Corso K-18

« Older   Newer »
  Share  
moltak
view post Posted on 20/2/2010, 20:57




narrato
parlato
(pensato)


kakuro si era dovuto alzare presto quel giorno, per fare in modo di trovarsi a konoha in tempo.
Ormai da giorni entrava e usciva di casa, i suoi genitori e lui stesso si erano abituati a quella situazione.
Al campo di allenamento di Konoha avrebbe trovato il suo sensei.
La situazione nei villaggi intorno era abbastanza critica, perciò il ragazzo si sarebbe dovuto affrettare nel suo viaggio, per evitare di incappare in creature indesiderate.

Quando uscì dalla porta della propria casa fu investito da una leggera brezza, che però sollevava le sabbie della città desertica.
Si diresse alle porte di Suna, e lentamente attraversò il sentiero che era stato scavato tra le montagne. Lentamente il paesaggio si trasformava, finchè non cominciarono a spuntare alcuni alberi rari, che poi diventarono radura, che poi diventò bosco.
Il ragazzo si fermò a mangiare qualcosa velocemente, dato che era l'ora di pranzo, poi si affrettò a terminare l'ultima parte del suo tragitto saltando di ramo in ramo.
Alla vista delle grandi porte rosse di Konoha tirò un sospiro di sollievo, era abbastanza stanco e non vedeva l'ora di fermarsi per qualche minuto.

Il grande ingresso al villaggio e il piazzale intorno faceva contrasto con le viuzze strette che si diramavano più in là. Le strade erano le più affollate che kakuro avesse mai visto, si scontrò più volte con i passanti. Dopo solo qualche minuto realizzò di essersi perso, e cominciò a girovagare per le stradine, in cerca di una via principale, che probabilmente lo avrebbe portato alla residenza dell'Hokage, davanti alla quale avrebbe potuto chiedere qualche informazione ai ninja di guardia. La folla non era molto disponibile per le informazioni, tutti erano mossi da una fretta incredibile, che kakuro non comprendeva.

All'improvviso però vide un piccolo negozio che vendeva ramen, e si intrufolò dentro come per salvarsi da quella corrente di persone. Il cuoco era una persona gentile e disponibile; dopo aver mangiato una razione di ramen, kakuro ottenne le informazioni che cercava e uscì di nuovo in strada. Il campo d'allenamento più vicino era abbastanza fuori dal centro del villaggio, infatti dopo qualche curva le vie si facevano sempre meno affollate. Una volta giunto al traguardo, il ragazzo si guardò attorno, con il suo tipico sguardo spento e calmo.

(Niente sensei da queste parti suppongo che si trovi in un altro campo d'allenamento ah sono troppo stanco per continuare)

kakuro si sfogò con un sospiro e appoggiando la testa all'albero che si trovava lì a fianco.
Il ragazzo si avvicinò con passo lento e un'espressione apatica che faceva un forte contrasto con l'agitazione degli altri ragazzi lì vicino.kakuro riconobbe il sensei.
vedendo gli altri alievi gia arrampicati sugli alberi disse
Ehm... Salve, vedo che avete già cominciato l'allenamento...
narrato
parlato
(pensato)

kakuro rivolse uno sguardo veloce ai suoi compagni, mentre ascoltava attentamente ciò che chiedeva il sensei.kakuro si sedette con le gambe incrociate, mentre strappava piccoli fili d'erba con la mano destra. Era uno dei gesti che spesso continuava a fare senza nemmeno accorgersene, come quando, pensieroso, disegnava ghirigori sui libri fino a rendere la pagina illeggibile.

(Una prima fase leggera huh?)

Mentre parlava, teneva lo sguardo fisso a terra.

...Sono kakuro akawa... vengo da Suna e da quanto c'è stata l'invasione dei mostri e ci siamo trasferiti qui alla foglia, tutto è nuovo per me. Amo l'arte in tutte le sue espressioni, ma sono affascinato in modo particolare dal teatro...se ho un sogno? I miei sogni non finiscono mai... e nemmeno i motivi per cui vorrei diventare uno shinobi. Conoscere il mondo, acquisire esperienza, sono tutte cose fantastiche... ma un amico è morto davanti ai miei occhi e io non ho avuto il coraggio di difenderlo. E' per lui che sono qui...



I suoi occhi diventarono particolarmente lucidi mentre pronunciava l'ultima parte del discorso; volse lo sguardo a un pezzo di terra alla sua destra e il suo volto pallido e liscio si rovinò in una leggera smorfia.

(Non smetterò mai di farmi schifo per la mia colpa...)

Dopo un breve momento di silenzio, si accorse che il sensei si stava allontanando dall'albero dopo aver dato delle nuove istruzioni ai ragazzi. Detto da lui l'esercizio che proponeva sembrava abbastanza facile, ma kakuro non ne era molto sicuro. Era abituato a diffidare di chiunque e di qualsiasi cosa. Ancora si stupiva di essere riuscito a parlare dei suoi problemi esistenziali a due perfetti sconosciuti. Ma quello non era il momento di pensare, bensì quello di agire.

(Uhm... far scorrere il chakra sul palmo del piede...)

kakuro si concentrò, innanzitutto alzandosi, poi chiudendo gli occhi e unendo le mani in posizione. Viaggiò con la mente dentro al suo corpo, liberò tutti i suoi pensieri, vedeva il suo chakra, fluire calmo come l'acqua di un torrente. A quel punto cercò di sforzarsi per concentrare il chakra sui piedi, lasciandosi scappare qualche lieve smorfia del viso. Il chakra nasceva dal cuore e scorreva senza fermarsi in tutto il corpo. Lentamente kakuro lo spostava fino agli arti inferiori, poi una volta raggiunti i palmi dei piedi, il chakra si manifestò all'esterno con il suo tipico colore azzurrognolo.

Poi all'improvviso il ragazzo bloccò la sua concentrazione, per poi ripeterla due o tre volte.

(Bene ora devo soltanto ripetere lo stesso meccanismo una volta eseguito il primo salto sull'albero)

kakuro vide un albero dietro di lui, i cui colori accesi gli regalavano una bella ispirazione. Si fermò a qualche metro davanti a quello e poi, dopo aver tirato un sospiro, gli corse incontro e, eseguito il primo salto, concentrò il chakra sui piedi e riuscì a compiere un paio di passi verso l'alto, per poi cadere come un sacco di patate a terra.

(Accidenti... lo sapevo che non sarebbe stato così facile)

Ma non era nel suo carattere rinunciare così facilmente a un obiettivo. Dopo essersi ripulito di alcune foglie, ritentò e stavolta riuscì ad aggrapparsi a uno dei rami dell'albero, su cui si sedette. Poi si alzò in piedi e tentò di salire qualche ramo in più, finchè non raggiunse quello più alto.

Poi saltò di nuovo giù e ripetè l'operazione, cercando di raggiungere il ramo più alto in una volta sola. Gli ultimi passi erano quelli decisivi, durante i quali le emozioni del ragazzo erano più forti. Il desiderio di raggiungere quel maledetto ramo era molto forte, ma allo stesso tempo kakuro pensava che fosse solo il più basso dei traguardi che avrebbe dovuto raggiungere.

Riuscì ad aggrapparsi saldamente al ramo, ma per un pelo. Ci saltò sopra e prese posizione sedendosi, tirando un sospiro di sollievo.

(Suppongo ci sia ancora molto da lavorare...)

Il suo sguardo ora era rivolto al sensei. Sperava di non essere stato una delusione.

CODICE
mi hanno detto di postare qui spero che il post vada bene
 
Top
.Nagato.
view post Posted on 21/2/2010, 11:00





Narrato
Parlato
Pensato
Altri



Al campo di allenamento il clima era leggermente cambiato, il sole era coperto per ¾ da un gruppo di bianche nuvole ed un leggero venticello si era alzato mitigando il caldo arido che rendeva più faticosa la prova provocando quel fastidioso sudore che Nagato tanto odiava.
Fino a quel momento i tre studenti non erano ancora riusciti a portare a compimento la prova assegnatagli dal giovane sensei.
L’esercizio verteva sull’utilizzo del chakra che è una delle cose più importanti dell’allenamento di uno studente, in particolare bisognava concentrare il flusso del chakra sulla pianta dei due piedi in maniera equilibrata in modo che il ninja possa arrampicarsi su un albero o su una superficie verticale con l’utilizzo delle arti inferiori; questo esercizio sarebbe servito al sensei per capire se i propri allievi sarebbero stati in grado di controllare il proprio chakra.
I tentativi di Nagato erano andati in fumo poiché il ragazzo non era stato in grado di distribuire equamente il propro flusso in entrambi i piedi, a volte utilizzandone troppo, a volte poco.
Uno dei tre partecipanti del corso di nome Jack, visti gli insuccessi dei suoi tentativi chiese al sensei quale fosse stato il segreto per completare l’addestramento:

Sc...Scusi signor sensei! Ehm...se non la disturbo potrebbe darmi qualche consiglio su quest'esercizio? La prego!


Così il giovane maestro gli rispose spiegandogli che la prova non necessitava di abilità o trucchi di alcun genere per essere portata a termine ma bastava semplicemente concentrarsi sull’obbiettivo:

«Ah ragazzo, il trucco in questo esercizio è semplice: non c’è alcun trucco. Dovete solamente trovare la quantità adatta di chakra e riuscire a mantenerla abbastanza da poter camminare su superfici verticali. L’unico copnsiglio che vi posso dare è quello di trovare prima la calma interiore e poi concentrarsi abbastanza a lungo da mantenere costante la quantità di chakra necessaria. Mi sorprende che me lo abbia chiesto tu, Kiriano, ho sempre pensato che voi ninja della nebbia foste tosti e riservati, mentre tu appari totalmente differente da loro. Spero di esservi stato utile ragazzi, adesso continuate pure l’esercizio, e non disturbatemi più.»

Dopo aver fatto una pausa di alcuni minuti per concentrarsi e ricapitolare ciò che avrebbe e non avrebbe dovuto fare si rimise davanti al solito alto e rigoglioso albero e cercò di concentrarsi.

-Dunque, il sensei ha detto che bisogna trovare la calma interiore e concentrarsi a lungo..in teoria dovrei cercare di eliminare dalla mia mente i pensieri cupi in modo da esser sereno, spensierato e concentrato-

Divaricò le gambe e le punte dei suoi piedi erano perfettamente parallele l’una dall’altra.
Il venticello mitigatore lo aiutava senz’altro a concentrarsi meglio; in quel momento Nagato cercò di far riaffiorare tutti i momenti più brutti della sua vita per poi eliminarli temporaneamente tutti insieme, uno di questi, purtroppo, era la morte dei suoi genitori, non sapeva bene come fosse accaduta ma era venuto a conoscenza che i suoi erano due ambu del villaggio e avrebbero dovuto affrontare una durissima missione ed in uno scontro con alcuni ninja di kiri persero la vita entrambi.
In quel momento il ragazzo era molto colpito da tutti i suo pensieri negativi ma ciò nonostante, grazie alla sua grandissima forza di volontà si concentrò, spremendo le meningi.

-Ora mi devo concentrare per centrare il mio obbiettivo, i miei genitori sarebbero fieri se riuscissi a conquistare il copri fronte del villaggio e lo sarebbero ancor di più se io seguissi le loro orme diventando un ambu come loro, è questo il mio sogno e questo è il primo passo per portarlo a termine-

La sua mente era completamente rilassata e svuotata momentaneamente da ricordi incancellabili e tristi per il ragazzo e la sua concentrazione era massima, voleva portare a tutti i costi la prova al termine.
Cominciò a far circolare il suo chakra in tutte le parti del corpo, era una sensazione rilassante, dentro di lui qualcosa si muoveva, era riuscito a controllare il chakra; doveva solamente portarlo sulle piante dei due piedi e distribuirlo equamente in modo che essi aderissero al tronco dell’arbusto.
Così concentrandosi sui suoi piedi portò il suo flusso all’interno di essi e lo distribuì in parti uguali.

-Ora dovrebbe andare, proviamo.-

Nagato prese una breve rincorsa e scattò verso l’albero su cui avrebbe dovuto camminare, appena fu abbastanza vicino da esso prese uno slancio con la gamba sinistra ed appoggiò il primo piede, il destro, sul tronco; il primo passo era riuscito, il piede era ben saldo sull’albero.
Con un altro piccolo sforzo Nagato prese convinzione e fece due passi decisi restando ancora saldo sulla superficie legnosa dell’albero.
Si era concentrato abbastanza, la sua condizione mentale era perfetta per qualsiasi tipo di allenamento.
Con un ultimo passo, il giovane studente si porto ad uno dei rami più alti dell’albero e ci si sedette sopra.
Era felicissimo ma come al solito preferiva non far trasparire le sue emozioni mantenendo la stessa espressione seria che aveva tutti i giorni.
Nella sua mente mille pensieri riaffiorarono ma questa volta non erano negativi, derivavano dall’eccitazione per la riuscita della prova del ragazzo.
Dopo essersi ripreso, Nagato girò il capo di 90° e si mise ad osservare la prova dei suoi compagni.
I suoi genitori sarebbero stati fieri di lui, aveva compiuto il primo passo per diventare un ninja del villaggio della foglia, nel suo cammino, il giovane studente, intravedeva il suo sogno.


~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Concentrato,Rilassato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 3/3
Kunai 4/4




 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 22/2/2010, 20:52




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N° 3 – Sanji Mugiwara



“Ok, sono pronto!”, pensò, in realtà per l'ennesima volta, Sanji. Si lanciò in avanti con impeto e spiccò un balzo che fosse più alto possibile, in modo da avere il tempo di inclinarsi bene e di far fluire il chackra nel modo giusto prima di toccare la corteccia dell'albero che avrebbe dovuto scalare senza mani, solo camminando. Ormai sapeva qual era la giusta quantità di chackra da impiegare, l'unica vera difficoltà era emetterlo in modo costante e per di più in movimento. Posò il piede sulla corteccia, e, aderendo al tronco, esultò silenziosamente. Cominciò a muovere i primi passi: non stava andando male. Ad un tratto, sentì il chackra venire meno, e riuscì a recuperare la presa sull'albero appena in tempo, anche grazie ad un ramo a cui era stato possibile aggrapparsi con una mano per tenersi issato alla pianta. Ricominciò il tentativo di scalata. Ad un tratto, sentì che il maestro stava parlando. Distratto, semplicemente non badò più all'emissione di chackra, e con una brutta caduta batté il fondo schiena sul prato, gemendo di dolore. Rialzandosi, cominciò ad ascoltare ciò che Torune aveva da dire sull'esercizio che, a quanto pare, nessuno aveva ancora completato. Il maestro disse: -Ah ragazzo, il trucco in questo esercizio è semplice: non c’è alcun trucco. Dovete solamente trovare la quantità adatta di chackra e riuscire a mantenerla abbastanza da poter camminare su superfici verticali. L’unico consiglio che vi posso dare è quello di trovare prima la calma interiore e poi concentrarsi abbastanza a lungo da mantenere costante la quantità di chackra necessaria. Mi sorprende che me lo abbia chiesto tu, Kiriano, ho sempre pensato che voi ninja della nebbia foste tosti e riservati, mentre tu appari totalmente differente da loro. Spero di esservi stato utile ragazzi, adesso continuate pure l’esercizio, e non disturbatemi più.-.

Sanji sorrise: ora aveva più materiale su cui lavorare, sia riguardo l'esercizio sia riguardo alle persone con cui avrebbe dovuto lavorare durante il corso. Cominciò, quindi, ad analizzare le informazioni alla sua solita maniera, mentre si rivolgeva verso l'albero e si posizionava ai soliti tre metri dal tronco per prepararsi al tentativo: “Dunque. Riguardo all'esercizio in realtà non ha detto più di tanto. Come ha spiegato, non c'è trucco. Dev'essere una tipologia di azione che si acquisisce e si assimila piano piano, e che una volta imparata per bene viene eseguita in pura spontaneità, senza pensarci. Quindi in realtà sono sulla strada giusta: non è che non ho capito il concetto o qualcosa di simile, ho solo bisogno di esercitarmi. L'unica cosa interessante che il sensei ha detto a riguardo è qualcosa a proposito della calma interiore. Presumo che in assenza dell'abitudine sia necessario svuotare la mente e mantenere la concentrazione solo sull'emissione del chackra, probabilmente intendeva questo. In effetti, quando mi sono distratto per ascoltare ciò che lui stava dicendo ho perso il controllo subito, quasi senza accorgermene. Devo prima imparare a mantenere il controllo perfettamente da concentrato, poi ad acquisire l'azione come istintiva, mentre parlo, penso, uso armi o impasto altro chackra. Se non sarà così, non servirà a nulla. Questa deve essere la vera finalità dell'esercizio, questa l'unica modalità in cui questa azione può essere utile in battaglia! Passando ad altre informazioni ricavabili da ciò che il sensei ha detto, l'unica è che il ragazzo che gli ha chiesto aiuto è di Kiri. In effetti, non aveva tratti tipici di Konoha. Ma per quale motivo è venuto a fare l'apprendistato da ninja qui in questo villaggio? Perché Kiri non può prendersi cura dei suoi studenti? In ogni caso, lo stile di combattimento di quel giovane sarà diverso da quello di Natsu Inuzuka e dal mio, così come le tecniche. In realtà, l'unica cosa da fare è stare particolarmente attenti. Bene, ora finiamo questo esercizio.”.

Sapeva già come procedere. Prese la rincorsa, saltò, cominciò ad emettere chackra dai piedi e aderì al tronco dell'albero che gli stava davanti. Riuscì a portarsi ad un metro e mezzo di altezza, concentrandosi su ciò che doveva fare e niente altro. Fermandosi, rimase incollato alla pianta tramite il chackra per un po', stando attento al tipo di sforzo che doveva eseguire per mantenere quella situazione invariata. Quando gli parve di essere in grado di continuare con quell'andazzo con sicurezza, cominciò a guardarsi intorno. Si accorse che ai tre giovani che si erano approcciati all'esercizio all'inizio(lui stesso compreso), se ne era aggiunto un quarto. Facendo caso al clima, si accorse che un venticello piacevole aveva cominciato a soffiare rendendo più sopportabile il caldo che fino a quel momento aveva caratterizzato quella giornata. Ad un tratto se ne accorse: “Non sono caduto! Non stavo più pensando a questo ma non sono caduto! Ho continuato ad emettere chackra senza pensarci! Bene, ora il passo finale: devo essere in grado di camminare sul tronco come cammino per terra. La cosa non deve essere troppo diversa da ciò che ho fatto adesso, solo un po' più complicata. Posso farcela!”.

Innanzitutto, verificò di essere in grado di muoversi sul tronco concentrandosi sull'emissione senza difficoltà, e scoprì che la cosa si era fatta di un tratto estremamente semplice. Poi attuò uno stratagemma simile a quello usato in precedenza: cercò qualcosa a cui pensare, sempre salendo lungo il tronco della pianta, passo dopo passo. Si accorse che in alto, fra i rami, una coppia di uccellini aveva fatto un nido, verso il quale proprio in quel momento uno dei due animali stava tornando in volo, stringendo nel becco un lungo e viscido vermiciattolo con cui nutrire, probabilmente, i suoi giovani figlioli appena nati. Mentre camminava verso l'alto (e dunque verso il nido), Sanji sorrise. “Andiamo a dare un'occhiata da vicino!”, pensò. Continuò a salire, finché non giunse all'altezza del suo obiettivo. Dopo aver osservato come i due genitori dei piccoli uccellini si pararono davanti ai loro figli per difenderli dall'eventuale aggressore (lui, in questo caso), si accorse che non aveva minimamente pensato a far fluire il chackra durante tutto quel tempo. Si trattenne dal gridare di gioia per non farsi notare, ma fece un gran sorriso esultante. Era talmente felice, che smise di emettere il chackra, e cadde. L'altezza era considerevole, circa di sedici metri, e di certo l'effetto della caduta non sarebbe stato piacevole. Fu fortunato: mentre prendeva velocità, quasi rassegnato a sfracellarsi al suolo, vide passargli di fianco un ramo molto robusto. Ribaltandosi in aria, fece affluire la giusta quantità di chackra ai piedi e si attaccò alla sporgenza, completando il movimento a testa in giù, ancorato al ramo grazie all'abilità appena acquisita. Una volta rilassatosi, camminò fino al tronco e da esso scese a terra. Ci era riuscito veramente. In realtà, aveva concluso già da un po' l'esercizio in sé, ma solo ora aveva veramente raggiunto l'obiettivo prefissatosi. Ormai era in grado di utilizzare quell'abilità in battaglia senza pensarci: per il ragazzo ora camminare su pareti verticali non era più difficile di spiccare un balzo, di compiere uno scatto, di lanciare un'arma o di eseguire una tecnica di base. In quel modo, Sanji Mugiwara era diventato molto più forte.


CITAZIONE
STATUS

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Contento
Condizione Fisica: Perfetta
Consumi: /
Recuperi: /
Slot impiegati: 0/1
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 2/2
Kunai 3/3
Flash 2/2
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

 
Top
¬Kob
view post Posted on 1/3/2010, 18:47







Impatience

❝Campo di Allenamento; Ore ❿.45
Torune aveva ormai appurato quali, tra quegli studenti, non fossero idonei a seguire quel corso, decidendo di allontanarli. Di quei cinque studenti che si erano presentati, solo tre erano riusciti a superare la prima prova. Il ragazzo di suna ed uno di quelli di Konoha non riuscirono infatti a completare l’esercizio nell’ora che l’Aburame gli aveva concesso, e che non gli aveva detto, mentre il giovane di Kiri, l’Uchiha e l’ingegnoso Konohano erano riusciti a soddisfare i requisiti minimi per passare alla seconda prova.

«Tu e tu.» Disse indicando i giovani sfortunati. «Vi prego di allontanarvi da questo campo di allenamento. Come avete constatato siete gli unici che non hanno acquisito un controllo del chakra sufficiente, indi per cui non potrete procedere con la seconda fase di questo corso. Spero solo che non vi demoralizzerete per questa notizia, ma che vi impegnerete maggiormente per migliorare e per diventare degli ottimi ninja. Sfortunatamente non siete ancora pronti per questo mestiere. »

Sfornò un altro di quei falsi sorrisi da orecchio ad orecchio, attendendo fino a che i due non si furono allontanati abbastanza da non poter più sentire le sue parole. Non era per un motivo preciso che attese, desiderava solo non avere contatti con quelle persone che, a quanto pareva all’Aburame, avevano fallito nella cosa a cui più tenevano.

«Voi tre.» disse richiamando l’attenzione dei restanti studenti. «Complimenti, siete passati alla seconda fase di questo corso. Da adesso le cose si fanno più interessanti ed allo stesso tempo più complicate, quindi impegnatevi al massimo. Nella prossima prova che affronterete dovrete utilizzare il chakra adesivo per il combattimento. Con i vostri Kunai e shuriken dovrete infatti tentare di colpire una delle mie copie mentre vi trovate sulla corteccia di un albero o sulla superficie del laghetto alle mie spalle. Altra peculiarità di questa prova è che non solo dovrete attaccare, ma dovrete anche difendervi dalle mie copie che si preoccuperanno di attaccarvi. Naturalmente, proprio come in un vero combattimento, non dovrete stare fermi altrimenti...» disse enfatizzando molto le ultime parole «... altrimenti le mie copie vi uccideranno.» concluse con un espressione terrorizzante e cupa.
Così, finito il suo discorso, Torune compose il seal necessario a creare tre perfette copie di se, che si divisero insieme agli studenti, pronte a cominciare il lavoro.

«A voi la prima mossa...»

.


CITAZIONE

Indicazioni


Ecco a voi il mio corto (sfortunatamente) e pessimo post. Innanzitutto vi informo di alcuni fatti: Il ragazzo di suna (moltak) è stato bannato per aver copiato quasi pedissequamente il post di un altro utente, indi per cui non continuerà questo corso, Jack, invece, a causa di problemi familiari non ha concluso il post e quindi, non sentendomi io in grado di bocciarlo, se riuscirà a risolvere i suoi problemi scriverà questo post, altrimenti, per mancanza di prove mi toccherà bocciarlo. Nel caso in cui Jack decidessi di continuare nel tuo post dovrai descrivere le due prove in un post molto più lungo. Tom e Nagato, i vostri post mi sono piaciuti e non ho trovato molti errori, quindi vi dico continuate così, anzi migliorate ancora di più. Dal momento che state andando bene vi chiedo di scrivere un post di circa 75 righe, descrivendo minimo 5 tentativi di attacco e 3 tentativi di difesa, che natualmente deciderò io se andranno a segno o meno. Avete fino a Venerdì a mezzanotte per postare miei ragazzuoli.


 
Top
.Nagato.
view post Posted on 4/3/2010, 14:39




Narrato
Parlato
Pensato
Altri



Nagato si trovava ancora seduto su uno dei rami più alti dell'albero su cui aveva svolto con successo il suo primo esercizio del corso di accademia.
Dopo alcuni istanti altri due suoi compagni portarono a termine la prova mentre i due rimanenti continuarono invano a tentare di controllare il proprio chakra.
Il clima era immutato,solita aria primaverile, un leggero venticello mitigava il caldo ed il suo suono si udiva al suo passaggio tra le fronde degli alti alberi che circondavano il campo di allenamento.
Un gruppo di uccellini cinguettavano sui rami di uno di quegli alberi ed interrompevano il calmo silenzio del momento.
I voltatili, che bello dev'essere svolazzare nel cielo liberi e spensierati, guardare in basso e constatare la stupidità del genere umano:litigi, guerre inutili che vietano la libertà di ogni singolo componente di questa comunità corrotta.
Nel frattempo il sensei indicò i due studenti che stavano ancora provando senza successo l'esercizio e gli chiese di lasciare il campo di allenamento poichè non sarebbero stati in grado di continuare l'addestramento e così fecero, raccolsero ciò che si erano portati e uscirono dal campo abbattuti.
Per loro doveva essere un brutto colpo che non sarebbe stato facile da accettare, non capita spesso di avere la fortuna di entrare in un accademia ninja, è un occasione che nessuno può permettersi di farsi scappare.
Dopo essersi girato, il sensei si rivolse agli altri tre studenti,tra cui vi era Nagato complimentandosi con loro per il successo ottenuto nel loro primo esercizio.
Da lì in avanti le prove sarebbero state sempre più dure e difficili e questo il giocane studente di Konoha lo sapeva molto bene, il cammino verso il successo era appena cominciato, si sarebbe dovuto impegnare al massimo per raggiungere il suo obbiettivo che cominciava da quel momento, aveva già compiuto il primo passo.
Il maestro dopo pochi attimi di silenzio continuò a svolgere il proprio compito spiegando ai suoi allievi il contenuto e lo scopo dell'esercizio che avrebbero dovuto svolgere.
Ognuno di loro avrebbe dovuto cercare di colpire una copia del sensei con un arma da lancio utilizzando il chakra adesivo su una corteccia di un albero o sulla superficie del laghetto che si trovava a circa 25m dall'ingresso del campo d'addestramento, inoltre aggiunse che le sue copie si sarebbero comportate come in un normale combattimento e sarebbero addirittura state pronte ad ucciderli in caso si sarebbe presentata loro l'occasione per farlo.
Quando finì il suo discorso compose i sigilli e creò tre perfette copie di se stesso che si posizionarono ciascuna davanti ad uno studente con il quale avrebbero combattuto.
La prova è molto interessante, inoltre sarà il mio primo combattimento ed il mio avversario ha caratteristiche nettamente superiori alle mie, non sarà facile, cercherò di mettere la sfida sul piano in cui potrei spuntarla ovvero quello tecnico e mentale..
Nagato si mise in posizione di fronte al suo avversatio come in un incontro di boxe, con il pugno destro davanti al sinistro all'altezza del naso per difendersi da eventuali attacchi.
Intanto cercò di analizzare il campo di battaglia; si trovava in mezzo a due parti di foresta per cui sia alla sua destra che alla sua sinistra era circondato da un gruppo di alti e massicci alberi, mentre davanti all'entrata vi era un piccolo laghetto in cui un gruppo di rane gracidava beatamente interrompendo gli attimi di silenzio e concentrazione dell'area.
Il giovane studente estrasse un kunai dalla sua sacchetta porta-oggetti che portava sulla schiena in prossimità delle natiche e se lo portò sulla mano destra; scattò velocemente verso il suo avversario.
Nagato era concentratissimo, nei suoi occhi si poteva notare la sua foga, la sua rabbia che lo rendeva più sicuro e forte.
Pochi metri lo separavano dal suo avversario che era ben posizionato; il suo attacco sarebbe stato troppo facile da intuire ed intercettare per cui sorpassò sulla destra la copia del suo sensei che rimase immobile e dandosi uno slancio con la gamba sinistra appoggiò la pianta del piede destro sulla corteccia rugosa di uno di quei tantissimi arbusti che caratterizzavano il villaggio; abbracciando il tronco con la mano destra compì un giro di 360° circa, prese uno shuriken e lo scagliò verso il suo avversario.
La traiettoria era quasi perfetta, mirava dritto al torace dell’avversario che non avrebbe potuto saltarlo ma semplicemente schivarlo spostandosi o alla sua destra o alla sinistra.
Pultroppo però al momento del lancio il ragazzo si era leggermente sbilanciato, ragion per cui non aveva potuto dare la giusta potenza e velocità necessaria per mettere in difficoltà il suo “nemico”.
Il giovane studente si era spesso allenato nel piccolo cortiletto asfaltato dietro la sua modesta casetta di periferia ad usare oggetti da lancio; la precisione era sempre stata quasi perfetta ma la forza meno.
Fu facile quindi per il sensei schivare lo shuriken spostandosi con un piccolo saltello a destra, ma Nagato aveva già preparato un diversivo che subito mise in atto: con un leggiero slancio si spostò in un albero alla sinistra del primo e dopo aver tirato fuori un kunai lo lanciò pochi istanti prima che il suo avversario toccasse il suolo, questa volta sia la traiettoria che la forza erano perfette.
Il sensei portò le mani dietro la schiena ed estrasse da una piccola sacchetta il kunai e se lo portò davanti al volto.
Il kunai lanciatogli si stava dirigendo minaccioso verso il suo volto, così portandosi il suo kunai sulla mano sinistra colpì quello avversario e lanciò il suo verso di lui.
Lo studente si trovava ancora sull’albero e si vide arrivare un kunai all’altezza della spalla.
-Se scendo sarei un bersaglio ancora più facile, devo cercare un’alternativa migliore-
Si guardò intorno e si accorse di un ramo sopra la sua testa, così senza pensarci troppo allungò il braccio destro verso l’alto e stringendo con la mano il ramo e con un leggero sforzo, flettendo le ginocchia, saltò su di esso.
Il kunai che gli era stato lanciato si conficcò sul tronco dell’albero,tirò un sospiro di sollievo.
-Lo sapevo che non sarebbe stata facile, ho ancora 2 shuriken e 2 kunai ma non vorrei utilizzarli tutti, ci riuscirò-
Nagato scese dall’albero su cui era salito pochi istanti prima e guardò attentamente negli occhi il suo avversario.
Con uno scatto velocissimo il ragazzo si portò alle spalle dell’avversario e gli disse:
-Ora vediamo se riusciremo a chiudere questo incontro-
Corse velocemente verso il gruppo di alberi che si trovava alla sua destra e si inoltrò nella selva in modo da far perdere le proprie tracce, correva velocemente facendo lo slalom tra un albero ed un altro senza allontanarsi troppo, per avere ben in vista il proprio avversario.
Dopo alcuni istanti Nagato uscì allo scoperto tenendosi in equilibrio sull’acqua del piccolo laghetto e dopo aver estratto velocemente uno shuriken lo lanciò verso il suo bersaglio, che a sua volta prese un kunai e correndo verso lo studente lo scagliò con molta forza.
Il ragazzo vide un oggetto cuneiforme avvicinarsi a grandissima velocità verso di lui e con un piccolo sforzo lo schivò spostandosi di poche decine di centimetri.
L’attacco avversario l’aveva parecchio distratti, infatti data la poca concentrazione del momento il piede sinistro affondò nella fredda acqua sotto i suoi piedi; con una smorfia di stizza si riportò con entrambi i piedi sopra la superficie del laghetto.
Dopo essersi momentaneamente ripreso riprese a correre e questa volta verso la parte opposta di foresta di quella precedente ovvero quella sinistra.
Lo studente si fermò appoggiando i suoi due palmi delle mani sulle ginocchia e sbuffò.
Alcuni istanti dopo si riprese ed usando efficacemente il chakra adesivo si arrampicò fino all’apice di uno di quei tantissimi alberi e dopo aver tirato fuori un kunai dalla sacchetta porta-oggetti, sfruttando l’effetto a sorpresa, saltò fuori dalla folta chioma dell’albero e scagliò il suo kunai verso l’avversario che prontamente rispose all’attacco lanciandogliene uno anche lui.
Questa volta la traiettoria e la forza di quello lanciato da Nagato erano perfette e non sarebbe stato facile per il sensei schivarlo facilmente poiché colto alla sprovvista.



~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Concentrato,Rilassato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 1/3
Kunai 2/4

 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 5/3/2010, 16:28




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N° 4 – Sanji Mugiwara



Sanji si voltò, sorridendo, felicissimo. Si gettò a terra, stanco per lo sforzo compiuto, attendendo che il sensei chiamasse a sé i ragazzi per far cominciare loro un'altra fase del corso. Era talmente felice che non guardò neanche a che punto fossero i suoi compagni e non si preoccupò di avere un'idea del tempo che passava: quando giunse il momento che attendeva, non avrebbe saputo dire se fossero passati pochi minuti o un'ora intera. Si alzò con un colpo di reni e si mise a camminare velocemente verso il capannello di persone che andava lentamente accrescendosi attorno al maestro. Osservando meglio il gruppo, si stupì: contando il sensei, le persone che vedeva erano cinque! In effetti, vi era un ragazzino che non aveva notato in precedenza: evidentemente era arrivato successivamente all'inizio del primo esercizio e si era posizionato in un luogo che dalla sua postazione Sanji non poteva vedere. Il giovane giunse per ultimo vicino al maestro, visto che per svolgere la scalata all'albero si era messo in un luogo molto distante dal punto in cui si erano diretti tutti. Quando anche Sanji si unì al gruppo attorno a lui, Torune cominciò a parlare, rivolgendosi in particolare a due degli studenti: quello che Sanji non aveva notato e quello arrivato dopo gli altri. Con un altro sorriso evidentemente forzato, il maestro disse loro: -Tu e tu. Vi prego di allontanarvi da questo campo di allenamento. Come avete constatato siete gli unici che non hanno acquisito un controllo del chakra sufficiente, indi per cui non potrete procedere con la seconda fase di questo corso. Spero solo che non vi demoralizzerete per questa notizia, ma che vi impegnerete maggiormente per migliorare e per diventare degli ottimi ninja. Sfortunatamente non siete ancora pronti per questo mestiere.-. Subito Sanji pensò: “ Accidenti, non pensavo che si potesse essere bocciati prima della fine del corso...dovrò prestare particolare attenzione: suppongo che la difficoltà da questo momento si alzerà sempre di più, e dato che le mie doti fisiche non sono certo elevatissime dovrò impegnarmi al meglio. Inoltre, ora siamo solo in tre, e ciò significa che il sensei osserverà meglio ciascuno di noi. Per ora non credo di aver fatto cattiva impressione, ma è ancora tutto da dimostrare.”. Non passarono che pochi secondi, il tempo appena sufficiente affinché i due candidati respinti abbandonassero il campo di allenamento, e il Torune ricominciò a parlare, questa volta rivolgendosi, ovviamente, ai tre ragazzi rimasti attorno a lui: -Voi tre. Complimenti, siete passati alla seconda fase di questo corso. Da adesso le cose si fanno più interessanti ed allo stesso tempo più complicate, quindi impegnatevi al massimo. Nella prossima prova che affronterete dovrete utilizzare il chakra adesivo per il combattimento. Con i vostri Kunai e shuriken dovrete infatti tentare di colpire una delle mie copie mentre vi trovate sulla corteccia di un albero o sulla superficie del laghetto alle mie spalle. Altra peculiarità di questa prova è che non solo dovrete attaccare, ma dovrete anche difendervi dalle mie copie che si preoccuperanno di attaccarvi. Naturalmente, proprio come in un vero combattimento, non dovrete stare fermi altrimenti...altrimenti le mie copie vi uccideranno.-. “Beh, lo avevo supposto: il corso si fa più arduo in effetti. Quella con cui dovrò combattere, a quanto pare, è una copia; una copia, sì, ma pur sempre quella di un chunin. E non dovrò solo attaccare, devo andare a combattere con la consapevolezza che la copia potrebbe reagire da un momento all'altro; c'è anche la possibilità che non ne esca illeso: lui ha detto che è possibile che le copie ci uccidano, ma scommetto che non ne ha l'interesse reale, e probabilmente l'avrà detto solo per spaventarci e per farci concentrare di più, visto che in ogni caso il rischio di danni fisici sussiste ed è tutt'altro che infimo. Inoltre sarà anche necessario combattere impiegando l'abilità che abbiamo appena acquisito, e ciò di certo non facilita le cose. Visto che non ho ancora provato a camminare sull'acqua, senza dubbio mi dirigerò verso il laghetto e combatterò lì: devo fare esperienza di tutto il possibile se voglio migliorare davvero. Ecco, sta per cominciare.”. Torune compose un seal e produsse tre copie di sé stesso, una per ogni studente. Subito dopo disse: -A voi la prima mossa...-.

Sanji vide che una delle copie si stava avvicinando a lui. Sorridendole, cominciò a dirigersi a passo lento verso il lago, in modo da prendere tempo e decidere come agire. Avrebbe dovuto cominciare, ma di certo non era intenzionato a farlo con un semplicissimo attacco diretto e frontale. Avrebbe potuto anche fare la figura di quello che fa il passo più lungo della gamba, ma gli importava ben poco: di certo non sarebbe stato così ingenuo da sprecare dardi in modo del tutto inutile. Arrivò sulla riva e mise cautamente un piede nell'acqua, cominciando ad emettere chackra dai piedi come si era ormai abituato a fare. Camminare sull'acqua, si rese conto, non era esattamente la stessa cosa che scalare una parete verticale; tuttavia, la differenza sostanziale era una: la quantità di chackra da emettere. Gli bastarono una ventina di secondi per riuscire a rimanere stabile e sicuro sull'acqua. Passo dopo passo, camminando avanti lentamente, si portò avanti di dieci metri prima di voltarsi. L'avversario si trovava sull'acqua come lui, a circa sei metri di distanza dal giovane. La copia, sfornando un altro dei sorrisi ipocriti tipici del maestro, disse tranquillamente: -Vai pure.-. Sorridendo nel modo più ingenuo e sereno possibile, Sanji rispose, tirando un calcio all'acqua: -Ho già cominciato!-.

L'acqua si innalzò fino alle spalle del giovane, coprendo le sue mani che si stavano preparando a comporre dei seal. “Strategia del tutto banale, ma che potrebbe essere più efficace di un semplice lancio mascherato da un po' d'acqua.”, pensò, mentre l'acqua ricadeva e Sanji si piegava, pronto a mettere in atto il suo piano. Mentre con la mano sinistra svolgeva un ampio movimento volto ad attrarre l'attenzione dell'avversario su di essa, disse ad alta voce: -Arte del fulmine: tecnica della scossa diffusa!-. Intanto pensava: “Ahah! Chissà se esiste veramente una tecnica chiamata così! In ogni caso, questo diversivo risulta anche più ridicolo di quello che credevo, ma ormai sono in ballo. Via!”. Simultaneamente al movimento e all'esclamazione, portò la mano destra lungo la gamba dello stesso lato, piegandosi un po' su di essa in modo da nascondere almeno un poco ciò che stava facendo. Afferrò uno shuriken e con la maggiore rapidità possibile lo scagliò contro la copia, mirando al centro del torace. Terminato il movimento, subito saltò indietro di un metro e, estraendo un kunai, si preparò a difendersi mettendosi in posizione di difesa. Sanji era cosciente che dal quel momento nulla era più certo, lui non era più al sicuro, nessuno gli garantiva che non gli sarebbe successo nulla. Anche se nel suo scontro con Natsu Inuzuka aveva già provato questa sensazione, questa volta era differente, forse a causa della consapevolezza del fatto che l'avversario fosse di un livello nettamente superiore. Qualora l'avversario fosse riuscito, come molto probabile, a difendersi dall'attacco, avrebbe subito lanciato un kunai verso lo studente, mirando all'altezza dell'ombelico. Sanji, pur stupendosi della velocità di reazione di colui che gli stava di fronte, avrebbe cercato di riuscire a muoversi in modo sufficientemente veloce per schivare il kunai, aumentando il flusso di chackra che fuoriusciva dai piedi e saltando ad un altezza di circa quattro metri. Avrebbe assaporato quella sensazione ancora non del tutto assimilata, prima di lanciare il kunai che già teneva in mano all'avversario con l'intenzione di colpirlo alla gola, ma con la consapevolezza del fatto che con tutta probabilità un'altra delle sue poche armi sarebbe finita in fondo al lago senza colpo ferire e che sarebbe stato possibile recuperarla solo con estrema difficoltà o con l'aiuto del sensei. Tuttavia, non ci sarebbe stato tempo per pensarci, qualora l'avversario fosse riuscito ad uscire indenne dal suo attacco. Infatti egli avrebbe lanciato un kunai verso il luogo in cui lo studente si sarebbe trovato di lì a poco proseguendo nella caduta. Sanji avrebbe dovuto svolgere una mezza capriola in aria per evitare il dardo, che gli sarebbe passato sotto il ventre di appena trenta centimetri. Cominciando a emettere del chackra anche dalle mani in gran quantità, Sanji sarebbe atterrato con esse sull'acqua, per poi rimbalzare subito in alto, rifare una mezza capriola in avanti e atterrare in piedi sull'acqua. I due si sarebbero trovati a circa cinque metri di distanza.

Sanji si sarebbe trovato di nuovo al punto di partenza. “E ora?”, avrebbe pensato, “Cosa mi invento?Le armi già scarseggiano e io non ho più strategie in mente, a parte una che vorrei tenere in serbo per la fine. Al diavolo, proverò con un movimento del tutto banale e vediamo che succede.”. Avrebbe cominciato a correre lateralmente, verso destra, per poi fermarsi dopo tre metri e, apportando più chackra al piede destro, saltare verso sinistra in modo da coprire due metri prima di riatterrare. Durante il salto, avrebbe avuto il tempo di estrarre uno shuriken dalla tasca apposita e lanciarlo verso la spalla sinistra della copia che lo fronteggiava. Una volta poggiati i piedi sull'acqua, con due salti all'indietro si sarebbe portato a sette metri di distanza circa dall'avversario che in quel momento sarebbe stato alle prese con l'attacco subito. Il giovane avrebbe quindi estratto un kunai, l'ultimo che gli restava, e si sarebbe messo di nuovo in posizione di difesa, attendendo un attacco avversario. Intanto avrebbe pensato: “Devo cercare di raccogliere una sua arma, non posso continuare a sperperare le mie in modo così netto. Per quanto ne so, l'esercizio potrebbe proseguire per molto tempo ancora e io non ho certo l'intenzione di chiedere di fermarlo in anticipo per mancanza di mezzi.”. L'occasione si sarebbe presentata di lì a poco, ma non sarebbe stato facile riuscire a sfruttarla. Infatti la copia avrebbe lanciato un kunai dritto verso il suo polmone destro. Sanji, prima che l'arma fosse arrivata a destinazione, avrebbe pensato: “Bene, proviamoci”. La sua intenzione sarebbe stata un azzardo, ma lui avrebbe deciso di tentare il tutto per tutto. Portando il braccio destro, la cui mano teneva un kunai stretto fra le dita, a fare un movimento dall'alto verso il basso, avrebbe cercato di far urtare le lame delle due armi in modo da far sì che quella che stava viaggiando verso il suo petto cambiasse traiettoria e cominciasse a girare su sé stessa salendo verso l'alto. A quel punto, se fosse riuscito nel movimento, Sanji avrebbe atteso che il kunai rallentasse la sua rotazione e cominciasse a cadere per la forza di gravità, e avrebbe tentato di afferrarlo per il manico con la mano sinistra, per poi spedirlo al mittente mirando proprio al polmone destro. Se tutto questo fosse effettivamente avvenuto, il giovane avrebbe pensato, rimettendo il kunai nella custodia: “Beh, non è certo stato facile. Ho risparmiato un'arma ma è stato rischioso. Sarà meglio cominciare con la tattica migliore che ho escogitato, e sperare che dopo questo attacco l'esercizio finisca.”.

La distanza fra i due sarebbe stata sempre di sette metri circa, ideale per la strategia di Sanji. Egli avrebbe cominciato a comporre i seals necessari per eseguire la tecnica adatta. Era la sua favorita tra quelle che conosceva: la palla di fuoco suprema. Ma questa volta, non sarebbe servita per attaccare, ma per creare un diversivo. Finiti i cinque seals, Sanji avrebbe impastato il chackra nella bocca e avrebbe fatto fuoriuscire una grande fiammata. La palla non si sarebbe neanche creata veramente, in quanto Sanji avrebbe soffiato il fuoco in modo da farlo andare tutto a contatto con l'acqua a circa due metri da lui. Il fuoco toccando l'acqua si sarebbe spento, producendo però una grande quantità di vapore che sarebbe andato ad avvolgere il giovane e a coprirlo alla vista del nemico. Portando molto chackra ai piedi e prendendo uno shuriken dalla tasca apposita, l'ultimo a sua disposizione, Sanji avrebbe eseguito il balzo più alto della sua vita, creando con la superficie dell'acqua e con il suo movimento un angolo di circa 55°. Sarebbe così riuscito a uscire dallo 'schermo' di vapore e a migliorare la sua visuale, cogliendo di sorpresa la copia con discreta probabilità. Subito, avrebbe lanciato lo shuriken all'altezza dello stomaco dell'avversario, e poi sarebbe caduto sull'acqua atterrando in piedi ed estraendo nuovamente la sua ultima arma a disposizione, per mettersi in posizione difensiva. La stanchezza avrebbe cominciato a farsi sentire. “Speriamo che finisca presto.”, avrebbe pensato Sanji, “Non sono messo troppo bene. Non ho armi e ho appena usato molto chackra. Forse ho sbagliato ad usare così presto la mia tattica migliore.”. Fermo e attento, avrebbe atteso il movimento nemico sperando in un intervento del maestro che fermasse quella lotta divenuta difficile a sostenersi.


CITAZIONE
STATUS

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 30/50
Condizione Mentale: Concentrato
Condizione Fisica: Un po' stanco, Illeso (se tutti i tentativi di difesa sono andati bene)
Consumi: 20
Recuperi: /
Slot impiegati: 0/1
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 3/3 (3 "fuori controllo")
Kunai 2/2 (1 "fuori controllo")
Flash 2/2
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Shuriken 3/3
Kunai2/2

 
Top
¬Kob
view post Posted on 12/3/2010, 22:12




Ragazzi... scusatemi per il ritardo ma in questi giorni sono stato assente... domani sera avrete il mio post

 
Top
¬Kob
view post Posted on 14/3/2010, 21:48







Impatience

❝Campo di Allenamento; Ore ❿.50
Il tempo a disposizione per completare la seconda prova di quel corso era giunto al termine. Aveva dato a quei tre studenti poco meno di cinque minuti per far valere le proprie abilità e le proprie conoscenze, ma solo una minima parte di quel gruppo era riuscita a dimostrare di essere degna del titolo di genin fino a quel momento. Come nella fase precedente di quel corso, però, i partecipanti diminuirono restando solamente in due. Il giovane ragazzo di Kiri, che fino a quel momento si era notato per la sua curiosità e la sua debole determinazione, infatti non era riuscito a guadagnare un controllo del chakra necessario per il combattimento, perdendo la concentrazione ad ogni movimento e perdendo la possibilità di guadagnare il titolo in palio. Un sorriso si stampò sul volto del giovane Aburame, che non aveva ancora iniziato la vera selezione e già era deluso dai suoi allievi.

“Questi giovani d’oggi non sono in grado di concludere un semplice corso accademico, e li chiamano speranza, futuro? Se continuiamo così questo mondo cadrà e sarà difficile riportarlo allo splendore di un tempo. Questi ragazzi non sono in grado di essere dei buoni ninja, non hanno la stoffa giusta. Sono troppo docili ed insicuri e moriranno nella loro prima missione. Solo quel biondino pare essere diverso dagli altri studenti. Durante la sua prova ha dimostrato di possedere un ottimo senjutsu ed inoltre ha affrontato una prova più complicata senza pensarci due volte. Il suo controllo del chakra è veramente notevole, e conosce un ninjutsu di alto livello utile per la sua vita. Mi dispiace solo che non durerà a lungo...”

Le prove dell’ultimo studente rimasto, l’Uchiha, non erano invece andate come il sensei sperava. Il giovane della casata maledetta non era riuscito ancora a sorprendere l’Aburame, ed aveva banalmente attaccato la copia, sottovalutando e subendone così i suoi attacchi.
Le copie del giovane Torune avevano ormai concluso i loro compiti, così, dopo aver informato gli studenti rimasti di raggiungere il sensei di carne ed ossa, scomparirono in una lieve nuvoletta di fumo, permettendo al giovane mascherato di proferire quelle parole pesanti ed affilate come rasoi.

«Siete tutti bocciati.»


.


CITAZIONE

Indicazioni


Allora... Tom il tuo post è stato praticamente perfetto, tranne per un paio di piccoli errori di distrazione o battitura. Per quanto riguarda te, nagato, il tuo post è stato pessimo. Non hai seguito le mie indicazioni e hai fatto come ti pareva, per cui rischi la bocciatura se non migliori.
Per quanto riguarda le difese, Tom non subisce danni ma per un fatto di energie non provoca danni alla copia.
Nagato invece subisce un pugno allo zigomo ed un taglio lieve sul braccio destro, e la copia nonsubisce danni.
In questo post dovrete descrivere i vostri stati d'animo, le emozioni e i vostri cambiamenti fisici come sudore dilatazione delle pupille e cose del genere. Voglio circa 70 righe ben descritte e non dovrete fare altre azioni.
Buona fortuna.


 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 16/3/2010, 20:26




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N° 5 – Sanji Mugiwara



Nessuno...Neanche uno...Non un attacco aveva sfiorato la copia, nonostante tutte le tattiche create da Sanji. Il giovane, seppur convinto di essersi comportato bene e di aver incrementato la stima che il maestro nutriva nei suoi confronti, si sentiva un po' dispiaciuto. In realtà, Sanji non si rendeva neanche conto del fatto che era riuscito a evitare ogni attacco e a uscire illeso dal confronto con la copia di un chunin. Tuttavia, quando la copia del maestro svanì e l'originale chiamò a sé gli studenti, l'umore del giovane si risollevò un poco: egli infatti notò solo in quel momento che da tre gli apprendisti erano rimasti in due e che l'unico che era rimasto illeso era lui. Sanji pensò un attimo alle quattro armi che aveva perduto in acqua nel combattimento, ma subito decise di occuparsene in un tempo successivo: ora voleva proseguire e dimostrare di cosa era capace; inoltre, gli rimanevano ancora un kunai e due flash, armi con cui era in grado, sperava, di creare altre buone tattiche. Con un gran sorriso sulla faccia si diresse di corsa verso il maestro, giungendo insieme al giovane compagno vicino a quello strano ragazzo.

I sentimenti e i difetti ingannevoli, solitamente, sono quasi tutti elementi negativi: la superbia, l'egocentrismo, la vanità, la presunzione. Tuttavia, in quel caso non fu uno di questi ad ingannare Sanji, bensì un sentimento che i più considerano positivo: l'ottimismo. Sanji non era, solitamente, né ottimista né pessimista, era realista, perlopiù. Ma in quel momento la stima che nutriva per sé stesso aveva offuscato il lume della razionalità, faro che sempre gli permetteva di barcamenarsi fra persone che si distinguevano per capacità fisiche eccellenti o origini rinomate (e conseguenti abilità in un certo modo innate) su cui lui non poteva contare. Il giovane era quasi certo di aver dato una buona impressione a Torune. Così, Sanji fu nettamente colto alla sprovvista quando il maestro affermò in tono secco e quasi spietato: -Siete tutti bocciati.-.

Quella fu la prima volta che la rabbia e la delusione caddero in modo così pesante sul cuore di Sanji. Di solito quei sentimenti venivano limitati dall'intelletto del giovane,che riusciva sempre a far prevalere la razionalità all'istinto, la ragione all'indole, il cervello al cuore. La stretta allo stomaco che seguì fu come un colpo di coltello; il giovane credette di sentire il suo cuore fermarsi per un instante per poi ricominciare a pompare sangue con più foga ed energia. Sanji si sforzò di rimanere fermo e di mantenere, per ora, la sua espressione inalterata. Tuttavia, l'oscurità e l'emotività stavano prendendo il sopravvento. La rabbia si avvinghiava alla sua mente rendendola schiava del cuore, e bloccandogli la vista. Sanji non ragionava, non era più razionale di un lupo assetato di sangue. Di lui non era rimasto che un involucro pieno della rabbia che ribolliva al suo interno come pece bollente. I suoi movimenti erano dettati dall'istinto. Lentamente, cominciò a portare la mano verso la sacca dove l'unica arma rimastagli aspettava di essere afferrata per spargere sangue. Ad un tratto, come una candela a chilometri di distanza in una notte buia, un barlume si accese nella mente del giovane. Era la sua razionalità, relegata in un angolino della sua mente ma non ancora devastata dall'ira. Sanji riuscì faticosamente a recuperare sé stesso. Mentre in modo decisamente goffo portava la mano che poco prima stava dirigendo verso la sacca delle armi sulla testa, per mascherare la sua prima intenzione ora scemata con tutta quella furia, Sanji pensò: “Accidenti, per essere uno che si definisce razionale sono proprio patetico. Mi sono fatto dominare dal cuore e la mia mente si è offuscata. Se lascio libero il mio istinto non divento diverso da quei bestioni senza cervello capaci soltanto ad agire con i pugni! Cosa mi è preso? Volevo far male al maestro? Magari ucciderlo? Probabilmente mi avrebbe massacrato in mezzo secondo, senza contare l'inutilità del gesto che avrei compiuto. Che idiota che sei, Sanji! No, devo essere ragionevole. Pensare a tutte le informazioni che ho e vedere se c'è una scappatoia.”.

Dopo quel momento di follia passeggera, ripresosi, Sanji doveva concentrarsi, limitare il suo istinto e pensare a come trarsi di impaccio da quella situazione. Una cosa era certa: non si sarebbe rassegnato alla bocciatura; avrebbe fatto di tutto pur di rimanere in gioco e di superare quel corso. Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio, senza minimamente pensare a chi gli stava attorno (per la prima volta non si sarebbe curato di far trapelare troppe informazioni su di sé), e cominciò ad analizzare tutto ciò che era riuscito a carpire durante quella mattina: “Allora. Questa è probabilmente una bocciatura in piena regola, ma ci sono degli elementi che non mi convincono. Punto primo. Il modo in cui ha allontanato i primi due studenti è stato completamente differente dal modo in cui ha comunicato a noi che siamo stati respinti. Con i primi è stato, seppur in modo ipocrita, quasi incoraggiante. Ha sorriso, ha detto di non scoraggiarsi, di non abbandonare i propri sogni, di ritentare. Con noi, invece, è stato secco, diretto, asciutto, quasi sadico; sembrava che avesse l'intenzione di provocarci, di metterci alla prova, di ferirci nell'orgoglio. Credo che molti maestri boccino con questo metodo, ma non penso che lui farebbe così se fosse sua vera intenzione respingerci, visto il modo con il quale si è comportato prima. Certo, potrebbe essere più deluso da noi che dagli altri, potrebbe aver deciso, osservandoci, che non solo non siamo degni di superare questo corso, ma che non siamo degni del mestiere di ninja, anche se non ne vedo il motivo. Punto secondo. Almeno per quanto mi riguarda, credo ancora di aver svolto l'esercizio con grande abilità. Non so quanto lui potesse aspettarsi di più da me. Magari voleva che ferissimo l'avversario? Possibile, ma lui dovrebbe essere cosciente dell'enorme divario di forza tra gente come noi e un chunin come lui. Per quanto possa essere esigente, non credo che lo sia fino al punto da sottovalutare sé stesso. Punto terzo, e questo è il più azzardato. Il mutamento di naturalezza del suo comportamento è stato evidente. Prima era evidentemente ipocrita: anche se fingeva di essere accondiscendente, era ben conscio, e si vedeva, che il suo disagio nell'aver a che fare con principianti come noi era malcelato. Questa volta, invece, è stato maledettamente credibile: qualora stia fingendo, si sta preoccupando del fatto di risultare serio e tagliente. A livello teorico, il fatto che sia stato così serio dovrebbe far presupporre che la sua intenzione sia veramente quella che ha dichiarato...Tuttavia...In questo caso ha cambiato troppo radicalmente il suo atteggiamento, e ciò potrebbe voler dire che l'ha fatto apposta per farci credere nella serietà del suo intento. In sintesi: noi siamo andati bene, o almeno non così male da farci bocciare, e lui ha cambiato comportamento in modo troppo netto. D'altro canto, questo pare un ordine diretto; a livello teorico noi dovremmo solo obbedire ed andarcene. Non ho l'autorità per contestare la veridicità di ciò che lui dice. Non ho potere in questo momento, sono una pedina nelle sue mani, il cui destino è deciso dal suo giudizio. Lui mi ha detto che sono bocciato, e io lo sono e basta. Certo, questa mia ipotesi del bluff è estremamente azzardata. E' più probabile l'ipotesi della vera bocciatura. D'altro canto, se fossi veramente bocciato non ci perderei nulla anche se facessi ciò che ho in mente. Tuttalpiù una risata, uno sfottò, una sgridata. Se invece non fossi bocciato, probabilmente la sua considerazione di me si innalzerebbe, anche se c'è la possibilità che invece si arrabbi e mi bocci seriamente. E' un azzardo, ma il rischio è uno degli elementi con cui un ninja deve convivere quotidianamente. Bene: anche se credo che andrà male, ho preso la mia decisione. Devo essere secco, non devo esitare. Se avessi un attimo di incertezza, tutto salterebbe in aria. Dal momento in cui aprirò gli occhi, non dovrò più errare. Bene. Pronti...Via!”.

Sanji di botto aprì gli occhi. Non sapeva cosa fosse successo mentre lui pensava né quanto tempo fosse passato. Guardò il maestro nelle palle degli occhi, con sguardo furbo ma sereno. Sorrise. Con voce sicura e quasi allegra chiese: -Bene, maestro. Qual'è il prossimo esercizio?-.


SPOILER (click to view)
STATUS

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 30/50
Condizione Mentale: Teso
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: 20
Recuperi: /
Slot impiegati: 0/1
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 3/3 (3 "fuori controllo")
Kunai 2/2 (1 "fuori controllo")
Flash 2/2
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Shuriken 3/3
Kunai2/2
 
Top
.Nagato.
view post Posted on 17/3/2010, 14:30






Parlato
Narrato
Pensato
Altri



Il sole era ormai alto nel cielo azzurro-mare del villaggio di Konoha ed i suoi raggi raggiungevano, illuminandole e riscaldandole, anche le parti più remote di esso.
Nagato si trovava al campo di allenamento dove era iniziata la sua accademia per divenire magari, un giorno, un ninja.
Gli esercizi che aveva affrontato fino a quel momento erano stati molto impegnativi, soprattutto l’ultimo, dove il ragazzo ha dovuto affrontare una copia del suo sensei, cercando di colpirlo con un arma da lancio utilizzando il chakra adesivo, che aveva imparato ad usare poco prima, su di un albero o sulla superficie del laghetto che si trovava a 25m circa dall’entrata del campo.
Lo scontro era terminato da pochi minuti, il suo compagno di corso, un biondino se l’era cavata molto bene, impensierendo più di una volta il suo avversario con delle combinazioni molto efficaci; lo stesso discorso,purtroppo, non valeva per Nagato che aveva sottovalutato in più di un occasione colui che si trovava di fronte ed infatti ne aveva riportato le conseguenze con una lunga e profonda ferita sul braccio destro, inoltre aveva ricevuto un pugno sferrato con molta violenza su uno dei due zigomi, il quale gli provocava molto dolore.
Il caldo si faceva sentire sempre di più e dopo quest’ultima prova la sudorazione del giovane Uchiha era arrivata al massimo, le goccioline di sudore grondavano da tutte le parti del corpo, ciò rendeva ancora più fastidioso il dolore provocatogli dalla ferita.
Portandosi una mano dietro il collo, si sfilò via la leggera maglietta che portava indosso rimanendo a petto nudo; dopo essersela sfilata ne strappò via una parte e se la legò stringendo molto sul braccio destro, cercando di far bloccare la circolazione, non facendo uscire troppo sangue.
Nel frattempo le due copie erano scomparse dietro una nuvoletta di fumo ed il sensei aveva fatto cenno ai pochi studenti rimasti di avvicinarsi.
Nagato non riusciva quasi a camminare per la stanchezza ed il dolore, dopo alcuni passi le gambe sembravano cedergli ma con la sua immensa forza di volontà si mantenne in piedi barcollando leggermente prima a destra e poi a sinistra, ma dopo un paio di passi riprese nuovamente l’equilibrio.
Guardando alla sua destra, lo studente guardò il suo compagno di corso, un biondino che sembrava anch’egli molto stanco, data l’eccezionale prestazione che aveva appena concluso, evidentemente quegli sforzi l’avevano parecchio abbattuto.
Arrivati al cospetto del sensei che guardò attentamente i suoi studenti, aprì la bocca esprimendo il suo giudizio,

-Siete tutti bocciati-
Nagato era molto affannato, il suo respiro era profondo ma non costante e ogni tanto gli scappava qualche colpo di tosse.
Le goccie di sudore grondavano dai suoi folti capelli e dal suo possente torace e rendevano ancora più calda l’atmosfera intorno a lui.
Le parole del sensei erano state molto chiare e dure, certo la decisione era stata un poco brusca e detta in modo troppo diretto agli studenti rimasti, ma forse in quel modo avrebbero imparato la lezione più velocemente e non avrebbero avuto modo di ribattere.
In quel momento tutti i sogni che Nagato aveva in testa si vedevano infranti su un muro di ferro, impossibilitati ad andare avanti per la loro strada.
Il ragazzo non si capacitava di quanto aveva perso essendo stato bocciato dal corso, per lui partecipare all’accademia voleva dire maturare,acquisire doti indispensabili per diventare un ninja ed inoltre pensava che doveva essere un occasione che nessuno doveva lasciarsi perdere; per lui però questo segnava la fine del suo primo corso accademico e purtroppo non si era concluso nel verso giusto ma con una bocciatura che significava ripetere di nuovo gli stessi esercizi che per il sensei non erano svolti con abbastanza sufficienza.
Certamente Nagato avrebbe perso parte dell’entusiasmo e voglia che aveva avuto nell’affrontare il suo percorso per divenire un ninja di Konoha ma sicuramente non si sarebbe fermato così facilmente.
La sua vita era ancora lunga e doveva farsene una ragione, forse ripetendo nuovamente gli stessi esercizio gli avrebbe addirittura fatto comodo per acquisirne meglio il concetto ed imparare ad eseguirli alla perfezione in modo da non sbagliarli più.
Ma qualcosa nella sua mente non gli faceva accettare quelle parole dette in modo troppo brusco,sembrava quasi che con quella frase il sensei volesse dire ai due studenti rimasti che l’accademia ed il mondo dei ninja non faceva per loro; a Nagato questo sembrava molto strano e cercò di ragionarci su per trarre le sue conclusioni.
Per i ninja bocciati precedentemente il sensei non si era comportato altrettanto duramente ma aveva cercato di incoraggiarli a ripetere un nuovo corso per acquisire al meglio le doti che non avevano imparato a controllare in questo; inoltre il giovane Uchiha e Tom erano stati nettamente superiori ai bocciati ed il biondino era addirittura riuscito a tener testa alla copia del sensei, ciò che non era riuscito a fare il suo compagno, che seppur avendo subito danni non meritava sicuramente la bocciatura.
Tutti i pensieri cupi e pessimisti della situazione vennero quasi soppiantati dal ragazzo che cominciò a capire come potevano stare realmente le cose.
Come un illuminazione l’ottimismo di Nagato uscì allo scoperto e pensò che quelle parole erano state pronunciate dall’Aburame per vedere le reazioni dei suoi esaminati.
Ad un tratto Tom, che appena sentite le dure parole del sensei sembrava molto turbato ed in preda all’ira si calmò quasi all’improvviso, come se qualcosa nella sua mente aveva predominato sulla rabbia.
Pochi istanti dopo quest’ultimo prese coraggio e parlò al sensei.

-Bene, maestro. Qual è il prossimo esercizio?-.
Nagato strabuzzò gli occhi quasi come stupito dalle parole del suo compagno ed un piccolo sorriso prese forma sul suo viso e le idee presenti nel suo cervello si vedevano condivise con Tom che evidentemente aveva fatto lo stesso ragionamento dell’Uchiha che si riteneva molto soddisfatto di ciò che era riuscito ad intuire e con un cenno della mano fece capire al giovane compaesano che il suo pensiero era lo stesso che girava nella sua testa.
-Ok,spero sia qualcosa che mi diverta..-






~Status

Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 50/50
Condizione Mentale: Concentrato,Rilassato
Condizione Fisica: Illeso
Consumi:-
Recuperi:-
Slot 0/1:-
Techiche 0/1:-
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 1/3
Kunai 2/4


[/QUOTE]
 
Top
¬Kob
view post Posted on 31/3/2010, 19:31







Die

❝Campo di Allenamento; Ore ❿.52
Lungo quella distesa erbosa, ove il corso accademico di Konoha era in corso di svolgimento, un giovane di bell’aspetto, coperto da maschere ed abiti del color della pece, affrontava di petto due fanciulli della foglia, sfrontati ed eccessivamente sicuri di sè, tanto da astenersi dall’eseguire i compiti assegnati da quell’Aburame. Esso osservava attentamente i suoi fanciulli, come sempre aveva fatto da quando i giovani avevano messo piede in quel campo erboso, annotando tutte le informazioni necessarie a valutare le loro abilità, non solo combattive, ma anche collaborative e deduttive, elementi fondamentali per un ninja degno di tal nome. Per questo motivo il controllore degli insetti aveva deciso di mettere alla prova ancora una volta i giovani rimasti, utilizzando un comportamento completamente differente dal precedente, per valutare le attenzioni e le deduzioni degli studenti, sperando in una brillante deduzione del biondino, che già diverse volte si era fatto notare per le sue doti. L’aburame si passò una mano sui capelli, scostando una piccola frangia al lato dell’orecchio destro, inquadrando con serietà i due giovani che parevano essersi accorti del cambiamento apportato al comportamento del loro sensei, che stupito non pensò razionalmente, forse a causa dello stupore, oppure a causa di una qualche invidia riguardo alle doti del giovane, e si precipitò a fare un azione stupida quanto avventata.

“Senza dubbio questo giovane diverrà un ottimo combattente, non avrebbe bisogno di ulteriori prove per essere valutato, ma devo scoprire se anche l’altro ragazzo è adatto alla carica che tenta di ottenere. Anche se è un Uchiha non ha dimostrato di avere alcuna dote fuori dal comune, anzi, mi ha deluso enormemente, soprattutto in combattimento. Ho solo un ultima prova che potrei fargli fare e dovrà impegnarsi tantissimo per riuscire a guadagnare ciò a cui aspira... Altrimenti perderà la vita.”

Così, quasi fosse una cosa naturale, il giovane balzò in dietro di circa due metri, allungando le mani diagonalmente verso il pavimento, e facendo fuoriuscire qualcosa di scuro ed informe dalle maniche della sua blusa, che pian piano si andò ad adagiare con una forma sempre più precisa sul terreno, sviluppando distintamente due paia di zampe, un tronco di media lunghezza ed una mascella ampia e pericolosa che somigliava molto a quella di un grosso cane da guardia. Questa creatura si formò in poco meno di una ventina di secondi davanti ai due giovani, assumendo le sembianze dell’animale scelto dall’Aburame e provocando un sorriso sul volto di esso, composto da un pizzico di sadismo e malignità.

«Sopravvivete.»


.


CITAZIONE

Indicazioni


Ora come ora ho solo una cosa da dire: State andando mediamente bene, ma ho ancora dubbi sulle vostre valutazioni, indi per cui vi avviso che questi ultimi due post saranno decisivi. Evitate di sbagliare ed organizzatevi sulle mosse da far eseguire alla bestia che è un energia verde. Non avete limiti di tempo per postare, ma voglio post elaborati e con meno errori possibili. Tom riceve l'energia gialla.


 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 10/4/2010, 13:23




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N°6 – Sanji Mugiwara



La frase era riuscita esattamente nel modo in cui Sanji sperava. Soddisfatto di sé, aspettò le reazioni del maestro e del suo compagno di squadra, che non tardarono ad arrivare. Il presunto Uchiha disse, come per 'allearsi' con il suo compagno di corso: -Ok, spero sia qualcosa che mi diverta...-. Un po' sorpreso ma compiaciuto del prontissimo appoggio fornitogli dallo studente, Sanji guardò il compagno con un sorriso, per poi spostare gli occhi di nuovo sul suo maestro, mantenendo un'aria serena. La reazione del sensei non tardò ad arrivare: Torune, probabilmente sorpreso e forse irritato dal comportamento insolente dei suoi alunni, con espressione incattivita fece un balzo indietro di circa due metri, allungò le braccia verso il terreno toccando così il manto erboso e diede inizio a quella che Sanji, probabilmente non errando, ritenne una tecnica. Dalle sue braccia cominciò infatti a defluire una sostanza nerastra, alla vista simile ad un liquido molto denso, quasi granuloso. Inizialmente quel miscuglio disgustoso si ammassò in maniera indefinita, ma dopo poco tempo una forma cominciò a delinearsi. Nero come la pece, si era formato un essere simile ad un cane, delle dimensioni di un mastino, con mascelle che, almeno a vista, sembravano assolutamente pericolose. Le parole del sensei arrivarono alle orecchie dello studente fredde, quasi sadiche: -Sopravvivete.-. Sanji si allarmò: “A quanto pare non avevo torto prima a pensare che la nostra bocciatura fosse un bluff, ma questa volta fa sul serio. Quel mostro, che sia autonomo o comandato dal maestro, non ha certo un aspetto innocuo. Se voglio farcela, dovrò collaborare con il mio compagno.”.

Sanji si voltò verso lo studente, o meglio, verso il luogo dove poco prima quello si trovava. Il giovane, tuttavia, alla vista del mostro, senza dire una parola aveva cominciato a scappare, probabilmente pieno di terrore. Sanji lo vide defilarsi attraverso gli alberi a gran velocità. “Fantastico.”, pensò, “Ora devo cavarmela da solo. Beh, ce la metterò tutta. Di certo aspetterò la mossa avversaria: se mi lancio in avanti senza una strategia rischio grosso, ma quel coso non sembra velocissimo, dovrei riuscire a schivare un suo attacco frontale e ad agire di conseguenza.”. Sanji balzò indietro di un metro e mezzo, estraendo con la mano sinistra il kunai rimastogli e posizionandosi in difesa. Quell'essere con cui avrebbe dovuto vedersela si trovava in quel momento a circa tre metri dal ragazzo. Lentamente, il mostro cominciò a muoversi verso il ragazzo, ma Sanji non si mosse. “Ti aspetto.”, pensava. Quell'orrore si muoveva camminando pianissimo, ma non sembrava appoggiare il proprio peso sul terreno; pareva infatti solo toccarlo con le zampe, ma muoversi come se quel gesto non fosse necessario. Con quell'andatura particolare, arrivò a circa un metro e mezzo da Sanji, che attendeva con il cuore in gola.

Fu un attimo. Con un movimento sorprendentemente rapido quella specie di cane balzò, puntando con le fauci alla giugulare del ragazzo. Sanji ebbe solo il tempo di pensare: “E' rapidissimo!”; pur reagendo velocemente, non fu in grado di fare nulla se non sollevare il braccio sinistro, piegato, per proteggersi dall'attacco. Il mostro lo azzannò al gomito. Sanji si aspettava un dolore violento e lacerante, ma esso non arrivò. Perché il morso non gli aveva provocato lesioni? Quei denti, all'apparenza così minacciosi, non gli provocavano dolore. Al tatto erano simili alla sensazione che si prova quando si mettono le mani in un formicaio: movimento di piccolissime entità, un formicolio che mette i brividi ma che non è doloroso. “Ma che cosa succede? Cos'è questo essere?”, pensò Sanji. Ad un tratto, il giovane si sentì prosciugato di forze, le gambe furono ad un passo dal cedere. Mormorò: -Sta...Sta assorbendo il mio chackra!-. Con un movimento repentino e violento del braccio sinistro, trafisse il collo dello pseudo-cane con il suo kunai, sperando di ferirlo, se non ucciderlo, e, in ogni caso, di staccarselo di dosso. Il coltello trapassò l'essere non incontrando nessuna resistenza. Il collo del mostro si sfaldò, e quel terribile essere si staccò, balzò indietro di un metro e si ricompose. Quel buco che si era formato sul suo collo (di ferita non si poteva certo parlare), era del tutto sparito. “Questo coso è... Invulnerabile agli attacchi fisici? E ora cosa posso fare?”.


SPOILER (click to view)
STATUS

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra:55/100
Condizione Mentale: Teso
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: 20(palla di fuoco) + 25 (sottratti)
Recuperi: /
Slot impiegati: 1/2
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 3/3 (3 "fuori controllo")
Kunai 2/2 (1 "fuori controllo")
Flash 2/2
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Shuriken 3/3
Kunai2/2
 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 13/4/2010, 20:48




SPOILER (click to view)
NOTA: Il mio precedente post, in accordo con Kob e Nagato, non vale (c'è stato un problema con Nagato ed una sua assenza maleinterpretata XD). Questo è il post valido.


CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N°6 - Sanji Mugiwara



La frase era uscita dalla bocca di Sanji esattamente nel modo sperato. Serena, senza esitazioni, essa avrebbe probabilmente colpito le altre due persone che si trovavano nel campo di addestramento 7 a Konoha in quel momento. Il giovane attese le reazioni del compagno e del maestro, che non tardarono ad arrivare. Il presunto Uchiha disse infatti, in appoggio del temerario ragazzo che aveva appena azzardato quella mossa: -Ok, spero sia qualcosa che mi diverta...-. Sorpreso, Sanji rivolse un rapido sorriso al compagno, prima di tornare a guardare verso il suo maestro mantenendo un'espressione serena e controllata, nonché un po' provocatoria e forse irritante per il maestro. Uno sguardo dapprima pensieroso e subito dopo più aggressivo si dipinse sul volto di Torune Aburame. Egli subito fece un balzo indietro e, allontanatosi di circa due metri, posò le mani a terra. Dalle sue braccia cominciò a fluire una stranissima sostanza nera, che alla vista pareva un liquido molto denso. La sostanza, mentre usciva, si disponeva in modo di creare una forma, un volume che dapprima, molto grossolano, non rappresentava nulla di definibile. Piano piano, però, agli occhi degli increduli studenti apparve una sorta di creatura simile per forma e dimensioni ad un mastino, che possedeva mascelle dall'aria possente e pericolosa. Il maestro esclamò, con un tono che fece raggelare il sangue a Sanji: -Sopravvivete.-. Una valanga di emozioni si scatenarono nella mente del giovane: questa volta il suo maestro faceva sul serio, non li stava sottoponendo esercitazione priva di rischi; quella aveva tutta l'aria di essere una prova pericolosa, che avrebbe stabilito chi, tra coloro che si erano spinti verso il cammino ninja, avrebbe avuto il diritto e le capacità di approdare sano e salvo alla prima meta e chi invece sarebbe perito o quantomeno avrebbe fallito nel tentativo. Ciò che Sanji provava non si allontanava troppo dal terrore, ma il giovane riuscì a domare le fiamme della paura e ad agire secondo una logica. Rapido, urlò al suo compagno: -Vieni!-; con due grandi balzi all'indietro si portò ad una distanza di cinque metri dal mostro, e vide che anche l'altro studente faceva lo stesso. Rimanendo ad una distanza di circa cinquanta centimetri da lui, Sanji estrasse con la mano sinistra l'unico kunai rimastogli (l'altro giovane si trovava alla sua destra) e disse: -Dobbiamo lasciargli la prima mossa e studiare le sue capacità se vogliamo sopravvivere. Stai pronto a schivare.-. Era cominciata. Sanji, stranamente, sentiva una nuova energia smuoversi in lui: aveva compreso la condizione di un ninja in pericolo e, in quel poco tempo, era maturato.

Quella stranissima creatura nera che si trovava davanti ai due cominciò ad avanzare molto lentamente. Un passo alla volta, essa si portò a circa un metro e mezzo dai ragazzi, che tuttavia, come aveva suggerito Sanji, rimasero fermi sul posto ad attendere l'attacco. Ed esso arrivò rapidissimo, imprevedibile e terribile quanto semplice; puntava a Sanji. Il giovane, mentre, impotente di fronte a tale velocità, spostava il braccio per proteggersi dall'attacco che era mirato alla giugulare (il mostro voleva morderlo), si rese conto che non c'era paragone tra il livello di forza di quell'essere e il loro. Le zanne della creatura si chiusero attorno al gomito di Sanji, che, al contrario di come si aspettava, non avvertì altro che un formicolio fastidioso, ma non dolore e non il caldo del sangue che sgorga da una ferita aperta. Gli sembrò di notare un movimento del compagno, che forse voleva correre in suo aiuto. -Fermo!-, gridò, -Ci penso io.-. Da quel momento voleva ricavare il numero di informazioni più alto possibile. Era rassicurato dal fatto di non sentire dolore, fino a ché accadde qualcosa che di certo non si aspettava: il suo chackra subì un brusco e improvviso calo. “Ma cosa...?! Sta...Assorbendo il mio chackra?”. Con un movimento rapido, cercò di colpire quell'orrore con il coltello che stringeva nella mano sinistra. Se il colpo fosse andato a segno, la parte colpita non avrebbe opposto resistenza alla penetrazione dell'arma, ma si sarebbe sfaldata in modo strano. Il mostro si sarebbe staccato dal braccio del giovane e rapidissimamente si sarebbe portato di nuovo a distanza di tre metri dai nemici, 'riparando' la parte danneggiata, che sarebbe tornata come nuova. Sanji avrebbe detto al compagno: -Gli attacchi fisici non funzionano.-. La riflessione che sarebbe seguita sarebbe stata fulminea e sarebbe durata circa due o tre secondi: “Ma cos'è? Non sembra liquido, sembra una sostanza composta da granuli in movimento. Se i colpi fisici non funzionano, dobbiamo provare con altro. Il fuoco, magari. Ma non possiamo usare un attacco frontale e basta. Beh, spero che quel mostro percepisca la luce o che sia controllato in ogni movimento da Torune, e spero che il tipo qui di fianco sappia usare il fuoco, altrimenti dovrò usare un piano di riserva.”. Compiaciuto della velocità con cui la sua mente elastica si sarebbe destreggiata tra tutte quelle informazioni e avrebbe elaborato due strategie a seconda delle varianti, Sanji avrebbe detto velocemente e a bassissima voce al suo compagno, riponendo il kunai nella sacca delle armi: -Rimani fermo. Se sai usare il fuoco, usalo al momento giusto, se no nasconditi al momento giusto. Attento ai flash. Io vado.-. Il giovane Sanji sarebbe cresciuto durante quel combattimento. I suoi nervi si sarebbero rinforzati, il suo sangue freddo avrebbe preso il sopravvento sulle emozioni, il suo chackra si sarebbe accresciuto. Il giovane avrebbe spiccato la corsa in avanti, cominciando a mettere in atto il suo piano.

Si sarebbe infatti portato ad un metro dal mostro, che già si sarebbe predisposto a difendersi, e improvvisamente, con l'ausilio del chackra portato ai piedi in gran misura, avrebbe eseguito un balzo di quattro metri. Rapido, avrebbe estratto dalla sua sacca degli oggetti i suoi unici due flash. Si sarebbe così trovato esattamente sopra il mostro, e avrebbe dovuto piazzare le due fonti di luce improvvisa ed intensa una davanti agli occhi di Torune, una a cinquanta centimetri circa dall'orrenda creatura che gli studenti dovevano fronteggiare. Pensando: “E speriamo che quel mostro, se non è controllato dal maestro, percepisca la luce. Beccatevi questa.”, avrebbe sferrato l'attacco. Avrebbe infatti lanciato con precisione i due flash, chiuso gli occhi e attivato le piccole sfere con il chackra, nel momento in cui esse fossero arrivate nello stesso momento nei due luoghi stabiliti (approssimando con un rapido calcolo abbastanza preciso il tempo dopo il quale esse sarebbero approdate ai punti desiderati). I flash avrebbero sfavillato e sfoderato una luce abbagliante, il cui riflesso sarebbe stato visibile anche attraverso le palpebre chiuse di Sanji. Dopo un secondo, il giovane avrebbe aperto gli occhi e sarebbe atterrato di fianco a Torune. Subito avrebbe saltato a sinistra, portandosi fuori tiro da un eventuale attacco del maestro e svolgendo a mezz'aria un avvitamento di centoottanta gradi per vedere come avrebbe agito il suo compagno. Quello sarebbe stato il momento di decidere quale piano impiegare. Con suo sollievo, Sanji avrebbe visto una grossa palla di fuoco nel luogo dove poco prima si trovava quella specie di cane nero come la pece. Atterrato, avrebbe spiccato un altro balzo verso sinistra, portandosi così a circa cinque metri dal maestro e, volgendosi verso la scena (grazie ad un altro avvitamento di novanta gradi nel senso opposto a quello di prima), avrebbe estratto il kunai (prendendolo con la mano destra)e si sarebbe piazzato in posizione di difesa, ansimando per la fatica. Avrebbe sperato che il suo piano avesse funzionato, avrebbe sperato di essere stato all'altezza della situazione. Avrebbe tirato un lungo respiro, attendendo i momenti che si sarebbe augurato avrebbero posto fine a quella prova estenuante. “Se è tutto come suppongo, beh...”, avrebbe pensato, “Gli insetti bruciano, e quelli paiono proprio minuscoli insetti, anche se non ne sono sicuro. Questa è la potenza del chuunin Torune Aburame? Semplicemente fantastico, e scommetto che non si sta impegnando neanche un po'. Questa è dunque la differenza tra un futuro genin come me e un chuunin come lui? E' semplicemente immensa... Devo migliorare ancora, senza dubbio. Diventerò molto più forte di lui, qui lo prometto a me stesso. Non solo, devo migliorare molto di più di quanto non sia già migliorato da questa mattina, da quest'ultimo quarto d'ora, da questi ultimi quaranta secondi durante i quali c'è stata quell'improvvisa esplosione del mio chackra. Migliorerò sempre di più, sempre di più, sempre di più!”. Finalmente in pace con sé stesso, Sanji avrebbe infine spostato la concentrazione sul campo di battaglia, aspettando ciò che lo avrebbe atteso con animo più sereno e con un bel sorriso stampato sul volto illuminato dal sole.


SPOILER (click to view)
STATUS

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra:55/100
Condizione Mentale: Sereno e determinato
Condizione Fisica: Illeso ma stanco
Consumi: 20(palla di fuoco) + 25 (sottratti)
Recuperi: /
Slot impiegati: 2/2
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 3/3 (3 "fuori controllo")
Kunai 2/2 (1 "fuori controllo")
Flash 0/2 (2 impiegati)
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Shuriken 3/3
Kunai2/2
Flash2/2
 
Top
¬Kob
view post Posted on 5/5/2010, 21:10




Per via di Impegni privati non riesco a fare un post on-gdr per continuare il corso, ma continuerai, tom, da solo per il post finale.
Dovrai descrivere le azioni di cui ti ho informato privatamente, ricevere il coprifronte che ti darò e fare tutto questo in un buon post. AL termine di questo post ti verranno assegnate (eventuali ù_ù) ricompense.

L'utente "¬naga†o•", per via di problemi personali non può continuare il corso, viene pertanto bocciato.

 
Top
tom93f.mk
view post Posted on 6/5/2010, 19:34




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
-Parlato-

CORSO K-18, POST N°7 – Sanji Mugiwara



Sanji non credeva ai suoi occhi. Tutto il suo piano, elaborato in fretta, iniziato in maniera impeccabile da lui stesso e, per fortuna, già pronto per essere sostituito da un piano di riserva era fallito miseramente. Ciò, unica consolazione, non era dovuto alla sua incompetenza, ma all'inettitudine del suo compagno di corso: egli aveva appena sbagliato ad eseguire l'unica mossa che gli toccava, ovvero una tecnica da svolgere nelle migliori delle condizioni. Sanji, dall'inizio, aveva diretto l'azione, deciso le mosse, eseguito in maniera impeccabile il suo compito in modo che l'altro studente non dovesse far altro che lanciare una palla di fuoco di fronte a lui e colpire quell'ammasso di presunti insetti. Inoltre gli aveva lasciato ancora una seconda possibilità, nel caso che non fosse in grado di usare la tecnica: avrebbe dovuto solo nascondersi, nulla di più. In effetti, inizialmente sembrò che il presunto Uchiha fosse riuscito nel suo compito, ma poi la palla di fuoco che pareva stesse creando con facilità scomparve improvvisamente, lasciando basito il povero Sanji, che ora avrebbe dovuto occuparsi di nuovo della sua difesa. Non c'era tempo neanche per imprecare, bisognava agire: l'orribile essere che li fronteggiava era ancora lì, completamente indenne e pronto all'attacco. -Scappa! Nasconditi, qui faccio io!-, disse il giovane, apprestandosi ad eseguire la sua prossima mossa. Il suo piano di riserva era già pronto: Sanji si lanciò in una corsa forsennata e volutamente rumorosa verso il lago, sperando di attirare l'attenzione del mostro. Tuttavia, non accadde nulla di ciò che Sanji pensava sarebbe successo. Infatti, Torune Aburame, che non sembrava scosso dagli ultimi avvenimenti, in maniera del tutto naturale riassorbì il mostro nelle sue braccia nel giro di pochi secondi.

“Che succede? No! Posso ancora combattere! Ho ancora qualcosa da dimostrare, non ho fallito! Mi vuole bocciare o ha deciso di promuovermi? Non è giusto, io devo ancora far vedere qualcuna delle mie capacità! Posso difendere me stesso e quell'altro, perché non me ne lascia la possibilità?”, pensava Sanji, fermandosi nella sua corsa e dirigendosi, più lentamente, ma molto agitato, verso il maestro. Il suo compagno stava fermo sul posto, a testa bassa: non si era mosso di un millimetro dal luogo dove aveva fallito. Sanji non aveva il coraggio di guardarlo in faccia: sapeva di essere infuriato con lui, ma al contempo lo compativa. Torune si mosse lentamente. I tre si treovavano allineati: il maestro era rivolto verso di loro, il compagno di Sanji era di fronte a lui e cinque metri di distanza e il giovane biondo si trovava esattamente dietro di lui, a circa otto metri dal sensei. Quest'ultimo, camminando lentamente, si avvicinava ai due allievi. Senza cambiare velocità ne traiettoria, semplicemente oltrepassò il ragazzo che gli si trovava più vicino, ignorandolo del tutto, per dirigersi verso Sanji. Quando il maestro gli giunse davanti, il ragazzo cominciò a parlare: -Io avevo pensato ad altro, perché non mi ha lasciato proseg...-. Torune, incurante delle sue parole, aveva estratto un coprifronte della foglia, oggetto il cui possesso era permesso ai soli ninja di Konoha. Sanji sgranò gli occhi: Torune Aburame gli stava consegnando quell'oggetto! Lui, Sanji, era stato promosso! Era un genin! E per di più, era l'unico studente del corso K-18 che fosse giunto al traguardo! Era in effetti ovvio che il suo compagno non era stato promosso. Tutta l'amarezza che giaceva nella bocca e nel cuore di Sanji si dissolse, sostituita da pura e semplice felicità: ce l'aveva fatta! Era idoneo, era un ninja! Si contenne, e subito pensò al successivo obiettivo che voleva prefissarsi: “Direi che devo sconfiggere Natsu Inuzuka, devo svolgere missioni e creare una tecnica per migliorare le mie abilità. Fatto tutto questo, beh... Diventerò un chunin!”. Torune, che aveva agito senza il minimo cenno di approvazione, cominciò a camminare verso destra. Sanji disse ad alta voce, con il sorriso sulle labbra: -La ringrazio, sensei. In ogni caso, fra non molto tempo sarò più forte di lei, non speri che non succeda!-. Torune non reagì minimamente a questa affermazione. Dopo aver composto pochi sigilli, semplicemente, scomparì nel nulla.

“Ma... E ora che dovrei fare? Mi ha lasciato qui senza indicazioni... Beh... A casa, direi. Sono stanco più che a sufficienza. Da domani comincerò ad allenarmi seriamente e a cercare di ritrovare Natsu Inuzuka... Inoltre... Devo anche cercare di nuovo Torune Aburame. Voglio che sia lui ad allenarmi, da questo momento. C'è molto da fare, ma ora voglio solo riposare.”; pensando questo, Sanji si diresse camminando verso l'ingresso del campo pratica numero 7. “Le armi!”, pensò improvvisamente, facendo marcia indietro. Non tentò neanche di recuperare le sue, che si trovavano in fondo al lago, ma riuscì a riottenere l'equivalente di ciò che gli apparteneva recuperando, in giro per il campo, tre shuriken ed un kunai lasciati lì dagli altri aspiranti al titolo di ninja. Non trovò altre armi in più, quindi decise di andare a casa- Passò di fianco al ragazzo bocciato, di cui ancora non conosceva il nome. Dall'alto della sua abilità che, pur essendo ancora in fase di sviluppo e tutt'altro che elevatissima, era ora ufficialmente superiore a quella dell'ex-compagno di corso, Sanji non aveva osato rivolgere la parola al giovane, ma si era semplicemente congedato con un cenno della testa ed era uscito dall'area di allenamento. Nel tragitto verso casa, contemplò la sua nuova targhetta in metallo, che ufficializzava il fatto che lui era ora un ninja di Konoha. Stava pensando a dove collocarla: i più la legavano a protezione della fronte (non a caso si chiamava coprifronte), ma a lui quella maniera di portarla non ispirava. Alla fine, decise di legarsela stretta al braccio sinistro. Contento, proseguiva sul suo cammino, pensando, adesso, a quel chunin che l'aveva promosso da poco: “Torune Aburame... Voglio assolutamente che sia lui ad allenarmi, per scoprire di più su di lui. Durante questo corso non ha detto nulla di sé stesso, né ha mai fatto commenti sul nostro andamento. Non mi ha neanche detto cosa fare dopo avermi promosso... Chissà dove sarà sparito... Magari è andato ad ufficializzare il mio passaggio di grado. Beh, da domani dovrò darmi da fare per cercarlo, insieme a Natsu Inuzuka. Gli devo un paio di schiaffoni, e anche qualcuno di più. L'altra volta non ha neanche usato tutte le sue risorse, ma questa volta lo costringerò a mettercela tutta.”.

Nel frattempo, era giunto a casa. Guardò il cielo di quella giornata. Il sole aveva da poco cominciato la sua parabola discendente. E pensare che, mentre iniziava la sua ascesa, Sanji non era ancora neanche in grado di immaginare l'esito del suo corso. Il giovane suonò il campanello. La madre aprì la porta, con un sorriso. -Sanji! Allora! Come è andata?-, chiese, felice di rivedere il figlio. Egli, mostrando la targhetta, rispose: -Ora ho nuovi obiettivi. Dopo ti racconterò tutto.-. Si mosse in avanti per oltrepassare la porta. Quella mattina, un giovane aspirante ninja con un'esperienza esigua e con un obiettivo ben fisso in testa era uscito da quella porta; ora, da quella stessa porta stava passando in senso contrario un vero shinobi di Konoha, migliorato oltre ogni immaginazione in poche ore, portando con sé maggiore determinazione, maggiore esperienza, maggior coraggio e maggiore abilità; Sanji Mugiwara era ora un altro fra i tanti che si affacciavano al mondo: sarebbe stato in grado di ambientarsi e sopravvivere anche in quel luogo sconfinato? Quella porta, testimone di un tale cambiamento, fece passare l'ultimo spiraglio di luce nell'appartamento, prima di venire chiusa alle spalle del genin.


SPOILER (click to view)
Ringrazio infinitamente Kob per aver avuto la pazienza di starmi dietro...ma tantio non ti libererai mai di me...XD Grazie!!!


SPOILER (click to view)
STATUS

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra:55/100
Condizione Mentale: Entusiasta
Condizione Fisica: Illeso ma stanco
Consumi: 20(palla di fuoco) + 25 (sottratti)
Recuperi: /
Slot impiegati: 0/2
Techiche impiegate: 0/1
Bonus: /
Malus: /

ARMI ED EQUIPAGGIAMENTO

Shuriken 3/3 (3 sostituiti)
Kunai 2/2 (1 sostituito)
Flash 0/2 (2 impiegati)
Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Coprifronte 1/1

EQUIPAGGIAMENTO SVELATO

Sacca porta shuriken 1/1
Custodia porta armi 1/1
Shuriken 3/3
Kunai2/2
Flash 2/2
Coprifronte 1/1


Oooops...ho lasciato "studente"...beh, poco importa...XD
 
Top
31 replies since 7/2/2010, 20:28   525 views
  Share