S-8Bis, Sensei: Hiroshi Senju

~Botta e Risposta

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»Sunagakure. Ore 8:45. Primo giorno d‘Accademia

Se un uomo è solo, la compagnia non può far altro che rabbuiare la sua esistenza. Se un uomo ha molti amici, la solitudine può solo mostrargli la via verso l’illuminazione. Se un uomo è un pazzo, verrà sempre considerato malato, ma bisogna essere folli per rimanere sani. Se un uomo ammette l’esistenza di qualcosa di soprannaturale, avrà compiuto un passo indietro rispetto alla fede, ma un passo avanti rispetto alla ragione. Se un uomo crede in qualcosa di soprannaturale, avrà compiuto un passo avanti rispetto alla fede, ma un passo indietro rispetto alla ragione. Perché il limite ultimo della ragione, è ammettere che ci sono infinite cose che la sorpassano. Con questa consapevolezza pochi, singoli, dannati, erano costretti a convivere. Tra questi c’era anche la giovane ragazza, così giovane, ma così sicura, all’apparenza. Eppure, era bastata la vista di un bambino, di un essere umano poco più grande di lei, a far vacillare tanta sicurezza ostentata. Un breve discorso aveva capovolto in pochi attimi il punto di vista della Kunoichi, anche se solo per un istante. Un attimo di debolezza che non poteva esserci, un attimo di debolezza che poteva significare la fine del mondo come lei lo conosceva. Perché tra mondo e mondo c’è una differenza sostanziale: quella della soggettività dell’osservatore, che al contempo è osservato da altri, che a loro volta sono spiati. Sicché si viene a creare un circolo vizioso di sospetti, vizi, tradimenti e morte all‘interno di un singolo globo, all’interno di un universo personale. Nella sua mente era necessario ripetere ogni singolo passaggio di quel momento, affinché, tutto ciò che era utile ripetere, fosse rimembrato nel tempo, col trascorrere dei giorni, col passare dei mesi, col succedersi degli anni.

A volte, sapere anche il minimo fattore in un nemico può determinare la vittoria, o la perdita, e quindi la morte, nella maggior parte dei casi. Pensa alla differenza fra un mancino ed un destro: sapere questo particolare potrebbe salvarti la vita, anche se, alla fine, un ninja deve sapersi adattare a tutte le situazioni.
Mentre, riferendomi all’analogia con il Mukenin: certo, potrei essere benissimo un Mukenin, camuffato con l’Henge no Jutsu, ma, sinceramente, non rischierei la vita per carpire informazioni su tre bambini che aspirano a divenire ninja. E se vuoi proseguire la tua carriera ninja, dovrai fidarti di me. Sai cos’è la fiducia? E’ un’arma a doppio taglio: ne puoi trarne enormi ed incalcolabili benefici, ma potresti anche scottarti.
Tu, protetta da questa tua esagerata cautela.. hai paura di scottarti??

Gli occhi del sensei sembravano, alla giovane, brillare di luce propria, come una stella pulsa, ora più, ora meno. Le orecchie del copricapo parevano fondersi con l’essenza stessa dell’uomo, muovendosi, adorabili come quelle di un gatto ferito, ma fiero anche nella ricerca d’aiuto. Le labbra perfette andavano in perfetta sincronia con la voce, anche se ciò era fisicamente impossibile. Rosse, non troppo carnose. Lei avrebbe voluto toccarle, provarle, gustarle. Lei avrebbe voluto possederle, con la stessa intensità con cui una buon’anima desidera il bene altrui. E davanti a quella profondità, a quella bellezza, lei si poteva solo arrendere. Non certo a parole, perché questo sarebbe equivalso ad abbandonare il corso. Sarebbe stato come una sconfitta, un cedimento che non si poteva permettere.

Queste sensazioni. Così profonde, così lontane ed indistinte. Cosa sono? Cos’è questo calore dentro di te, oh Kazuko Kawaku? Perché mi ignori, perché mi abbandoni. Io sono qui, io sono dentro di te, io sono te! Sei forse pronta ad abbandonare tutta te stessa per un misero essere umano? Se è così, allora non ho, non hai, non abbiamo appreso nulla, carpito il vero significato della vita. Pensa a ciò che sei, a quella bara, alla gente che guarda con profondo odio, che ripudia la tua precettrice - le immagini scorrevano nella mente della donzella, che, come in preda ad un incantesimo, teneva lo sguardo fisso nel vuoto; la testa le doleva, come in ogni altro fottutissimo giorno della sua vita, in maniera insostenibile; voleva urlare, ma non poteva; voleva pensare, ma non poteva: era totalmente assoggettata- Pensa a tua madre, che è morta al solo fine di farti nascere. Pensa alle sofferenze che hai causato. Pensa alle sofferenze che causerai. Pensa che potresti non aver mai più occasioni di riscattarti.

Una voce in lontananza. E’ limpida, è forte, ha un timbro chiaro. Il padre? Impossibile fosse lì. Era una voce già sentita. In quel momento Kazuko si destò Kazuko. Era di nuovo lei, la donna che aveva amato per breve tempo. Che poteva ancora amare, ma mai più con la stessa intensità, o così credeva. Guardò il maestro. Era perfetto, come sempre, la sensazione era sempre la stessa. Era lei, fredda, consapevole, ora aveva il pieno controllo di sé. Senza quel turbine interno, cos‘era lei? Difficile rispondere a quella domanda, uno spettro combatteva l‘altro, passato e futuro si sfidavano in un mortale duello, ma lei viveva in quel momento, nel presente.

Senza indugi e senza inganni, iniziamo la nostra lezione. Come potete vedere, sul foglio davanti a voi, adesso inizieremo subito con un test scritto, che adesso vi consegnerò, ma prima vi spiegherò come si svolgerà la prova. Avete 30 minuti per compilare il compito, che mi servirà per testare le vostre conoscenze. Badate a non copiare, me ne accorgerei. E’ molto importante, quindi, superate con ottimi voti questo primo ostacolo, e forse avrete anche voi questo coprifronte.

Gli occhi della ragazza si posarono, finalmente, sul foglio. Le labbra quasi presero la forma di un ghigno, appena trattenuto. Era, dunque, questa la prima prova? Dov’era quella filosofia, quella difficoltà, quell’acume che aveva percepito in precedenza. Aveva preso la sua decisione ancora prima di leggere la prima domanda: avrebbe fatto più repentinamente possibile, al solo fine di rispondere alle affermazioni del sensei, con tono pacato e cortese, ma su carta, per non far capire intenzioni, pensieri, per non lasciar trasparire nulla di più dell’inchiostro su erba tritata, pressata e lavorata. Era annoiata, sentiva che il mondo intorno a lei mutare, e lei era impaziente, doveva scoprire, apprendere e sopravvivere alle rivelazioni dell’esistenza. Non si guardò neppure intorno, prese la penna e, controvoglia, ma molto velocemente, tracciò numerosi Kanji. Il tempo passava incessante, i segni si facevano sempre più rapidi e confusi, spesso errati, ma le lancette dell’orologio correvano. Non poteva essere altrimenti, d’altronde. La mano le doleva, era stanca, reclamava il suo meritato riposo. Ma non lo riceveva, non lo doveva ricevere. Era tutta una questione di necessità. Il risultato finale, all’esatto scadere dei 30 minuti, fu graficamente orribile, fatta eccezione per una mezza pagina, coronata con un Nota Bene. Un appunto personale che non poteva non essere letto, non poteva essere rifiutato. Kawaku non provava alcun piacere nell’averlo fatto, ma sentiva anche l’impellente bisogno di rispondere.
Ad ogni azione corrisponde una conseguenza uguale e contraria.

~Dai la definizione di chakra, e elenca, descrivendoli, i tipi di chakra che conosci; elenca le nature del chakra e scrivi tutto ciò che sai sul sistema circolatorio del chakra.

Il chakra è la base dela vita per uno shinobi. Puo esser paragonato al sangue, per quanto riguarda loscorrimento, poiché sfrutta un sistema circolaitorio simile, che può ragiungere ogni cellula corporea. Viene considerato come un unione di energia fisica e naturale, utilizabile solamente grazie a molto allenamento ed esperienza.
In assoluto, i tipi di Chacra di base sono cinque, quelli naturali: Katon (Fuoco), Raiton (Fulmine), Fuuton (Aria), Doton (Terra) e Suiton (Acqua). Ognuno di questi è debole verso un altro, in modo da formare un vizioso circolo di vittorie e sconfitte. A parita di elemento, è il livello della tecnica e dell’utilizatore a stabilire la vittoria.
Oltre a questi, in alcuni libri e possibile trovare riferimenti ad altri ti pi di chakra: Ying e Yang , Luce ed Ombra.
E’ necessario acne parlare del chakra demoniaco, tipico dei Jinchurichi. Esistono, difatti, novi demoni, tutti potentissimi e dalle capacità incredibili. Queste persone, ce fungono come contenitori per essi, hanno al loro interno due sistemi chircolatori. I due tipi di chakra scorrono l’uno affianco all’altro, rischiando spesso di mischairsi, facendo perdere il controllo alla forza portante. Poi troviamo anche il segno maledetto. Questo è un tipo di chakra pericoloso, di colore violacea, che consuma anima e corpo dell’usatore. Ultimo e più utile è il chakra medico, di colore verde chiaro, ha il potere di cucirre ferite e guarire da stati mentali di stasi, come ad esempio dal come, ai livelli più alti. Bisogna avere un controllo del chakra eccezziunale.

~Elenca, spiegandole, tutte le arti ninja che conosci.

Le arti nija sono comunemente dette Jutsu. Ne esistono vari varianti:
-Taijutsu: Si tratta delle arti corpo a corpo. Colpi fisichi, potenziati dal chakra, per renderli più veloci e più potenti. Konoha è probabilmente la massima esponente di queste tecnice, soprattutto dei Rendan, ovvero dei colpi concatenati.
-Ninjutsu: Si tratta delle arti magiche. Potentissime ai livelli più alti, al punto che un colpo preso in pieno, può causare la morte. Si deve concentrare il chakra, per manipolare la natura circostante e muoverla come meglio si crede. Per poter funzionare, necessitano anche di alcuni sel prescielti.
-Genjutsu: Si tratta della arti illusorie. Possono portare alla morte mentale, oppure a gravi traumi. Suna presenta tra le sue specialità, oltre a diverse ninjutsu, alcune potentissime Genjutsu, che possono rallentare l’avversario, oppure causargli grafi danni al cervello.
-Dojutsu: Si tratta delle arti oculari. Konoha possiede le due più potenti arti oculari, Sharingan e Byakugan, i ciui segreti sono conosciuti praticamente solo ai possessori dei clan. I Koga, di Kiri, possono però definirsi come i più oscuri e misteriosi portatori d’innata, in quanto la loro Dojutsu è la più complicata, per cuanto concerne il funzionamento.
-Kinjutsu: Si tratta delle arti proibite. Solo i Kage apprendono appieno il loro significato e le loro potenzalità. Sono relativamente mortali e comunque sono contenuti in alcuni specali rotoli, tenuti sotta la protezione dei Kage stessi.
-Kekkai Genkai: Le abilità innate, non sono da considerare arti ninja, poiché non si apprendonho, si trasmettono. Sono potenzialità innate, come sugggerisce il nome stesso, in grado di far la differenza in battaglia.

~Descrivi un’arma a tuo piacimento, descrivendo pregi e difetti.

L’ama a mio avviso, ce merita più attenzione posibiee, è senz’altro lo spiedo. Affilato e preciso, può risultare molto più utile in combattimento. Durante una tempesta, ad esempio, di sabbia, con attaccata una carta bomba, può portare alla fine dell’avverserio. E’ manegevole, facile da nascondere e da usare. Utilizzata con abilità, può colpire gli organi vitali del nemico, eliminandolo. D’altro canto, non può essere usata nel corpo a corpo, né per contrastare altre armi. Essere muniti solo di questi oggetti può portare alla morte causa incompetenza. Sono leggeri, possono avere cambi di traiettoria per un vento troppo forte. Ma nonostante tuttom, rimangono eccelllenti strumenti.

~Analizza i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli

Sicuramente, il mio punto di forza di base è l’abilità nell’elaborare strategie. D’alto canto, mi è difficile fare un analisi oggettiva, essendo io stessa la diretta interessata. Probabilmente il mio punto debole è la mai stessa mente. Se è utile per, come sono impropriamente dette, le Senjutsu, è anche fastidiosa, in quanto mi fa dolere continuamente la testa, mi da fastidio, mi tormetna in ogni attimo della mia giornata. Eppure questa è una debolezza emotiva. Fisicamente, non ho difetti, ne eccessi, probabilmente le tecniche possono essere considerate come una sconfitta, in quanto deboli rispetto a quelle degli altri villaggi, al meno a questi livelli.

~Descrivi dettagliatamente cosa faresti in questa situazione:

Ti trovi in una foresta fitta, con ricca vegetazione. Stai viaggiando dal villaggio di Suna a quello di Konoha, quindi muovendoti verso Nord/Est nell’intricato intreccio di verde.
Viaggiando, vedi davanti a te un ninja, tuo parigrado, di cui non conosci le abilità e caratteristiche fisiche. Essendo la strada su cui sei l’unica per arrivare a destinazione, decidi se affrontarlo, oppure superandolo con uno stratagemma.
Hai a disposizione una carta bomba, 2 kunai e una flash.

Se la mia priorità fosse quella di andare a Konoha, non avrei dubbi, cercherei di evitare lo scontro. Intanto per eventuali conseguenze diplomatiche, in secondo luogo perché non conosco le abilità dell’avversario, quindi sarebbe imprudente tentare di sconfiggerlo in combattimento. Sarebbe, dunque, molto più conveniente approfittare dell’ambiente e degli strumenti a mia disposizione. In questo caso, sarebbe bastato solo una bomba-flash, date le circostanze: in un territorio così ricco di vegetazione, far perdere le proprie tracce è un lampo, nel vero senso della parola. Infatti, in tal situazione, avrei semplicemente abbagliato il nemico con un flash, per poi trasformarmi in un animale selvatico, tipico della foresta, ad esempio in un lupo. Subito sarei scattato di lato, tentando di far perdere le mie tracce.
Altrimenti, come soluzione secondaria, non avrei avuto problemi usando, ad esempio, la tecnica minore delle sabbie. Sarebbe facile da capire come Genjutsu, ma mi lascerebbe tutto il tempo di andarmene indisturbata. Le soluzioni, le combinazioni, sono illimitate. Sempre nel breve lasso di tempo, in cui il nemico è intrappolato, potrei lanciargli un kunai con sopra attaccata una carta-bomba. Sarebbe sufficiente a metterlo fuori combattimento, se non ad ucciderlo.

Nota Bene

La prego, illustre sensei, di perdonare la mia impertinenza, la mia noncuranza nei confronti del suo incarico, ma lei, ninja già affermato, sa sicuramente meglio di me che i test teorici sono l’apoteosi dell’inutilità, in campo ninja. L’unica loro funzione è quella di aumentare le capacità deduttive e copiative. Dunque, la mia attenzione è stata concentrata sulla ben più importante nota centrale, di risposta alla sua arringa. Per scriverla ho fatto il compito di fretta, ho lasciato dietro di me una scia di errori ortografici, ma so che lei capirà, anche di più di quanto io stessa comprendo in questo momento. Il bisogno di risponderle è stato quasi fisico, irresistibile. Devo sapere, devo conoscere, devo smascherare le ipocrisie burocratiche.
I piani alti amano fare discorsi, in cui ricordano che noi giovani shinobi siamo il futuro, siamo i re di Suna. Eppure, lei dice che un mukenin non sarebbe mai interessato a queste patetiche informazioni. Sbaglia, o mente, o mente sapendo di sbagliare. Non ha importanza. Ciò che è fondamentale è che una mente perversa, che sia traditrice o no, potrebbe sempre essere pronta a cercare giovani reclute provenienti dai clan più prestigiosi, al sono fine di plasmarle, di asservirle. La fiducia non è un’arma, è uno scudo d’infima qualità, le cui schegge mortali possono giungere fino al cuore. O alla mente. E dunque non si tratta di paura di bruciarsi. Non è terrore quello che ora muove le mie mani. E’ solo fede in un’ideologia, in uno stile di vita. Lei, invece, pretende rispetto. Pretende una certa distanza. Non ci ha rivelato niente, non ci ha risposto in modo sincero e completo. Allora, non è forse lei quello che teme di scottarsi? Il fuoco, quella è un’arma a doppio taglio. Quello sì che ti fa sentire il padrone del mondo, eppure ti può eliminare in pochi, lenti, dolorosi, momenti di agonia. E dunque, la paura stessa di bruciarsi, diviene uno strumento di difesa.

Scrisse questo. Pensò questo. Sentenziò questo. Proprio per la sicurezza che aveva in sé al momento, si alzò. I lunghi capelli rossi le cadevano sulle spalle ed anche più giù, fino ad i glutei, come una coperta, oppure una mantella. Erano così di natura, nemmeno aveva la necessità di curarli. Ad ogni passo che faceva, questi ondeggiavano, creando un effetto a dir poco spettacolare. In questo splendido stato di forma, consegnò il foglio al sensei, glielo mise quasi in mano, girato nella pagina del Nota Bene. Non staccò mai i suoi occhi da quelli del maestro. Due occhi profondi si confrontavano, si sfidavano, si osservavano silenti, perché più di quello non avrebbero mai potuto fare. La sua seconda prova, per quanto la riguardava, era terminata.

SPOILER (click to view)

CITAZIONE

Grado: Studente
Energia: Bianca
Condizioni Fisiche: Illesa
Condizioni Mentali: // (test scritto)
Chakra:
~45/50 {caso 1}
~35/50 {caso 2}
~35/50 {caso 3}
Armi:
~Cartabomba {caso 3= 1 in volo}
~Kunai [x2] {caso 3= 1 in volo}
~Flash {caso 1= 1 usato}