Le Finali

, Kai&Kob Vs. Kyubi&Dirge

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Dirge
view post Posted on 18/3/2010, 23:06 by: Dirge






"Un nuovo compagno!"



La densa nebbia non cessava di render il mondo cieco. Le due perle del clan del ventaglio ancor non riuscivano a vedersi, e più che aver lanciato fiammate di disperazione nella più totale confusione, altro non potevano fare. Mitsurugi si stava adirando con sè stesso per quella stupida azione commessa, il lancio di quel fumogeno era stato un calcolo assolutamente errato, aveva danneggiato il duello. Impaziente, ma sempre concentrato, con lo sguardo puntato sull'alone artificiale, digrignava i denti furioso. Giurò a sè stesso che una volta concluso l'effetto di quella bomba si sarebbe gettato a capofitto verso la sagoma rivale con l'intento di farla a brandelli grazie alla sua Katana. Era stato un duello esageratamente statico, solo la strategia era stata privilegiata, senza concedere il giusto spazio al talento nel combattimento ravvicinato. Tutto d'un tratto, come se una potente folata di vento avesse deciso di fare il proprio intervento, la nebbia si diradò con grande celerità. Durante questo breve processo, l'Uchiha, riuscì man mano a scorgere nitidamente l'esigua presenza fisica del suo rivale, e un sorriso beffardo non esitò a dipingersi sulle sue labbra. Era tornata la luce. Ma improvvisamente qualcosa sorprese il bellico, un movimento che non si sarebbe mai aspettato. Proprio quel bambino prese l'iniziativa di scattare verso di lui, ma in quel preciso momento successe qualcosa di ancora più sorprendente, egli venne bloccato dall'arbitro. Costui gesticolò con la mano destra, per poi iniziare un breve monologo. Annunciava la conclusione di quel combattimento, avvisò che la decisione del vincitore sarebbe stata presa dopo un consulto generale, e che nel frattempo ognuno di loro sarebbe stato scortato all'interno di una camera, in attesa dei giudizi. Infine suggerì ad entrambi di porre nuovamente le proprie mani sulla sua spalla, per un nuovo teletrasporto. Mitsurugi rimase immobile per all'incirca due secondi, facendo navigare il proprio sguardo prima su di Sosuke e poi sull'esaminatore, per poi avanzare cautamente verso quest'ultimo e poggiare la propria mano sinistra sulla famosa spalla, fissando, nel contempo, con occhi ambigui, le iridi del moccioso.

Ancora quel vortice di confusione rinnegante la forza di gravità, e, finalmente, Mitsurugi tornò sulla terra ferma. Era dentro al castello, ne era certo, innanzi a lui si ergeva un ambiente singolare, era circondato dal lusso più totale, ma poco gli interessava. L'unico aspetto che lo colse fu la porta stanziata dinnanzi a sè, era curioso di sapere cosa si celasse al suo interno. Udì di gran noia le raccomandazioni di quello scocciatore, non doveva uscire dalla camera sino a che non sarebbe stato chiamato, ma chi era lui per dargli degli ordini? Mitsurugi Uchiha non prendeva ordini da nessuno. Dunque con occhi gelidi si voltò verso di egli, puntandogli l'indice sinistro al viso.
«Puoi essere un Chuunin, un Jonin o anche l'Hokage stesso, ma devi sapere che a me non interessa. Non prendo ordini da nessuno, dunque non permetterti mai più di rivolgerti a me in questa maniera. Pensi che io sia poco furbo, dato che tu sei fondamentale per far si che io passi questa prova? No, non sono poco furbo, me ne infischio del valore che tu hai per me in questo momento, confido nella tua serietà, sono certo che esprimerai un giudizio basandoti su ciò che hai visto, senza mettere in mezzo il tuo orgoglio. Adesso basta, entro da solo nella mia stanza, la tua presenza mi infastidisce. Ci vediamo!», affermò l'Uchiha con tono insensibile, noncurante delle conseguenze. Voltò il capo, dirigendolo ancora una volta dinnanzi a sè, dopodiché non esitò a muoversi alla volta della preziosa porta, introducendovisi infine. La stanza era divisa in più locali, Mitsurugi li visitò tutti, e quello adibito per allenarsi fu il suo preferito. Non aveva fame, era troppo irritato, non aveva sonno, non si era stancato, voleva solo allenarsi, dunque si recò nella sala. Ancora non era riuscito a sfogarsi, allora con un impeto incredibile portò la mano destra sulla spada, estraendola dal suo fodero, e con uno scatto rabbioso la conficcò nel muro più vicino. Fu un movimento accompagnato da un grande urlo. Rimase pochi secondi appoggiato sull'elsa della sua fidata arma, la testa china, gli occhi socchiusi. Un altro movimento brusco fece estrarre la Katana dalla piccola cavità, per poi riporla nella sua custodia. Era ancora abbattuto, quel combattimento lo aveva segnato, non riusciva a distogliere il pensiero da lì. Un rumore lo fece sussultare, proveniva dalla porta: qualcuno aveva bussato. Aveva capito che il momento dei giudizi era giunto, non poteva perdere altro tempo. Si diresse verso questa e la spalancò, dinnanzi a lui sostava un altro uomo, che il sanguinario fissò profondamente negli occhi, in attesa che costui facesse la sua mossa, si aspettava che lo conducesse nel luogo della sentenza. Quel momento non tardò a giungere, infatti, senza fiatare, egli si voltò e prese a scendere una curiosa scala a chiocciola, mentre Mitsurugi non fece altro che seguire la sagoma. Non era il solo a percorrere quel tragitto, continuando a guardare fisso davanti a sè, ma con la coda degli occhi, intercettò visi conosciuti accompagnati anch'essi da un esaminatore a testa. Ci mise poco tempo a giungere in quella stanza che, anche precedentemente, fu sede di istruzioni e monologhi interessanti. La figura sconosciuta si fermò, e, assieme a questa, anche quella dell'Uchiha. Nel frattempo uno schermo si illuminò non molto distante da lui, era lo stesso monitor che antecedentemente illustrò le squadre per la prima prova, e allo stesso tempo un colpetto di tosse forzato lacerò il silenzio venutosi a creare. Il veggente rimase impassibile, i suoi occhi si ridussero in fessure, delineando maggiormente l'insensibilità di quello sguardo, e un semplice dettaglio fece accrescere quella particolare percezione: una ciocca dei suoi capelli nerissimi si posò sull'occhio sinistro, lasciandone intravedere solamente una parte. Una voce familiare prese la parola, era una situazione già vissuta. Esplicitò la ricerca, da parte loro, dei migliori quattro, informando che tutti gli scontri, ad eccezzione di uno, erano finiti senza un reale vincitore. Lo shinobi eliminato era stato lo Hyuga. Era da notare la smorfia di soddisfazione che si impresse sulla bocca del bellico. Mentre la notizia enunciata poco dopo rese costui un attimo perplesso: l'esaminatore trovò necessario evidenziare la possibilità della promozione di due sfidanti avversari nella stessa arena a discapito di altri. Successivamente informò il gruppo che, a momenti, sullo schermo sarebbe apparsa una tabella, e che essa avrebbe decretato coloro i quali avrebbero avuto la possibilità di andare avanti e chi no, attraverso un gioco di colori: tinti di verde i primi e di rosso i secondi. Invitò un certo Gekkou all'inserimento dei nomi, un conteggio alla rovescia e finalmente la verità. Si assistette ancora una volta ad un espressione impassibile, nonostante nella sua mente si scatenò il caos.
«Interessante, dunque il caso facente l'eccezione era il nostro. Bene, sono passato. E assieme a me hanno avuto questo privilegio il moccioso, e gli altri due Nara, interessante. Mentre sono stati eliminati i due membri dei villaggi esterni, Suna e Kiri, ancora una volta si evidenzia la potenza di Konoha, fatta eccezione di quell'incapace dagli occhi bianchi. Ma la cosa che realmente non capisco è il colore giallo con il quale è evidenziato l'altro Uchiha», pensò perplesso tra di sè l'apatico. Subito pervenne la risposta dalla stessa voce di prima. I giudici non avevano avuto abbastanza elementi di valutazione, dunque i motivi erano due: il ragazzo è stato un genio in grado di mettere in pochissimo tempo fuori combattimento lo Hyuga, oppure quest'ultimo era veramente debole, quasi deprimente. Ma la cosa che fece arrabbiare il giustiziere fu il fatto che non avrebbe avuto la possibilità di misurarsi con lo pseudo fenomeno, poiché egli avrebbe avuto una prova a parte, le strade dei quattro finalisti con quest'ultimo erano divise. Mitsurugi non ebbe neanche il tempo di soffermarsi su questo episodio che l'uomo continuò il suo sermone. Quest'ultima parte del suo discorso era indiscutibilmente la più importante e interessante. Furono fatti i complimenti ai Nara e agli Uchiha e venne rivelato che la prova sarebbe iniziata tre giorni dopo e che essa si sarebbe svolta con dinamiche ben precise: ci sarebbe stato un due contro due, mentre la finale sarebbe stata disputata dai membri della squadra vincente. A differenza della prova precedente non fu fatto affidamento alla sorte, bensì le coppie furono decise dal gruppo di giudici. I clan sarebbero stati mischiati, i membri di ogni famiglia sarebbero stato rivali. Mitsurugi sorrise soddisfatto poiché ciò implicava una rivincita con il bambino. Il motivo di questa decisione, da parte dei giudici, risiedeva nella volontà di soddisfare il pubblico. Venne detto che un enorme folla avrebbe assistito all'imperdibile spettacolo, che sarebbero state fatte scommesse su ogni finalista. L'Uchiha era curioso di venire a sapere in che cosa sarebbero consistite, magari qualcuno sperava in qualche scenario macabro, forse sarebbe nata la necessità di veder morire atrocemente uno o più Shinobi, di vederli strisciare e lamentarsi nella loro stessa pozza di sangue. Tutto d'un tratto apparvero sullo stesso monitor le coppie decise: Mitsurugi avrebbe fatto coppia con il Nara più potente, con il migliore della prima prova. Era entusiasta di questa decisione, avrebbe voluto conoscerlo, forse sarebbe stato lui la famosa eccezione? L'unico elemento con il quale, l'Uchiha, avrebbe collaborato? Essendo una sfida a coppie egli, di norma, avrebbe dovuto cooperare con chiunque gli fosse capitato. Di regola, ma lui non le aveva quasi mai rispettate, il caso specifico si era presentato nella prima prova, ove, per disprezzo, decise di uccidere il sunese, piuttosto che trascorrerci altro tempo assieme. Entro sè sperava ardentemente che fosse proprio Kisuke Nara quella singolare eccezione, anelava che fosse forte come lui e che insieme avrebbero torturato e massacrato i loro avversari.
Tre giorni dopo, alle undici in punto, l'ora della verità, dove ogni risposta sarebbe emersa dall'ombra dell'inconsapevolezza, per poi porsi come luce ed irradiare ogni singolo dilemma.

Quello stesso giorno, in silenzio, lo trascorse all'interno della propria stanza. Alternò il riposo all'allenamento, il pasto al rilassamento, tentando di saziare ogni sua esigenza, ma tutta quella quiete già incominciava ad infastidirlo. La mattina dopo decise di visitare l'esterno del castello, di respirare aria pulita. E fu una decisione perfetta, poiché durante una camminata silenziosa incontrò Hiroshi Senjuu, uno dei ragazzi eliminati, e proprio in quel momento riuscì a liberare tutta quella collera repressa, dando inizio ad un grande duello. L'Uchiha venerava il puro confronto psico-fisico, egli viveva per combattere. Molti erano i progetti prefissati da intraprendere dopo la conclusione dell'esame, sarebbe entrato nella storia. Nella fine del secondo giorno e per tutto il terzo si dedicò al pieno riposo, doveva affrontare la prossima sfida al massimo del suo stato, avrebbe dovuto usare ogni carta del suo immenso mazzo. A differenza degli altri lui si era cimentato in un ulteriore scontro, dunque non poteva trasgredire a quella sua auto-imposizione, seppur un poco sofferta. Ed ecco giunto il grande momento, quella mattina si svegliò appositamente molto presto, rimanendo sdraiato sul suo letto sino alle dieci e mezza, mezza ora prima dello scontro. Questo per concentrare ogni pensiero all'imminente evento, pur rimanendo rilassato sul morbido materasso. Si alzò. Dopo essersi vestito completamente e munito di tutto il suo armamentario non esitò a varcare la lussuosa porta e scendere, con molta flemma, la scala a chiocciola dal terzo piano in cui stava sino al più basso, diretto verso la stanza dei monologhi, ove lo attendeva un esaminatore. Non era assolutamente agitato, ma solo un poco pensieroso, sperava che il suo compagno di squadra fosse meritevole di tutta quella fama. Voleva vincere, magari uccidendo i suoi rivali davanti ad un pubblico immenso, esattamente, lui adorava farsi apprezzare ed essere invidiato per le sue straordinarie capacità. Da lontano intravide due sagome, e subito intuì l'identità del ragazzo posto affianco all'esaminatore: era Kisuke Nara. Si avvicino con calma, sino a giungere vicino al giudice, che suggerì di poggiare una mano sulla sua spalla, ma ancor prima di compier tal gesto, Mitsurugi, ebbe la necessità di incrociare lo sguardo del Nara, lo fissò profondamente col tentativo di trasmettere immediatamente l'essenza della sua personalità. Era una sguardo severo, dissimulava molto sospetto, ma in maniera preponderante celava l'odio, e non rivolto al suo compagno, ma un sentimento insito nell'Uchiha a prescindere, un mostro con il quale era legato da sempre, presente nelle sue viscere e al tempo stesso fluttuante nel suo sangue. Dopo quel breve attimo la mano destra si sollevò appena, adagiandosi ove dovuto. Ancora quel nauseante senso di confusione, quel tragitto dall'aspetto indefinito e, in un brevissimo lasso di tempo, si trovarono in una zona mai vista prima. Era ambiguo quel loco, se non ci fosse stato un aspetto tanto stravagante, nonostante tutto, sarebbe potuto esser definito comune. Decisamente si trovavano all'interno di una foresta, infatti erano circondati da molti arbusti, con un buon numero di roccie. La cosa affascinante però si trovava al centro dell'arena, poiché era stanziato un bel laghetto con al centro un isolotto di terra, da cui partivano come delle braccia, anch'esse di terra, una a destra e una a sinistra, le quali si incaricavano di attraversare il lago, collegandosi alla terra ferma, indispensabili appunto per recarsi nel succitato. Sembrava un lago con un ponte molto peculiare. Mitsurugi alla vista di tutto ciò rimase sorpreso, ma lo fu ancor di più alla vista di tutto quel pubblico intorno a loro. La folla incominciò ad urlare e ad agitarsi alla sol vista dei due, figuriamoci cosa sarebbe successo nel bel mezzo dello scontro, ma quella serie di inutili pensieri non lo intrattenne più di due secondi, poiché subito si voltò verso il suo compagno di squadra, per instaurare il loro primo discorso e mettere alcune cose in chiaro.
«Kisuke Nara, che tu lo voglia o no siamo una squadra. Sai, io sono il primo a non voler combattere in coppia, preferisco di gran lunga agire da solo, perché conosco le mie potenzialità e mi fido ciecamente di me stesso. Nonostante tutto, per la prima volta, sono disposto a collaborare, hai questo onore, faccio questo perché voglio assolutamente vincere. Non mi fido di te, te lo dico da subito, la fiducia è un valore che si deve conquistare. Secondo le voci sei un grande combattente, dunque vedi di dimostramelo. Sono certo che sino ad adesso mi hai sottovalutato, magari perché sono terzo nella classifica, ma la verità è un altra. Nella prima prova ho ucciso il mio compagno perché era un incapace, dunque questo, molto probabilmente, è andato a discapito della mia valutazione, un giudizio che, personalmente, non ho mai preso seriamente. Credo di aver parlato troppo, ma era necessario. Accetti che prenda io il comando della squadra, Kisuke? Se la tua risposta sarà affermativa ti assicuro la vittoria. Dobbiamo ucciderli entrambi, odio risparmiare i deboli. Ascolta ciò che ti dico, e più avanti saremo io e te ad affrontarci. Avanti, esponimi i tuoi pensieri, ragazzo!», affermò freddo Mitsurugi, curioso della parola del Nara, prima che l'arbitro enunciasse l'inizio ufficiale della gara.

Grado: Genin
Energia: Verde
Chakra: 200/200
Condizione Mentale: Gelido
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/2:-
Techiche 0/2:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Katana 1/1
Shuriken 15/15
Kunai 15/15
Accendino 1/1
Guanti 1/1
Flash 3/3
Lancia fukibari 1/1
Fukibari 10/10
Kakute 1/1 (Collocato sul dito medio della mano destra)
Lama interna 1/1 (Collocata sul polso sinistro, in apertura esterna)
Bomba carta 7/7
Fumogeno 3/3
Filo d'acciaio 60/60 m
Fuuma shuriken 2/2
Uchiha shuriken 2/2
Tonico rosa 2/2
Tonico azzurro 2/2
Bomba scoppiettante 2/2

Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 3/3
Custodia Porta Armi 1/1


 
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