Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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¬Kob
view post Posted on 2/5/2010, 14:19 by: ¬Kob






•A compiacersi del semplice ci vuole un'anima grande.
~Arturo Graf



~Narrato
»Parlato
•Pensato



≈ Arena Kawazashimi



~In quell'arena maestosa ed appariscente, che prendeva il nome di Kawazashi, il vento frusciava silenzioso, scompigliando la perfetta capigliatura del giovane Uchiha ed irritandogli leggermente lo sguardo che ormai aveva assunto un colorito rossastro, che ricordava vivacemente il color purpureo del sangue. "Cos' erano quegli occhi?" si sarebbero potuti domandare in molti, ignari della maledizione che risiedeva nelle iridi degli Uchiha, in tanti invece non ne avrebbero avuto nemmeno il tempo, intimiditi dal potere cremisi che risiedeva in tali individui, ma in quell'arena non si sarebbero verificate tali azioni. I quattro genin della foglia erano ben informati riguardo le capacità di quel doujutsu che per un motivo o per un altro era diventato di dominio pubblico. Quel potere che un tempo risiedeva solamente nei soldati più valorosi, quel potere che nessuno conosceva a causa dell'assenza di superstiti dopo un semplice sguardo,ormai era conosciuto da tutti ed apparteneva perfino ai ninja più deboli, anche negli impuri, che non avevano una sola goccia di sangue Uchiha nel loro sistema circolatorio. Sosuke non era riuscito a fermare la diffusione di quell'arcano e nefasto potere alle genti indegne.Quella famiglia che un tempo aveva assistito alla creazione della più forte potenza ninja di sempre, ormai, stava andando in malora, si stava sfaldando. Sosuke ne era disprezzato. Non sapeva ancora come mettere ordine all'interno del clan, non sapeva come controllare la diffusione dei segreti più antichi che il mondo stava a poco a poco apprendendo. A quanto pareva, però, importava a pochi tale sviluppo, perfino all'interno della cerchia più pura della casata maledetta questo problema sfuggiva.Sosuke, il prodigio della casata maledetta, il pupillo del clan, aveva compreso questo problema nonostante la sua età, e già ipotizzava movimenti mirati per risolvere la situazione, eppure nessuno dei suoi piani pareva essersi rilevato abbastanza soddisfacente per i suoi standard. Attendeva dunque una qualche illuminazione, un pensiero o un idea che avrebbe reso il suo clan nuovamente temibile potente come un tempo,e di conseguenza avrebbe reso lui stesso un re all’interno di quella gerarchia problematica del villaggio. Certo non sarebbe stato facile in nessun modo, ed avrebbe avuto bisogno del maggior aiuto possibile per farlo, per questo si era spesso documentato sulla gente che avrebbe potuto assoldare per farlo. Tutti Uchiha naturalmente, e tutti con buoni motivi, ma oltre a doverli convincere, il prodigio avrebbe dovuto avere un piano ben definito, che non era ancora riuscito ad elaborare. Quei pensieri vorticavano continuamente nella testa del giovane genin, persino in momenti solenni ed importanti come gli esami chuunin, a cui aveva preso parte unicamente per due motivi molto lontani dai normali, ovvero l’aspirazione alla carica di quel rango. Il primo di questi era senza dubbio un alibi per non prender parte a missioni noiose e scialbe a cui avrebbe senza dubbio partecipato senza un occupazione alternativa come un evento di fama mondiale. In questa maniera avrebbe approfittato del periodo per prendersi una pausa dalle burocratiche dittature del suo villaggio, e ne avrebbe ugualmente approfittato per soddisfare il secondo motivo. Sicuramente questo era il motivo più importante tra i due, quello che lo aveva convinto ad accettare i consigli dei chuunin e degli Jonin di Konoha che gli avevano tediato la mente per diverso tempo. La scelta che aveva fatto, la scelta di partecipare agli esami chuunin, era dovuta al potere che voleva mettere sotto esame, aveva deciso di prender parte alle selezioni per mettersi alla prova. Sosuke sapeva benissimo di essere uno dei più forti genin in circolazione, e sapeva anche che a causa della sua tenera età era ancora più ammirato e portava sempre più rispetto e onore al suo clan, eppure sapeva che non era l’unico genio ancora costretto alla carica di genin. Uno lo aveva già incontrato molto prima di iniziare gli esami chuunin, e si chiamava Kisuke Nara, abile stratega del clan degli ombrosi, che pareva essere ormai un ossessione per l’Uchiha. Anche per questo aveva scelto di partecipare agli esami, perché sapeva che Kisuke sarebbe stato li come lui: a confrontarsi. Questo giovane ombroso era ormai diventato oggetto dell’ossessione del prodigio, che sperava di incontrarlo per mettersi alla prova con lui. Sapeva bene che di ninja superiori a lui ne esistevano, anche se mai aveva avuto l’occasione di incontrarli in combattimento, ma in quel momento, davanti agli occhi scuri di quel Nara, sapeva che avrebbe potuto confrontarsi, anche in minima parte, con lui, causa delle divergenze dello scontro. Un due contro due non era il massimo per combattere contro due portentosi avversari confrontandosi con uno di essi, sperando in un combattimento all’ultimo respiro. Eppure Sosuke avrebbe trovato il modo, anche solo per poco, per valutare il Nara secondo standard ben severi. Per via di quella prova e dei suoi metodi di valutazione inoltre non avrebbe permesso ai suoi avversari di dividere lo scontro in due, come già avevano tentato di fare, ma si sarebbe concentrato ed avrebbe tentato di affrontare la coppia nello stesso momento, magari approfittando di una buona dose di senjutsu, di cui lui ed il suo collega Shintaro erano provvisti, forse al contrario dei loro avversari, che per via del loro carattere, supponeva Sosuke, erano restii a collaborare in maniera adeguata. Fortunatamente Sosuke era stato a contatto con entrambi i membri della squadra avversaria, analizzando i comportamenti ed i dialoghi di essi, riuscendone quindi a trovare i punti di forza ed i punti deboli, fino ad arrivare alla conclusione che quella coppia era incompatibile. innanzitutto Kisuke non amava né il clan Uchiha, come non amava il clan Hyuga, né le idee che aleggiavano attorno a quei nomi, e lo aveva dimostrato in ogni maniera durante la missione in cui i due si erano conosciuti. Sosuke aveva infatti notato gli sguardi che il Nara gli lanciava, sguardi carichi di odio e disprezzo, ed i comportamenti che esso aveva non differivano dai suoi occhi scuri come la pece. Inoltre Mitsurugi era il “classico” Uchiha, attaccato al clan e alla fama, seppur ormai labile, di esso, e lo aveva dimostrato durante il loro breve ma intenso scontro, dove pieno di se aveva affermato la sua superiorità sul consanguineo ipotizzando una qualche penalizzazione, ed allo stesso modo sottovalutando il prodigio per via della sua età.Tutte balle Sosuke aveva dimostrato di essere superiore al familiare, e questo non gli andava bene, non era fiero di essere stato superato da un ragazzino più giovane di lui. Sosuke era inoltre sicuro che l’altro Uchiha avrebbe colto la prima occasione, per vantarsi e per esporre il suo alibi inutile al Nara in modo da non esser visto male, ed era altrettanto sicuro che il Nara avrebbe risposto a tono al giovane emulatore, non tenendo conto delle boriose parole del giovane Uchiha. Per questa maniera l’Uchiha sperava di poter vincere quell’incontro nonostante la potenza di Kisuke e le aspettative, che aveva valutato solo individualmente gli esponenti delle coppie, tutti validi senza alcun dubbio, ma solo per quanto riguardava il combattimento in singolo. Sosuke Uchiha e Shintaro Nara, però, avevano avuto modo di incontrarsi e prepararsi allo scontro in maniera adeguata, ipotizzando strategie, contrattacchi, attacchi combinati e ideando un linguaggio segreto talmente ampio da poter provvedere a quasi tutte le evenienze. I due avevano anche avuto modo di scambiarsi le informazioni in possesso riguardo ai propri clan che, casualmente e ironicamente, erano gli stessi degli avversari, così da essere pronti a combattere le eventuali specialità innate dovute ai geni familiari. Anche Sosuke, pur essendo restio a donare gratuitamente informazioni sullo Sharingan, decise di dare alcuni consigli al compagno, informandolo delle potenzialità sui genjutsu e sulla tecnica speciale che aveva abilmente strutturato il familiare di Sosuke, così da prevenirla in caso di necessità. Erano così giunti all’incontro, ed anche se i due erano considerati sfavoriti da quasi tutti, non temevano più di tanto la dura sorte che li attendeva, che stranamente pareva tifare per il lato opposto della scacchiera.

[...]



~L’incontro era iniziato a pieno ritmo, tanto che la olla sugli spalti fremeva ancor di più da quando erano scoccate le undici in punto, inebriando i quattro partecipanti, tra cui Sosuke, che aveva stranamente fatto cessare i piani per il suo clan e si era concentrato unicamente sulla battaglia. Il vento che prima gli scompigliava i capelli si era abbassato, ed ora solleticava fievolmente sulla pelle scoperta del giovane, impegnato a partecipare ad un grande incontro. Quella folla, intanto, lo rendeva diverso, in un certo senso aveva reso più attento quel giovane che pareva si stesse drogando con le urla della gente, di cui si cibava, acuendo i propri sensi. A Sosuke non importava sapere a chi erano diretti quegli schiamazzi, se a lui o all’altra squadra, gli importava solo che qualcuno vedesse ciò che stava per fare, perché avrebbe presto tentato di far cambiare idea a tutti quegli spettatori che osservavano la situazione. Forse essi avevano anche ragione a considerare migliore la squadra di Kisuke, date le sue abilità, ma la loro completa fede in quei due ragazzi, quella fede che dava fastidio all’Uchiha, per quanto essa fosse intensa, come se fossero dipendenti dalle gesta di quel ragazzo, sarebbe presto mutata e avrebbero visto in maniera più oggettiva il tutto. Questo era il primo obbiettivo che voleva dimostrare in quell’ultima sessione di gioco. Naturalmente facendo ciò sperava di far ammirare le gesta della famiglia Uchiha ed anche se non gli portava un gran beneficio, sperava che il suo consanguineo fosse in grado di far trattenere il fiato sospeso agli spettatori, in modo da dare una svolta, seppur minima, al fato del clan. Strana la mente umana, che nei suoi più segreti meandri ti spinge a fare ciò che non vorresti fare, come l'inconscio del giovane prodigio lo aveva obbligato a pensare al clan, nonostante la sua reticenza. Comunque quello era il motivo delle lotte interne. Sapeva bene che se ne avesse avuto l’occasione, Sosuke avrebbe portato lo scontro dal doppio al singolo, ma solo assicurandosi di aver neutralizzato adeguatamente i due partecipanti di troppo. Da un certo punto di vista sperava infatti di riuscire a neutralizzare i due Nara, o quanto meno quello avversario, lasciando così arrendere il compagno per favorire un incontro singolo verso Mitsurugi, che era ormai sicuro di battere, per poi mostrare a tutti gli spettatori il potere originale del clan più potente di konoha. Dall’altra parte, però, il prodigio della foglia sperava di incontrare singolarmente Kisuke, per confrontarsi definitivamente con lui e stabilire chi tra i due era il più forte, chi dei due era il vero genio. Eppure se le cose non fossero andare in quella maniera avrebbe accettato comunque l’esito, la cosa importante era dimostrare al mondo la superiorità degli Uchiha, ed anche se il suo team fosse stato sconfitto e se non metteva Mitsurugi sullo stesso piano del suo compagno, sperava in un cambiamento minimo riguardo al nome Uchiha, un cambiamento che gli avrebbe dato speranza.

[...]



~La mossa ideata dal Nara e dall’Uchiha evidentemente non era andata perfettamente a segno, ma aveva solamente provocato delle ferite superficiali sul corpo del familiare del pupillo del clan, che subito dopo aver evitato la gabbia di roccia, aveva tentato di schivare le sfere di fuoco lanciate dall’avversario Shin, guadagnandone leggere ustioni. Come prima mossa non era stata la migliore, Sosuke lo aveva capito. Esso aveva infatti già mostrato al “fratello” quella tecnica che già due volte aveva utilizzato in quell’esame di selezione, ed anche se questa volta aveva nascosto i sigilli dietro uno spesso muro d’acqua, non era servita a niente. L’Uchiha sciolse la tecnica appena un attimo dopo averla iniziata, accortosi di non essere riuscito a “beccare” il consanguineo, quindi attese il momento propizio per continuare il suo attacco. Non appena vide che la “Bestia Nera” aveva attivato il muro d’acqua per difendersi dagli attacchi di fuoco del suo consanguineo, il giovane con un leggiadro movimento della mano tirò a sé il filo che aveva utilizzato per tentare di colpire l’Uchiha, facendo in modo di posizionare il Kunai, su cui era applicata la carta-bomba, all’altezza del viso del Nara. Così, appena il suo avversario sciolse la tecnica acquatica Sosuke fece detonare il congegno, che ormai sarebbe dovuto essere a meno di un metro di distanza dall’ombroso. Poi, appena pochi attimi dopo, si preoccupò di aiutare il compagno a salvarsi la pelle. Durante la sua azione, Sosuke aveva permesso all’Uchiha di portare un calcio mirato al mento al giovane Shintaro, che era volato di qualche metro con una carta-bomba applicata sul torace. Con un movimento fulmineo e combinato, però, l’azione dell’avversario non aveva avuto il successo sperato. Shintaro si levò la maglietta in un attimo, approfittando della gravità, e con velocità Sosuke la aveva colpita con una stelletta ninja, allontanandola il necessario affinché si potesse salvare il suo compagno. Senza alcun dubbio, inoltre, Mitsurugi avrebbe attivato la tecnica prima di essersi allontanato il necessario, e ciò avrebbe fornito il tempo necessario, alla maglietta di sprofondare nell’acqua. Il tempo non avrebbe condannato quei giovani in quel momento. O almeno non li avrebbe condannati quell’azione. Subito dopo aver apportato la difesa necessaria per salvarsi la pelle, i giovani sfavoriti decisero di indietreggiare di diversi metri, così da ritrovarsi sulla linea dell’acqua, per poi continuare il combattimento in un altra collocazione. Sulla superficie cristallina di quel luogo sarebbe stato più facile, per i due, contrattaccare al meglio gli attacchi degli avversari, ed eseguire delle buone azioni combinate per mettere in difficoltà i restanti Uchiha e Nara. Infatti, non appena i due si fermarono sull’orlo della soluzione liquida, all’Uchiha vennero lanciate addosso delle carte-bomba, che lo costrinsero a creare ad un metro davanti a sé, uno spesso muro d’acqua che le bloccasse, poi, una volta saltato indietro di un altro metro, l’Uchiha fece fermare il flusso di chakra sulle piante dei suoi piedi, prese un bel respiro e così sprofondò nell’acqua distante circa venticinque metri dell’isolotto di terra.




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Uchiha Sosuke
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Verde

Chakra: 145/200
Condizione Mentale: Concentrato
Condizione Fisica: Illeso


Consumi: Mantenimento Sharingan [5]
Tecnica: Muro d'Acqua [20]


Armi svelate:
Katana {1/1}
Wakizashi {1/1}
Tirapugni {2/2}
Guanti con lamina {2/2}
Kunai con Cartabomba arrotolata nel manico {1/1}
Filo di Nylon {40m}
Shuriken {1/1}

SPOILER (click to view)
†Sharingan
Attivazione: Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]

Muro d'Acqua - Suiton Suijinheki
Tipo: Ninijutsu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Serpente con indice destro fuori.
Tramite questa tecnica il ninja crea davanti a se un resistente muro d'acqua, che gli permette di preteggersi da attacchi di fuoco e dalle armi da lancio. A seconda delle necessità il muro può assumere una forma cilindrica e proteggere il ninja a 360°, in quel caso però la sua robustezza risulterà indebolita. Il consumo varia da Medio in presenza di una consistente quantità d'acqua (almeno 20 litri concentrati entro 3 metri dall'utilizzatore) ad Alto in assenza della suddetta condizione.
(Livello: 4 / Consumo di Chakra: Variabile)


OT: Mi scuso per il post che non è bellissimo.



 
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