Corso KR-10, Sensei: Akihiro Hinaji/Corso Sperimentale/Portato a Termine

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xyz10
view post Posted on 13/4/2009, 10:08 by: xyz10





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Theory!?

Kirigakure, Campo d’Addestramento 13
Anche quella prova era finalmente terminata. Takeshi si sentiva più forte di quanto non fosse mai stato in vita sua. Neanche dopo giorni di intensi allenamenti con sua madre, era riuscito ad ottenere lo stesso risultato, la stessa potenza che sentiva in quel momento fluire in lui. Stava cominciando a ricredersi sui metodi d’insegnamento del proprio maestro. Tutti i suoi compagni di corso, chi prima chi dopo, riuscirono a controllare il chakra e ad attraversare la superficie liquida che li separava dal loro sensei. Uno tra gli studenti eccelse in questa prova come, del resto, anche in quella precedente. Era Nagato, del villaggio del Suono. Anche quella volta cercò di attirare l’attenzione degli altri: lo fece infierendo sul povero studente bocciato. Questo suo modo d’agire suscitò non pochi pensieri in Takeshi.

Tsk, chi si crede di essere questo qua? Se non la smette di comportarsi come uno sbruffone, prima o poi pagherà le conseguenze delle sue azioni.

Nonostante ciò, ancora una volta, egli si dimostrò essere superiore agli altri studenti, terminando la prova in metà del tempo richiesto. Quando tutti ebbero superato il test, lo shinobi di Oto accusò i suoi compagni di essere degli incapaci, degli inetti. Come osava? Chi si credeva di essere? A quelle parole, Takeshi sentì un misto di sensazioni susseguirsi in lui: dapprima rabbia, poi orgoglio, poi ancora rabbia. Avrebbe voluto spaccare la faccia di quello sbruffone, ma capì di non esserne all’altezza. Il suo compagno del Suono era una specie di genio. E mettersi contro di lui non sarebbe stata sicuramente una furbata. Ma, finalmente, appena si avvicinò al sensei, costui gli sferrò un tale pugno che Nagato cadde a terra, ruzzolando.

Ti sta proprio bene! Ora forse la smetterai di essere così presuntuoso, ragazzo!

Era quella la prima volta che approvava i metodi di Akihiro. Finalmente qualcuno in grado di mettere in riga quello studente. Dopo che Nagato si fu rialzato, il sensei cominciò a parlare. Rivolse consigli ad ognuno di loro, rispondendo alle domande che gli avevano posto durante il test precedente.

Che cosa? Ci sta chiamando per nome? L’avremmo impressionato a tal punto da ricordarsi i nostri nomi?

Rispose anche all’osservazione fattagli da Takeshi: egli disse che non si trovavano a Konoha, infatti, quando uno shinobi di Kiri combatte, lo fa solo per eliminare l’avversario. Poteva sembrare un po’ crudele come principio, eppure era quello su cui si basava l’intero villaggio. Anche Kengah espresse i suoi pensieri riguardo ciò: nemmeno lei pensava che il sangue, l'uccidere erano valide cose su cui fondare il proprio credo ninja.

Konoha? Mi ha paragonato ad un foglioso, sensei!? Cosa intendeva dire, con queste parole? Che non sono forse degno di servire il mio villaggio? Le dimostrerò, anzi, dimostrerò a tutti quanti che Takeshi Fujiwara è capace di essere un ottimo shinobi di Kiri!

Ormai l’aveva giurato. E lui manteneva sempre le promesse che faceva. Anche se questa, forse, era un po’ più complicata delle altre. Diventare un bravo ninja. Servire fedelmente il proprio villaggio. Anche a costo di essere spietato. Questi erano gli obiettivi che erano ormai stampati, indelebilmente, nella mente del ragazzo. Tutto grazie alle dure parole del suo maestro. L’accademia stava facendo venire alla luce un lato di Takeshi che neanche lui stesso conosceva. Prima era un ragazzo timido, pigro, e non amava in particolar modo combattere, figuriamoci uccidere. Non gli sarebbe neanche passato per l’anticamera del cervello. Frequentava la scuola ninja da pochissimo tempo, ma già si capiva che era cambiato. Si chiedeva come sarebbe stato, una volta diventato un vero shinobi di Kiri. Forse spietato come Nagato, come il sensei; o magari, sarebbe rimasto quello di sempre.

Il chuunin, dopo aver dato consigli individuali ad ognuno dei suoi allievi, iniziò a spiegare come si sarebbe svolta la terza prova. Sarebbe stata un test di teoria. Uno alla volta, avrebbero dovuto recarsi da lui e rispondere a tre quesiti diversi. La prima domanda consisteva nell’elencare pregi e difetti di una tecnica del proprio villaggio, a scelta del sensei; il secondo quesito era simile, tranne per il fatto che avrebbero dovuto rispondere riguardo ad un arma. L’ultimo, invece, era una vera e propria simulazione di battaglia. Avrebbero dovuto dire come si sarebbero comportati in una determinata situazione: durante una missione, l’obiettivo da eliminare si sarebbe trovato al centro di una radura, attraversata da un fiume. Ognuno degli studenti sarebbe stato nascosto, dietro ad un masso, a cinque metri dal nemico. Il sensei avrebbe domandato loro che tipo di strategia avrebbero adottato in quel caso, per uccidere l’avversario. Ovviamente, per evitare che si copiassero l’un l’altro le strategie, i loro nemici avrebbero dovuto avere caratteristiche fisiche differenti.

Un test teorico? No, il sensei non sembra il tipo di persona che ci sottoporrebbe a questo tipo di prova. Sicuramente c’è sotto qualcosa di strano.

Detto questo, il chuunin si mise in disparte, in attesa che uno di loro andasse da lui. Non sembrava che stesse tramando qualcosa di differente da quello che aveva detto loro qualche attimo prima. Anzi, sembrava il solito, svogliato, indifferente sensei. Gli allievi si guardarono reciprocamente, tentando di stabilire l’ordine secondo il quale si sarebbero dovuti recare da Akihiro. Kengah, la ragazza dai capelli rossi, si fece avanti per prima. Giunse dal maestro, iniziando, presumibilmente, a parlare. Non riuscirono a sentire nulla, si vedeva soltanto il biondo shinobi che scrutava imperturbabile la propria allieva. Il sensei aveva forse intenzione di usare un Genjutsu? Se così fosse stato, gli altri ragazzi difficilmente si sarebbero accorti che il loro compagno era caduto vittima d’un illusione. Avrebbe fatto sembrare tutto normale. Qualche minuto più tardi, l’unica kunoichi di quel corso ritornò verso i suoi compagni. Sembrava, dalla sua espressione, che fosse davvero una prova teorica. Ma Akihiro Hinaji, il sanguinario ninja della nebbia, che aveva ucciso per ben due volte, non sembrava proprio il tipo di persona che interrogherebbe i suoi alunni sull’arte ninja. Takeshi andò per secondo, anche per verificare di persona se quello era effettivamente un test di teoria. Ne dubitava fortemente. Si mosse con passo deciso verso il proprio maestro, tenendo una mano appoggiata alla tasca, posta sulla coscia sinistra, dove era solito tenere i kunai, nel caso ce ne fosse stato bisogno. Si fermò solo quando fu ad una trentina di centimetri da lui. Il ragazzo era concentratissimo, prontissimo, nel caso in cui avesse dovuto evitare un attacco ravvicinato. Infatti, credeva ben poco a quella storia delle domande. Invece, con grande fortuna e gioia dello studente, il chuunin elencò immediatamente quale sarebbe stato il jutsu che avrebbe dovuto analizzare, elencandone i vantaggi, gli svantaggi ed una situazione idonea all’uso: la Tecnica del Geyser Respingente.

Allora non aveva intenzione di attaccarmi! Inoltre, sono stato fortunato, mi è capitata un’arte magica che conosco.

Impiegò qualche secondo per riflettere, tentando di attingere ai ricordi di quando l’aveva utilizzata l’ultima volta.

Allora.. il jutsu che ha scelto ha un grandissimo pregio, e cioè quello di essere una tecnica sia difensiva, sia offensiva. Infatti, la maggior parte degli shinobi la utilizza come scudo per parare armi di piccolo calibro, come kunai, shuriken e simili. C’è anche qualcuno, però, che sfrutta il getto d’acqua che si viene a creare come strumento d’attacco, in quanto chi subisce quest’arte magica viene sbalzato parecchi metri più in là. Inoltre, può rimanere stordito per qualche secondo, data la forza d’impatto col suolo. Il suo difetto è, però, che necessita di una grande quantità d’acqua nelle vicinanze. Probabilmente si può comunque ovviare ad essa, ma bisognerebbe utilizzare, in quel caso, una quantità maggiore di chakra. Penso che sia una tecnica molto potente, in quanto può sia proteggere, sia attaccare.

Pensava d’aver risposto correttamente almeno alla prima domanda. Ora attendeva le istruzioni sulla seconda. L’arma di cui avrebbe dovuto parlare sarebbe stata il fumogeno. Si prese tutto il tempo necessario per pensare a come avrebbe dovuto rispondere, in quanto, stavolta, l’oggetto scelto non rientrava nel suo equipaggiamento. Cercò di ricordare quel poco di nozioni teoriche che aveva appreso.

Vediamo.. sono delle piccole bombe che, se scagliate a terra, liberano una gran quantità di fumo. Il loro vantaggio è quello di oscurare la visuale all’avversario, permettendo dunque all’utilizzatore di agire indisturbato e di sfruttare l’effetto sorpresa. Essi possono però diventare controproducenti. Infatti, neanche l’utilizzatore potrà distinguere l’avversario nella densa coltre di fumo. Questo è il loro principale difetto. Personalmente, io ne userei uno prima di scomparire alla vista del nemico, utilizzando la Tecnica dell’Occultamento, così da fargli credere che mi sono spostato quando, in realtà, sono ancora nella stessa posizione.

Ora lo attendeva soltanto l’ultimo quesito, l’unico che lo separava dalla prova finale, che si sarebbe svolta il giorno seguente. Il suo compito era formulare una strategia d’attacco nella situazione che Akihiro aveva elencato loro precedentemente. L’unica differenza tra le domande poste ai ragazzi avrebbe dovuto riguardare le caratteristiche fisiche del proprio nemico. Quello di Takeshi sarebbe dovuto essere molto più reattivo di lui, ma avrebbe dovuto avere velocità uguale a quella del ragazzo. Non era sicuramente facile elaborare una strategia così, pur non avendo la tensione che avrebbe provocato se non fosse stata una simulazione. Impiegò un tempo indefinito, ma sicuramente lungo, per riflettere sul da farsi.

Mi scusi se l’ho fatta attendere così a lungo. Questo è il senjutsu che ho elaborato nel frattempo: ho pensato che per prima cosa dovrei utilizzare la Tecnica del Velo di Nebbia, tipica del nostro villaggio. Siccome il mio avversario ha riflessi maggiori dei miei, dovrò essere più che cauto nel non fare nessun rumore mentre attivo il jutsu. A quel punto lascerei passare una decina di secondi, mentre finisco di impastare il mio chakra nella bocca. Quindi, lancerei un kunai o un’arma simile verso il fiume vicino al mio avversario, così da produrre un tonfo che avrebbe la sola funzione di distrarre il nemico, poiché la sua vista sarebbe pressoché nulla e si dovrebbe concentrare unicamente sull’udito. Solo allora, utilizzerei la Tecnica del Soffio Artico, tentando di congelare il mio avversario. Infine, uscirei allo scoperto e, impugnando un kunai, gli arriverei da dietro, sfruttando il fatto che non si può muovere velocemente, poiché immobilizzato dal mio jutsu, e gli punterei il pugnale alla gola, pronto ad eliminarlo.

Si sentiva più che soddisfatto nell’aver pianificato tutto ciò. Temeva che, parlando così a lungo, avesse irritato il suo sensei che, come aveva già ribadito più volte, non tollerava le persone troppo loquaci. Ma parlare così tanto era necessario per fare una buona impressione sul chuunin. Da quel momento in poi, però, sicuramente si sarebbe aspettato altrettante capacità pratiche, e cioè combattive, dal proprio allievo. Takeshi non aspettò neanche una risposta. Era sicuro che Akihiro lo avrebbe giudicato al termine di tutte le prove, come sempre. Senza neanche attendere un cenno da parte del suo maestro, il ragazzo si allontanò e tornò verso i propri compagni di corso.

State tranquilli, non è affatto una prova difficile come lo sono state le altre.

Detto questo, si appoggiò ad un albero e incrociò le braccia, aspettando che tutti finissero quel terzo, e penultimo, test.

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Status
Grado:
Studente
Energia: Gialla
Chakra: 75/100
Condizione Mentale: Soddisfatto
Condizione Fisica: Illeso
Consumi: Chakra Adesivo (5) x5 = 25
Recuperi: //


Armi ed Equipaggiamento
Shuriken x3
Kunai x2
Makibishi x1
Panno Conduttore di Chakra x1
Tasca Porta Shuriken x1 (tasca posteriore sinistra)
Custodia Porta Armi x1 (tasca sulla coscia sinistra)





 
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