Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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¬Kob
view post Posted on 11/4/2010, 21:38 by: ¬Kob






•Bisogna perdere per vincere.
~Gabriele Martufi



~Narrato
»Parlato
•Pensato



≈ Arena Kawazashimi



~Le lancette dell’orologio scorrevano lente sul quadrante bianco appeso alla parete dell’ingresso dell’arena Kawazashimi, scandendo ogni minuto e secondo che distanziava il giovane Sosuke, ed il suo compagno Shintaro, dall’ennesima prova dell’esame chuunin a cui avevano preso parte appena pochi giorni prima. Mancavano ormai pochi minuti all’inizio dello scontro finale, prefissato per le undici di mattina di quel giorno afoso, che avrebbe decretato non solo la vittoria di uno dei due team, portando onore e gloria e fama ai due esponenti, apparentemente i più forti, dei clan Uchiha e Nara di Konoha, che già si erano dimostrati ottimi elementi del villaggio della foglia, ma portando anche ai due vincitori la possibilità di mettersi a confronto tra di loro, per scovare infine in fine il vero vincitore di quel torneo tanto celebre quanto pericoloso. Sosuke Uchiha, giovane genin del Konohagakure no sato, aveva ormai una certa esperienza per quello che riguardava il mestiere di ninja, nonostante la sua tenera età di tredici anni, e propendeva al titolo di campione da ormai qualche tempo, sperando vivamente di riuscire a rimanere in gara fino alla fine, benché sapesse che le probabilità per il suo team di superare la prova che lo attendeva erano molto basse. Anche se il piccolo prodigio credeva nell’organizzazione e nella collaborazione che era riuscito ad organizzare insieme al compagno, ed era sicuro che il team opposto non avesse organizzato nulla durante quei tre giorni di pausa, temeva per la vittoria del team formato quasi ed unicamente da Kisuke Nara, che sicuramente rappresentava il pericolo maggiore per Sosuke e Shin. Questo ninja era temuto e rinomato dal villaggio da cui proveniva, ma quello che più provocava i timori dell’Uchiha erano le abilità che aveva dimostrato di avere nella missione in cui Sosuke lo aveva incontrato per la prima volta, che lo rendevano terrificante. Era quello il motivo per cui il prodigio della casata maledetta lo voleva incontrare. Aveva da sempre cercato qualcuno che fosse in grado di metterlo in difficoltà, e magari batterlo, in un incontro epocale tra titani, uno di quelli che non aveva avuto mai, eppure quell’occasione non gli si era ancora presentata, nemmeno in quella finale. Quell’ultima prova non soddisfaceva i requisiti necessari affinché ciò avvenisse. Nonostante i due si sarebbero scontrati in quell’esame, non sarebbe stato nella maniera adatta. Innanzitutto il Nara sarebbe stato spalleggiato da un Uchiha, che avrebbe senza dubbio ficcato il naso negli affari dell’ombroso e del prodigio, intralciandoli, e anche se fossero stati, Shin e Sosuke, abbastanza bravi da isolare il Nara il tempo necessario per neutralizzare l’Uchiha, Sosuke non avrebbe rischiato di perdere quell’incontro per la gloria della vittoria. Quella situazione non era delle migliori.

~Uchiha e Nara a confronto in un incontro all’ultimo sangue. Sarebbe stato emozionante, spettacolare e non sarebbero mancati i colpi di scena. Entrambe le squadre erano formate da abili strateghi e da combattenti eccezionali, suddivisi in due più o meno eque coppie, che si sarebbero presto scontrate davanti agli occhi delle genti più varie. Sosuke si stava preparando. Era già fisicamente pronto, armato di tutto punto e pronto a straziare, ma quello di cui era ancora sprovvisto era la calma. I suoi muscoli fremevano,vibrando a contatto con la soffice stoffa del kimono, la sua pelle sudava leggermente sulla fronte, ed il suo sangue ribolliva, per la prima volta Sosuke temeva di perdere, ma la cosa che lo preoccupava maggiormente di quell’aspetto era il dover dichiarare la sua inferiorità a Kisuke e a Mitsurugi davanti alla folla che sarebbe stata presente nell’arena. Parte della sua paura era infatti determinata dagli spettatori, che come avvoltoi attendevano un pasto di adrenalina, che spingevano l’Uchiha a temere. Eppure, di tutto quello spettacolo Sosuke aveva già preso precauzioni. Sapeva esattamente cosa avrebbe dovuto fare nel caso peggiore, sapeva che avrebbe dovuto abbandonare l’incontro in maniera brillante nel caso in cui non fosse riuscito a porsi in vantaggio immediato rispetto all’altra coppia. Non appena il prodigio della foglia fosse riuscito a comprendere la vera forza della coppia avversaria avrebbe scelto la vera strada da percorrere: la strada dell’ostinazione o quella dell’umiltà. Senza ombra di dubbio Sosuke preferiva la prima, continuando a lottare per un qualcosa di significativo, ma se fosse stato necessario avrebbe percorso la strada secondaria, che lo avrebbe portato ad arrendersi davanti a innumerevoli occhi ostili. Eppure, nonostante fosse irrequieto, l’Uchiha non lo dava a vedere. Restava impassibile, calmo, non muovendo nemmeno un muscolo al cospetto del giovane che lo avrebbe aiutato in quella prova ormai prossima, combattendo le proprie battaglie in una remota regione del cuore.
Mancavano veramente pochi minuti all’inizio della prova finale delle selezioni dell’esame chuunin, quando un ninja già presente nella stanza consigliò di porre le loro mani sulle sue spalle e poi essere preparati ad un nuovo teletrasporto, che ormai pareva diventare un abitudine per quelli esaminandi. In un battibaleno tutto il territorio circostante mutò, sciogliendosi in un vortice assieme a quei tre tipetti, per poi ricomporsi in un luogo completamente differente dal precedente. Il soffitto sulla testa dei genin era sparito, lasciando al suo posto un ceruleo manto adornato da nuvole candide, il pavimento di marmo bianco, perfettamente liscio e freddo era diventato una piattaforma irregolare di roccia con scanalature profonde su di essa e le pareti circostanti avevano lasciato il posto ad una serie di paesaggi inaspettati, che si concludevano in una moltitudine di spalti pieni zeppi di persone. Quello fu il cambiamento maggiore, che venne avvertito dai genin solo tramite il senso della vista, ma anche tramite quello dell’udito che spiazzò maggiormente tutti, disorientandoli un attimo. Sosuke iniziò, una volta messi i piedi a terra, ad analizzare per bene il territorio circostante, senza lasciarsi sfuggire niente, scovandone i vantaggi e gli svantaggi associati, ed elaborandone innumerevoli strategie che avrebbe potuto adoperare, insieme al suo compagno, una volta messi d’accordo. Così, proprio come a decine di metri di distanza distavano i visitatori, a pochi centimetri distava il suo compagno, alla sua sinistra, e a circa sei metri davanti a sé la coppia avversaria. Tutti e cinque, compreso l’esaminatore, si trovavano su una piattaforma di pietra posta al centro dell’arena, galleggiando sulla superficie cristallina dell’acqua, e mentre i giovani avevano iniziato a squadrassi torvi in viso, scambiandosi occhiate malevole e cariche di odio e tensione, che impregnavano l’aria di una qualche sensazione negativa, il giudice teneva d’occhio l’orologio sul suo polso, attendendo l’orario preciso per far partire l’incontro, così da attendere gli spettatori ritardatari. L’incontro non era ancora iniziato, ed anche se tutti i partecipanti erano già presenti, si aspettava ancora per l’inizio, nonostante i quattro fanciulli fossero apparentemente pronti ad iniziare.

~Il team formato dal giovane Sosuke Uchiha e dal brillante Shintaro Nara era dunque giunto al cospetto di tutti quegli spettatori famelici di vedere un importante combattimento come quello ormai prossimo, che già avevano dimostrato un certo interesse per l’una o per l’altra squadra, puntando i propri denari su una coppia che ancora non conoscevano se non per la fama dei singoli componenti. Apparentemente nessuno aveva considerato tutti i fattori. La squadra più ammirata e su cui avevano scommesso maggiormente era sicuramente quella in cui Kisuke Nara faceva da colonna portante, e si poteva benissimo capire dagli striscioni, i cori, e i pettegolezzi della gente, che già da qualche giorno aveva iniziato a mandare in giro, forse per indispettire gli avversari oppure per incoraggiare lo stesso team. Sia di Mitsurugi Uchiha che di Kisuke Nara, però, si sapeva già troppo. I loro nomi erano sulla bocca di tutti con missioni leggendarie e combattimenti epici che mai nessuno conosceva realmente, e tanto erano conosciuti che la gente li seguiva sin dalla prima infanzia di questi. Appena un paio di giorni prima della finale Sosuke aveva iniziato a sentire racconti sui suoi avversari, sulle loro capacità ed abilità e su molte delle strategie da loro adoperate. La gente pensava perfino che quel giovane uchiha che aveva avuto l’onore di combattere contro Sosuke nella fase precedente di quell’esame, si fosse solo limitato a giocare e a divertirsi durante quel breve periodo di tempo in cui si erano trovati a confronto. Il diretto interessato: Sosuke Uchiha, non la pensava allo stesso modo. Quel suo consanguineo era riuscito in appena un minuto a svelare molte delle sue carte nascoste, che naturalmente l’Uchiha aveva colto e immagazzinato, e a mostrare il suo vero io, lasciando correre la tagliente lingua e le parole, definendosi come tutti gli altri Uchiha egocentrico, borioso e provvisto di una tale sicurezza in sé stesso tale da non preoccuparsi degli altri, e di sottovalutar i propri avversari dalle apparenze. Almeno Sosuke e Shin si potevano permettere di dire di essere gli unici padroni delle loro abilità, e di non essere privi di assi nella manica. Sosuke aveva passato infatti la sua infanzia con una certa riservatezza, ed anche se al villaggio era conosciuto per la riuscita delle missioni in cui era stato protagonista, nessuno conosceva le sue carte speciali e le sue vere doti, che mai aveva mostrato. Perfino in quell’esame chuunin aveva mantenuto un certo distacco, trascorrendolo passivamente, senza mostrare le sue vere doti, ed immagazinando le informazioni possibili per poter avere delle buone basi in situazioni come quelle attuali. Anche Shintaro, per quanto aveva capito Sosuke, aveva fatto la stessa cosa, mantenendo anch’esso la maggior parte delle sorprese per la finale.

~Come stabilito nel loro ultimo incontro prima di quel fatidico incontro, prima di iniziare la vera e propria finale i due genin della stessa squadra si organizzarono sul da farsi in maniera abbastanza discreta, in modo da scegliere il metodo migliore per agire. Così, quasi stessero pensando la stessa cosa, riuscirono ad interagire tra loro con un semplice movimento della mano verso il lato sinistro della bocca così, lasciando correre quei primi attimi, decisero di lasciare al team avversario la prima mossa, in modo da poter partire contrattaccando alle loro mosse. Sicuramente i due avversari avrebbero tentato di portare il combattimento su un piano diverso, in modo da separare i singoli componenti e tentare di sbrigare la faccenda il più velocemente possibile come in un normale combattimento. Da quello che aveva capito Sosuke, inoltre, erano sicuri che il giovane Mitsurugi Uchiha avrebbe puntato tutto l’incontro sulle sue doti oculari, proprio come aveva fatto con Sosuke, così da mettere fuori gioco il giovane Nara e concentrare il combattimento su un due contro uno. Sfortunatamente per Mitsurugi, il Nara era già stato avvertito delle capacità oculari del giovane, e ne aveva preso delle precauzioni come il non guardare l’avversario negli occhi, in modo da non cadere vittima di alcun genjutsu. Inoltre, sempre durante una delle sedute che avevano avuto modo di fare i due ragazzi, Sosuke aveva descritto accuratamente il genjutsu utilizzato contro di lui la prima volta, in modo da lasciar prendere delle precauzioni nel caso in cui fosse avvenuto il contatto oculare. Pareva dunque che l’organizzazione della coppia sfavorita e la loro innata intelligenza avesse guadagnato qualche punto rispetto agli altri, partendo con il piede giusto. L’attenzione di tutti e quattro i ragazzi nell’arena era al massimo, e tra la tensione e l’odio che aleggiava li intorno i secondi passavano lentamente, rendendo ogni azione più lenta del solito. Fu quasi un punto di svolta quando l’esaminatore iniziò a mettersi in posa per dichiarare l’inizio del combattimento. Già durante la sua prima mossa, gli avversari si erano iniziati a preparare per l’attacco. Proprio utilizzando il metodo solito, l’Uchiha aveva iniziato a trafficare all’interno della casacca che lo ricopriva, mostrando in maniera più discreta le sue mosse, e non appena la mano dell’esaminatore scattò in basso, segnalando l’inizio del combattimento, il putiferio si scatenò. Un boato esplose dagli spalti ove erano rintanati i visitatori, ed in un attimo la coppia avversaria agli Uchiha si mise in moto, tentando, come previsto, di dividere i giovani. Kisuke Nara, quello che sarebbe potuto facilmente essere considerato il genio della foglia, pari in quanto ad intelletto solo ad Akira Uchiha, reietto del clan, iniziò con un attacco diretto verso l’Uchiha, ed adoperandogli contro una delle armi più conosciute dagli stessi Konohani: il fuoco, indirizzando verso di lui all’incirca dodici sfere di fuoco, che lo avrebbero certamente costretto ad utilizzare una qualche sorte di barriera o scudo per uscire incolume da quell’attacco. Mentre Sosuke iniziò a prendere precauzioni per tale evento, però, accadde qualcosa che non riconobbe. Il suo compagno, Shintaro, aveva preso precauzioni per lui, informandolo riguardo ad una strategia durante il momento di pausa dello scontro ed indirizzando le attenzioni dell’Uchiha su un qualcosa ancora non ben definito. Durante quella copertura formata d’acqua, dove l’Uchiha poteva mantenere stabile la sua posizione senza essere visto, attivò in un frangente la sua innata, tingendo di rosso sangue le sue iridi oscure e compose i sigilli che ormai poteva considerare suoi avanzando di circa due metri in avanti. Durante la sua azione il suo compagno sarebbe scattato diagonalmente in avanti, e lanciando un kunai con un flash diretto verso i suoi avversari avrebbe fornito l’occasione all’uchiha di compiere ciò che avevano prefissato. Non appena il muro d’acqua si infranse sul terreno, trascinando in avanti di qualche metro gli oggetti lanciati, evidentemente da Kisuke, verso l’Uchiha, esso si apprestò a chiudere gli occhi nel momento esatto della detonazione del flash, avvertito tramite uno schiocco di dita del compagno, secondo il linguaggio da loro ideato, e riaprendoli subito dopo iniziò il suo movimento di attacco. Sosuke avrebbe tentato di prevedere il movimento di schivata del suo consanguineo, e avrebbe poggiato le mani a terra, creando ad un metro da se una gabbia di roccia diretta sui suoi avversari, principalmente sull’Uchiha, per tentare di intrappolarli al suo interno ed una volta creata tale barriera avrebbe estratto dalla tasca posteriore un kunai munito di cartabomba a cui era legato un lungo filo di nylon, ed aggrappandosi al filo di nylon avrebbe fatto un movimento circolare per mandare il kunai oltre la gabbia di roccia, in modo da tentare di prendere gli eventuali ragazzi se fossero riusciti a scampare alla tecnica, per poi decidere di detonare la bomba, o meno.

~L’incontro ormai era iniziato, e con un ritmo abbastanza veloce che avrebbe potuto sorprendere la folla, attenta ad ogni minima mossa dei giovani contendenti al titolo di chuunin.





S t a t u s

Generalità ~
Nome: Uchiha Sosuke
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Verde

Chakra: 170/200
Condizione Mentale: Teso
Condizione Fisica: Illeso


Consumi: Attivazione Sharingan [10]
Tecnica: Gabbia di roccia [20]


Armi svelate:
Katana {1/1}
Wakizashi {1/1}
Tirapugni {2/2}
Guanti con lamina {2/2}
Kunai con Cartabomba arrotolata nel manico {1/1}
Filo di Nylon {40m}

SPOILER (click to view)
†Sharingan
Attivazione: Ci si concentra sui propri occhi irrorandoli di energia (Consumo di Chakra: Basso). Il colore degli stessi varierà da quello originario a rosso intenso, e ad affiancare la pupilla appariranno uno o più "tomoe". L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra del ninja che esegue la tecnica oppure al rilascio della tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo). [Attivare lo Sharingan conta come Tecnica Base]

†Gabbia di Roccia
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: 4
Descrizione: Il ninja che utilizza questa tecnica, dopo aver effettuato le posizioni magiche, poggerà a terra una mano e dovrà rimanere in questa posizione per tutta la durata della tecnica. Cosi facendo, innanzi a se a una distanza massima di 1 metro, alzerà un muro di terra mista a minerali duri, accompagnato dal rumore duro dell'emersione delle roccie, che si chiuderà a sfera (max 3 m di raggio) attorno al ninja avversario o all'utilizzatore stesso. La gabbia è molto resistente sia ai ninjutsu che ai taijutsu, per distruggerla in un unico colpo sarà necessario utilizzare tecniche con un costo pari ad Alto. La gabbia di roccia ha un costo di mantenimento pari a Basso per turno escluso il primo, inoltre dal secondo turno in poi l’utilizzatore di tale tecnica sarà in grado di manipolare ulteriormente la conformazione della gabbia restringendola (max 1/3 a turno) oppure creando al suo interno delle “lance” di roccia con un ulteriore costo di chakra pari a Medio-Basso per lancia. L’utilizzatore può rilasciare in ogni momento la tecnica disgregando così la gabbia.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio, Costo di Mantenimento Basso, ulteriore Medio-Basso per altri effetti)


OT: Mi scuso per il post che non è bellissimo.




 
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21 replies since 15/3/2010, 23:36   654 views
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