specie di Tecnica della sostituzione del corpo, ricoprendola di sabbia e facendola sembrare se stesso, mentre in realtà lui è nascosto dietro di lei avvolto in bende. Karasu ha tre piaia di arti che possono essere controllati separatamente dal suo manovratore; quando is muove, inoltre, emette un caratteristico rumore scrocchiettante

CITAZIONE
Slot Marionetta:
- Azioni Speciali: 1°:// 2°:// 3°:// 4°://
- Lanci di armi 1°: // 2°://
- Movimento Illimitato:

 
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Bash.
view post Posted on 24/4/2010, 15:00




Josephine's Scar


Part I

Per lunghi minuti, quasi ore, il giovane stette la, disteso sul letto a contemplare dopo il risveglio un logoro orologio da muro che indicava che all’appuntamento mancava oramai poco tempo. Controvoglia si alzò dal letto duro come il marmo e così facendo svegliò il cucciolo che mostrò le aguzze fauci accompagnate da un sospiro profondo, poi si portò verso la sedia ove aveva riposto i suoi abiti e con celerità indossò i suoi indumenti, controllò un’ultima volta ed infine si avviò verso l’uscio che aprì appena in modo da poter controllare che la via fosse libera. Facendo un cenno con la testa all’animaletto, scivolò silenzioso fuori dalla stanzetta buia e si avviò verso il luogo della riunione. Camminò per cinque minuti appena e giunse la, in contemporanea ad un omino curioso, ove ad aspettarli c’era un uomo con le braccia conserte che indossava fiero la fascia metallica di Konoha. Abbozzò un sorriso e poi voltò i suoi occhi freddi come il ghiaccio in direzione dell’altro giovane che si stava avvicinando anche lui. Indossava dei scuri vestiti e sulla schiena portava uno strano oggetto fasciato da bende che impedivano a chiunque di poter capire di che si trattasse.
Si fermarono entrambi a pochi decimetri dall’uomo che si staccò dal muro ove era appoggiato poco prima e prese per primo la parola.

« Salve ragazzi.. Il mio nome è Sasame Hatake... E sarò il vostro capogruppo per questa missione... Sono un chunin di Konoha ed ho bisogno della vostra piena collaborazione per portare a termine quest'incarico... mi raccomando non fatemi fare brutte figure! Questa è la mia prima missione in qualità di leader! Vorrei portarla a termine senza intoppi... sono a vostra completa disposizione per qualsiasi cosa.. Però per iniziare vorrei che vi presentaste soffermandovi sulle vostre abilità e mostrandomi il vostro equipaggiamento in modo tale che io possa conoscervi al meglio, così che io possa elaborare al meglio le strategie e i nostri movimenti nel corso delle vicende... A voi la parola... » pronunciò l’uomo che sarebbe stato responsabile delle loro vite. Il primo tra i due giovani sottoposti a proferire verbo fu colui che rivelò chiamarsi Hiroshi Senjuu, genin del Sunagakure.
Quando ebbe finito quella breve presentazione fu il turno di Natsu che non sapeva da che parte iniziare.

« Sono Natsu Inuzuka, esponente del clan Inuzuka. Sono stato incaricato in questa missione di fornire supporto data la mia poca esperienza sul campo. Anche io come lui – indicò Senjuu – studio i veleni e ne ho già creato uno mio; prediligo il combattimento corpo a corpo data la mia conoscenza delle arti marziali e ho la facoltà di comunicare telepaticamente con il mio compagno animale Fokushi. – il piccolo cuccioletto scodinzolò – E da questo momento in poi, sono a vostra completa disposizione.» e concludendo afferrò la sacca porta oggetti e la porse in direzione del suo campo gruppo affinché egli potesse elaborare qualcosa come aveva annunciato poco prima. Soddisfatto l’uomo portò entrambe le mani al petto ed eseguì un numero confuso di seal, forse quattro, e dopo aver alzato il copri fronte rivelando il pallido bulbo oculare privo di pupilla, attivò la magica tecnica che mandò l’uomo in una sorta di trance che lasciò allibiti Natsu e Foku. L’uomo con quella tecnica stava vagando alla ricerca di qualcosa di imprecisato, muto. Finalmente ritornò in quel luogo con la mente, giustificando il suo improvviso comportamento con « Scusate se vi sono sembrato un po' assente in questi ultimi istanti... ma stavo controllando la zona circostante e i piani superiori in cerca dei nostri obiettivi primari.» “Incredibile, non credevo che potesse esistere qualcuno con questa abilità. Mostruoso.” Pensò tra se il piccolo ninja mentre il compaesano illustrava ai due ragazzini quel che avrebbero dovuto fare, o meglio, cercare. Il loro obiettivo era quello di andare a recuperare le mappe del maniero che avrebbe aiutato il team nell’orientarsi durante il corso della missione. I due genin, dopo essere stati avvisati del fatto che a guardia della stanza delle mappe ci sarebbero stati due uomini, si congedarono dal chunin e si inoltrarono nei meandri più bui del castello. I due camminarono in fila indiana facendo meno rumore possibile fino a quando il giovane Sunese non si arrestò in un angolo intento ad ascoltare una conversazione che aveva come protagonisti le due guardie. Dato che il medico non era l’unico a poter fare affidamento su un udito superiore, anche Natsu tentò di percepire ciò che le due povere sagome aveva da dirsi. Comprese poco nulla ma quel poco gli sarebbe stato sufficiente. Il ragazzo davanti a lui si voltò e gli espose la strategia che avrebbe dovuto seguire alla lettera.
« Ecco come agiremo: io mi occuperò della guardia più vicina, tu seguimi silenziosamente. Una volta eliminata dovrai pedinare l'altra, e metterla fuori gioco in maniera silenziosa. Uccidi, se desideri, non sono qui a fare moralismi.»
Omicidio silenzioso, certo non era il suo forte ma avrebbe fatto il possibile affinché il suo compagno di squadra potesse essere soddisfatto dell’operato. I due sgattaiolarono fuori come due ombre e silenziosamente, senza produrre alcun rumore si avvicinarono alla prima vittima che venne neutralizzata dal Sunese, che trascinandosi dietro l’uomo il cui collo era stato spezzato come un fuscello, si avvicinò successivamente ad una porta. I due si separarono momentaneamente, giusto il tempo per compiere il fattaccio. Il bimbo con il cucciolo in testa coperto da un cappuccio pedinò la seconda figura che ignara di ciò che gli sarebbe accaduto di li a poco proseguiva senza dubitare di nulla. Per fortuna l’uomo che sarebbe dovuto finire nel mondo dei non viventi era piuttosto basso, come Natsu all’incirca, forse meno e aveva una corporatura più esile dell’uomo neutralizzato pochi attimi prima dal compagno di squadra, tuttavia avrebbe fatto invidia a chiunque, e mentre si avvicinava sempre più la sua fine, Natsu provò per alcuni istanti un senso di pietà che poi venne cancellato dalle parole di Fokushi. “Natsu, questo deve essere ucciso, non devi farti prendere dalla pietà e dai sentimenti, questo non farebbe altrettanto, quindi vedi di spedirlo all’inferno e fallo più velocemente che puoi. Sarà meglio per tutti, anche per lui.” Gli occhi del giovane si incupirono ed ormai a pochi decimetri dall’uomo che ancora ignorava la sua presenza sapeva ciò che doveva fare, quindi si portò a meno di un metro e con violenza inaudita colpì il cervelletto con una potente gomitata, e la povera vittima tentò di cadere a terra, priva di sensi, ma gli fu impedito dalla rapida presa del giovane che appoggiò la sagoma a terra. Da li, consapevole che non gli sarebbe bastato quel colpo per metterlo fuori combattimento per sempre, voltò la sagoma a pancia all’aria, e freddo come il ghiaccio menò un potente pestone al livello del plesso solare, il che sarebbe andato ad intaccare il diaframma, chiudendolo, e portando la vittima incontro ad una inesorabile morte per soffocamento. Poi afferrò la vittima e la riportò indietro trascinandola per un piede dove ad attenderlo c’era il suo compagno che nel frattempo aveva trovato le bramate mappe. Abbozzò un sorriso e poi gettò la vittima dentro allo stanzino dove avevano rinvenuto i fogli, poi chiuse la porta e ripercorse la strada a ritroso in compagnia di Hiroshi. Nessuno dei due aveva parlato dell’accaduto durante il percorso, e Natsu in particolare, non ne aveva voglia. Sentiva come un blocco allo stomaco, un vero e proprio nodo che lo accompagno fino alla sala dove il gruppo si era congedato poco prima. Ad attenderli c’era il chunin che pareva alquanto soddisfatto del suo lavoretto, come lo erano i due giovani genin. Hiroshi consegnò le pagine al comandante e i due attesero ulteriori ordini. “Ottimo lavoro” gli sussurrò nella mente il cucciolo.




CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Gomitata al cervelletto, Pestone al livello del plesso solare; 2° //
Slot Tecnica: 1°: //
Consumi: //
Recuperi: //
Chakra: 100/100

Stato Fisico: Perfetto.
Stato Psicologico: Teso.
Equipaggiamento:

§Flash x 3
§Kunai x 6 (3 Avvelenati)
§Filo d'acciao x 40m (Avvelenati)
§Tonico da Guerra x 1
§Fumogeni x 2
§Carte Bomba x 2
§Blowgun x 1
§Fukibari x 5 (avvelenati)
§Aikuchi x 1 (Avvelenato)
§Accendino x 1
§Kakute x 1 (dito medio mano destra) (Avvelenato)


Armi utilizzate: //

Tecniche Utilizzate: //

CITAZIONE
Note Fine post: Chiedo perdono per: Il ritardo, eventuali errori e/o incongruenze.

 
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¬Kob
view post Posted on 1/5/2010, 19:03




≈Scarlet Sword
Nel prossimo post vi ritroverete a descrivere la vostra riunione finale della nottata, dove verranno consegnati tutti i documenti al capogruppo, che si occuperà di esaminarli e di organizzare un buon piano che per il momento non verrà descritto. L’unica cosa su cui prenderete provvedimenti è la somministrazione dell’antidoto, che deciderete di prendere in seguito alla presa-visione di un documento da parte di Sasame. Fatto ciò vi dividerete e vi darete appuntamento alla sera successiva, sempre a mezzanotte, nello stesso luogo. Una volta tornati nelle vostre stanze trascorrerete la notte come più preferite, fino a quando la mattina successiva non inizierete le attività. In mattinata vi occuperete di allenamenti o trastulli personali, mentre nel pomeriggio dovrete affrontare la prima sessione di combattimento. Ognuno di voi combatterà contro un avversario che avrà rispettivamente energia: Verde per Datte; Gialla per Daniele e Bash. Per quanto riguarderà il combattimento siate realistici, non fate i super-eroi e tenete conto che non potete usare né le arti magiche, né quelle illusorie né equipaggiamenti di ogni tipo. Al termine tornerete nelle vostre stanze Vincitori attendendo l’appuntamento.

Per qualsiasi dubbio o domanda non esitate a chiamarmi.

 
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~DaTTe~
view post Posted on 12/5/2010, 00:26




CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Get Ready For The Next Battle:.

C
ome da programma. Nessun intoppo. Avevo svolto il mio compito con precisione e celerità senza lasciare alcun testimone. Una decisione un po' cinica forse, ma non potevamo permettere a nessuno di poterci riconoscere. Avevo trovato alcuni documenti molto interessanti, tra i quali quello che più aveva attirato la mia attenzione era stato senza dubbio un diario, che qualche scienziato aveva probabilmente dimenticato. Al suo interno erano segnati numerosi nomi e formule, ma soprattutto c'era l'elenco delle persone a cui era stato somministrato il virus durante la visita medica a cui tutti i partecipanti erano stati sottoposti: c'erano anche i nostri nominativi. Questo mi diede la certezza che eravamo già stati infettati, ma fortunatamente avevamo a disposizione l'antidoto per eliminare gli effetti dell'enzima. Non mi restava che aspettare il ritorno dei due ragazzi. Mentre ero assorto nei miei pensieri sentii dei passi, volsi lo sguardo nella direzione da cui provenivano e dalla penombra scorsi le sagome dei due giovani genin da cui mi ero separato appena un'ora prima. In perfetto orario raggiunsero il luogo dell'incontro e mi porsero le planimetrie che gli avevo chiesto di recuperare. Con un cenno del capo feci intendere il mio consenso, avevano svolto un buon lavoro. Non mi rimaneva altro che aggiornarli sui nuovi sviluppi.

Ω Bene ragazzi... ottimo lavoro... queste planimetrie ci semplificheranno notevolmente i movimenti... Io invece ho trovato alcuni documenti molto interessanti... prima di tutto ho scoperto che tutte le arene sono monitorate tramite degli schermi che si trovano all'ultimo piano... Ho scoperto inoltre che esistono delle guardie d'appoggio nel caso ci fossero dei disordini e che a difesa del laboratorio c'è uno shinobi molto potente che potrebbe causarci non pochi problemi.... Ma non è tutto... posso dire con assoluta certezza che siamo già stati infettati dal virus durante le analisi a cui ci hanno sottoposto non appena siamo entrati nell'edificio.. quindi credo che sia il momento opportuno per utilizzare gli antidoti... Ω



E
strassi dalla sacca portaoggetti la siringa contenente il fluido che avrebbe reso inefficace l'enzima, levai il cappuccio protettivo e mi preparai per l'iniezione. Sollevando la manica del braccio sinistro scoprii il lancia fukibari, lo slacciai e lo posai a terra, dopodichè diedi qualche colpetto sul braccio per far evidenziare meglio la vena e quando fui sicuro iniettai il liquido senza esitare. Ormai la contaminazione non era più un problema, la missione poteva continuare senza problemi. Era giunto il momento di dividerci nuovamente e darci appuntamento alla notte successiva, ormai si era fatto tardi e continuare con l'operazione sarebbe stato rischioso. L'indomani avremmo dovuto iniziare le selezioni e questo sarebbe potuto mandare a rotoli la missione nel caso uno di noi fosse stato sconfitto. Non ero preoccupato per me, tanto più per i due giovani di cui non conoscevo ancora le doti combattive. Ma non potevo far altro che credere in loro e sperare in meglio. Non appena anche i miei sottoposti si furono immunizzati ripresi la parola.

Ω Bene ragazzi... questo fottuto virus ora non dovrebbe crearci più nessuno tipo di problema... Per questa notte ci fermeremo qui e rimanderemo il resto dell'operazione a domani... ci incontreremo alla stessa ora nello stesso posto... nel pomeriggio avranno luogo i combattimenti per la selezione quindi fate attenzione... non possiamo sapere che genere di avversari potranno capitarci... quindi state attenti... è essenziale che ognuno di noi subisca meno danni possibili per il bene della missione... Mi raccomando... state attenti.. Ω



S
ollevai la schiena dal muro e sospirai. Misi la mano sinistra in tasca, mi voltai in direzione della camera e sollevai la mano destra in segno di saluto incamminandomi. Facendo bene attenzione a non farmi scoprire sgattaiolai nella mia stanza. Tornare in quel posto maleodorante non era di certo una goduria, ma dovevo pur riposare in qualche modo poiché l'indomani avrei dovuto combattere contro chissà quale avversario. Così dopo aver posato tutto il mio equipaggiamento ed essermi messo comodo mi sdraiai sul letto duro come il cemento. Sarebbe stato difficile prendere sonno: tra i mille pensieri che mi popolavano la testa ed il giaciglio scomodissimo sarebbe stata un'impresa vera e propria.

# Buaah... mi sembra di dormire su di un sasso acuminato.. però chissà con chi mi dovrò scontrare domani... staremo a vedere... #



[...]



S
tavo letteralmente impazzendo. Era stata una notte infernale, avevo dormito poco, ma fortunatamente a sufficienza per recuperare le forze ed essere in forma per la giornata che mi aspettava. Mi tirai su e allargai le braccia sospirando, le mie ossa scricchiolarono molto rumorosamente, segno del fatto che non avevo di certo dormito su di un letto di piume d'oca. Una volta in piedi feci un po' di stretching per sciogliere i muscoli e durante un esercizio in cui mi piegai in avanti notai che ai piedi della porta c'era un foglio, lo afferrai e lo lessi. Mi avvisava che avrei avuto il resto della mattinata libera e che il mio combattimento si sarebbe svolto solamente nel pomeriggio alle 16.00 nell'arena del 2° piano e che sarebbe stato un combattimento in cui sarebbe stato vietato l'uso di qualsiasi tipo di equipaggiamento. Il mio avversario sarebbe stato un certo Mitsui, ma non c'era scritto nient'altro sul suo conto. Accartocciai il foglio e lo buttai, non c'era nessun motivo per preoccuparsi, avevo tutta la mattina per svagarmi un po' e per fare un giro delle zone comuni, avrei potuto anche raccogliere qualche informazione nel caso ne avessi avuta l'occasione. Decisi di tenere addosso solamente la tuta ed ovviamente la solita maschera con il coprifronte a coprire il mio misterioso occhio. Con molta tranquillità uscii dalla putrida stanza per dirigermi verso la sala di passatempo e ristoro, lì avrei trovato qualcosa da fare. Percorsi tutti i corridoi e le scale necessarie a raggiungere quella sala adibita agli aspetti ludici e ristorativi e finalmente vi arrivai: un grosso vociare ed un mare di gente faceva schiamazzi d'ogni genere, sembravano divertirsi. Così decisi di sedermi al bancone di una sorta di bar ed ordinai del sakè. Ero circondato da ubriaconi e gente di ogni tipo. Il mio sguardo era come al solito calmo e pacato, ero il tipo che se il mondo mi fosse caduto davanti io mi sarei semplicemente spostato poco più in là. Ero uno a cui piaceva la calma, tant'è che dopo alcuni minuti che mi sedetti scoppiò una rissa tra due tipi loschi uno dei quali fu lanciato contro la sedia a fianco alla mia ed io non mi mossi di un millimetro e non mi scomposi minimamente, anzi continuai beato a bere il mio gustosissimo sakè. La rissa fu ben presto sedata e la tranquillità tornò a regnare, se così si poteva definire il frastuono delle bottiglie di alcolici e di gente ubriaca che sbraitava come pazzi. Ma le sorprese non erano di certo finite, sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe rotto la mia quiete: sentii una grossa mano afferrarmi per la spalla e mi girò quel tanto da poter vedere la sua faccia che mi si parò davanti. Era un omaccione tutto muscoli che voleva fare il gallo. Avvicinò la sua faccia alla mia in tono di sfida quel tanto da sentire il suo fetore e disse.

¬ Ehi foglioso che ci fa da queste parti uno come te? Scommetto che sei una mezza sega! Che ne dici se ti rompo le ossa qui davanti a tutti eh? Sfigatello! Dai fammi vedere che sanno fare le fighette di konoha! ¬



Ω Ma lo sai che hai proprio la faccia da pirla? Ω



¬ Che cazz...!! ¬


D
issi sogghignando, ma quell'energumeno non la prese di certo con filosofia, anzi si incazzò come una iena: i suoi occhi si inasprirono ancor di più ed il suo volto si riempì di rughe per la rabbia. Probabilmente non era abituato ad essere insultato e a non essere temuto. Il mio sguardo era rimasto impassibile e questo non faceva che far aumentare l'ira del bisonte che mi ritrovavo davanti. Infatti caricò all'indietro il pugno destro scagliandosi su di me come una furia, ma io ero nettamente più veloce di lui e schivai il pugno tirando un calcio allo sgabello a cui ero seduto con il tacco lanciandoglielo nello stomaco ed allo stesso tempo schivando il colpo abbassandomi. Il bestione incassò il colpo e mi guardò ancora più imbestialito di prima ed io sogghignai ancora, e con gusto. Ormai attorno a noi si stava radunando la folla e tutti facevano scommesse sull'esito della rissa, quando il mio avversario si scagliò nuovamente contro di me tentando di colpirmi con un potente gancio destro, ma sfortunatamente per lui non gli avrei permesso di colpirmi. Scossi la testa sconsolato e non appena la sua mano mi fu ad un palmo dalla faccia mi spostai verso sinistra abbassandomi e lo colpii nuovamente allo stomaco con un punto rapido e preciso. Il colosso rimase impietrito e crollò a terra privo di sensi alle mie spalle. La gente intorno iniziò a mormorare, erano tutti stupiti di come mi fossi liberato con così tanta facilità di un uomo di quella stazza. Ma io non me ne curai minimamente, mi diressi nuovamente al bancone e finii tutto d'un fiato il sakè che avevo ordinato. Dopodichè mi voltai e dissi.

Ω Si... non mi sbagliavo...hai proprio la faccia da pirla... alla prossima! Ω



M
entre mi allontanavo dalla zona bar tutti mi guardavano esterrefatti e quelli che avevano raccolto le scommesse stavano distribuendo i soldi a coloro che avevano puntato sulla mia vittoria, che erano ben pochi fortunati. Il resto della mattinata lo passai giocando a biliardo e andando a bere qualcosa di tanto in tanto, giusto per far passare il tempo. Arrivata l'ora di pranzo mi diressi verso la zona ristoro dove stavano confluendo tutti i partecipanti alla selezione, in quel mare di folla non riuscii a scorgere nessuno dei miei compagni nonostante la mia altezza, ma era più che normale vista la moltitudine di persone. Il pranzo, come d'altronde la cena del giorno prima, non era che una sorta di poltiglia informe ma che sembrava per lo meno avere il giusto apporto calorico. Dopo pranzo decisi di andare a rilassarmi per un paio d'ore nella mia stanza in attesa dell'ora prestabilita per l'incontro. Il tempo stranamente passò piuttosto velocemente ed ormai erano giunte le 16:15, era ora di muoversi. Lasciai tutto il mio equipaggiamento in camera, visto che non era permesso utilizzarlo, e rimasi vestito solamente con la tuta. Se non altro senza tutto quell'arsenale mi sentivo senza dubbio più leggero, era ormai un sacco di tempo che non combattevo senza utilizzare armi di vario genere, sarebbe stato interessante. Ero piuttosto vicino all'arena prestabilita infatti impiegai circa 5 minuti a raggiungerla, il mio avversario non era ancora arrivato, in compenso era già presente quello che probabilmente sarebbe stato l'arbitro dell'incontro o comunque colui che l'avrebbe giudicato. Mi feci identificare e mi posizionai al centro dell'arena. Negli angoli del soffitto si potevano vedere le telecamere che avrebbero monitorato il mio combattimento in attesa di carpire qualsiasi tipo di reazione al virus, ma nessuno poteva sapere che in realtà lo avevo già neutralizzato. Ben presto si fece avanti il mio contendente, il ninja di nome Mitsui. Era un uomo altissimo, nonostante io fossi alto 1 metro e 90 centimetri a suo confronto somigliavo ad un pigmeo, sarà stato circa 2 metri e 10. Era pelato con una mascella particolarmente squadrata, caratterizzata da una barba incolta. Aveva un fisico imponente e non avendo indosso nessuna maglietta si poteva vedere una grossa cicatrice a forma di X sul suo petto. Era senza dubbio un personaggio molto particolare, in qualche modo mi ricordava il tizio che avevo randellato al bar, con la differenza che questo sembrava sapere il fatto suo. Era ormai il momento di iniziare. Il ninja incaricato ci diede qualche ultima indicazione sul tipo di incontro, dicendoci che oltre a non poter utilizzare nessun tipo di equipaggiamento non avremmo neppure potuto usare le arti magiche, l'unica arte concessa sarebbe stato il taijutsu. La notizia non mi preoccupò, anzi, mi incuriosì la possibilità di combattere solamente corpo a corpo, d'altronde era anche la mia specialità. Una volta finito di parlare l'uomo diede il via al combattimento. Con tono provocatorio dissi al mio avversario.

Ω Fatti sotto... Pelatone... Ω



L
a mia affermazione non sembrò rendere tanto contento il mio avversario che reagì io modo furente iniziando a correre come un pazzo contro di me. Dovevo prima di tutto valutare le abilità del mio avversario, dopodiché avrei agito per metterlo KO. Per essere un uomo di quella stazza era piuttosto veloce, mi attaccò prima con un diretto sinistro e poi con uno destro che schivai abilmente, dopodichè tirò un potente calcio destro, ma era troppo veloce per essere schivato così mi protessi con le braccia, la potenza del colpo però fu tale da scagliarmi all'indietro, ma riuscii ad atterrare in piedi strisciando i piedi per ancora circa un metro. Grazie a quello scambio di colpi avevo già notevoli informazioni: era più forte di me fisicamente ma io ero più veloce, inoltre il suo stile sembrava prediligere l'uso dei pugni come diversivo per poi attaccare con i calci che sembravano essere una sua specialità. Ma il ragazzone non perdeva tempo e nuovamente si scagliò contro di me saltandomi contro con una gamba tesa, un attacco frontale del genere non poteva impensierirmi, infatti non mi fu difficile evitarlo con uno spostamento laterale, però ebbi qualche difficoltà quando poggiando il piede destro a terra tentò di colpirmi con un calcio sinistro girando su se stesso in senso antiorario, lo schivai per un pelo abbassandomi e facendo una spazzata facendolo cadere a terra, poi con un balzo mi allontanai da lui. Ormai non avevo dubbi sul suo stile di combattimento, si basava quasi solamente sui calci e soprattutto sulla potenza fisica. Questa volta lo attaccai io per testare la sua difesa: muovendomi a zig zag mi avvicinai a lui molto velocemente, non avrei utilizzato il mio stile juken perchè volevo mettermi alla prova con il semplice taijutsu, iniziai con un pugno sinistro dritto allo stomaco che parò con il suo possente braccio senza troppi problemi poi eseguendo una virata usai il pugno destro per colpirlo al volto, ma il colpo non fu molto efficace. Incassò il colpo, ma reagì molto velocemente e con un potente calcio tentò di colpirmi alle costole sul lato sinistro, ma anche questa volta riuscii ad interporre il braccio. Questa volta il colpo però lo accusai, infatti mi provocò un notevole dolore all'altezza del bicipite, nulla di grave ma mi sarebbe venuto ben presto un bel livido. Anche questa volta fui lanciato lontano, ma a differenza della volta precedente caddi a terra. Il mio avversario si credeva già la vittoria in tasca, ma io non mi davo per vinto, non ero stato ancora abbastanza veloce e incisivo, c'era bisogno di una mossa che lo cogliesse di sorpresa e che lo rendesse inerme per qualche istante, sapevo già cosa fare. Mitsui mi guardava minaccioso e fiero di sé, non immaginava che di lì a poco l'incontro sarebbe terminato a mio favore. Abbassai il baricentro e mi preparai all'azione, il mio avversario mi guardò stranito, ma fu ancor più sorpreso quando sparii letteralmente dal suo campo visivo. Ero scomparso, ma non per molto, un istante dopo la mia scomparsa comparii sotto di lui e compii un calcio ascendente diretto al volto che lo fece schizzare in aria stordito: era l'alzata della foglia. Non persi tempo e saltai in aria sopra di lui alzando la gamba destra e sferrai un potente calcio a martello dritto sulla sua faccia scagliandolo violentemente al suolo. Ma il mio attacco non era ancora terminato, scesi in “picchiata” su di lui con il ginocchio teso colpendolo violentemente allo sterno: ormai era fuori gioco. Mi misi in piedi vicino al corpo privo di sensi e volsi lo sguardo in direzione del giudice che impressionato dalla mia performance dichiarò finito l'incontro con un tono di voce spiazzato e balbettante.

Ω Mi dispiace... sei stato sfortunato ad incontrare me... Ω



M
i congedai e anche se ero piuttosto affaticato cercai di tenere un buon contegno e mi incamminai fuori dalle arene per dirigermi alla mia camera dove avrei trascorso il tempo per necessario a riprendermi per poi tornare al solito ritrovo per incontrare i miei compagni. Era stato più faticoso di quanto non immaginassi, a quella selezione stavano partecipando ottimi combattenti, ed il mio pensiero non potè che andare verso i due ragazzi di cui ero responsabile.

# Spero solo che se la siano cavata... Non mi resta che aspettare la mezzanotte e sperare che sconfiggano i loro avversari senza troppe lesioni... #



SPOILER (click to view)
Alzata della Foglia - Konoha Tounyuu
Posizioni Magiche: Nessuna
Villaggio: Foglia
Descrizione: Servendosi di questa tecnica il ninja, usando tutta la velocità di cui dispone, sparisce letteralmente, ricomparendogli sotto. Nell'istante successivo sferra un calcio ascendente che cercherà come bersagli il corpo o la testa avversaria. Se il colpo raggiunge il nemico, egli verrà scagliato in aria, raggiungendo un'altezza di almeno quattro o cinque metri. In questo caso l'avversario dovrà affrontare un leggero stordimento, mentre il danno subito non sarà poi così ingente (pari in realtà ad una ferita lieve).
Tipo: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: Medio-Basso)


CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 10
Chakra rimasto: 190
Tecniche usate:
10 Alzata della foglia
Stato fisico: ematoma leggero braccio sinistro
Stato mentale: attesa
Armi:
SPOILER (click to view)
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
SPOILER (click to view)
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: Nessuno

 
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Bash.
view post Posted on 15/5/2010, 21:04





Josephine's Scar


Part II





I due ritornarono al chekpoint al quale si erano dati appuntamento e ad attenderli la figura imperscrutabile di Sasame Hatake, chunin del konohagakure. I bimbi si avvicinarono e consegnarono al capo squadra ciò che gli avrebbe permesso, a suo dire, di agire con molta più semplicità. L’uomo esaminò qualche istante i fogli e poi si rivolse ai suoi adepti.
«Bene ragazzi... ottimo lavoro... queste planimetrie ci semplificheranno notevolmente i movimenti... Io invece ho trovato alcuni documenti molto interessanti... prima di tutto ho scoperto che tutte le arene sono monitorate tramite degli schermi che si trovano all'ultimo piano... Ho scoperto inoltre che esistono delle guardie d'appoggio nel caso ci fossero dei disordini e che a difesa del laboratorio c'è uno shinobi molto potente che potrebbe causarci non pochi problemi.... Ma non è tutto... posso dire con assoluta certezza che siamo già stati infettati dal virus durante le analisi a cui ci hanno sottoposto non appena siamo entrati nell'edificio.. quindi credo che sia il momento opportuno per utilizzare gli antidoti... » Il giovane ascoltò mentre osservava fuori dalla finestra la tetra ombra che imbrigliava ogni cosa incontrasse, assumendo forme inquietanti che lentamente gli fecero distogliere lo sguardo.
“Uno shinobi cazzuto eh? Be abbiamo questo tipo qui che sembra cavarsela piuttosto bene, quindi direi che non dovrebbero esserci troppi problemi.” Poi l’uomo afferrò qualcosa dalla sua borsa e si iniettò l’indispensabile antidoto forando la carne del braccio. Il giovane non esitò a fare altrettanto, così prese il freddo ago dalla sacca e chiudendo rapidamente il pugno fece ingrossare le vene del braccio e con celerità si inietto la sostanza chimica. Appena tutti si furono immunizzati, l’uomo riprese la parola.
«Bene ragazzi... questo fottuto virus ora non dovrebbe crearci più nessuno tipo di problema... Per questa notte ci fermeremo qui e rimanderemo il resto dell'operazione a domani... ci incontreremo alla stessa ora nello stesso posto... nel pomeriggio avranno luogo i combattimenti per la selezione quindi fate attenzione... non possiamo sapere che genere di avversari potranno capitarci... quindi state attenti... è essenziale che ognuno di noi subisca meno danni possibili per il bene della missione... Mi raccomando... state attenti.. »
Dopodiché l’uomo si congedò dalla squadra diretto ai dormitori e lo stesso fece il ragazzino Inuzuka che fece ritorno a quella “lussuosa” camera che puzzava di topo morto. I corridoi bui incutevano timore e in lontananza, a Natsu pareva di vedere agitate ombre scivolare rapide lungo i muri che lo circondavano. Deglutì più volte nel tentativo di mantenere i nervi saldi, e più volte fu costretto ad esitare prima di svoltare un angolo. Mille voci sentiva provenire dai corridoi adiacenti ma nulla che lo terrorizzasse particolarmente. Con celerità sgusciò dentro all’area dormitori evitando i controlli degli omaccioni che ispezionavano i vari tratti illuminati dalla luce lunare, che candidamente filtrava dalle finestre sporche. Con pochi passi silenziosi si infilò dentro alla sua camera e senza aprire bocca si buttò nel letto, pensieroso.
«…Non riesco a togliermi dalla mente ciò che ho fatto. Potevo anche evitare di ucciderlo, non credi? Avrei potuto cambiare i fatti, non meritava di perire così, in quel modo così…così…disonorevole…aveva diritto ad uno scontro giusto, lui…lui poteva sopravvivere…magari anche lui aveva una famiglia…» le parole vennero lentamente sostituite da singhiozzi e umide gocce rigarono il viso del guerriero dai capelli platinati. Il cucciolo lo guardò guaendo e leccandogli la gamba.
“Non devi dare la colpa a te stesso. Faceva parte della missione e lui era una delle vittime necessarie al compimento dell’incarico, non devi assumerti tutta la responsabilità.” Fokushi tentò di riportare la pace e la serenità nel suo animo così afflitto, invano, poiché il ragazzino continuò a piagnucolare per tutto il resto della notte e per le prime ore dell’alba. La luce del sole mattutino filtrò dalla piccola finestra posta sul muro e li intuì che fosse ora di fare colazione. Si vestì con le prime cose che gli capitarono sotto mano e si avviò verso l’area di ristoro. I due non provarono nemmeno ad aprire bocca per paura di sprofondare nuovamente in quel dannatissimo discorso così, muti, giunsero davanti al banco dove a servirli c’era un omone dalla barba incolta e dalla muscolatura incredibilmente sviluppata.
«Ehi pivello! Che vuoi da mangiare?» chiese l’omaccione.
«Fammi una tazza di caffè…e un paio di biscotti…invece per il mio cane…beh…se ne hai, dammi degli avanzi di carne di ieri sera…» l’uomo consegnò al bimbetto il cibo richiestogli e i due cominciarono a mangiare.
«Quindi anche un bambino come te può arrivare qui eh? Sono curioso di conoscere il tuo nome…come ti chiami pivello?» domandò divertito l’oste.
«Decidi tu…» rispose il giovane a testa bassa senza badare alla reazione dell’uomo che, sbigottito dalla risposta spontanea del ragazzino, scoppiò a ridere.
«Ahahahah! Mi piaci pivello! Mi piaci davvero! Che ne dici se ti trovo un nome io? Be vediamo…da quei curiosi simboli sulle tue guance…beh…si…credo proprio che ti chiamerò…FullFang Shinobi…ti piace? Beh, anche se non ti piacesse lo utilizzerei comunque, eheheh…» Il bimbo non rispose a nessuna delle domande che gli pose l’uomo e poi con fare annoiato si voltò di schiena e lo ringraziò per la chiacchierata, ma improvvisamente un altro uomo spuntò fuori ansimando. «Sei…sei…sei tu Natsu Inuzuka? Il tuo incontro sta per iniziare…vieni…vieni come…» Natsu si avvicinò all’uomo incaricato di scortalo verso il luogo dello scontro quando una voce lo fermò.
«Ehi, FullFang! Vedi di vincere!» esclamò sorridente il buon uomo, al quale Natsu non seppe non dare risposta. «Qual è il tuo nome vecchio?» «Isaac Curtis» rivelò l’uomo.
«Bene Isaac Curtis, aspettami con una buona minestra di brodo…perché festeggeremo la mia vittoria.»

Durante il tragitto verso l’arena dei combattimenti, Natsu ricevette la notizia che il suo avversario era un tizio di nome Shiki “Greed” Ryuho, che a quanto pareva, poteva rivelarsi un avversario piuttosto ostico, anche il giovane Inuzuka. Dopo pochi minuti Natsu era già la, di fronte al suo nemico. Shiki non era molto più alto del Konohano; aveva una capigliatura folta e bruna come gli occhi del resto, e anche la corporatura sembrava la stessa dello shinobi.
I due si fissarono negli occhi ma non emisero alcun suono. Il bimbetto degli Inuzuka sapeva che non poteva permettersi di perdere perciò avrebbe dato tutto se stesso in quello che si sarebbe rivelato un duello spietatissimo. Il giudice diede il via e quell’arena enorme diventò un campo di battaglia. Natsu si concentrò al massimo, rilassò i muscoli e stette a vedere ciò che il suo avversario avrebbe osato fare. Improvvisamente Shiki schizzò in avanti nel tentativo di sferrare un tremendo pugno nel volto dello shinobi, che celermente si scansò a destra, e provò a menare un pugno diretto al petto del nemico, invano, poiché il giovane davanti a lui scivolò all’indietro. Stavolta iniziò Natsu ad attaccare, e lo fece con calcio diretto al volto del nemico che senza troppi intoppi lo parò con l’avambraccio destro; tuttavia l’avversario non si limitò a difendersi, infatti, appena il colpo giunse a contatto con il suo braccio, fece partire un attacco analogo a quello del suo nemico che lo parò con la medesima mossa. Poi Natsu provò a sferrare con l’altra gamba un calcio sotto al mento del nemico, il che gli avrebbe dato la spinta necessaria per ruotare all’indietro e ritornare in posizione eretta, tuttavia il suo avversario piegò all’indietro il capo ed evitò il colpo. “Dannazione…è molto forte…riesce a schivare tutti i miei attacchi…come fa?”. Natsu scattò nuovamente in avanti verso la sagoma del nemico, e quando vide che il ragazzino si stava preparando a contrattaccare, scivolò verso destra, e tentò di colpire la gamba sinistra del giovane, invano, poiché il ragazzino spiccò un salto e menò un pugno circolare con il dorso della mano verso il volto di Natsu che riuscì a malapena a pararlo, poi ruotò su se stesso e tento un calcio rovesciato con il collo del piede contro il capo di Inuzuka, che lo parò con l’avambraccio sinistro, ma che non rimase fermo a pararlo, anzi, sferrò una ginocchiata nello stomaco all’avversario, poi un pugno, ed infine tentò di sferrare un calcio nel petto, che tuttavia venne parato dal nemico, che riuscì addirittura a contrattaccare, colpendo con un pugno il fianco di Natsu, facendolo inginocchiare dal forte dolore, ed infine i sue si sferrarono contemporaneamente un pugno del volto, cadendo all’indietro. «Che tu sia maledetto!» ringhiò Shiki, che si lanciò in avanti e con un calciò nel petto sbilanciò il povero Natsu, che perse l’equilibrio, poi gli afferrò il braccio e lo scaraventò in aria, il che lo lasciò momentaneamente senza fiato, poi si lanciò nuovamente contro Inuzuka, nel tentativo di afferrargli le caviglie, senza contare che FullFang era ancora nel pieno delle sue forze, infatti, il giovane shinobi di Konoha sferrò un pestone nel volto del suo avversario, lasciandolo stordito per qualche attimo, poi sferrò un pugno nello stomaco ed infine, prima che toccasse terra, un altro pestone nel petto, talmente forte che tolse il fiato, e fece cadere rovinosamente la sagoma di Greed, che pochi attimi dopo si rialzò, affannato. Di fronte a lui la figura fredda e distaccata di Natsu e a fianco il piccolo animaletto.
«C-Chi sei tu?» domandò il giovane. «Io sono il FullFang Shinobi…ed ora…tu perderai!» All’improvviso Natsu sparì dalla visuale del suo sfortunato nemico, che venne poi colpito da un violentissimo calcio ascendente sotto il mento, che lo scaraventò in aria, privo di sensi. E quando il giudice, attonito, annunciò la fine della battaglia, uscì dall’arena, avendo come unico desiderio quello di mangiare la minestra di Isaac.



CITAZIONE
Slot Azione: 1°: Gomitata al cervelletto, Pestone al livello del plesso solare; 2° //
Slot Tecnica: 1°: //
Consumi: //
Recuperi: //
Chakra: 100/100

Stato Fisico: Perfetto.
Stato Psicologico: Teso.
Equipaggiamento:

§Flash x 3
§Kunai x 6 (3 Avvelenati)
§Filo d'acciao x 40m (Avvelenati)
§Tonico da Guerra x 1
§Fumogeni x 2
§Carte Bomba x 2
§Blowgun x 1
§Fukibari x 5 (avvelenati)
§Aikuchi x 1 (Avvelenato)
§Accendino x 1
§Kakute x 1 (dito medio mano destra) (Avvelenato)


Armi utilizzate: //

Tecniche Utilizzate: //

CITAZIONE
Note Fine post: Chiedo perdono per: Il ritardo, eventuali errori e/o incongruenze.Questo post è una merda assurda. Fatto di fretta.

 
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¬Kob
view post Posted on 18/5/2010, 20:22




≈Scarlet Sword
Allora ragazzi... a causa di problemi tecnici mi trovo costretto a modificare l'andamento della quest. Per quanto riguarda il vostro incontro serale avverrà solamente tra voi due, bash e datte, che vi insospettirete e deciderete di andare a chiedere informaziono, il giorno dopo, riguardo l'incontro del vostro compagno. Avrà vinto il suo incontro ma sarà malandato, tanto che dovrete rimandare la prossima fase del piano. Continuerete nella stessa maniera precedente, ovvero descrivendo il secondo giorno di torneo dove vi scontrerete entrambi con un energia gialla. Bash, non voglio vedere un incontro come quello precedente, non è accettabile che il tuo pg, che è anche quello con minor esperienza se la cavi senza alcuna ferita.

Per qualsiasi cosa chiamatemi.

 
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~DaTTe~
view post Posted on 25/5/2010, 13:07




CITAZIONE

Narrato
Ω parlato Ω
# pensato #
¬ Parlato altri ¬


.:Unexpected Implications:.

A
ttesi nel mio alloggio maleodorante il momento in cui mi sarei dovuto riunire con Natsu e Hiroshi. Anche loro, durante quella che era stata una giornata abbastanza faticosa, dovevano aver combattuto contro qualche avversario di chissà quale origine, ma soprattutto di quale potenza. Speravo vivamente che entrambi fossero rimasti illesi o che lo meno avessero vinto lo scontro senza riscontrare traumi gravi. Se solo uno dei due fosse stato sconfitto la missione sarebbe stata compromessa, continuare con soli due elementi a comporre la squadra avrebbe reso il tutto molto più problematico. Tutti questi pensieri affollavano la mia mente non permettendomi di riposare in serenità. Il tempo sembrava non passare mai, l'attesa mi rese nervoso, ero bramoso di sapere in che condizioni fossero i miei sottoposti. Finalmente giunse l'ora fatidica: mi preparai e con lestezza sgattaiolai fuori dalla camera sempre facendo molta attenzione a verificare le zone circostanti. La strada per l'atrio del castello ormai mi era ben nota e giunsi a destinazione in un lampo. Anche questa volta arrivai per primo all'appuntamento e mi misi in attesa nel solito posto, appoggiando la schiena al muro incrociai le braccia ed abbassai il capo pensieroso. Dopo solo alcuni minuti udii i primi passi avvicinarsi verso di me: era Natsu. Il giovane compaesano accompagnato dal suo inseparabile compagno si avvicinò a me ed io lo salutai.

Ω Ehi Natsu! Tutto bene? Com'è andato il tuo incontro? Notizie di Hiroshi? Ω



I
l mio sembrava quasi un interrogatorio, nonostante il mio tono di voce fosse del tutto normale. Ora sapevo che almeno uno dei due ragazzi era in buone condizioni, ma questo non mi rassicurava in pieno. Avevo un brutto presentimento, sapevo che qualcosa era andato storto. L'inuzuka rispose negativamente alla mia richiesta di informazioni e questo non fece altro che affermare con più forza le mie sensazioni. Rimasi in silenzio nella speranza di scorgere da un momento all'altro anche il volto di Hiroshi, ma il tempo passava e le speranze diminuivano. Un marea di interrogativi intasavano la mia mente: cosa gli è successo? Starà bene? Sarà stato sconfitto? É stato scoperto? Non riuscivo a darmi tregua, ma dovevo assolutamente prendere in mano la situazione e calmarmi. Era necessario che fossi lucido al 100%, era compito mio far fronte ad ogni tipo di imprevisto con calma e precisione. Ormai era passata un'ora dal orario prestabilito ed era giunto il momento di prendere una decisione.

Ω Maledizione... Dove diavolo sarà finito Hiroshi... Non possiamo procedere con la missione senza il suo apporto.. Spero solo che non si sia fatto eliminare dal torneo o peggio... Natsu direi che per stasera non si fa nulla... rimandiamo tutto a domani.. Dobbiamo riuscire a scoprire che fine ha fatto il nostro compagno... questo sarà il nostro compito prima di incontrarci di nuovo domani alla stessa ora... nel frattempo penserò anche ad un piano alternativo nel caso fosse successo il peggio.. dobbiamo essere pronti a tutto... mi raccomando, domani affronterai un altro avversario.. non farti eliminare.. buona fortuna... Ω



A
pparentemente ero sembrato calmo e controllato, non potevo far trasparire le mie preoccupazioni, di fronte a me avevo un ragazzino alle prime armi che probabilmente stava svolgendo la sua prima missione. Se avesse notato debolezza nelle mie azioni ne avrebbe potuto risentire e questo non potevo permetterlo. Con passo sicuro mi allontanai dall'atrio del castello per dirigermi verso gli alloggi dove avrei passato il resto della nottata.

[...]



U
na notte da dimenticare. Avevo fatto una fatica immane ad addormentarmi, mi ero rigirato più e più volte tra le lenzuola che parevan fatte di velcro data la loro ruvidità, tormentato senza sosta dal pensiero che la missione potesse fallire da un momento all'altro. Cercai di scacciar via i brutti pensieri, avevo bisogno di lucidità per portare avanti le operazioni senza ulteriori intoppi, la priorità maggiore la aveva la ricerca di informazioni sulle condizioni del ragazzo di suna. Mi alzai dal letto grattandomi la testa con la mano destra e stiracchiandomi con la sinistra, dopodichè mi infilai la tuta grigia che avevo con me ed uscii da quel buco che era difficilmente definibile stanza. Per i corridoi c'era più agitazione del solito, ma questo non mi turbò affatto, continuai a camminare con lo sguardo fisso senza curarmi degli sguardi che mi bersagliavano in continuazione e mi giudicavano. Si era sparsa la voce del mio incontro che era avvenuto il giorno precedente e tutti si stavano chiedendo come uno come me avesse potuto sconfiggere un avversario di quella stazza fisica con così tanta facilità. Non mi curai delle voci e proseguii sulla mia strada in cerca di qualcuno a cui spillare qualche informazione. Il primo posto in cui avrei senza dubbio cercato sarebbe stata l'infermeria. Oltrepassando il contorto garbuglio di corridoi dopo circa 5 minuti riuscii a trovare il posto desiderato. All'entrata di essa c'era una sorta di reception a cui era seduta una ragazza in camice bianco con i capelli biondi e un paio di occhiali da vista, mi avvicinai con le mani in tasca, poi poggiando un gomito sul bancone con aria ammiccante dissi a voce bassa.

Ω Buongiorno signorina avrei bisogna di qualche piccola informazione... sarebbe possibile sapere le condizioni di coloro che hanno superato la scorsa fase di combattimenti? Sa vorrei avere qualche informazione su i miei possibili prossimi avversari Ω



¬ Ehm.. Ve-Veramente... E-Ecco.. Non p-posso m-mi dispiace... ¬



Ω Suvvia signorina... In fondo non le sto chiedendo nulla di così impossibile.. si tratta di un piccolo favore! Non lo dirò a nessuno! Vorrei solo sapere se c'è qualcuno di quelli che ha passato il turno che è in brutte condizioni Ω



¬ Oh bhe... Ma... bhe... posso dirle solo che ieri un ragazzo con degli strani segni sul volto è stato ricoverato qui nell'ambulatorio per aver riportato alcune ferite seppur avesse vinto l'incontro, nulla di grave... domani dovrebbe essere in grado di combattere però.. ¬



Ω Le sono debitore signorina... spero di rivederla.. Ω



F
eci intendere un sorriso nonostante la mia bocca fosse coperta dalla maschera, la ragazza arrossì teneramente: il mio fascino aveva colpito ancora. La notizia mi aveva rincuorato, le cose sarebbero potute andare in modo peggiore, inoltre viste le sue conoscenze mediche hiroshi non avrebbe avuto troppi problemi a proseguire la missione la sera stessa nonostante non conoscessi con precisione l'entità delle ferite riportate. Decisi di trascorrere il resto della mattinata nella sala ristoro dove avevo dato una lezione a quell'energumeno il giorno precedente. Una volta raggiunta notai che come il giorno prima era gremita di gente ed il vociare era sempre più insistente. Al mio arrivo furono in molti a notarmi e a ricordarsi della mia performance al bancone del bar, erano in molti a fissarmi e a bofonchiare chissà cosa sul mio conto. Come se nulla fosse mi sedetti ancora una volta nella zona bar ed ordinai una birra. Guardandomi attorno scorsi in fondo al locale, ben lontano da me, quell'omaccione del giorno prima che mi fissava ringhioso, ma che si teneva a debita distanza. Sogghignai divertito. Il resto della mattinata filò liscio e senza intoppi, rimasi al bar per tutto il tempo fino a che un membro dell'associazione non mi venne a chiamare: era tempo di combattere. L'uomo, che aveva degli insoliti capelli a punta che raggiungevano quasi il mezzo metro di lunghezza, mi fece da scorta e mi portò nella stessa arena in cui avevo combattuto il giorno precedente e lì aspettai qualche minuto. Ad un certo punto accompagnato da un altro uomo arrivò un tizio molto strano: aveva un fisico molto snello, lunghi capelli che gli coprivano in parte il volto, una maglia con delle maniche molto lunghe ed uno sguardo agghiacciante. Era un tipo molto misterioso, il suo fisico mi suggeriva che possedesse una velocità ed una agilità notevole, ma una forza ridotta anche se era meglio non tirare conclusioni troppo affrettate. Quando i nostri accompagnatori si furono allontanati fece ingresso colui che avrebbe giudicato l'incontro. Il mio avversario prima di iniziare proferì le sue prime parole con una voce roca e sibilante.

¬ Kaede Mishima... ricordati questo nome quando ti chiederanno chi ti ha massacrato... ¬



Ω Tsk... fatti sotto spaventapasseri... Ω



N
on appena finimmo le “presentazioni” il giudice diede il via all'incontro. Subito lo smilzo iniziò a correre verso di me: era veloce. Alzai la guardia mettendomi in posizione di difesa, Kaede balzò in avanti protraendo il piede destro direzionandolo verso il mio volto ma con un abile scivolamento verso sinistra lo evitai facilmente. Questi rimbalzò come una molla non appena ebbe toccato terra e tentò di colpirmi con destro-sinistro di pugni in serie, il primo lo scostai con il braccio sinistro mentre nel secondo colpo riuscii a bloccare l'attacco con la mano destra afferrandogli la mano. Lo tirai verso di me e con una presa ben salda con entrambe le mani lo scaraventai lontano facendolo rotolare per alcuni metri. Era nettamente inferiore a me, ma dovevo comunque stare in guardia. Le sue mani durante l'azione erano rimaste sempre coperte dalle lunghe maniche e questo mi insospettì parecchio: che nascondesse qualcosa? Ed infatti i miei sospetti erano fondati. Non appena si fu rialzato l'uomo si strappò le maniche svelando delle unghie più lunghe del normale e sembravano essere anche molto affilate. Uno stratagemma che gli avrebbe permesso di avere un'arma tagliente senza l'utilizzo di nessun equipaggiamento, dovevo stare attento. Il suo secondo attacco fu molto diverso, il suo stile di combattimento era cambiato. Corse verso di me tenendo le braccia in avanti e con un fendente destro tentò di lacerarmi il petto, compiendo un balzo all'indietro lo evitai, ma subito mi attaccò nuovamente con un colpo in affondo verso il mio volto. Riuscii a spostare la testa verso destra ma grazie alle sue unghie riuscì comunque a provocarmi un taglio sul volto: una riga di sangue colò sul mio viso. Avrebbe pagato caro quell'affronto. Non appena mi accorsi dello sfregio compii una sorta di rovesciata con la quale colpii in pieno petto il mal capitato e lo feci volare in aria. Ripresa posizione aspettai il momento giusto e con un calcio girato lo colpii al volo facendolo schiantare contro il muro dell'arena a cui ci eravamo avvicinati nel corso dello scontro. Kaede dopo aver sbattuto contro la dura pietra rovinò a terra sanguinante. Mi avvicinai a lui e dissi

Ω Sasame Hatake... ricorda tu il mio nome... Ω



D
opo essersi sincerato dell'avvenuto knock-out il giudice esterrefatto mi dichiarò vincitore dell'incontro. Me ne andai scocciato dall'arena con le mani dietro la testa in direzione della mia stanza. Era stato fin troppo semplice sconfiggere quel tizio, senza dubbio l'avversario precedente era stato molto più interessante. Non capivo come un ninja di così basso livello fosse potuto passare alla fase successiva. Una volta arrivato in camera mi sdraiai pensieroso sul giaciglio aspettando l'ora dell'appuntamento e pensando ad un possibile piano nel caso Hiroshi non fosse in condizione di continuare la missione.


CITAZIONE
Chakra totale: 200
Chakra utilizzato: 0
Chakra rimasto: 200
Tecniche usate:

Stato fisico:
Ematoma leggero braccio sinistro (in guarigione)
Piccolo taglio sulla guancia sinistra (fuoriuscita di sangue terminata)

Stato mentale: Attesa
Armi:
SPOILER (click to view)
9 kunai avvelenati(procaina) (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
4 kunai+cartabomba (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
5 flash (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
3 bomba carta (tasca interna della tunica)
6 fumogeni (sacca porta-kunai sulla schiena a livello del bacino)
20 fukibari avvelenati (procaina) (5 nel lanciatore; 15 tasca della tasca sul petto della tuta)
2 lama interna avvelenata (procaina) (braccio destro e sinistro, a livello del polso)
2 kakute avvelenati (procaina) (sul dito medio destro e sinistro)
1 lancia fukibari (sul braccio sinistro)
1 aikuchi avvelenato (procaina) (nella manica destra)
1 katana avvelenata (procaina)(sulla schiena)
10 nekote avvelenati (su tutte le dita, avvelenati con procaina)
1 guanti

Veleno:
SPOILER (click to view)
Nome veleno:Procaina
Classe: base
Componenti: 2-(diethylamino)ethyl 4-aminobenzoate (procaina)
Metodo d’azione: iniezione
Descrizione: la procaina è un farmaco anestetico ad uso locale. Si tratta dal punto di vista chimico di un alcaloide, un derivato sintetico della cocaina. E' di consistenza liquida e ad assume un colore bianco opaco, l'odore non è troppo forte e ricorda vagamente quello dell'anice.
Effetto: questa veleno dopo essere stato iniettato, tramite siringa o a contatto con una ferita, inizia la sua azione intorpidendo fino ad addormentare la parte colpita: nel caso in cui un arto venisse infettato allora esso perderebbe sensibilità rendendolo inutilizzabile nel primo turno, l'effetto poi diminuisce del 30% nel secondo turno permettendo al braccio di iniziare a muoversi con difficoltà, mentre tra il terzo e il quarto turno l'arto tornerebbe alla normale funzionalità; nel caso invece l'iniezione avvenga all'altezza del petto causerebbe un affaticamento della respirazione causando una sorta di asma, l'effetto dura 2 turni e nel terzo la respirazione comincia a tornare normale fino a risanarsi completamente nel quarto.

Antidoto: Nicotina (50 mg per via orale)

Edit: Eliminate le ultime righe del post poichè ero andato erroneamente troppo oltre con la narrazione



Edited by ~DaTTe~ - 25/5/2010, 18:35
 
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Bash.
view post Posted on 25/5/2010, 17:03





Josephine’s Scar


Part III



Dopo il duello del giorno precedente che lo aveva visto vincente, andò dal generoso oste Isaac Curtis, conosciuto appena prima di iniziare a combattere e li i due parlarono fino a quando il giovane, ricordatosi dell’appuntamento notturno con Sasame Hatake, si rintanò nella sua camera. Li dormì alcune ore, necessarie a far riprendere le energie al giovane combattente. Aveva ancora qualche botta derivata dallo scontro del pomeriggio ma nulla che potesse svanire con un poco di riposo. Per la sua piccola testolina da guerriero non era passato nemmeno per l’anticamera del cervello il dubbio che i suoi due compagni fossero stati sconfitti dal loro avversario. Giunsero finalmente le tanto agognate 23.50 come indicato dall’orologio.
Un occhio addormentato si aprì improvvisamente come se la sveglia naturale si fosse messa a squillare. Odio. «Che cazzo…e io che avevo voglia di dormire…quel vecchio pazzo…dannazione quella dannata minestra era veramente buona…senti…è meglio se andiamo all’appuntamento…E ti assicuro che non mi farò prendere da sentimentalismi vari.»
“Sarà meglio femminuccia che non sei altro!” esclamò Foku quando il padroncino, assicuratosi che nessuno potesse boicottare il suo percorso verso l’atrio, uscì dalla porticina lignea. I due camminarono per alcuni minuti in direzione del luogo dell’appuntamento e li furono accolti da Sasame, il ninja dotato di quel dannato occhietto pallido.
«Ehi Natsu! Tutto bene? Com'è andato il tuo incontro? Notizie di Hiroshi?» salutò l’Hatake non appena lo vide.
“Bah, potrebbe andare meglio, l’incontro è stato una merda, e no…quello la non l’ho ancora visto. Sarà ancora a cagare no?” sarebbe quello che avrebbe voluto rispondergli ma si limitò solo a…
«Bah, potrebbe andare meglio, l’incontro è stato uno schifo però ho vinto, e no…quel tizio strano non l’ho visto da nessuna parte, pensavo che lo avrei incontrato per strada ma nulla. Sarà in ritardo…» rispose il giovane Inuzuka.
Quel tizio però sarebbe stato molto importante per loro durante la missione. Un medico fa sempre dannatamente comodo ma se si fosse fatto ridurre uno straccio durante un duello per i due sarebbero stati cavoli amari, in quanto, chi li avrebbe curati durante il corso della missione? La fata turchina? Ne dubitava. Neanche il capo squadra lasciò trasparire i suoi sentimenti anzi pareva mostruosamente impassibile, il che un poco lo sorpreso. Che fosse un dannatissimo cinico? No…impossibile. “Che fine ha fatto quello scemo? E’ in ritardo.” Intanto i minuti passarono fino a quando Sasame non prese la parola.
«Maledizione... Dove diavolo sarà finito Hiroshi... Non possiamo procedere con la missione senza il suo apporto.. Spero solo che non si sia fatto eliminare dal torneo o peggio... Natsu direi che per stasera non si fa nulla... rimandiamo tutto a domani.. Dobbiamo riuscire a scoprire che fine ha fatto il nostro compagno... questo sarà il nostro compito prima di incontrarci di nuovo domani alla stessa ora... nel frattempo penserò anche ad un piano alternativo nel caso fosse successo il peggio.. dobbiamo essere pronti a tutto... mi raccomando, domani affronterai un altro avversario.. non farti eliminare.. buona fortuna…»
«Buona fortuna anche e a te capo.» poi entrambi si diressero ai dormitori.
Impossibile addormentarsi. Mille idee per la testa. La sua stupidità in quello scontro era stata incredibile. Non era solamente stato incapace di reagire alla maggior parte degli attacchi del suo avversario, ma anche a livello strategico aveva fatto pena, forse motivo della reazione del giudice di gara quando lo vide uscire vittorioso da quel duello. Senza ombra di dubbio aveva meritato di vincere “Greed” e di certo se avesse combattuto allo stesso modo la sfida del giorno seguente, beh, avrebbe potuto dire addio alla buona riuscita della missione. “Domani dobbiamo riuscire a trovare informazioni sul Senjuu. Se non lo troviamo siamo spacciati, non credi?” “Lo credo anche fin troppo. Anzi, sospetto che dovremo continuare la missione solo noi tre. A dir la verità io più che darti sostegno morale non faccio, quindi toccherà a voi due portare a compimento questo incarico.” Poi il piccolo cucciolo abbozzò quello che poteva essere paragonato ad un sorriso, poi insieme si addormentarono.



Josephine’s Scar Part III


End.



[…]

FullFang’s Anthem

Part I



Il mattino seguente, verso le dieci, l’odore acre che aveva avvolto quel luogo infernale lo obbligò ad uscire dalla stanza. I due, decisi ad ottenere informazioni sul compagno apparentemente scomparso, per prima cosa andarono dall’oste, Isaa Curtis, ormai loro amico che offrì loro qualcosa da mangiare, poi i due, con discrezione iniziarono l’interrogatorio.
«Bene, signor Isaac, volevo sapere, hai notizie degli scontri degli altri? Volevo sapere se tu ne sapessi qualcosa, esempio dei vincitori, degli sconfitti e di quelli ridotti malaccio, tanto per farmi un’idea dei miei prossimi duelli.» chiese il giovane senza destare troppi sospetti.
«Beh ragazzo, a dirla tutta sei finito nel posto giusto, non c’è nessuno che conosce meglio del sottoscritto ciò che avviene qui dentro. Ed ora risponderò alla tua domanda. Be, prima di tutto ti dico che solo in pochi sono ridotti veramente male, tra questi ci sono, Shiki Ryuho, che ieri ha preso una bella batosta da un tipo, un certo FullFang – dopodiché l’uomo gli sorrise – poi un certo Mitsui ed infine Kodoachi Senpo. Invece di quelli ridotti un po’ male ma non gravissimi figurano tre o quattro tizi, mentre gli altri perdenti non sono messi tanto male, al massimo qualche ematoma. Comunque di quelli non gravissimi, mi hanno detto, c’è anche uno dei vincitori, quindi pare che abbia dovuto affrontare un bel duello intenso! Ahahah! Mi hanno detto anche che ha degli strani segni sulla faccia, un pagliaccio in pratica! Ahahahah!»
“Strani segni sulla faccia? Che si tratti di lui? Se chiedessi il nome desterei troppi sospetti, forse per ora è meglio che mi accontenti di questo. Sempre meglio di nulla” poi entrambi scoppiarono a ridere, anche se quella di Natsu fu una risata finta.
«Ah si ora ricordo, il nome del tizio con i segni nella faccia è Raito Hogimari. Ringraziamo pivellino!»
«Te ne sarò eternamente grado vecchio Curtis!» poi si allontanò dall’area ristorazione e cercando una finestra, si sporse con la testa fuori, intento a scrutare il paesaggio, pensieroso.
“Raito Hogimari…che si lui? Si, deve essere sicuramente lui…tu Foku, hai visto qualcun altro con particolari segni nella faccia a parte lui e me?”
“No nessuno, ma deve trattarsi sicuramente di lui. O il vecchio balordo ha capito male, oppure è un nome in codice, magari quelli del suo villaggio lo hanno munito di un documento falso per non farsi beccare al controllo.”
“Forse, ma allora perché i nostri non lo hanno fatto?”
“Chi lo sa, magari c’è qualcosa sotto. E poi credo tu abbia notato. Gli occhi del Senjuu, quando ci siamo incontrati nell’atrio era distaccati e freddi. Non ci considera dei veri compagni di squadra. Ho il sospetto che quelli della sabbia stiano architettando qualcosa. Penso proprio che i gradi alti del loro villaggio abbiano infilato un ninja ne troppo abile, ne troppo scarso nel nostro gruppo per non destare sospetti ed assicurarsi che tutto filasse liscio. Ho idea che quel Senjuu proverà di tutto per portarsi a casa il campione di virus che ci è stata ordinato di recuperare. Sicuramente i grandi capi dei due villaggi hanno in mente qualcosa di grosso. Non ne sono molto sicuro ma tutto questo mi puzza un poco. Ora non farti condizionare da queste mie parole poiché è solo un mio presentimento, però, dico io, è meglio se tu prestassi attenzione a quello che fa Senjuu, se mai lo rivedremo durante questa missione.”
“Ehi scemo, queste cose le ho già scoperte per conto mio – il cane si voltò verso il compagno, sbalordito dalla risposta – anzi ti dirò di più…voglio scoprire che diamine architettano i gradi alti. Forse è solo un miraggio, ma ho idea che questa cosa sia vera. Dovremmo parlarne con Sasame, mi pare un tipo a posto.” Disse Natsu, attendendo una risposta di Fokushi, che non tardò arrivare, ovviamente.
“Si anche secondo me. Anzi…mi chiedo se questo sia in qualche modo legato a…”
“L’ho pensato anche io…a dir la verità non so quanto questo possa essere legato a lui, però non mi fiderei troppo. La sua scomparsa dopo tutto quel bel casino…si effettivamente non mi aspetterei che avesse scoperto qualche cosa che avrebbe potuto infangare il nome di qualcuno dei capi del villaggio. Anzi è meglio che una volta tornati a casa iniziamo subito ad indagare.”
“Ottima idea…”
Improvvisamente una voce ruppe la loro quiete, la loro pace. Un uomo, sulla trentina si avvicinò ai due ed esclamò.
«Ehi tu! Sei Natsu Inuzuka? Si sei tu, ti riconosco, beh, vedi di seguirmi, ho una brutta notizia, oggi il tuo avversario è Manaka Boucan. Il tuo incontro inizia fra dieci minuti. Vieni con me.!»
«Eh? Va bene!» “Ehi Foku, tu resta fuori a guardare come lo batto.”
“Fai con comodo!”
La piccola truppa giunse dopo alcuni minuti al luogo dell’incontro. Natsu si mise in posizione e di fronte a lui un omaccione gigante, di circa trent’anni, che senza aspettare che il giovane guerriero desse prova delle sue capacità, si voltò verso l’esaminatore e disse.
«Ehi tu, questo lo rompo se combatto contro di lui, è meglio che i bimbi non partecipino a questa selezione. – poi si voltò verso Natsu – Hai capito pivellino? Per me sei solo una pulce!» poi ringhiò e si mise in una insolita posizione difensiva.
Natsu piegò la testa verso sinistra e con la medesima mano si gratto il capo asserendo:
«Bah…se non fossi una pulce non sarei nemmeno cui. Ed ora invece di parlare, mostrami che sai fare.»
«Ehi voi due, se avete finito potete iniziare! Cominciate il duello!» esclamò l’arbitro.
L’uomo non si fece pregare due volte e si lanciò a grande velocità, almeno secondo gli occhi del giudice di gara, contro la figura di Natsu e tentò di sferrargli un pugnò in pieno volto con l’enorme mano che si ritrovava, tuttavia il giovane Inuzuka non ebbe moltissima difficoltà a schivare il colpo, infatti gli bastò scansarsi a destra dell’imponente massa. L’uomo all’inizio rimase allibito dalla schivata improvvisa del bimbetto, poi, abbozzando un sorriso, tentò un pugno circolare dall’interno verso l’esterno con la mancina, nel tentativo di “decapitare” il ragazzino. Il pugnò partì inizialmente come un attacco normalissimo, ma il resto dell’azione il guerriero Inuzuka non riuscì a seguirla con i suoi occhi infatti il potente braccio lo colpì in pieno al livello dello stomaco, il che gli tolse il fiato per alcuni attimi. Gli occhi gli si fecero improvvisamente bianchi, poi tutto tornò alla normalità, solo dopo che la sua sagoma ebbe finito di volare a causa dell’imponenza del colpo. Una vera potenza sovrumana, ecco cos’era. Natsu si rialzò a tentoni e non appena la sua virtuosa figura fu di nuovo in posizione eretta, l’uomo scatto in avanti, e per l’ennesima volta, solo una parte del movimento fu ben definita, mentre il resto fu solamente qualcosa di vago e confuso. Poi solo lo sfondo dell’arena. Improvvisamente però una voce alle sue spalle lo allarmò. Un sussurro gutturale, quasi mostruoso proveniente dalle fauci dell’omaccione gli rivelò qualcosa di molto importante.
«Questo…è il fuuton…mentre ora vedrai…» l’uomo caricò all’indietro il pungo che all’improvviso si trasformò in una confusa linea rosa che andò a scaricarsi in direzione del petto di Natsu.
All’improvviso una nube grigiastra avvolse i due. «Era il doton…eheheh…addio pivello» concluse il gigante.
«Interessante…davvero interessante come tecnica…curioso che nessuna delle due necessiti di alcun seal! Eheheh!» Natsu era scampato al devastante pugno che aveva menomato l’arena di combattimento con piccole o grandi crepe intorno all’area d’impatto. Il giovane guerriero dai capelli argentei era riuscito sfuggire al potente attacco balza poco prima che l’attacco giungesse a destinazione finendo per atterrare su uno di quei grossi bracciali che l’uomo portava nei polsi con le sue mani. La verticale era stata fin da sempre la punta di diamante delle sue acrobazie, se tale può essere considerata, e in quella occasione gli salvò la vita.
L’uomo rimase attonito alcuni secondi, giusto il tempo che Natsu reagisse, sferrando un doppio calcio di collo pieno sul suo capo sfruttando la posizione rovesciata in cui era incappato. L’uomo indietreggio un po’ ma si riprese quasi subito, il che fece capire al giovane Argento, quanto fosse dura battere un avversario del genere.
«Bene bene. Non ti ho fatto quasi nulla. Non sei affatto malaccio vecchio.»
«Eheheh, questo non è nulla!» Boucan scomparve improvvisamente, ancora una volta, ma sta volta si portò alcuni metri dietro Natsu, che fece in tempo a girarsi per capire ciò che l’uomo aveva intenzione di fare. Aveva intenzione di sferrare un pugno con la rapidità massima, il che avrebbe sortito degli effetti devastanti se fosse giunto a destinazione. La sagoma scomparve ancora lasciando il posto a movimenti confusi, indecifrabili, per poi riapparire nuovamente a meno di un metro e mezzo da FullFang, tentando di sferrare un pugno “Doton” contro il volto del giovincello, che però non si fece cogliere impreparato, anzi, si abbassò a quattro zampe schivando così il colpo, e mantenendo la posizione, spicco un saltino verso l’alto e con il gomito sinistro tentò di menare un colpo ascendente nel mento dello sfortunato rivale, che però venne schivato senza troppe difficoltà con una strisciata all’indietro. Tuttavia Boucan non si limitò a difendersi, anzi, una volta completato il movimento di schivata ritento con un colpo analogo al precedente, che aveva per obiettivo l’intera figura di Natsu, che ora fluttuava in aria, inerme, o quasi, infatti il giovincello, in aria, riuscì a piegarsi all’indietro, schivando così il colpo, o quasi tutto, infatti la velocità di esecuzione del pugno fu tale che il ragazzo venne graffiato alla guancia sinistra. Tuttavia il ragazzo, ormai stufo di quella battaglia, che lo stava mettendo parecchio in difficoltà, optò per sistemare rapidamente le cose, infatti, appena atterrò a quattro zampe schizzò, via e cominciò a correre come una tigre, oppure come un cane selvatico, intorno al suo avversario.
«Che stai facendo cretinetti? Vieni da me che ti sistemo per le fes…» l’uomo fu impossibilitato a continuare la frase poiché il ragazzo, prima che la frase si interrompesse, scomparve, per poi riapparire con la gamba a contatto con la bocca dello stomaco del suo avversario, meglio noto come, Plesso Solare. Il colpo, anche se violento, non avrebbe ucciso, al contrario della notte precedente, in quanto l’uomo era davvero una montagna di muscoli. Nonostante tutto però, il figuro schizzò in aria, anche se solo di pochi metri, forse tre, ma che permisero al giovane Natsu di spiccare un salto verso l’uomo e di completare l’opera con un potente pestone in mezzo agli occhi ed un ultimo pugno nello stomaco. L’uomo grugni ogni volta che un colpo giungeva a destinazione, e convinto che fosse realmente finita, Natsu si concesse la libertà di abbassare la guardia, errando, infatti, l’uomo, prima di cadere rovinosamente a terra, sferrò una ginocchiata nel pieno ventre del bimbo, facendo schizzare via per alcuni metri. Il giudice, pronto ad annunciare la vittoria di Boucan, rimase esterrefatto nel vedere che il povero omaccione era riverso a terra, dolorante, mentre il ragazzino, seppur esile, era riuscito a sopraffare colui che figurava tra i favoriti.
Natsu uscì malconcio dall’arena e senza dire ne se ne ma, si avviò verso i dormitori dove, dormendo per la stanchezza, attese il giungere della fatidica ora, dove avrebbe agito in compagnia del suo capo squadra con o senza Hiroshi, e in quello stesso ambito, avrebbe parlato con Sasame dei dubbi che assillavano lui e Foku
.



CITAZIONE
Slot Azione:
Slot Tecnica: 1°: Alzata della Foglia
Consumi: 10
Recuperi: //
Chakra: 90/100

Stato Fisico: Perfetto.
Stato Psicologico: Teso.
Equipaggiamento:

§Flash x 3
§Kunai x 6 (3 Avvelenati)
§Filo d'acciao x 40m (Avvelenati)
§Tonico da Guerra x 1
§Fumogeni x 2
§Carte Bomba x 2
§Blowgun x 1
§Fukibari x 5 (avvelenati)
§Aikuchi x 1 (Avvelenato)
§Accendino x 1
§Kakute x 1 (dito medio mano destra) (Avvelenato)


Armi utilizzate: //

Tecniche Utilizzate: Alzata della foglia

 
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¬Kob
view post Posted on 27/5/2010, 19:54




≈Scarlet Sword
Come sempre vi incontrerete nel luogo stabilito, deciderete che non è più possibile andare avanti nella missione a rilento e quindi partirete senza dani. A questo punto grazie ai documenti e alle mappe riuscirete a trovare il percorso più facile per arrivare al laboratorio. Come sapete già vi aspetterà all'entrata una guardia che sarà Energia Rossa e che vi creerà non pochi problemi. Come già indicato in via privata al capogruppo, sarà lui a muoverla e a descriverla secondo le mie indicazioni.

Per qualsiasi cosa chiamatemi.

 
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26 replies since 5/4/2010, 18:45   534 views
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