Corso KR-9, Sensei: Akihiro Hinaji/Corso Portato a Termine

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~Zack Hewley~
view post Posted on 3/3/2009, 15:49 by: ~Zack Hewley~




Bear, dear bear...



CITAZIONE

Narrato
Pensato
Parlato
Parlato/scritto altrui




Paura, un sentimento che si beffa di ognuno di noi, facendoci scatenare strane reazione a volte sagge, altre volte codarde, ma una cosa le accomuna tutte: l’ urlo. Quando qualcuno ha paura, in genere urla, tenta di scappare. Ma alcuni individui non hanno nemmeno la forza di urlare o scappare, tanta è la paura che rimangono impietriti al loro posto senza batter ciglio e a volte mettendo una o più dita sulle labbra. Un altro elemento che denomino questo sentimento è la fissazione di un punto distante da ciò che ci provoca questa reazione, ad esempio abbassare od alzare lo sguardo verso destra per poi spostarlo rapidamente verso sinistra od il contrario. Come ho già precedentemente detto, la paura è un sentimento che ci accomuna tutti, senza esclusioni. Persino i ninja più esperti, e i Kage provano paura. È ciò che si definisce un sentimento in allenabile se così vogliamo definirlo. Il più piccolo dei bambini sa fin dalla nascita che c’ è qualcosa che gli fa paura. Per me la paura era una lama nera nel buio della notte, invisibile se non ad occhi molto attenti. Niente la disturba e essa procede in mano a qualcuno che non sa minimamente ciò che potrebbe fare con essa. A volte nemmeno chi utilizza degli strumenti ne comprendo a pieno le possibilità. Io avevo acquisito questa capacità perdendo due persone a me care, da allora, sapeva benissimo cosa ogni oggetto poteva comportare.

[...]

Avevo risposto con grande sicurezza ad ogni domanda che il sensei mi aveva posto e avevo atteso che anche l’ altro studente facesse lo stesso, l’ attesa fu snervante ed egli non meritava neanche un attimo di quelli che il sensei gli aveva concesso. Fu un disastro, tutto ciò che egli disse era accompagnato dal balbettamento e dall’ insicurezza. Era totalmente diverso dalla persona che precedentemente aveva utilizzato il suo chakra per camminare sull’ acqua. Per poco non mi scoppiò da ridere, era davvero una frana. Lo avevo totalmente sopravvalutato. In quell’ attimo, però, mentre stavo giudicando qualcuno non molto sotto di me notai che il sensei era andato a prendere del pesce.

Cazzo, beato lui che può fare quello che egli pare, chissà in quanti modi ha già pensato di ucciderci. Per quanto ancora durerà questa recita accanto a me? Ho fame!

La fine del discorso di light non tardò ad arrivare e con essa la ribattuta del sensei, il giudizio di Light corrispondeva a quella da me espresso, ma mentre giudicavo lu, non mi ero accorto degli errori da me commessi:

Light. Sei di Oto. Non credo che in quel luogo non conoscano le basi dell'arte ninja. Non hai detto una cosa degna del titolo di Genin. Torna nel Paese del Riso e continua a studiare. Tu Kaguya. Dovrei bocciare anche te, ma non lo faccio. Solo perchè sei l'unico che ritengo degno di essere mio allievo. Un clone illusorio non può assolutamente lanciare armi. E' un ologramma. Non può nemmeno simulare un attacco. Ti sei confuso con la Mizu bunshin. Sufficiente la descrizione della sfera luce anche se non hai spiegato come essa scoppi. La puoi attivare tramite l'urto oppure con un piccolo consumo in chakra. Per quanto riguarda l'ultima domanda. Mi spiace ma qui siamo a Kiri, non a Konoha. Prima di tutto il villaggio. Sarebbe stato lo stesso tuo compagno ad ordinarti di lasciarlo lì. Ricordalo. Adesso mangia qualcosa. Devi recuperare le forze per le prossime prove.

La presunzione mi aveva completamente assalito, con quale ragione mi ero permesso di giudicare lo studente di Oto, anche se esso era un fallimento? Avrei invece dovuto riflettere su ciò che avevo detto. Mi sedetti a pochi metri dal sensei, addentando il pesce come fosse ancora vivo ed avesse bisogno di esser tenuto fermo. Mentre le mie mandibole masticavano con voracità riflettei sulla ribattuta del sensei. La prime due correzioni erano giustissime, ma la terza non mi convinceva minimamente. I ninja sono delle macchine da guerra dello stato, utilizzati per accumulare soldi attraverso le missioni e per arricchirsi sempre più. Questa è una perfetta descrizione dei ninja.

i ninja sono macchine da guerra, assassini o come li si voglia chiamare, ma uno dei grandi ninja delle cinque terre abbandonerebbe davvero un suo prezioso compagno, anche se esso gli direbbe di proseguire senza di lui? Riflettendoci, in molti farebbero così, ma anche a costo di tradire il mio villaggio io lo salverei.

Io che conoscevo la sofferenza che ogni situazione può provocare, io che in 8 anni avevo riflettuto sul dolore umano, sviluppando discorsi e un’ intelligenza superiore a molte. Io comprendevo che perdere un amico o un compagno poteva essere tragico e che invece tradire il villaggio era molto meno doloroso. Non mi sognai minimamente di discutere col sensei di questo. Ero stato promosso alla prova successiva, non v’ era tempo da perdere in inutili chiacchiere che avrebbero anche potuto provocarmi una bocciatura. Passarono 4 ore. Era giunto il momento della terza prova. Speravo con tutto me stesso che dopo di questa non ce ne sarebbero state altre, e che questa fosse davvero semplice. Col pasto e la pausa avevo però recuperato sia il chiara che le forze, quindi una dura prove non mi spaventava più di tanto. Mi alzai in piedi aspettando le parole del sensei. Il sensei prima di incominciare a parlare prese qualcosa che poi mi lanciò contro. La prima era una sfera, la seconda, invece era una pergamena. Capii molto velocemente a cosa mi sarebbe servito il primo oggetto, visto che su di esso era incisa una mappa, mentre non sapevo assolutamente che farmene della piccola sfera. Aveva un colore luccicante e dorato. Mentre la osservavo il sensei mi spiegò gli obbiettivi di questo pericoloso incarico:


Ti attendono circa due ore di cammino nella foresta. Quella è una mappa con il punto che dovrai raggiungere. La sfera è l'obiettivo che porterai con te e che mi dovrai restituire alla fine di questo percorso. Non l'attivare e non la perdere. Attento ai pericoli che questo bosco comporta. Animali, piante, insetti e molto altro. Utilizza tutto ciò che sai e che hai imparato oggi. Forse ci rivedremo. A presto.

Una missione. Era questo che il chuunin aveva tenuto in serbo per me. Egli all’ improvviso scomparve nel nulla, senza lasciare traccia alcuna. I suoi passi non si udivano più. E nemmeno mi interessava sentirli. L’ unica che in quel momento stimolava le mie emozioni era l’ entrata in quella vicolo mortale. Senza indugiare Avanzai, ponendo la mappa nella borsa attaccata al gluteo destro e la sfera nello zaino attaccato alle mie spalle. Di rifiutare non se ne parlava nemmeno, da quel momento potevo solo andare avanti. Avanzai lentamente, scrutando ogni angolo a me visibile. Il cammino era a dir poco facile, almeno per i primi 30 minuti di viaggio. Ben presto, la vegetazione mi impedì di proseguire a passo spedito e l’ erba di fare movimenti molto ampi. Seguendo minuziosamente la mappa avanzai in avanti senza darmi per vinto. Camminavo da circa un’ ora , quando mi ritrovai in uno spiazzo. L’erba lì era molto alta e impediva di proseguire. Solo in un punto si poteva passare agilmente, ed era proprio lì che tentai di recarmi. All’ improvviso però, un orso bianco mi si mostrò davanti, con la bava alla bocca. Voleva fare di me il suo prossimo pasto, ma io non ero per niente d’ accordo. Esegui molto velocemente due zampate, la prima dall’ alto al basso colpendo con la pianta sulla spalla. Aveva una forza ben superiore alla mia. I suoi artigli erano a qualche centimetro dalla mia guancia sinistra. Volevo reagire e per fare ciò mi spostai verso destra, facendo sbilanciare la mano destra dell’ orso, precedentemente appoggiato sul mio omero. Egli però non perse tempo, eseguì l’ altra zampata da destra verso sinistra, in modo da catapultarmi nella direzione opposta. Volai a qualche metro dalla belva. Mi alzai all’ istante, non avevo niente di rotto, solo un po’ di dolore. Dovevo fargli male, ucciderlo. Esaminai il paesaggio circostante e quest’ ultimo non mi era d’ aiuto. Ma non lo era nemmeno a lui. Presi due kunai e due shuriken e due kunai dalla sacca, tenendoli tra le mani. Saltai in aria lanciando le armi a forma di stella in direzioni dei suoi occhi e uno dei kunai verso il la sua gola. Cieco e sgozzato, divertente. La voglia di sangue si risvegliò in me. Rapido, scattai verso di lui con l’ arma restante in mano, appena vicino gli avrei sgozzato la gola, stando ben attento a colpire proprio il punto colpito dal kunai.

S t a t u s ~ N a r i a k i
Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Sanguinoso
Condizione Fisica: Lieve dolore alla spalla e all' anca
Consumi:
[30] - Chakra Adesivo
Recuperi:100/100
Slot 1/2: tre lanci d' arma e un fendente
Techiche 0/1:N/D
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 3/3
Kunai 3/3
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 1/1
Custodia Porta Armi al polpaccio 1/1


†Edit:
No


 
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