Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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† K y u b i »
view post Posted on 6/4/2010, 10:53 by: † K y u b i »





..:: ۞ Grupie ۞ ::..


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~ Narrato
Pensato
Parlato
• Parlato Esaminatore
» Parlato Altri



~ ..:: ۞ ::.. ~




≈ Arena Kawazashimi.



~ Era lì. Non c’erano dubbi questa volta. Il ninja più temuto del Konohagakure “No Sato” si ergeva sopra tutti i presenti. Tra i quattro astanti nell’arena, lui poteva vantare un esperienza così immensa che nemmeno sommando quella degli altri tre si poteva eguagliare. E proprio quella base fondamentale forgiata negli anni avrebbe fatto pendere l’ago della bilancia in quella sfida, in quella finale tanto attesa. Le coppie erano miste, la novità di quell’anno. Uchiha e Nara a confronto. Sulla carta il gruppo favorito non poteva essere che il loro. Una sicura promessa era Mitsurugi Uchiha che ancora pochi conoscevano e l’ormai leggendario Nara Kisuke. Di lui si vociferano tante cose, la maggior parte false, poche vere. Il ragazzo Nara, candidato ad un ruolo importante nella radice del fuoco aveva appena finito gli esami di selezione. Questa è una delle tante voci di corridoio. Pettegolezzi. Dopotutto doveva ancora vincere quella sfida, peccare di presunzione poteva costagli molto caro. Le risposte dell’Uchiha non gli importavano. C’erano già ancora tanti interrogativi. E tutti riguardanti quel suo consanguineo di nome Shinitaro Nara. Chi era? Nessuno l’aveva mai sentito. Non si era mai messo sotto la luce della ribalta. Eppure era riuscito a raggiungere la tanto attesa finale o semifinale che fosse. A parte lui, bene o male il manipolatore delle ombre conosceva un circa i due Uchiha. Uno era il suo compagno di squadra. Di lui ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma visto che non si poteva cambiare le regole in corsa doveva accontentarsi di quello che passava il convento, almeno non doveva combatterci contro. Un tre contro uno non l’avrebbe esaltato più di tanto. Invece, con l’altro natio del ventaglio aveva avuto già qualche diverbio in passato. In una missione. Assieme anche ad un vecchio amico della bestia Nara. Hinato Hyuuga, oramai un chunin veterano. Chissà se era ancora vivo. Da quando era avanzato di grado l’aveva visto solo in quell’occasione. Ormai saranno passati parecchi mesi da quella volta. Finiti gli esami l’avrebbe cercato nuovamente. Magari per provare a sfidarlo. Per metterlo e per mettersi alla prova da pari grado. Si, ne era certo. Prima di dissolversi dalla foglia avrebbe incontrato il suo vecchio amico. L’unico con cui era sicuro di avere dei contatti in futuro, qualunque cosa decidesse di fare contro il suo villaggio natio. L’altro compare invece era semplicemente sparito. Destinazione ignota. Un uomo che poteva eguagliare la sua fama e la sua leggenda. L’unico vero Uchiha che sia mai esistito. Forte quanto lui, forse.. Akira Uchiha. Chunin scomparso dalla massa dei fogliosi per una missione che andava oltre le sue capacità evidentemente. L’unico con il quale il ragazzo delle ombre avrebbe mai voluto combattere. L’unico che fosse in grado di impensierirlo in un combattimento.. L’unico che poteva raggiungerlo nella leggenda. Dopo di lui c’era il vuoto. Avevano camminato pari passo per anni. Poi un sassolino chiamato “Vita” costrinse loro prendere strade diverse. Un vero peccato, davvero. Prima della fine l’avrebbe rivisto anche lui. Ne era consapevole. Ma ora non doveva tergiversare. La finale lo stava chiamando. Lo assillava. Avrebbe vinto, ne era certo. Solo il tempo doveva enunciare il verdetto finale. Il cielo era limpido. La temperatura dell’atmosfera era l’ideale per combattere. Il laghetto giaceva calmo ai bordi dell’isolotto. I quattro ragazzi si trovavano uno di fronte all’altro. Chissà quali strategie si sarebbero mostrate agli occhi dei tanti sostenitori di li a pochi attimi. Kisuke in testa ne aveva già organizzate un paio. Doveva solo decidere come muoversi. Ma prima di tutto ciò avrebbe dovuto consultare in modo schietto con il piccolo Mitsurugi. Dargli almeno un opportunità era abbastanza lecito da parte sua. Ma al primo sgarro l’avrebbe abbandonato a se stesso. Non c’era posto per lui se avesse anche solo lontanamente immaginato di impiegare tutti gli sforzi per portare solo dei miseri danni. Ogni secondo sembrava tiranno. Anche se le urla degli spettatori erano forti e rimbombanti, Kisuke, percepiva solo il silenzio attorno a sé. Era in una fase rem dove la concentrazione era assoluta. D’ora in poi cerano solo loro quattro. Lo sguardo del consumato Nara vagava da un avversario all’altro. Non che avesse tutta questa scelta. O avrebbe preso di mira il suo lontano parente oppure il ragazzo dagli occhi color vermiglio. C’erano molte incognite. In quei tre giorni passati nella stanzetta a riposarsi di certo non avevano fruttato molte idee in quanto a strategia. Le poche informazioni che aveva in possesso sul ragazzo di nome Shinitaro non lo convincevano più di tanto. Se aveva pure lui il potere che rendeva celebre il casato Nara la cosa si complicava un po’. In quanto a jutsu, tutti conoscevano bene o male le arti magiche e quelle marziali di Konoha. Esse erano la pietra miliare dell’insegnamento. All’accademia, dopo la prova del controllo del chakra, le tecniche erano la seconda parte che veniva studiata dagli allievi. Quindi almeno sotto quel punto di vista se la giocavano alla pari. Quello che avrebbe veramente reso l’incontro più piccante era sicuramente l’utilizzo delle innate in possesso. Quattro occhi color rosso sangue, un ombra nera come il carbone e l’incognita di turno. L’essere all’oscuro di quello che Shinitaro poteva avere in serbo per lui non lo rendeva felice. L’unica cosa che poteva fare era aspettare. Sapeva bene il funzionamento dell’ombra. Avrebbe atteso semplicemente di vedere muoversi qualcosa alla base dei piedi di quel pivellino per farsi un idea più dettagliata. Per il momento si sarebbe tenuto a distanza di sicurezza. Era inutile rischiare un coinvolgimento corpo a corpo senza essere sicuri di cosa poteva succedergli. D’altro canto, quasi sicuramente Sosuke aveva avvertito il suo compagno su cosa poteva capitargli man mano che lo scontro si fosse animato di un fuoco intenso. Il piccolo Uchiha aveva avuto a che fare con tutti e due i Kagefusha e anche se per poco aveva di certo registrato tutte abilità viste in passato. Quindi già prima di partire si poteva dire che un buon 0.5% utile per la vittoria finale, era in loro possesso. Fortuna. Non poteva essere altro che quella. Evidentemente quella era la base su cui si sarebbero fondate la maggior parte delle loro strategie offensive/difensive.

† Mmmh...Forse è meglio distribuirsi i compiti. Portare la sfida in uno contro uno sarebbe più semplice, almeno per quanto mi riguarda..


~ Pensò. La bestia Nara Taciturna osservava uno per volta i tre ragazzi che gli stavano affianco. Il primo su cui posò lo sguardo era il suo lontano consanguineo. Per quanto Shinitaro Nara fosse un suo parente, il genin non trovava molte somiglianze con il coetaneo, sembrava che non fosse nemmeno un Nara. Prima di tutto aveva la carnagione troppo scura, in confronto Kisuke, era più bianco della sua tuta. A meno che non sia stato troppo sotto il sole a lavorare, beh.. qui gatta ci covava. Inoltre i suoi capelli erano ben diversi da quelli lunghi e neri del foglioso. In quanto ad altezza, si poteva dire che non era poi tanto più basso di lui. Quello che spiccava in bassezza tra i partecipanti alla semifinale era sicuramente l’Uchiha. Sosuke Uchiha. A colpo d’occhio si poteva dargli un metro e sessanta centimetri, circa.. Forse qual cosina di più. Tra i quattro sicuramente era anche quello più giovane. Si poteva vedere anche a colpo d’occhio che il suo corpo non aveva vissuto ancora tanti inverni. Oltre a quello, come quasi tutti gli Uchiha aveva capelli scuri e occhi bruni come il carbone. Stessa descrizione si poteva affibbiare al secondo possessore dello Sharingan. Mitsurugi. Capelli neri e occhi del medesimo colore. Quest’ultimo parecchio più alto del suo coetaneo dagli occhi rossi. L’unica differenza sostanziale oltre a quella dei centimetri era l’abbigliamento. Divertente. Comunque egli possedeva un altezza che eguagliava quella del Nara e anche di corporatura erano abbastanza simili. Non sarebbe stato un eufemismo considerarli due gocce d’acqua, considerandoli solo dal collo in giù. Ognuno di quelli là aveva una storia dietro le spalle. Che fosse lieta o triste non era dato sapere. n quell’arena c’erano quattro storie differenti ma indissolubilmente legate da un vincolo impercettibile. Un qualcosa che non si poteva spiegare a parole. Da quel legame invisibile stava per nascere qualcosa d’importante. L’anfiteatro Kawazashimi sarebbe diventato testimone dell’evento più formidabile che abbia mai visto da mille anni a questa parte. Centinaia anzi, migliaia di persone osservavano ed aspettavano l’inizio delle ostilità con un particolare interesse. Parecchi di loro erano piazzati ai bordi di quella grande cupola senza tetto. Facevano i salti mortali per potersi accaparrare i posti migliori. Al centro della piazza i soliti quattro. I migliori che avevano passato senza problemi le prime due prove della selezione chunin. Se erano arrivati fino a quel punto dovevano per forza essere qualcuno. Di solito la gente che arrivava fino a quel punto non ci arrivava con solo la fortuna a fargli da bagaglio a mano, c’era anche l’esperienza e il talento. Una cosa che man mano che andavano avanti aveva forgiato in loro qualcosa che non sarebbe stato mai cancellato, nemmeno dal tempo. Lo spirito combattivo si poteva vedere chiaramente nell’iride di ognuno di essi. Chi più chi meno. L’attesa stava per raggiungere il culmine. Tutti e quattro sapevano che ognuno di quei secondi trascorsi nel silenzio più potale poteva dare inizio a quella sfida mortale a cui si erano preparati in quei tre giorni di relax concessi dagli organizzatori. C’era tempo. Avevano a disposizione parecchi minuti. Più il tempo passava e più la gente si sarebbe divertita nel vederli lottare. Alla fine quello era lo scopo principale. Bene o male i quattro presenti nell’arena Kawazashimi potevano vantarsi di avere già la promozione in tasca. Quello che avrebbero fatto in più a partire da lì in avanti sarebbe servito solo ad aumentare l’ego o la fama. Di certo vincere il torneo di quel secondo esame di selezioni chunin avrebbe portato non solo denaro in più nella casse del fortunato, ma con essi ci sarebbe stato anche l’orgoglio del clan a cui apparteneva il vincitore, Nara o Uchiha che fosse. Pensieri fugaci annebbiavano la mente del giovane shinobi. Concetti che andavano oltre all’umana compassione, al di là dell’orizzonte. Per un momento vide il copri fronte legato sul suo braccio sinistro brillare. Il tempo in cui esso non avrebbe più luccicato era vicino. Poteva già vedere una riga orizzontale tagliarlo di netto rendendolo cieco per sempre. Tutto ormai era organizzato nella sua folle mente: Finire gli esami chunin, ovviamente con promozione assicurata sennò non avrebbe senso il tutto, poi tornare al villaggio il giorno stesso. Il crimine che aveva scelto e di cui aveva bisogno per poi fuggire era piuttosto semplice nel suo contenuto ma farlo sarebbe stato tutt’altro che facile. Aveva già iniziato a raccogliere informazioni, quello di cui aveva bisogno adesso, oltre un titolo maggiore a quello di genin, era un compagno che facesse il palo mentre lui commetteva quel misfatto. Solo dopo compiuto il tradimento avrebbe abbandonato il villaggio di Konoha. Voleva lasciare impressa l’ombra del Kagemane macchiato di sangue prima di dileguarsi nell’oscurità. Prima di andare alla ricerca di qualcosa potente come il cielo sceso sulla terra. Un potere temuto e brutale che poteva servire per il suo scopo finale. Il cielo tergiversava sopra la sua testa. Era lontano ma non troppo il tempo in cui pure lui sarebbe diventato suo. Il primo passo prima di raggiungere la vetta del mondo era più in basso, ma molto più giù del cielo. L’esame chunin lo teneva inchiodato a terra come una serpe che sognava di volare nella volta celeste come un falco. Per poter fare la muta aveva bisogno di superare quel gradino fatto di lame, sudore e sangue. Ad ostacolarlo potevano provarci solo loro tre. Loro erano il classico sassolino nell’ingranaggio che poteva fare saltare il tutto. Doveva batterli, uno dopo l’altro. Adesso toccava a solo a due di loro, come detto tre giorni fa solo nella finale ci sarebbe stato l’ultimo baluardo difensivo della foglia. Un bieco ghigno si increspò sulla sua bocca, i suoi deliri di onnipotenza lo facevano divertire. Pazzo. La mano sinistra toccava l’impugnatura della katana. Il sudore si sentiva forte e chiaro sul palmo e su altre zone dell’epidermide circostante. Bisognava guerreggiare al più presto. Ancora una volta sentì la voce dell’Uchiha. Le sue parole erano scontate. Il Nara sapeva benissimo cosa doveva fare. Lo sapeva ancora prima di sentire quelle sillabe vuote. L’unica cosa che era incerta era il bersaglio. Ora lo sapeva. La sua battaglia contro gli Uchiha sembrava non avere mai fine. Il piccolo Sosuke avrebbe provato l’essenza della sua ombra in tutta il suo potere. Il ventaglio che alimenta il fuoco della foglia contro l’ombra, colei che dalle profondità del sottosuolo protegge tutti i suoi abitanti senza mai farsi vedere. Nara e Uchiha. Ci vorrebbe troppo per spiegare tutto il loro entourage. Kisuke lo sapeva bene che rischi si poteva trovare scontrandosi con un possessore di Sharingan. Per contrastarlo senza finire preso in un Genjutsu mortale avrebbe evitato il contatto diretto. Si, è la prima regola è: Più di ogni altra cosa bisognava evitare di incrociare il loro sguardo cremisi. Il manipolatore d’ombre che fino a quel momento si era disinteressato dei tre giovani che aveva affianco decise di spostare le pupille nere su uno dei tre. Più specificatamente su uno dei due avversari che aveva di fronte. Ovviamente egli era l’aruspice. Con lo sguardo posato sul mento di quest’ultimo egli era pronto ad iniziare. Il segnale del giudice stava arrivando come quando si vede spuntare il sole dalle colline pronto a sorgere. Il suo messaggio era caldo ed accogliente. Contemporaneamente a quel movimento, Kisuke con la coda dell’occhio vide il suo compagno di squadra aprire le danze con un arma presa dal portaoggetti. Senza aspettare di vedere compiere il Senjutsu del suo compagno, il Nara era partito con una cosa molto soft. Grazie alla distanza di sei metri che separava le due coppie, il ragazzo poteva scagliare una mossa Katon per rendere la situazione ancora più calda. Unendo le mani in simboli che a prima vista potevano sembrare fallici, la bestia nera formò sei sigilli per dare origini alla sua tecnica di fuoco. Come lampi scesi sulla terra, ad una velocità fuori dal normale, dodici palle infuocate dalle dimensioni di un doppio pugno, si ritrovarono sulla traiettoria dell’Uchiha. Quattro di queste servivano a dividere i due ragazzi. Quindi la direzioni di essere era nella mezzeria dei loro calzari. Avrebbe portato lo scontro in un’uno contro uno senza che uno dei due potesse avere la possibilità di aiutare il compagno in un momento di difficoltà. Le altre otto sfere erano dirette sul corpo del piccolo “veggente”. Tutte in linea verticale. Come se fossero due tagli orizzontali le fiamme avrebbero coperto interamente il suo gracile corpo. Nel mentre, subito dopo aver scagliato l’ultima di queste pericolose sfere, Kisuke, aveva preso dalla tasca porta armi tre kunai. Pugnali semplici e puri quanto la vita che stava per stroncare. Come una molla tenuta fino allo stremo il braccio del Nara si lasciò andare con forte scatto in avanti. Le armi si dirigevano verso il petto del foglioso. Due di queste si potevano dire che cercavano di colpire il bacino, invece l’ultimo si stava dirigendo verso il suo polmone destro.



† Mostrami il tuo valore.

~ Finalmente tutto era iniziato. La loro prima azione offensiva della giornata stava per scatenare un putiferio assoluto su quell’arena di Kawa. Le azioni difensive dei loro avversari non sarebbero tardate a mostrarsi. La vista era perfetta. Ognuno di essi sapeva cosa stava per succedergli. Kisuke sapeva anche cosa sarebbe venuto dopo. La sua mente arguta aveva previsto tutto. Poteva prevedere le azioni meglio dello Sharingan. La sua mente brillante sapeva tutto oramai. Ogni singola azione veniva immagazzinata nella sua mente. L’acqua del lago calma e illuminata dal sole e dalle fiamma presto si sarebbe mossa per aiutare il più giovane di loro. Ormai era chiaro. L’azione difensiva che poteva portare il giovane Uchiha era stata studiata nel dettaglio dall’ombroso. Schivare non sarebbe bastato questa volta. Il potere della preveggenza non era sufficiente in quella determinata circostanza. L’acqua era l’unico rimedio per evitare di essere colpito dalle fiamme rosse e gialle. In caso tutto questo fosse diventato realtà, sotto lo strato d’acqua alzato c’era una sorpresa ancora più scomoda che poteva arrivargli. Le tre lame seguivano la traiettoria designata senza mostrare pietà. Un attacco combo che nemmeno l’occhio di un Uchiha poteva schivare completamente. In velocità il Nara era nettamente superiore e come se non bastasse quell’attacco tremendo egli decise di fare un'altra cosa. Mentre tutti erano intenti a combattere, lui attivò l’ombra di cui tanto andava fiero. Il passare inosservato era fin troppo semplice. Si concentrò sulla base dei calzari dove la macchia nera regnava sovrana. Nella sua mente gli sembrò di rivivere quel giorno. Quando l’ANBU che gli aveva fatto da sensei all’accademia gli aveva insegnato pure a gestire l’ombra. Il sudore che aveva versato. Il sangue che aveva sputato. Gli ossi che aveva piegato fino a quasi romperli. Il chakra che aveva speso. Tutte queste cose l’avevano portato ad un unico risultato. Un ombra di livello principiante che non aveva rivali. I segreti che ella nascondeva erano ancora infiniti. Gli avrebbe svelati tutti un giorno. Nel suo viaggio attorno al mondo avrebbe concentrato su di essa tutto il suo potere. Intanto avrebbe iniziato da lì.. Da quella selezione chunin che stava per giungere al termine. Un altro anno stava per passare. Tutto ormai era al culmine. Le idee che aveva in testa già avevano una forma precisa. Ora l’unica cosa che gli interessava era vincere. Dimostrare il suo valore, e non a quei gruppetti di ragazzine,shinobi stranieri o signori feudali. Voleva dimostrare a se stesso che oramai era maturo abbastanza per restare relegato in quel buco chiamato “Konohagakure No Sato”. Farsi ricordare era l’unica cosa importante. Nel bene o nel male giù al villaggio tutti avrebbero parlato di lui e di cosa avesse fatto. L’ego l’aveva reso un sbruffone forse? Si. Gli sarebbe importato se si fosse fatto odiare dai suoi coetanei? No. L’unica cosa che contava era lui e il suo volere.



۞ Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu

Tipo: Ninjutsu
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Bue, Coniglio, Tigre.
Descrizione: Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere parecchie sfere di fuoco (12) dalle dimensioni di due pugni uniti, che arrivano anche a venti metri dall'utilizzatore. Chi è colpito da questi proiettili riporta ustioni medio-leggere su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che la singola sfera non è in grado di danneggiare molto un avversario, e lanciarle tutte in un unico punto potrebbe vanificare completamente il jutsu. Dal grado di chunin però, il ninja è in grado di lanciare all'interno delle sfere fino a sei shuriken, che verranno quindi occultati completamente dalle fiamme: in questo modo il potere offensivo del singolo proiettile è almeno raddoppiato. Inoltre, dal grado jonin in su, l'utilizzatore può eseguire questo jutsu di counter, ad esempio appena dopo un salto atto a schivare una carica nemica.
(Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)
[solo da energia verde in su]




S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 265/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica: Illeso


Consumi:
† Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu [25]
† Attivazione Innata [10]

Slot Azioni:
1/3: Un lancio d'armi
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2: Pioggia di Fuoco - Katon: Housenka no Jutsu.
2/2: Attivazione Innata.

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {5/5}
Kunai {16/19} - 3 Lanciati
Carta Bomba {3/3}
Fuuma Shuriken: {2/2}

OT: Eventuali errori che vedrete gli ho lasciati di proposito perchè ero troppo pigro per correggerli.



 
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21 replies since 15/3/2010, 23:36   654 views
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