Mercenari, Rank: D +

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{ F. e. a. r. }
view post Posted on 14/11/2008, 18:06




~ L’Ombra si staglia Netta,
laddove la Luce è più Forte.




Oscurità X Furbizia X Pazzo



Interessante”. Questo il commento del capo ispettore della Sezione Ausiliaria di Otogakure, un poliziotto dall’aspetto antico – non c’è altro verso per definirlo – ma dal fisico particolarmente robusto e scattante. Ne aveva viste tante per la città questo povero uomo: Otogakure era stato il covo di banditi, il rifugio di esiliati, ma era e continuava ad essere il Villaggio Segreto delle Risaie; per tutta la brava gente che vi abitava, il villaggio doveva essere protetto e toccava proprio a lui.
Hiroshi Kamuro dunque osservava affascinato la scena che aveva davanti: un uomo si contorceva da solo al suolo, impazzito. Agitava vigorosamente le braccia al cielo, per poi muoverle in lungo ed in largo quasi stesse cercando di evitare qualcosa o di trovare equilibrio. I muscoli facciali si contraevano, le lacrime scendevano dagli occhi aperti, sgranati, spalancati, impauriti. Le gambe si contraevano ritmicamente quasi stesse correndo. Uno spettacolo spaventoso ed orribile, ma anche affascinante perhé la cosa più strana era che l’uomo urlava al cielo parola di aiuto…di soccorso.


“ Dove sono? Da ove viene tutta questa oscurità? Maledetto!Dove sei? “



Il suo braccio destro si mosse come a toccar qualcuno davanti a lui, inaspettatamente rapido per un uomo di quell’età. Ottanta dovevano essere gli anni che si portava sulle robuste spalle. Anni passati a lavorare duramente da quel che si poteva notare. Le mani erano infatti robuste e callose. Probabilmente se gli avesse stretto la mano, gliela avrebbe spezzata.

“Perché c’è tutto questo buio!Dannazione!Piccola mia, dove sei? Yugumo!”



Continuava ad agitarsi. L’ispettore, cauto, si avvicinò all’uomo a terra.



« Signore? Signore, mi sente? »



L’uomo continuava a scalciare e piangere.



“Yugumo!Sono forse cieco?Aiuto!”



Hiroshi era quasi vicino alla testa dell’uomo. Un calcio partì inaspettato nella sua direzione. Il capo ispettore fu veloce e schivarlo. Un piccolo spostamento a destra e poi la vide: la faccia dell’uomo; trasfigurata, totalmente trasfigurata dal dolore era la faccia del vecchio, ma ciò che più colpiva di quel volto erano gli occhi: solo il bianco del bulbo oculare era visibile tra quell’ammasso di cicatrici informi. Raccapricciato, l’ispettore si tirò indietro. Una mano si alzò in direzione del suo aiuto pattuglia.

« Presto, avverti la stazione centrale! C’è bisogno di un medico. Quest’uomo è pazzo! »



Il suo aiuto non era della stessa tempra dell’anziano Capo Ispettore. Quando l’anziano poliziotto si era fatto da parte, gli occhi dell’uomo avevano per un attimo fissato quelli del giovane, che girandosi alla sua destra – il volto terrorizzato e disgustato - aveva preso a vomitare.
L’Ispettore non fu certo deliziato da questa scena, ma non poté di certo biasimare il ragazzo. Non era uno spettacolo che si vedeva tutti i giorni e di certo non faceva piacere vederlo quella rara volta che capitava.

« Cosa aspetti! Muoviti! »



Il ragazzo si lanciò fuori dal vicolo verso la strada principale. Scioccato come era, urtò una figura incappucciata piuttosto alta e cadde all’indietro. Un altro conato di vomito l’assalì e vomitò per terra.


 
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