Corso KR-10, Sensei: Akihiro Hinaji/Corso Sperimentale/Portato a Termine

« Older   Newer »
  Share  
Vitani
view post Posted on 4/4/2009, 01:29 by: Vitani




CITAZIONE
narrato
parlato
parlato da altri
pensato


Sentimenti instabili


Valore.
Cosa potrebbe mai significare dimenticarsi di uno scalino?
Quella sensazione brevissima di vuoto che comprime lo stomaco facendoci sentire incredibilmente fragili.
Impotenza nel agire.
Comprendi?
e poi? Ci si rimane per quel millesimo di secondo attoniti,
per poi continuare a scendere.



#Un forte stridio sembrava tagliuzzare con fastidiosa persistenza la mente di Kengah Riddle.
Bloccata, attonita, giaceva sul campo di battaglia aspettando quella sentenza che ormai straziava la sua persona, troppo curiosa.
Il respiro iniziò ad affannarsi, solo ora lo sforzo di pochi minuti prima diventò percepibile.
Incrociò le mani dietro la nuca rilassandosi, mentre, osservava distrattamente il suo operato ed il colpo in sagoma.
Passarono diversi minuti prima che la ragazza prese coscienza di alcune novità, voltò il capo guardandosi intorno per valutare la riuscita o disfatta dei colleghi di corso; nuove sagome si facero presenti in quell ampio piazzale; dovevano essere studenti da Oto, ritardatari ovviamente, anche se la lontananza non dovrebbe giustificarli.
Si morse le labbra continuando ad essere assorta nei suoi giudizi e, in questa apparente trans, si mosse a passo veloce verso il Sensei.
Il vento sfregava il viso della giovane con forza sempre maggiore, provocando un leggero ondeggio delle ciocche rossiccie.
La temperatura si manteneva istabile, così come le condizioni meteo, gli abitanti di Kiri ne erano abituati; Kengah sorrise, rispecchiava la sua indole.
Istabilità, senso di ribellione, veemenza.

Voltò impulsivamente lo sguardo verso il braccio osservando con rabbia quel taglio.
...
Fu una frazione di secondi, quando si ritrovò nuovamente dinanzi a quegli occhi.
Era frustrata. Si strinse i pugni con forza avvertendo una leggera fitta ai polsi, il suo maestro colloquiava con indifferenza, i suoi atteggiamenti non erano mutati.
Indifferenza.
L'equivalenza del disprezzo è sempre stato il nulla.
Ed era questo ciò che trasmetteva Akihiro Hinaji, insoddisfazione.
....
Senza prestare ascolto alle sue parole incrociò il gelo incolmabile di quegli occhi. Affrontò quella visione trasmettendo rabbia, non poteva nascondere l'uragano dormiente all'interno del suo orgoglio.
Non avrebbe mai nascosto nulla.
Era tangibile, gli si poteva leggere nel limpido riflesso del suo spirito attraverso quegli occhi smeraldo.
L'uomo dagli occhi vitrie fece sobbalzare gran parte degli allievi calciandone uno senza preoccuparsi di dosare la potenza della sua azione.
Bocciato.
kengah osservò senza profferire commenti cercando di trasmettere indifferenza.
Sensei, Quanta rabbia.
Ne ho viste di persone come lei. Le odio. Sono più fragili di quello che mostrano. Ma non ci sono giustificazioni quando si compromette il futuro e persino la vita di altre persone.
Eppure...

Si voltò verso il malcapitato senza un interesse effettivo, in realtà avrebbe voluto, almeno momentaneamente, evitare il contatto visivo con il suo insegnante.
Anche senza guardare dal tono della voce, febbrile e statica, La giovane notò sensibilmente il cambiamento di uomore di Akihiro Hinaji.
Camminò verso il fiume, attraversandolo con estrema faciltà. Per poi fermarsi sulla riva opposta.
Avete due ore, non un minuto di più, per attraversarlo come ho fatto io. E' una forma molto avanzata di controllo del chakra. Ne dovrete accumulare una giusta quantità sotto i piedi, per poi renderla stabile. Ciò vi permetterà di rimanere in piedi su delle superfici liquide. Di solito si inizia con il chakra adesivo che viene usato per camminare su tronchi di alberi ecc., ma io ho fretta e quindi non ho tempo da buttare con voi stupide reclute. Il trucco risiede nell'imparare dagli errori precedenti.
Occhi omicidi perforarono lo sguardo di chi di noi seppe sostenerlo. Kengah Riddle corse verso la riva fissando corruggiata quell uomo.
inveì nel silenzio del suo sguardo. Avrebbe voluto attaccarlo, parlargli, insultarlo. Sentimenti contrapposti e poi, una fitta nello stomaco, forte, come un macigno che gravava sulle budella.
Ancora quell indifferenza.
Strinse i denti cercando di calmarsi. Fissò l'acqua scorrere alla base dei suoi piedi. -Basta così, è ora che mi concentri, la rabbia non aiuta in questi casi, ora è il momento di svolgere bene l'esercizio. Ma.. si deve solo permettere di pigliarmi a calci. Solo provarsi. Una donna vendicativa può persequitare meglio di un fantasma in crisi esistenziale.- Incrociò le braccia al busto alternando lo sguardo tra i novizzi ed il fiume. - è tragica! Non ho mai provato a fare una cosa del genere! Camminare sull acqua. Controllare il chakra e chi ci ha mai provato! Mi servirebbe una congiura.-
Sospirò seccata osservando la riva con sguardo burbero.


Segui il tuo passo costantemente, con determinazione e quel deserto attraverserai.


-Chakra attivo, devo sentirlo scorrere dentro di me, ecco, posso sentire il mio battito cardiaco in parallelo con il flusso della mia energia. Ora i piedi, devo trasportare il flusso verso il basso. Ancora, più giù.-
Candide goccioline di sudore attraversavano la fronte della giovane, Erano già trascorsi diversi minuti ed il tasso di concentrazione incrementava constantemente.
Sulla riva opposta Shiryu Uchiha passeggiava a braccia conserte alternando lo sguardo tra i vari novizzi.
La situazione non era di certo favorevole, la presenza dell insegnante frontalmente alla ragazza avrebbe potuto far subentrare un arma a doppio taglio, l'ansia.
La giovane si mosse con passo deciso verso il fiume cercando di concentrare il chakra accumolato sulle piante dei piedi.
Le gambe slittarono sulla superficie limpida del fiume facendo calare notevolmente la concentrazione, finendo, letteralmente con un buco in acqua.
Gran parte del busto sprofondò anche se la parte superiore riuscì a rimanere asciutta mantenendosi alla riva. -Gran bastardo, Ci mancava solo questo, l'acqua è congelata. Se avessi saputo avrei fatto il corso in una stagione calda.- Risalì aflitta e nervosa; a partire dalle costole in giù era fradicia ed il vento freddo incrementava il fastidio e la difficoltà di concentramento. -Godi a vederci così, eh? Ma non importa, in fondo sono le difficoltà che mettono alla prova ogni individuo, è anche questo ciò che ci fa capire se possiamo percorrere una determinata strada.- Sussurò queste parole silenziosamente mentre chiuse gli occhi per una maggiore concentrazione nel richiamare il chakra.
Ne accumulò una forte quantità sugli arti inferiori, precedentemente aveva fallito perchè entrata in panico nel momento in cui è venuta a mancare la stabilità del terreno, questa volta era decisa a non perdere la concentrazione.
Dopo lunghi minuti aprì lentamente gli occhi, per abituare gradualmente la vista alla luce, successivamente si incamminò verso il fiume.
Non percepiva più sensazioni, ne freddo ne caldo, solo il chakra scorrergli dentro.
Mosse i primi passi sul corso d'acqua. L'attrito era nullo, aveva perso contatto.
Scivolò nell'acqua d'impatto. Questa volta la riva distava di diversi centrimetri e la giovane finì per immergersi completamente.
Riemerse nuotando velocemente verso l'asciutto.
I vestiti erano impregnati, aderivano al corpo scomodamente, delineando ogni curva del corpo, creandogli fastidio e non poca soggezione.
Prima di richiamare nuovamente il chakra, afferò i propri capelli strizandoli, per far fuoriuscire più acqua possibile.
Alzò ancora una volta lo sguardo verso il suo insegnante, arricciando il naso arrabbiata. Era deprimente non riuscire a svolgere un compito.
-Troppo chakra, troppo chakra! devo dosarlo meglio non posso farne fluire tanto sui piedi, bene, ormai non ho più nulla da perdere, carissimo sensei sta tranquillo che tra un po non ti annoierai più così tanto.- Fissò l'uomo sorridendo maliziosamente. Sentì ancora le membra comprimersi.
Si domandò più volte in quell occasione perchè il suo corpo reagiva in quel modo nei confronti del suo maestro, ma non si seppe dare una risposta, o meglio, non volle darsi una risposta.
Aggrottò la fronte toccandosi con l'indice il labbro inferiore cercando di pensare ad una strategia migliore da adottare per l'esercizio.
Il sole era ormai alto, dovevano essere passati all'incirca 90 minuti dall inizio della prova e la stanchezza iniziava a frasi sentire influenzando anche la concentrazione.
Kengah si posizionò sulla riva richiamando nuovamente il chakra a se, la determinazione cresceva ad ogni fallimento, la rabbia che provava verso se stessa cresceva. Non accettava la sconfitta.
Non avrebbe mai perso senza lottare.
Si mosse per la terza volta verso il fiume, specchiandosi nelle sue acque, il riflesso era sfogato per la luminescenza bluastra del chakra. -Meno chakra sui piedi, concentrazione massima. Non mi rimane molto tempo, non devo fallire.-
I passi si sussegiuvano lenti e precisi, sguardo frontale in avanti, stava camminando, poteva scorgere lo scorrere del fiume sotto i suoi piedi.
Il freddo era perforante, la pelle della giovane diventò sempre più livida, il sangue circolava poco, e solo in determinati punti per permettere meglio il riciclo di chakra.
Erano condizioni pessime, ma la motivazione riesce a superare ogni ostacolo fisico.
La vista iniziò ad appannarsi ed il respiro diventò incostante.
-No. Non posso cedere ora, ci sono quasi, quasi.- Ed in un istante, quasi impercettibile ricadde nelle acque, sprofondando sia moralmente che letteralmente.
Stentando, nuotò risalendo in superficie, si trovava a pochi metri dalla riva opposta, era così vicina.
Nuotò con fatica risalendo dalle acque rigida, il suo corpo non rispondeva più agli stimoli. Si osservò le mani, erano insolitamente pallide.
Perse sangue dal naso a causa della temperatura corporea bassa e dello sforzo impiegato per l'esercizio. Con il braccio destrò strofinò il naso cercando di non far notare nulla al sensei.
Morse il labbro stringendo i pugni grondanti di acqua.
Rivolse il capo verso la riva opposta.

Traguardo.


I minuti scorrevano come le acque di quel fiume, inevitabilmente; contantemente.
mancava poco.
Kengah Riddle richiamò nuovamente il chakra, caldo nel proprio corpo, si poteva definire furore. La motivazione era tanta, inesplicitabile. Doveva continuare, avrebbe vinto se solo lo avrebbe voluto. Spalancò gli occhi limpidi verso l'uomo dall' altra parte del corso d'acqua ed iniziò ad avanzare.
Questa volta invece di concentrare il chakra solo sulle piante dei piedi ne accumulò una parte anche all interno del tronco, all'altezza dell ombelico; in modo da stabilizare il tutto con l'ausilio del baricentro.
E fu così che come un bambino che muove i primi passi verso le braccia emozionate dei propri genitori, Kengah mosse quei passi verso il compimento della seconda prova; ed ogni movimento venne studiato nei dettagli in quei pochi metri che sembravano durare un eternità.
Tremante sorrise toccando terra.
Con sguardo risoluto guardò il proprio maestro.
Era sfinita ma non si sdraiò, rimase ferma, a pochi passi dal proprio sensei aspettando, nuovamente, l'ennesimo giudizio.



CITAZIONE
Status
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 30/50
Condizione Fisica: illeso ma indebolita
Condizione Mentale: Sodisfatta
Consumi: //
Recuperi: //

Armi ed Equipaggiamento
Shuriken x4
Kunai x2
flash x1



Edited by Vitani - 4/4/2009, 04:01
 
Top
40 replies since 20/3/2009, 14:40   1017 views
  Share