Corso KR-9, Sensei: Akihiro Hinaji/Corso Portato a Termine

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~Zack Hewley~
view post Posted on 24/2/2009, 12:22 by: ~Zack Hewley~






~Test~



CITAZIONE

Narrato
Pensato
Parlato
Parlato/scritto altrui




Il lento cadere delle gocce aveva simboleggiato per anni una delle poche sicurezze della mia vita. Nel paese dell’ acqua, come dimostra il nome abbondava di diluvi, e tutto ciò che aveva a che fare con l’ acqua. In alcuni punti era anche possibile trovare del ghiaccio. Il freddo aveva spesso avvolto le mie membra quando ancora ero un bambino. Ricordo ancora il rumore dei miei scarponi sulla neve, il pon pon del mio cappello che ogni tanto si andava a depositare sui miei occhi, ed io che con un potente soffio lo riportavo al suo posto. I ricordi della mia infanzia sono tutti magnifici, forse ero io che non volevo ricordare i brutti momenti o forse non ve ne erano proprio. Quante innumerevoli volte avevo osservato la neve cadere sul viso della mamma ed anche se questo accadeva il suo sorriso non si spegneva mai. Quante altre volte avrò visto papà allenarsi con le sue tecniche col ghiaccio, facendomi divertire ogni volta? I giorni passavano meravigliosamente, il tempo volava e quando loro non c’ erano rimaneva dalla nonna. Ricordo che osservavo dalla finestra i fiocchi di neve depositarsi al suolo mangiando biscotti e pensando a cosa fare una volta che i miei sarebbero tornati. Procedeva velocemente la mia vita, nevicata dopo nevicata, senza lasciar alcuna traccia di alcun sentimento ostile. Era ciò che si poteva definire un’ infanzia felice. Cos’ altro può volere un bambino se non divertirsi? Per 6 anni non avevo fatto altro che divertirmi, un bambino viziato? Assolutamente, non avevo mai insistito quando papà mi diceva che era troppo stanco e che mamma non c’ era. Salivo semplicemente nella mia camera e iniziavo a sfogliare ogni tipo di rivista o manga che fosse... Quando compii 7 anni fui felicissimo, il 7 era il mio numero preferito, il giorno del mio compleanno e molto altro ancora. Quando avevo spento le candeline ero sicuro che sarebbe stato l’ anno più felice della mia vita. Dopo un mese però, papà mi porto a fare una gita, senza dire alla mamma lo scopo dell’ uscita. 20 giorni lontani da casa. Aveva deciso che quel giorno i Kaguya avrebbero avuto un altro ninja nel loro clan. Provò ad insegnarmi l’ arte ninja, il lancio di armi e tutto ciò che un ninja dovrebbe sapere. A dire la verità a me non me ne fregava molto, non mi piaceva affatto il mestiere del ninja. Non ero portato per combattere ne tanto meno nel ferire qualcuno. Mi pareva orribile che qualcuno ammazzasse un altro uomo. Rifiutai ogni insegnamento e perciò il viaggio durò solo 3 giorni, per poi fare un immediato ritorno a casa. Ero un pacifista in pratica. Ma in una notte realizzai come si fa a sconvolgere una vita umana senza alcuno sforzo. Chissà, se avessi recepito gli insegnamenti di mio padre quel giorno nulla sarebbe accaduto. Ci pensavo molto spesso ormai, che fosse tutta colpa mia. Avevo tremato come un cane, ogni volta che pensavo a quel brutto muso ridente, mi saliva un rabbia in corpo che nessuno riusciva a placare. Presi una decisione, avrei appreso l’ arte ninja per ritrovare i due Kaguya scomparsi e eliminare il moribondo che aveva ucciso la nonna. Giorno dopo giorno, mi allenai duramente fino all’ età di 15 anni. Mi ero parecchio sviluppato, i miei capelli si erano notevolmente allungati e il mio corpo aveva assunto una forma meno tondeggiante, scolpendo un fisico da atleta. L’ unica cosa che non era cambiata era la cicatrice sulla guancia destra, una X. A chiunque mi chiedeva come me la fossi fatta rispondevo che era stato un incidente duramente gli allenamenti. Ebbene si, mi vergognavo a dire a chiunque la mia deprimente storia, a rivelare che come un fifone avevo cominciato a tremare senza sosta, impotente. Tutti mi consideravano un grande ragazzo, l’ erede dei Kaguya. Così era anche per i tre uomini che mi stavano dinnanzi. L’ accademia ninja. Due compagni un sensei. Molto probabilmente ve n’ erano stati altri, che erano stati bocciati in precedenza, ma a me questo non importava, l’ importante era uscire di lì con un coprifronte in mano. Riuscivo a mantenermi sull’ acqua e fui il primo a riuscirci, gli altri affrontarono secondariamente l’ esercizio. Uno di loro osservandomi aveva trovato l’ illuminazione, riuscendo nel controllo del chakra. L’ altro aveva fallito miseramente, non era degno né del titolo di genin né del suo cognome, Koga, un clan famoso in tutta Kiri. Il sensei si avvicinò correndo a noi. Emise i giudizi:

Tsk, siete dei buoni a nulla. Non vi siete impegnati abbastanza. Tu Kira Koga, sei il disonore del tuo Clan. Non sei riuscito nemmeno ad appoggiare un piede. Sei bocciato. Kaguya, sei riuscito nel tuo intento, ma non sei ancora padrone di questa abilità, dovrai allenarti ancora più duramente. Light, tu sei appena sufficiente, se vuoi tornare ad Oto con il coprifronte dovrai dimostrarmi il tuo valore.

Severo il tipo. Il mio nome non lo aveva minimamente pronunciato, Kaguya, chissà se avesse saputo del mio passato se mi avrebbe chiamato con quel nome, probabilmente avrebbe dato anche a me l’ appellativo utilizzato con Kira. Mio zio mi aveva definito “uno strano Kaguya”, utilizzavo il cervello, ero un tipo chiuso e non avevo per niente voglia di uccidere qualcuno. Ma egli non mi conosceva bene. Il sangue del clan lo avevo comunque ereditato e quindi un pizzico di bellicosità giaceva nella parte più remota del mio cuore, pronto ad uscire in caso di nervosismo totale. Il sensei alzò la mano e un uomo portò via Kira, quella era una fine che io non avrei assolutamente dovuto fare, non potevo permettermela. Con un semplice cenno col capo ci ordinò di seguirlo. Pochi furono i passi che egli compì prima di sedersi al tronco di un albero, dal fatto che egli si fosse seduto si poteva benissimo presumere che questa fase dell’ addestramento non avrebbe avuto particolari colpi di scena. Fissandoci ricominciò a parlare:

Come bene vedete, molto credono di poter diventare ninja, ma solo in pochi ci riescono. Vi ritengo degni di rispondere a questa mia domanda proprio per il fatto che siete giunti fino a questo punto. Perchè volete diventare degli shinobi? Soprattutto voglio sapere cosa significa per voi questo mestiere.

Domanda piuttosto semplice, almeno per alcuni, c’ erano parecchi che volevano diventare ninja per la gloria e per la fama. Motivi futili insomma. Quelle fecce non sarebbero mai diventate dei grandi shinobi. Prima di rispondere presi tutti i fatti accadutimi in quei 15 anni e abbassando il capo sorrisi. Lo alzai lentamente aprendo con la stessa velocità gli occhi, la mia risposta non tardò ad arrivare. Volevo essere rapido, senza lasciare troppe informazioni, guardai con occhi seri il sensei:

Perché desidero diventare un ninja? La risposta è semplice, Ritrovare ciò che mi è stato tolto. Solo allora potrò definirmi uno shinobi

Con poche parole quell’ uomo era riuscito a risvegliare in me quella parte bellicosa, i miei occhi erano tipici di chi vuole sangue. Dopo aver risposto posai una mano sulla fronte in modo da calmarmi, dovevo mantenere il sangue freddo, mi sarei sfogato con la fedele pallina antistress a casa. All’ improvviso il sensei si alzò in piedi facendoci rimanere seduti. Era arrivato il omento di un’ altra domanda, questa volta più difficile:

Adesso vi porrò tre domande a testa. Vi darò dieci minuti per pensare, poi chi sbaglierà verrà bocciato. Dopo questa prova si passerà all'azione. E rischierete la vostra vita. Prima domanda: voglio sapere descrizione, vantaggi e svantaggi di un justu. Tu Light parlami della tecnica della sostituzione (Kawarimi no Jutsu), mentre tu Kaguya della moltiplicazione del corpo (Bunshin no Justu). Seconda domanda: vantaggi e svantaggi di un oggetto appartenente all'equipaggiamento ninja. il Tonico Violetto per Light e la Sfera Luce per il Kaguya. Terza ed ultima domanda, identica per entrambi: analizzate questa situazione. Siete sul punto di ritrovare un oggetto essenziale per la conclusione della vostra missione. Un vostro compagno è però gravemente ferito. Dovete scegliere tra il vostro Villaggio ed egli. Cosa fareste in quel caso?

Analizzare le conoscenze di un aspirante ninja è essenziale, una domanda del genere me l’ aspettavo. Chiusi lentamente gli occhi, sospirai cominciando a ragionare. Era tutte domande di cui sapevo la risposta, ma presi comunque tutti e 10 i minuti per pensare. Incominciai per primo a parlare, una volta scaduti:

Bene, la bunshin no jutsu, anche chiamata tecnica della moltiplicazione del corpo e un jutsu che permette di creare delle perfette copie di se stessi, il vantaggio è che l’ avversario non può sapere qual è il corpo vero con un acuta strategia, inoltre si possono lanciare le armi delle copie per dare ancora più fastidio all’ avversario. Lo svantaggio è altrettanto grande però, sia le armi che le copie sono solo un “illusione” perciò non possono recare danno all’ avversario. Per questo la tecnica va utilizzata con la giusta strategia.

Tirai un lento sospiro per poi ricominciare a parlare,
La sfera di luce è un’ arma dell’ equipaggiamento ninja, quando essa esplode provoca una forte ondata di luce, accecando momentaneamente chi sta intorno. Però essa potrebbe accecare anche il ninja che la ha utilizzata. Quindi bisogna utilizzare anch’ essa con un’ efficace strategia. Per noi ninja di kiri, che conosciamo l’ omicidio silenzioso è un’ arma molto efficace, ma al contrario delle armi da lancio se utilizzata una volta questa arma non può più essere riutilizzata, in quanto scoppia.

Me la cavavo con i test, non erano assolutamente un problema per la mia mente continuando ad osservare il sensei risposi all’ ultima domanda.

A mio parere la domanda più difficile sensei, le regole dei villaggi impongono la riuscita della missione prima di qualunque cosa, ma la perdita di un compagno spesso non è accettata dagli shinobi. Sensei... Se il ninja fosse un mio compagno a cui tengo salverei lui, ma se invece egli non fosse altro che un ninja affiancatomi per fare numero o di cui non me ne frega niente, darei la priorità alla missione

Mi era già capitato una volta di perdere qualcuno di importante, non volevo succedesse di nuovo....
Guardai il sensei dritto negli occhi, aspettando il prossimo incarico.





S t a t u s ~ N a r i a k i
Grado: Studente
Energia: Bianca
Chakra: 20/50
Condizione Mentale: Soddisfatto
Condizione Fisica: Buona
Consumi:
[30] - Chakra Adesivo
Recuperi:-
Slot 0/3:N/D
Techiche 0/1:N/D
Bonus:-
Malus:-

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 3/3
Kunai 3/3
Flash 1/1
Tatami 1/1
Sacche Porta Oggetti/Porta Shuriken 1/1
Custodia Porta Armi al polpaccio 1/1


†Edit:
No


 
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39 replies since 13/12/2008, 14:27   953 views
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