Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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† K y u b i »
view post Posted on 21/3/2010, 09:20 by: † K y u b i »





..:: ۞ Psycho ۞ ::..


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~ Narrato
Pensato
Parlato
• Parlato Esaminatore
» Parlato Altri



~ ..:: ۞ ::.. ~




≈ Kawa No Kuni.



~ Il tempo. Cronologia inventata dall’uomo per catalogare in maniera più precisa ogni azione della sua vita. Senza di lui il mondo sarebbe nel caos. Tutto ormai sembra girare attorno a quei simboli strani chiamati numeri e proprio come una macchina ben oliata le persone non ci badano più di tanto. C’è solo una persona che si era fermata a riflettere su cosa fosse quella cosa così astratta e controversa. In quel mondo fatto di divinità idolatre e di blasfemie dove si insinua che il tempo non è tiranno ma eterno, lui pensò a come impiegarlo senza perderlo. Kisuke Nara. Genin e forse futuro Chunin del Konoha No Sato, conosciuto anche con il soprannome di “Black Beast” la bestia nera della foglia. In quegli attimi finali della prima fase degli esami chunin, sembrava come uscito da un bozzolo di carne e sangue. Il tempo impiegato per battere il suo avversario non era stato poi molto, qualche minuto... niente di eccezionale, anzi forse, conoscendo le sue abilità ci aveva messo anche troppo per bloccarlo con il suo Kagemane No Jutsu. Era fin troppo evidente il dislivello tra i due combattenti ed anche l’esaminatore sembrava averlo compreso una volta che egli l’aveva bloccato nei movimenti o almeno questo era quello che pensava il ragazzo della radice. Comunque tolto questo insignificante dettaglio egli aggiunse un'altra tacca alla sua cintura. Quella era la sesta volta che vinceva senza dare tutto quello che aveva in corpo. A tutte le sfide che aveva partecipato il ragazzo aveva dato sempre il minimo sindacale, si sa no..? Il giusto per difendersi senza subire e il minimo per attaccare e colpire. Solo una volta gli era capitato di esprimersi al meglio, addirittura fino a quasi morire dissanguato. Era successo in quel di Kiri poco tempo dopo il primo esame chunin a cui il ninja aveva inizialmente partecipato e poi rinunciato per problemi con il Clan Nara. A quanto ne sapeva erano sorti problemi per la successione a capo della famiglia tra lui, diritto successore per via diretta e un suo parente lontano. Da parte di padre il quale aveva un fratello e questo fratello cadetto aveva avuto un figlio. Da un po’ di tempo, subito dopo la morte dello zio di Kisuke, egli si era messo in testa che toccava a lui governare il Clan, mansione che non voleva concedere senza troppi indugi al brillante genin che tutti ammiravano e sotto sotto anche un po’ temevano per i suoi comportamenti funerei. Da parte sua, il codino corvino non ci badava, il villaggio e il clan erano solo una seccatura, sarebbe arrivato il momento opportuno in cui avrebbe lasciato tutto e tutti per imbattersi in qualcosa di nuovo, un qualcosa che non assumesse quella tediosità che ormai l’aveva attanagliato dalla cintola in su. E così fu proprio quel giorno dimenticato da tutti che egli aveva combattuto tra mille pensieri contro il Kaguya.. Alla fine tra lame incrociate e terra imbrattata di liquido vermiglio, riuscì perfino a legare con quello straniero natio dell’Acqua. Un legame che si avvicinava molto a quello dell’amicizia o almeno questo era un circa l’idea fatta e studiata dalla bestia nera. Tutte storie intrecciate che l’avevano portato a guerreggiare in quell’esame maledetto.. per la seconda volta. Diamine! Si poteva dire chiaramente che per chi non conosceva la vera storia dietro il suo ritiro, la sua partecipazione all’esame per la seconda volta era vista come una presa in giro, quasi la sua fama fosse una menzogna. Si sentiva contrariato nel pensare a quello che gli altri potevano pensare di lui e sulla sua seconda iscrizione. Solo che questa volta era tutto diverso, egli ne era ben consapevole. Questa volta niente l’avrebbe fermato, nemmeno la pietà e poi essa già di per sè non era contemplata in quella sfida, una preoccupazione di meno si poteva dire. E ora che l’aveva intrappolato poteva farne ciò che voleva, anche se per un periodo limitato. Sapeva fin troppo bene il limite della sua innata ancora imperfetta. I movimenti copiati alla perfezione non sarebbero durati più di qualche secondo. La mano sinistra dello shinobi impugnava la katana, leggermente inclinata verso l’esterno. Ella brillava sotto il sole cocente. Libera nell’atmosfera era pronta all’azione. L’avrebbe ucciso, ne era certo. Lo sguardo serio che veniva espresso dalla sua faccia cerea e sbiadita diceva tutto. Non avrebbe avuto pietà. Quella che stava per sopraggiungere di lì a pochi secondi era la fase più interessante della selezione chunin o almeno questo era il pensiero che lo riguardava direttamente. Degli altri partecipanti se ne sbatteva alla grande, che fossero Nara come lui oppure Uchiha o Hyuuga il suo interesse per loro era al di sotto del terriccio su cui adesso calcava i suoi calzari fogliosi. Di certo non potevano toccarlo, nemmeno sfiorarlo per quanto fossero in basso di categoria. Inutili pesi morti che presto avrebbero assaggiato la sua lama. Già la prima prova era stata alquanto tediosa, dopotutto il kirese assegnatoli all’inizio faceva troppa pena. Solo con l’aiuto del suo dio sarebbe passato alla terza fase successiva dell’esame e visto che la divinità non è altro che una parola vuota, le percentuali a suo favore erano pari a 0. Per quanto riguardava la seconda: Beh.. Il risultato era piuttosto evidente. Alla fine di quello che chiamarlo scontro era un eufemismo, il Nara aveva vinto con una facilità disarmante, anche se dall’esterno non si poteva vedere, ed ora stava per mettere la parola fine alla sfida. Il biglietto per il prossimo turno l’aveva staccato ma anche se era scontato che fosse finita com’era finita, c’era sempre quel 0,1% su 99,9 che non lo aveva reso del tutto tranquillo, almeno fino ad ora. Alzò il braccio in cui impugnava la katana come prova generale, doveva appurare se aveva difficoltà a controllare i movimenti altrui tramite i suoi. Tutto bene. Spostando la katana nella mano destra, vide con l’occhio arcigno il suo avversario a pochi metri da lui fare lo stesso. Ok, poteva portare l’attacco. Il tempo a sua disposizione stava per arrivare agli sgoccioli, inutile sprecarne altri, erano fin troppo preziosi. Fece un passo. Egli lo stesso. Sembrava come trovarsi davanti ad uno specchio. Un movimento ero uguale ed opposto fatto dall’altro, sempre simultaneamente. La spada sempre nella mano destra, l’altra sua gemella invece, rimaneva libera nell’aria. Un suono riecheggiò nell’aria, proprio mentre stava per sferrare il colpo decisivo. In un secondo sentì la sensibilità del braccio che impugnava la lama calare. Qualcosa l’aveva fermato. Un braccio spuntava da quella nuvola di bianco perlaceo. Era l’esaminatore della selezione chunin. La sfida era finita, ora mancava il verdetto. Per pura fortuna il sunese era scampato alla morte. Abbassata la katana e ritirata il Kagemane no Jutsu, sia lui che il ragazzo del vento toccarono l’esaminatore pronti per tornare al castello in attesa del giudizio per la fase successiva. A quanto pareva la decisione sul vincitore sarebbe stata presa dopo aver consultato tutti gli altri esaminatori. Nel mentre, i giovani shinobi restanti sarebbero stati subito scortati in una stanza d’attesa. La tensione si poteva vedere attraverso quelle parole dette dal jonin. Dopo aver afferrato la spalla di quest’ultimo ancora una volta sentì una sensazione di vuoto allo stomaco che gli confermava l’inizio del teletrasporto. Il Nara non fece una piega, sul suo volto si poteva leggere solo una cieca delusione per quell’azione stoppata nell’attimo più decisivo. Con gli occhi chiusi aspettava solo il momenti in cui i suoi piedi toccassero nuovamente il terreno soffice della Hall.


† T
sk… Che rogna.



~Di certo il teletrasporto non era il massimo per spostarsi. Non erano passati manco due secondi che si sentì un altra volta vorticare sulla terra ferma. Era tornato al castello dove tutto era iniziato e dove tutto sarebbe finito. Le finestre sfarzose e il mobilio lucido lo circondava. Altre coppie erano arrivate in combo. Il totale delle persone presenti escluse gli esaminatori era sette, a quanto pareva uno era rimasto in dietro per cure mediche. Debole. Condotti in una stanza i ragazzi dovevano aspettare il giudizio per poter proseguire nel torneo. Sempre tenuto in disparte Kisuke non disse niente. Aveva rinfoderato la katana. Le ferite sanguinavano. Varcata la soglia si addentrò senza esitazione nella sala d’attesa. L’interno sembrava un paradiso in terra. Separatosi dalla marmaglia il Nara si sedette su una poltrona abbastanza comoda senza badare al sangue che vi colava sopra. I locali presenti dietro le altre porte non gli interessavano minimamente. La sua mente era debilitata, ogni singola parte del suo corpo urlava disperata, la fame e la sete sembravano solo un vago ricordo di quando era all’inizio dell’esame. Gli occhi erano di nuovo chiusi. Le orecchie erano tese, pronte a captare ogni singolo rumore proveniente dall’esterno. Gli altri ragazzi erano liberi al loro destino, almeno fino a quando il Nara non gli avrebbe avuti sul suo cammino. Mentre cercava di mettere alla porta ogni dolore provocato dalle ferite qualcosa lo portò nuovamente sulla terra. Lo porta accanto a lui si era mossa dopo aver liberato nell’aria un bussare roccioso. Finalmente l’attesa era giunta al culmine. La sua pazienza anche. I giudizi stavano per essere esposti. Alzò lo sguardo appena in tempo per vedere uno dei due Uchiha dirigersi verso la porta ed aprirla. Oltre le spalle del ventaglio di Konoha, Kisuke, vedeva appena un secondo uomo. Era un jonin esaminatore. Appena uscì il primo esaminando tutti gli altri lo seguirono a ruota. La bestia nera si teneva alla larga guardandosi attentamente intorno pronto ad un’eventuale sorpresa. Scese per delle scale a chiocciola noncurante di quello o quelli che lo circondavano. Ci mise poco tempo per raggiungere la fatidica stanza. Le forme sconosciute si erano tutte fermate all’unisono, e con loro anche il Nara del Konohagakure No Sato. Appena varcata la porta si ritrovò di fronte lo stesso schermo che illuminando la sala stava per emettere, secondo lui, i verdetti della seconda prova. Contemporaneamente un tossire spezzò l’aria densa di tensione ed eccitamento. Colui che aveva visto tutte le sfide si ergeva davanti a loro come se fosse un dio sceso in terra. Tutta quella baraonda di luci portava ad una situazione giù vissuta nella precedente prova. Il codino ombroso si grattò il capo e si appoggiò sul muro dietro a tutti. Attese impaziente. Ormai i secondi avanzavano inesorabili. Subito intese che solo quattro avrebbero passato la seconda fase. L’unico ad essere stato realmente eliminato era uno Hyuuga con il quale il Nara si era scontrato in un passato non molto lontano. Non che gli importasse molto, ma doveva fare buon viso a cattivo gioco. Voleva solo sapere i risultati per poi andarsene in una albergo per riposarsi. Un riposo meritato e che ancora non era arrivato. Quello che disse l’esaminatore era piuttosto tedioso. Per dire chi fosse promosso o bocciato aveva inventato una serie di colori e classifiche. Tutto questo avrebbe portato solamente al caos. Di certo lui avrebbe avuto il nome colorato di verde, ne era pressoché certo. Zzzzzz….z. Ed uscì con uno scatto improvviso la classifica.



† E
ra ovvio che sarebbe finita così. Sono passato senza problemi alla fase successiva. Invece il mio compagno di squadra ha gettato fango sul nostro vecchio team facendosi eliminare. Idiota




~Oltre a lui i tre personaggi che restavano in gioco erano: Shinitaro Nara, Sosuke Uchiha e Mitsurugi.. Un altro Uchiha. A quanto pareva non era rimasta solo una battaglia tra i membri della foglia ma bensì era diventata una guerra fra due clan potenti e famosi qual’erano gli Uchiha e i Nara. Il nome giallo in mezzo ai verdi e ai rossi non venne preso in considerazione dall’ombroso. Adesso osservava attentamente i tre nomi che poteva incontrare nella semifinale del secondo torneo chunin. Il discorso fatto dal jonin intanto stava continuando ad avanzare, fornendo sempre dettagli più specifici. Il fatto positivo di quel suono fatto di parole era che la sfida si sarebbe svolta di lì a tre giorni dopo l’assegnazione degli avversari. La semifinale era stata decretata. Una sfida due contro due. E la coppia vincente si sarebbe poi affronta nella finale decisiva per vincere il torneo. Per Kisuke ora mancava solo da scoprire il nome del suo “compagno di squadra” Tutto venne condito da parole vuote che sembravano provenire da accordi presi sotto banco solo per far divertire di più il pubblico..Manco fossero bestie dello spettacolo che si esibiscono per il solo gusto di farlo. Lasciato perdere questo, Kisuke vide che il suo compagno di squadra era l’Uchiha che si era qualificato terzo nella prima prova. La decisione non lo esaltava. Le sfide a coppie non gli piacevano particolarmente e poi lui non era intenzionato ad affidare la sua vita ad uno sconosciuto che per giunta era più debole di lui. Sbuffò. Aveva di fronte a sé tre giorni per prepararsi a quella che secondo i pronostici sarebbe diventata la finale dell’anno. Un ombra già stava avvolgendo l’arena in cui si sarebbe svolta la fantomatica sfida. - 71h: 57min: 23sec. All’inizio delle ostilità.


~ ..:: ۞ ::.. ~





~Un atroce risveglio. Uno di quelli che ti fanno venire voglia di dimenticare quello che avevi appena visto nei tuoi incubi più peggiori, dove nemmeno le coperte bianche di lana purissima potevano allietare nuovamente il sonno. Inutile era esimersi dall’alzarsi da quelle coperte accaldate dal sudore e dal movimento notturno. Le cose che la sera prima sembravano infiammate di passione ora scomparivano nell’ombra lasciando spazio al tombale silenzio. Peccata che quel giorno era ormai giunto, inutile restare disteso sul futon bagnato a domandarsi cose che in quel momento non potevano avere un senso. Un tormentato raggio del sole penetrava attraverso una feritoia di quella stanza oscura, fortunato o sfortunato che fosse nell’invadere un territorio che non gli apparteneva, egli andava diretto a colpire l’occhio color pece del Nara che come paralizzato lo fissava intensamente. Il ragazzo sembrava caduto in trance. Il suo respiro era veloce ed irregolare. Gocciole di sudore si cospargevano per tutto il viso facendolo assomigliare ad un cubo di ghiaccio lasciato sotto al sole. Il ragazzo si rivoltò disteso. Il sole ora lo colpiva sulla guancia e su parte del collo. Ma anche quella posizione non lo soddisfaceva molto. Fece ancora un quarto di giro tornando con il viso nell’oscurità più tenebrosa dando la schiena alla fonte di luce penetrata nella stanza. La madre della terra rigogliosa lo stava chiamando a se con fare cortese. Noiosa. I suoi colori vivi e sgargianti lo facevano impallidire. I paesaggi che ella offriva erano scontanti. Fasulli. Se quello era il clima che presentava il paese di Kawa a poche ore dalla semifinale dell’esame chunin.. Beh! Non c’era molto d’aggiungere, tutto si commentava già da solo. A quanto sembrava la madre della terra terrena aveva stretto un patto invisibile con il dio del sonno Orfeo. Ne uno ne l’altro volevano lasciarlo dormire quelle poche ore che lo separavano dall’incontro con i suoi sfidanti. Inebetito e rinunciatario decise infine di alzarsi dallo strato di lana e cotone che lo teneva legato a terra. A ciondoloni si mise a cercare i vestiti. Frugando qua e là, nell’oscurità quasi assoluta della stanza trovò quasi subito gli indumenti di cui aveva bisogno. Armamentario in spalla e con il mantello che lo copriva dalla punta della coda fino alle caviglie era finalmente pronto per uscire. L’unica cosa che aveva dimenticato in quella stanza era la voglia. Scendendo lo solite scale a chiocciola. Attraversò non una, ma ben sì due stanze prima di arrivare alla hall famosa per i suoi chiacchiericci. In mezzo alla sala c’era solo un esaminatore abbastanza corpulento che lo squadrò subito un po’ intimorito. Non passò molto tempo che subito sentì un secondo rumore provenire alle sue spalle. Si voltò noncurante verso quella sorgente. Vide l’Uchiha. Il suo secondo compagno di squadra di quelle selezioni. Il suo interesse per lui era nullo. L’importante in quella sfida e che non fosse una palla al piede come il Kirese al resto ci avrebbe pensato lui. Gli Uchiha e i loro modo di fare. Pezzenti. Solo perché possedevano quell’occhio tanto pregiato si sentivano Dei in terra. Tsk... Se c’era veramente un dio su quella landa desolate del paese dell’Erba, quello era lui. Non disse nulla. Fece finta di niente, copiò il gesto del compagno e si preparò a volare verso l’arena della sfida. Solita sensazione di vomito e mal di testa. Tutto durò quei pochi secondi, o almeno così doveva essere. Appena si sentì toccare terra un suono, anzi un boato gli spaccò quasi i timpani. La folla sperava nel loro arrivo. Accontentati. Tolto lo sguardo dal pubblico, il foglioso si mise a guardare l’ambiente attorno a sé cercando di scrutarne i segreti che essi poteva celare al suo interno. Indiscutibilmente si trovavano all'interno di quella che sembrava una vera e propria foresta di Konohagakure. Infatti il numero di arbusti che circondavano i tre erano innumerevoli, stessa cosa per le rocce. A migliaia si riversavano per il prato. Passando oltre a questo dettaglio del tutto trascurabile notò che al centro dell’arena si trovava un piccolo lago con un ammasso di terra che doveva essere un mini isolotto. Agli estremi facevano capolino due collegamenti simili a ponti, anch’essi di terra, che collegavano l’isola di terriccio a quella solida dove stanziavano i due genin della foglia. Tra scrosci di applausi e urli a squarcia gola l’ombroso si ravvivò un po’. Quella ai loro piedi poteva essere la coppia più forte mai vista da 100 anni a questa parte. Era ovvio che la miglior matricola dell’esame chunin: L’Uchiha e il suo compagno: Il Nara, promessa ormai divenuta leggenda fossero gli idoli di quell’arena. Tra quei rumori imperiosi, Kisuke ne sentì risuonare uno più vicino e più rilassante. Il suo compagno aveva instaurato quello che era il primo discorso pre sfida. Silenzioso la bestia nera fece finta di ascoltare le paranoie di quel bambino uscito troppo presto di casa. Da come parlava della vita altrui era chiaro che non sapeva cosa si provasse perdere qualcuno. Ignobile è stato il destino con quel ventaglio troppo piccolo per scatenargli vampate di fuoco all’interno del corpo. Lo lasciò finire per poi ribattere con poche frasi, ma ben specifiche.

• La pensiamo allo stesso modo bambinetto anche se non lo considero un onore combattere al tuo fianco. Foglioso vedrai cosa farò alla tua gente una volta che sarò andato via dal villaggio di Konoha. Di vincere a me non interessa a niente, anzi più resto all’ombra di tutti e più facile sarà ideare il mio piano.

~Si fermò un attimo per guardarsi attorno. La folla continuava ad urlare i loro nomi. L’esaminatore era preso a compilare fogli ufficiali. Adesso in quella bolgia che sembrava molto all’arena Kurosaki dello scorso esame c’erano solo due e nessun altro. Non curante di aver rivelato qualcosa di personale di voltò dandogli la schiena. Con il collo girato di 90° verso destra lo guardò con la coda dell’occhio.


• Fai come più ti aggrada. Vinci, uccidi se ci riesci.. E poi pensi davvero che mi interessi sapere la fine che ha fatto il tuo vecchio compagno? Cadi male pivello. Prima che tu mi raggiunga dovranno passare mille anni. Tra me e te c’è qualcosa che non si può recuperare con il solo impegno Quello che intendo dire e che non hai la “Classe” per raggiungermi. Ti darò una mano per arrivare in finale dopotutto è anche nel mio interesse accumulare informazioni ed esperienza. I deboli te li lascio, non mi interessano. L’unica cosa che vorrei provare a prendere è l’iride di cui tanto andate fieri. Sappi solo un ultima cosa: Prova parlarmi ancora da pari a pari e non saranno gli occhi dell’altro Uchiha ad essere espiantati, ma bensì i tuoi.


~Frenetico scoccò febbrile la katana dell’elsa su e giù con fare indomito. Quelle che aveva detto erano le ultime parole prima dell’inizio. L’oscurità era sparita da tanto, tagliata di netto, evaporata nella luce dell’arena. Il codino corvino era in mezzo al campo di battaglia. Il pubblico in piedi lo applaudiva come se fosse uno di quegli eroi di guerra appena tornati a casa dopo una pesante campagna. Scrutando attentamente tra gli spalti si potevano vedere, oltre ai normali spettatori di Kawa No Kuni anche un vasto numero di shinobi stranieri ed importanti signori feudali, tutti intenti ad esaltare le gesta del ragazzo Nara.


» S
tendili tutti Nara.


» E' una punta sicura allora?


» Si.. Ho scommesso su loro due. Il Nara è una vera bestia.


» Guardatelo è proprio un vero shinobi di Konoha.


» Speriamo che anche l’Uchiha c’è la faccia a passare il turno.


~I boati continuavano da parecchi minuti. La coppia avversaria non si era ancora fatta vedere. Mancava - 1min. 37sec. All’inizio delle ostilità. Avrebbe combattuto al massimo della sua potenza. Il corpo rispondeva bene, era pronto a dare il meglio di se per poter ottenere un potere inimmaginabile, un qualcosa che andava oltre all’essere promosso a chunin. L’ombra del foglioso pian piano stava avvolgendo tutta l’area circostante. Per i suoi avversari sarebbe finita presto. La morte era davanti alla loro porta. Avrebbe sfruttato completamente il piccolo Uchiha.Rimanere nell’ombra per poi attaccare all’improvviso. Una delle regole base di ogni shinobi. Avrebbe atteso pazientemente di trovare l’angolo cieco del nemico.


~ ..:: ۞ ::.. ~






S t a t u s

Generalità ~
Nome: Kisuke Nara
Villaggio: Konohagakure
Grado: Genin
Energia: Rossa

Chakra: 300/300
Condizione Mentale: Non pervenuta
Condizione Fisica: Illeso


Consumi:


Slot Azioni:
1/3:
2/3:
3/3:
Slot Tecniche:
1/2:
2/2:

Armi svelate:
Katana {2/2}
Shuriken {5/5}
Kunai {19/19}
Carta Bomba {3/3}
Fuuma Shuriken: {2/2}

OT: Iniziamo giovani xD Vi auguro il meglio per questo scontro ù.ù



 
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21 replies since 15/3/2010, 23:36   654 views
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