Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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Dirge
view post Posted on 3/4/2010, 17:04 by: Dirge





Edit Ho inserito "Io" le distanze tra le squadre, dato che nessuno ha voluto specificarlo. (Bello quel "Io", vero?) Comunque buona fortuna in ritardo...xD

"L'inizio della fine!"



Rabbia, odio, vendetta, questi furono i sentimenti che si vennero a creare all'interno dello spirito famelico dell'Uchiha, dopo che egli ebbe udito la risposta del suo compagno di guerra. Per la prima volta in tutta la sua esistenza aveva trattato qualcuno come un suo pari, ma evidentemente aveva commesso un errore, un altro ancora. Ogni singola lettera di quel gelido monologo laceravano l'orgoglio dell'eletto. Lo torturavano come solo la lama fredda di una spada sa fare, sentiva il dolore nelle viscere, stava perdendo sangue, il sangue della dignità. Il suo sguardo risultava essere mostruosamente irritato, il pollice della mano destra era preda di movimenti inconsulti, i denti erano serrati. Però, alla fine di quel fastidioso vociare, il volto di Mitsurugi assunse tutt'altra conformazione. Un piccolo sorrisino si evidenziò sulle labbra, mentre gli occhi si ridussero a fessure. Aveva trovato all'interno del discorso dell'altro qualcosa di comune: anche il Nara voleva abbandonare Konoha. L'idea, che egli fosse l'esemplare eccezione che tanto cercava, si rese ancor più vivida. Ma non solo quell'aspetto gli piacque, bensì anche quel suo atteggiamento ruvido e scontroso, seppur sbagliato nei confronti del purosangue. Sino a quel momento nessun altro ebbe avuto tanta sfrontatezza, tanto coraggio, Mitsurugi in fondo lo apprezzò. D'altronde egli non avrebbe mai fatto coppia con una femminuccia, con lui avrebbe dovuto collaborare qualcuno con un carattere forte e a suo modo enigmatico. L'unico problema rimaneva la reale consistenza della sua classe. Le voci riguardanti essa erano tante, veniva idolatrato da molti, inoltre anche egli stesso poco prima si era definito di un altro livello. Ma le parole stanno a zero, carta canta, e nonostante Mitsurugi fosse il primo a presentarsi con grandi monologhi ricchi di presuntuosità e manie di onnipotenza, in quel contesto, non si affidava alle voci altrui, si sarebbe fidato solo di ciò che i suoi occhi avrebbero visto. Dunque tutte le decisioni e le considerazioni sarebbero emerse alla fine di quel duello tanto atteso ed agognato da tutti, sopratutto dal pubblico accalcato intorno a loro. Prese a contemplare il volto di quella sagoma posta di spalle con aria superba ma nel contempo ambigua, quasi dissimulasse entro sè molteplici sensazioni, tanti pensieri.
«Idiota. Ti ho capito sai...sei invidioso dell'immenso potere che ho a disposizione. Sono affranto, ma non potrai mai possederlo. Ti manca il sangue puro, appartieni ad una famiglia di misera razza, sempre se il Clan Nara possa esser definito di razza. La prossima volta evita di chiamarmi foglioso, odio essere considerato parte integrante di quel covo di spazzatura, sai, non sei l'unico che vuole abbandonare quel lurido villaggio!», affermo gelido l'Uchiha.
All'inizio della prova oramai mancavano pochi secondi, non sapeva quanti precisamente. Si chiedeva che fine avessero fatto i loro rivali, entro sè sperava ardentemente che non avessero gettato la spugna, non avrebbe mai accettato un decisione simile. Poi tutto d'un tratto, smentendo ogni sua preoccupazione, ecco che apparve dal nulla una piccola nuvoletta di fumo. L'espressione compiaciuta del purosangue non venne a mancare, quel tanto conosciuto sorriso beffardo gli si stampò in bocca, gli occhi ancor si socchiusero con un fare inquietante e maligno, mentre la mano destra passò sui lisci capelli, ordinandoli. Il battito del suo cuore rimase regolare, il corpo, tranne il volto, rimase immoto, solo la casacca pece svolazzò appena al richiamo del vento. Esso da pochi secondi ormai prese a fischiare senza sosta, segno che persino la natura era ansiosa di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto. L'Uchiha era concentrato, ascoltava rilassato il suono dell'aria agitata, nonostante come sottofondo ci fosse il gran chiasso proveniente dagli spalti. A lui non dava fastidio semplicemente perché non se ne curava, aveva un segreto per adempiere a ciò, possedeva il pieno controllo della sua mente, dunque i rumori che essa non voleva udire, faceva si che non raggiungessero i preziosi timpani. Ci fu un caso diverso. Qualcuno del pubblico lodò le sue ineguagliabili doti, quello, attraverso un comando d'eccezione, venne recapitato direttamente al suo orecchio.
«Non ce sfida...Guardate bene chi si erge affianco al temibile Nara! Osservate con attenzione, lo riconoscete? Quello è Mitsurugi Uchiha, un nome, una leggenda, probabilmente sarebbe bastato solo lui quest'oggi per portare a casa la vittoria!», disse un grasso uomo pelato.
«Si certo, come no! Vorrei ricordarti che nella prova precedente egli ha affrontato l'altro eccezionale membro della casata Uchiha, e il combattimento è finito con un pieno pareggio. Lo ricordi? Eri presente anche tu al combattimento!», asserì con tono ironico un altro signore affianco a lui, un uomo con occhiali neri e cappello.
«Si vede che non hai seguito bene il duello. Non ti sei reso conto che Mitsurugi non ha combattuto, bensì giocato?», rispose serio il primo.
«Come? Che stai dicendo? Non riesco a seguirti!», balbettò il secondo dopo essersi tolto gli occhiali da sole, mostrando uno sguardo allucinato e sorpreso.
«Quel ragazzo, Mitsurugi Uchiha, non è un normale Shinobi, lui è diverso. Io l'ho seguito per molti anni, posso quasi dire di averlo visto crescere, quello è un mostro. E' malvagio, è sadico, non ha un cuore!», concluse l'uomo pelato con voce quasi agitata.
L'altro si limitò a fissarlo con occhi increduli, rimanendo muto.
«Eccoli. Questa volta l'ammazzo quel moccioso. Però non devo essere stupido, devo essere razionale. Il nostro scopo è passare questa prova, e per farlo ci basta ucciderne uno. Se combattessi nuovamente con Sosuke si riproporrebbe il contesto precedente, devo provare a sbarazzarmi di quell'altro demente! Ma...aspetta, io quello lì l'ho già visto, ma certo, era il rammollito che stava in squadra con me durante quella misera missione, dovevamo salvare quella ragazzina...quel suo modo di porsi mi fece innervosire parecchio, una ragione in più per ucciderlo, questo surrogato di un ninja!», pensò tra sè l'assassino.
L'inizio della competizione era davvero alle porte, avrebbe dovuto ideare immediatamente una strategia adeguata, basandosi su ogni piccola informazione a sua
disposizione. Trascorse un secondo. Senza rivolgere lo sguardo al compagno, ma tenendolo ancor fisso verso i suoi avversari, decise di impartire il primo ordine della battaglia.
«Ascolta le mie parole. Tu prenditi l'Uchiha e fai in modo che non mi metta assolutamente i bastoni tra le ruote, io invece prenderò quell'altro, ho un
piano! Cerca di non morire e non guardare negli occhi il moccioso, non deludermi!», ordinò l'apatico.
Gli occhi fissi sulle due figure, le mani rigorosamente occultate dentro le maniche, un paesaggio ambiguo attorno a lui popolato agli estremi da un pubblico incredibile, questo il ritratto di quel momento. L'Uchiha con la coda dell'occhio percepì un leggero movimento della mano sinistra del giudice di gara, l'incontro stava per incominciare, ma per egli era già iniziato. Le sue mani eseguirono un movimento impercettibile ad occhio nudo, uno spostamento diretto verso la sacca porta-oggetti. In concomitanza si esibiva il volteggiare della mano dell'arbitro con un movimento ascensionale, un esecuzione che nel momento in cui si fosse interrotta avrebbe automaticamente dichiarato l'inizio della gara, ovviamente accompagnata da un comando vocale dello stesso. Prima che egli riuscisse ad emettere suono, l'eletto, era già pronto con il materiale occorrente: stretti nella mano sinistra due Kunai, muniti entrambi di una carta bomba, solo che avvolta sul manico, dunque difficile da vedere. La distanza che divideva una coppia dall'altra risultava essere di all'incirca sei metri, e, come uno specchio, dinnanzi a Mitsurugi sostava Shintaro Nara, mentre dinnanzi a Kisuke si trovava immobile la sagoma del moccioso. Eccolo il segnale, iniziò il duello. E proprio nel medesimo momento, l'Uchiha, fissò dritto negli occhi il Nara rivale e sollevò la mano sinistra, portandola davanti a sè, formando un angolo di 90° con le gambe, in tal maniera avrebbe attirato certamente lo sguardo di Shintaro. Nel contempo attivò il suo diabolico potere tentando di incrociare gli occhi del suddetto per attivare la sua devastante illusione. E solamente se essa avesse avuto luogo, avrebbe lanciato i due Kunai armati verso il collo di quella inutile sagoma avvalendosi del suo potere di veggente per anticipare i suoi movimenti e colpirlo dunque nella traiettoria di schivata, facendo detonare, richiamando il chakra, entrambe le bombe carta a cinquanta centimetri dal punto succitato. Gli occhi rossi come il sangue si erano risvegliati nuovamente, la vita delle loro prede sarebbe divenuta un illusione, mentre la morte la realtà.

~Status:

Grado: Genin
Energia: Verde
Chakra: 160/200
Condizione Mentale: Gelido
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:- 10 [Attivazione Sharingan] 30 [Crudele mistificazione]
Recuperi:-
Slot azioni: 1/2
Slot techiche 1/2:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Katana 1/1
Shuriken 15/15
*Kunai 15/15
Accendino 1/1
Guanti 1/1
Flash 3/3
Lancia fukibari 1/1
Fukibari 10/10
Kakute 1/1 (Collocato sul dito medio della mano destra)
Lama interna 1/1 (Collocata sul polso sinistro, in apertura esterna)
*Bomba carta 7/7
Fumogeno 3/3
Filo d'acciaio 60/60 m
Fuuma shuriken 2/2
Uchiha shuriken 2/2
Tonico rosa 2/2
Tonico azzurro 2/2
Bomba scoppiettante 2/2

Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1



Edited by Dirge - 5/4/2010, 13:07
 
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